Studyholism e Study Engagement in relazione alle conseguenze sullo studio dovute alla pandemia da Covid-19

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STUDI E RICERCHE

Studyholism e Study Engagement
in relazione alle conseguenze
sullo studio dovute alla pandemia
da Covid-19
Uno studio pilota quali-quantitativo
su studenti universitari

         Yura Loscalzo1, Costanza Ramazzotti2 e Marco Giannini1

Sommario
     La pandemia da Covid-19 ha richiesto l’adozione di misure governative volte a contenere la diffusione del
     virus, tra cui la chiusura delle università. Questo studio pilota quali-quantitativo ha l’obiettivo di analizzare,
     in un campione di 202 studenti universitari italiani (Metà = 24.60±5.50), se sono stati vissuti effetti positivi e
     negativi (oltre che neutrali) sullo studio a causa dell’emergenza sanitaria e se il livello di Studyholism (osses-
     sione da studio) e Study Engagement (piacere/motivazione nei confronti dello studio) differisce in base alla
     presenza/assenza di questi effetti. I risultati hanno evidenziato che quasi la totalità degli studenti ha esperito
     Effetti Negativi (83.70%) sullo studio, ma che il 47.50% dei partecipanti ha avuto anche Effetti Positivi. Una
     minoranza, inoltre, ha riportato Effetti Neutrali (10.40%). Infine, chi ha riportato Effetti Negativi ha livelli mag-
     giori di Studyholism rispetto a chi non li ha riportati; inoltre, chi ha riportato Effetti Positivi ha livelli minori
     di Studyholism. Non sono emerse differenze nei livelli di Study Engagement. In conclusione, questo studio
     suggerisce l’importanza di implementare interventi di counseling, anche di gruppo e online, volti a potenziare
     le risorse degli studenti di fronte a situazioni stressanti e a ridurre lo Studyholism.

Parole chiave
     Covid-19, Studio, Studyholism, Study Addiction, Study Engagement.

 1
     Università degli Studi di Firenze, Scuola di Psicologia, Dipartimento di Scienze della Salute.
 2
     Laureata in Psicologia, Università degli Studi di Firenze.

                             © Edizioni Centro Studi Erickson, Trento, 2021 — Counseling
                                                Vol. 14, n. 2, giugno 2021
                                doi: 10.14605/CS1422106 — ISSN: 2421-2202 — pp. 79-91
                           Corrispondenza: Yura Loscalzo — e-mail: yura.loscalzo@gnail.com
STUDIES AND RESEARCHES

Studyholism and Study
Engagement in relation
to the consequences of the
Covid-19 pandemic on studying
A quali-quantitative pilot study on university students

         Yura Loscalzo1, Costanza Ramazzotti1 and Marco Giannini1

Abstract
     The Covid-19 pandemic required the adoption of government measures to contain the spread of the virus, in-
     cluding the closure of universities. This quali-quantitative pilot study aims to analyse, in a sample of 202 Italian
     university students (Mage = 24.60±5.50), whether the health emergency provoked positive and negative (as
     well as neutral) effects on studying, and if the level of Studyholism (study obsession) and Study Engagement
     (pleasure/motivation towards studying) differs based on the presence/absence of these effects. The results
     showed that almost all the students experienced negative effects (83.70%) on studying, while 47.59% of the
     participants also had positive effects. Furthermore, a minority reported neutral effects (10.40%). Finally,
     those who reported negative effects have higher levels of Studyholism than those who did not report them;
     furthermore, those who reported positive effects have lower levels of Studyholism. No differences emer-
     ged in the levels of Study Engagement. In conclusion, this study suggests the importance of implementing
     counseling interventions, also in group and online formats, aimed at enhancing students’ resources when
     faced with stressful situations and at reducing Studyholism.

Keywords
     Covid-19, Study, Studyholism, Study addiction, Study engagement.

