RASSEGNA STAMPA del 31/01/2011 - Il Giornale della Protezione Civile

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RASSEGNA STAMPA
       del
    31/01/2011
Sommario Rassegna Stampa dal 28-01-2011 al 31-01-2011
Bologna 2000.com: Sassuolo: nevicata senza disagi in città.............................................................................................. 1
Il Centro: medaglia alla lombardia .................................................................................................................................... 2
Il Centro: scaricavano i liquami in mare - ferruccio fabrizio ............................................................................................ 3
Il Centro: liquami in mare, bufera su bassolino ................................................................................................................. 4
Il Centro: ex direttore del ministero all'aquila per le macerie ........................................................................................... 5
Il Centro: gabrielli: fare subito chiarezza .......................................................................................................................... 6
Il Centro: allagamenti continui negli scantinati del rione michetti - giuseppina gherardi ................................................ 7
Il Centro: ricostruzione, l'ombra della 'ndrangheta ........................................................................................................... 8
Il Centro: piazza dove c'era la casa dello studente............................................................................................................. 9
Il Centro: controlli, niente codice per seguire i soldi ....................................................................................................... 10
Corriere Adriatico: Il prefetto Tronca in visita a Pesaro ................................................................................................ 11
Corriere Adriatico: L'esperienza del terremoto aquilano................................................................................................ 12
Corriere Adriatico: Trovato morto il pilota del Cessna .................................................................................................. 13
Corriere Adriatico: Sversamenti pericolosi Revocate le concessioni .............................................................................. 14
Corriere Adriatico: "La frazione diverrà il più funzionale parco formativo" ................................................................. 15
Corriere Adriatico: Avvelenavano il mare....................................................................................................................... 16
Corriere Fiorentino: «Firenze è senza piani contro ogni emergenza» ............................................................................ 17
Corriere di Bologna: La Protezione civile: nevica oggi e domani................................................................................... 18
Corriere di Siena: Formazione per Protezione civile In programma lezioni sulle emergenze. ....................................... 19
La Gazzetta di Modena: frana a montebaranzone minaccia la strada ........................................................................... 20
La Gazzetta di Modena: i giudici: bassolino sapeva degli illeciti .................................................................................. 21
La Gazzetta di Parma Online: Traffico illecito di rifiuti: 14 arresti, uno anche a Parma ............................................. 22
La Gazzetta di Parma Online: "Prevista nevicata". Il Comune tiene pronto il piano neve ........................................... 23
La Gazzetta di Parma Online: Neve su Parma e provincia: scuole chiuse a Neviano. In città pulizia notturna e ........ 24
La Gazzetta di Parma: Preoccupano le frane nel Tizzanese ........................................................................................... 26
La Gazzetta di Parma: Il volontariato è l'anima del paese ............................................................................................. 27
La Gazzetta di Parma: Rifiuti in mare, arrestata l'ex vice di Bertolaso ......................................................................... 28
La Gazzetta di Parma: Frana sulla strada di Osacca: il Comune in cerca di fondi....................................................... 29
La Gazzetta di Parma: Neve in arrivo: previsti fino a 10 centimetri .............................................................................. 30
Gazzetta di Reggio: inchiesta rifiuti i giudici: bassolino sapeva degli illeciti................................................................. 31
Il Giornale della Protezione Civile: L'Aquila, crolli per il terremoto Parte il primo processo ...................................... 32
Il Giornale della Protezione Civile: Alluvione nel Salernitano: danni record e manifestazione.................................... 33
Il Messaggero (Abruzzo): L'AQUILA - C'è anche Gianfranco Mascazzini, ex direttore generale del Ministero........... 34
Il Messaggero (Abruzzo): L'AQUILA - Uniti nel segno (e nel sogno) dell'Aquila: chi lo avrebbe immaginato? I... ..... 35
Il Messaggero (Abruzzo): L'AQUILA - Gianfranco Mascazzini, da lunedì commissario in Abruzzo per la gestione .... 36
Il Messaggero (Abruzzo): L'AQUILA - Il terremoto all'Aquila e i grandi processi contro la pubblica amminist.......... 37
La Nazione (Firenze): «Sono esiti di inchieste passate E non intaccano il nostro lavoro»............................................. 38
La Nazione (Firenze): Quegli Angeli del Fango volano alto Alluvione, immagini choc e memoria ............................... 39
La Nazione (Firenze): Napoli, rifiuti scaricati in mare Raffica di arresti eccellenti....................................................... 40
La Nazione (La Spezia): Gemellaggio con la Lombardia................................................................................................ 41
La Nazione (La Spezia): «Nuove divise per i volontari inseriti nella Protezione civile» ................................................ 42
La Nazione (La Spezia): Bloccati dalla frana, esplode la rabbia.................................................................................... 43
La Nazione (La Spezia): Frana, guerra legale contro il Comune ................................................................................... 44
La Nazione (Lucca): Cittadini: 'Grazie degli interventi dopo la frana' ........................................................................... 45
La Nazione (Pisa): «Ma il piano di bacino non è ancora definitivo»............................................................................... 46
La Nazione (Pisa): Fare volontariato: la Croce Rossa organizza i corsi ........................................................................ 47
La Nazione (Pistoia): Task force per le emergenze .......................................................................................................... 48
La Nazione (Umbria): Monitoraggio sui sistemi innovativi antisismici Vinti: «Vogliamo edifici sempre più sicuri».... 49
PrimaDaNoi.it: Abruzzo Engineering, Cialente: «no alla liquidazione, intervenga Chiodi» .......................................... 50
Il Resto del Carlino (Ancona): La rinascita di Belvedere passa dall'attività di volontari specializzati e qualificati..... 51
Il Resto del Carlino (Ancona): Raccolte 400 firme contro l'edificazione a Villa Guastuglia......................................... 52
Il Resto del Carlino (Bologna): Temporali e neve in pianura dal Piemonte all'Emilia .................................................. 53
Il Resto del Carlino (Fermo): Allarme inquinamento, il Genio chiude otto pozzi .......................................................... 54
Il Resto del Carlino (Ferrara): Protezione civile, la nuova sede .................................................................................... 55
Il Resto del Carlino (Ferrara): La nuova sede del volontariato ..................................................................................... 56
Il Resto del Carlino (Modena): Frana, a rischio l'attività d'impresa.............................................................................. 57
Il Resto del Carlino (Modena): Una frana minaccia via Pianazza Collegamento stradale a rischio ............................ 58
Il Resto del Carlino (Modena): Davanti ai cancelli spunta una tenda ........................................................................... 59
RomagnaOggi.it: ''Rifiuti in mare'', arrestata ex vice di Bertolaso.................................................................................. 60
RomagnaOggi.it: Elicottero dell'Aeronautica ritrova velivolo precipitato sull'Appennino............................................. 61
Il Tempo: In galera chi toglie la spazzatura da Napoli .................................................................................................... 62
Il Tirreno: frane, lavori a buon punto............................................................................................................................... 63
Il Tirreno: albo dei volontari il comune approva il regolamento..................................................................................... 64
Il Tirreno: neve e ghiaccio sul monte pisano - pierluigi ara ............................................................................................ 65
Data:
          30-01-2011                        Bologna 2000.com
                                  Sassuolo: nevicata senza disagi in città

