RASSEGNA STAMPA TEMATICA* - 16 febbraio - 1 marzo 2019 *realizzata su materiale messo a disposizione da - Life Prepair

Pagina creata da Mattia Manca
 
CONTINUA A LEGGERE
RASSEGNA STAMPA TEMATICA* - 16 febbraio - 1 marzo 2019 *realizzata su materiale messo a disposizione da - Life Prepair
RASSEGNA STAMPA TEMATICA*

 16 febbraio – 1 marzo 2019

   *realizzata su materiale messo a disposizione da
RASSEGNA STAMPA TEMATICA* - 16 febbraio - 1 marzo 2019 *realizzata su materiale messo a disposizione da - Life Prepair
INDICE

28.02.19 CORRIERE.IT
Inquinamento: il 50% è prodotto dai riscaldamenti e allevamenti intensivi

28.02.19 ILFATTOQUOTIDIANO.IT
Qualità dell`aria, studio Ispra: "Il 50% emissioni da riscaldamenti e allevamenti intensivi,
inquinano più di auto e moto"

26.02.19 REPUBBLICA
I ragazzi italiani del clima "Adulti, non vi crediamo più"

20.02.19 LA STAMPA
I tempi del mondo - Primavera precoce ma gli insetti rischiano l`estinzione

18.02.19 LA STAMPA
Intervista a Pietro Comba - Comba (Iss) "Salute a rischio Bisogna risanare e fare in fretta"

24.02.19 AVVENIRE
Smog, Milano cambia marcia La sfida verde del Nord Italia

16.02.19 IL SOLE 24 ORE
Sì dell`Anie al Piano energia e clima
RASSEGNA STAMPA TEMATICA* - 16 febbraio - 1 marzo 2019 *realizzata su materiale messo a disposizione da - Life Prepair
Sezione:ARPAE

                                                                                                                                                                                                    Notizia del: 27/02/2019
                                                                                                                 www.corriere.it
                                                                                                                 Lettori: 504.693                                                                                    Foglio:1/8

                              SEZIONI
                            Questo                   EDIZIONI
                                     sito utilizza cookie     LOCALI
                                                          tecnici e di profilazione CORRIERE
                                                                                    propri e di terze partiARCHIVIO           SERVIZI
                                                                                                            per le sue funzionalità                 CERCA contenuti e servizi più
                                                                                                                                    e per inviarti pubblicità,                LOGIN          ABBONATI
                                                                                                                                                                                  vicini ai tuoi gusti e interessi. PER TE
                            Chiudendo questo messaggio, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all'uso dei cookie per le finalità indicate. Per negare il consenso a
                            tutti o ad alcuni cookie o anche solo per saperne di più fai clic qui.
                                                                                                                                                                                                                   Accetto

                               Inquinamento: il 50% è prodotto dai
                               riscaldamenti e allevamenti intensivi
                                                                                                            di   Domenico Affinito

                               Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione propri e di terze parti per le sue funzionalità e per inviarti pubblicità, contenuti e servizi più vicini ai tuoi gusti e interessi.
                               Chiudendo questo messaggio, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all'uso dei cookie per le finalità indicate. Per negare il consenso a
                               tutti o ad alcuni cookie o anche solo per saperne di più fai clic qui.
                                                                                                                                                                                                                         Accetto

                                                                                                                                                                                                                                       Il presente documento e' ad uso esclusivo del committente.
SPIDER-FIVE-72369332

                                                                                                                                                                                                                                   2
                                     Servizi di Media Monitoring

                                                                                                                 LINK ALL'ARTICOLO
RASSEGNA STAMPA TEMATICA* - 16 febbraio - 1 marzo 2019 *realizzata su materiale messo a disposizione da - Life Prepair
Sezione:ARPAE

                                                                                                                                                   Notizia del: 27/02/2019
                                                                                         www.corriere.it
                                                                                         Lettori: 504.693                                                      Foglio:2/8

                                                 Quando in una città i livelli di polveri sottili salgono oltre le soglie di pericolo, i sindaci
                                                 intervengono con il blocco del traffico. Una misura che servirà a poco, stando all’ultima
                                                 analisi dell’Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale. Secondo lo
                                                 studio, infatti, le voci più «pesanti» dell’inquinamento da particolato PM 2,5
                                                 sono il riscaldamento e gli allevamenti intensivi di animali, rispettivamente con
                                                 il 38% e il 15,1%. I veicoli sono al quarto posto con il 9%, precedute dall’industria con
                                                 l’11,1%.

