Ricerca preliminare per la Validazione del New Religious Life Inventory-Revised (NRLI-R) Author: (Soraci P*.; Palma M*.) Supervision:
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Ricerca preliminare per la Validazione del New Religious Life Inventory-Revised (NRLI-R) Author: (Soraci P*.; Palma M*.) Supervision: (Urso A*.) 1. Dr. Urso Antonino - University professor: Psicologia della Religione all'Istituto Mater Ecclesiae - Facoltà di Teologia della Pontificia Università San Tommaso di Roma, Laboratorio di etica e deontologia Università Niccolò Cusano Psicologia Magistrale 2. Dr. Soraci Paolo Master's Degree Clinical Psychology 3. Dr. Palma Marco Master's Degree Clinical Psychology Abstract Lo scopo di questo studio è quello di creare un nuovo strumento partendo da quelli esistenti, capace di discriminare, indagare e quantificare l'orientamento religioso di una persona. È stato reclutato un campione con un metodo di convenienza e N=107 partecipanti attraverso diversi forum e social network. La validità di costrutto del test NRLI-R è stata sufficientemente raggiunta tramite l'analisi fattoriale e la validità nomologica. La validità concorrente, di criterio e l'attendibilità del test stesso sono state investigate tramite le più comuni e consolidate tecniche di analisi dati, confermando che lo stesso test possiede sufficienti proprietà psicometriche per essere utilizzato anche nel territorio Italiano con i dovuti studi e modifiche se verrà confermato da ricerche con un campione più ampio. Pertanto, lo scopo di questa indagine era di esaminare le proprietà psicometriche. Inoltre si rende necessario ricordare che questa ricerca preliminare ha valenza solo in ambito di dati e statistica con tutte le limitazioni del caso e non può essere utilizzata per una valutazione clinica effettiva Abstract (Under Translation – Preliminary text) The purpose of this study is to create a new tool starting from existing ones, able to discriminate, investigate and quantify a person's religious orientation. A sample was recruited with a method of convenience and N = 107 participants through different forums and social networks. The construct validity of the NRLI-R test was sufficiently achieved through factor analysis and nomological validity. The concurrent validity, criterion and reliability of the test itself have been thoroughly investigated through the most common and consolidated data analysis techniques, confirming that the same test has sufficient psychometric properties to be used also in the Italian territory if confirmed by research with a larger sample (English version continue a pag. 21). Therefore, the purpose of this investigation was to examine the psychometric properties. Furthermore it is necessary to remember that this preliminary research for a real clinical evaluation. Introduzione Il“fenomeno” religioso, la spiritualità, il simbolismo etc. sono una parte integrante del nostro vivere la quotidianità. Anche una persona atea non può far a meno di capire quanto la società sia permeata (sia nel bene che nel male) dall'entità della religione. Si pensi anche alle guerre sacre e gli attentati che al giorno d'oggi sono, purtroppo, molto frequenti. Naturalmente la Religione non può e non deve essere vista come qualcosa di assolutamente positivo o di assolutamente negativo, ma si deve cercare di guardare e capire in un modo più distaccato, per essere il più obiettivi possibili. Ad oggi, difatti, esiste una “nuova” branchia della Psicologia che tratta e studia questi argomenti (anche se le sue radici sono molto antiche, difatti già con Freud e Jung si hanno studi Psicologici della Religione stessa, così come Allport e Ross (1967). Tali autori hanno infatti proposto non solo un modello teorico e metodologico, ma anche un quadro di relazioni con alcune variabili sociali. Altri studiosi in anni successivi, in particolare Batson, Schoenrade e Ventis (1993), la cosiddetta Psicologia delle
Religioni che volendola definire in una frase ben precisa: “La psicologia della religione è quella branca della psicologia che si occupa dello studio dei fenomeni religiosi con un approccio di tipo empirico e scientifico.1“ La Psicologia della Religione quindi studia questo aspetto sotto due dimensioni. Da una parte si deve intendere la religione e tutte le attività ad essa connesse come un fenomeno culturale ben preciso e quindi studiarlo in modo oggettivo e presente in tutte le culture ad oggi conosciute nelle sue varie forme, dall'altro, la Religione va studiato come fenomeno soggettivo dell'individuo, che in un modo o nell'altro influisce sullo sviluppo dell'identità individuale. A conti fatti, possiamo definire questa identità come uno stato psicologico che ha precise connotazioni e determinate modalità che regolano il pensiero stesso di un dato soggetto2,3. Come per altri studi empirici, la Psicologia della Religione si pone quindi come un ambito specifico di studio e ricerca mettendo in primo piano il vissuto psichico di un soggetto verso la religione stessa, presentando un suo contesto culturale e sociale di cui il soggetto fa esperienza, sia nel senso di una proprio adesione e partecipazione, sia in un suo rifiuto 4. In un ottica più generale infatti, la psicologia non vede un individuo come un soggetto “nato” religioso o non religioso, ma cerca di capire e mettere in luce come un individuo possa “divenire” tale in una specifica cultura con una propria religione; oppure come non lo diventi affatto. Il processo del divenire o non divenire è quindi il punto fondamentale da indagare. Difatti, allo psicologico della religione interessano principalmente i processi, le dinamiche, gli eventuali conflitti che un individuo affronta nel diventare o meno religiosa5. Inoltre, nel prendere in considerazione lo studio di questo argomento ed approfondirlo bisogna tenere in considerazione che con il termine “Religione” si possono intendere diversi costrutti di riferimento: “Infatti, con la parola "religione" si possono intendere almeno quattro cose diverse: 1. Religione come pratica Un insieme di tradizioni, di riti, di racconti, di abitudini e di cerimonie che vengono coltivati da un certo gruppo di persone e che vengono trasmessi di generazione in generazione. 2. Religione come visione complessiva della vita Una serie di credenze, un sistema di regole di comportamento, una concezione di ciò che è giusto e ciò che è sbagliato e, in generale, una certa "visione del mondo". 