 30 gen 11 • Categoria Sassuolo - 61 letture

  Confermando lallerta meteo della Protezione Civile, diramata ieri, nevica da questa notte anche a Sassuolo, ma senza
 particolari disagi. I mezzi spalaneve sono in azione sul territorio comunale dalle prime ore della mattina e hanno
 provveduto alla pulizia delle principali arterie viarie e parcheggi.
  Lazione dei mezzi è stata facilitata dallassenza del traffico dei giorni lavorativi. Ai “frontisti” si ricorda che devono
 provvedere alla pulizia di aree come marciapiedi e passaggi pedonali di fronte alle rispettive proprietà come previsto dal
 Regolamento Comunale di Polizia Municipale (Art.14).
   Ricordiamo inoltre che con apposita ordinanza fino al 15 Aprile 2011, in occasione di precipitazioni nevose, sarà sospesa
 la circolazione sul territorio comunale dei velocipedi, dei ciclomotori e dei motocicli; le auto invece potranno circolare
 solamente con catene o pneumatici da neve.
  Non è prevista al momento la chiusura delle scuole.

Argomento:    CENTRO                                                                                              Pag.   1
Data:
          29-01-2011                                  Il Centro
                                             medaglia alla lombardia

 PROTEZIONE CIVILE

  MILANO. Medaglia d'oro della Protezione civile alla Regione Lombardia per l'impegno profuso in Abruzzo durante il
 terremoto del 2009.
 A consegnare il riconoscimento al governatore Roberto Formigoni é stato il capo della Protezione civile nazionale, Franco
 Gabrielli, durante un incontro ieri al grattacielo Pirelli.
 «E' un onore» ha detto il neo capo della Protezione civile «consegnare la medaglia al merito alla Regione Lombardia che,
 in occasione del terremoto dell'Aquila, si é distinta per l'azione svolta dalla sua Protezione civile». Due i lati della
 medaglia: in quello frontale é riprodotto il simbolo della Protezione civile, sul retro sono incise le scritte “L'Aquila 2009”
 e “Regione Lombardia”.

Argomento:    CENTRO                                                                                                 Pag.   2
Data:                                                                                                    Estratto da pagina:
          29-01-2011                                   Il Centro                                                        3

                           scaricavano i liquami in mare - ferruccio fabrizio

 - Altre
 Scaricavano i liquami in mare
 Arrestati Mascazzini commissario in Abruzzo e l'ex vice di Bertolaso
 Indagato Bassolino ex governatore della Campania
 FERRUCCIO FABRIZIO
 NAPOLI. Prendevano il percolato delle discariche e lo scaricavano nel mare tra Napoli e Caserta utilizzando sette
 depuratori inidonei a smaltirlo. Un traffico illecito di rifiuti che ha inquinato il litorale domizio e scritto una nuova pagina
 nera nell'infinita vicenda dell'emergenza campana. Porta la firma non della camorra, ma di pubblici funzionari, tra cui l'ex
 vice di Bertolaso e l'ex prefetto di Napoli, che ben conoscevano la gravità della situazione ambientale. In 14 sono stati
 arrestati, sei ai domiciliari, con un'operazione del Noe e della Guardia di Finanza che ha eseguito le ordinanze della
 procura di Napoli.
 Arresti domiciliari per Marta Di Gennaro, braccio destro di Bertolaso quando era responsabile della Protezione civile,
 Mario Lupacchini, dirigente Regione Campania, Corrado Catenacci, ex prefetto e ex commissario straordinario per l'
 emergenza rifiuti, Gianfranco Mascazzini, ex direttore generale del ministero dell'Ambiente, oggi commissario in
 Abruzzo per gestire 40 milioni di euro per interventi contro il rischio idrogeologico. In carcere sono finiti Generoso
 Schiavone, responsabile della Gestione acque per i depuratori della Regione, Claudio De Blasio, tecnico degli impianti del
 Commissariato, Leonello Serva, ex sub commissario. E ancora, Vincenzo Mettivier, Antonio Tammaro, Antonio Recano,
 Gaetano De Bari, Giovanni Melluso, Enrico Foglia e Gabriele Di Nardo. Tra i 38 indagati l'ex governatore Antonio
 Bassolino con l'ex capo della sua segreteria Gianfranco Nappi e l'ex assessore all'Ambiente Luigi Nocera. Tra i reati
 ipotizzati, l'associazione per delinquere, il traffico illecito di rifiuti, la truffa e il disastro ambientale.
 Un'indagine nella quale sono emersi «aspetti di criminalità organizzata», con illeciti commessi «a partire dal 2006» e fino
 al 2007 ma per «taluni reati sino al dicembre 2009». In sostanza l'inchiesta è la prosecuzione di quella conclusa nel
 maggio 2008, nota con il nome di «Operazione Rompiballe», che portò all'arresto di 25 persone per traffico illecito di
 rifiuti. Secondo la procura, per risparmiare denaro e recuperare tempo, il percolato prodotto dalla decomposizione dei
 rifiuti nelle discariche e nei siti di stoccaggio temporanei della regione, era portato nei sette depuratori lungo la costa tra
 Napoli e Caserta, tutti inidonei a smaltirlo. Il trasporto era «accompagnato dalla redazione di falsi certificati di analisi»
 serviti su misura da tecnici e funzionari stretti in un sodalizio tra pubblico e privato definito dagli inquirenti «scellerato».
 Così il liquido inquinante finiva in mare senza trattamento. Documenti sono stati sequestrati nella Prefettura di Napoli, in
 Regione Campania ma anche nella Protezione civile di Roma. Duro il commento del procuratore di Napoli Lepore:
 «Penso che non ci sia la volontà da parte delle forze politiche di risolvere il problema dei rifiuti, altrimenti a quest'ora
 sarebbe stato risolto».
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Argomento:    CENTRO                                                                                                    Pag.     3
Data:
          29-01-2011                                 Il Centro
                                   liquami in mare, bufera su bassolino

 Ai domiciliari anche l'ex vice di Bertolaso e funzionari di primo piano del ministero dell'Ambiente

