Rapporto "Salute delle api in Svizzera 2018" - apicoltura.ch

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Rapporto "Salute delle api in Svizzera 2018" - apicoltura.ch
Rapporto
«Salute delle api in Svizzera 2018»
Rapporto "Salute delle api in Svizzera 2018" - apicoltura.ch
Indice
1.      Introduzione/situazione iniziale ........................................................................................................ 3
2.      Dati esistenti e raccolti ...................................................................................................................... 3
3.      Peste europea e americana ............................................................................................................. 3
     3.1.       Peste europea ............................................................................................................................ 3
     3.2.       Peste americana ........................................................................................................................ 4
4.      Perdite invernali ................................................................................................................................. 5
5.      Nuovi parassiti che costituiscono una minaccia per le api .......................................................... 8
     5.1.       Piccolo coleottero dell’alveare ................................................................................................. 8
     5.2.       Calabrone asiatico ..................................................................................................................... 9
6.      Inchiesta sulla salute delle api 2018 ............................................................................................. 10
     6.1.       Malattie/parassiti apparsi ........................................................................................................ 10
     6.2.       Malattie/parassiti che creano i maggiori problemi .............................................................. 11
     6.3.       Infestazione di varroa .............................................................................................................. 12
     6.4.       Salute delle api in generale .................................................................................................... 12
     6.5.       Motivi del miglioramento o deterioramento della salute delle api .................................... 13
7.      Intossicazione di api ........................................................................................................................ 13
8.      Sintesi ................................................................................................................................................ 15

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https://apiservicegmbh.sharepoint.com/Gesundheit/Bericht Bienengesundheit/2018/bericht_bienengesundheit2018_i.docx
Rapporto "Salute delle api in Svizzera 2018" - apicoltura.ch
1. Introduzione/situazione iniziale
Su mandato dell’Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria (USAV), il Servizio
sanitario apistico (SSA) redige, sulla base dei dati esistenti, un rapporto annuale di sintesi sulla
salute delle api in Svizzera. Come già negli anni precedenti, il SSA ha inviato un questionario
alle federazioni cantonali nonché a tutte le associazioni di apicoltori (sezioni) della Svizzera e a
tutti gli ispettori cantonali degli apiari. Tutte le risposte ricevute sono state incluse nel presente
rapporto.

2. Dati esistenti e raccolti
I seguenti dati sono stati integrati nel rapporto sullo stato di salute delle api:

      •      statistiche sulla peste europea e americana (Info SM, statistiche sulla peste europea e
             americana, USAV)
      •      perdite invernali (Schweizerische Bienen-Zeitung, apisuisse/Agroscope e COLOSS)
      •      test pratico del concetto aziendale 2017/18 (SSA)
      •      osservazione del piccolo coleottero dell’alveare (Apinella, USAV)
      •      segnalazioni d’intossicazione (SSA)
      •      sospetti di presenza del calabrone asiatico (SSA, CABI e Museo cantonale di storia
             naturale di Lugano)
      •      inchiesta sulla salute delle api presso federazioni cantonali/presidenti di sezione, nonché
             gli ispettori cantonali degli apiari (SSA)

3. Peste europea e americana

                                                                                                                     Fonte: Info SM

Figura 1: Segnalazioni di epizoozie nel corso degli ultimi anni

Nel 2018, sono stati registrati 317 casi di peste europea e 42 casi di peste americana.

3.1. Peste europea
I dati vengono raccolti dal 1937 e hanno raggiunto la punta massima nel 2010 con 906 casi (cfr.
figura 1). All’epoca il 5% circa di tutti gli apicoltori svizzeri era colpito da questa malattia della
covata. Dopo l’entrata in vigore nel corso di tale anno delle direttive tecniche sulle «misure da
                                                                                   -3-
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prendere in caso di epizoozia di peste europea», il numero delle segnalazioni di casi di peste
europea è rapidamente diminuito. Le nuove direttive hanno contribuito alla costante riduzione
della malattia. Nell’anno in esame, il numero dei casi è nuovamente calato in misura molto
soddisfacente. A livello regionale, ci sono grosse differenze: alcune regioni sono fortemente
colpite dalla peste europea.

