RECUPERO E REINTRODUZIONE DI CEPPI AUTOCTONI DI TROTA FARIO, Salmo
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Selezione dei ceppi autoctoni di Trota fario RECUPERO E REINTRODUZIONE DI CEPPI AUTOCTONI DI TROTA FARIO, Salmo trutta trutta L., NEL BACINO DEL FIUME NERA L’ampliamento della ricerca e l’estensione degli studi sui salmonidi italiani, con riferimento specifico alle popolazioni mediterranee di trota fario, ha favorito l’attivazione di piani di reintroduzione di tali forme indigene negli areali di pertinenza. Per quanto riguarda la provincia di Terni, già da alcuni anni si sono intrapresi studi specifici su ecosistemi montani di elevato valore ambientale e sulle popolazioni salmonicole in esso presenti. In particolare dalle indagini effettuate è emerso che in un corso d’acqua della Provincia, il Fosso di Monterivoso, scarsamente antropizzato e dove sussistono condizioni ecologiche favorevoli, è ancora presente una popolazione di trota fario con caratteristiche riconducibili al fenotipo mediterraneo autoctono. Il Fosso di Monterivoso (Fig.1) è un piccolo torrente montano che mantiene per quasi tutto il suo corso modesti valori di larghezza. Per le caratteristiche presentate dalla popolazione di trota fario che vi risiede e per l’alta valenza riproduttiva, dal 1996 è stata istituita una zona di protezione che investe tutto il corso d’acqua. Va sottolineato inoltre che il F.so di Monterivoso non è mai stato oggetto di pratiche di ripopolamento. Fig.1 – F.so di Monterivoso, località “Fonte della serpa”. 1
Selezione dei ceppi autoctoni di Trota fario ATTIVITA’ ITTIOGENICHE DI FECONDAZIONE ARTIFICIALE Per la salvaguardia della popolazione indigena di trota fario che risiede nel F.so di Monterivoso, adattabile ed integrabile in ambiente naturale, oltrechè patrimonio naturalistico e culturale dell’intera collettività, dall’anno 1998 ad oggi sono stati intrapresi degli interventi specifici, finalizzati alla produzione di novellame qualificato da utilizzare per il recupero e la reintegrazione degli stock naturali delle popolazioni del bacino del F.Nera. MATERIALE E METODI Le prime esperienze di spremitura e fecondazione artificiale “a secco” sono state effettuate nel mese di dicembre degli anni 1998 e 1999, utilizzando genitori selezionati e catturati in ambiente naturale. Gli esemplari da destinare a riproduzione controllata sono stati prelevati dal F.so di Monterivoso mediante pesca elettrica ed anestetizzati con acetoncloroformio allo scopo di evitare traumi dovuti alla manipolazione. La selezione è stata operata facendo riferimento alle caratteristiche morfologiche e morfometriche dei salmonidi in relazione a precedenti studi. In particolare sono stati attribuiti al fenotipo mediterraneo (autoctono) tutti quei soggetti che presentavano le seguenti caratteristiche fenotipiche: Fig.2 – Trota fario di “ceppo mediterraneo”: fenotipo di riferimento. Punti di piccole dimensioni rossi – senza alone – e neri, distribuiti fittamente su fianchi e dorso; Macchia preopercolare scura ben evidente e dai contorni irregolari; Bande verticali (parr) presenti anche negli adulti. 2