 Tra i 14 arresti di Napoli il commissario appena scelto per il dissesto dell'Abruzzo
 NAPOLI. Prendevano il percolato delle discariche e lo scaricavano nel mare tra Napoli e Caserta utilizzando sette
 depuratori inidonei a smaltirlo. Con queste accuse sono stati arrestati in 14 nell'ambito di un'inchiesta della procura di
 Napoli. Fra gli arrestati Marta Di Gennaro, ec braccio destro di Bertolaso alla Protezione civile, e Gianfranco Mascazzini,
 ex direttore generale del ministero dell'Ambiente, da poco nominato commissario in Abruzzo per gestire 40 milioni di
 euro per interventi contro il rischio idrogeologico. Indagato anche l'ex governatore campano, Antonio Bassolino.
 (Alle pagine 2, 3 e 5)

Argomento:    CENTRO                                                                                               Pag.   4
Data:
          29-01-2011                                 Il Centro
                          ex direttore del ministero all'aquila per le macerie

 Doveva occuparsi del dissesto idrogeologico

  PESCARA. Gianfranco Mascazzini è originario di Monza e gli sono stati concessi gli arresti domiciliari «perché»,
 spiega il giudice, «risulta avere compiuto da tempo i settanta anni». Malgrado fosse in pensione, la Procura sostiene che si
 dava un gran d'affare al punto che vi fosse il rischio che reiterasse il reato. Ma chi è questo uomo attempato, di grande
 esperienza, che solo lunedì era stato nominato dal ministero per l'Ambiente commissario straordinario per il rischio
 idrogeologico e la costa in Abruzzo?
 Gianfranco Mascazzini è innanzitutto un funzionario del ministero per l'Ambiente. È stato, prima di andare in pensione,
 direttore generale prima con l'amministrazione del centrosinistra e poi confermato negli anni con il centrodestra. Ha
 lavorato in tutta Italia, lì dove era necessario il contributo di un esperto. La Procura di Napoli lo accusa per il ruolo di
 consulente della Sogesid, società in house del ministero dell'Ambiente. In Abruzzo, prima che fosse nominato
 commissario, si era fatto conoscere all'Aquila dove era stato mandato dal ministero subito dopo il terremoto per la
 questione dello smaltimento delle macerie, in particolare in relazione alla gestione della ex Teges.
 «Ricordiamo bene quando di fronte alla domanda posta dai cittadini “ma non ci sarà rischio di percolato?”, Mascazzini
 rispose “e basta sempre co sto percolato, mica è per forza una cosa negativa”», ricorda in una nota il Comitato 3.32 che ha
 promosso parte del Popolo delle carriole. Al comitato aquilano sottolineano come sia necessaria a questo punto «una
 verifica della sicurezza e dell'idoneità del sito ex Teges da parte delle istituzioni locali, prima che il fiume Vera possa
 essere esposto a contaminazioni». (cr.re.)
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Argomento:    CENTRO                                                                                                Pag.   5
Data:
          30-01-2011                                   Il Centro
                                         gabrielli: fare subito chiarezza

 CAPO DELLA PROTEZIONE CIVILE

 L'AQUILA. «Il problema è sempre lo stesso: le indagini si iniziano, si d conto delle indagini preliminari e mi auguro,
 come cittadino, che alla fine si abbia la possibilità di sapere se poi queste contestazioni sono accertate». Lo ha detto, ieri,
 il capo dipartimento della Protezione civile, Franco Gabrielli (nella foto), a margine della cerimonia di inaugurazione
 dell'anno giudiziario all'Aquila, commentando gli arresti a Napoli, tra cui l'ex vice di Guido Bertolaso alla Protezione
 civile, Marta Di Gennaro, e Gianfranco Mascazzini, ex direttore generale del ministero dell'Ambiente. «Avendo fatto
 per vent'anni il poliziotto», ha aggiunto l'ex prefetto dell'Aquila, «mi astengo sempre nel dare giudizi sulle investigazioni.
 Spero che si faccia presto e si faccia bene. Qui ci sono in gioco persone, istituzioni, che meritano e debbono essere degne
 della massima considerazione rispetto anche agli stessi esiti di questa vicenda».
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Argomento:    CENTRO                                                                                                   Pag.   6
Data:                                                                                                     Estratto da pagina:
          30-01-2011                                    Il Centro                                                        11

          allagamenti continui negli scantinati del rione michetti - giuseppina gherardi

 - Pescara
 Allagamenti continui negli scantinati del rione Michetti
 GIUSEPPINA GHERARDI
 FRANCAVILLA. Scantinati allagati al rione Michetti ma nessuno interviene. Sono esasperati i residenti dello storico
 quartiere popolare che si estende fra il viale D'Annunzio e la ferrovia, perché non riescono a trovare una soluzione al
 problema che li affligge da un paio d'anni. «Indipendentemente da pioggia o mareggiate, periodicamente gli scantinati si
 allagano. E' acqua pulita, dolce; sembra potabile. Sale all'improvviso, danneggiando provviste, attrezzature, carte e
 quant'altro ogni famiglia conserva in cantina», affermano Raffaele Paolini, Rosario Russo, Vincenzo Di Peco, Ottavio
 Montanaro a nome di tutti gli inquilini dello stabile Ater, al civico 27 di rione Michetti. «L'acqua arriva a mezza gamba e
 dobbiamo scendere negli scantinati, dove abbiamo anche i contatori dell'Enel, con gli stivali di gomma. In questi anni
 abbiamo inviato fax all'Ater e al Comune per chiedere il loro intervento, nessuno ha risposto. E siamo costretti ad
 arrangiarci da soli per aspirare l'acqua con una pompa idrovora in prestito. Come togliamo l'acqua dal nostro scantinato,
 pian piano il livello si abbassa anche in quelli vicini».
 Stessa situazione al civico 63. «Qui stiamo ancora peggio», rileva un'anziana residente, Gabriella Cignelli, mostrando il
 degrado del seminterrato causato dall'umidità. «L'anno scorso con l'allagamento mi sono giocata il congelatore», aggiunge
 una donna che abita in una vicina palazzina privata. «Sono scesa in cantina e mi sono ritrovata con i piedi nell'acqua. Per
 fortuna è scattato il contatore, altrimenti potevo rimanere fulminata». Pensando a una perdita nella rete idrica, i residenti
 hanno interessato anche l'Aca, l'azienda che gestisce il servizio idrico e fognario. «Una prima volta, l'Aca ha trovato delle
 perdite nella condotta dell'acqua potabile che corre lungo la ferrovia. Le ha riparate e sembrava che il problema si fosse
 risolto». Invece nei giorni scorsi c'è stato un nuovo allagamento. «L'Aca è tornata, ha scavato nello stesso punto dell'altra
 volta, ma non ha trovato nulla. Forse ci sono rotture in altri punti e andrebbe rifatta tutta la linea. Così, l'Aca ha richiuso i
 buchi e noi siamo rimasti con gli scantinati allagati», continuano i residenti. «Anche il pozzetto di ispezione alla rete
 idrica è allagato: ci sono almeno 70 centimetri d'acqua. C'è chi dice che è acqua di falda, il cui livello sale quanto piove»,
 continuato i residenti. «Se fosse così, il problema dovremmo averlo avuto da sempre e non solo negli ultimi due anni.
 Queste case sono degli anni Cinquanta, ma in passato non si è mai verificato niente del genere. E' accaduto solo qualche
 volta con l'acqua di fogna quando i pozzetti si riempivano, ma non con l'acqua pulita. Ora le fogne sono state sistemate e
 funzionano. A chi dobbiamo rivolgerci?». Dopo l'ultimo allagamento, giovedì il Comune ha mandato la Protezione civile
 per un sopralluogo. E' stato predisposto un intervento per aspirare l'acqua dai seminterrati. «Una soluzione tampone»,
 sottolineano i residenti che stanno pensando di protestare con una raccolta di firme. «Se tutto è dovuto alle rotture nella
 rete idrica, considerati i danni che abbiamo, non vogliamo più pagare le bollette dell'acqua», concludono.
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Argomento:    CENTRO                                                                                                     Pag.     7
Data:                                                                                                      Estratto da pagina:
          30-01-2011                                    Il Centro                                                          4

