RICONVERSIONE INDUSTRIALE NEI CLUSTER PRODUTTIVI
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AGATHÓN – International Journal of Architecture, Art and Design | n. 09 | 2021 | pp. 194-203 DESIGN ISSN print: 2464-9309 – ISSN online: 2532-683X | doi.org/10.19229/2464-9309/9192021 ESSAYS & VIEWPOINT RICONVERSIONE INDUSTRIALE NEI CLUSTER PRODUTTIVI Design e conservazione attiva del know-how locale INDUSTRIAL RECONVERSION IN PRODUCTIVE CLUSTERS Design and active preservation of local know-how Beatrice Lerma, Eva Vanessa Bruno ABSTRACT La disciplina del Design è chiamata a contribuire alla salvaguardia e alla trasmissione della cultura produttiva delle economie di agglomerazione, come Distretti industriali, cluster e network, cultura minacciata dalla tendenza a spostare la supply-chain fuori dal territorio, con una conseguente perdita di identità e know-how locale. Il territorio, considerato il ‘design-object’ dello studio, è analizzato tramite una visione olistica ed esplorativa, che evidenzia gli aspetti socioculturali e le relazioni fra gli attori tramite gi- gamappe. La complessità economica del capitale produttivo territoriale è sistematizza- ta con schemi che mostrano le connessioni tra i prodotti in base alle capacità produtti- ve aziendali. La riconversione industriale è la strategia individuata per esplorare e ge- stire i paradigmi tecnologici emergenti, in grado di creare nuovi prodotti che racconti- no la cultura produttiva locale. The discipline of Design is called upon to contribute to the preservation and transmis- sion of the productive culture of agglomeration economies, such as industrial Districts, clusters and networks, a culture threatened by the tendency to move the supply-chain out of the territory, with a consequent loss of local identity and know-how. The territo- ry, considered as the ‘design-object’ of the study, is analysed through a holistic and exploring view, which highlights socio-cultural aspects and relations between stake- holders through gigamaps. The economic complexity of the territorial productive capi- tal is systematised with diagrams showing the connections between products accord- ing to the productive capacities of companies. Industrial reconversion is the strategy identified to explore and manage emerging technological paradigms, capable of creat- ing new products that convey the local production culture. KEYWORDS riconversione industriale, capitale produttivo, design per il territorio, trasferimento della conoscenza, complessità economica industrial reconversion, productive capital, design for the territory, knowledge transfer, economic complexity Beatrice Lerma, PhD, is a Researcher in Design at the Department of Architecture and Design of the Politecnico di Torino (Italy) and Executive Director of the MATto ma- terial library, where she carries out research activities on innovative materials and pro- cesses analysed in close correlation with the productive and entrepreneurial system. E-mail: beatrice.lerma@polito.it Eva Vanessa Bruno, Designer, is a PhD student in Management, Production and De- sign at the Politecnico di Torino (Italy). She is currently conducting research on the en- hancement of production culture through the design-driven process of industrial re- conversion for companies in Piedmont, in collaboration with the Torino Chamber of Commerce. Mob. +39 348/04.14.517 | E-mail: eva.bruno@polito.it 194
Lerma B., Bruno E. V. | AGATHÓN | n. 09 | 2021 | pp. 194-203 I fenomeni di riconversione industriale og- contributo descrive dapprima la metodologia produttiva di un territorio. Nello specifico, l’ana- gigiorno sono un tema di grande interesse da- olistica ed esplorativa utilizzata per leggere il lisi olistica, che prevede una valutazione degli ta l’impellente necessità di riorientare le produ- territorio, sintetizzata successivamente in una input e degli output dei processi produttivi da zioni verso beni o servizi capaci di caratterizza- mappa multilivello, e l’analisi della complessità un punto di vista quali-quantitativo, definisce le re il territorio e di rispondere ai sempre più fre- economica per identificare le produzioni tipiche quantità delle risorse utilizzate, degli scarti pro- quenti cambiamenti del mercato, alle evoluzio- attraverso lo strumento dello ‘spazio prodotto’. dotti e ne analizza le tipologie e il contesto in cui ni tecnologiche o alla recentissima situazione I sistemi produttivi manifatturieri, classificati dal- sono inserite (Battistoni, Giraldo Nohra and Bar- emergenziale pandemica ed economica. Un l’ISTAT a partire dal 1991, caratterizzati dalle bero, 2019). Le diverse supply-chain sono state importante obiettivo per i ricercatori che sono economie distrettuali e dalle politiche di filiera, analizzate per individuare le relazioni tra gli atto- passati dal considerare il territorio come conte- sono i contesti in cui si inserisce la domanda di ri principali del sistema, costituito dalla popola- sto di progettazione a oggetto di progettazione ricerca: valorizzare e dare una ‘seconda vita’ al zione locale e dalle imprese. (Parente and Sedini, 2017), è la protezione, la capitale produttivo che distingue e rende unici i La successiva analisi di scenario (Germak, narrazione e la trasmissione dell’asset culturale Distretti, attraverso la riconversione industria- 2008) ha integrato le informazioni con una mas- produttivo sviluppato nel tempo in un luogo cir- le e il design. La disciplina del Design tesse co- sa critica di dati in ambito storico, sociocultu- coscritto. La catalogazione dei sistemi produt- sì nuove forme di relazione con le imprese e rale e ambientale per conformare il progetto al- tivi, chiamati economie di agglomerazione, in con i contesti territoriali, riconosciuti come am- le esigenze del contesto. Gli impatti degli out- Distretti industriali, cluster e network, dove au- pi bacini di potenziale intervento (Arquilla, 2005). put della riconversione, ovvero i nuovi semila- menta la scala territoriale dal locale al regionale Nondimeno, la metodologia risulta applicabi- vorati, prodotti e le loro nicchie di mercato, so- e diminuisce l’interconnessione tra imprese, le e scalabile in altri contesti di ricerca e di pro- no stati valutati attraverso la metodologia del- manifesta la volontà di tracciare confini di pro- getto, come per esempio le filiere agroalimen- l’Exploring Design e dell’Advanced Design (Ler- tezione del know-how locale. Brevemente per tari e i servizi. ma, Dal Palù and De Giorgi, 2014) in termini precisare, il Distretto industriale è un sistema Successivamente, il saggio descrive il pro- economici e di innovazione, come l’integrazione produttivo territorialmente delimitato composto cesso di lettura di riconversioni industriali attra- ai trend emergenti, l’uso di materiali innovativi, da piccole e medie imprese appartenenti alla verso l’analisi territoriale e produttiva di tre casi l’esplorazione di ambiti ignoti e la fattibilità di stessa filiera produttiva; il cluster interpreta que- studio. Il Distretto metalmeccanico del Cana- commercializzazione (Fig. 2). Infatti, questi me- sta struttura a livello regionale, mentre il net- vese, in Provincia di Torino, il cluster del tessile todi di progettazione sono in particolare acco- work amplia la scala a livello nazionale e inclu- e della moda pugliese e il nascente network munati dalla capacità di portare alla definizione de un concetto di cooperazione con scambi ma- della ceramica del centro Italia sono i sistemi di soluzioni innovative attraverso l’analisi di un teriali e immateriali (Celata, 2009; Fig. 1). produttivi presentati in questa fase della ricer- tema ampio o di un contesto, con la creazione L’economia dei cluster, definita ‘economia ca, selezionati in quanto funzionali all’analisi di nuovi ambiti di progetto, nuovi prodotti, nuo- esterna marshalliana’1, delimitata dai confini del delle ricadute sul territorio e inseriti in progetti vi processi produttivi, nuovi mercati di distribu- Distretto ma fuori dall’impresa, rischia di esse- di valorizzazione del patrimonio culturale produt- zione (Lerma, 2018). re indebolita dalla tendenza dei leader del set- tivo attraverso innovazioni di prodotto e di pro- Le informazioni sono state quindi tradotte e tore a organizzare reti di approvvigionamento e cesso. La volontà è infatti analizzare tre realtà codificate in mappe multilivello, chiamate anche produzione sempre più lunghe e globalizzate. distribuite su diverse scale geografiche, dal Di- ‘gigamappe’, strumento ampiamente usato in Questo fenomeno, che indebolisce gli attori più stretto al network, che offrano una lettura della analisi complesse (Sevaldson, 2018), che met- piccoli del Distretto, è stato già osservato in produzione italiana, dal nord al sud. Le nuove tono in relazione la morfologia del territorio, le precedenti ricerche in cui viene sottolineata, tra produzioni design-oriented si inseriscono coe- materie prime autoctone e lo storico dei Distret- essi, una significativa divergenza di interessi (Vi- rentemente nella cornice del capitale produtti- ti (Fig. 3). Le ‘gigamappe’ sono state poi incro- tali, 2017). Di conseguenza, il rischio determi- vo e contribuiscono ad alimentare il sistema in- ciate con l’analisi della complessità economica nato dalla progressiva diminuzione del numero terno, rendendolo più specializzato e un punto (Hidalgo and Hausmann, 2009) che definisce i di Distretti industriali in Italia2 è la perdita della di riferimento per il settore a livello nazionale ed percorsi di diversificazione produttiva di un terri- specializzazione produttiva caratterizzante il ter- estero. In questo modo, le aziende sfruttano il torio (Fig. 4), mostrando le differenti connessio- ritorio e il patrimonio culturale correlato. know-how presente e allo stesso tempo intro- ni tra i prodotti in base alle capacità produtti- Il seguente contributo, parte di un più am- ducono nel cluster nuove conoscenze secondo ve che essi condividono (competenze acquisite pio programma di ricerca con il supporto di Ca- una logica di ‘learning-by-producing’ e ‘learn- e macchinari). Il product space è la visualizza- mera di commercio di Torino3, indaga l’apporto ing-by-searching’ (Cappellin, 2003). I nuovi pro- zione della ‘distanza di capacità’ tra i diversi pro- della disciplina del Design in realtà industriali in dotti, ad alta specializzazione e innovazione, dotti, ovvero: in base alla produzione esistente, cerca di nuove strategie d’innovazione, inseren- sono gli strumenti di salvaguardia e conserva- l’analisi stima quanto sia facile, o meno, svilup- dosi nell’ampio dibattito della relazione tra cul- zione attiva delle conoscenze tacite e locali, fa- pare nuove produzioni. Due prodotti vicini richie- tura del progetto, cultura industriale e ricerca cilitandone una seconda e rinnovata vita. dono capacità correlate, con maggiori proba- (Scodeller, 2017): essa crea infatti connessioni bilità di successo di riconversione rispetto a tra attori, rigenera e narra il capitale produttivo Una visione olistica ed esplorativa per ana- due prodotti lontani. Le aziende prese in esame locale attraverso una diversa lettura della ricon- lizzare il contesto produttivo | Il seguente con- hanno diversificato, attraverso la riconversione in- versione industriale che esalta il potenziale ma- tributo fornisce un’analisi non comparativa, ma dustriale, il loro portafoglio prodotti spostandosi nifatturiero tramite il ‘buon design’ (Benincasa, descrittiva e funzionale alla tesi proposta, delle verso prodotti vicini e collegati per sfruttare le 2018). La riconversione industriale analizzata dal- tre realtà produttive sopracitate, individuate dai capacità esistenti, rimanendo così nell’ambito le Autrici pone il design come leva creativa (Ab- report ISTAT (1997, 2001, 2010) e dal Monitor distrettuale. basi, Vassilopoulou and Stergioulas, 2017) al ser- dei Distretti dell’Intesa Sanpaolo (2020). Il Di- vizio del patrimonio locale per rafforzare e am- stretto metalmeccanico del Canavese (TO), il Classificare per proteggere il territorio: le pliare l’esistente relazione tra territorio, materie cluster del tessile e della moda pugliese e il na- economie di agglomerazione in Italia | La de- prime e know-how (Follesa, 2013) attraverso la scente network ceramico del centro Italia, con finizione e la classificazione dei Distretti indu- definizione di nuove produzioni. cuore a Frosinone ma con radici a Sassuolo, striali come economie di agglomerazione, termi- La riconversione industriale, che ha radici sono i sistemi produttivi scelti. Un ulteriore cri- ne che indica la tendenza delle attività commer- in epoca bellica tramite la produzione di arma- terio di selezione è la presenza di realtà indu- ciali a concentrarsi geograficamente in una zo- menti, ha recentemente trovato spazio durante striali che hanno saputo coniugare tradizione e na specifica4, ha subìto diverse variazioni negli la pandemia da Covid-19, quando le industrie innovazione attraverso progetti imprenditoriali. ultimi 30 anni in Italia (Fig. 5). Inizialmente, dal si sono convertite temporaneamente per col- Lo stesso principio di analisi è stato appli- 1991, la specializzazione territoriale marshal- mare la richiesta di DPI. In ragione di ciò, il se- cato iterativamente nelle aree unendo tre meto- liana era il criterio di individuazione dei Distretti guente saggio ne propone una visione attuale dologie, sviluppate presso il Politecnico di Tori- industriali, definiti giuridicamente come «[…] che rafforza l’intero sistema produttivo. Infatti, il no, che districano e organizzano la complessità aree territoriali locali caratterizzate da elevata 195
Lerma B., Bruno E. V. | AGATHÓN | n. 09 | 2021 | pp. 194-203 Fig. 1 | Relationships and geographical scale of production systems (credit: B. Lerma and E. V. Bruno, 2021). Fig. 2 | Holistic analysis, scenario analysis and exploring analysis compared (credit: B. Lerma and E. V. Bruno, 2021). concentrazione di piccole imprese, con parti- duando modalità di collaborazione con le as- sia permeata dalla cultura produttiva che ha colare riferimento al rapporto tra la presenza sociazioni imprenditoriali» (Legge 266/2005, art. reso Valenza uno dei poli orafi più prestigiosi al delle imprese e la popolazione residente non- 1, comma 366). Il chiaro intento delle progres- mondo da 150 anni.5 ché alla specializzazione produttiva dell’insie- sive leggi è incentivare l’unione sinergica tra Le economie di agglomerazione descritte me delle imprese» (Legge 317/1991, art. 36, aziende per proteggere le competenze presen- precedentemente sono distinguibili reciproca- comma 1). Nel 1993, il Decreto Guarino ha for- ti nel territorio e per perseguire uno sviluppo eco- mente dal loro capitale territoriale, definito nel nito alle Regioni i parametri di riferimento per la nomico comune che comporti un vantaggio com- 2001 dalla Organisation for Economic Cooper- delimitazione dei Distretti e dei flussi di lavoro petitivo del Distretto nel mercato nazionale e ation and Development (OECD, 2001) come fon- tra Comuni limitrofi che creano i Sistemi Locali internazionale. te di sviluppo locale endogeno composto dal del Lavoro (SSL). Oggi l’ISTAT utilizza i SSL sistema di beni economici, culturali, sociali, am- per monitorare natalità e mortalità dei Distretti Capitale produttivo: un patrimonio da valo- bientali di un dato territorio. Il capitale territoriale industriali italiani