3. Religione come teologia Una dottrina che spiega il rapporto dell'essere umano con tutto ciò che sta al di là della realtà materiale, ovvero con la sfera ultraterrena. 4. Religione come atteggiamento spirituale intimo Un rapporto individuale che ciascuna persona sviluppa con ciò che è sacro. A volte le persone si identificano pienamente con una determinata religione, altre volte interpretano la tradizione a cui appartengono in maniera personale”6. Ma se dovessimo dare una definizione generale della parola stessa, “Religione” potremmo definirla come:”religióne s. f. [dal lat. religio -onis, prob. affine a religare «legare», con riferimento al valore vincolante degli obblighi e dei divieti sacrali]. – 1. a. Complesso di credenze, sentimenti, riti che legano un individuo o un gruppo umano con ciò che esso ritiene sacro, in particolare con la divinità“7. Queste generali ma doverose premesse ci servono per chiarire i diversi significati che può assumere la parola stessa, per poi avere un filo conduttore per poter descrivere ed approfondire le diverse aree e dimensioni della stessa, senza commettere l'errore di tralasciare i diversi significati e connotazioni che può assumere. Nel campo della psicologia, la religione e i suoi diversi aspetti sono oggetto di studio da ormai oltre cento anni. I “padri” di questa disciplina come Edwin D. 1 Wkipedia.it 2 Vergote, 1993; Belzen, 1997a 3 Aletti, 1992 4 Aletti, 1992, 1998 5 Cfr, Vergote, 1978, 2001, 2002; Aletti & De Nardi, 2002; Aletti & Rossi, 2001 6 Servizio di promozione europea della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia Associazione non profit iscritta nel Registro ‘Immigrazione ‘del Dipartimento degli Affari Sociali - PICCOLO DIZIONARIO DELLE RELIGIONI a cura di Walter De Liva e Orsolina Valeri 7 http://www.treccani.it/vocabolario/religione/
Starbuck8 , William James9 e Wilhelm Wundt10 fecero diverse pubblicazioni sull'argomento, tra i quali Psychology of Religion e Völkerpsychologie. Tuttavia, nel corso di questo secolo, la “psicologia della religione” che poteva essere vista come un “ramo” della psicologia stessa, perse molto del suo interesse iniziale. Questo avvenne per diversi motivi. Da un lato il comportamentismo ed il laboratorio come studio di variabili direttamente osservabili, mise in crisi le questioni che riguardano le variabili cosi dette “astratte” e quindi si prediligeva le “nuove” metodologie sperimentali. Il secondo motivo, forse quello più marcato è il continuo, ma costante decrescere della forza e rilevanza sociale che la religione (e il comportamento religioso) aveva sulla società stessa. Dagli anni 2000 in poi, anche se la religione ha “perso” l'influenza di una volta, (non solo in Europa, ma anche negli Stati Uniti e in America Latina) pur restando comunque intensa, ha visto “rifiorire” l'interesse da parte della psicologia stessa. Infatti, negli ultimi 10 anni, sono cresciuti esponenzialmente le associazioni , le società e le pubblicazioni scientifiche sull'argomento11. Questo nuovo e riscoperto interesse verso questo argomento è dovuto principalmente alle nuove scoperte in tutti i settori disciplinari, che non vedono più l'uomo i una concezione univoca, ma come il risultato di fattori bio-psico-sociali (Il modello bio-psico-sociale è una strategia di approccio alla persona, sviluppato da Engel negli anni Ottantasulla base della concezione multidimensionale della salute descritta nel 1947 dal WHO (World Health Organization). Uno dei primo studiosi a inserire e tracciare in qualche modo una definizione di religiose che includesse sia gli aspetti sociali che individuali fu Allport, seguito da Gorsuch che poneva l'accento delle sue ricerche sull'aspetto emotivo ed emozionale nei confronti delle divinità. Batson di contro ha in sostanza sempre sostenuto ed evidenziato che è molto difficile stabile e racchiudere la religione in un'univoca definizione che possa mettere d'accordo tutti gli studiosi. Difatti, Leuba nel 1912 riuscì a stabile e stilare 48 concetti diversi della definizione stessa del fenomeno religioso. Anche Piedmont nel 2009 sottolinea che per religione non può intendersi un costrutto univoco ma bisogna coglierne i valori e il ruolo che questa assume nella vita dell'individuo. Vista questa difficoltà nel delinearsi di una definizione accettabile, sempre Batson e collaboratori propongono di aggiornare sempre il termine e quindi la ricerca sul concetto di religione stessa, delineando però tre aspetti cardine: 1) Esperienza individuale e dotata di unicità, 2) Soggettiva e complessa 3) Diversità12. Con il termine Esperienza individuale unica questi autori intendono definire l'esperienza religiosa unica nel suo genere che influenza diversi aspetti della vita della persona. Con il termine complessa, ci si riferisce alla diverse variabili che entrano in gioco nell'esperienza religiosa (aspetto psicologico, emotivo, motivazionale etc..). Con il termine Diversità si intende l'eterogeneità che 8 Pioneering author, scholar, and teacher primarily in the fields of psychology of religion, religious education, and character education—was an eighth-generation descendant of Starbucks in America. 9 William James (New York, 11 gennaio 1842 – Tamworth, 26 agosto 1910) è stato uno psicologo e filosofo statunitense di origine irlandese. Egli fu presidente della Society for Psychical Research dal 1894 al 1895. 10 Wilhelm Maximilian Wundt (Mannheim, 16 agosto 1832 – Lipsia, 31 agosto 1920) è stato uno psicologo, fisiologo e filosofo tedesco. È divenuto per la storia della psicologia "il padre fondatore" della disciplina (Blumenthal, 1879), grazie al suo contributo teorico e sperimentale. 11 Ultimamente, la Division 36 - Psychology of Religion dell’APA-American Psychological Association, che raccoglie diverse migliaia di psicologi, ha ritenuto opportuno aggiungere al suo congresso annuale, una mid-winter conference. l’IAPR-International Association for Psychology of Religion che si è posta in continuità con la storica Gesellschaft für Religionspsychologie fondata nel 1914, conosce un grande rilancio organizzativo e scientifico (Belzen, 2001a, 2002, 2005a) e conta un crescente numero di partecipanti ai suoi convegni triennali (160 comunicazioni scientifiche al congresso di Leuven 2006). Il suo organo ufficiale, la storica rivista Archiv für Religionspsychologie/Archive for the Psychology of Religion si affianca oggi al più diffuso The International Journal for the Psychology of Religion (che, a sua volta, ha recentemente aumentato le pagine annue da 280 a 352) ed a molte altre riviste dedicate a settori specifici (religione e salute mentale, consulenza pastorale, psicologia e teologia, etc) 12 Allport, 1954; Allport e Ross, 1967. - Batson e collaboratori (1993