                                   ricostruzione, l'ombra della 'ndrangheta

 - Altre

 Il presidente di Corte d'appello: è la cosca più pericolosa ma i controlli funzionano
 Sono circa mille le inchieste penali per morti nei crolli o truffa ai danni dello Stato avviate in seguito al terremoto
  L'AQUILA. E' sempre la 'ndrangheta la criminalità organizzata più interessata agli appalti del «cantiere più
 grande d'Europa». Lo ha ribadito nella sua relazione il presidente della Corte di appello Giovanni Canzio. Ma il
 fenomeno è ancora circoscritto grazie ai controlli preventivi. Sono circa mille le inchieste avviate dalla Procura
 della Repubblica dell'Aquila in seguito al terremoto tra il 2009 e il 2010 tra quelle sui crolli e quelle su reati contro
 la pubblica amministrazione.
  «Il fenomeno delle infiltrazioni, che senz'altro esiste», si legge nella relazione del presidente Giovanni Canzio, «appare
 ancora connotato da dimensioni circoscritte: i 17 casi di ingerenze criminali accertati costituiscono oggi l'1,1 per cento del
 totale delle imprese la cui posizione è stata già definita, in tutto 1.526. Occorre sottolineare che i provvedimenti
 interdittivi hanno portato alla luce tentativi di infiltrazione nella ricostruzione da parte di tutte le consorterie criminali: fra
 le quali le imprese legate alla Sacra corona unita leccese, imprese colluse con sodalizi di stampo camorristico o con il clan
 dei Casalesi e imprese di cui sono stati accertati legami con Cosa Nostra. Ma la consorteria criminale più attiva appare
 essere al momento la 'ndrangheta, che ha tentato di ingerirsi nel circuito dei subappalti attraverso imprese legate a“
 'ndrine” operanti nell'Italia settentrionale». Canzio, probabilmente, allude ad alcune ditte con sede a Reggio Emilia
 scovate nei controlli preventivi. Infatti, la malavita calabrese non si propone mai negli appalti con ditte originarie di quella
 regione, ma è solita nascondersi dietro imprese con sedi in altre aree geografiche.
 In relazione agli appalti, una torta che complessivamente si aggira sui 15 miliardi, Canzio fa sapere che la Prefettura ha
 definito il 76 per cento dei procedimenti di rilascio delle informazioni antimafia per il 2010 per 1265 imprese, di cui 345
 aquilane. Sono state emesse 37 informazioni «atipiche» per imprese a rischio, mentre 14 sono state le interdizioni a
 lavorare nei cantieri, tre delle quali hanno riguardato la provincia dell'Aquila.
 «Al momento» ha detto Canzio «i moduli di contrasto contro il rischio infiltrazione nella ricostruzione pesante risultano
 efficaci».
  ALTRE INCHIESTE. I procedimenti per i reati contro la pubblica amministrazione aperti dalla Procura dell'Aquila
 riguardanti la ricostruzione sono 802: 456 aperti nel 2010 e 446 nel 2009. A queste si aggiungono le 218 inchieste in
 seguito ai crolli. «Sono state avviate» prosegue la relazione «indagini in collaborazione con la Prefettura dell'Aquila e in
 collegamento con la Dda, in vari procedimenti aperti per possibili infiltrazioni della criminalità organizzata nei cantieri
 per la ricostruzione o per lo smaltimento di macerie. E, sempre a cura della Dda, sono in corso indagini preliminari in
 riferimento al fenomeno della ricostruzione, per i doverosi accertamenti in merito ad eventuali irregolarità o criticità di
 rilievo penale nella gestione della cosa pubblica e al pericolo di infiltrazioni della criminalità organizzata nel tessuto
 cittadino e regionale, in vista degli ingenti finanziamenti pubblici in questa fase».
  SULLA COSTA. Bisogna fare attenzione anche alle infiltrazioni sulla costa. «Riguardo al fenomeno della criminalità
 organizzata», ha detto il presidente nella relazione in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario, «va sottolineato il
 forte impegno della Direzione distrettuale antimafia dell'Aquila, che nel 2010 ha aperto 29 procedimenti a fronte dei 19
 del 2009. «Numerosi i procedimenti per associazione per delinquere finalizzata allo spaccio di stupefacenti» ha continuato
 il presidente della Corte d'appello «dove sembra delinearsi l'ingresso nella regione, in particolare sulla costa adriatica, di
 clan camorristici o della 'ndrangheta per la gestione del territorio e di tale attività. Sembra che i rom, in relazione allo
 spaccio, si siano organizzati e partecipino attivamente ai traffici affiliandosi ad altri gruppi etnici organizzati».
  GRAN LAVORO. Il presidente Canzio, inoltre, ha elogiato tutto il personale della giustizia per i risultati ottenuti,
 rammaricandosi per lo scarso numero di addetti nelle cancellerie andati in pensione e non rimpiazzati.
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Argomento:    CENTRO                                                                                                      Pag.     8
Data:                                                                                                    Estratto da pagina:
          31-01-2011                                   Il Centro                                                        4