attraverso un’analisi quantita- rizzare | Le economie di agglomerazione ap- è declinato in otto dimensioni, tra cui il capitale tiva della durata di 10 anni. portano diversi vantaggi, originati dalla prossi- produttivo (Camagni, 2017) che esprime, attra- La definizione di Distretto industriale è cam- mità geografica, alle singole aziende ed espo- verso variabili di densità imprenditoriale e di at- biata nel 1999 quando è stato introdotto il con- nenzialmente all’intero settore. Questi impatti tività industriale, un rilevamento della struttu- cetto di Sistemi Produttivi Locali, ovvero «[…] benefici prodotti da soggetti esterni all’azien- ra produttiva del territorio. All’interno delle eco- contesti produttivi omogenei, caratterizzati da da, ma interni al Distretto, sono chiamati ester- nomie di agglomerazione tale struttura risulta es- una elevata concentrazione di imprese, preva- nalità di rete positive (Ricciardi, 2013) e hanno ef- sere particolarmente resiliente in quanto la poli- lentemente di piccole e medie dimensioni, e da fetti a più livelli. In primo luogo, nelle economie tica di filiera risponde agli eventi avversi inaspet- una peculiare organizzazione interna» (Legge di agglomerazione la conoscenza e il know-how tati (oscillazione della domanda e riduzione del- 140/1999, art. 6, comma 8). I Distretti industriali si trasmettono rapidamente mediante contatti le materie prime) con trasformazioni strutturali. sono stati associati a questi contesti, quindi de- informali tra imprese e lavoratori che generano La disciplina del Design può caricarsi del ruolo finiti come «[…] sistemi produttivi locali caratte- processi innovativi e di crescita produttiva. L’a- di facilitatore di queste metamorfosi, come verrà rizzati da una elevata concentrazione di impre- rea risulta caratterizzata dall’alta presenza di la- illustrato attraverso i casi studio proposti nel pa- se industriali, nonché dalla specializzazione pro- voratori locali qualificati che attirano a loro volta ragrafo successivo che sfruttano l’insieme dei duttiva di sistemi di imprese» (Legge 140/1999, nuove industrie, alimentando ciclicamente l’oc- fattori locali per attuare strategie di riconversio- art. 6, comma 8). La nuova definizione ha spo- cupazione e la nuova formazione di addetti. Inol- ne di successo. Tuttavia, il confronto è aperto a stato quindi l’attenzione dalla delimitazione pre- tre, un effetto positivo è creato dallo stretto le- Enti di ricerca e a ricercatori, in Design e in altre cisa di un territorio, dalle sue caratteristiche pro- game tra il tessuto produttivo e quello sociale, discipline come Economia, Gestione dell’inno- duttive e dal rapporto tra impresa e popolazione ovvero dalla condivisione dei valori, dalla coo- vazione e Sociologia, interessati a contribuire al- residente al contesto produttivo omogeneo, ca- perazione e dalla concorrenza leale. Un esem- l’analisi proposta. ratterizzato anch’esso da una elevata concen- pio a titolo esemplificativo è il Distretto orafo di trazione di piccole imprese ma con rapporti di Valenza, in Provincia di Alessandria, che conta Riconversione industriale: i casi studio | La ri- cooperazione e concorrenza. aziende in diversi sub-settori artigianali, come la conversione industriale di un’impresa è un pro- La più recente definizione proviene invece lavorazione di metalli, il taglio di pietre preziose, cesso di trasformazione della struttura produt- dalla legge finanziaria 2006 che innova l’idea di lo sviluppo di software per la modellazione 3D tiva che ha come principale obiettivo l’aggiorna- Distretto, composto da «[…] libere aggregazio- di gioielli (Puglia and Terenzi, 2020) e la prototi- mento e l’ampliamento del portafoglio prodotti, ni di imprese articolate sul piano territoriale e pazione rapida. L’area è sede di 1.500 azien- impiegando gli impianti, i macchinari e le com- sul piano funzionale, con l’obiettivo di accre- de, con 7.300 lavoratori locali, il cui numero ri- petenze già appartenenti all’azienda stessa. Ta- scere lo sviluppo delle aree e dei settori di rife- mane costante e in aumento grazie alle nume- le processo può derivare da strategie aziendali rimento, di migliorare l’efficienza nell’organizza- rose Scuole orafe che insegnano sia l’artigia- o cause esterne, come lo sviluppo tecnologi- zione e nella produzione, secondo principi di sus- nato tradizionale sia le nuove tecnologie di la- co, il passaggio da stati di necessità ecceziona- sidiarietà verticale ed orizzontale, anche indivi- vorazione. Risulta chiaro come la piccola area le (guerra o calamità) a cicli produttivi normali, 196
Lerma B., Bruno E. V. | AGATHÓN | n. 09 | 2021 | pp. 194-203 la dismissione di alcuni settori produttivi a cau- sono quasi 5.000 le imprese del settore, spe- tore e catalizzatore tra conoscenze, […] dare sa di variazioni qualitative della domanda, la cializzate in maglieria e intimo a Bari, in calza- senso all’innovazione per renderla spendibile a delocalizzazione della produzione e la trasfor- ture uomo/donna a Barletta, in calze, camicie, livello di mercato, lavorare sullo storytelling, […] mazione dei processi. Questa tensione verso cravatte, cappelli, calzature e pelletteria a Lec- innescare sinergie produttive in ottica econo- lo sfruttamento delle capacità intrinseche azien- ce, in abbigliamento bambino, abiti da sposa e mia circolare e rafforzare la capacità propria del- dali e l’esplorazione verso nuove produzioni è cerimonia a Taranto, impiegando 44.000 ad- l’industria italiana di fare prodotti fortemente per- bilanciata dalle strategie ambidestre (Duncan, detti (Fig. 8). Il comparto è però minacciato da sonalizzati» (Lotti and Trivellin, 2017, p. 67). La 1976), le quali puntano a modellare un’impresa circa 20 anni dall’evoluzione del mercato inter- cultura del progetto, guardando al futuro, inne- flessibile, pronta al cambiamento verso nuove nazionale che offre prezzi competitivi e numeri sca nuove sinergie produttive e conferisce quin- opportunità (capacità di exploration), in grado di produzioni ingenti. Una soluzione applicata è di una visione olistica al processo: dall’attenzio- di sfruttare le risorse già in possesso (capacità rafforzare la rete esistente innovando l’offerta ne per il territorio e le materie prime, locali o di di exploitation). Come anticipato, i casi studio che con prodotti richiesti dal mercato che garanti- scarto, ai prodotti finali, che consentono un pre- saranno qui descritti sono esempi di aziende in- scono la specializzazione del Distretto. ciso posizionamento del marchio sul mercato. serite in realtà distrettuali che hanno affrontato L’azienda Cofra a Barletta ha attuato una il cambiamento con successo attraverso la ri- strategia di riconversione industriale: la sua pro- Le ricadute territoriali del design per la ri- conversione industriale, evitando la delocaliz- duzione, attiva dal 1938 e orientata inizialmen- conversione industriale | I territori e le azien- zazione produttiva e garantendo il tramanda- te verso calzature sportive e da jogging, a se- de descritte, adottati in questa sede come casi mento della cultura produttiva locale. Verrà for- guito della concorrenza asiatica è stata aggior- studio, sono da considerarsi esempi che pre- nita una panoramica frutto dell’analisi olistica e nata fino al 2016 con nuove tipologie di pro- sentano strategie di crescita e innovazione allo di scenario, seguita dall’analisi della complessità dotti tra cui scarpe antinfortunistiche e altri DPI scopo di sviluppare sul territorio attività di pro- economica della zona che permetterà di sco- (guanti, maschere e occhiali da lavoro), diven- duzione innovative, attente all’ambiente e al prire le nuove opportunità di mercato. tando leader