 1
     Università degli Studi di Firenze.

                             © Edizioni Centro Studi Erickson, Trento, 2021 — Counseling
                                               Vol. 14, Issue 2, June 2021
                                doi: 10.14605/CS1422106 — ISSN: 2421-2202 — pp. 79-91
                           Correspondence: Yura Loscalzo — e-mail: yura.loscalzo@gnail.com
STUDI E RICERCHE — Studyholism e Study Engagement

Introduzione

    L’epidemia da Covid-19, a partire dalla città cinese di Wuhan, si è diffusa rapi-
damente nel resto del mondo facendo sì che l’11 marzo 2020 venisse dichiarato
ufficialmente lo stato pandemico a livello mondiale (World Health Organization
– WHO, 2020a), portando a una serie di misure restrittive che, unitamente al
timore di contrarre il virus, avrebbero potuto condurre a conseguenze psico-
logiche negative (Rubin & Wessely, 2020). Infatti, una ricorrente esposizione
a notizie e aggiornamenti sull’emergenza, soprattutto se provenienti da fonti
non attendibili, può provocare distress. Inoltre, gli operatori sanitari, poiché
sottoposti a una forte pressione sul lavoro, potrebbero avere anche il timore di
non essere in grado di lavorare o di essere deboli e il timore di venir stigmatiz-
zati ed emarginati. I bambini, invece, potrebbero incrementare l’attaccamento
verso i genitori durante un tale momento di crisi. Infine, la popolazione anziana,
specialmente se in isolamento o con declino cognitivo, potrebbe avere maggiore
ansia e stress (WHO, 2020b).
    Anche alcuni autori, in linea con quanto suggerito dalla WHO (2020b), hanno
evidenziato che nella popolazione generale certe categorie di persone risultano
più a rischio di sviluppare conseguenze psicologiche negative, come ad esempio
gli operatori sanitari, soprattutto quelli che lavorano in prima linea (Talevi et al.,
2020; Lee et al., 2007; Wu et al., 2009). Un altro gruppo di persone caratterizzate
da un rischio più elevato di sviluppare sintomi psicologici gravi è costituito da
coloro che prima della pandemia da Covid-19 presentavano già patologie psi-
chiatriche diagnosticate. Queste persone sembrerebbero anche più a rischio di
contrarre il virus a causa di deficit cognitivi, minor percezione del rischio, minor
consapevolezza per la salvaguardia personale e condizioni di confinamento nei
reparti psichiatrici (Yao et al., 2020).
    Inoltre, per quanto riguarda le conseguenze psicologiche, nella popolazione
generale cinese sono state riscontrate percentuali significative di ansia, de-
pressione e stress, con livelli tra il moderato e l’elevato (facendo riferimento ai
valori di cut-off dello strumento utilizzato per valutare questi sintomi), durante
l’emergenza sanitaria da Covid-19 (Wang et al., 2020). Inoltre, Zhang e Ma (2020)
hanno riportato che metà del campione della loro ricerca si è sentito scioccato
e in ansia a causa della pandemia, sebbene la maggioranza non abbia riportato
sentimenti di impotenza.
    Sahu (2020) ha suggerito che tra le categorie maggiormente a rischio ci sono
anche gli studenti, compresi quelli universitari. Nel contesto statunitense, ad
esempio, Son e colleghi (2020) hanno evidenziato due importanti effetti negativi
della pandemia sugli studenti: la preoccupazione per la salute (propria e dei propri
cari) e la difficoltà di concentrazione. Hanno individuato, inoltre, un aumento di
pensieri depressivi e suicidari, associato a sentimenti di solitudine, impotenza e

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Counseling — Vol. 14, n. 2, giugno 2021