                                   piazza dove c'era la casa dello studente

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 Sarà un luogo della memoria in ricordo degli universitari che sono morti il sei aprile
  L'AQUILA. Realizzare nello spazio dove c'era la casa dello studente una piazza come luogo della memoria per
 ricordare gli universitari scomparsi il 6 aprile 2009. La proposta é stata lanciata dal commissario dell'Azienda
 diritto agli studi universitari (Adsu), Francesco D'Ascanio, il quale ne ha parlato con le istituzioni trovando
 «condivisione sul progetto».
  «Nell'area della struttura crollata in via XX Settembre, in cui morirono otto giovani» ha detto D'Ascanio «sarà realizzata
 una grande piazza commemorativa di tutti gli studenti universitari scomparsi a causa del terremoto. Su questo mi sembra
 ci sia un'ampia condivisione. Inoltre, nella parte sottostante la piazza troverà spazio un parcheggio a due piani». La casa
 dello studente dell'Adsu sarà ricostruita altrove e per il momento ci sono due idee progettuali.
 «La prima idea» sottolinea D'Ascanio «è quella di farla al posto dell'ex clinica universitaria in via Duca degli Abruzzi, nei
 pressi dell'ex ospedale San Salvatore, dove sarà realizzato il polo universitario umanistico, e dove andranno anche
 numerosi uffici. Si tratterebbe di una soluzione centrale, nuova, visto che l'edificio dovrà essere abbattuto, e che ben si
 interfaccerebbe con il recupero, da parte della Curia, di parte delle strutture che ospitavano i Salesiani, per creare una
 sorta di asse culturale umanistico. La seconda ipotesi riguarda lo stabile che fino al terremoto ospitava gli uffici dell'Inail,
 in via Filomusi Guelfi. L'edificio è di proprietà del fondo immobiliare pubblico e deve essere demolito; può essere
 un'ipotesi alternativa».
 CASE PER STUDENTI OGGI. La situazione a oggi per quanto riguarda gli alloggi per studenti è la seguente: nella
 caserma Campomizzi sono alloggiati 300 studenti anche se la previsione finale è di 420. Altri 120 sono ospiti della casa
 dello studente San Carlo Borromeo a Coppito, la cui gestione è della Curia aquilana. Nell'ex Reiss Romoli dovrebbero
 andare 350 giovani.
 VIA XX SETTEMBRE. Lungo via XX Settembre ci sarà anche un altro luogo della memoria che ricorderà tutte le 309
 vittime del terremoto del sei aprile.
 Su proposta della Fondazione 6 aprile per la vita il Comune ha dato tempo fa l'assenso alla realizzazione a Piazzale Paoli
 di una fontana sui bordi della quale saranno incisi i nomi delle vittime e tutt'intorno sarà realizzata un'area verde che, dice
 la Fondazione 6 aprile, «sarà il posto per riflettere, pregare per chi ha fede, ricordare e guardare agli anni futuri con gli
 occhi di chi non vuole e non deve dimenticare ma è pur sempre consapevole che ricostruire L'Aquila, il suo tessuto
 economico, la sua identità sociale non è compito che può essere rimandato o affidato ad altri».
 La primogenitura dell'idea di una fontana della memoria da realizzare a piazzale Paoli è stata degli studenti del liceo
 scientifico vincitori di un concorso di idee sulla ricostruzione della città.
 CHIESA ANIME SANTE. Entro la fine di febbraio saranno appaltati i lavori per il recupero della chiesa di Santa Maria
 del Suffragio, meglio nota come Anime Sante, che si trova in piazza Duomo e che é uno dei simboli del terremoto.
 Lo ha reso il vice commissario per i beni culturali, Luciano Marchetti la cui struttura si occupa di tutti quei monumenti il
 cui restauro viene finanziato da Stati esteri.
 L'intervento é finanziato con circa 9 milioni di euro, di cui metà del governo francese e metà della Protezione civile
 nazionale.
 Marchetti sottolinea che la progettazione portata avanti sia da tecnici francesi sia italiani, é in via di ultimazione e a tale
 proposito la prossima settimana é in programma una riunione congiunta. Parte delle Anime Sante, dopo la messa in
 sicurezza, é stata già riaperta al culto. (g.g.)
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Argomento:    CENTRO                                                                                                    Pag.     9
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          31-01-2011                                    Il Centro                                                        5

                                  controlli, niente codice per seguire i soldi

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 Appalti privati, avvio incerto per il numero unico di progetto studiato per battere le mafie
 L'AQUILA. «Il codice unico di progetto per respingere le mafie? Non c'è, per ora». Si sente rispondere così chi
 oggi presenta la richiesta di contributo per riparare la casa danneggiata dal terremoto. Il Cup (Codice unico di
 progetto), un codice alfanumerico univoco che identifica quell'appalto e accompagna il progetto sin dalla sua
 nascita, non è disponibile, per ora. Tanto che sulle pratiche viene messo un appunto: «Finanziamento
 perfezionabile solo in presenza del Cup».
  FALSA PARTENZA. Il Cup, secondo quanto previsto nella Gazzetta ufficiale 305 del 31 dicembre 2010, sarebbe
 dovuto entrare in vigore con l'anno nuovo ma finora il debutto pare essersi arenato tra i lacci della burocrazia. E così,
 mentre il prefetto Giovanna Maria Rita Iurato loda l'importanza dei controlli nei cantieri privati finanziati con fondi
 pubblici, per sconfiggere i tentativi di assalto delle cosche malavitose, concetto ribadito anche sabato scorso,
 all'inaugurazione dell'anno giudiziario, la macchina stenta a partire. Infatti, al momento, non è ancora disponibile quel
 codice che il Comune, ente erogatore del finanziamento, dovrebbe trascrivere su ciascun provvedimento. La mancanza del
 codice alfanumerico non blocca l'iter della pratica. Tuttavia, esauriti tutti i passaggi, dalla richiesta di contributo fino alla
 disponibilità dei fondi e al conseguente via libera per l'erogazione, arriverà il momento in cui senza quel codice non si
 prendono i soldi. Entro la fine di febbraio il problema dovrebbe essere superato.
 A CHE SERVE. Il codice unico di progetto, un sistema di controllo usato per gli appalti pubblici, è stato esteso anche ai
 lavori privati che, nel caso dell'Aquila del post-terremoto rappresentano una straordinarietà assoluta e, come tale,
 meritevole di ogni attenzione. I controlli nei cantieri, gli accessi, sono stati introdotti dal prefetto Franco Gabrielli ai
 tempi del suo mandato aquilano. Nei mesi scorsi i prefetti Frattasi e Iurato hanno illustrato lo schema di contratto per i
 lavori privati e le linee guida varate dal comitato grandi opere. Due contromisure alle infiltrazioni mafiose di nuovo
 denunciate dal presidente della Corte d'Appello Giovanni Canzio. Oltre all'elenco delle regole che committente e
 appaltatore devono seguire per portare a termine i lavori di riparazione degli immobili danneggiati dal terremoto, come la
 presentazione del certificato della Camera di commercio munito della dicitura antimafia dei subappaltatori «che il
 committente provvederà a inviare alla prefettura competente», si è presa in considerazione l'importanza dei controlli.
 COME FUNZIONA. Un numero segue ogni progetto, così si sa dove vanno a finire i soldi nei vari passaggi da chi
 concede il contributo a chi lo riceve fino a chi stende l'ultima pennellata di vernice nelle case da ristrutturare. Fino
 all'ultimo subappalto. Secondo la prefettura, la novità del Cup non comporta oneri burocratici aggiuntivi per il cittadino.
 La tracciabilità è a carico dei Comuni, all'atto della richiesta dell'erogazione del contributo. Tocca alla pubblica
 amministrazione assicurare il procedimento e non sarà il cittadino a dover richiedere il numero seriale destinato a
 identificare quel determinato progetto oppure l'opera da realizzare. Un numero riportato su tutti i pagamenti, dal Comune
 fino al cittadino, attraverso l'identificazione di tutti i successivi pagamenti che vengono effettuati in favore dell'impresa
 incaricata di svolgere i lavori. Il Cup dovrà essere riportato su tutti i tipi di pagamento, destinati ad avvenire nella forma
 del bonifico bancario o postale già ampiamente in uso nei Comuni.
 GLI ACCESSI. L'altro strumento, quello degli accessi nei cantieri, è di fondamentale importanza, visto che i condomìni,
 dove l'affidamento dei lavori avviene senza gara e senza alcun vaglio preventivo, sono la gallina dalle uova d'oro per le
 imprese colluse con le cosche. Un altro strumento è quello delle white list, l'elenco delle imprese «pulite», formula già
 prevista come elenco di imprese non soggette a inquinamento mafioso operanti in settori a rischio come forniture di
 materiali edilizi, inerti, calcestruzzo e bitume; gestione delle cave, movimento terra; smaltimento rifiuti; gestione di
 discariche. Anche se, in questo caso, si era posto il problema dell'impossibilità di creare un elenco di fornitori obbligatori
 dei servizi senza correre il rischio di violare il diritto comunitario.
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Argomento:    CENTRO                                                                                                     Pag.     10
Data:
          28-01-2011                         Corriere Adriatico
                                     Il prefetto Tronca in visita a Pesaro

