RELAZIONE PRESIDENTE ANCE BERGAMO 25.01.2019 - Bergamonews
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RELAZIONE PRESIDENTE ANCE BERGAMO 25.01.2019 Gentili amministratori, cari colleghi buon pomeriggio e grazie per la vostra presenza. Avete raccolto numerosi l’invito a partecipare a questo incontro, tanto che i posti in questa sala non erano sufficienti a soddisfare tutte le richieste ricevute, ma è talmente forte la volontà di aprire le porte della nostra Associazione per dialogare con tutti voi che abbiamo attrezzato un collegamento audio-video anche con la sala qui accanto. Ringrazio in particolare il Presidente Malvestiti per il contributo della Camera di Commercio alla realizzazione della ricerca che verrà illustrata oggi, il Presidente della Provincia Gianfranco Gafforelli che ci onora con una delle sue prime uscite pubbliche e, ultimi ma non certo per importanza, i rappresentanti di Regione Lombardia: l’Assessore Alessandro Mattinzoli e il Consigliere Segretario Giovanni Malanchini, che presenteranno gli importanti contributi regionali a sostegno dell’edilizia e, più in generale, dello sviluppo del territorio. A novembre, in occasione del 70° anniversario di ANCE BG, con il convegno RenaissANCE e la presentazione della ricerca "BERGAMO E I SUOI TERRITORI” abbiamo voluto offrire spunti di riflessione per cogliere – in un’ottica futura - le opportunità che questo territorio è in grado di generare in termini di investimenti, crescita economica e sviluppo sociale. In quell’occasione avevo annunciato l’impegno di avviare una task force in grado di agevolare l’ingresso di nuovi investitori e facilitare lo sviluppo di partnership pubblico privato, potenziando gli incontri con le Istituzioni e il territorio. L’incontro di oggi dà il via a questo percorso.
Con la presenza degli autori della ricerca cominceremo ad entrare nel merito dello studio e ne discuteremo con amministratori e primi cittadini di alcuni Comuni del nostro territorio, che ringrazio per aver accolto il nostro invito. Noi siamo certi che Bergamo sia una grande opportunità: le manifestazioni di interesse da parte degli investitori ne sono la chiara testimonianza. E siamo altrettanto consapevoli che se l’economia dell’intera provincia sta lentamente trovando un nuovo equilibrio per lasciarsi definitivamente alle spalle il peso della crisi dell’ultimo decennio, è merito prevalente della struttura economica locale, sostenuta da un contesto imprenditoriale dinamico e da una classe dirigente capace e coraggiosa. Abbiamo chiaro quello che è necessario fare nei prossimi anni, ma non possiamo farlo da soli: non sono più rinviabili quelle scelte politiche che ci devono consentire di concretizzare gli obiettivi. Scelte strategiche che oggi continuiamo a non vedere. Anche se apprezziamo che il Governo abbia accolto l’invito di Ance ad aprire, a partire da febbraio, un tavolo specifico per l’intero settore delle costruzioni. Quello che dovrà essere chiaro è che non abbiamo bisogno di soluzioni spot, ma di una strategia complessiva in grado di definire una nuova politica industriale per il futuro del settore e lo sviluppo del Paese. Come spesso capita, Regione Lombardia ha anticipato i tempi, raccogliendo già nella precedente legislatura le proposte di ANCE Lombardia per la rigenerazione urbana e attivando uno specifico tavolo di confronto, affidato all’allora assessore Beccalossi e successivamente all’assessore Foroni. Inoltre, ed è questo un ulteriore motivo per cui mi compiaccio della presenza dell’assessore Mattinzoli a cui è stata affidata la Presidenza, è ripartito il tavolo regionale dell’edilizia, promotore di un’azione sinergica tra tutti i soggetti coinvolti, con l’obiettivo di rendere il nostro settore più competitivo, partendo proprio dal tema della rigenerazione urbana. 2
A tal proposito, auspico una fattiva e proficua collaborazione con il Tavolo per l’edilizia istituito presso la Camera di Commercio di Bergamo, che ho l’onore di coordinare. Sempre in riferimento all’operato di Regione Lombardia, ricordo il continuo impegno dell’assessore Terzi, che ha portato il suo contributo anche in occasione del nostro 70°. Abbiamo valutato positivamente la proroga dei bonus fiscali per l’anno 2019. Gli incentivi per il recupero e la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio hanno infatti avuto un forte impatto sul mercato dell’edilizia degli ultimi anni. Soprattutto in Lombardia, dove si registra il maggior utilizzo di incentivi a livello nazionale. Nel periodo dal 2011 al 2016 nella nostra regione sono stati portati in detrazione nella dichiarazione dei redditi 8,2 miliardi di euro, sul totale nazionale di 27,5 miliardi di euro. Abbiamo tuttavia bisogno di misure strutturali: la precarietà dei bonus fiscali – soggetta a rinnovi periodici, di solito annuali - non aiuta le nostre imprese, anche perché spesso ci sono interventi di recupero che necessitano di periodi più lunghi. Quello della rigenerazione urbana – e collegato a questo il tema del contenimento del consumo del suolo – è un aspetto che Ance, a tutti i livelli, promuove da tempo, ed è fondamentale nella nostra provincia, dove è presente un patrimonio immobiliare e di infrastrutture in gran parte costruito prima degli anni ’70. La legge di bilancio però non prevede nessuna delle nuove misure necessarie. Noi chiediamo che questi temi siano affrontati nell’ambito di una legge organica di riforma del governo del territorio, composta da pochi principi, nella quale porre le basi per un nuovo modello di sviluppo territoriale incentrato prevalentemente sulla riqualificazione e sul riuso del patrimonio edilizio esistente. Sono diversi gli ostacoli che ci troviamo ad affrontare: 3