incertezza dal punto di vista finanziario e accademico. In Italia, invece, Marelli e
colleghi (2021) hanno indagato, confrontando studenti universitari e lavoratori, la
qualità del sonno durante la pandemia. Hanno quindi evidenziato negli studenti
una qualità e un’igiene del sonno tendenzialmente scarse, con un peggioramento
dei sintomi connessi all’insonnia, un aumento nella latenza di addormentamento
(seppur senza il superamento della soglia clinica di 30 minuti) e del tempo passato
a letto. Inoltre, l’impatto del lockdown sugli aspetti relativi al sonno è risultato
più forte sugli studenti universitari rispetto ai lavoratori. Anche l’Italia, infatti,
come molti altri Paesi, ha dovuto assumere una serie di decisioni volte a contenere
la diffusione del virus e, tra i provvedimenti, quello di maggior impatto è stato
probabilmente quello relativo alla chiusura di varie attività (fino ad arrivare a
un lockdown totale), comprese le scuole di ogni ordine e grado (Cottone, 2020).
    Considerando i cambiamenti emersi a seguito della chiusura delle università, sia
per quanto riguarda le attività strettamente connesse allo studio (lezioni ed esami
online, chiusura delle biblioteche, sospensione dei tirocini curriculari e post-laurea)
che per quelle sociali (impossibilità di uscire e incontrare amici e parenti), anche
gli studenti universitari italiani potrebbero aver esperito alcuni effetti negativi
sul proprio studio (come le difficoltà di concentrazione evidenziate da Son et al.,
2020). Il presente studio pilota, quindi, ha l’obiettivo di analizzare mediante una
ricerca di tipo quali-quantitativo qual è stato l’effetto (positivo, negativo, neu-
trale) percepito dagli studenti universitari italiani sul proprio studio. Inoltre, ha
l’obiettivo di esplorare se i livelli di Studyholism (ossessione da studio; Loscalzo
& Giannini, 2017) e Study Engagement (piacere/motivazione nei confronti dello
studio) differiscono negli studenti che hanno riportato effetti di diversa valenza.
    Studyholism e Study Engagement sono due costrutti analizzati, recentemente,
da Loscalzo e Giannini (2019) e Loscalzo (2021) come variabili che possono
presentare relazioni opposte con alcuni antecedenti e conseguenze dal momento
che rappresentano, rispettivamente, un atteggiamento negativo e uno positivo
nei confronti dello studio. Ad esempio, è stato evidenziato sia su studenti uni-
versitari (Loscalzo & Giannini, 2019) che su adolescenti (Loscalzo, 2021) che
mentre lo Studyholism predice una maggior intenzione di abbandonare gli studi,
lo Study Engagement risulta essere un fattore protettivo. Tuttavia, sebbene si tratti
di due costrutti diversi, Loscalzo e Giannini (2017) suggeriscono che lo Studyho-
lism possa essere associato sia a livelli elevati (Engaged Studyholism) che bassi
(Disengaged Studyholism) di Study Engagement. Per quanto riguarda gli studenti
universitari italiani, Loscalzo (2019) ha evidenziato che lo Studyholism è molto
diffuso e che gli Engaged Studyholics hanno una prevalenza maggiore rispetto ai
Disengaged Studyholics.
    In conclusione, questo studio ha l’obiettivo di analizzare se gli studenti uni-
versitari italiani hanno esperito sia effetti positivi che negativi (oltre che neutra-
li) sul loro studio a causa dell’emergenza sanitaria da Covid-19 e se il livello di

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STUDI E RICERCHE — Studyholism e Study Engagement

Studyholism e Study Engagement differisce in base alla presenza/assenza di questi
effetti. In particolare, abbiamo ipotizzato che:
1. gli studenti che hanno riportato Effetti Positivi sullo studio hanno livelli
   minori di Studyholism (e maggiori di Study Engagement) rispetto a chi non ha
   riportato questi aspetti;
2. gli studenti che hanno riportato Effetti Negativi sullo studio hanno livelli
   maggiori di Studyholism (e minori di Study Engagement) rispetto a chi non li
   ha riportati;
3. non ci sono differenze in relazione agli Effetti Neutrali per quanto riguarda i
   livelli di Studyholism e Study Engagement.

Metodo

Partecipanti

    Loscalzo e Giannini (2021) hanno reclutato 6075 studenti universitari ita-
liani, di età compresa tra i 18 e i 68 anni (M = 23.60; SD = 5.50; 74.6% femmine).
Per questo studio pilota, è stato utilizzato un sotto-campione costituito da 202
studenti (a partire da un totale di 3103) i quali, oltre ad aver compilato gli stru-
menti self-report, avevano lasciato anche un commento in risposta alla domanda
aperta finale (opzionale) sulle conseguenze esperite sul proprio studio a causa
della pandemia. Più in dettaglio, si tratta di studenti di età compresa tra i 19 e
i 52 anni (M = 24.60; SD = 5.50; 86.1% donne) e provenienti principalmente dal
Centro Italia (67.3%), sebbene sia rappresentato anche il Nord (27.2%) e il Sud
(5.5%) Italia. Per quanto riguarda l’Ateneo di appartenenza, circa la metà del
campione è iscritto all’Ateneo di Firenze (55.0%).

