I Consigli del Veterinario - La dieta del pappagallo

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I Consigli del Veterinario

                             La dieta del pappagallo

Il pappagallo può essere considerato un animale sostanzialmente onnivoro.
In natura infatti quasi tutte le specie di pappagalli si cibano non solo di alimenti come frutta, bacche e
verdura ma anche di alimenti proteici, come insetti o addirittura carogne.
Dovrebbe dunque essere naturale pensare che una dieta basata esclusivamente sull’utilizzo di semi non
può essere bilanciata.
E’ infatti di fondamentale importanza fornire al pappagallo una dieta sana, varia ed equilibrata; purtroppo,
invece, gli errori nutrizionali sono tuttora una delle cause principali e più frequenti di patologie riscontrate
dal veterinario durante la visita ad un pappagallo.

Per offrire al vostro pappagallo una dieta bilanciata ed equilibrata esistono sostanzialmente 2 possibilità.
La dieta casalinga oppure la dieta commerciale.

Dieta commerciale

In commercio esistono degli estrusi assolutamente bilanciati in termini di esigenze nutrizionali del
pappagallo. Questi estrusi sono studiati appositamente per soddisfare i fabbisogni del pappagallo
e rappresentano una comoda scelta per una dieta corretta. Sono un analogo dei croccantini per
cani e gatti. Anche per i pappagalli, così come per cane e gatto, esistono diverse ditte dedite alla
produzione di tali alimenti: scegliere una buona marca è di fondamentale importanza per la qualità
del cibo che offriremo al nostro pappagallo, soprattutto se la scelta della dieta commerciale è una
scelta esclusiva o nettamente preponderante.
Come vedremo più avanti, i pappagalli tendono a stancarsi e a stufarsi in fretta di diete poco varie.
Quando dunque si sceglie una dieta commerciale è importantissimo proporre la dieta al
pappagallo nel modo più “fantasioso” e vario possibile.

Dieta casalinga

Una dieta casalinga deve prevedere diverse fonti nutrizionali: frutta, verdura, carboidrati, alimenti
proteici e anche alimenti grassi nelle giuste proporzioni.
Sicuramente ciò che può essere offerto al pappagallo è:
    • frutta: meloni, papaia, mandarini, arance, banane, frutto della passione, pera, melograno,
       ananas, agrumi, mango, kiwi, frutti di bosco, fragole, uva, uva passa, albicocche, prugne,
       fichi, ciliegie. Si può scegliere anche la mela, nonostante per il pappagallo non sia così ricca
       di principi nutritivi.
• verdure: carote, zucca, zucchini, peperoni rossi, radicchio, broccoli, cime di rapa, sedano,
      invidia, cicoria, tarassaco. Privilegiare verdure ricche di vitamina A, cioè verdure di colore
      verde scuro, giallo e arancio. Non è sbagliato offrire l’insalata, ma è giusto essere
      consapevoli del suo scarso apporto nutrizionale.
    • fonti di carboidrati: in misura minore rispetto a frutta e verdure è giusto proporre al
      pappagallo riso e pasta cotti sconditi (meglio se integrali), fiocchi di cereali non zuccherati,
      patate lesse. E’ possibile offrire anche pane o fette biscottate, ma con parsimonia.
    • legumi: ogni tanto si possono offrire anche legumi cotti (fagiolini e piselli anche crudi)
    • fonti proteiche: di rado è possibile offrire carne magra bollita, formaggio, yogurt, uova
      sode, tonno al naturale e tofu. E’ importante non esagerare con la somministrazione di
      questi alimenti, poiché a lungo termine, se utilizzati troppo spesso, possono risultare
      tossici, irritanti o dannosi.
    • fonti di grassi: i semi non sono vietati in senso assoluto, ma il loro utilizzo deve davvero
      essere occasionale e in piccole quantità. Gli Ara sono i pappagalli che necessitano di una
      maggior introduzione di alimenti grassi. A queste specie è possibile offrire semi e noci in
      misura superiore rispetto alle altre specie, ma sempre con moderazione.

E’ bene ricordare che le verdure o la frutta che si propongono al nostro pappagallo devono essere
fresche, ben lavate, senza parti guaste e fornite a temperatura ambiente. Le verdure possono
anche essere cotte (al forno, o meglio cucinate al microonde).
Un consiglio pratico: se durante la settimana siete presi dai ritmi frenetici della quotidianità,
potete predisporre dei pasti misti (con frutta, verdura, etc) il fine settimana, porzionando già le
diverse razioni giornaliere da fornire al vostro pappagallo e conservando il tutto in frigo in un
contenitore ermetico. In questo modo, “studiando” le porzioni per le diverse giornate, è anche più
difficile sbagliarsi nell’offrire troppo spesso gli alimenti che invece devono essere utilizzati di rado.