caratterizza le diverse religioni. Difatti, ad oggi, esistono numerosissime tipologie di religioni che vanno oltre il “semplice” concetto di divinità diverse e questo rende praticamente impossibile avere una singola definizione di religione che possa includere tutte le sfaccettature presenti, passate e future. Posta quindi idea di non avere una definizione omni-comprensiva del concetto di religione, Batson et coll. hanno deciso di dare una definizione sul livello funzionale della regione. Su questo livello infatti la religione può essere assimilabile alle diverse forme di pensiero che permette ad un soggetto di rispondere alle domande esistenziali e di far luce sulla complessità della realtà in cui esso vive. Da qui se ci pensiamo, possiamo includere i diversi “riti-miti-rituali” che nascono per una necessità sopratutto umana: dare una risposta a quelle domande che superano i limiti dell'uomo stesso. Gli autori quindi pensando che sia la risposta a queste domande ad avere un'influenza sulla vita della persona. Guardando quindi la religione da una prospettiva funzionale e distaccandosi dal classico concetto “uomo-divinità” ci si può rendere conto di dover tener conto di moltissimi altri elementi non precedentemente tenuti in considerazione. Il contributo di questi autori è stato di primaria importanza nel “vedere” e “concepire” la religione come esperienza individuale ed ha portato successivamente il riconoscimento ufficiale della Psicologia della Religione da parte dell'A.P.A. 13 nel 1976. Parlare quindi di religiosità significa includere gli aspetti di unicità, complessità e diversità infusi dell'esperienza individuale che porta a diversi modi di essere ed approcciarsi alla religione, dove la stessa ha un determinato peso sulla vita della persone che è al contempo influenzata (in modo diretto o indiretto) dall'ambiente in cui vive. Quando parliamo di religione e religiosità bisogna fare una distinzione tra i diversi orientamenti religiosi. Le diverse distinzioni tra le moltitudini di religiosi esistenti risale già negli scritti dell'Antico Testamento che divideva le persone religiose in due categorie distinte: una riferita alla religione vissuta in modo molto superficiale e una altra categoria per coloro che che la vivevano in modo più sincero. Nel corso degli anni gli orientamenti religiosi hanno portato alla distinzione tra un orientamento religioso intrinseco e estrinseco, soprattutto da parte degli psicologici sociali. In particolare, Allport nel 1966 utilizza questi due termini per descrivere il “modo” di essere religiosi. Con orientamento estrinseco si fa riferimento a quei soggetti che utilizzano la regione per trarne vantaggio per i propri interessi, inclusa l'approvazione sociale e la gratificazione personale. Con l'orientamento intrinseco, si fa invece riferimento a tutte quelle persone che utilizzano la religione per viverla come un sentimento intenso e che può dare un significato profondo alle esperienze della vita14.Batson et al. (1993) hanno proposto un terzo orientamento, chiamato quest, caratterizzato dall’accettazione di dubbi religiosi e dalla visione della religione come percorso spirituale. L’orientamento quest è opposto al fondamentalismo religioso, in cui le verità dogmatiche sono accettate in modo acritico15. Successivamente, Allport e Ross modificarono ed ampliarono il concetto originariamente descritto, andando a formulare un modo di essere “religiosi” a quattro fattori e non più solo due. Nel corso degli anni e ancora oggi comunque, vi è un dibattito su come e quantificare l'orientamento religioso, anche se vi sono numerosi strumenti e test per “misurare” questi concetti. Batson et al. (1993) hanno proposto il Religious Life Inventory (RLI). Secondo questi autori, tra gli elementi della scala intrinseca mancavano tre importanti aspetti della religiosità matura(rispetto ai test precedenti come la ROS) : (a) prontezza ad affrontare le questioni esistenziali senza ridurne la complessità, (b) autocritica e percezione dei dubbi religiosi come positivi, e ( c) apertura al cambiamento. Con l'obiettivo di toccare queste tre componenti, gli autori hanno proposto un nuovo strumento, chiamato scala di ricerca o quest. Il termine "ricerca" si riferisce a una dimensione specifica della religiosità, intesa come un approccio aperto e interrogativo alle questioni religiose, un dialogo reattivo con domande esistenziali. Batson e colleghi (1993) hanno anche proposto due nuovi concetti al fine di cogliere più precisamente l'essenza della religiosità intrinsecamente matura 13 American Psychology Association 14 Allport e Ross, 1967 15 https://www.fisppa.unipd.it/relazione-tra-religiosita-pregiudizio
ed estrinseca immatura rispettivamente religione come fine (dove la religione è vista come fine ultimo in sé) e religione come mezzo ( dove la religione è un mezzo per raggiungere altri fini egoistici). Per misurare questi aspetti dell'esperienza religiosa, il RLI includeva item appartenenti a tre sottoscale: interno (nove oggetti), esterno (sei oggetti) e ricerca (12 articoli). Gli item interni sono stati progettati per rilevare il grado in cui la propria religione è il risultato delle esigenze individuali di forza, direzione e certezza, come componente di un orientamento a fine intrinseco. La dimensione del fine intrinseco è quindi fortemente legata alla necessità di trovare risposte chiare a domande esistenziali. Di conseguenza, un item di esempio è "Il mio sviluppo religioso è una risposta naturale al mio innato bisogno di devozione a Dio". La scala estrinseca è stata sviluppata per valutare un aspetto specifico dell'orientamento ai mezzi estrinseci, ovvero l'influenza che l'ambiente sociale ha sulle proprie esperienze religiose. La scala quindi misura la pertinenza delle istituzioni sociali o delle figure di autorità sulla propria religione. Infine, la scala della ricerca è stata progettata per valutare l'orientamento per avere un dialogo aperto con domande esistenziali, senza ridurne la complessità, combinato con l'apertura al cambiamento e atteggiamenti positivi verso i dubbi religiosi. Un esempio è "Si potrebbe dire che apprezzo i miei dubbi e le mie incertezze religiose". Questa soluzione può essere considerata completa e affidabile, ma presenta l'inconveniente di richiedere 47 item (59 se è inclusa la scala ortodossica) per misurare tre tipi di orientamenti religiosi. Questo