Selezione dei ceppi autoctoni di Trota fario Viceversa sono stati scartati tutti quei soggetti che non presentavano tali caratteristiche. Le uova fecondate sono state poste ad incubare in vaschette californiane alloggiate all’interno dell’incubatoio del laboratorio ittico di Terria. Le vasche sono rifornite con acqua proveniente dal F.so di Terria. Periodicamente sono stati monitorati i principali parametri ambientali ed i tempi di d’incubazione e di schiusa delle uova. A completato riassorbimento del sacco vitellino, avvenuto a distanza di circa…….dalla nascita, gli avannotti sono stati alimentati con mangime commerciale calibrato. Le somministrazioni giornaliere (4/5) sono state effettuate in funzione del 3% della biomassa ittica complessivamente valutata. Periodicamente sono stati rilevati gli accrescimenti reali in lunghezza totale (cm) e in peso (g) delle trotelle stabulate. RISULTATI Nella tabella seguente sono riportati i principali parametri ambientali relativi all’incubazione, i tempi di schiusa e la mortalità delle uova. 1998/1999 1999/2000 TEMPERATURA DI INCUBAZIONE: 8.98°C 8.53°C (valore medio) OSSIGENO DISCIOLTO : - 10.25 mg/l (valore medio) 86.99% VSO2 TEMPI DI SCHIUSA: 482.68 gradi/giorno 419.39 gradi/giorno (valore medio) MORTALITA’: 5.42% 11.83% (valore medio) Tab.1 – principali parametri ambientali relativi all’incubazione, tempi medi di schiusa e mortalità. Per la campagna 1998/1999 la schiusa è avvenuta dopo 47-58 gg, con temperatura media dell’acqua d’incubazione pari a 8.98°C (tempo medio di schiusa = 482.68 gradi/giorno). 3
Selezione dei ceppi autoctoni di Trota fario TEMPI DI SCHIUSA SPREMITURA 1998 VALORE MEDIO INIZIO FINE GRADI/GIORNO 47° giorno (422,06 58° giorno (520,84 17-dic gradi/giorno) gradi/giorno) 471,45 52° giorno (466,96 58° giorno (520,84 28-dic gradi/giorno) gradi/giorno) 493,9 Tab.2 – tempi di schiusa disaggregati per vasca Per la campagna 1999/2000 la schiusa è avvenuta dopo 41-58 gg, con temperatura media dell’acqua d’incubazione pari a 8.53°C (tempo medio di schiusa = 419.39 gradi/giorno). TEMPI DI SCHIUSA SPREMITURA 1999 VALORE MEDIO INIZIO FINE GRADI/GIORNO 41° giorno (349,73 46° giorno (392,38 17-dic gradi/giorno) gradi/giorno) 371,055 49° giorno (417,97 54° giorno (460,62 22-dic gradi/giorno) gradi/giorno) 439,295 49° giorno (417,97 56° giorno (477,68 27-dic gradi/giorno) gradi/giorno) 447,825 Tab.3 – tempi di schiusa disaggregati per vasca Durante la campagna del 1998 si sono ottenute, da 2 femmine selvatiche di trota fario, 1200 uova fecondate (2 cicli di spremitura), mentre dalla campagna 1999, da 3 femmine selvatiche di trota fario, si è ottenuta una produzione di 1090 uova fecondate (3 cicli di spremitura). Nel corso della campagna 2001, invece, dalla spremitura di 6 femmine allevate, si sono ottenute oltre 5000 uova fecondate (5 cicli di spremitura). In questo caso si è registrata una mortalità che può essere attribuita ad una minore fertilità delle femmine primipare. 4
Selezione dei ceppi autoctoni di Trota fario LABORATORIO ITTICO DI TERRIA PRODUZIONE INCUBATOIO DATA N° FEMMINE SPREMUTE N° UOVA 17/12/98 1 650 28/12/98 1 550 TOTALE 1998 2 1200 17/12/99 1 130 22/12/99 2 630 27/12/99 1 330 TOTALE 1999 4 1090 03/01/01 2 2381 11/01/01 1 1271 17/01/01 1 775 22/01/01 1 1392 …./02/01 1 ? TOTALE 2001 6 Tab.4 – Produzione di uova fecondate dal 1998 al 2001 DISCUSSIONE E CONCLUSIONI Benché alcune indagini genetiche e morfologiche debbano essere ancora ultimate, appare evidente che il laboratorio ittico di Terria possiede a tutt’oggi un pregevolissimo parco di riproduttori di trota fario di “ceppo mediterraneo” e, parimenti, di novellame da utilizzare per la produzione di adulti destinati al mantenimento della diversità genetica delle popolazioni del bacino del F.Nera. 5
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