                                                 Perché l’Ispra ha studiato il PM 2,5?
                                                 Il particolato, PM dall’inglese Particulate Matter, è l’insieme delle sostanze sospese
                                                 nell’aria che hanno una dimensione fino a 500 nanometri (mezzo millimetro),
                                                 considerate gli inquinanti di maggior impatto nelle aree urbane. Si tratta di fibre,
                                                 particelle carboniose, metalli, silice, inquinanti liquidi e solidi che finiscono in atmosfera
                                                 per cause naturali o per le attività dell’uomo. Le fonti naturali (terra, sale marino, pollini,
                                                 eruzioni vulcaniche) ci sono sempre state, quelle dovute all’uomo (traffico,
                                                 riscaldamento, processi industriali, inceneritori) sono aumentate negli ultimi decenni
                                                 con la sovrappopolazione e i processi di industrializzazione, sommandosi alle prime. L e
                                                 polveri più pericolose sono quelle con diametro inferiore a 10 nanometri (un
                                                 centesimo di millimetro), il cosiddetto PM10, il cui 60% è composto da particelle
                                                 con dimensioni inferiori a 2,5 nanometri. Il PM 2,5 è la frazione più leggera, quella
                                                 che rimane più a lungo nell’atmosfera prima di cadere al suolo e che noi respiriamo
                                                 maggiormente. Sono proprio queste particelle a entrare più in profondità nei nostri
                                                 polmoni, aumentando il rischio di patologie gravi: asma, bronchiti, enfisema, allergie,
                                                 tumori, problemi cardio-circolatori.
                                                                                                                                                                             Il presente documento e' ad uso esclusivo del committente.
SPIDER-FIVE-72369332

                                                                                                                                                                         3
                                  Servizi di Media Monitoring

                                                                                        LINK ALL'ARTICOLO
RASSEGNA STAMPA TEMATICA* - 16 febbraio - 1 marzo 2019 *realizzata su materiale messo a disposizione da - Life Prepair
Sezione:ARPAE

                                                                                                                                                 Notizia del: 27/02/2019
                                                                                       www.corriere.it
                                                                                       Lettori: 504.693                                                      Foglio:3/8

                                                 Particolato primario e secondario
                                                 Il calcolo eseguito dall’Ispra tiene conto del particolato primario e secondario
                                                 insieme. Una novità che cambia la lettura dei dati e l’origine delle cause. Il
                                                 primario è quello direttamente emesso dalle sorgenti inquinanti (ad esempio dai tubi di
                                                 scappamento delle auto): il 59% è dovuto al riscaldamento, il 18% alle auto, il 15%
                                                 all’industria, mentre il contributo degli allevamenti intensivi è irrisorio (l’1,7% di PM
                                                 2,5). Ma questa è una fotografia parziale della realtà. Le polveri, infatti, si formano anche
                                                 in atmosfera a causa dei processi chimico-fisici che coinvolgono le particelle già
                                                 presenti. In questi casi si parla di particolato secondario e le percentuali cambiano.