ASSOLUTAMENTE PROIBITO OFFRIRE!
    9   cibi conditi con grassi, fritti
    9   alimenti e bevande che contengono caffeina
    9   alcolici
    9   avocado
    9   sale
    9   latte (non sono in grado di digerire il lattosio)
    9   semi delle ciliegie, albicocche, pesche e prugne (contengono glicosidi ciano genetici che se
        ingeriti possono rilasciare cianuro)
    9   ossa
    9   gusci delle uova, a meno che non siano stati fatti bollire per almeno 40 minuti
    9   cioccolata (è tossica) e dolci in generale
    9   alimentazione commerciale a base di soli semi

MITI DA SFATARE

“I pappagalli possono (o devono) mangiare solo semi”.
    1. I semi non sono un alimento bilanciato, contengono troppi grassi, poche proteine, poche vitamine e
        pochi minerali. Alla luce di tutto ciò viene abbastanza naturale pensare che di soli semi non si possa
        vivere.
2. Qualunque dieta rappresentata da un unico alimento, per quanto possa essere di buona qualità,
       non può considerarsi bilanciata ed equilibrata. A maggior ragione se l’unico ingrediente di cui è
       costituita sono i semi.
    3. Il pappagallo è un animale molto intelligente e tende a stancarsi della quotidianità. Ragion per cui
       anche la dieta deve essere variata il più possibile, altrimenti il rischio è che il pappagallo sviluppi
       problemi comportamentali.

“Il pappagallo per istinto sa cosa deve mangiare; se tra tanti alimenti mangia i semi, vuol dire che sono un
buon alimento”.
     1. I semi sono carichi di grasso e quindi saporiti. Ai pappagalli piace il gusto dei semi, in particolare di
        quelli di girasole e di zucca, che sono più concentrati di grassi. I semi rappresentano il corrispettivo
        delle patatine fritte per le persone: sicuramente buone, ma da mangiare occasionalmente. E tutti,
        ovviamente, sceglieremmo quelle piuttosto che un minestrone.
     2. L’istinto può valere per i pappagalli che vivono selvatici, nel loro ambiente naturale; di certo non è
        un discorso che vale per i pappagalli che nascono e vivono in cattività.

“Il pappagallo che ho avuto prima ha vissuto 30 anni di soli semi ed è sempre stato benissimo”!
     1. 30 anni per un animale domestico potranno sembrare tanti, anzi tantissimi. Ma se consideriamo
        che un pappagallo può vivere fino a 80 anni (o più), 30 anni non sono nemmeno la metà.
     2. Vivere 30 anni con una dieta esclusivamente costituita da semi vuol dire indurre gravi danni al
        fegato, che è continuamente sottoposto a diete pesanti, di difficile metabolizzazione. Dunque,
        anche la qualità della vita risente di una dieta del genere.

ALIMENTARSI PER IL PAPPAGALLO NON VUOL DIRE SOLO MANGIARE

In natura il pappagallo percorre ogni giorno decine e decine di chilometri per procacciarsi il cibo. Si
stima che il tempo dedicato a quest’attività vari dalle 4 alle 6 ore. In cattività il discorso è molto
diverso: il cibo non deve essere procacciato, ma viene “comodamente” fornito dal proprietario e il
tempo dedicato all’alimentazione difficilmente supera l’ora nell’arco della giornata.
Sarà dunque fondamentale da parte del proprietario fornire al pappagallo molte varianti di cibo e
presentarle nei modi più disparati per stimolare la curiosità e l’attività del pappagallo. Ecco alcuni
esempi: si possono creare degli spiedini di frutta e verdura, con al centro le parti più gustose; si
può mettere il cibo in contenitori di cartone per l’alimentazione, infilzati tra loro “a collana”
mediante una corda naturale, lasciando inizialmente un varco in ogni contenitore così che
l’animale possa vederne il contenuto e possa andarlo a scovare e mangiare; si possono nascondere
le ciotole con foglie di verdura, in modo che sia stimolata la ricerca del cibo, etc… A voi la fantasia
di escogitare altri sistemi!
Qualsiasi espediente che stimoli l’attività del pappagallo e, diciamo così, lo tenga impegnato sarà
un ottimo modo per scongiurare patologie comportamentali da “noia”, molto frequenti in queste
specie.