nel settore in Italia ed esportando contesto produttivo, sociale e culturale in cui si La prima realtà analizzata è il Distretto me- anche all’estero (Fig. 9). I designer hanno quin- inseriscono. talmeccanico del Canavese, a nord del capo- di sviluppato nuovi prodotti che, volgendo lo All’interno di un’economia di agglomerazio- luogo piemontese (Fig. 6), la cui vocazione pro- sguardo al mondo calzaturiero e puntando al ne, gli effetti di una riconversione industriale si duttiva è orientata alla siderurgia, metallurgia, rinnovamento, hanno raggiunto una nicchia di ripercuotono positivamente sull’intera area (Fig. meccanica, stampaggio a caldo dell’acciaio, la- mercato che soddisfa l’attuale domanda di ab- 12), dati i rapporti caratteristici dei sistemi pro- vorazione delle plastiche, componenti tecnolo- bigliamento da lavoro. duttivi orizzontali, tra le imprese che svolgo- gici e informatici. Negli anni ’80, infatti, l’area era Infine, l’ultimo caso studio proposto è il na- no le medesime attività, e verticali, tra aziende il cuore della produzione di Olivetti (a Ivrea) e di scente network della ceramica green del cen- collegate nella filiera (Camuffo and Grandinetti, Lancia (a Chivasso), ma il sistema dei calcolato- tro Italia. Sebbene non sia attualmente un net- 2006). Nelle economie di agglomerazione, forti ri elettronici e macchine da scrivere andò in crisi work riconosciuto, le Autrici ritengono lo scree- della cultura produttiva locale, vengono intrec- alla fine del millennio. Nel 1992 Fiat cedette lo ning di nuovi sistemi produttivi parte integrante ciate nuove relazioni tra gli attori del territorio stabilimento di Lancia alla Carrozzeria Maggio- e output della ricerca stessa. Saxa Gres è un attraverso processi di riconversione industriale; ra che però fallì una decina di anni dopo. La zo- Gruppo industriale, avente l’obiettivo di intro- le aziende, attraverso expertise già in loro pos- na reagì grazie alla fitta rete di piccole e medie durre i principi dell’economia circolare nel set- sesso e nuove collaborazioni con i designer, imprese esistenti, riuscendo a conservare la pro- tore delle superfici ceramiche, nato nel 2015 realizzano nuovi prodotti che rafforzano la spe- pria caratterizzazione produttiva. Infatti, nel pri- dopo la riconversione industriale di due fabbri- cializzazione territoriale, attraverso processi di in- mo decennio del 2000 l’area contava più di che, la prima ad Anagni, precedentemente par- ternalizzazione. I componenti della rete del clus- 500 PMI nel settore e il 65% della popolazione te degli stabilimenti di Ceramiche Marazzi, e la ter si stringono e non si disperdono, rinnovan- locale occupata in tali imprese. seconda a Roccasecca, ex impianto Ideal Stan- do l’immagine del ‘made in Italy’ che offre visi- In questo fertile contesto si inserisce il pro- dard. Il cluster si allargherà in network grazie al bilità mondiale e valori di export interessanti. getto Canavese Connexion nato nel 2008 da futuro impianto di Gualdo Tadino, in Provincia La riconversione comporta un cambiamento un’idea di Design Gang Network6, patrocinata di Perugia, appartenente sempre allo stesso strutturale sia dell’organizzazione industriale sia, dal Comune di Ivrea, dalla Regione Piemonte e Gruppo. Il know-how concerne il settore della in alcuni casi, del territorio circostante e asse- dalla Camera di commercio di Torino. Un team fabbricazione di rivestimenti ceramici edili, pia- gna ai soggetti deputati (pubblici e/o privati) la di designer ha sviluppato in quell’occasione die- strelle d’arredamento e ceramiche sanitarie, da gestione del processo, come la riorganizzazio- ci proposte creative, definendo nuove opportu- sempre però associato al noto Distretto cera- ne della forza lavoro e delle strutture produtti- nità di mercato prima inesplorate, che valoriz- mico di Sassuolo, in Provincia di Modena, atti- ve. Risulta pertanto significativa sia la fitta rete zassero il Distretto sfruttando le capacità azien- vo dal 1741. (ulteriore output di progetto), generata tra gli dali. I prodotti in questione, tra i quali un misce- La volontà del network nascente è coltivare stakeholder del territorio come policymakers, latore con ridotto consumo idrico, una keyboard le competenze dell’area aggiornando l’offerta aziende, designer, maestranze locali, capace di interattiva, un avvolgicavo da parete, un mobile attuale con prodotti che seguano le ormai diffu- alimentare lo sviluppo territoriale, in termini di metallico componibile e multiuso, ampliano il se tendenze dell’economia circolare: essi risul- creazione di un ambiente favorevole per l’eco- portafoglio prodotti delle imprese del Distretto tano essere simili ai loro predecessori, ma sono nomia locale, sia la valorizzazione delle risorse senza doverne aggiornare il parco macchine più leggeri, resistenti, economici e sostenibili (Fig. e delle competenze del territorio. (Fig. 7). Dopo la fase di prototipazione e test, le 10). Nello specifico, la riconversione industriale È quindi da chiedersi: quale ruolo può svol- aziende hanno sviluppato i nuovi prodotti, suc- ha portato alla riapertura degli impianti preesi- gere la disciplina del Design nel quadro della ri- cessivamente esposti a Ivrea e a Torino duran- stenti, in crisi a causa della concorrenza di Cina, conversione industriale? Essa può essere inte- te l’evento Torino 2008 World Design Capital. Brasile e Turchia, riassumendo più di 500 per- sa come uno strumento d’innovazione che orien- La seconda realtà descritta è il cluster del sone. L’impianto di Agnani è stato convertito, ta le scelte imprenditoriali verso la produzione tessile e della moda pugliese. Rispetto al primo dopo 55 anni di attività, dalla produzione di ce- di beni con forte valore aggiunto e uno stru- caso, si allarga lo sguardo da un Distretto a un ramiche sanitarie a quella di tegole fotovoltaiche mento di analisi, esplorazione e visione che in- cluster regionale che, grazie agli investimenti in e gres porcellanato, quest’ultimo realizzato con fluenza «[…] non solo la progettazione dei pro- tecnologia e innovazione da parte delle nuove un mix di ceneri e argille provenienti da cave e dotti e dei servizi ma l’intera strategia azienda- generazioni di imprenditori, rinasce proponen- inceneritori locali. Nel secondo impianto, invece, le» (Bertoldo, 2018, p. 58). Quanto discusso do le proprie abilità manifatturiere per grandi si producono sampietrini di una ‘nuova pietra’ ha messo in evidenza come in particolar modo marchi del lusso ‘made in Italy’ (come Gucci, che include fino al 30% di materiali inerti prove- «[…] il design si possa considerare un fattore di Valentino e Dolce&Gabbana) in cui è importan- nienti da rifiuti urbani (Fig. 11).8 innovazione del sistema dei distretti» (Riccini, te ricordare l’origine salentina delle lavorazioni. Il design, nei progetti descritti, ha avuto la 2018, p. 28) e in generale, nelle economie di ag- Secondo il sito della Regione Puglia7, al 2013 capacità «[…] di svolgere la funzione di media- glomerazione. 197
