MOZART & BEETHOVEN CLASSICISMO VIENNESE - Ludwig van Beethoven 1800

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MOZART & BEETHOVEN CLASSICISMO VIENNESE - Ludwig van Beethoven 1800
MOZART & BEETHOVEN
                     CLASSICISMO VIENNESE

                                     Ludwig van Beethoven 1800

Wolfgang Amadeus Mozart 1775
MOZART & BEETHOVEN CLASSICISMO VIENNESE - Ludwig van Beethoven 1800
Una viaggio nel tempo per rispondere alla
                 domanda:
 Ma Mozart e Bethoven si sono mai incontrati?
                                     La risposta…SI!

27 Gennaio 1756,alle ore 20 nasce Wolfgang Amadeus Mozart

16 Dicembre1770 , Bonn, nasce Ludwig van Beethoven

 Il suo vero nome di battesimo era Johannes
 Chrysostomus, dal nome del santo ricordato nel giorno
 della nascita, Wolfangus, in onore del nonno materno,
 Theophilus, in onore del padrino ;solo in seguito l'ultimo
 nome venne cambiato in Amadeus, che è la traduzione dal
 greco di Theophilus, in ricordo anche del fratello Carl
 Amadeus, morto solo tre anni prima. In famiglia, però, il
 piccolo Mozart veniva affettuosamente chiamato
 “Wolferl"

                                              Maria Anna ( la sorella) scrive in una lettera:
                                              "Quando Wolfgang ebbe quattro anni, nostro
                                              padre iniziò a insegnargli alcuni minuetti. A
                                              Wolfgang occorreva solo mezz'ora per eseguirli
                                              perfettamente. Fece progressi così straordinari
                                              che già a cinque anni componeva brevi pezzi,
                                              che poi suonava al padre perché questi li
                                              trascrivesse"
MOZART & BEETHOVEN CLASSICISMO VIENNESE - Ludwig van Beethoven 1800
Dicembre 1775, Salisburgo,19 anni scrive i 5 concerti per violino

Aprile 1787 , Vienna , Mozart incontra Beethoven

5 Dicembre 1791,Vienna, muore Mozart

1801/2 ,Ludwig van Beethoven scrive la Sinfonia n.2 in re   maggiore Op.36

1807, Ludwig van Beethoven scrive l’Overture Coriolano

26 Marzo 1827,Vienna , muore Ludwig van Beethoven
MOZART & BEETHOVEN CLASSICISMO VIENNESE - Ludwig van Beethoven 1800
1787 L’ ANNO DELL’INCONTRO

               Ma guarda un po' cosa mi
               tocca sentire .. un ragazzo .. un
               tal     Beethoven…“Davvero
               molto grazioso, ma troppo
               meccanico” ma dove proprio
               dirlo “Tenete d’occhio questo

Era il 1787 e per Mozart era l’anno del dolore (per la morte del padre) e l’anno del
trionfo di Nozze di Figaro e del Don Giovanni e L’ANNO DELL’INCONTRO.

Mozart si fece convincere da alcuni amici ad ascoltare al pianoforte un ragazzo di
sedici anni, Ludwig van Beethoven. Il Maestro diede al giovane un tema da
sviluppare e lo studente cominciò a improvvisare. Mozart commentò “Davvero
molto grazioso, ma troppo meccanico” poi un altro tema, che venne sviluppato con
troppa irruenza e ardore e ecco il secondo commento : “Tenete d’occhio questo
giovane, avrà qualcosa da raccontarvi”.

Delle lezioni con Mozart non ce ne furono per Beethoven, anche perché fu costretto a abbandonare
precipitosamente Vienna per accorrere al capezzale di sua madre. Si dice che Mozart non aveva
capito cosa fosse successo su quella tastiera, ma con questi due commenti aveva intuito che si
sarebbe aperto un nuovo capitolo nella storia della musica con un nuovo protagonista.
Ludwig van Beethoven
        Coriolano, ouverture in do minore, op. 62

