Rassegna Stampa del 25 maggio 2021 Testata

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Rassegna Stampa del 25 maggio 2021
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I MEDICI DI FAMIGLIA ANNUNCIANO LO STOP ALLE INOCULAZIONI

(ANSA) - BARI, 21 MAG - "Se non ci sono vaccini per completare la vaccinazione delle categorie
maggiormente a rischio, 8Oenni a domicilio, disabili e fragili, lo si dica chiaramente e pubblicamente e si
metta fine alla insulsa propaganda che tutto va bene. ln ogni caso la partecipazione dei medici di famiglia
finisce qui": è quanto scrivono i sindacati medici della Puglia, Cgil, Smi, Snami, Simet e Ugs, in un
documento inviato al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, all'assessore alla Sanità, Pierluigi
Lopalco e ai direttori generali delle Asl pugliesi.
   "L'intersindacale medici - è scritto - denuncia pubblicamente l'impossibilità di continuare la campagna
vaccinale, vista la scarsa distribuzione dei vaccini, e chiede ai direttori generali delle Asl pubbliche
comunicazioni volte a far conoscere ai cittadini, finalmente, la verità e cioè che non vengono consegnati
ai medici di medicina generali adeguati dosi di vaccini per adempiere a quanto previsto nell'accordo del
05-03-21, cioè vaccinare gli ultraottantenni a domicilio, i pazienti disabili e quelli fragili".
   Secondo i sindacati, "pur tra mille difficoltà e un vero e proprio ostruzionismo, i medici di famiglia hanno
vaccinato oltre 500mila pazienti, i più impegnativi come è facile comprendere, a cui è stata assicurata, sino
ad ora, la vaccinazione da parte del medico di famiglia. La carente distribuzione dei vaccini ai medici di
medicina generale ha imposto tempi lunghi nel completare la vaccinazione di queste categorie, individuate
come prioritarie, a tal punto da determinare uno stato di conflitto con deterioramento del rapporto di
fiducia medico-paziente". "Riteniamo assolutamente vergognoso - concludono - il pressapochismo sul
piano organizzativo. Ancora non ci è dato sapere chi vaccinerà i caregiver e familiari dei disabili e con quale
vaccino". (ANSA).
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‘VACCINAZIONI: ORA BASTA!’: NOTA DELL’INTERSINDACALE MEDICI PUGLIA (FP CGIL
MEDICI – SIMET -SML – SNAMI – UGS MEDICI)

Bari 21 mag.-  così in una lettera dell’Intersindacale Medici Puglia, al Presidente della Giunta Regionale
Michele Emiliano, alle autorità responsabili della sanità pugliese e ai direttori delle ASL.
 conclude la lettera.
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VACCINI COVID. INTERSINDACALE MEDICI PUGLIA: “VERGOGNOSO PRESSAPOCHISMO
ORGANIZZATIVO”

Fp Cgil Medici, Simet, Sml, Snami e Ugs Medici accusano la Regione di “ostruzionismo”: “Non vengono
consegnati adeguate dosi per adempiere a quanto previsto, cioè vaccinare gli over80 a domicilio, i
disabili e fragili”. Dopo la Fimmg, anche Fp Cgil Medici, Simet, Sml, Snami e Ugs Medici annunciano
che, completata questa prima fase, i medici di famiglia non saranno più disponibili ad affiancare la
Regione nella campagna vaccinale.

21 MAG - “L'intersindacale medici della Puglia denuncia pubblicamente l'impossibilità di continuare la
campagna vaccinale vista la scarsa distribuzione dei vaccini e chiede ai Direttori Generali delle ASL
pubbliche comunicazioni volte a far conoscere ai cittadini, finalmente, la verità! Infatti, non vengono
consegnati ai medici di medicina generali adeguati numeri di dosi di vaccini per adempiere a quanto
previsto nell'accordo del 05-03-21 e cioè vaccinare gli ultraottantenni a domicilio, i pazienti disabili e
quelli fragili”. E’ quanto si legge in una lettera che l’Intersindacale Medici Puglia (Fp Cgil Medici, Simet,
Sml, Snami e Ugs Medici) ha indirizzato al Presidente della Giunta Regionale Michele Emiliano, alle
autorità responsabili della sanità pugliese e ai direttori delle ASL.

“Pur tra mille difficoltà e contro un vero e proprio ostruzionismo - ossevano i sindacati -, i medici di
famiglia hanno vaccinato oltre 500 mila pazienti, i più impegnativi come è facile comprendere, a cui è
stata assicurata, sino ad ora, la vaccinazione da parte del medico di famiglia. La carente distribuzione dei
vaccini ai medici di medicina generale ha imposto tempi lunghi nel completare la vaccinazione di queste
categorie, individuate come prioritarie, a tal punto da determinare uno stato di conflitto con
deterioramento del rapporto di fiducia medico-paziente. Nonostante tutte le difficoltà organizzative e gli
attacchi alla categoria da parte di aree politiche e di amministratori delle Asl siamo riusciti a rispettare i
compiti previsti dall'Accordo del 5/3/2021”.