                                                                                                                                                                           Il presente documento e' ad uso esclusivo del committente.
SPIDER-FIVE-72369332

                                                                                                                                                                       4
                                  Servizi di Media Monitoring

                                                                                       LINK ALL'ARTICOLO
RASSEGNA STAMPA TEMATICA* - 16 febbraio - 1 marzo 2019 *realizzata su materiale messo a disposizione da - Life Prepair
Sezione:ARPAE

                                                                                                                                            Notizia del: 27/02/2019
                                                                                       www.corriere.it
                                                                                       Lettori: 504.693                                                 Foglio:4/8

                                                 Il contributo degli allevamenti intensivi al PM 2,5 passa così dall’1,7% al 15,1%,
                                                 diventando la seconda fonte di inquinamento totale da polveri.

                                                 «Il PM 10 e ancora di più il PM 2,5 – afferma Vanes Poluzzi, dell’Arpa dell’Emilia
                                                 Romagna – sono composti per una percentuale rilevante da particelle di natura
                                                 secondaria che si formano in atmosfera a partire da ossidi di azoto e zolfo, ammoniaca e
                                                 composti organici volatili. Tale contributo secondario tende tra l’altro ad aumentare in
                                                 caso di condizioni meteorologiche di stabilità atmosferica, quando si raggiungono i
                                                 massimi livelli di inquinamento». E nelle principali città della Lombardia, una
                                                 delle aree più inquinate del Paese, il particolato secondario è maggiore del
                                                                                                                                                                      Il presente documento e' ad uso esclusivo del committente.

                                                 primario.
SPIDER-FIVE-72369332

                                                                                                                                                                  5
                                  Servizi di Media Monitoring

                                                                                       LINK ALL'ARTICOLO
Sezione:ARPAE

                                                                                                                                                 Notizia del: 27/02/2019
                                                                                        www.corriere.it
                                                                                        Lettori: 504.693                                                     Foglio:5/8

                                                 L’attenzione verso gli allevamenti
                                                 L’Ispra punta il dito soprattutto verso gli allevamenti intensivi, i principali responsabili
                                                 di emissione di ammoniaca nell’aria (il 76,7% a livello nazionale nel 2015), principale
                                                 fonte di particolato secondario. Non solo: «Il problema è che il settore allevamenti
                                                 non può essere oggetto di misure di emergenza». In altre parole: mentre per
                                                 intervenire sul traffico si può bloccare la circolazione dei veicoli, o per ridurre l’effetto
                                                 del riscaldamento si può limitare la temperatura interna, per intervenire sulla seconda
                                                 causa di particolato in Italia, secondo Ispra, si deve ricorrere ad «azioni più strutturali,
                                                 come la riduzione dei capi o le opzioni tecnologiche». Se si guardano i dati degli ultimi
                                                 sedici anni, si vede come il settore allevamenti non ha subito alcun tipo di
                                                 miglioramento in termini di inquinamento da PM. Anzi, se nel 2000 gli allevamenti
                                                 erano responsabili del 10,2% di particolato, nel 2016 la percentuale di PM 2,5 causato
                                                 dagli allevamenti ha subito un incremento del 32%. Il trend degli ultimi anni è
                                                 chiaro: diminuisce l’inquinamento dovuto a auto, moto e del trasporto su
                                                 strada, diminuisce quello legato ad agricoltura, industria e produzione
                                                 energetica. Ma aumenta la quota legata al riscaldamento (che passa dal 15% del
                                                 2000 al 38% del 2016) e al settore allevamenti (dal 10,2% al 15,1% in sedici anni). Le
                                                 frontiere su cui dovremo lavorare nei prossimi anni.

                                                                                                                                                                           Il presente documento e' ad uso esclusivo del committente.
SPIDER-FIVE-72369332

                                                                                                                                                                       6
                                  Servizi di Media Monitoring

                                                                                        LINK ALL'ARTICOLO
Sezione:ARPAE

                                                                                                                                                  Notizia del: 27/02/2019
                                                                                         www.corriere.it
                                                                                         Lettori: 504.693                                                     Foglio:6/8

