Rassegna Stampa del 21 maggio 2021 Testata

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Rassegna Stampa del 21 maggio 2021
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Sanita': Toscana; appello sindacato, no a tagli guardia medica Smi a Regione: "Tentativo stop servizio
notturno in Asl centro" (ANSA) - FIRENZE, 18 MAG - "La Regione Toscana, per l'ennesima volta, tenta di
eliminare il servizio di guardia medica notturna stavolta iniziando dai territori pertinenti all'azienda Usl
Toscana centro, di Firenze, Prato ,Empoli, Pistoia". Lo afferma il segretario regionale del sindacato medici
italiani (Smi) Nicola Marini, in una lettera rivolta all'assessore regionale al diritto alla salute Simone
Bezzini. Nel documento, Marini fa riferimento a una lettera inviata dalla Asl ai sindaci dei comuni del
territorio, in cui si ipotizza "un rimodellamento" del servizio di continuita' assistenziale, con la presenza
della guardia medica fino alle ore 24 e non piu' fino alle 8 del mattino. Smi chiede a Bezzini, questo
l'appello, "di intervenire per fermare questo assurdo progetto organizzativo". "Le motivazioni aziendali -
continua il segretario dello Smi - avanzate nella lettera ai sindaci si riferiscono alla carenza dei medici di
continuita' assistenziale dovuta all'impegno nelle Usca e nei centri vaccinali. Motivazione infondata
frutto di una logica misera e pretestuosa". Per quanto riguarda le presunte carenze di personale, Marini
sostiene che "se i medici, secondo quanto scrive il dirigente aziendale della centro, rimangono in tutte le
postazioni fino alle 24, significa che potrebbero lavorare, come da sempre fanno , per l'intera notte". Sul
fronte dell'impegno nelle vaccinazioni, il segretario Smi precisa che "sia i medici di continuita'
assistenziale che del 118 non sono mai stati coinvolti nella campagna vaccinale". "Nelle Usca - aggiunge
ancora - lavorano prevalentemente giovani, al contrario i titolari piu' anziani restano nel loro ambito di
servizio della continuita' assistenziale". (ANSA)
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VERTENZA MEDICI 118 CAMPANIA. SMI: “SI CONVOCHINO TUTTI I SINDACATI”

Il sindacato riferisce di un incontro previsto e rinviato a causa della presentazione di una proposta
contrattuale da parte di “una sola sigla sindacale che non stata resa nota”. “Per il 118 in Campania, la
parte pubblica non può ascoltare le ragioni di una sola sigla sindacale, ma deve avviare un confronto
ampio con tutte le forze sindacali della categoria medica”, osserva il Segretario Regionale Campania
SMI, Luigi De Lucia, che sollecitando un incontro urgente.

18 MAG - “Riteniamo che sia urgente la convocazione di una a riunione immediata della Delegazione
Trattante sulla vertenza del 118 Campania”. Lo afferma, in una nota, Luigi De Lucia, Segretario Regionale
del Sindacato Medici Italiani rivolge un appello alla Regione Campania per lo sblocco della vertenza che
riguarda il trasporto dell’emergenza medica in Campania.

“Per il 118 in Campania, la parte pubblica non può ascoltare le ragioni di una sola sigla sindacale, ma
deve avviare un confronto ampio con tutte le forze sindacali della categoria medica. Per questo abbiamo
chiesto alla Regione Campania che ci invii al più presto la bozza dell’Accordo Integrativo Regionale del
settore”, spiega il sindacalista.

“Si tratta - continua, De Lucia - di dare, velocemente, attuazione all’Accordo Integrativo Regionale l'AIR
del 118 e fissare una data certa della convocazione del confronto. L'incontro previsto in precedenza è
stato rinviato in quanto sembra che sia stata avanzata una proposta contrattuale da una sola sigla
sindacale che non stata resa nota. Abbiamo, per questo, richiesto di conoscere il documento inoltrato
alla Delegazione Trattante, sollecitando un incontro urgente”.

“Al momento - prosegue De Lucia -le nostre richieste sono prive di risposta. Per queste ragioni
condanniamo queste vere e proprie fughe in avanti di singole forze sindacali, perché da soli non si va da
nessuna parte e risolleciteremo, con decisione, l'incontro con la Delegazione Trattante, poiché i colleghi
del 118 sono stanchi di aspettare”.