Per Fp Cgil Medici, Simet, Sml, Snami e Ugs Medici è “assolutamente vergognoso il pressapochismo sul
piano organizzativo. Ancora non ci è dato sapere chi vaccina i caregiver e familiari dei disabili e con quale
vaccino. ln più vorremmo ritornare a svolgere i nostri compiti di medici clinici sperando che a nessuno
venga in mente di trasformarci in sportelli amministrativi per il rilascio dei green pass”.

I sindacati avvertono di essere pronti a “tutte le azioni possibili a tutela della categoria medica che in
questa campagna vaccinale è diventata capro espiatorio delle inefficienze altrui”. “Visto il persistere di
tale vergognosa situazione nel garantire ai nostri assistiti il diritto ad essere sottoposti, ancora alla I e II
dose del vaccino anticovid - commentano -, verrebbe voglia di chiedere a tutti i medici di famiglia, in
forma di protesta, di astenersi dal recarsi a ritirare l'elemosina delle poche dosi, eventualmente, messe a
disposizione e del tutto insufficienti a coprire la richiesta di vaccinazione dei cittadini. Se non ci sono
vaccini per completare la vaccinazione delle categorie maggiormente a rischio, 80enni a domicilio,
disabili e fragili, lo si dica chiaramente e pubblicamente e si metta fine alla insulsa propaganda “de tutto
va bene!”.

“In ogni caso - avverte l’Intersindacale - la partecipazione dei medici di famiglia finisce qui; si conclude
con l'assolvimento del compito di vaccinare gli assistiti delle categorie a rischio sopra descritte”.
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VACCINI, MEDICI SARDEGNA CONTRO ATS: RIDISCUTIAMO DI NUOVO TUTTO CAGLIARI

In piena campagna di vaccinazione, i medici di famiglia chiedono a Regione e Ats di sedersi nuovamente
intorno a un tavolo per riaprire le trattative. La richiesta arriva dalla segretaria regionale dello Smi,
Marina Fancellu, che dopo aver respinto al mittente le accuse e aver incolpato l'Ats di non fornire i
vaccini ai medici sotto accusa, chiede alla regione di riaprire le trattative. Che in realtà sono già durate
mesi, con aggiustamenti e modifiche. "Noi siamo disponibili a vaccinare anche gratuitamente, purché ci
diano i vaccini. Però devono farlo gratuitamente anche i dipendenti di Ats, e non credo siano
disponibili".Una battaglia di cui non si vede la fine, insomma, anche se regione e Ats hanno annunciato
provvedimenti severi. L'assessore della Sanità Mario Nieddu e il commissario Ats Massimo Temussi
ribadiscono che tutte le richieste dei medici sono state finora, inutilmente, accolte.
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SCONTRO TRA ATS E MEDICI DI FAMIGLIA: “LA VERITÀ È CHE NON CI DANNO I VACCINI”

La replica dei medici accusati da Temussi di non fare abbastanza per la campagna vaccinale: “Male
informato”
Marina Fancellu, presidente regionale del Sindacato medici italiani, risponde forte e chiaro alle accuse
lanciate da Massimo Temussi, commissario straordinario Ats, che ha definito i medici di famiglia l’”anello
debole della catena” per la campagna vaccinale.
"Non ci sto – la replica – non sono disposta, a nome di tutta la categoria, a prendermi colpe che non ho. Il
commissario dell'Ats continua ad accusarci ingiustamente, evidentemente è molto male informato. Se io
e i miei colleghi non stiamo vaccinando abbastanza la responsabilità è tutta loro, che hanno deciso una
procedura assurda, che complicano ogni cosa invece di facilitarla, che non ci danno le dosi. Lo ripeto: non
ci consegnano i vaccini”, risponde.
"Ho fatto ben quattro richieste sulla piattaforma informatica per avere i vaccini da somministrare ai miei
pazienti allettati, non ho mai ricevuto nessuna risposta – sottolinea Fancellu – A Olbia, dove ho lo studio,
solo un collega è riuscito a ritirarli, tutti gli altri sono nella mia stessa situazione. Già la burocrazia che
hanno messo in piedi per questa operazione ha dell'incredibile”.
Aggiunge: "Scaricare su di noi i ritardi, la disorganizzazione, le falle di un sistema che fa acqua da tutte le
parti è inaccettabile. Inoltre, ricordo che tutti i medici di famiglia che vanno gratuitamente a prestare la
loro opera negli hub, e sono tanti, non figurano da nessuna parte”.
Un altro medico di base, Luigi Falchi, a Cagliari, descrive una storia analoga: "Ho chiesto 10 giorni fa i
vaccini, non ho avuto nessun riscontro. Ho telefonato al Servizio farmacia del Marino, chi mi ha risposto
non sapeva nulla ma mi ha detto che mi avrebbe fatto richiamare dal responsabile, cosa che non è
successa. Io avevo allertato cinque miei pazienti fragilissimi, e ho dovuto disdire tutto. Questo per
quanto riguarda le inoculazioni a domicilio. Farli negli ambulatori è praticamente impossibile, in quasi
tutti mancano i requisiti. Negli hub non ci chiamano”.
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