                                                 I nuovi limiti europei
                                                 Una direttiva del 2016 ha ridotto del 40% il tetto delle emissioni consentite di PM
                                                 primario, oltre ad aver introdotto limiti per le emissioni di ammoniaca entro il 2030. E,
                                                 secondo l’Ispra, se gli allevamenti intensivi non diminuiranno le emissioni,
                                                 avremo problematiche con i superamenti delle concentrazioni di PM 2,5. Cosa
                                                 stanno facendo le Regioni per arginare la situazione? Le prime linee guida risalgono al
                                                 2016 e prevedono il divieto di spandimento dei reflui zootecnici da novembre a febbraio
                                                 e la copertura delle vasche di raccolta dei reflui. «Le Regioni stabiliscono questi divieti
                                                 ma il problema sono i controlli – dice Daniela Cancelli di Fondazione per lo Sviluppo
                                                 Sostenibile –. Gli allevamenti sono tanti e i controlli chi li fa? Inoltre il ministero
                                                 dell’Ambiente dovrebbe fare delle linee guida a livello nazionale, perché lasciare le
                                                 Regioni e i Comuni a gestire l’emergenza non è efficace».

                                                 Oms, oltre 4 milioni i morti in Europa per inquinamento
                                                 atmosferico
                                                 Secondo gli ultimi dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, infatti, nel
                                                 2016 circa 4,2 milioni di persone al mondo sono morte prematuramente a
                                                 causa dell’inquinamento atmosferico. Inoltre, il 91% della popolazione mondiale
                                                 vive in luoghi dove i livelli di qualità dell’aria non soddisfano i limiti fissati dall’OMS17.

                                                                                                                                                                            Il presente documento e' ad uso esclusivo del committente.
SPIDER-FIVE-72369332

                                                                                                                                                                        7
                                  Servizi di Media Monitoring

                                                                                        LINK ALL'ARTICOLO
Sezione:ARPAE

                                                                                                                                                Notizia del: 27/02/2019
                                                                                       www.corriere.it
                                                                                       Lettori: 504.693                                                     Foglio:7/8

                                                 L’Agenzia Europea dell’Ambiente stima che nel 2015 in Europa l’esposizione a
                                                 concentrazioni elevati di PM sia stata responsabile della morte prematura di
                                                 circa 442mila persone. Rispetto al PM 2,5, stando ai limiti dell’Unione Europea, nel
                                                 2016 circa l’8% di abitanti del vecchio continente sono stati esposti a questa particella
                                                 oltre i limiti fissati, mentre stando ai ben più rigidi dettami dell’Organizzazione mondiale
                                                 della sanità, tra il 74% e l’85% della popolazione europea è stata esposta a concentrazioni
                                                 superiori ai limiti. Ovvero quasi tutti noi.

                                                                                                                                                                          Il presente documento e' ad uso esclusivo del committente.
SPIDER-FIVE-72369332

                                                                                                                                                                      8
                                  Servizi di Media Monitoring

                                                                                       LINK ALL'ARTICOLO
Sezione:ARPAE

                                                                                                                                                                                                             Notizia del: 27/02/2019
                                                                                                                                                    www.corriere.it
                                                                                                                                                    Lettori: 504.693                                                                   Foglio:8/8

                                                                Per quanto riguarda le stime nazionali, secondo l’Ispra, in Italia il 7% circa di tutte le
                                                                morti per cause naturali è stato imputato all’inquinamento atmosferico.
                                                                Secondo l’Agenzia Europea dell’Ambiente, l’Italia è il secondo Paese in Europa per
                                                                decessi prematuri; al primo posto la Germania, con 60.600 morti attribuite
                                                                all’inquinamento da PM2,5 nel 2015.

                                                         26 febbraio 2019 | 20:21
                                                         © RIPRODUZIONE RISERVATA
                                                                                                                                                                                                                                                          Il presente documento e' ad uso esclusivo del committente.