Lerma B., Bruno E. V. | AGATHÓN | n. 09 | 2021 | pp. 194-203 Fig. 3 | Multilevel map template (credit: B. Lerma and E. V. Bruno, 2021). Fig. 4 | Italian economic complexity (source: atlas.cid. harvard.edu, 2018). Riflessioni conclusive, limiti e visioni future | materiali di scarto. Lo sviluppo locale è un te- emergenziale e rispetto a una sempre crescen- Il territorio, considerato non solo come conte- ma vivace fin dagli anni ’90, nato nel campo te repentinità dei cambiamenti del mercato in sto ma come oggetto della progettazione, di- della ricerca economica sociale e sempre più termini di evoluzione tecnologica. Il fine è pro- viene terreno fertile di cambiamenti inclusivi del- associata a politiche di filiera e a economie di durre metodi e strumenti per stimare (prima), la comunità e del saper fare locale tramite la agglomerazione (Becattini, 2000). La valorizza- esplorare (durante) e gestire (poi) gli elementi cultura del progetto (Schianchi, 2020). Infatti, la zione dell’identità territoriale si articola invece che caratterizzano i paradigmi tecnologici emer- progressiva perdita della caratterizzazione terri- attorno alla configurazione dei linguaggi con- genti per un’importante implementazione dell’at- toriale dovuta alla tendenza a produzioni sem- temporanei della disciplina del Design per il tra- tenzione verso industrie in cui il design non è pre più delocalizzate ed esternalizzate dal Di- sferimento del know-how e del capitale produt- sviluppato (come la componentistica e i semila- stretto per abbattere i costi, può trasformarsi in tivo alle future generazioni di imprenditori (Laba- vorati) per scoprire verso quali nuove produzio- un impellente bisogno su cui concentrare gli lestra, 2019). I casi studio proposti fanno emer- ni potrebbero riconvertirsi. sforzi di Amministrazioni locali e di Enti di ricer- gere le forti relazioni che i nuovi prodotti intrec- L’attività di ricerca considera la riconversio- ca. Al contempo, i cluster produttivi risultano es- ciano nel territorio, tra materie prime locali, com- ne industriale un’azione che mette al centro il sere vincolati all’andamento di un unico merca- petenze e industrie. Si aprono nuove collabora- know-how del territorio, senza stravolgerne l’i- to, data la produzione settorializzata e specia- zioni nella rete esistente con nuovi esperti, in- dentità, e ne tramanda la tradizione. È una stra- lizzata, ma sono un modello di riferimento per la terni ed esterni al cluster e, attraverso le analisi tegia che conserva attivamente il saper fare lo- propensione a investire in nuovi mercati e per la delle esigenze del territorio e le successive va- cale ma che guarda al futuro rendendo prota- vocazione alla sostenibilità (Ricciardi, 2013). La lutazioni qualitative e quantitative, si sfrutta la gonista la rete esistente (Villari, 2013), amplian- ricerca condotta dalle Autrici risponde all’esi- leva della capacità produttiva per delineare nuo- dola con nuovi attori, creando una nuova com- genza di valorizzare e dare una nuova vita al ve strategie, ponendo l’uomo protagonista e il petitività, dove il designer può fornire criteri con capitale produttivo e territoriale, con le sue risor- suo sapere eredità da diffondere e tramandare. cui orientare e valutare la qualità delle soluzioni se, vocazioni e competenze. Inoltre, la riconver- In letteratura, è ampio il dibattito dedicato locali (Manzini, 2016). Sebbene la selezione dei sione industriale può essere più facilmente at- alle relazioni tra design e territorio e il ruolo dei Distretti interessati dalla ricerca e dalla selezio- tuata in tutte quelle pratiche di trasformazione progettisti nel creare nuove dinamiche nei pro- ne dei casi studio risulti circoscritta al settore aziendale che si avvicinano a un’economia cir- cessi industriali, tanto da esser prossimo a sto- manifatturiero e all’inclinazione a produzioni de- colare (De los Rios and Charnley, 2017): ne è ricizzarsi e a rendere necessarie nuove e diver- sign-oriented (dove il design è una leva strate- un esempio il settore dell’automobile dove, con se sfaccettature del design (Parente, Lupo and gica di posizionamento nel mercato), le Autrici la progressiva sostituzione dei motori a scoppio Sedini, 2017) per adattarsi ai cambiamenti. Per- ritengono che approccio e metodologia di in- (Pellizzari and Genovesi, 2017) a favore dei mo- ciò, il contributo e il contesto, più ampio, in cui dagine e ricerca possano essere trasferiti con tori elettrici o ibridi, le batterie avranno un ruolo si inserisce questo articolo vuole porre l’atten- successo anche nel settore dei servizi, ovvero sempre maggiore, necessitando di ciclici pro- zione sul ruolo della disciplina del Design nella laddove il design è ‘invisibile’. cessi di recupero/riconversione in un’ottica di strategia ambidestra di riconversione industria- sostenibilità e circolarità dei componenti e dei le, dove l’analisi produttiva del cluster, attraver- relativi processi produttivi. so la lente della complessità economica, rende La ricerca qui presentata si inserisce nel- visibili nuovi collegamenti e opportunità per l’a- The phenomena of industrial reconversion are l’ambito del Design per i Territori, terreno am- zienda. Il confronto su tale tema è aperto a Enti nowadays a topic of great interest, given the ur- piamente battuto attraverso le numerose speri- di ricerca presenti sul territorio, a ricercatori in gent need to reorient production towards goods mentazioni della comunità scientifica italiana9, design e in altre discipline, a esperti che si oc- or services capable of characterising the territo- e nello specifico si focalizza sullo sviluppo loca- cupano di sviluppo territoriale e valorizzazione ry and responding to the increasingly frequent le e la valorizzazione della cultura identitaria dei del capitale produttivo, con cui dialogare nello changes in the market, technological evolutions territori. Questi ultimi sono osservati attraverso sviluppo della ricerca. Quest’ultima, attualmen- or the very recent emergency pandemic and le nuove strategie di innovazione dei processi e te in corso, prevede nell’anno 2022 una speri- economic situation. An important objective for dei prodotti e dell’economia circolare intese, mentazione in Piemonte, in collaborazione con researchers who have moved from considering ad esempio, come produzioni che integrano tra- l’Ente camerale, con un numero limitato di im- the territory as a design context to a design ob- dizione e innovazioni tecnologiche e l’uso di prese per supportarle nella recente situazione ject (Parente and Sedini, 2017), is the protection, 198
Lerma B., Bruno E. V. | AGATHÓN | n. 09 | 2021 | pp. 194-203 narration and passing on of the productive cul- The essay then describes the process of tem, consisting of the local population and en- tural asset developed over time in a circum- reading industrial reconversions through the ter- terprises. scribed place. The cataloguing of productive sys- ritorial and productive analysis of three case The subsequent scenario analysis (Germak, tems, called agglomeration economies, into in- studies. The Canavese Metalworking District in 2008) integrated the information with a critical dustrial Districts, clusters and networks, where the Province of Turin, the Apulian textile and fash- mass of data in the historical, socio-cultural and the territorial scale increases from local to re- ion cluster and the rising ceramics network in environmental fields to conform the project to gional and the interconnection between compa- central Italy are the production systems present- the needs of the context. The impacts of the re- nies decreases, manifests the desire to draw ed in this phase of the research, selected be- conversion outputs, i.e. the new semi-finished boundaries to protect local know-how. Briefly to cause they are functional for the analysis of the products, products and their market niches, clarify, the industrial District is a territorially de- effects on the territory and are part of projects were assessed through the Exploring Design limited production system composed of small to enhance the productive cultural heritage and Advanced Design methodology (Lerma, Dal and medium-sized enterprises belonging to the through product and process innovation. The Palù and De Giorgi, 2014) in economic and in- same production chain; the cluster interprets purpose is to analyse