“A tutto questo va aggiunto una condotta scorretta e fallace della Regione Campania che va decisamente
condannata. Non deve essere dimenticato, infatti, che il personale medico e sanitario del 118 è in stato
di agitazione: la latitanza della parte pubblica non fa altro che peggiorare la situazione” conclude De
Lucia.
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GUARDIA MEDICA, SINDACATO MEDICI ITALIANI SCRIVE ALL'ASSESSORE BEZZINI: "NO A
RIMODELLAMENTI" 18 MAGGIO 2021 15

La lettera aperta, indirizzata all'assessore alla salute della Regione Toscana Simone Bezzini, a firma di
Nicola Marini Segretario del Sindacato Medici Italiani. "Egregio Assessore, sbagliare è umano,
perseverare è diabolico! La Regione Toscana, per l'ennesima volta, tenta di eliminare il servizio di
Guardia Medica notturna stavolta iniziando dai territori pertinenti all'Azienda Usl Toscana CENTRO, di
Firenze, Prato, Empoli, Pistoia. Una clamorosa smentita di quello che Lei Assessore disse, con pubblica
dichiarazione, il 24 novembre scorso assicurando che non sarebbe stato toccato il servizio notturno della
Continuità Assistenziale tranne nel caso di una grave impennata della pandemia. Questa affermazione fu
la conseguenza di una unanime e dura protesta, politicamente trasversale di Sindaci, gruppi consiliari
regionali, associazioni di cittadini, forze politiche e sindacati medici. Siamo in zona gialla, non c'è per
fortuna nessuna impennata pandemica, ma si lancia ai Sindaci il progetto di eliminare la guardia medica
notturna nell'azienda più grande e popolosa con la facile probabilità che possa essere seguita come
modello e precedente dalle altre due del territorio regionale. Il Sindacato Medici Italiani critica
duramente questa ipotesi che, a detta dell'Azienda, intende concretizzarsi in un piano organizzativo
successivo e ritiene, con cognizione di causa, che la Regione in realtà voglia riprovarci a eliminare il
servizio notturno di c.a. utilizzando, in maniera surrettizia, la Azienda Centro e rispolverando il "Sistema
h16" di lavoro di guardia medica. I fatti sono questi: un alto dirigente aziendale ha inviato il 7 Maggio ai
Sindaci dei territori di competenza una lettera in cui comunicava un "rimodellamento" del servizio di
Guardia medica dalle 20.00 alle 24.00, lasciando, di fatto, soltanto al 118 il servizio di assistenza notturna
per la gran parte del territorio ed accorpando in poche postazioni, secondo criteri tutti da chiarire, il
medico di continuità assistenziale fino al mattino. Il "rimodellamento", gentile Assessore è un termine
tanto edulcorato quanto ambiguo che, per lo SMI Toscana, significa in realtà solo questo: eliminare la
guardia medica notturna, lasciare i cittadini senza l'assistenza per i codici di minore gravità, impegnare di
notte il 118 per un uso improprio in relazione alla sua insostituibile funzione di intervento in emergenza
sulle maggiori gravità per l'alterazione improvvisa dei parametri vitali, per gli interventi di patologie gravi
tempo-dipendenti quali infarti, ictus, politraumi e, nella necessità, sin dall'inizio della pandemia, per i
trasferimenti Covid. Grandi proclami ad effetto, Assessore, sulla "necessità di potenziare il territorio", ma
intanto si tenta di smantellare un servizio negando ai cittadini, nelle ore notturne, ovunque si trovino, da
parte del Sistema Sanitario Regionale, un'offerta di salute, garantita dalla Costituzione, e che sia piena,
articolata e differenziata. Si violano altresì i diritti contrattuali dei medici di Continuità Assistenziale su un
punto delicato come l'orario di lavoro e, insieme ai medici del 118, sul complesso dei loro compiti e delle
loro attività, dei ruoli e delle funzioni ,garantite dalle leggi dello Stato e dagli Accordi Collettivi Nazionali.
Si viola il principio di legalità che sta alla base dello Stato di Diritto, si tolgono i servizi ai cittadini, i diritti
ai medici, si depotenzia il territorio. Per lo SMI è un’autentica assurdità! Le motivazioni aziendali
avanzate nella lettera ai Sindaci si riferiscono alla carenza dei medici di Continuità Assistenziale dovuta
all'impegno nelle USCA e nei centri vaccinali. Motivazione infondata frutto di una logica misera e
pretestuosa! Se i medici, secondo quanto scrive il dirigente aziendale della Centro, rimangono in TUTTE
le postazioni fino alle 24.00 significa che potrebbero lavorare, come da sempre fanno, per l'intera notte,
secondo leggi e contratti. Lapalissiano! Forse l'Azienda vuole risparmiare sui costi ma non è giusto, mai,
tanto meno in mezzo ad un'emergenza sanitaria che si rivela drammatica anche a causa dei pesanti tagli
fatti, in 10 anni, al "Pianeta Salute". Non risponde a verità neanche l'assunto, presentato dall'Azienda,
che i medici di c.a. manchino perché impegnati nella campagna vaccinale per due precisi motivi: in primo
luogo perché sia i medici c.a. che del 118, definiti contrattualmente "a quota oraria", per una precisa
scelta della Regione, non sono mai stati coinvolti nella campagna vaccinale, nonostante la proposta
avanza da SMI Toscana nelle sedi istituzionali regionali in applicazione del protocollo nazionale del 23
Febbraio u.s. siglato dal Governo, dalle Regioni e Province Autonome e quindi anche dalla Toscana che
prevede l'attivazione di TUTTE le figure mediche, anche a quota oraria, in previsione dei grandi volumi
vaccinali. In secondo luogo nelle USCA lavorano prevalentemente giovani non titolari mentre, al
contrario i titolari più anziani, medici a tempo indeterminato, restano nel loro ambito di servizio della
Continuità Assistenziale. Con le possibili eccezioni. Per tutte queste motivazioni, per i diritti costituzionali
dei cittadini all'assistenza sanitaria territoriale, 24 ore su 24, 7 giorni su 7, per i diritti contrattuali e la
dignità professionale dei medici, per impedire il depotenziamento del territorio, il Sindacato Medici
Italiani ha formalmente chiesto con posta certificata al Direttore Generale della Azienda Usl Toscana
Centro Dr. Paolo Morello Marchese di "fermare qualsiasi iniziativa prevista secondo quanto esposto nella
lettera ai Sindaci, di riconsiderare l'intero sistema organizzativo nel rispetto delle Leggi e degli Accordi
nazionali vigenti e di avanzare proposte diverse di soluzione dei problemi". LO SMI TOSCANA è pronto a
fare la sua parte offrendo la propria collaborazione per una progettualità di analisi e di concrete,
legittime proposte di soluzione. Nell'interesse di tutti: istituzioni, medici, cittadini. Lo SMI TOSCANA ha
ritenuto doveroso comunicare queste richieste all'ANCI TOSCANA, affinché l'Associazione regionale dei
Primi Cittadini venga a conoscenza della effettiva realtà delle cose. Gentile Assessore Bezzini, il Sindacato
Medici Italiani Le chiede formalmente di intervenire direttamente per fermare questo assurdo progetto
organizzativo, per il rispetto della parola data e della promessa fatta a novembre ai cittadini della nostra
regione, ai medici, alle entità istituzionali ed alla società civile organizzata. Confidando in una Sua cortese
risposta".
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SISTEMA DI EMERGENZA-URGENZA, FIMEUC PRESENTA IL SUO MANIFESTO