                            Gazzetta | Corriere Mobile | El Mundo | Marca | RCS Mediagroup | Fondazione Corriere | Fondazione Cutuli | Quimamme | Offerte Black Friday | Codici Sconto   Servizi | Scrivi | Cookie policy e privacy | Codici Sconto
                            Copyright 2019 © RCS Mediagroup S.p.a. Tutti i diritti sono riservati | Per la pubblicità: RCS MediaGroup S.p.A. Direzione Pubblicità                         Compara offerte ADSL | Compara offerte Luce e Gas
                            RCS MediaGroup S.p.A. - Direzione Media Sede legale: via Angelo Rizzoli, 8 - 20132 Milano | Capitale sociale: Euro 270.000.000,00
                            Codice Fiscale, Partita I.V.A. e Iscrizione al Registro delle Imprese di Milano n.12086540155 | R.E.A. di Milano: 1524326 | ISSN 2499-0485
                                                                                                                                                                                                                            Hamburg Declaration
SPIDER-FIVE-72369332

                                                                                                                                                                                                                                                      9
                                         Servizi di Media Monitoring

                                                                                                                                                    LINK ALL'ARTICOLO
Sezione:ARPAE

                                                                                                                                             Notizia del: 27/02/2019
                                                                                   www.ilfattoquotidiano.it
                                                                                     Lettori: 192.596                                                         Foglio:1/3

                            SEZIONI
                             •ULTIMA ORA•                                                                                                                               ×

                         IlFattoQuotidiano.it / Ambiente & Veleni

                          Qualità dell’aria, studio Ispra: “Il 50%
                          emissioni da riscaldamenti e
                          allevamenti intensivi, inquinano più di
                          auto e moto”

                                                                                                                            Immobiliare.it
                                                                                                                            Oltre 1.200.000 annunci di case in
                                                                                                                            vendita e in affitto. Trova quella giusta
                                                                                                                            per te sul portale N.1 in Italia

                                                                                                                                                   DALLA HOMEPAGE

                                                                                                                     Di Maio: “Sarti? Espulsione
                           È quanto emerge da uno studio dell’Istituto superiore per la                                       doverosa”
                           protezione e la ricerca ambientale, che ha analizzato i dati su Pm                        La chat: “Rocco ha detto di
                           2,5 e Pm10. Il riscaldamento è responsabile del 38% del                                           denunciarti”
                                                                                                                     Casalino: “Si è coperta col
                           particolato, mentre gli allevamenti lo sono del 15,1%. Tra le                                     mio nome”
                           soluzioni più efficaci, secondo Ispra, c’è la riduzione del numero
                                                                                                                                                                                 Il presente documento e' ad uso esclusivo del committente.

                           di animali negli allevamenti intensivi
                           di Luisiana Gaita | 27 Febbraio 2019

                                        COMMENTI ()                        2
                                                                                                                                   POLITICA
                           Più informazioni su: Allevamenti Intensivi, Greenpeace, Inquinamento Atmosferico, pm10
                                                                                                                    ECONOMIA & LOBBY
                                       Il riscaldamento e gli allevamenti intensivi inquinano più di                Tria: “Bail in? Anche Bankitalia era
                                                                                                                     contraria Saccomanni fu ricattato
                                       auto e moto e sono responsabili di più della metà delle emissioni.                   dal ministro tedesco”
SPIDER-FIVE-72402668

                                                                                                                                                                            10
                                  Servizi di Media Monitoring

                                                                                       LINK ALL'ARTICOLO
Sezione:ARPAE

                                                                                                                                           Notizia del: 27/02/2019
                                                                                    www.ilfattoquotidiano.it
                                                                                      Lettori: 192.596                                                   Foglio:2/3

