MED Seawork-International Seawork Exhibition Genova 27-28 giugno 2019

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MED Seawork-International Seawork Exhibition Genova 27-28 giugno 2019
5 Aprile 2020 -

MED Seawork-International Seawork
Exhibition Genova 27-28 giugno 2019

GENOVA – MED Seawork-International è la prima manifestazione B2B dedicata al
mondo dei mestieri del mare organizzata nel bacino del Mediterraneo:
un’opportunità di incontro per produttori, distributori, buyers, innovatori,
enti ed istituzioni nel settore del lavoro del mare.
La manifestazione avrà cadenza annuale.
Grazie alla collaborazione con Promos Italia – Agenzia Italiana per
l’Internazionalizzazione saranno presenti importanti player del settore
provenienti dai principali Paesi del bacino del Mediterraneo (Marocco,
Tunisia, Emirati Arabi, Turchia e Paesi dell’Unione Europea).

MED Seawork avrà luogo a Genova durante la settimana dedicata allo shipping
in partnership con la quarta edizione della Genoa Shipping Week: un evento
biennale che riunisce operatori portuali, marittimi e logistici provenienti
da tutto il mondo.
Una settimana di approfondimenti tecnici rivolti al settore ed eventi
divulgativi per promuovere la cultura portuale in città: workshop e seminari,
open day di storiche realtà portuali, momenti istituzionali, serate di gala
ed eventi sportivi per favorire le relazioni e il networking. Il format di

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MED Seawork-International Seawork Exhibition Genova 27-28 giugno 2019
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Med Seawork sarà una combinazione di incontri B2B e spazi espositivi
organizzati presso i Magazzini del Cotone nell’Area del Porto Antico in
un’area di oltre 600mq.

I Settori interessati:

Produzione

Progettazione, prototipazione e costruzione di imbarcazioni da lavoro
Riparazione e manutenzione navale
Impianti di sollevamento, idraulici e antinquinamento
Refit e cantieristica specializzata
Imbarcazioni e sistemi di dragaggio
Costruzione piattaforme commerciali e infrastrutture galleggianti
Energie rinnovabili e piattaforme per produzione energia eolica

Prodotti specifici

Motori e sistemi di propulsione
Carburanti, lubrificanti e immagazzinamento
Scambiatori di calore
Vernici protettive speciali e anticorrosivi
Materiali e componenti specifici
Strumentazione
Generatori, unità elettriche e caricatori di batterie
Impianti di trattamento delle acque
Sicurezza, sistemi di salvataggio
Sistemi di controllo dell’inquinamento
Vernici e finiture
Sistemi di comunicazione
Sistemi di immersione e di navigazione
Monitoraggio e controllo
Abbigliamento e dispositivi di sicurezza

Servizi

Brokerage e vendita imbarcazioni
Servizi di progettazione navale
Servizi di dragaggio e idrografia
Servizi e consulenze per la sicurezza, servizi di salvataggio

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Servizi ambientali, logistica ed efficienza navale
Servizi per il recupero navale
Prodotti finanziari, assicurativi e legali
Servizi metereologici, monitoraggio e previsione

Expo 2020 Dubai, occasione da non
perdere

MILANO – Assolombarda ha ospitato i rappresentanti del procurement di Expo
2020, Ice Agenzia e Padiglione Italia per illustrare alle aziende le
possibilità di business legate all’Esposizione Universale, in programma dal

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20 ottobre 2020 al 10 aprile 2021.

Presentarsi al meglio per cogliere le opportunità offerte da un mercato in
forte sviluppo e dall’Expo 2020 in programma a Dubai. Per dare modo alle
aziende di raggiungere questo obiettivo Assolombarda ha organizzato un
incontro in collaborazione con la Farnesina e ICE. L’iniziativa è parte di un
insieme di attività che Assolombarda sta organizzando per aiutare le imprese
associate a cogliere le occasioni legate alla realizzazione del sito
espositivo e dei padiglioni stranieri e, successivamente, ai diversi eventi
che si terranno a Dubai durante i sei mesi dell’Esposizione Universale.