Strumenti

   Studyholism Inventory (SI-10; Loscalzo, Giannini, & Golonka, 2018). Si tratta di
uno strumento self-report a 10 item a cui il partecipante risponde mediante una
scala Likert a 5 punti e che consente di valutare Studyholism e Study Engagement
(ogni scala comprende 4 item per lo scoring e un filler item). Nella presente
ricerca è stata usata la versione italiana (Loscalzo & Giannini, 2020), ma sono
disponibili anche le versioni inglese, polacca, croata e spagnola. In particolare, la
versione italiana presenta buone proprietà psicometriche: GFI = .98; CFI = .97;
RMSEA = .07; Studyholism, α = .84; Study Engagement, α = .81.
   Domanda aperta relativa all’impatto della pandemia sullo studio. Al termine di
un questionario che comprendeva alcuni strumenti self-report (tra cui il SI-10)
e alcune domande create ad-hoc in relazione alla pandemia da Covid-19 (es., il

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grado di accordo con le misure restrittive applicate dal governo, l’aver contratto
il virus o aver avuto sintomi influenzali), è stata inserita una domanda che con-
sentisse ai partecipanti di esprimere liberamente gli effetti vissuti sul proprio
studio a causa della pandemia, ovvero: «Se vuoi, adesso, puoi esprimere libera-
mente l’impatto che stai vivendo sul tuo studio a causa dell’emergenza sanitaria
corrente». Inoltre, all’inizio del questionario, è stata inserita una prima sezione
relativa ai dati demografici (e.g., età, genere).

Procedura

   Il questionario è stato diffuso sia mediante pubblicazione del link al questio-
nario su alcuni gruppi Facebook di studenti universitari italiani che mediante
invio agli indirizzi e-mail degli studenti dell’Università di Firenze (grazie alla
collaborazione degli uffici universitari) durante il periodo di lockdown. Per quanto
riguarda il Consenso Informato, tutti gli elementi richiesti da questo documento
sono stati inseriti nella prima pagina del questionario; quindi, ai partecipanti ve-
niva richiesto di convalidare una casella al fine di dichiarare che fornivano il loro
consenso alla partecipazione alla ricerca continuando a compilare il questionario
nelle pagine successive.

Analisi dei dati

    In una prima fase è stata condotta una codifica line-by-line dei commenti dei
partecipanti. Nella seconda fase, le codifiche emerse sono state raggruppate in
tre macro-aree: Effetti Positivi, Effetti Negativi, Effetti Neutrali (sullo studio).
    Successivamente è stato utilizzato il software statistico SPSS.27 al fine di
condurre sei test t di Student, dove le variabili dicotomiche Effetti Positivi, Ef-
fetti Negativi ed Effetti Neutrali sono state inserite come variabili indipendenti,
mentre Studyholism e Study Engagement come variabili dipendenti.

Risultati

Analisi qualitativa dei commenti relativi all’impatto dell’emergenza sanitaria sullo
studio

    I partecipanti, nelle loro risposte, hanno evidenziato aspetti positivi, negativi e
neutrali sullo studio in merito a una serie di variabili, quali ad esempio la motiva-
zione e la concentrazione. La tabella 1 riporta alcuni estratti di commenti codificati,
rispettivamente, nella macro-area Effetti Positivi, Negativi, Neutrali. Ad esempio,
per quanto riguarda gli Effetti Positivi, gli studenti hanno riportato maggior tem-

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STUDI E RICERCHE — Studyholism e Study Engagement

po dedicato allo studio, l’ottimizzazione delle attività e il risparmio di tempo ed
energie. Tra gli Effetti Negativi vengono citati invece la stanchezza, la difficoltà di
concentrazione, i disturbi del sonno (con impatto sullo studio) e la mancanza di
uno spazio personale per studiare dovuta alla presenza di molti familiari in casa.
Come Effetti Neutrali, ovvero aspetti che non fanno riferimento alla valenza affet-
tiva del commento o che non riguardano lo studio nello specifico, si riscontrano
invece l’assenza di cambiamenti o il sentire la necessità di fare attività fisica.