                                       È quanto emerge da uno studio dell’Ispra, Istituto superiore per la
                                                                                                                   SCUOLA
                                       protezione e la ricerca ambientale, che ha analizzato l’inquinamento        Il Consiglio di Stato conferma:
                                       da Pm 2,5 (particolato fine) e Pm10. In particolare il                      ‘Fuori da graduatorie diplomati
                                                                                                                   magistrali’ Sì insegnamento, no
                                       riscaldamento è responsabile del 38% del particolato, mentre gli            all’assunzione
                                       allevamenti lo sono del 15,1%. Lo stoccaggio degli animali nelle
                                       stalle e la gestione dei reflui inquina più dei veicoli leggeri (al 9%)
                                       e persino più dell’industria (11,1%). “Non basta fermare il traffico.
                                       Non basta agire sul riscaldamento”. Per migliorare la qualità
                                       dell’aria che respiriamo si deve agire anche sugli allevamenti”.
                                       Come spiega Mario Contaldi, esperto dell’Ispra “per migliorare la                    Segui ilfattoquotidiano.it
                                       qualità dell’aria che respiriamo si deve agire anche sugli
                                       allevamenti”. Secondo gli ultimi dati dell’Organizzazione Mondiale
                                       della Sanità, nel 2016 circa 4,2 milioni di persone al mondo sono
                                       morte prematuramente a causa dell’inquinamento atmosferico.

                                       PARTICOLATO PRIMARIO E SECONDARIO – Lo studio di
                                       Ispra analizza sia il particolato primario sia quello secondario.
                                       Quando si parla di inquinamento, infatti, spesso si fa riferimento
                                       alle emissioni primarie emesse direttamente, ad esempio, dai tubi di
                                       scappamento delle auto. Interessante, però, è vedere cosa cambia
                                       nelle percentuali se si prende in considerazione anche il particolato
                                       secondario, ovvero quello prodotto in atmosfera da reazioni
                                       chimiche che coinvolgono diversi gas. “Il PM10, e ancora di più il
                                       PM2.5, è composto per una percentuale rilevante da particelle di
                                       natura secondaria – spiega Vanes Poluzzi, responsabile dei Centri
                                       tematici regionali Qualità dell’Aria e Aree Urbane di Arpae Emilia-
                                       Romagna – che si formano in atmosfera a partire da ossidi di
                                       azoto e di zolfo, ammoniaca e composti organici volatili”.
                                       Calcolare esclusivamente il Pm primario porta a distorsioni
                                       importanti. Per esempio, nelle principali città lombarde, il
                                       particolato secondario è maggiore del primario. La nuova analisi
                                       ribalta la classifica delle attività che più di tutte contribuiscono alle
                                       emissioni. Accade a livello nazionale e, per fare alcuni esempi, in
                                       Lombardia, Emilia e Veneto.

                                       GLI ALLEVAMENTI INTENSIVI – È emblematico il dato
                                       nazionale sugli allevamenti intensivi, il cui contributo al Pm
                                       primario è irrisorio, ammonta in media a poco più dell’1,5% delle
                                       emissioni. “Al contrario – spiegano gli esperti – diventano centrali
                                                                                                                                                                       Il presente documento e' ad uso esclusivo del committente.

                                       se si prende in considerazione anche il particolato secondario,
                                       ovvero quello derivante dalla produzione di ammoniaca (NH3)
                                       che, liberata in atmosfera, si combina con altre componenti per
                                       generare proprio le polveri sottili”. Ed è enorme la quantità di
                                       ammoniaca prodotta da bovini, suini e ovini stipati negli
                                       allevamenti intensivi, responsabili di oltre il 75% dell’emissione di
                                       ammoniaca in Italia. Pur avendo un peso maggiore rispetto ai mezzi
                                       leggeri, questo settore non può essere oggetto di misure di
                                       emergenza.
SPIDER-FIVE-72402668

                                       IN CONTROTENDENZA – Tra le soluzioni più efficaci, secondo

                                                                                                                                                                  11
                                  Servizi di Media Monitoring

                                                                                       LINK ALL'ARTICOLO
Sezione:ARPAE

                                                                                                                  Notizia del: 27/02/2019
                                                                                   www.ilfattoquotidiano.it
                                                                                     Lettori: 192.596                         Foglio:3/3

