RELAZIONE TRA APPARATO STOMATOGNATICO, LA LINGUA E LA LESIONE OSTEOPATICA

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RELAZIONE TRA APPARATO STOMATOGNATICO, LA LINGUA E LA LESIONE OSTEOPATICA
RELAZIONE TRA APPARATO STOMATOGNATICO, LA
           LINGUA E LA LESIONE OSTEOPATICA

INTRODUZIONE

L’apparato stomatognatico presiede le funzioni di masticazione, deglutizione,
fonazione, morso e, in collaborazione con altri sistemi, respirazione; inoltre si integra
in maniera articolata con il sistema tonico posturale.
In particolare, la relazione intercorrente tra la deglutizione e la lesione osteopatica,
rappresenta un punto di partenza ma anche un punto di arrivo per le diverse figure
professionali che se ne occupano (ortodonzisti, osteopati).
In questo studio, si analizzano le patologie provocate dalla deglutizione atipica di
interesse osteopatico (Ranaudo, Seyr 2009)

UN PO’ DI STORIA

Già nel 1912 A. Lischer, coniò il termine di “Terapia Miofunzionale” utilizzando
esercizi per il ripristino dell’equilibrio della muscolatura oro-facciale.
Nel 1914 il medico e dentista francese Pierre Robin, riuscì a conciliare odontoiatria e
medicina relazionando tra di loro segni e sintomi apparentemente distanti. Nel 1927
pubblicò oltre 20 articoli e il libro “La glossoptose, un grave danno per i ragazzi”
(Ed. Gaston Doin, Paris), in cui la postura linguale bassa e l’ostruzione faringea erano
viste come causa diretta o indiretta di patologie dell’apparato otorino: respirazione
orale, ipertrofia adenoidea, problematiche ortopediche come spalle cadenti, ginocchia
valghe, piede piatto, torace ristretto con conseguente enuresi notturna e astenia. Il
suddetto autore, per il ripristino della funzione corretta, costruì un apparecchio
ortodontico e fece riferimento alla liberazione del movimento respiratorio primario
(MRP).
Nel 1951, una ricerca di W.J. Straub considerava l’allattamento artificiale come la
principale causa di deglutizione scorretta e di squilibrio della muscolatura
orofacciale. In seguito, il prof. Daniel Garliner, conferma con precisi studi sulla
muscolatura orofacciale, gli effetti a distanza generati dalla deglutizione scorretta.
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POSTURA LINGUALE E DEGLUTIZIONE

La lingua è l’unica forza centrifuga e l’unico punto di partenza da cui si sviluppano
mandibola, mascellari superiori e muscolatura oro-facciale

La forza di gravità a livello linguale viene in gran parte neutralizzata dalla pressione
negativa intraorale e quindi risulta essere poco importante.
La deglutizione viene definita come la propulsione del cibo dalla bocca allo stomaco.
La postura corporea viene fortemente influenzata dal complesso faringo-laringo-
linguo-ioideo. Durante la vita intrauterina, l’accoppiamento suzione-deglutizione
viene mantenuto dall’integrità dei nuclei motori del tronco encefalico. Le lesioni
della Sincondrosi sfeno-basilare (totale 11) dovute all’evento traumatico del parto, se
non riarmonizzate con trattamenti osteopatici, sviluppano sintomatologie legate alle
disfunzioni dell’apparato cranio-sacrale: disturbi alla deglutizione, alla masticazione,
alla sfera ORL, ed alterazioni statiche e dinamiche morfo-strutturali alla colonna
vertebrale. A tal proposito, Viola Frymann in un lavoro di valutazione osteopatica su
1250 neonati di 5 giorni (Relation of Disturbance of Craniosacral Mechanism to
Syntomatology of the Newborn Study of 1250 Infants, “The Collected Papers” of
Viola Frymann, 1963) osservò che:
   - 10% presentava la testa colpita, prima o durante il travaglio, da un grave
     trauma visibile.
   - Nel 78% dei casi si riscontravano tensioni articolari membranose (problemi
     cranici, ma senza sintomi).
   - Nel 12% dei casi si valutava la presenza di un cranio armonico e senza sintomi.
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LESIONI INTRACRANICHE
Nel caso di SSB in disfunzione in flessione, i mascellari saranno mantenuti in
rotazione esterna, il palato duro sarà basso e i denti dell’arcata superiore tenderanno
ad aprirsi.
Se la SSB mantiene una esagerata posizione di estensione, le mascelle saranno in
rotazione interna, il palato sarà stretto e alto. Con la crescita, i denti superiori si
affolleranno. In questo caso ci sarà tendenza alla respirazione orale in quanto, in un
arco alveolare così stretto, non c’è posto per la lingua. A questo punto, siccome le
mascelle non si allargano, le premaxille si anteriorizzano provocando un morso
aperto (open-bite). Se c’è dismetria dx-sx, si evidenzieranno altre malocclusioni
(cross-bite).