elevato numero di articoli potrebbe rappresentare un problema quando le misure di orientamenti religiosi e di costrutti potenzialmente correlati devono essere incluse in un unico questionario. Una possibile soluzione a questo problema è rappresentata dalla scala di 24 oggetti sviluppata da Hills, Francis e Robbins (2005), denominata Religious Life Inventory-Revised (RLI-R), che includeva elementi tratti dalle scale intrinseche ed estrinseche del ROS e dalla sottoscala quest della RLI (dopo Batson & Schoenrade, 1991). Questo breve strumento, tuttavia, non include elementi delle sottoscale interne ed esterne proposte da Batson e colleghi (1993) e, quindi, non può affrontare i limiti delle dimensioni intrinseche ed estrinseche nei ROS già discussi. Gli item contenuti nel New Religious Life Inventory-Revised (NRLI-R) sono sostanzialmente gli stessi già indagati in Italia da altri diversi studi 16,17. In questa versione si è cambiato solamente alcuni termini che il linea teorica possano adattarsi bene a tutti i tipi di religioni o culti. Ad esempio l'item originale “ Una delle ragioni per cui vado in chiesa è che questo mia aiuta ad avere un ruolo nella società in cui vivo “ è stata modificato in “ Una delle ragioni per cui vado nei luoghi di culto è che questo mi aiuta ad avere un ruolo nella società in cui vivo” ecc, ma solo alcuni e non tutti. Lo scopo di questa ricerca preliminare è di indagare se queste modifiche possono adattarsi bene al contesto Italiano con le diversi fedi e se i criteri minimi di affidabilità ed attendibilità siano sufficienti per una sua ricerca futura. Metodologia della ricerca e strumenti utilizzati: New Religious Life Inventory-Revised (NRLI-R) che si basa essenzialmente sugli item originali del Religious Life Inventory-Revised (con analisi esplorativa fià effettuata da altri studi 18 citati in precedenza) leggermente modificati come descritte in precedenza. Questo test “misura” i diversi orientamenti religiosi presenti in un soggetto e li classifica in : Orientamento Intrinseco (INT), Estrinseco (EX) e Quest (QS). Essendo quindi gli item essenzialmente uguali (a parte il cambio di modesti termini come Chiesa in Luogo di culto et simili, gli autori di questo studio si sono basati su questi dati delle ricerche già svolte nel territorio Italiano. 16 http://paduaresearch.cab.unipd.it/6446/1/bosetti_giulialuisa_tesi.pdf.pdf 17 http://www.tpmap.org/wp-content/uploads/2017/03/24.1.5.pdf 18 http://paduaresearch.cab.unipd.it/6446/1/bosetti_giulialuisa_tesi.pdf.pdf
Progettazione dello studio e selezione dei partecipanti Questa indagine è stata progettata come uno studio trasversale. Le persone sono state invitate tramite un sondaggio online utilizzando Google Forms, che è uno strumento open source per lo sviluppo di questionari online. Data la natura esplorativa dello studio, è stata utilizzata una strategia di campionamento per convenienza. I questionari online sono stati diffusi principalmente tra studenti universitari e persone facente parte di gruppi di preghiera. Tutte le procedure eseguite nel presente studio erano conformi agli standard etici del comitato di ricerca istituzionale e alla dichiarazione di Helsinki del 1964 e successive modifiche. Analisi statistica I dati continui sono stati rappresentati come medie e deviazioni standard (SD), mentre i dati categoriali sono stati espressi come percentuali. L'asimmetria e la curtosi sono state calcolate per ogni punteggio dell'item. I valori accettabili per asimmetria / asimmetria e curtosi sono nell'intervallo da -2 a +2 in caso di normale distribuzione univariata dei dati. Analisi dei dati In primo luogo, è stata effettuata un'analisi descrittiva dei punteggi ottenuti sulla versione italiana del NRLI-R modificata come ad esempio sesso, età e livello di istruzione. La coerenza interna del punteggio complessivo è stata calcolata utilizzando il coefficiente alfa di cronbanch. La validità nomologica è stata indaga tramite alcune correlazioni tra le domande poste agli utenti e lo scoring dell'NRLI-R e le sue 3 dimensioni creando una rete di validazione che riflette il costrutto indagato e quelli teoricamente connessi ad esso. Le analisi dei dati sono state eseguite utilizzando SPSS versione 25 (IBM ©) e FACTOR 9.2 26. Ci siamo prefissatati tre ipotesi per capire e ragionare sulla validità ed attendibilità di questo studio esplorativo: Hypothesis 1. Il NRLI-R ha una struttura fattoriale a 3 dimensioni con un carico di almeno >.40 su tutti gli item e i principali indici di adattamento devono essere sufficienti (root mean square error of approximation [RMSEA] < 0.09, comparative fit index [CFI] > 0.70. Hypothesis 2. NRLI-R ha una consistenza interna media sui 24 item della scala. (Cronbach’s alpha > 0.70) e Factor Determinacy Index > 70 Hypothesis 3. NRLI-R è correlato con alcune domande sui comportamenti religiosi e della vita di tutti i giorni ed idee dei soggetti con almeno r= >.20 . Un totale di n=133 utenti ha completato il questionario. Dopo aver scremato i dati, il campione finale dello studio comprendeva n=107 partecipanti. Visto il campione piccolo che si è riusciti a trovare per questo particolare studio, i risultati che seguono non possono essere considerati come validi ed attendibili e sopratutto generalizzabili alla popolazione di riferimento, ma solo per gettare le basi su eventuali studi futuri con campioni più grandi e rappresentativi. Si sono omesse quindi alcune analisi più approfondite (ad esempio analizzare il Test con due fattori anziché tre, visto che alcune analisi sono state discordanti in questo senso) che si utilizzano comunemente, in quanto il campione esiguo permette solamente un'indagine preliminare e non confermativa. Indagine Socio-demografia Il questionario comprende domande relative a sesso, età, livello di istruzione per ottenere un profilo delle caratteristiche demografiche degli intervistati. Risultati Le caratteristiche sociodemografiche dei partecipanti al campione sono riassunti nella Tabella 1. I partecipanti di genere maschile sono l'80.4% mente quelli di genere femminile sono il 19.6%. L'età va da un minimo di 18 anni ad un massimo di 73 con una media di 40 anni ed una deviazione standard di 14. Il livello di istruzione è così suddiviso: il 71% dei partecipanti ha un titolo universitario (laurea,master ecc), mentre il 24.30% ha un titolo di scuola superiore. La stragande maggioranza del campione (96.3%) è di fede Cristiana. Rispetto al totale il 32.7% dei soggetti partecipa attivamente alle funzioni religiose.
