Resoconto collaborazione FLA - UNITN - Gruppo di lavoro - DICAM - FederlegnoArredo
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DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILE, AMBIENTALE E MECCANICA Resoconto collaborazione FLA – UNITN Gruppo di lavoro – DICAM Francesco Smiroldo, Dottorando Andrea Gaspari, Dottorando Maurizio Piazza, Professore ordinario Ivan Giongo, Ricercatore Sommario Il presente documento è un resoconto dei lavori svolti nell’ambito della collaborazione tra FederlegnoArredo ed il Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Meccanica dell’Università degli Studi di Trento. I filoni di ricerca principali, sviluppati nell’ambito delle due borse di dottorato, sono i seguenti: Valutazione e mitigazione dei rischi nelle strutture in legno, Andrea Gaspari Riduzione della vulnerabilità sismica di strutture intelaiate in calcestruzzo mediante l’utilizzo di pannelli lignei, Francesco Smiroldo H-LAM – Prove sperimentali per l’ottimizzazione di una nuova connessione per pareti Xlam, Francesco Smiroldo e Andrea Gaspari 1 Valutazione e mitigazione dei rischi nelle strutture in legno Il presente progetto mira a creare sul territorio italiano un centro di eccellenza dedicato alla progettazione tecnologica, valutazione e modellazione del Rischio per quanto riguarda gli edifici a struttura di legno, andando a definire specifici indici che permettano di mitigare il rischio e ridurne le conseguenze. Il processo di valutazione dei rischi è altresì importante non solo per la filiera legata alle costruzioni ma anche e soprattutto per Istituti di Credito, Assicurazioni ed Enti Pubblici. Il progetto di ricerca mira infatti ad aumentare la consapevolezza e la conoscenza delle strutture in legno tra questi attori economici. Il concetto di mitigazione del rischio inoltre passa quindi dall’elaborazione o dal miglioramento di particolari costruttivi, attraverso la quantificazione dei rischi collegati alle diverse pratiche progettuali e costruttive. Data la vastità del progetto di ricerca, sono stati avviati diversi filoni di ricerca, descritti nei paragrafi seguenti. Questa tematica di ricerca viene portata avanti anche in collaborazione con il neonato Istituto di Scienze per la Sicurezza (ISSTN) dell’Università di Trento ed in particolare all’interno del panel relativo all’analisi e mitigazione del rischio di sistemi strutturali, infrastrutturali e geotecnici. L’intento dell’Istituto è quello di promuovere lo scambio di competenze tra diverse discipline e dare visibilità ad un tema, quello della valutazione e mitigazione dei rischi, che oggi sta diventando centrale in molti ambiti della società. 38123 Trento (Italy), via Mesiano, 77 Tel.: +39 0461 282535 Fax: +39 0461 282505
DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILE, AMBIENTALE E MECCANICA 1.1 Attacco a terra – quantificazione dell’hazard Il dettaglio dell’attacco a terra nelle strutture in legno risulta uno dei punti critici sia dal punto di vista strutturale che della durabilità. Questa tematica di ricerca vuole quantificare i rischi e le conseguenze collegate a questo dettaglio nei confronti della durabilità, dell’azione sismica e dell’incendio. Le diverse soluzioni tecniche e progettuali sono in corso di categorizzazione secondo diverse classi di rischio in modo da promuovere approcci progettuali ed esecutivi ottimizzati secondo i principi della valutazione e mitigazione dei rischi. Sono in fase di approfondimento, inoltre, un confronto con casi studio e un approfondimento di metodologie di dialogo tra le attuali norme tecniche per le costruzioni e le indicazioni progettuali dedotte in fase di ricerca. 