SUZIONE E DEGLUTIZIONE
L’accoppiamento suzione-deglutizione è un meccanismo riflesso incondizionato e la
sua efficacia è indispensabile per la nutrizione del neonato. Il meccanismo di suzione
del latte materno avviene seguendo lo schema prefissato di succhiamento,
deglutizione e respirazione.
Il passaggio da deglutizione infantile a deglutizione matura si completa di solito a sei
anni.
I movimenti e la postura della lingua si modificano: la punta della lingua passa dallo
stato intralveolare anteriore a una posizione retroincisiva superiore. Cessa la spinta
anteriore della lingua.

In una deglutizione corretta, la punta della lingua entra in contatto con il palato duro e
la porzione posteriore assume un’angolazione di 45°.
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Le deglutizioni devianti con spinta della lingua, non trattate nel periodo infantile,
persisteranno nell’adulto. Possono essere di 3 tipi:
   - Deglutizioni con spinta linguale semplice
   - Deglutizione con spinta linguale complessa
   - Deglutizione infantile residua

DEGLUTIZIONE ATIPICA E LESIONE OSTEOPATICA
Nella deglutizione atipica, la punta della lingua spinge contro o tra i denti frontali, la
parte media della lingua collassa e la parte posteriore della lingua si solleva contro la
volta della bocca.

Alcuni lattanti hanno una spinta linguale che esce permanentemente dalle labbra.
Questa situazione è causata da una posizione intrauterina irregolare o da un parto
traumatico che ha comportato una lesione craniale.
Giovani con problemi otorinolaringoiatrici cronici (rinofaringiti, otiti, infezioni orali
ecc…) hanno la persistenza a mantenere la bocca aperta favorendo la comparsa di
deglutizione atipica. Spesso delle contratture dello psoas con colonna lombare fissata
in iperlordosi, causano anteposizione del capo con aggravazione e mantenimento
della bocca aperta e disfunzione linguale.
Anche la perdita della dimensione verticale occlusale causa tensioni dei muscoli
ioidei con ostacolo alla posizione corretta di intercuspidazione e occlusione labiale.
La posizione della lingua tra le arcate dentarie permette di compensare questa
diminuzione della dimensione verticale occlusale.
In ultimo, la deglutizione atipica è accompagnata da un movimento antero-posteriore
della testa.
Le forze sviluppate durante la deglutizione, sono ammortizzate sulle articolazioni
temporo-mandibolari e sulle arcate dentarie dalla lingua, che funziona come un
menisco. Facile comprendere come uno scorretto posizionamento linguale possa
interferire nella deglutizione.
L’occipite in disfunzione flessoria determina una diminuzione dello spazio C0-C1
con aumento della dimensione verticale occlusale e interposizione linguale anteriore.
L’occipite in disfunzione estensoria comporta una diminuzione della dimensione
verticale occlusale.
Quindi il controllo anteriore della deglutizione è dato da una corretta postura linguale
a riposo, da un buon sigillo labiale e da un corretto posizionamento dell’osso ioide.

Secondo gli studi cefalometrici effettuati dal dottor Ranaudo e dal dottor Seyr
(Riflessioni sulla Lingua, analisi osteopatica e posturologica tra deglutizione
disfunzionale ed alterazione dell’equilibrio, Ed. Marrapese, 2009) relativi ai bambini
in procinto di intraprendere una terapia ortodontica, si devono tenere conto alcuni
aspetti.
   - Si deve creare un triangolo tra gnation, lo spazio tra C3 e C4 e la limitante
     inferiore dell’osso ioide. L’osso ioide deve essere inserito all’interno di questo
     triangolo (triangolo positivo). Se si crea un triangolo negativo (ioide all’esterno
     del triangolo stesso) ci possono essere delle anomalie quali: rettilineizzazione
     C1-C4 con spazi C0-C1 e C1-C2 diminuiti e interposizione linguale anteriore e
     aumento dimensione verticale. L’asse dell’atlante e dell’epistrofeo in
     estensione con morso aperto e diminuzione della dimensione verticale
occlusale posteriore.