Tabella 1 Princiali caratteristiche Socio-demografiche del campione. N 107 Genere (maschile, %) 80.4 Genere (femminile, %) 19.6 Età (anni) (range) 18-73 Età (anni) (media,SD) 40,14 Livello di Istruzione (%) Diploma 24.30 Titolo Universitario 71.00 Tipo di Religione (%) Cristiana 96.3 Altra religione 3.7 Attività Religiose, Partecipazione (%) 32.7 NRLI-R Total score (media,SD) 101.11, 33.20 NRLI-R EX F1 (media,SD) 22.87, 10.10 NRLI-R QS F2 (media,SD) 36.96, 13,93 NRLI-R INT F3 (media,SD) 41.90, 17,87 Validità del costrutto – Analisi fattoriale esplorativa (EFA) Questa analisi è stata eseguita sui ventitre item del NRLI-R usando il modello teorico a tre fattori, sul campione (N = 107). Poiché non vi è consenso sugli indici di adattamento per la valutazione dei modelli (vedi Bollen & Long, 1993; Boomsma, 2000; Hoyle & Panter, 1995), la bontà dell'adattamento si è basata su diversi indici, tra i quali: Procedure for determining the number of dimensions : Optimal implementation of Parallel Analysis (PA) (Timmerman, & Lorenzo-Seva, 2011), Robust analyses : Bias-corrected and accelerated (BCa; Lambert, Wildt & Durand, 1991), Method for factor extraction : Minimum Rank Factor Analysis (MRFA) (ten Berge, & Kiers, 1991) e altri indice per la Goodness-of-fit measure. I risultati ottenuti per il modello a un fattore hanno fornito un adattamento accettabile del modello. Questi risultati supportano sufficientemente la validità fattoriale di NRLI-R dato che gli indici stessi ottenuti erano accettabili . Per i risultati si rimanda alle Tabelle 2,3; 3.1 e 3.2, 3.3 Tabella 2 Italian 24-item NRLI-R Test Model Fit Sommario Goodness-of-fit measure* Risultati KMO 0.82 19 Bartlett's statistic 1177.2 (df = 276; P = 0.000010) ECV (%) 61.46 RMSR .072 WRMR .065 RMSEA .065 CFI .957 19 ADEQUACY OF THE CORRELATION MATRIX
GFI .969 AGFI .936 Ts-RMSEA .081 Ts-CFI .922 *ECV=Explained common variance, KMO= Kaiser-Meyer-Olkin, RMSR=Root Mean Square of Residuals, WRMR=Weighted Root Mean Square Residual (WRMR), Comparative Fit Index (CFI), Goodness of Fit Index (GFI), Adjusted Goodness of Fit Index (AGFI), T-Size Comparative Fit Index (Ts-CFI), Root Mean Square Error of Approximation (RMSEA20) Tabella 3 Sommario dell'analisi fattoriale confermativa (CFA) e statistiche descrittive del NRLI-R Item M CI (95%) SD Sk Ku EX3 2.729 ( 2.19 3.27) 4.702 1.081 0.167 QST1 4.617 ( 3.87 5.36) 9.040 0.086 -1.484 EX4 2.570 ( 2.01 3.13) 5.124 1.409 0.845 INT1 4.991 ( 4.24 5.74) 9.187 -0.003 -1.487 QST2 4.178 ( 3.55 4.81) 6.408 0.248 -0.981 EX1 4.869 ( 4.24 5.50) 6.488 -0.010 -1.071 INT2 4.355 ( 3.56 5.15) 10.248 0.278 -1.522 QS3 3.579 ( 2.91 4.25) 7.178 0.716 -0.746 INT3 5.065 ( 4.37 5.76) 7.893 -0.182 -1.221 EX2 2.112 ( 1.61 2.61) 4.081 2.118 3.740 INT4 3.776 ( 3.07 4.48) 8.043 0.558 -1.104 EX5 2.645 ( 2.12 3.17) 4.509 1.236 0.654 INT5 4.729 ( 4.00 5.46) 8.684 0.019 -1.520 QS4 5.028 ( 4.29 5.77) 8.812 -0.114 -1.447 INT6 3.888 ( 3.21 4.56) 7.408 0.445 -1.047 INT7 4.692 ( 3.98 5.40) 8.082 0.058 -1.407 QST5 6.028 ( 5.40 6.65) 6.345 -0.528 -0.906 EX6 4.776 ( 4.07 5.48) 8.099 0.023 -1.386 QS6 4.832 ( 4.13 5.53) 7.953 0.062 -1.311 INT8 5.813 ( 5.07 6.56) 8.956 -0.553 -1.211 QS7 5.215 ( 4.54 5.89) 7.346 -0.187 -1.236 INT9 4.598 ( 3.89 5.31) 8.184 0.082 -1.359 EX7 3.178 ( 2.54 3.82) 6.613 0.826 -0.707 QS8 3.486 ( 2.85 4.12) 6.586 0.735 -0.719 M = mean; SD = standard deviation; Sk = skewness; Ku = kurtosis Scale CI= confidence interval instructions: “– Ex= Item per il fattore estrinseco, INT=Item per il fatto interno, QS= Item per il fattore quest, in totale sono 24 item 20 MacCallum, Browne and Sugawara (1996) have used 0.01, 0.05, and 0.08 to indicate excellent, good, and mediocre fit, respectively. However, others have suggested 0.10 as the cutoff for poor fitting models
Tabella 3.1 INTER-FACTORS CORRELATION MATRIX Factor* F 1 F 2 F 3 1 1.000 2 0.251 1.000 3 0.215 0.262 1.000 F1= Estrinseco, F2=Quest, F3= Intrinseco Tabella 3.2 EXPLAINED VARIANCE OF ROTATED FACTORS AND RELIABILITY OF PHI-INFORMATION OBLIQUE EAP SCORES Ferrando & Lorenzo-Seva (2016)* Factor Variance ORION Factor Determinacy Index 1 5.242 .941 .970 2 3.078 .842 .917 3 2.077 .818 .905 The appropriate implementation of EAP score estimation in factor model involves to obtain point estimates that make use of the full prior information (in particular the inter-factor correlation matrix), and to complement the point estimates with measures of the reliability of these estimates. In order to achieve it, FACTOR computes: (1) the EAP score estimation named ' Fully-Informative Prior Oblique EAP scores'; and (2) the reliability estimates named ORION (acronim for 'Overall Reliability of fully-Informative prior Oblique N-EAP scores'). See Ferrando & Lorenzo-Seva (2016) for further details. Tabella 3.3 Italian 24-item NRLI-R Test Correlazioni Item e fattore Correlazioni Risultati ITEM F1EX F2QST F3INT EX3 .564 EX4 .534 EX5 .531 EX2 .551 EX7 .557 EX6 .765 EX1. .674 QS1 .543 QS2 .503 QS3 .532 QS4 .667 QS5 .709 QS6 .701 QS7 .731 QS8 .709.