Vediamo più nel dettaglio cosa significherà in termini di giro d’affari la
Manifestazione e cosa devono fare le imprese per non perdere questa occasione
unica. Prima di tutto è necessario iscriversi al portale
esource.expo2020dubai.ae, il canale ufficiale per restare informati sulle
ultime novità del procurement dell’Expo. Molte le misure per incentivare la
partecipazione delle PMI, alle quali sono state riservate il 20% delle gare
indette per un valore di circa 1,21 miliardi di dollari, e per cui Expo offre
un pagamento anticipato del 50% per i beni e i materiali e del 25% sui
servizi. Al momento sono oltre 15.000 i fornitori registrati sul portale da
124 paesi, di cui il 68% sono proprio PMI. Per gli imprenditori non è
necessario essere in possesso di una licenza commerciale valida negli Emirati
Arabi Uniti per completare la registrazione al portale che gestirà il
procurement per Expo 2020 Dubai e poter essere così eleggibili alle
successive operazioni di selezione.

Tre i settori maggiormente interessati dalle gare: costruzioni e
infrastrutture, energia ed ospitalità. È stato stimato infatti in 5,2
miliardi di euro il costo per la costruzione della sede espositiva e delle
infrastrutture che saranno direttamente destinate a servirla. Inoltre, per
l’Expo Village si calcola che verranno costruiti più di 2.000 appartamenti,
banche, negozi e ristoranti. Sono tanti anche i progetti che verranno
realizzati nel settore energetico. Quelli della compagnia Etihad ESCO si
prospettano interessanti per le aziende italiane perché si creeranno nuove
opportunità di business ed investimento tramite joint venture, partnership
internazionali e collaborazioni con gli imprenditori locali. Si prevede
infine un forte sviluppo del settore Horeca (imprese che preparano e servono
alimenti e bevande come bar, ristoranti e mense) e ospitalità in generale,
con un ampliamento della gamma di prodotti e servizi offerti. Senza

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dimenticare infine le numerose le opportunità rappresentate dalle gare
internazionali che riguarderanno, ad esempio, anche tutti i processi legati
all’organizzazione degli eventi.

Dubai-Emirati“Gli Emirati Arabi rappresentano il primo mercato dell’Italia in
Medio Oriente: ogni anno le imprese italiane esportano negli Emirati Arabi
beni per oltre 5 miliardi di euro – ha sostenuto Carlo Bonomi, Presidente di
Assolombarda – La Lombardia da sola contribuisce ben al 27% di queste
esportazioni nazionali, con quasi 1,5 miliardi. Creatività e saper fare sono
la nostra fonte di differenziazione e vantaggio competitivo: secondo
Confindustria e Prometeia, gli Emirati sono il primo mercato per i prodotti
italiani, ‘belli e ben fatti’, nei settori alimentare, abbigliamento,
oreficeria, arredamento; nonché tra i 30 principali paesi emergenti a livello
globale con esportazioni relative a questi beni che cresceranno, secondo le
stime, fino 3 miliardi di euro al 2021. Per il nostro Paese, Expo 2020 Dubai
rappresenterà anche il passaggio di testimone da Expo Milano 2015: una
preziosa occasione per consolidarne l’eredità, rilanciando l’immagine
dell’Italia e del nostro territorio affermandone ancora una volta la
dimensione internazionale. È la consapevolezza di queste opportunità concrete
che ci spinge a lavorare intensamente per Expo 2020 Dubai senza dimenticarci
mai che, se il successo è possibile, è anche grazie alla capacità di giocare
insieme, imprese e istituzioni, in una grande alleanza pubblico-privato”.

L’Expo di Dubai si svolgerà in una nuova area urbana chiamata Dubai South
(prima conosciuta come Dubai World Central). Si tratta di una nuova Free Zone
che sarà divisa in sei distretti: distretto residenziale, distretto
commerciale, distretto del Golf, distretto logistico, Aviation City (che
include il nuovo aeroporto Al Maktoum) e Dubai Exhibition City. Il tema
scelto è “Connettere le Menti, Creare il Futuro”, sviluppato in tre
sottotemi: opportunità per creare connessioni più intelligenti e produttive;
sostenibilità, progresso e prosperità senza compromettere i bisogni delle
generazioni future e mobilità, per sbloccare nuove possibilità per persone.
Sono previsti oltre 25 milioni di visitatori di cui oltre il 70% sarà
composto da turisti stranieri. I partecipanti, tra Paesi e organizzazioni
internazionali, saranno 180. Cantieri, gestione del sito e indotto
genereranno secondo le stime 277.000 posti di lavoro, il 40% dei quali nel
turismo. Il sito costerà 8 miliardi di dollari e dopo l’Expo sarà trasformato
in università, centro fieristico e centro di ricerca.