                                       Ispra, c’è la riduzione del numero di animali negli allevamenti
                        ‹              intensivi: “Un’azione che porterebbe a una rivoluzione in questo
                                       settore”. I dati degli ultimi sedici anni, infatti, fanno emergere
                                       l’assenza di qualsiasi tipo di miglioramento in termini di
                                       inquinamento da Pm. “Anzi – si sottolinea nel dossier – se nel
                                       2000 gli allevamenti erano responsabili del 10,2% di particolato,
                                       nel 2016 la percentuale di Pm2,5 causato dagli allevamenti ha
                                       subito un incremento del 32%. Così, negli ultimi anni, se è
                                       diminuito il contributo di auto e moto nonché del trasporto su
                                       strada, così come quello dell’agricoltura, dell’industria e della
                                       produzione energetica, è invece aumentato il contributo del
                                       riscaldamento (dal 15% del 2000 al 38% del 2016) e del settore
                                       allevamenti (dal 10,2% al 15,1%).

                                       COSA CI CHIEDE L’EUROPA – L’Ispra ha calcolato la
                                       responsabilità dei vari settori sulla concentrazione di Pm2,5 anche
                                       perché l’Europa ci chiede di invertire la rotta rispetto a questo
                                       inquinante. Una direttiva europea del 2016 ha ridotto del 40% il
                                       tetto delle emissioni consentite di Pm primario, oltre ad avere
                                       introdotto dei limiti per le emissioni di ammoniaca entro il 2030.
                                       “Se gli allevamenti non diminuisco le emissioni – precisano gli
                                       esperti – non rientreremo nei limiti europei per questo
                                       inquinante ed avremo problemi anche con i superamenti delle
                                       concentrazioni di Pm 2,5”.

                                       IL PROBLEMA DEI CONTROLLI – “Non si tratta solo di un
                                       fenomeno relegato al Bacino Padano, ma con picchi anche al sud,
                                       come a Frosinone, Avellino, Napoli. Eppure, spesso sono gli
                                       stessi amministratori locali a non conoscere questo problema”,
                                       commenta Daniela Cancelli di Fondazione per lo Sviluppo
                                       sostenibile. Le Regioni, almeno quelle del Bacino del fiume Po, dal
                                       2016 stanno cercando di trovare soluzioni. Le prime linee guida
                                       risalgono a due anni fa e prevedono il divieto di spandimento dei
                                       reflui zootecnici da novembre a febbraio (soprattutto in Emilia-
                                       Romagna, Lombardia, Veneto e Piemonte) e la copertura delle
                                       vasche di raccolta dei reflui. “Le Regioni stabiliscono questi divieti –
                                       spiega l’esperta – ma il problema sono i controlli. Il ministero
                                       dell’Ambiente dovrebbe elaborare delle linee guida a livello
                                       nazionale, perché lasciare le Regioni e i Comuni a gestire
                                                                                                                                             Il presente documento e' ad uso esclusivo del committente.

                                       l’emergenza non è efficace”. Il problema non sono gli allevamenti,
                                       ma quelli intensivi. “È evidente come gli allevamenti intensivi siano
                                       la causa di pesanti ricadute sull’ambiente – spiega Federica
                                       Ferrario, responsabile Campagna Agricoltura di Greenpeace
                                       Italia – che vanno poi a influire anche sulla salute umana.
                                       Eppure, i soldi pubblici continuano a foraggiare questo sistema”. Il
                                       riferimento è ai finanziamenti della Politica agricola
                                       comune (PAC) “una voce non da poco nelle casse dell’Unione
                                       europea, capace di impegnare circa il 39% del bilancio Ue”. Una
SPIDER-FIVE-72402668

                                       politica che sembra non fare distinzione tra aziende inquinanti o
                                       meno. Infatti, un report del 2018 di Greenpeace, ha mostrato come
                                       la PAC finanzi alcuni degli allevamenti più inquinanti d’Europa.