anzitutto una strumentazione urbanistica caratterizzata da un’eccessiva articolazione e da una rigidità che non consente di seguire l’evoluzione della domanda; il frequente frazionamento della proprietà immobiliare tra numerosi proprietari privati e talvolta anche pubblici; la normativa fiscale che non agevola i trasferimenti di proprietà finalizzati alla rigenerazione e nello stesso tempo non contiene norme efficaci nel contrastare la proprietà inattiva; gli elevati costi a carico degli operatori privati per la realizzazione degli interventi di rigenerazione urbana che spesso non consentono di raggiungere un equilibrio economico finanziario. Per superare tutto ciò occorre che la politica della rigenerazione non sia “fatta” solo di “opportunità immobiliari”, ma debba fare parte di un processo di pianificazione ordinario, attraverso norme di livello statale e locale nell’ambito delle rispettive competenze, ed essere finalizzata al miglioramento della qualità sia dell’immobile sia del contesto nel quale esso si colloca. La ricerca Scenari Immobiliari evidenzia numerose opportunità di investimento e rigenerazione urbana nella Provincia di Bergamo. In particolare ha preso in esame alcune iniziative significative su cinque aree considerate strategiche: Capoluogo, Valle Seriana, Valle Brembana, Pianura e Isola Bergamasca. Per cogliere queste opportunità è necessario investire nelle infrastrutture, elemento cruciale per lo sviluppo dei territori, non solo per mantenere l’esistente ma per realizzarne di nuove. Per noi rappresentano una priorità il potenziamento della rete ferroviaria Bergamo-Milano, incluso il collegamento ferroviario con l’aeroporto, e delle infrastrutture viabilistiche di connessione tra i diversi ambiti del nostro territorio (valli, capoluogo e bassa Bergamasca) e tra le due principali arterie stradali: A4 Torino – Trieste e A35 Brebemi. La connotazione strategica di queste macro aree potrà essere rafforzata anche 4
grazie al coordinamento della Provincia, con lo strumento principale di programmazione – il PTCP – che, nel rispetto del valore ambientale che caratterizza il nostro territorio, deve tracciare gli obiettivi di sviluppo, garantendo il sostegno della competitività delle imprese del territorio e dell’occupazione. Oltre ad una corretta pianificazione ed allo sviluppo della rete delle infrastrutture, sia stradale che ferroviaria, anche in funzione della fortunata posizione geografica del nostro territorio, al centro di una delle regioni più importanti del Vecchio Continente. Colgo questa occasione per rinnovare al Presidente Gafforelli la nostra disponibilità e il nostro impegno a dare un contributo fattivo e concreto! E’ quindi determinante che ripartano gli investimenti per i lavori pubblici, aspetto che nella legge di bilancio è stato invece fortemente ridimensionato, riducendo dell’85% rispetto alle previsioni iniziali gli effetti sul rilancio delle opere pubbliche nel 2019: da 3,5 miliardi aggiuntivi si è passati a soli 550 milioni di euro. Ed è determinante che, in attesa della più volte annunciata riscrittura del Codice degli appalti, vengano adottate alcune misure di semplificazione urgenti. Il decreto Semplificazioni in questi giorni all’esame del Senato crediamo rappresenti un’importante occasione per ridare vitalità ad un settore dalla lunga filiera, e che a Bergamo genera il 21% del valore aggiunto complessivo provinciale. La burocrazia infatti ci sta uccidendo: il suo costo pesa per il 7,6% sul fatturato delle piccole e medie imprese in Italia. Basti pensare ai tempi di rilascio dei titoli autorizzativi nel settore privato. Interventi urgenti risultano inoltre indispensabili per velocizzare l’utilizzo delle risorse stanziate per la realizzazione di infrastrutture e, come appena detto, per favorire la riqualificazione urbana. E’ necessario snellire i passaggi procedurali a monte della gara, eliminando le stratificazioni normative inutili. 5
Ci vogliono in media oltre 4 anni per realizzare un’opera, ma si arriva a 15 per un’opera sopra i 100 milioni (non serve ricordare, per il nostro territorio, il caso della variante di Zogno). Del Codice dei contratti abbiamo già detto, anche in questo caso sono pronte alcune proposte “sbloccacantieri”. Le più importanti riguardano: il subappalto e, in particolare, la necessità di abolire la terna dei subappaltatori; i criteri di aggiudicazione, nella considerazione di un utilizzo dell’ Offerta Economicamente Più Vantaggiosa solamente sopra una certa soglia di importo. le procedure negoziate sotto soglia, accompagnando le innovazioni introdotte dalla legge di Bilancio 2019 con il definitivo superamento della pratica del sorteggio delle imprese da invitare e garantendo la massima trasparenza e rotazione negli inviti. Nonostante questi problemi, timidi segnali di ripresa del settore edile nella nostra PROVINCIA ci sono. I principali indicatori di Cassa Edile hanno registrato nel 2018 valori tutti postivi rispetto all’anno precedente: con un incremento del +7,41% del numero di lavoratori attivi; del +0,44% delle imprese e del +2,05% della massa salari. I dati positivi ci sono anche nel mercato immobiliare. I segnali di ripresa ci sono, le idee e le opportunità anche. Non lasciamo che cadano nel vuoto. Se riparte il settore delle costruzioni, riparte Bergamo! Vi ringrazio per l’attenzione e auguro a tutti un buon lavoro 6
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