COME FACCIO AD ABITUARE IL MIO PAPPAGALLO AL NUOVO CIBO?
OVVERO … COME FRUTTA, VERDURA O ESTRUSI POSSONO COMPETERE CON LA
BONTA’ DEI SEMI?

I pappagalli tendono ad essere molto diffidenti, ragion per cui nel momento in cui gli offrirete le
prime volte un alimento diverso da quello a cui è abituato tenderà a scartarlo, anzi non lo
considererà nemmeno, probabilmente.
Bisogna innanzitutto non dimenticare alcune regole:
    1. non cambiare improvvisamente la dieta del pappagallo, sostituendo i semi con alimenti
       meno appetibili. Il digiuno, anche di sole 12 ore, può essere pericolosissimo.
    2. prevedere sempre ed in ogni modo un momento di transizione in cui al pappagallo
       verranno offerti sia i semi, sia il nuovo alimento
    3. ridurre la quota di semi: si calcoli con precisione la quantità di semi che il pappagallo
       mangia normalmente durante la giornata e gliene si offra la metà. Gli si presentino poi
       anche alimenti nuovi. Il pappagallo in questo modo non resterà a digiuno, ma dovrebbe
       essere ancora affamato per essere curioso e aperto anche all’alimento nuovo. Controllare
       però che in questa fase il pappagallo non dimagrisca eccessivamente.
    4. non cambiare i recipienti che sono stati utilizzati fino a quel momento per i semi
    5. non demordere dopo poco; se dopo un primo tentativo, il cambio di alimentazione non
       funziona, bisogna avere la pazienza di trovare un altro espediente con cui rendere
       appetitosi frutta, verdura ed estrusi. E’ un’impresa per cui da parte del proprietario è
       obbligatoria una buona dose di pazienza e determinazione.

Il modo migliore per far conoscere al pappagallo gli estrusi o gli alimenti diversi dai semi è
stuzzicare la sua curiosità. Per rendere stimolanti i nuovi alimenti è possibile fornire al pappagallo
frutta e verdure di colori accesi, contrastanti fra loro. Oppure appenderli alla gabbia; in questo
caso probabilmente il pappagallo tenderà inizialmente a giocarci e a distruggerli, ma così facendo,
inizierà ad assaggiarli e con il tempo imparerà ad apprezzarli.
Altrimenti è possibile iniziare ad offrire al pappagallo semi freschi di frutti come melone, papaia,
peperone, agrumi; oppure frutti freschi ricchi di semi come fichi, fichi d’India, melograni, frutto
della passione. Altra ottima alternativa sono i germogli.
Se il pappagallo non mangia un alimento in un certo formato, a volte può essere sufficiente
cambiare il formato dello stesso per renderlo gradito al pappagallo: la carota potrebbe non essere
presa in considerazione, ma la carota grattata o a fettine potrebbe piacere. Stesso discorso per
qualsiasi altro alimento.
Infilare dei semi all’interno di frutta e verdura: in questo modo, oltre a stimolarne l’attività, il
pappagallo cercherà il seme e per trovarlo sarà costretto, volente o nolente, ad assaporare il
nuovo alimento. Si possono fare anche delle polpettine di semi e di alimento nuovo (estruso o
vegetali a pezzettini): aggiungere un po’ di acqua calda agli alimenti suddetti e preparare delle
sorte di polpettine, a dosi a scalare di semi.
Talvolta può essere utile provare a cambiare ambiente: alimentare il pappagallo fuori dalla sua
gabbia potrebbe essere uno stimolo sufficiente per fargli provare alimenti nuovi.
I pappagalli preferiscono mangiare sera e mattina: offrire solo in questi momenti l’alimento nuovo
e solo dopo fornire il vecchio alimento. Alcuni animali, poi, gradiscono un certo alimento alla
mattina, ma lo snobbano alla sera o viceversa.

Dunque, frutta, vegetali, estrusi possono sconfiggere la bontà dei semi, ma solo se da parte del
proprietario vi è una grande determinazione, compliance e tanta, tanta, tanta pazienza.
La dieta del lori
I Lori hanno bisogno invece di diete molto diverse da quelle degli altri pappagalli.
Si nutrono in natura generalmente di frutti freschi, polline e nettare che raccolgono con le loro
papille linguali molto sviluppate.
I semi per questa specie sono ancora più dannosi che per gli altri pappagalli: non vengono digeriti
bene ed inoltre possono rimanere bloccati nel gozzo.
Una corretta dieta prevede molta frutta fresca e verdure fresche, cereali cotti, germogli e mangimi
specifici, come estrusi e nettare.
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