Un documento che fa sintesi e unisce l’emergenza sanitaria nel Ssn e Ssr in un unico area.
In occasione della prossima festività mondiale della Medicina di emergenza Urgenza del 27 maggio,
Fimeuc presenta il suo Manifesto 2021-2022, che fa sintesi e unisce l’emergenza sanitaria nel Ssn e Ssr in
un unico area. Quello Pre-Ospedaliero (territorio) con quello Ospedaliero dove il tutore del processo
clinico assistenziale dal soccorso al ricovero in un reparto specialistico è il medico specialista in
Emergenza Urgenza. “Il manifesto Fimeuc – sottolinea la Federazione- traccia le linee da seguire per un
evoluzione dei servizi nel rispetto dei Livelli minimi assistenziali da garantire ai cittadini. Più Sicurezza e
Qualità”.
La Fimeuc, nata nel marzo del 2009, raccoglie al proprio interno quattro società scientifiche e
associazioni rappresentative dei medici che operano in tutte le strutture del sistema delle Emergenza
Sanitaria Nazionale (EMS), ed è fortemente impegnata nella elaborazione di modelli organizzativi per il
Sistema di emergenza-urgenza. Questa attività si svolge attraverso l’elaborazione di documenti, la
partecipazione ai Tavoli Tecnici Istituzionali inter societari attivi dal 2012 presso il Ministero Salute e
Agenas e la organizzazione di eventi divulgativi e formativi. La Fimeuc è stata promotrice dell’istituzione
della Scuola di Specializzazione in Medicina di Emergenza Urgenza. Dalla sua attivazione nel 2009,
purtroppo sono stati attivati ogni anno troppo pochi contratti a fronte di un fabbisogno stimato di più di
mille medici/anno.
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