                                                                                                                                   Fonte: Info SM

                                        Cantone                                                  Apicoltori colpiti   % degli apicoltori colpiti
  Berna                                                                                                       123                          39%
  Turgovia                                                                                                     39                          12%
  Zurigo                                                                                                       31                          10%
  Lucerna                                                                                                      27                           9%
  San Gallo                                                                                                    21                           7%
  Glarona                                                                                                      21                           7%
  Grigioni                                                                                                     17                           5%
  Uri                                                                                                           9                           3%
  Argovia                                                                                                       7                           2%
  Soletta                                                                                                       6                           2%
  Zugo                                                                                                          4                           1%
  Friburgo                                                                                                      3                           1%
  Appenzello Esterno                                                                                            2                           1%
  Vallese                                                                                                       2                           1%
  Svitto                                                                                                        2                           1%
  Obvaldo                                                                                                       1                           0%
  Vaud                                                                                                          1                           0%
  Giura                                                                                                         1                           0%
  Liechtenstein                                                                                                 0                           0%
  Totale                                                                                                      317                         100%
Figura 2: Apicoltori colpiti dalla peste europea per cantone

Per quanto riguarda il numero di casi, il cantone di Berna è al primo posto. In percentuale, il
3,04% degli apicoltori del cantone è colpito dalla peste europea. Tale tasso si è collocato al
19,63% nel cantone di Glarona, all’8,65% nel cantone di Uri e al 5,8% nel cantone di Turgovia.
Negli altri cantoni il valore è inferiore al 2,5%. Come negli anni precedenti, la Svizzera romanda
e il Ticino sono stati in gran parte risparmiati dalla peste europea.

3.2. Peste americana
I dati relativi agli apiari infettati dalla peste americana sono recensiti sin dal 1923 e hanno
raggiunto l’apice negli anni ’70, con talvolta più di 400 casi all’anno. Nel corso dell’ultimo

                                                                                   -4-
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decennio il numero dei casi segnalati si è stabilizzato a un livello nettamente più basso (cfr.
figura 1).

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                                        Cantone                                                                      Casi        % dei casi
  Uri                                                                                                                 12               29%
  Svitto                                                                                                                8              19%
  Turgovia                                                                                                              7              17%
  San Gallo                                                                                                             5              12%
  Vaud                                                                                                                  4              10%
  Friburgo                                                                                                              2               5%
  Ticino                                                                                                                1               2%
  Grigioni                                                                                                              1               2%
  Vallese                                                                                                               1               2%
  Nidvaldo                                                                                                              1               2%
  Totale                                                                                                              42             100%
Figura 3: Casi di peste americana per cantone

Nel 2018 sono stati registrati solo 42 casi su scala nazionale (cfr. figura 3), il che corrisponde
all’incirca al livello dell’anno precedente. Per la maggior parte i casi di peste americana si sono
verificati nel cantone di Uri.

4. Perdite invernali
Le perdite invernali (cfr. figura 4) sono recensite con un sondaggio condotto da BienenSchweiz,
l’associazione delle apicoltrici e degli apicoltori della Svizzera tedesca e retoromancia, su
mandato di apisuisse in collaborazione con il Centro di ricerca apistica (CRA) dall’inverno
2007/08 per tutta la Svizzera e il Principato del Liechtenstein. È l’undicesima volta che i dati
vengono raccolti in questa forma. Nel 2018 1'155 apicoltrici e apicoltori hanno partecipato al
sondaggio, con 1'379 risposte (apiari). La serie delle domande è stata armonizzata il più
possibile con le prescrizioni della rete internazionale COLOSS (Prevention of COlony LOSSes).
Ciò consente non solo di seguire l’evoluzione di lungo periodo in Svizzera e in Liechtenstein,
ma anche di confrontare in certa misura i valori svizzeri con quelli esteri.

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Figura 4: Perdite invernali nel corso degli anni

La statistica delle perdite invernali contiene le perdite invernali effettive delle colonie di api in
Svizzera e in Liechtenstein. Le perdite sono calcolate in funzione della differenza tra il numero
totale delle colonie all’inizio dell’invernamento e il numero constatato alla fine dell’inverno.

Nell’anno in esame le perdite sono state pari al 13,8%, un valore leggermente al di sotto della
media. Il 14,9% delle colonie, ossia praticamente una volta tanto, era già stato perso prima
dell’invernamento o era troppo debole alla fine dell’inverno per svilupparsi in colonie produttive.
In primavera è quindi mancato il 28,7% delle colonie per l’impollinazione.

Un confronto delle perdite a livello cantonale rivela che il cantone di Ginevra, con il 24%, ha
registrato le maggiori perdite.

La tipologia e la tempistica del trattamento sono altresì state studiate nel quadro del sondaggio.
Ne emerge che gli apicoltori che effettuano il primo trattamento estivo nel mese di luglio hanno
più successo di quelli che lo iniziano più tardi. Questi risultati confermano la raccomandazione
del SSA (ossia il concetto varroa e i prontuari sul trattamento estivo). Il sondaggio ha mostrato
che i trattamenti all’acido formico effettuati dalla maggior parte degli apicoltori hanno dato i
migliori risultati.