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 Pesaro
 Alle ore 11 il capo del dipartimento dei vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile presso il Ministero
 dell'Interno, Prefetto Francesco Paolo Tronca, visiterà il comando provinciale vigili del fuoco. Col prefetto Attilio
 Visconti saranno ad accogliere Tronca, i parlamentari, il direttore regionale dei vigili Alocci, il dirigente della protezione
 civile regionale Oreficini, i comandanti provinciali delle Marche, Matteo Ricci e i sindaci di Urbino, Fano, Cagli,
 Macerata Feltria e i vertici delle Forze di polizia.

Argomento:    CENTRO                                                                                                   Pag.   11
Data:
          28-01-2011                        Corriere Adriatico
                                    L'esperienza del terremoto aquilano

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 Fermo
 Stasera alle 21.30, nell'aula multimediale di via Mazzini, il servizio Protezione civile del Comune organizza un incontro
 di studio, rivolto a volontari e tecnici, sulla tematica Assistenza alla popolazione nelle grandi aree di emergenza,
 l'esperienza di Paganica. Relatore sarà Riccardo Ricci, disaster manager dell'Anci Umbria, che ha svolto le funzioni di
 referente per la popolazione aquilana.

Argomento:    CENTRO                                                                                               Pag.   12
Data:
          29-01-2011                         Corriere Adriatico
                                       Trovato morto il pilota del Cessna

 Frenetiche ricerche nella notte, poi ieri mattina il recupero della salma e del velivolo appena acquistato

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 Sassoferrato Non sono riusciti a nascondere le ore passate a setacciare il monte Foria alla ricerca del Cessna disperso da
 giovedì pomeriggio, i soccorritori accorsi dall'Umbria e dalle Marche. I loro visi tirati e gli occhi stanchi parlavano da
 soli. Ore e ore a perlustrare, ciaspole ai piedi, la montagna che divide Montelago di Sassoferrato da Isola Fossara di
 Scheggia. Ore che la neve, il freddo pungente e quella nebbia che avvolgeva ogni cosa hanno reso ancora più difficili e
 lunghe. E alla fine trovare il pilota disperso morto.
 “L'aereo - racconta un agente del soccorso tecnico speleo-alpino-fluviale - lo abbiamo individuato a mezzanotte e mezza.
 Vicino a Poggio Bisacce, a 830 m di altezza, nel comune di Scheggia ma a pochissimi metri dal confine che divide
 l'Umbria dalle Marche. I luoghi erano così impervi e la neve così spessa che siamo stati costretti ad aspettare le prime ore
 del mattino per raggiungerlo”.
 Per trovare, alle 8.30 del mattino, tra i rottami, le il povero pilota morto, schiacciato dall'abitacolo sformato dall'impatto.
 Un pilota affermato Auro Malinconici, 59 anni, che ritornava a Bastia Umbria alla guida dell'aereo bianco dalla livrea
 rossa e marrone acquisito poche ore prima all'Aeroclub di Falconara.
 Un mezzo usato che doveva far crescere la flotta dell'Italy Wings srl, la società di commercio e noleggio di piccoli
 aeroplani, di cui era diventato da poco socio. Lui che, con la moglie Abigaele, da una vita lavorava alle poste e sarebbe
 andato a breve in pensione. Lui, che il brevetto da pilota lo aveva preso quando faceva il militare e la sua libertà la viveva
 volando in aereo, guidando moto da cross, o scalando i monti. Era decollato dall'aeroporto di Falconara alle 14.47 senza
 piano di volo. Perché per questi aerei non esiste l'obbligo di comunicare una rotta prestabilita e si naviga a vista. Doveva
 atterrare alle 15,30 ma purtroppo a Foligno non è mai arrivato.
 L'ultimo contatto radio alle ore 15.09 e l'allarme alle 15.45 che fa scattare la macchina del soccorso. Una macchina
 impressionante per l'efficacia. Per il numero di uomini in campo: una sessantina con i vigili del fuoco di Fabriano,
 Ancona, Perugia, Gubbio, Cagli e Fano; i comandi dei carabinieri di Sassoferrato guidati dal maresciallo Giuseppe
 Giudice e quelli di Scheggia Pascelupo; la polizia provinciale e il corpo forestale di Perugia e una quarantina di uomini
 del Soccorso speleo-alpino-fluviale con anche unità cinofile venuti dall'umbria, da Macerata, Ancona, Pesaro ed Ascoli, e
 la protezione civile. Una macchina dove operavano un gatto delle nevi, un elicottero dell'aeronautica, due elicotteri dei
 carabinieri, uno dei forestali di stanza a Roma che ha portato giù la salma da Poggio Bisacce.