IN1 .816 IN2 .700 IN3 .288 IN5 .834 IN6 .237 IN7 .837 IN8 .736 IN9 .844 Tabella 3.3.1 Rotation to achieve factor simplicity : Direct Oblimin UNROTATED LOADING MATRIX Variable F 1 F 2 F 3 Communality EX3 -0.194 0.487 0.261 0.654 QST1 -0.154 0.609 0.122 0.674 EX4 -0.205 0.357 0.362 0.707 INT1 -0.785 -0.139 -0.130 0.918 QST2 -0.516 0.079 -0.223 0.727 EX1 -0.413 0.155 0.506 0.807 INT2 -0.646 -0.382 0.082 0.861 QS3 -0.442 0.084 -0.408 0.705 INT3 -0.304 0.352 0.189 0.667 EX2 -0.478 0.207 0.270 0.810 INT4 -0.702 -0.273 -0.303 0.868 EX5 -0.426 -0.006 0.267 0.488 INT5 -0.746 -0.431 -0.072 0.877 QS4 -0.379 0.429 -0.255 0.759 INT6 -0.175 0.210 -0.151 0.580 INT7 -0.796 -0.330 0.103 0.903 QST5 -0.513 0.435 -0.190 0.720 EX6 -0.581 0.242 0.556 1.000 QS6 -0.555 0.321 -0.288 0.821 INT8 -0.636 -0.270 0.202 0.728 QS7 -0.373 0.583 -0.257 0.829 INT9 -0.727 -0.489 -0.092 0.922 EX7 -0.595 -0.108 0.070 0.719 QS8 -0.244 0.645 -0.303 0.768 ROTATED LOADING MATRIX Variable F 1 F 2 F 3
EX3 0.267 0.476 -0.221 QST1 0.432 0.378 -0.304 EX4 0.110 0.527 -0.148 INT1 0.241 0.055 0.720 QST2 0.371 -0.031 0.389 EX1 -0.062 0.650 0.116 INT2 -0.120 0.125 0.730 QS3 0.467 -0.225 0.365 INT3 0.247 0.392 -0.034 EX2 0.148 0.466 0.178 INT4 0.221 -0.180 0.778 EX5 -0.028 0.371 0.279 INT5 -0.027 -0.007 0.869 QS4 0.608 0.026 0.060 INT6 0.310 -0.015 0.027 INT7 -0.044 0.207 0.807 QST5 0.617 0.127 0.147 EX6 0.029 0.776 0.177 QS6 0.608 0.006 0.274 INT8 -0.114 0.275 0.625 QS7 0.723 0.077 -0.044 INT9 -0.064 -0.053 0.897 EX7 0.076 0.198 0.514 QS8 0.754 0.020 -0.175 Vista la natura di questo studio, possiamo comunque vedere che alcuni degli item saturano poco nel fattore desiderato ed altri hanno una varianza in comune troppo alti. Difatti, in una analisi fattoriale di più ampio respiro, si potrebbero potenzialmente eliminare questi dati e ripetere le operazioni effettuate. Oltre a questo, bisogna ricordare la natura degli item. Infatti, molte delle domande presenti nello studio possono andare bene sia in un fatto che nell'altro. Questo riguarda sopratutto il contesto socioculturale in cui questi orientamenti religiosi vengono misurati. In Italia per esempio, probabilmente, anche chi ha un orientamento intrinseco utilizzata in parte la religione come fine sociale per certi versi. Analisi di affidabilità L'affidabilità della versione italiana di NRLI-R è stata valutata utilizzando diversi indicatori. Il coefficiente di affidabilità alfa di Cronbach è buono sul totale (a = .87) e non poteva essere migliorato dalla cancellazione di alcun item. Nei singoli fattori abbiamo avuto un risultato sufficiente F1=.72, F2=.75, F3=.82 . La determinazione dei fattori NRLI-R è di .97 per il primo, .917 per il secondo e .905 per il terzo. che è ben al di sopra della soglia desiderata di .80 (Muthén & Muthén, 2012). Infine, il potere discriminante è stato valutato usando correlazioni. Tutti gli elementi sono statisticamente significativi (a uno o a due code) e positivamente associati al punteggio totale e al punteggio dei singoli fattori. Per i risultati si rimanda alla Tabella 3.2 e 4, 4.1. Tabella 4. Sommario dell'affidabilità del NRLI-R Coefficenti di Affidabilità Correlazione tra gli item ed il totale del proprio fattore* α Item 1 Item 2 Item 3 Item 4 Item 5 Item 6 Item 7 Item 8 Item 9 .72 .509 .512 .663 .670 .586 .760 .560 - -
.75 .543 .503 .532 .667 .709 .701 .731 .709 - .82 .816 .700 .288 .765 .834 .237 .837 .736 .844 *All correlation coefficients were statistically significant (p ≤ .001). Note. α = Cronbach’s alpha on 3 factor. Note: F1= 7 Item, F2= 8 Item, F3= 9 Item Tabella 4.1 Sommario dell'affidabilità del NRLI-R Coefficenti di Affidabilità Correlazione tra i fattori e il totale del test α* F1 F2 F3 .87 .74 .75 .85 *All correlation coefficients were statistically significant (p ≤ .001). Note. α = Cronbach’s alpha on all 24-item Validità del costrutto – Convalida nomologica La valutazione della validità del costrutto di NRLI-R ha comportato anche l'identificazione di una rete rilevante di costrutti chiave associati e di spiegare i modelli di interrelazioni esistenti tra loro (Bryant, King & Smart, 2007). Questa procedura è stata elaborata e discussa da Cronbach e Meehl (1955), i quali sostenevano che fosse necessario comprendere la natura di un costrutto attraverso le leggi statistiche o deterministiche alla base della rete di costrutti chiave, spesso denominata rete nomologica. La rete nomologica è considerata un aspetto della validità di costrutto di un determinato fenomeno ed è stata valutata replicando le relazioni strutturali e causali tra NRLI-R ed età, famiglia di origine (religiosa o meno), pensieri ed idee su argomenti che possono essere influenzati dal proprio orientamento religioso rilevato dal test. Analisi di validità di convergenza e criterio. La validità convergente è stata analizzata esaminando la correlazione tra il NRLI-R totale e le sue sotto dimensioni con delle domande specifiche. Ad esempio, come successivamente riassunto nella tabella 5, si è correlato i diversi fattori con domande del tipo: “Sei favorevole all'interruzione di assistenza medica con macchine nei casi di gravi patologie terminali? “ ; Sei favorevole ad accogliere persone extracomunitarie (che fuggono da guerre, per fame ecc? ) ; Sei favorevole al sesso prima del Matrimonio”? Ecc. Naturalmente per rendere ancora più valida la scala bisognerebbe ampliare il campione ed effettuare ancora più domande che possano ricondurre ai diversi fattori, ma vista la natura di questa ricerca non è stato possibile farlo. I risultati però, anche se presi con le dovute precauzioni, ci danno degli indizi sulla sufficiente validità della scala stessa. Tabella 5. Correlazioni tra NRLI-R e le sue tre sottodimensioni e le risposte alle domande dei soggetti credenti. Correlazioni* RF IRP SS PF . IM. NRLI-R EX .245 .332 -.083 .172 -.001 NRLI-R QS .045 .133 -.036 .187 .000 NRLI-R IN .447 .745 -.400 .202 -.300 NRLI-R TOT .365 .583 -.246 .254 -.141 NRLI-R EX = Orientamento Estrinseco, NRLI-R QS = Orientamento quest, NRLI-R IN = Orientamento Interno, RF = Famiglia Religiosa o meno (da 1 a 10 punti dove 1 è per nulla e 10 molto religiosa), IRP = Influenza percepita della religione sulla vita del soggetto, SS= Favore o meno a comportamenti omessuali, PF = Credenza che i peccati dei genitori possano influenzare la salute dei figli, NRLI-R TOT = Totale delle tre dimensioni, IM= Interruzioni supporto vitale medico in caso di malattie gravi, essere favorevoli o meno.