                                               … Potrei scrivere una musica per la tragedia di Coriolano di
                                               Heinrich Joseph von Collin., la leggenda dell'eroe Gaio
                                               Marcio(Coriolano) per aver espugnato l'antichissima città dei
                                               Volsci, offrendo loro collaborazione per combattere contro i
                                               romani. A questo punto la moglie Volumnia e la madre Veturia
                                               lo supplicano di non tradire la patria ed egli, combattuto fra il
                                               sentimento dell'onore e quello della vendetta, si suicida
                                               Coriolano si suicida, per l'insanabile contrasto di coscienza tra la
                                               parola data ai Volsci e l'incapacità di marciare contro Roma. …
                                               mi concentrerò sulla scena tra Coriolano, sua madre e sua moglie
                                               sono nel campo alle porte della città e con tutta la forza egli le
                                               afferra le punte delle spade e le frecce e con mano potente ne
                                               forma una punta sola e si trafigge il cuore cadendo e ai piedi
                                               della madre.

Organico: 2 flauti, 2 oboi, 2 clarinetti, 2 fagotti, 2 corni, 2 trombe, timpani, archi

Prima       esecuzione:         Vienna,        Palazzo             Lobkowitz,            8    Marzo          1807
Edizione: Bureau des Arts et d’Industrie, Vienna 1807

L’ Ouverture ( ALLEGRO CON BRIO) è già dall’inizio carica di dramma, nel fortissimo Do di tutta
l’orchestra:
Ludwig van Beethoven
      Coriolano, ouverture in do minore, op. 62

                                       … Potrei scrivere una musica per
                                       la tragedia di Coriolano di
                                       Heinrich Joseph von Collin., la
                                       leggenda         dell'eroe       Gaio
                                       Marcio(Coriolano)         per     aver
                                       espugnato l'antichissima città dei
                                       Volsci,          offrendo         loro
                                       collaborazione per combattere
                                       contro i romani. A questo punto la
                                       moglie Volumnia e la madre
                                       Veturia lo supplicano di non
                                       tradire la patria ed egli, combattuto
                                       fra il sentimento dell'onore e quello
                                       della      vendetta,     si    suicida
                                       Coriolano si            suicida, per
                                       l'insanabile contrasto di coscienza
                                       tra la parola data ai Volsci e
                                       l'incapacità di marciare contro

Organico: 2 flauti, 2 oboi, 2 clarinetti, 2 fagotti, 2 corni, 2 trombe, timpani, archi

Prima     esecuzione:   Vienna,      Palazzo     Lobkowitz,          8     Marzo         1807
Edizione: Bureau des Arts et d’Industrie, Vienna 1807

L’ Ouverture ( ALLEGRO CON BRIO) è già dall’inizio carica di dramma, nel
fortissimo Do di tutta l’orchestra
seguono gli archi con una frase spezzata ritmicamente e inquieta

e tutta questa forza è l’inquietudine del nostro Coriolano.

Poi ecco una serie di sincopi:

ci porta verso la melodia in Mi bemolle, introdotta dal clarinetto ,che a contrasto della precedente è
affettuosa e sentimentale .. è l’implorare della madre e della moglie all’eroe,

Il discorso si intensifica con un grande crescendo e figurazioni ritmiche più incalzanti
con varietà di figurazioni ritmiche che creano nella melodia una sorta di
turbamento...come l’animo di Coriolano, prima del ritorno al tema iniziale.

L’atmosfera e sempre tesa e preannuncia il dramma con crescendi e momenti di
calma fino a un impercettibile pianissimo ad opera del corno …la decisione di
Coriolano è presa.
l’atmosfera si rianima insieme al dramma ed eccoci alla morte di Coriolano che cade
 ai piedi della madre , con i pizzicati finali degli archi ... il suo ultimo respiro

Beethoven certo aveva dimenticato casa Mozart avesse detto di lui e
disse :”l’arte, che è sacra non dovrebbe mai lasciarsi disonorare sino
alla follia d’un così scandaloso soggetto . Io non sarei mai stato capace
di musicare un libretto come quelli su cui Mozart ha potuto lavorare
.Non potrei comporre opere come il Don Giovanni e il Figaro: ho
un’avversione per questo genere.Non avrei potuto scegliere soggetti
simili: sono troppo leggeri per me.
Wolfgang Amadeus Mozart
   Concerto n.4 in Re maggiore per
      violino e orchestra k218