                                                                                                                                        12
                                  Servizi di Media Monitoring

                                                                                      LINK ALL'ARTICOLO
Edizione del:26/02/19
                                                                        Dir. Resp.:Carlo Verdelli                     Estratto da pag.:1,20-21
              Sezione:ACQUA, MARE, IDRO-METEO-CLIM...   Tiratura: 267.971 Diffusione: 216.733 Lettori: 2.015.000                    Foglio:1/3

                                                                                                                                                 Il presente documento e' ad uso esclusivo del committente.
075-130-080

                                                                                                                   Peso:1-7%,20-59%,21-35%
                                                                                                                                            15
                         Servizi di Media Monitoring
Edizione del:26/02/19
                                                           Estratto da pag.:1,20-21
              Sezione:ACQUA, MARE, IDRO-METEO-CLIM...                    Foglio:2/3

                                                                                      Il presente documento e' ad uso esclusivo del committente.
075-130-080

                                                        Peso:1-7%,20-59%,21-35%
                                                                                 16
                         Servizi di Media Monitoring
Edizione del:26/02/19
                                                           Estratto da pag.:1,20-21
              Sezione:ACQUA, MARE, IDRO-METEO-CLIM...                    Foglio:3/3

                                                                                      Il presente documento e' ad uso esclusivo del committente.
075-130-080

                                                        Peso:1-7%,20-59%,21-35%
                                                                                 17
                         Servizi di Media Monitoring
Edizione del:20/02/19
                                                                      Dir. Resp.:Maurizio Molinari                   Estratto da pag.:63
              Sezione:ACQUA, MARE, IDRO-METEO-CLIM...   Tiratura: 164.785 Diffusione: 206.092 Lettori: 1.085.000               Foglio:1/1

                                                                                                                                            Il presente documento e' ad uso esclusivo del committente.
075-132-080

                                                                                                                         Peso:15%
                                                                                                                                       18
                         Servizi di Media Monitoring
Edizione del:18/02/19
                                                                     Dir. Resp.:Maurizio Molinari                   Estratto da pag.:15
              Sezione:AMBIENTE E SALUTE                Tiratura: 164.785 Diffusione: 206.092 Lettori: 1.085.000               Foglio:1/1

                                                                                                                                           Il presente documento e' ad uso esclusivo del committente.
075-142-080

                                                                                                                        Peso:15%
                                                                                                                                      22
                         Servizi di Media Monitoring
Edizione del:24/02/19
                                                                         Dir. Resp.:Marco Tarquinio                   Estratto da pag.:17
              Sezione:ARIA                                 Tiratura: 109.990 Diffusione: 131.395 Lettori: 263.000               Foglio:1/3

                                                                                                                                             Il presente documento e' ad uso esclusivo del committente.
136-136-080

                                                                                                                       Peso:53%
                                                                                                                                        29
                             Servizi di Media Monitoring
Edizione del:24/02/19
                                                             Estratto da pag.:17
              Sezione:ARIA                                             Foglio:2/3

                                                                                    Il presente documento e' ad uso esclusivo del committente.
136-136-080

                                                              Peso:53%
                                                                               30
                             Servizi di Media Monitoring
Edizione del:24/02/19
                                                             Estratto da pag.:17
              Sezione:ARIA                                             Foglio:3/3

                                                                                    Il presente documento e' ad uso esclusivo del committente.
136-136-080

                                                              Peso:53%
                                                                               31
                             Servizi di Media Monitoring
Edizione del:16/02/19
                                                                     Dir. Resp.:Fabio Tamburini                     Estratto da pag.:9
              Sezione:ENERGIA                          Tiratura: 173.364 Diffusione: 131.844 Lettori: 744.000               Foglio:1/1

                                                                                                                                         Il presente documento e' ad uso esclusivo del committente.
067-120-080

                                                                                                                   Peso:3%
                                                                                                                                    36
                         Servizi di Media Monitoring
Puoi anche leggere