1.2 Modelli di stima della durabilità - L’approccio australiano Questo filone di ricerca studia rilevanti esperienze internazionali sul tema della stima della durabilità di strutture in legno in modo da applicarle al territorio italiano. I metodi di stima presi in considerazione sono stati sviluppati all’interno di un progetto di ricerca decennale, condotto nel primo decennio degli anni 2000, portato avanti dal Commonwealth Scientific and Industrial Research Organisation (CSIRO) e poi pubblicato sotto l’egida di WoodSolutions, ente finanziato dall’organo federale australiano Forest & Wood Products Australia Ltd (FWPA). Tali metodi di stima dipendono da classi di clima e di rischio che tengono in considerazione aspetti retativi a condizioni climatiche, modalità costruttive e materiali utilizzati. L’adattamento del metodo alle specificità del territorio italiano è in corso di studio, anche tramite comparazioni tra il grande corpus di dati sperimentali utilizzati nello progetto di CSIRO e i dati presenti per il territorio europeo. 1.3 Attacco del balcone – Quantificazione degli errori progettuali ed esecutivi Diversi studi confermano che gli errori in fase di progetto ed esecuzione sono la causa di molti dei collassi avvenuti tra le strutture in legno. Questo filone di ricerca sta valutando i rischi relativi a questo tipo di errori in modo da prevederne le possibili conseguenze e proporre metodi di identificazione degli errori e soluzioni tecniche adatte ad evitarli. Tutto questo attraverso lo studio dell’attacco del balcone all’edificio, dettaglio costruttivo critico in primo luogo perché congiunzione di molti elementi edilizi diversi: facciata, balcone, solaio interno e infissi. 38123 Trento (Italy), via Mesiano, 77 Tel.: +39 0461 282535 Fax: +39 0461 282505
DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILE, AMBIENTALE E MECCANICA 1.4 Vulnerabilità grandi luci In collaborazione con il consorzio Reluis ed il Dipartimento di Protezione Civile. Il presente studio, la cui prima parte si è conclusa nei primi mesi del 2019, è volto a studiare un nutrito campione di strutture in legno a grande luce per valutarne le principali vulnerabilità all’azione sismica. Le 101 strutture campionate sono state analizzate tramite una metodologia di stima della vulnerabilità sismica sviluppata ad hoc e concepita per essere applicata ad una grande varietà di strutture lignee e miste (ad esempio edifici con pilastri in CA e copertura in legno). I principali punti critici delle parti strutturali in legno sono stati verificati secondo le normative tecniche del 2008 (in vigore durante lo svolgimento dello studio) e sono state inoltre analizzate vulnerabilità non considerate esplicitamente dalla normativa, come ad esempio la presenza di connettori tra le travi secondarie e le travi principali. L’esito dell’analisi ha quantificato le vulnerabilità principali, riscontrate a livello di: connessione tra trave principale ed elemento verticale, controvento di falda, ridotta presenza o assenza di connettori in connessioni rilevanti. 1.5 CARTIS GL Edifici Grandi Luci In collaborazione con il consorzio Reluis ed il Dipartimento di Protezione Civile. Il progetto di ricerca sulla stima di vulnerabilità di edifici in legno a grande luce è stato incluso in una stretta collaborazione con il Dipartimento di Protezione Civile che ha come scopo la definizione della scheda Cartis Grandi Luci per le strutture in legno. La scheda Cartis Grandi Luci, ovvero la scheda di 1° livello per la caratterizzazione tipologico – strutturale di edifici a grandi luci, ha come scopo la messa a punto di una apposita banca dati che vada a valutare a scala nazionale l’esposizione degli edifici sulla base delle loro caratteristiche tipologico-strutturali. 2 Riduzione della vulnerabilità sismica di strutture intelaiate in calcestruzzo mediante l’utilizzo di pannelli lignei L’obiettivo del presente studio è quello di sviluppare un intervento di miglioramento sismico, applicabile a strutture esistenti intelaiate in calcestruzzo e tamponate in muratura, che viene realizzato attraverso la sostituzione dei tamponamenti murari con pannelli in CLT. Una grande porzione di tali strutture è stata infatti realizzata trascurando o tenendo limitatamente in considerazione sia le azioni sismiche che il ruolo svolto dai tamponamenti nella risposta globale, comportando risposte sismiche sovente caratterizzate dallo