Argomento:    CENTRO                                                                                                   Pag.   13
Data:
          29-01-2011                        Corriere Adriatico
                            Sversamenti pericolosi Revocate le concessioni

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 Montegranaro Il Genio civile e la Protezione civile della Provincia ha emesso due ordinanze di propria competenza per la
 revoca temporanea delle concessioni idriche per piccole derivazioni ad otto pozzi ad uso potabile lungo il fiume Chienti,
 rilasciate al Consorzio del Tennacola nei Comuni di Montegranaro e di Sant'Elpidio a Mare. I provvedimenti fanno
 seguito a quello emanato dalla Provincia di Macerata in riferimento allo sversamento di sostanze bitumose che ha
 interessato lo stesso Chienti, creando una situazione di allarme in relazione a probabili danni ambientali.
 L'Amministrazione provinciale ha così richiesto ai Comuni interessati di conoscere se sussistano nel proprio territorio
 situazioni di rischio. “Dopo aver ricevuto la comunicazione da parte della Provincia di Macerata - ha affermato l'assessore
 Adolfo Marinangeli - ci siamo subito attivati affinché venisse emessa un'ordinanza da parte dei nostri uffici a tutela della
 salute degli abitanti della sponda destra del fiume Chienti nei Comuni di Montegranaro, Sant'Elpidio a Mare e Porto
 Sant'Elpidio”.

Argomento:    CENTRO                                                                                                Pag.   14
Data:
          30-01-2011                         Corriere Adriatico
                       "La frazione diverrà il più funzionale parco formativo"

 “La frazione diverrà il più funzionale parco formativo”

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 Fabriano La frazione di Belvedere è il luogo eletto di uno dei presidi più importanti della Protezione Civile in Italia. Un
 centro ancora in pieno sviluppo, per una realtà che punta sulla completezza dei servizi a disposizione.
 Si pensa a nuove casette per dei depositi, si lavorerà per un centro convegni da circa 200 posti, trasformabile in aule o
 mense e addirittura ad un eliporto. Certo c'è purtroppo qualche macchia.
 “Ci sono rimaste delle piccole cose da sistemare – osserva Castriconi – come la vecchia chiesetta del paese ormai
 pericolante e con il tetto quasi sfondato. Pensavamo che la questione si potesse risolvere in poco tempo e invece siamo
 ancora in queste condizioni. In realtà l'edificio è su un suolo pubblico e oltretutto custodisce la madonna dell'olmo molto
 cara al paese. In fondo la si poteva aggiustare molto tempo fase solo si fosse operato con molta più bontà, più buona
 volontà e meno cattiveria ”. Un problema anche questo in fase di risoluzione.
 “Questo diverrà il migliore e più funzionale parco formativo per la Protezione Civile in tutta Italia – assicura l'assessore ai
 lavori pubblici Sandro Romani -. Alcuni passaggi per trovare le soluzioni adatte ad alcune problematiche, saranno già
 inseriti nel prossimo bilancio, mentre per altri percorsi ci sarà bisogno di maggiori sinergie, ma il progetto è questo”.

Argomento:    CENTRO                                                                                                   Pag.   15
Data:
          30-01-2011                         Corriere Adriatico
                                                Avvelenavano il mare

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 Napoli Antonio Bassolino era “a conoscenza della inadeguatezza degli impianti e degli illeciti in corso”: è un passaggio
 dell'ordinanza di custodia cautelare notificata l'altro ieri a 14 persone, tra cui il prefetto Corrado Catenacci e la dirigente
 della Protezione civile Marta Di Gennaro, accusati di avere riversato in mare tonnellate di percolato. Bassolino è indagato
 assieme a Gianfranco Nappi, l'ex dirigente della sua segreteria, e all'ex assessore regionale all'Ambiente, Luigi Nocera.
 Dall'ordinanza, che conta un migliaio di pagine, emerge del resto che a molti era nota la gravità della situazione e il
 potenziale pericolo per l'ambiente e la salute, ma che volutamente tutto questo non veniva fatto trapelare.

Argomento:    CENTRO                                                                                                   Pag.   16
Data:
          28-01-2011                         Corriere Fiorentino
                             «Firenze è senza piani contro ogni emergenza»

 Corriere Fiorentino
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 Data: 28/01/2011
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 CORRIERE FIORENTINO - FIRENZE
 sezione: Cronaca data: 28/01/2011 - pag: 5
 «Firenze è senza piani contro ogni emergenza»
 Firenze è pronta a fronteggiare le emergenze climatiche o ambientali? No. Mancano il piano ambientale, aeroportuale e
 della neve, mentre quello sismico e idraulico sono inadeguati. A rivelarlo, ieri, davanti alla commissione qualità urbana
 del Comune, il capo della Protezione civile di Palazzo Vecchio, Luigi Brandi. «Siamo in forte ritardo» , afferma Brandi.
 Anche sul rischio alluvione: «È stata fatta prevenzione strutturale spiega ma il piano contro il rischio idraulico è datato e
 va rivisto alla luce delle successive normative; abbiamo già avviato un tavolo per coinvolgere l'area vasta. E per il piano
 sismico ci sono solo delle procedure» . Anche per i rischi ambientali manca un piano ed esistono soltanto «procedure
 informali» e nel caso di incidenti aerei, Peretola ha un piano solo per il territorio aeroportuale. L'ultima delle situazioni di
 emergenza è stata la nevicata del 17 dicembre: «Non deve intervenire solo Quadrifoglio dice Brandi ma anche volontari, i
 mezzi del Comune e gli agricoltori» . «Siamo profondamente preoccupati» , ha commentato il consigliere del gruppo
 Spini Tommaso Grassi. (F. S.) RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomento:    CENTRO                                                                                                    Pag.   17
Data:
          30-01-2011                      Corriere di Bologna
                               La Protezione civile: nevica oggi e domani

 Corriere di Bologna
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 Data: 30/01/2011
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 CORRIERE DI BOLOGNA - BOLOGNA
 sezione: Cronaca data: 30/01/2011 - pag: 9
 La Protezione civile: nevica oggi e domani
 Una allerta meteo per neve è stata diramata dalla Protezione civile dell'Emilia-Romagna per 42 ore, da ieri sera alle 19
 fino alle 13 del lunedì. Oggi le precipitazioni interesseranno rilievi di tutta la regione e le pianure delle province di
 Piacenza, Parma, Reggio, Modena e Bologna. Sui rilievi ci si attende fino a 40 centimetri di neve; nelle pianure bolognesi
 dovrebbero attestarsi tra 5 e 10 centimetri.

Argomento:    CENTRO                                                                                              Pag.   18
Data:
          28-01-2011                            Corriere di Siena
            Formazione per Protezione civile In programma lezioni sulle emergenze.

 Prevista un'esercitazione per posti di comando.