Successivamente, tramite l'analisi delle medie abbiamo suddiviso i 107 partecipanti in 3 macrogruppi, definiti in base alla media raggiunta dell' orientamento religioso ( Cluster K-Medie) ottenendo tre gruppi visibili nella tabella numero 5.01 Tabella 5.0.1 Numero soggetti nei cluster divisi in base alle proprie medie nelle dimensioni Cluster EX QS INT N 1 23.73 41.20 35.77 44 2 27.38 40.64 60.29 42 3 12.10 20.71 18.00 21 Come possiamo vedere dalla tabella 5 e 5.1, il test discrimina ed è abbastanza ben correlato alle domande poste ai soggetti. Le persone con un orientamento religioso intrinseco infatti, sono negativamente correlate ad accettare comportamenti omosessuali e percepiscono una maggiore influenza nella loro vita da parte delle religione. L'orientamento quest invece è quello più bilanciato visto che questi soggetti, in linea teorica, credono ma ponendosi diversi dubbi sulla religione stessa. Inoltre, è stata effettuato uno studio con le persone che hanno partecipato al sondaggio che però si sono definite non credenti, per avere quindi un punto di vista differente ed una comparazione: Tabella 5.1. Relazioni le persone credenti (n= 103) e le risposte alle domande dei soggetti non credenti basandoci sul totale ottenuto nelle tre sottodimensioni (n = 28 ) Favorevoli al sesso prima del matrimonio non credenti (%) 100 Favorevoli al sesso prima del matrimonio credenti (%) 80 Favorevole a comportamenti Omosessuali non credenti(media)* 8 Favorevole a comportamenti Omosessuali credenti(media)* 6 Favorevoli ad accogliere extracomunitari non credenti (%) 89 Favorevoli ad accogliere extracomunitari credenti (%) 80 Favorevoli all'interruzione di sostegno medico in caso di gravi malattie non credenti (%) 94 Favorevoli all'interruzione di sostegno medico in caso di gravi malattie credenti (%) 57 *Calcolata su una scala da 1 a 10, dove uno è no e 10 e assolutamente si. Da questi dati, come ipotizzato, i tre orientamenti religiosi sono presenti in misura significativamente maggiore tra i partecipanti cattolici rispetto ai partecipanti non religiosi. Tuttavia, in modo coerente con le associazioni tra l'orientamento quest e l'agnosticismo, la differenza nei punteggi su quest'ultimo tra cattolici e non religiosi è meno forte di quella relativa all'orientamento intrinseco e all'estrinseco. (Vedi tabella 5.1.1) Tabella 5.1.1 Medie*, Deviazioni Standard e Confronti tra Religiosi(n=107) e Non Religiosi (n=28) nelle Scale Intrinseco Estrinseco Quest Religiosi (media,SD) 41,17* 22,10* 36.13* Non Religiosi (media,SD) 20,11* 13,10* 28,15* * La differenza tra la medie risulta significativa p
validato psicometricamente per valutare gli orientamenti delle persone religiose e spiritual e indagare ulteriormente le sue proprietà psicometriche in diversi domini distinti utilizzando il quadro teorico delineato dagli studiosi nel corso del tempo. Per raggiungere gli obiettivi dello studio, NRLI-R è stato sottoposto a rigoroso controllo psicometrico. I risultati del CFE e la convalida nomologica hanno fornito risultati sufficientemente adeguati sulla validità costruttiva dello strumento. In termini di struttura fattoriale NRLI-R, i risultati ottenuti nel presente studio rispecchiano quelli riportati in studi precedenti che hanno trovato una struttura fattoriale a tre dimensioni: Intrinseco, Estrinseco e Quest. Alla luce di questi risultati, gli studi futuri dovrebbero espandersi su questi risultati esaminando ulteriormente diversi campioni e contesti culturali. Inoltre, i risultati supportato la consistenza interna del NRLI-R, tra cui l'alpha di Cronbach e il fattore di determinazione, entrambi sufficientemente elevati. Tutti gli item sono correlati positivamente tra di loro e con il totale del test in modo significativo. La correlazione positiva tra NRLI-R ed alcuni aspetti importanti per l'eventuale valutazione della degli orientamenti, avvalorano la sufficiente bontà della traduzione effettuata e la valenza di questa scala nel contesto Italiano (ad esempio la credenza che i peccati dei genitori ricadano sui figli, l'essere favore-li o meno al sesso prima del matrimonio e comportamenti omosessuali.). Anche se i risultati ottenuti qui sembrano sufficientemente promettenti, sono di natura preliminare. In particolare, la pesatura ed il bilanciamento dei punteggi cut-off richiedono ancora test utilizzando un campione più ampio che può fornire risultati utili per aiutare a confermare o disconfermare il punto di interruzione per NRLI-R (ancora non ben definito) per poter essere inserito in una dimensione o nell'altra, in quanto, come sottolineato dagli studi precedenti, i diversi orientamenti possono coesistere all'interno di un singolo soggetto. Gli item quindi, derivanti dal ROS, RLI e RLI-R (tradotti in Italiano da altri studi, qui leggermente modificati cercando di essere adatti a tutti i tipi di religione) sembrano essere sufficientemente chiari e nessuno dei partecipanti riporta di non aver capito le domande presenti nel test. Inoltre, sebbene il presente studio abbia fornito risultati affidabili, non è privo di limiti. Innanzitutto perché lo studio è stato condotto utilizzando un campione accidentale di utenti di Internet che non era necessariamente rappresentativo di tutti gli utenti. In secondo luogo la numerosità del campione è appena sufficiente per una analisi preliminare di validità. Un altro limite sono le poche domande poste ai soggetti per avere una più forte validità di convergenza e discriminante. In sintesi, i risultati del presente studio supportano il concetto degli orientamenti religiosi e la sua valutazione psicometrica. È da aggiungere che NRLI-R può rivelarsi uno strumento psicometricamente sufficiente per valutare il tipo di orientamento se studi futuri possono replicare ed espandere i risultati attuali in diversi contesti di ricerca e campioni clinici. Questa traduzione effettuata per portare questo test in Italia può essere considerata valida, ricordando che il campione di n=107 persone coinvolte nell'inchiesta è sufficiente solo per una ricerca esplorativa e sarebbe necessario un campione più ampio per poter decretare i punteggi di cut-off in modo valido e affidabile. Bisogna comunque, in futuro procedere ad un eventuale analisi fattoriale confermativa, ma essendo il nostro campione troppo eseguo per tale scopo, si è deciso solamente di indagare su questa scala con l'analisi fattoriale esplorativa e condividere i risultati. Inoltre, esistono altre versioni della stessa scala che sono state ridotte a 14 item con studi di analisi fattoriale confermativa21. Inoltre, questo è un questionario per raccolta dati a scopo accademico, senza nessun scopo diagnostico ne riconducibile alla persone, né un questionario che possa portare a qualsivoglia elaborazione di un profilo diagnostico. 21 http://paduaresearch.cab.unipd.it/6446/1/bosetti_giulialuisa_tesi.pdf.pdf