three realities distributed novation terms, such as integration to emerging this structure at regional level, while the network on different geographical scales, from the Dis- trends, use of innovative materials, exploration of expands the scale to national level and includes trict to the network, which offer a view of Italian unknown areas and commercialisation feasibility a concept of cooperation with material and im- production, from north to south. The new de- (Fig. 2). In fact, these design methods are in material exchanges (Celata, 2009; Fig. 1). sign-oriented productions fit coherently into the particular united by the ability to lead to the defi- The cluster economy, referred to as the ‘ex- framework of the productive capital and con- nition of innovative solutions through the analy- ternal Marshallian economy’1, enclosed by the tribute to feeding the internal system, making it sis of a broad theme or context, with the cre- boundaries of the District but outside the enter- more specialised and a point of reference for ation of new project areas, new products, new prise, risks being weakened by the tendency of the sector at national and foreign level. In this production processes, new distribution markets industry leaders to organise increasingly long way, companies exploit existing know-how and (Lerma, 2018). and globalised supply and production networks. at the same time introduce new knowledge into The information was then translated and cod- This phenomenon, which weakens the smaller the cluster according to a ‘learning-by-produc- ified into multi-level maps, also called ‘gigamaps’, actors in the District, has already been observed ing’ and ‘learning-by-searching’ logic (Cappellin, a tool widely used in complex analyses (Sevald- in previous research where a significant diver- 2003). New, highly specialised and innovative son, 2018), which relate the morphology of the gence of interests is highlighted among them (Vi- products are the tools for the active preserva- territory, the autochthonous raw materials and tali, 2017). Consequently, the risk determined by tion and conservation of tacit and local knowl- the history of the Districts (Fig. 3). The ‘gigamaps’ the progressive decrease in the number of in- edge, facilitating a second and renewed life. were then cross-referenced with economic com- dustrial Districts in Italy2 is the loss of the pro- plexity analysis (Hidalgo and Hausmann, 2009), ductive specialisation characterising the territory A holistic and exploring view to analyse the which defines the production diversification paths and the related cultural heritage. production context | The following contribu- of a territory (Fig. 4), showing the different con- The following contribution, part of a broader tion provides a non comparative but descriptive nections between products based on the pro- research programme with the support of the To- analysis, functional to the proposed thesis, of duction capacities they share (such as acquired rino Chamber of Commerce3, investigates the the three aforementioned production realities, skills and machinery). The product space is a vi- contribution of the discipline of Design in indus- identified by the ISTAT reports (1997, 2001, 2010) sualisation of the ‘capacity distance’ between trial realities in search of new innovation strate- and the Intesa Sanpaolo (2020) District Moni- different products, i.e. based on existing pro- gies, joining the broad debate of the relationship tor. The Canavese Metalworking District (TO), the duction, the analysis estimates how easy it is, or between design culture, industrial culture and re- textile and fashion cluster in Apulia and the not, to develop new production. Two adjacent search (Scodeller, 2017): it creates connections emerging ceramic network in central Italy, based products require related capacities, with a high- between actors, regenerates and narrates the in Frosinone but rooted in Sassuolo, are the er probability of successful conversion than two local productive capital through a different read- production systems chosen. A further selection distant products. The companies surveyed have, ing of industrial reconversion that enhances the criterion is the presence of industrial realities that through industrial redevelopment, diversified their manufacturing potential through ‘good design’ have been able to combine tradition and inno- product portfolios by moving to nearby and re- (Benincasa, 2018). The industrial reconversion vation through entrepreneurial projects. lated products to leverage existing capabilities, analysed by the authors places design as a cre- The same principle of analysis has been ap- thus remaining within the district. ative lever (Abbasi, Vassilopoulou and Stergioulas, plied iteratively in the areas by combining three 2017) at the service of local heritage to strength- methodologies, developed at the Politecnico di Classifying to protect the territory: agglom- en and expand the existing relationship between Torino, which unravel and organise the produc- eration economies in Italy | The definition and territory, raw materials and know-how (Follesa, tive complexity of an area. Specifically, the holis- classification of industrial Districts as agglomer- 2013) through the definition of new productions. tic analysis, which involves an assessment of ation economies, a term that indicates the ten- The contribution first describes the holistic and the inputs and outputs of production processes dency of business activities to be geographically exploring methodology used to understand the from a qualitative-quantitative point of view, de- concentrated in a specific area4, has undergone territory, subsequently summarised in a multi- fines the quantities of resources used, waste several variations over the last 30 years in Italy level map, and the analysis of economic com- produced and analyses their types and the con- (Fig. 5). At first since 1991, Marshallian territorial plexity to identify typical productions through text in which they are embedded (Battistoni, Gi- specialisation was the criterion for identifying in- the ‘product space’ tool. The manufacturing pro- raldo Nohra and Barbero, 2019). The different dustrial Districts, legally defined as local territori- duction systems, classified by ISTAT since 1991, supply-chains were analysed to identify the rela- al areas characterised by a high concentration characterised by district economies and supply tionships between the main actors in the sys- of small enterprises, with particular reference to chain policies, are the contexts in which the re- search question fits in: to enhance and give a second life to the productive capital that distin- guishes the Districts and makes them unique, through industrial reconversion and design. The discipline of design creates new forms of rela- tionship with companies and territorial contexts, which are recognised as large areas of potential intervention (Arquilla, 2005). Nevertheless, the methodology is applicable and scalable in other research and project contexts, such as agri-food supply chains and services. Fig. 5 | Agglomeration economies: legislative definitions (credit: B. Lerma and E. V. Bruno, 2021). 199