                        Sapete a soli 19 anni compose il Concerto
                        per violino n ° 4, o meglio in pochi mesi(
                        tra aprile e dicembre)ne scrisse ben 5 di
                        concerti. Si dice che poiché era un
                        violinista abbastanza bravo li scrisse
                        proprio per il suo divertimento, ma il n.4
                        era troppo difficile allora lo scrisse per un
                        violista più abile,Antonio Brunetti(
                        violinista di corte)

Organico: violino solista, 2 oboi, 2 corni, archi

Composizione: Salisburgo, ottobre 1775

Edizione: Andrè, Offenbach 1807

Il Primo Movimento (ALLEGRO) del concerto inizia con il tradizionale tutti

dell’orchestra
dal senso leggero e con la ritmica marziale tipica del Mozart allegro e giovanile, che
verrà poi ripreso dal solista nel suo primo ingresso.si ritrovano i due temi principali ,
sempre ad opera degli archi
                                                              primo tema

                                                              secondo tema

Il primo tema è ripreso.dal solista, che poi sviluppa una frase più propriamente
violinistica con coloriture virtuosistiche e dopo un richiamo al secondo tema

mentre oboi e corni richiamano il ritmo puntato iniziale si giunge alla prima cadenza
dello strumento solista che utilizza, rielaborati e variati in diverse modulazioni, i
frammenti tematici mentre glia chi accompagnano con note corte (ottavi)

sino alla ripresa del dialogo con l’orchestra dove il solista si inserisce sempre il con
una serie di note velocissime e un'altra cadenza, concludendo con il ritmo iniziale
prima preceduto da corni e oboi poi tutti insieme.
Secondo tempo (ANDANTE CANTABILE)

Tutto il movimento è caratterizzato da una melodia ininterrotta del solista , quasi
fosse colto da una ispirazione , come se il violino stesse cantando .La melodia del
violino è introdotta dagli oboi per poi lasciarla al solista

che inizia una frase sviluppandola sempre più verso alto e accompagnata dai ribattuti
degli archi

arriviamo così alle due corone ( uno stop per l’orchestra) una formata dalla cadenza
finale con il suo trillo conclusivo

l’altra con la conferma della tonalità del movimento                   (LA maggiore)

e rilanciarsi con una scala(già preannunciata prima dell’ultima corona di la)

verso la conclusione dell’andante lasciata all’orchestra.

Terzo Tempo (RONDO’-ANDANTE GRAZIOSO)

Eccoci al tradizionale Rondeau viennese che alterna un ritornello in tempo Andante
grazioso ( una melodia elegante e garbata) come una danza
a una serie di episodi in tempo Allegro ma non troppo più brillanti, preceduti d una
parte staccata

L'orchestra gioca un ruolo di semplice supporto, senza ombra di elaborazione.

L'episodio centrale è imperniato su temi di sapore popolare: un primo motivo di
danza ,una sorta di musette

con tanto di bordone, che è anch'esso un ballo strasburghese

e dopo la ripresa del rondò con il rimo tema danzante l’ultima cadenza del solista per
concludere con il pianissimo di tutta l’orchestra , come se la stanchezza delle danze
viennesi si facesse sentire per tutti e così poter tornare a riposare.

e dopo la ripresa del rondò con il rimo tema danzante l’ultima cadenza del solista per
concludere con il pianissimo di tutta l’orchestra , come se la stanchezza delle danze
viennesi si facesse sentire per tutti e così poter tornare a riposare.
Ma lo sapete che il popolo viennese è un amante dei balli, uno dei
più famosi è il BALLO DI CARNEVALE,la sua tradizione risale al
XVIII secolo, prima l’indossare maschere e costumi era cosa
riservata ai nobili in contesti privati, ma per amore di uguaglianza,
l'imperatore Giuseppe II aprì a tutti gli eventi danzanti che si
tenevano nei saloni delle feste della Hofburg.Il celebre "Darf ich
bitten?" ("Vuol ballare con me?") è la più bella espressione di
invito per un ballo e fa battere forte il cuore. Nel momento della
Damenwahl ("La scelta alle dame") - in questo caso sono le signore
a invitare i cavalieri - anche gli uomini hanno la possibilità di
sperimentare cosa si provi a essere il prescelto.
Ludwig Van Beethoven
                             Sinfonia n.2 Op 36