Analisi quantitative

    Al fine di condurre le analisi statistiche di tipo quantitativo, le tre macro-aree
sono state codificate in tre variabili nominali dicotomiche: 1 = presenza di Effetti
Negativi/Positivi/Neutrali; 0 = assenza di Effetti Negativi/Positivi/Neutrali. Le ana-
lisi descrittive (tabella 2) evidenziano come siano prevalenti gli Effetti Negativi,
in quanto riportati dalla maggior parte dei partecipanti (83.7%); tuttavia, circa
la metà dei partecipanti riporta anche Effetti Positivi (47.5%). Una minoranza
(10.4%) riporta infine Effetti Neutrali.
    Successivamente, sono stati condotti sei test t di Student al fine di testare
l’ipotesi secondo cui gli studenti che hanno riportato Effetti Positivi sullo studio
hanno livelli minori di Studyholism (e maggiori di Study Engagement) rispetto a
chi non ha riportato questi aspetti, mentre chi ha riportato Effettivi Negativi ha
livelli maggiori di Studyholism (e minori di Study Engagement) rispetto a chi non
li ha riportati. Per gli Effetti Neutrali, non sono state ipotizzate differenze in
relazione ai livelli di Studyholism/Study Engagement.
    Per quanto riguarda gli Effetti Positivi e Negativi, i risultati hanno supportato
le ipotesi in merito allo Studyholism, ma non quelle relative allo Study Engagement.
Infine, come ipotizzato, non sono emerse differenze nei livelli di Studyholism e
Study Engagement per quanto riguarda gli Effetti Neutrali.

Discussione

    Questa ricerca aveva l’obiettivo di analizzare gli effetti che gli studenti uni-
versitari italiani hanno esperito sul loro studio a causa dell’emergenza sanitaria
da Covid-19, mediante un’analisi qualitativa che consentisse di creare tre macro-
aree: Effetti Positivi, Effetti Negativi, Effetti Neutrali. Inoltre, mediante analisi
quantitative, aveva l’ulteriore obiettivo di analizzare se gli studenti che riporta-
vano la presenza di Effetti Positivi avevano livelli più bassi di Studyholism (e più
alti di Study Engagement) rispetto a chi non riportava questi aspetti mentre, al
contrario, chi riportava Effetti Negativi aveva livelli più alti di Studyholism e più
bassi di Study Engagement.

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Tabella 1
Esempi di commenti riportati dai partecipanti per le tre macro-aree.

                     Lo studio, inteso sia come frequentare le lezioni online che come attività in
                     sé, mi sta aiutando molto a riempire il tempo.
                     Non direi che il mio metodo ne ha risentito, anzi, sto facendo molto di più di
                     quanto farei di solito.
                     La quarantena mi ha permesso di dedicare più tempo a me stessa, di ripren-
                     dermi dalla situazione che ho avuto in famiglia e soprattutto mi ha dato modo
  Effetti Positivi
                     di seguire tutti i miei corsi universitari a distanza.
   sullo Studio
                     Sono molto contenta che i miei professori abbiano reagito tempestivamente
                     a portare avanti le lezioni permettendoci un impatto non negativo sullo studio
                     a causa dell’emergenza sanitaria attuale.
                     Studiare a casa mi permette però di impiegare più ore nello studio e ottimiz-
                     zare le cose che ho da fare, essendo una pendolare risparmio moltissime ore
                     ed energie stando a casa.
                     Mi è difficile concentrarmi anche solo per ascoltare delle lezioni.
                     Non riesco a studiare a causa di molteplici distrazioni!
                     Lo studio ha subito un crollo drastico. La motivazione è difficile da mantenere
                     alta.
 Effetti Negativi    Mi capita spesso, durante il giorno, di avere le palpitazioni. Soprattutto la sera
  sullo Studio       quando mi rilasso, dopo una giornata intera passata davanti al computer a
                     studiare.
                     Paura di non poter rispettare nessuno dei miei obiettivi a lungo termine perché
                     non posso iniziare la tesi sperimentale e quindi rischio di dover rimandare la
                     laurea. Non so cosa studiare perché non ci sono date di esami estivi né si sa se
                     ci saranno o se dovranno essere online. […] Tutto ciò mi provoca molta ansia.
                     Non è cambiato molto.
                     Non sono una persona che si entusiasma davanti allo studio, anche se gli
 Effetti Neutrali    argomenti mi interessano molto. In questo periodo riconosco una certa
  sullo Studio       altalenanza nei miei sentimenti relativi allo studio.
                     Cerco di prendere le cose come vengono.
                     Cerco di lamentarmi il meno possibile.