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Ultima (ma non ultima) considerazione, l’Italia avrà un ‘posto’ d’onore, con
il suo padiglione posizionato davanti a quello degli Emirati. Insomma,
l’occasione giusta per dare voce alla creatività, caratterizzata però dalla
forte competenza, tipica delle eccellenze del Made in Italy.

Un’opportunità unica per il nostro tessuto imprenditoriale.

L’Assolombarda può dare assistenza per organizzare il   ‘viaggio’ verso Expo
2020 Dubai.

Per Informazioni contattare l’Area Affari Istituzionali: Margherita Kosmala,
tel. 02 58370.321, e-mail: margherita.kosmala@assolombarda.it.

Vola export italiano verso Emirati
Arabi

TORINO – Nel primo semestre 2015 l’export italiano verso gli Emirati Arabi ha
segnato un + 14,2%, nel settore agro-alimentare l’aumento è stato del 30%.
Il dato, diffuso in occasione dell’apertura del secondo Turin Islamic
Economic Forum, porta l’export dell’Italia ai livelli del Giappone, pari al
50% in più rispetto alle esportazioni dell’India e del 20% del Brasile. Nel
primo semestre di quest’anno l’export del Piemonte negli Emirati Arabi è
aumentato del 5,5%.
Il Forum vede la presenza di 25 Paesi del mondo islamico.
«Qualità e soprattutto competitività sono indispensabili per penetrare nel
mercato islamico» dice il segretario generale della Camera di Commercio
Italiana negli Emirati Arabi. Lo conferma Ibtihaj Inas Muhammad, giovane
modella, prima donna musulmana a rappresentare gli Usa nelle competizioni
internazionali di spada e imprenditrice della moda. «Anche nel mondo islamico
il look è cambiato nelle generazioni – dice – Noi cerchiamo bellezza,
sobrietà e buon prezzo, un buon rapporto qualità/prezzo».
E che Dubai voglia diventare «capitale dell’economia islamica sviluppando la
logistica, le infrastrutture, ma anche il turismo, l’economia digitale,

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l’arte e la moda», lo ha rimarcato nel suo intervento il responsabile del
Centro di sviluppo dell’economia islamica a Dubai, Saeed Mubarak Khalfan
Karbash Al Marri. «Dubai – ha osservato – è una città cosmopolita che intende
investire. Il suo obiettivo primario è accelerare lo sviluppo».
La disponibilità ad investire è stata raccolta dal sindaco di Torino, Piero
Fassino che, nel portare i suoi saluti, ha sottolineato come dei 10 milioni
di metri quadrati di città che negli ultimi vent’anni hanno subito gli
effetti della crisi, 6 milioni sono stati trasformati e riqualificati, al
passo di una città che ha modificato il suo profilo, ma 4 milioni sono ancora
a disposizione di investitori «che vogliono continuare a cambiare con noi
questa città». Stessa disponibilità dal rettore dell’Università, Gianmaria
Ajani, che nel Campus Einaudi ospita le due giornate del Forum. «La nostra è
una Università che vuole sempre di più essere internazionale, aperta alle
sollecitazioni e alla collaborazione con altri Paesi». L’economia è un modo
«per far incontrare i popoli e le culture» ha aggiunto il rettore.
Gli ha fatto eco Alberto Brugnoni dell’ Assaif, il primo ufficio di finanza
islamica a operare in Europa: «Dobbiamo sdoganare il termine “islamico” che
fa ancora paura. C’è un’economia islamica come c’è un’economia ebraica, cibo
halal come cibo kosher. Il mondo islamico rappresenta una colossale risorsa,
con spazi di mercato enormi».

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