Lerma B., Bruno E. V. | AGATHÓN | n. 09 | 2021 | pp. 194-203 the ratio between the presence of enterprises advantage of the District in the national and in- and the resident population as well as to the ternational market. productive specialization of the whole business- es (Italian Law 317/1991, art. 36, paragraph 1). Productive capital: an asset to be valorised | In 1993, the Guarino Decree provided the Re- Agglomeration economies bring several advan- gions with the reference parameters for the de- tages, originating from geographical proximity, limitation of the Districts, the work flows between to individual companies and exponentially to the neighbouring municipalities that create Local industry as a whole. These beneficial impacts Employment Systems (SLL). Today, ISTAT uses produced by actors external to the firm, but in- the SLL to monitor the birth and death of Italian ternal to the District, are called positive network industrial Districts through a quantitative analy- externalities (Ricciardi, 2013) and have effects at sis lasting 10 years. several levels. First, in agglomeration economies, The definition of industrial Districts changed knowledge and know-how are rapidly transmit- in 1999 when the concept of Local Production ted through informal contacts between enter- Systems was introduced, which means homo- prises and workers that generate innovative pro- geneous production contexts, characterised by cesses and productive growth. The area is char- a high concentration of enterprises, mainly small acterised by the high presence of skilled local and medium-sized, and by a peculiar internal workers who in turn attract new industries, cycli- organisation (Italian Law 140/1999, art. 6, para- cally fuelling employment and new employee graph 8). Industrial districts have been associat- training. Moreover, a positive effect is created ed with these contexts, thus defined as local by the close link between the productive and production systems characterised by a high con- social networks, i.e. shared values, cooperation centration of industrial enterprises, as well as by and fair competition. An example is the Valenza the productive specialisation of enterprise sys- goldsmithing District, in the Province of Alessan- tems (Italian Law 140/1999, art. 6, paragraph dria, which has companies in different craft sub- 8). The new definition therefore shifted the at- sectors, such as metalworking, cutting of pre- tention from the precise delimitation of a territo- cious stones, development of software for 3D ry, its productive characteristics and the rela- jewellery modelling (Puglia and Terenzi, 2020) and tionship between the company and the resident rapid prototyping. The area is home to 1,500 population to the homogeneous productive con- companies, with 7,300 local workers, whose text, which is also characterised by a high con- numbers remain steady and growing thanks to centration of small companies but with relation- the numerous goldsmith schools that teach both ships of cooperation and competition. traditional craftsmanship and new processing The most recent definition comes instead technologies. It is clear that the small area is from the 2006 financial law that innovates the permeated by the production culture that has idea of District, composed of free aggregations made Valenza one of the world’s most presti- of enterprises articulated on the territorial and gious goldsmithing centres for 150 years.5 functional level, with the aim of increasing the The agglomeration economies described development of the areas and sectors of refer- above are mutually distinguishable by their terri- ence, to improve the efficiency in the organisa- torial capital, defined in 2001 by the Organisa- tion and production, according to principles of tion for Economic Cooperation and Develop- vertical and horizontal subsidiarity, also identify- ment (OECD, 2001) as a source of endogenous ing ways of collaboration with business associa- local development composed of the system of tions (Italian Law 266/2005, art. 1, paragraph economic, cultural, social, environmental assets 366). The clear intent of the progressive laws is of a given territory. Territorial capital is declined to incentivise the synergic union between com- in eight dimensions, including productive capital panies in order to protect the competences pre- (Camagni, 2017) which expresses, through vari- sent in the territory and to pursue a common ables of entrepreneurial density and industrial economic development leading to a competitive activity, a survey of the productive structure of the territory. Within agglomeration economies, this structure turns out to be particularly resilient as the supply chain policy responds to unexpected adverse events (such as demand fluctuation and raw material reduction) with structural trans- formations. The discipline of Design can take on the role of facilitator of these metamorphoses, as will be illustrated through the case studies proposed in the next section, which exploit the set of local factors to implement successful re- conversion strategies. However, the discussion is open to research Bodies and researchers, in Design and in other disciplines such as Eco- nomics, Innovation Management and Sociology, who are interested in contributing to the pro- posed analysis. Industrial reconversion: case studies | The in- dustrial reconversion of a company is a process Fig. 6 | Piedmont: economic geography (credit: B. Lerma and E. V. Bruno, 2021). of transformation of the productive structure Fig. 7 | AIRO mixer by Andrea Sanna and Tomo Kimura (credit: Canavese Connexion, 2008). that has as main objective the updating and Fig. 8 | The Textile and Fashion District of Apulia (credit: B. Lerma and E. V. Bruno; icons by Noun Project, 2021). widening of the product portfolio, using the plant, 200
Lerma B., Bruno E. V. | AGATHÓN | n. 09 | 2021 | pp. 194-203 machinery and skills already belonging to the ufacturing skills for top luxury brands ‘made in a ‘new stone’ that includes up to 30% inert ma- company itself. This process may result from Italy’ (such as Gucci, Valentino and Dolce&Gab- terials from urban waste. (Fig. 11).8 corporate strategies or external causes, such as bana) in which it is important to remember the In the projects described, design had the technological development, the transition from Salentine origin of the workings. According to ability to act as a mediator and catalyst between exceptional states of necessity (war or disaster) the Apulia Region website7, in 2013 there were knowledge, to give meaning to innovation in or- to normal production cycles, the divestment of almost 5,000 companies in the sector, special- der to make it marketable, to work on storytelling, certain production sectors due to qualitative ising in knitwear and underwear in Bari, men’s / to trigger productive synergies from a circular changes in demand, the relocation of produc- women’s footwear in Barletta, socks, shirts, ties, economy perspective and to strengthen Italian tion and the transformation of processes. This hats, footwear and leather goods in Lecce, and industry’s ability to make highly customised prod- tension towards the exploitation of the compa- children’s clothing, wedding dresses and cer- ucts (Lotti and Trivellin, 2017, p. 67). The culture ny’s intrinsic capacities and the exploration of emonies in Taranto, employing 44,000 people of the project, looking to the future, sparks off new productions is balanced by ambidextrous (Fig. 8). However, the sector has been threat- new productive synergies and thus gives a strategies (Duncan, 1976), which aim to model ened for about 20 years by the evolution of the holistic vision to the process: from the attention a flexible company, ready to change towards international market, which offers competitive to the territory and raw materials, local or waste, new opportunities (exploration capacity) and able prices and large production numbers. One solu- to the final products, which allow a precise posi- to exploit the resources it already possesses (ex- tion applied is to strengthen the existing net- tioning of the brand on