                                                 86
STUDI E RICERCHE — Studyholism e Study Engagement

Tabella 2
Frequenza degli Effetti Positivi, Negativi e Neutrali sullo studio (n = 202).

              Variabile                                         Frequenza            Percentuale
                                         Presenti                    96                 47.50
         Effetti Positivi
                                         Assenti                     106                52.50
                                         Presenti                    169                83.70
        Effetti Negativi
                                         Assenti                     33                 16.30
                                         Presenti                     21                10.40
        Effetti Neutrali
                                         Assenti                     181                89.60

Tabella 3
Test t di Student (n = 202).

                Effetti sullo Studio                     n      M(DS)         t       gdl        p
                  Presenti        Studyholism            96    13.38(3.93)   1.97     200       .05
                   Assenti                               106   14.43(3.71)
   Positivi
                  Presenti     Study Engagement          96    14.48(3.91)   .04      200       ns
                   Assenti                               106   14.50(3.67)
                  Presenti        Studyholism            169   14.30(3.51)   -2.51   38.74      .016
                   Assenti                               33    12.06(4.87)
   Negativi
                  Presenti     Study Engagement          169   14.41(3.71)   .70      200       ns
                   Assenti                               33    14.91(4.15)
                  Presenti        Studyholism            21    13.19(4.20)   .93      200       ns
                   Assenti                               181   14.02(3.80)
   Neutrali
                  Presenti     Study Engagement          21    14.48(4.70)   .02      200       ns
                   Assenti                               181   14.49(3.67)

                                                    87
Counseling — Vol. 14, n. 2, giugno 2021

     Per quanto riguarda le tematiche emerse, gli studenti hanno riportato, tra le
conseguenze positive, che lo studio ha rappresentato un’attività utile per passare
il tempo in quarantena, che la quarantena ha consentito di dedicare più tempo a
sé (e non solo allo studio) avendo più tempo libero, che partecipare alle lezioni
a distanza è stato utile e che hanno avuto il vantaggio di risparmiare tempo ed
energie non dovendo fare il/la pendolare. Tra gli effetti negativi, si riscontra
invece un calo (anche notevole) della concentrazione e una forte diminuzione
della motivazione, ma anche un aumento di ansia e sfiducia verso il futuro. Infi-
ne, tra gli effetti neutrali (riportati in misura nettamente inferiore rispetto agli
effetti positivi e negativi), ci sono il fatto che non sia cambiato molto rispetto
alla situazione precedente al lockdown, l’accettare gli eventi così come vengono
e il cercare di lamentarsi il meno possibile. Inoltre, dall’analisi delle frequenze di
Effetti Positivi, Effetti Negativi ed Effetti Neutrali, emerge che quasi la totalità
degli studenti (83.70%) ha riportato conseguenze negative sul proprio studio
a causa dell’emergenza sanitaria, in linea con gli studi precedenti che hanno
evidenziato ripercussioni negative sul benessere psicologico della popolazione
generale (Wang et al., 2020; Zhang & Ma, 2020) e, in particolare, sullo studio
degli universitari (Son et al., 2020). Tuttavia, è interessante notare che il 47.50%
degli studenti ha riportato di aver sperimentato anche effetti positivi, suggerendo
che, pur in presenza di conseguenze negative, molti studenti si sono mostrati
resilienti e in grado di individuare anche aspetti positivi nonostante le difficoltà
connesse ai cambiamenti sullo studio durante la pandemia. Quindi, gli studenti
hanno esperito effetti negativi sul loro studio ma, al contempo, anche effetti a
valenza neutrale (in misura minore) o persino positiva (quasi la metà dei par-
tecipanti). Questo è in linea con lo studio di Loscalzo e Giannini (2021) che,
mediante l’utilizzo di strumenti self-report volti a indagare il benessere fisico
e psicologico, ma anche alcune variabili relative allo studio, ha evidenziato sia
conseguenze positive che negative per gli studenti universitari. Tuttavia, a fron-
te dell’elevato numero di studenti che ha esperito effetti negativi, si sottolinea
l’importanza dell’implementazione di interventi di counseling, anche di gruppo,
volti a potenziare le risorse degli studenti al fine di incrementare la valorizzazio-
ne degli aspetti positivi da loro stessi individuati nell’esperienza di studio che
ha caratterizzato la pandemia (favorendo la presa di consapevolezza di questi
aspetti in chi potrebbe non averli individuati in modo autonomo) e, al contempo,
ridimensionare l’importanza dell’impatto delle conseguenze negative sul proprio
percorso scolastico e sul proprio benessere psicologico.
     Le analisi quantitative hanno evidenziato inoltre che chi ha riportato la pre-
senza di Effetti Negativi ha livelli di Studyholism più elevati rispetto a chi non
ne ha riportati, mentre chi ha riportato Effetti Positivi ha livelli di Studyholism
più bassi. Non sono emerse differenze statisticamente significative nei livelli di
Studyholism, invece, per quanto riguarda gli Effetti Neutrali. Questo risultato è