Allegati New Religious Life Inventory-Revised (NRLI-R) – (Soraci P.; Palma M.) Scala da 1 a 5 dove 1 è in disaccordo e 5 è molto d'accordo. 1. Cerco di portare la mia religione in tutti gli aspetti della mia via. INT1 2. Andare in un luogo di culto (chiesa, moschea etc) è importante per avere buone relazioni sociali. EX1 3. Sto costantemente mettendo in discussione le mie credenze religiose. QS1 4. Prego principalmente perché mi è stato insegnato pregare. EX2 5. Come io cresco e cambio, mi aspetto che la mia religione cresca e cambi. QS2 6. Occasionalmente trovo necessario compromettere le mie credenze religiose per proteggere il mio benessere sociale ed economico. EX3 7. È importante per me trascorrere periodi di tempo nel pensiero religioso privato e/o di meditazione. INT2 8. Nella mia esperienza di vita porsi domande sulla religione è molto più importante che darsi delle risposte QS3 9. Lo scopo principale della preghiera è avere sollievo e protezione. EX4 10. Frequento il mio luogo di culto (chiesa,moschea, etc..) a meno che non mi venga impedito da circostanze inevitabili. INT3 11. Non sono stato molto interessato alla mia religione fino a quando non ho cominciato a pormi domande circa il significato e lo scopo della mia vita. QS4 12. Le preghiere che recito da solo hanno per me un maggior significato e mi provocano più emozioni di quelle che recito nei luoghi di culto. INT4 13. Una delle ragioni per cui vado nei luoghi di culto è che questo mi aiuta ad avere un ruolo nella società in cui vivo. EX5 14. Leggo letteratura riguardante temi religiosi. INT5 15. Lo scopo della preghiera è assicurarsi una vita felice e pacifica. EX6 16. Le mie convinzioni religiose sono molto importanti per come mi approccio alla vita. INT6 17. Le esperienze della vita mi hanno portato a riconsiderare le mie convinzioni religiose QS5 18. Se dovessi unirmi ad un gruppo religioso organizzato , ne preferirei uno che si occupasse di studio e riflessione, piuttosto che uno dedicato alle relazioni sociali. INT7 19. La religione è particolarmente importante per me, perché risponde a molte domande sul significato della vita. INT8 20. Per me, porsi dei dubbi su alcuni temi della religione è importante QS6 21. Quello che la religione mi offre maggiormente è conforto quando il dolore e la sfortuna mi affliggono. EX7 22. Sono stato portato a pormi domande riguardanti la religione, spinto dalla crescente consapevolezza delle tensioni che si sono generate tra il mio mondo interiore e il mio rapporto con essa. QS7 23. Spesso sono stato vivamente consapevole della presenza di una entità superiore ( Dio, Buddha etc). INT9
24. Ci sono molte questioni religiose sulle quali il mio punto di vista sta ancora cambiando. QS8 Item Dimensioni INT=9 ; Item QS=8 ; Item EX=7 Riferimenti Aletti M. (2010) Percorsi di psicologia della religione alla luce della psicoanalisi. Seconda edizione rinnovata ed ampliata, Roma: Aracne Allport G. (1950) The Individual and His Religion: A Psychological Interpretation. Oxford, England: Macmill A psycho-lexical study. Psychological Monographs, 47(1). Ang, S., Van Dyne, L., & Koh, C. (2006). Adorno, T. W., Frenkel-Brunswik, E., Levinson, D. J., & Sanford, R. N. (1950). The authoritarian personality. New York: Harper. Aiken, L. S., & West, S. G. (1991). Multiple regression: Testing and interpreting interactions. Thousand Oaks, CA: Sage Publications. Albright, C. R., & Ashbrook, J. B. (2001). Where God lives in the human brain. Naperville, IL: Sourcebooks. Allen, R. O., & Spilka, B. (1967). Committed and consensual religion: A specification of religion-prejudice relationships. Journal for the Scientific Study of Religion, 6, 191206. Aletti M., (1994). Religione o psicoterapia? Le ragioni di un confronto. In M. Aletti (Ed.), Religione o psicoterapia? Nuovi fenomeni e movimenti religiosi alla luce della psicologia (pp. 13-21). Roma: LAS Allport, G. W. (1950). The individual and his religion: A psychological interpretation. New York, NY: Macmillan. Allport, G. W. (1954). The nature of prejudice. Cambridge, Mass: Addison-Wesley. Allport, G. W. (1959). Religion and prejudice. Crane Review, 2, 1-10. Allport, G. W. (1966). Religious context of prejudice. Journal for the Scientific Study of Religion, 5, 447-457. Allport, G. W., & Kramer, B. M. (1946). Some roots of prejudice. Journal of Psychology, 22, 9-39. Allport, G. W., & Odbert, H. S. (1936). Trait-names Allport, G. W., & Ross, J. M. (1967). Personal religious orientation and prejudice. Journal of Personality and Social Psychology, 5, 432-443. Altemeyer, B. (1996).. Altemeyer, B., & Hunsberger, B. (1992). Authoritarianism, religious fundamentalism, quest and prejudice. The International Journal for the Psychology of Religion, 2, 113-133. Altemeyer, B., & Hunsberger, B. (2004). A revised religious fundamentalism scale: The short and sweet of it. International Journal for the Psychology of Religion, 14, 47-54. Batson, C. D. (1976). Religion as prosocial: Agent or double agent? Journal for the Scientific Study of Religion, 15, 29-45. Batson, C. D. (1991). The altruism question: Toward a social-psychological answer. Hillsdale, NJ, England: Lawrence Erlbaum Associates, Inc. Batson, C. D. (1994). Why act for the public good? Four answers. Personality and Social Psychology Bulletin, 20, 603-610. Batson, C. D. (2009). Two forms of perspective taking: Imagining how another feels and imagining how you would feel. In K. D. Markman, W. M. P. Klein & J. A. Suhr (Eds.), Handbook of
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