Dalla lettera all’amico Wegeler del 29 giugno 1801

Un demone invidioso, la mia cattiva salute, mi ha messo un bastone fra le ruote; e
questo significa, in sostanza, che il mio udito da tre anni a questa parte è diventato
sempre più debole. Sembra che la causa prima di questo malanno sia nelle
condizioni del mio addome, che, tu lo sai, era già malridotto prima che partissi da
Bonn [...]. Frank [direttore dell’ospedale di Vienna] ha cercato di ridar tono al mio
organismo con medicine ricostituenti e al mio udito con olio di mandorle, ma quanto
bene mi ha fatto! La cura non è servita a nulla [...]. Devo confessare che la mia vita
trascorre miseramente. Da quasi due anni ho smesso di prender parte ad ogni vita
sociale, proprio perché mi è impossibile dire alla gente: sono sordo”.

Tempi: Adagio molto - Allegro con brio,

Larghetto

Scherzo. Allegro

Allegro molto
Organico: 2 flauti, 2 oboi, 2 clarinetti, 2 fagotti, 2 corni, 2 trombe, timpani, archi
Prima esecuzione: Vienna, Theater an der Wien, 5 Aprile 1803
Edizione: Bureau des Arts et d’Industrie, Vienna 1804
Dedica: Principe Karl von Lichnowsk
nell’ascoltarla sentiremo la gioia e il dolore, del
      compositore. la gioia dell’amore per la sua allieva
      Giulietta Guicciardi e nello stesso tempo il
      dramma della sordità

ll Primo Movimento (ADAGIO MOLTO -ALLEGRO CON BRIO) si apre con una
introduzione lenta , con i legni clarinetti e fagotti che anticipano il tema sviluppato
poi dagli archi che lo variano ritmicamente e dinamicamente,

una nuova idea inizia un dialogo tra archi e fiati.. i trilli del flauto e dei violini

conducono all’allegro con brio, con nuove idee, anche appena accennate, e la
comparsa del primo tema quasi in stile Mozartiano con i sedicesimi degli archi
e il secondo tema , dal carattere beethoveniano, più deciso e forte viene annunciato
dal clarinetto , fagotto e corni

             cl

             fg

             cr

una serie di quattro codette ci portano verso il secondo tempo, in un crescendo di
tensione e sforzati alternando inquietudine e rilassatezza dove il temino primcipale
viene passato tra le varie sezioni e trasformato

fino alla vera e propria coda con il grande accordo finale dell’orchestra.

ll Secondo Movimento (LARGHETTO)è un momento soave che ricordano il
carattere settecentesco di valori di dolcezza, suonati con una vena di malinconia.. è
scritto in forma sonata…che parolona!!!..ma no! solo c’è una Esposizione con un
primo termino

un secondo

uno Sviluppo, cioè dove tutto viene cambiato e creato e una ripresa dove si risentono
i termini iniziali.

Il Terzo Movimento (SCHERZO) è una novità sostituisce il minuetto ed ha una
grande energia ritmica che caratterizza il disegno delle tre note iniziali introdotte da
fagotto,viola e bassi dell’orchestra per poi passare a tutti gli strumenti.
Questa energia ritmica si placa nei toni e nei colori pastorali della parte iniziale del
Trio di cui sono protagonisti gli oboi e i fagotti.

    oboe

    fag

riparte e poi come da prassi il da capo

Il Quarto Movimento (allegro molto)è un brillante rondò-sonata il cui carattere
apparentemente umoristico, con un tema iniziale iniziale dal carattere mozartiano ad
opera dei violini

viene modificato ripreso in minore., riconosceremo il ritorno al rondò tutte le volte
che sentiremo l’inizio di questo termino eseguito a turno da tutta l’orchestra.

Se ascoltate bene nei violoncelli potrete ascoltare un’ inizio del famoso inno alla
gioia di Beethoven

provate insieme a contare quante volte sentite l’inizio del rondò, a volte viene
ripetuto più volte consecutive , come per dirvi..
MA LO AVETE SENTITO?

Ora buon divertimento iniziate a contare….

                          CI VEDIAMO A TEATRO!!!

         Potremmo dire che in questo concerto
         abbiamo imparato bene ad ascoltare la
         forma del Rondò.. quindi ora quando
         sentirete un termino che si ripete sempre (
         anche lievemente variato) alternato a
         qualcosa di diverso saprete riconoscerlo….
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