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STUDI E RICERCHE — Studyholism e Study Engagement

in linea con quanto riportato da Loscalzo e Giannini (2019) e Loscalzo (2021),
ovvero che lo Studyholism è associato a conseguenze negative a livello psicolo-
gico, fisico, sociale e accademico, poiché fornisce ulteriori dati a supporto delle
conseguenze negative che possono essere associate allo Studyholism. Durante la
pandemia, infatti, chi aveva alti livelli di Studyholism ha esperito maggiormen-
te Effetti Negativi e minori Effetti Positivi rispetto agli studenti con livelli di
Studyholism più basso. L’assenza di differenze nei livelli di Study Engagement in
merito agli Effetti Positivi e Negativi suggerisce che gli interventi di counseling
volti a favorire la resilienza degli studenti di fronte a situazioni stressanti (quali
la situazione di emergenza sanitaria attuale) dovrebbero essere volti a ridurre
lo Studyholism, mentre l’incremento dei livelli di Study Engagement non risulta
un target appropriato. Tuttavia, come evidenziato da Loscalzo e Giannini (2019)
e Loscalzo (2021), lo Study Engagement è associato a una minor intenzione di
abbandonare gli studi; quindi, suggeriamo che l’incremento dello Study Enga-
gement debba costituire comunque un target prioritario all’interno di interventi
ad ampio spettro, ovvero volti a migliorare il benessere degli studenti ma anche
la loro carriera accademica.
    Tra i limiti del presente studio, i partecipanti risiedono prevalentemente nel
Centro Italia e circa la metà degli studenti frequenta l’Università di Firenze. Tut-
tavia, anche altre Regioni e Atenei italiani sono rappresentati. Inoltre, le donne
costituiscono la maggior parte del campione. Infine, le analisi sono state condotte
solo su una parte dei partecipanti che avevano risposto alla domanda aperta; uno
studio ulteriore potrebbe approfondire le analisi sul campione totale. Nonostante
questi limiti, il nostro studio pilota ha il merito di aver illustrato come la pande-
mia da Covid-19, pur avendo causato grandi cambiamenti nella vita quotidiana
e universitaria degli studenti, ha portato a percepire conseguenze negative sul
proprio studio, ma (in molti studenti) anche alcune conseguenze positive. Studi
futuri potrebbero approfondire, ad esempio mediante focus group, quali sono
stati gli aspetti positivi associati ai cambiamenti vissuti a livello universitario (ad
esempio, la possibilità di seguire le lezioni a distanza per i fuori sede o di seguire
le lezioni in differita per gli studenti lavoratori) che potrebbero essere utilizzati
al fine di implementare alcune modifiche nell’organizzazione universitaria. Inol-
tre, considerando che livelli elevati di Studyholism sono associati a una maggior
presenza di Effetti Negativi e a una minore presenza di Effetti Positivi, sarebbe
auspicabile che le università proponessero interventi di counseling, anche di
gruppo e su piattaforma online, volti a ridurre lo Studyholism, incrementare lo
Study Engagement e favorire una rilettura basata sugli aspetti positivi e neutrali
(più che su quelli negativi) in merito all’impatto dell’attuale emergenza sanitaria
sul proprio percorso di studi.

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Counseling — Vol. 14, n. 2, giugno 2021

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