the market. ploitation capacity). As already mentioned, the work by innovating the offer with products de- case studies that will be described here are ex- manded by the market, but which guarantee The territorial effects of design for industri- amples of companies located in district realities the specialisation of the District. al reconversion | The territories and compa- that have successfully faced change through in- The Cofra company in Barletta has imple- nies described, adopted here as case studies, dustrial reconversion, avoiding productive delo- mented an industrial reconversion strategy: its are to be considered as examples that present calisation and guaranteeing the transmission of production, active since 1938, was oriented to- strategies of growth and innovation in order to the local productive culture. An overview result- wards sports and jogging footwear but, as a re- develop innovative production activities in the ing from a holistic and scenario analysis will be sult of Asian competition, it updated its product territory, attentive to the environment and to the provided, followed by an analysis of the eco- portfolio until 2016, implementing its previous productive, social and cultural context in which nomic complexity of the area that will allow to skills, with safety shoes and other PPE, such as they are inserted. discover new market opportunities. gloves, masks and work glasses, becoming a Within an agglomeration economy, the con- The first reality analysed is the Canavese Met- leader in the sector in Italy and exporting abroad sequences of an industrial reconversion have a alworking District, north of the Piedmont capital as well (Fig. 9). The designers have therefore positive impact on the whole area (Fig. 12), giv- (Fig. 6), whose production vocation is oriented developed new products that, looking to the en the characteristic relationships of production towards iron and steel, metallurgy, mechanics, footwear world but aiming at renewal, create a systems, horizontal, between companies that hot steel moulding, plastics processing, techno- market niche that meets the current demand for carry out the same activities, and vertical, between logical and computer components. In the 1980s, workwear. companies connected in the supply chain (Ca- the area was the heart of Olivetti (in Ivrea) and Finally, the last case study proposed is the muffo and Grandinetti, 2006). In agglomeration Lancia (in Chivasso) production, but the elec- emerging network of green ceramics in central economies, strengthened by the local produc- tronic calculator and typewriter system went in- Italy. Although it is not currently a recognised tion culture, new relations are woven between to crisis at the end of the millennium. In 1992, network, the Authors consider the screening of the actors of the territory through industrial re- Fiat sold the Lancia plant to Carrozzeria Mag- new production systems to be an integral part conversion processes; companies, through ex- giora, which went bankrupt a decade later. The and output of the research itself. Saxa Gres is pertise they already possess and new collabora- area reacted thanks to the dense network of ex- an industrial Group, aiming to introduce the prin- tions with designers, realise new products that isting small and medium-sized enterprises, man- ciples of circular economy in the ceramic sur- strengthen territorial specialisation through inter- aging to preserve its productive characterization. faces sector, born in 2015 after the industrial re- nalisation processes. The components of the clus- In the first decade of the 2000s, the area had conversion of two factories, the first in Anagni, ter network tighten up and do not disperse, re- more than 500 SMEs in the sector and 65% of previously part of Ceramiche Marazzi plants, newing the image of ‘made in Italy’, which offers the local population employed in such companies. and the second in Roccasecca, former Ideal worldwide visibility and interesting export values. The Canavese Connexion project, born in Standard plant. The cluster will expand into a The reconversion implies a structural change 2008 from an idea of the Design Gang Net- network thanks to the future plant in Gualdo Ta- both of the industrial organisation and, in some work6 and sponsored by the Ivrea Council, the dino, in the province of Perugia, also belonging cases, of the surrounding territory and assigns Piedmont Region and the Torino Chamber of to the same Group. The know-how relates to the management of the process, such as the Commerce, is part of this fertile context. A team the manufacture of ceramic wall tiles, furnishing reorganisation of the workforce and of the pro- of designers developed ten creative proposals tiles and sanitary ceramics, but has always been duction structures, to the designated subjects on that occasion, defining new, previously unex- associated with the well-known ceramic district (public and/or private). Therefore, the dense net- plored market opportunities that would en- of Sassuolo, in the province of Modena, which work, a further output of the project, generated hance the District by exploiting the company’s has been active since 1741. among the stakeholders of the territory such as capabilities. The products in question, which in- The desire of the nascent network is to culti- policymakers, companies, designers, local work- clude a mixer with reduced water consumption, vate the skills of the area by updating the cur- ers, able to feed the territorial development, in an interactive keyboard, a wall-mounted cable rent offer with products that follow the now terms of creation of a favourable environment reel and a modular, multi-purpose metal cab- widespread trends of the circular economy: they for the local economy, and the enhancement of inet, expand the product portfolio of the Dis- are similar to their predecessors, but are lighter, resources and skills of the territory, is significant. trict’s companies without having to update the more resistant, cheaper and more sustainable It is therefore worth asking: what role can machine park (Fig. 7). After the prototyping and (Fig. 10). Specifically, the industrial reconversion the discipline of Design play in the framework of testing phase, the companies developed the has led to the reopening of the pre-existing industrial reconversion? It can be understood as new products, which were then exhibited in Ivrea plants, which were in crisis due to competition a tool for innovation, orienting entrepreneurial and Turin during the Torino 2008 World Design from China, Brazil and Turkey, reemploying more choices towards the production of goods with Capital event. than 500 people. The Agnani plant has been high added value and a tool for analysis, explo- The second reality described is the Apulian converted, after 55 years of activity, from the ration and vision that influences not only the de- textile and fashion cluster. Compared to the first production of sanitary ceramics to that of pho- sign of products and services but the entire case, it broadens the view from a District to a tovoltaic tiles and porcelain stoneware, made business strategy (Bertoldo, 2018, p. 58). What regional cluster that, thanks to investments in with a mix of ashes and clays coming from local has been discussed has highlighted how in par- technology and innovation by new generations quarries and incinerators. In the second plant, ticular Design can be considered a factor of in- of entrepreneurs, is reborn by proposing its man- on the other hand, sampietrini are produced from novation in the district system (Riccini, 2018, p. 201
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