 SIENA28.01.2011
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 L'Associazione Radioamatori & Cb "Il Palio" di Siena presenta un corso di formazione in Protezione civile. Argomento
 degli incontri saranno le sale operative e le radiocomunicazioni di emergenza, gestite in tre maxi argomenti. Si inizierà
 con una introduzione al "Sistema Protezione civile" per arrivare alle note sulle sale operative passando attraverso una
 infarinature sulle telecomunicazioni alternative. A fine attività è prevista una semplice esercitazione per posti di comando.
 Questo tipo di formazione si rivolge agli iscritti dell'associazione, che lo stanno già frequentando, alle altre strutture di
 volontariato ed a tutti quei cittadini che desiderano fare Protezione civile all'interno del Cb "Il Palio". Il corso si terrà nella
 zona di Siena, mentre per motivi organizzativi è preferibile comunicare la propria adesione entro il prossimo 3 febbraio.
 La frequentazione delle lezioni è aperta a tutti e gratuita. Per informazioni: associazione@cbpalio.org o contattare
 Giovanni 347.58.42.558 o Ezio 339.43.77.052

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          30-01-2011                    La Gazzetta di Modena                                                         28

                               frana a montebaranzone minaccia la strada

 - Provincia

 Famiglie e ditte rischiano di restare isolate. Danni alla linea elettrica
 PRIGNANO. Un consistente movimento franoso si è mosso in questi giorni a Montebaranzone di Prignano, causando
 disagi e problemi. Via Pianazza vede ora la sua percorribilità seriamente compromessa anche se rimane ancora aperta al
 traffico. Inoltre, si teme ora per i cavi della linea elettrica a media tensione di 15.000 volt che si sono notevolmente
 abbassati nel giro di pochi giorni, per il Rio Vallurbana che corre parallelo a via Pianazza e rischia di vedersi occluso il
 percorso, nonché per la decina di famiglie e per le cinque attività produttive presenti nella zona, che si troverebbero in
 gravi difficoltà qualora via Pianazza fosse chiusa al traffico. «L'amministrazione comunale è intervenuta - ha dichiarato il
 sindaco di Prignano, Mauro Fantini - segnalando l'accaduto alla direzione generale dell'Ambiente e Difesa della costa
 della Regione, all'agenzia regionale di Protezione Civile, al servizio provinciale di Protezione Civile, al servizio tecnico
 Bacini degli affluenti del Po e al consorzio di bonifica dell'Emilia Centrale. Augurandoci un pronto intervento da parte
 degli organi preposti, al momento come amministrazione comunale stiamo cercando di assicurare la percorribilità di via
 Pianazza. E' forte la preoccupazione per famiglie e attività produttive in zona». Il responsabile dell'ufficio tecnico
 comunale, Antonio Bardelli, ha già effettuato venerdì scorso un primo sopralluogo con Enrico Leuratti del Servizio del
 Po. Lo stesso Bardelli ha spiegato: «Si tratta di un aggravamento della frana che ha già interrotto nella primavera 2010 via
 Cervarola a Montebaranzone. Ora la frana è scesa a valle fino a via Pianazza, posta sulla fondovalle del Rio Vallurbana, e
 interessa la sede stradale per un fronte di circa 150 metri, oltre a minacciare l'officiosità del Rio Vallurbana per circa 200
 metri». Francesco Benassati, consigliere comunale di minoranza e residente nella zona della frana, ha aggiunto: «Il
 problema più grande lo stanno vivendo le famiglie e le attività produttive che sono a monte, le quali con la chiusura di via
 Pianazza si vedrebbero precluso l'accesso diretto a Sassuolo. Già con i camion non è più possibile riuscire a passare. Tutto
 è iniziato una decina di giorni fa: il primo segnale è stato un avvallamento, poi la situazione si è aggravata». Per il
 ripristino della frana che ha interrotto via Cervarola, nel novembre scorso la Regione aveva deliberato lo stanziamento di
 60.000 euro e i lavori sarebbero dovuti iniziare nella primavera di quest'anno. Alla luce degli ultimi accadimenti, l'importo
 dei lavori sarà molto più elevato.

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Data:
          30-01-2011                   La Gazzetta di Modena
                                  i giudici: bassolino sapeva degli illeciti

 INCHIESTA RIFIUTI
 I giudici: «Bassolino sapeva degli illeciti»
 NAPOLI. Antonio Bassolino era «sempre bene a conoscenza della inadeguatezza degli impianti e degli illeciti in corso»:
 è un passaggio dell'ordinanza di custodia cautelare notificata a 14 persone, tra cui il prefetto Corrado Catenacci e la
 dirigente della Protezione civile Marta Di Gennaro, ex vice di Guido Bertolaso, accusati di avere riversato in mare
 tonnellate di percolato. Bassolino è indagato assieme a Gianfranco Nappi, l'ex dirigente della sua segreteria, e all'ex
 assessore regionale all'Ambiente Luigi Nocera. Dall'ordinanza emerge che a molti era nota la gravità della situazione e il
 pericolo per l'ambiente e la salute, ma volutamente tutto questo non veniva fatto trapelare. L'Assobalneari Campania,
 insieme al Wwf e ad altre associazioni, si costituirà parte civile. E ieri in oltre 10mila ieri a Quarto alla marcia contro
 l'insediamento della discarica in via Spinelli.

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Data:
          28-01-2011               La Gazzetta di Parma Online
                       Traffico illecito di rifiuti: 14 arresti, uno anche a Parma
  28/01/2011 -
 Parma
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  Sequestri di documentazione sono stati messi in atto in diverse sedi istituzionali, come la Prefettura di Napoli, la Regione
 Campania ma anche la Protezione civile di Roma e in sedi di aziende di rilievo nazionale, in seguito all'arresto di 14
 persone accusate di associazione per delinquere, truffa e reati ambientali, tra le quali l'ex vice di Guido Bertolaso alla
 Protezione Civile, Marta Di Gennaro, e il prefetto Corrado Catenacci, ex commissario straordinario per i rifiuti in
 Campania. Notificate numerose informazioni di garanzia.
  L'indagine, durata fino al luglio 2010 e prosecuzione di quella conclusa nel maggio 2008 - nota con il nome di
 'Operazione Rompiballe', che ha portato all'arresto di 25 indagati per traffico illecito di rifiuti - è stata sviluppata mediante
 attività tecniche, nonchè riscontri documentali, che hanno permesso di acquisire gravi indizi di colpevolezza nei confronti
 di ex uomini politici, professori universitari, dirigenti della pubblica amministrazione e tecnici delle strutture
 commissariali che si sono avvicendati al Commissariato per l'emergenza rifiuti della Regione Campania dal 2006 al 2008.
  Persone, questa l'accusa, che in qualità di responsabili del processo di smaltimento del 'percolatò prodotto dal sistema
 regionale, utilizzavano gli impianti di depurazione di acque reflue della Regione Campania contribuendo all'inquinamento
 del tratto costiero del litorale napoletano.
  Le ordinanze di custodia cautelare - 8 in carcere e sei ai domiciliari - sono state eseguite a Napoli, Roma, Caserta e
 Parma. Per ora non si conoscono altri particolari sugli aspetti parmigiani dell'operazione.

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