   - L’osso ioide deve avere una limitante inferiore situata orizzontalmente tra C3 e
     C4.
   - Con osso ioide normoposizionato, si evidenzia una normale postura della
     lordosi cervicale.
   - Se avviene una fusione tra C2 e C3, con conseguente fulcro articolare
     cervicale, la disfunzione della deglutizione è da considerarsi strutturale e si
     potrebbe spiegare la lentezza rieducativa di alcune deglutizioni disfunzionali.
     (Rocabado M.: appunti del corso craniocervical-craniomandibular and facial
     pain, 16-17 settembre 1995, Akademie Physioterapeuten, Mainz)
La spinta della lingua sul palato esercita azione di stimolazione del MRP, favorendo
flessione della SSB. La lingua funge da pistone naturale, ed è evidente che il suo
scorretto o mancato appoggio sul palato indebolisce la funzione vitale dell’organismo
(stanchezza e spossatezza cronica).
Il sistema viscerale viene condizionato in quanto la catena linguale (con partenza
craniale) influenza i muscoli sovraioidei, il triangolare dello sterno, il retto
dell’addome fino ai muscoli perineali. Quindi, in virtù della continuità di questi
tessuti, l’attività di stomaco e intestino è influenzata dalla lingua.
In maniera più diretta, chi deglutisce scorrettamente mastica altrettanto male
ingerendo saliva mista ad aria con tutte le problematiche conseguenti.
CONCLUSIONI
Secondo lo studio effettuato dal dottor Ranaudo e dal dottor Seyr (Riflessioni sulla
lingua, Marrapese editore, 2009) la lingua è un organo chiave nell’equilibrio psico-
fisico dell’individuo; partecipa alla regolazione dell’ MRP ed è da considerarsi come
un vero diaframma.
È un organo muscolare, appartenente allo scheletro viscerale, facente parte
dell’insieme faringo-linguo-ioide-mandibolare. Essendo lo ioide il supporto
anatomico della lingua, si capisce come le disfunzioni della deglutizione possono
perturbare l’equilibrio delle strutture che lo circondano (sph, mascellare, mandibola,
cervicale, clavicola, scapole).
La DEGLUTIZIONE ATIPICA va quindi considerata non come un punto di arrivo
diagnostico, ma come l’inizio di una disarmonia generale (disturbi gastro-intestinali,
astenia generale, dolori alle spalle, scapole alate, postura anteriore, compressione
SSB, riduzione dimensione verticale occlusale) che va a creare la lesione osteopatica.

BIBLIOGRAFIA
   - FRYMANN V.: Relation of Disturbance of Craniosacral Mechanism to
     Syntomatology of the Newborn Study of 1250 Infants, “The Collected Papers”
     of Viola Frymann, 1963.
   - GALLAT J. M. et al.: Les Techniques Fondamentales en Osteopathie
     Cranienne, Les Cahiers Pratique du CETHOM, 2010.
   - GARLINER D.: Myofunctional Therapy. 1965.
   - KAPANDJI I.A.: Fisiologia Articolare, Monduzzi editore, 1994.
   - LEVRINI L.: Terapia Miofunzionale Orofacciale. Edizioni Edra, 2003.
   - MARELLI F. – MOSSI E.: Osteopatia Organica e Viscerale – Fondamenti
     teorici ed Applicazione pratica, CRESO edizioni, 2009.
   - MARELLI F. – MOSSI E.: Trattato di Osteopatia Cranio-sacrale e
     Metodologia pratica, CRESO edizioni, 2012
   - NETTER FRANK H.: Atlante di Anatomia umana, Novartis edizioni, 2007
   - RANAUDO P. – SEYR H.: Riflessioni sulla Lingua – Analisi osteopatica e
     posturologica tra deglutizione disfunzionale ed alterazioni dell’equilibrio,
     Marrapese editore, 2009
   - ROCABADO M.: Appunti del corso Craniocervical-Craniomandibular and
     Facial Pain, 16-17 Settembre 1995, Akademie Physiotherapeuten, Mainz (D).
   - SERGUEEF N.: La Terapia Cranio-sacrale nel bambino, Marrapese editore,
     2005
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