sviluppo di meccanismi fragili o danneggiamenti imprevisti. La soluzione proposta ha dunque il principale scopo di ridurre la vulnerabilità degli edifici considerati senza modificare il sistema strutturale originale. Il ridotto spessore dei pannelli lignei ed il minore peso specifico degli stessi rispetto al laterizio comportano in primo luogo una riduzione delle masse in gioco, rendendo inoltre possibile la realizzazione di isolamenti ed alloggiamenti impiantistici in spaziature complessivamente inferiori. L’ottimizzazione del sistema di connessione tra telaio in calcestruzzo e pannello ligneo è volta invece a consentire un trasferimento delle sollecitazioni tale da privilegiare lo sviluppo di comportamenti duttili. Infine, a seguito di un’azione sismica tale da compromettere l’efficacia degli elementi portanti, l’impiego di pannelli lignei strutturali ha l’obiettivo di consentire agli edifici di evitare il manifestarsi di situazioni catastrofiche, affidando ai pannelli il compito di resistere a parte delle azioni verticali. Il presente percorso di ricerca prevede dunque un’indagine numerica dell’intervento proposto, volta ad ottimizzarne l’implementazione ed il comportamento in funzione delle caratteristiche dei sistemi 38123 Trento (Italy), via Mesiano, 77 Tel.: +39 0461 282535 Fax: +39 0461 282505
DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILE, AMBIENTALE E MECCANICA originali considerati. Attraverso l’esecuzione di prove sperimentali si prevede infine di calibrare e validare i modelli proposti. I principali temi attualmente in fase di studio sono riportati di seguito. Analisi parametriche – ottimizzazione dell’intervento Attraverso analisi statiche non lineari è stato possibile analizzare oltre 400 telai isolati, al fine Curve di capacità di indagare gli effetti dell’intervento sulla Muratura Pannello ligneo risposta sismica al variare sia delle caratteristiche degli elementi esistenti Base Reaction considerati, che delle modalità di realizzazione dell’intervento stesso. In particolare, per quanto riguarda le maglie in calcestruzzo, sono stati presi in considerazione differenti rapporti luce/altezza, geometrie delle sezioni, caratteristiche di armatura e proprietà meccaniche dei materiali. Inoltre, le risposte del sistema originale e di quello post-intervento Displacement sono state indagate considerando diverse configurazioni di carico. Riguardo alla definizione del sistema di intervento invece, si è scelto di valutare sia gli effetti dell’implementazione di pannelli di differenti spessori, che dell’utilizzo di diverse modalità di connessione con il telaio esistente. L’obiettivo di tali analisi è stato quello di definire delle “regole di implementazione”, dipendenti dalle caratteristiche geometriche e dalle configurazioni di carico originali, che permettessero di definire la configurazione ottimale dell’intervento per gli specifici casi considerati. È stato quindi considerato un edificio caso-studio, in cui si è supposto di implementare l’intervento proposto. L’edificio è stato modellato agli elementi finiti e sottoposto ad analisi statiche non lineari, i cui risultati hanno evidenziato come l’intervento sia stato in grado di migliorare il comportamento sismico della struttura, favorendo lo sviluppo di meccanismi di collasso duttili. Attualmente sono in fase di sviluppo modelli adatti ad essere sottoposti ad analisi dinamiche non lineari, grazie alle quali è possibile valutare con maggiore dettaglio la risposta dell’intervento proposto. Tramite tali modelli si intende infatti indagare il comportamento isteretico del sistema, tenendo in considerazione fenomeni quali il ribaltamento fuori piano del tamponamento ed il martellamento con il telaio esistente. 38123 Trento (Italy), via Mesiano, 77 Tel.: +39 0461 282535 Fax: +39 0461 282505
DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILE, AMBIENTALE E MECCANICA Analisi dei nodi trave-pilastro Durante un evento sismico, in corrispondenza nei nodi trave-pilastro non è infrequente il manifestarsi di danneggiamenti concentrati che possono condurre allo sviluppo di rotture fragili, con esiti anche catastrofici. Tali fenomeni hanno particolare incidenza nelle strutture esistenti caratterizzate da una realizzazione antecedente agli attuali criteri progettuali quale, ad esempio, quello della gerarchia delle resistenze. L’obiettivo della presente indagine è dunque quello di valutare nel dettaglio l’entità degli effetti dell’intervento proposto sulla risposta sismica dei nodi. In particolare, attraverso la definizione di modelli numerici in grado di considerare specificatamente tale problematica, si sta valutando se, e in che misura, la sola sostituzione dei pannelli può dare un contributo positivo al loro comportamento. Al fine di ottimizzare l’intervento e di ridurre la vulnerabilità sismica dei nodi, viene indagato come i diversi parametri in gioco, quali i rapporti geometrici, la rigidezza del sistema di connessione e le proprietà del pannello ligneo, influenzino la risposta di tali zone. Nei casi in cui risulti necessario, si propone inoltre la progettazione interventi di rinforzo tali da favorire lo sviluppo di meccanismi di collasso duttili. Definizione di un modello semplificato ed estensione delle indagini Attraverso la definizione di un modello numerico semplificato della soluzione proposta è possibile ridurre l’onerosità del calcolo e facilitare la modellazione di intere strutture. A tal fine si considera una casistica di edifici reali costruiti sul suolo italiano e progettati secondo prescrizioni normative associate ad anni differenti. In questo modo si intende valutare l’efficacia dell’intervento dipendentemente dalle diverse modalità costruttive adottate nel tempo. In particolare, con l’obiettivo di ottenere risultati confrontabili, si considerano casi studio caratterizzati da dimensioni in pianta e livelli di carico comparabili. Eseguendo dunque analisi numeriche degli interi edifici stanno venendo raccolte informazioni sull’efficacia complessiva dell’intervento proposto. Sviluppi futuri L’indagine e l’ottimizzazione della metodologia di intervento proposta prevede i seguenti sviluppi futuri: valutazione degli effetti della presenza di aperture sui pannelli lignei; considerazione di modalità di implementazione alternative, realizzate ad esempio utilizzando controtelai in acciaio; valutazione degli effetti dei carichi verticali gravanti sul pannello ligneo a seguito del collasso degli elementi strutturali; calibrazione e validazione dei modelli proposti attraverso prove sperimentali. 38123 Trento (Italy), via Mesiano, 77 Tel.: +39 0461 282535 Fax: +39 0461 282505
DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILE, AMBIENTALE E MECCANICA 3 H-LAM – Prove sperimentali e ottimizzazione di una nuova connessione per pareti Xlam La connessone H-Lam, già brevettata, è stata sviluppata con lo scopo di realizzare opere la cui risposta al sisma di progetto non preveda l’accesso alle riserve anelastiche, e non comporti deformazioni permanenti degli elementi strutturali o dei rivestimenti. Tuttavia, in caso di eventi di eccezionale intensità si prevede che il sistema sia comunque in grado di sviluppare un comportamento pseudo- duttile con significativa capacità di deformazione. L’obiettivo è dunque quello di limitare il danneggiamento degli elementi di connessione e della struttura portante in caso di eventi sismici rilevanti, pur mantenendo un’adeguata riserva di plasticità. La configurazione attuale, riportata nelle seguenti figure, è stata definita attraverso degli studi numerici preliminari. Sono attualmente in corso prove sperimentali volte a indagare nel dettaglio il comportamento della connessione al fine di ottimizzarne la configurazione. Inoltre, sono in corso di svolgimento analisi numeriche a diversi livelli di raffinazione necessarie a confrontare i risultati con quelli delle prove sperimentali. Trento, 17 Giugno 2019 38123 Trento (Italy), via Mesiano, 77 Tel.: +39 0461 282535 Fax: +39 0461 282505
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