Pochissimi partecipanti al sondaggio (31) hanno utilizzato il recente metodo del blocco della
covata. In media, le perdite sono state più elevate di quelle riportate dagli utilizzatori di acido
formico. Purtroppo, non è stato recensito se sia stato effettuato o meno un secondo trattamento
estivo con l’acido formico in settembre - come raccomandato dal SSA - dopo il blocco della
covata seguito da un trattamento con l’acido ossalico.

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Figura 5: Perdite invernali rispetto alle perdite prima dell’invernamento e alle colonie deboli in primavera

Diversi motivi possono essere all’origine di colonie deboli in primavera. È probabile che queste
colonie fossero già deboli prima dell’invernamento, che non disponessero di sufficiente cibo o
che le condizioni del sito non fossero buone. Nel 2019 il SSA pubblicherà tre film sulla
valutazione e sulla selezione delle colonie. Il loro scopo è di diminuire la percentuale di perdite
mantenendo meno colonie deboli in futuro (se non addirittura nessuna). L’effetto si farà sentire
tra qualche anno.
Le perdite invernali sono dovute per la maggior parte alla varroa. In Canada, è stato
scientificamente provato che l’acaro è stato responsabile di circa l’85% delle perdite invernali.
Per controllare la sua espansione all’interno delle colonie non basta effettuare i trattamenti,
bisogna anche sorvegliare. Il SSA raccomanda agli apicoltori di controllare l’infestazione della
varroa in tutte le colonie di api almeno alla fine di maggio, alla fine di giugno e in ottobre e di
prendere all’occorrenza le misure appropriate.
Le perdite invernali possono essere causate anche da una mancanza di nutrimento, come
mostrato dai risultati intermedi del test pratico del concetto aziendale del SSA. Il 10% delle
colonie produttive e il 19% delle giovani colonie che non sono sopravvissute all’inverno 2017/18
sono morte a causa di una mancanza di nutrimento tra i partecipanti al test.

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Perdite invernali in Svizzera e nei paesi vicini nel 2017/18
                            Numero di Numero di % di apicolt.         Numero di     Perdite di colonie in
                             risposte     colonie       che hanno    colonie per % (compresi problemi
                                                       fornito dati   apicoltore         di regina)
  Germania                    10167       131296            8             13                18,9
  Francia                       531        16926            1             32                16,1
  Italia                        352        12317
In Calabria (Italia), regione in cui il piccolo coleottero dell’alveare è apparso per la prima volta
nel 2014, ne sono stati registrati 5 casi nel 2018. La totale estirpazione del piccolo coleottero
dell’alveare in Italia non è più un’opzione realistica. Motivo per cui il SSA sconsiglia vivamente
le importazioni dall’Italia o da altri paesi. Questo è il solo modo per evitare o ritardare
l’introduzione del coleottero dell’alveare o di altri devastatori. Il SSA incoraggia la formazione di
un numero sufficiente di giovani colonie per compensare eventuali perdite.

5.2. Calabrone asiatico
Il Servizio sanitario apistico è il punto di contatto ufficiale delle apicoltrici e degli apicoltori per la
segnalazione di casi sospetti di presenza di calabroni asiatici in Svizzera. Nel 2018 le
segnalazioni di casi sospetti sono state: 117 al SSA, 50 al CABI (Centre for Agriculture and
Biosciences International) nel Giura e 15 al Museo di storia naturale in Ticino. In totale, sono
state registrate 182 segnalazioni di casi sospetti, di cui la gran parte è stata documentata con
fotografie. L’identificazione di ogni specie è stata realizzata da un entomologo del Centro
Svizzero di Cartografia della Fauna (CSCF). La maggior parte delle richieste è giunta dai
cantoni del Giura, di Vaud, del Ticino, di Friburgo, di Zurigo e di Berna. Circa la metà dei casi
sospetti segnalati riguardava calabroni indigeni europei. Altri esemplari inviati hanno compreso
vespe, mosche, bombi e altri insetti. Fortunatamente, non è stato trovato alcun calabrone
asiatico nelle nostre terre nel 2018. Tutti i casi segnalati sono stati registrati e forniscono un
contributo importante al rilevamento della biodiversità.

Il calabrone asiatico è apparso per la prima volta in Francia nel 2004, in Spagna nel 2010, in
Portogallo e in Belgio nel 2011, in Italia nel 2012, in Germania nel 2014, in Inghilterra nel 2016,
nei Paesi Bassi e in Svizzera nel 2017.

Le raccomandazioni d’azione elaborate da AGIN D (gruppo di lavoro sugli animali invasivi) e
modificate nella primavera 2017 sono tuttora valide.

Le trappole per calabroni sono costantemente in vendita nei negozi e nelle riviste specializzate.
Dato che danneggiano la diversità delle specie indigene (ad esempio il calabrone europeo), gli
entomologi e il SSA ne sconsigliano fortemente l’utilizzo.

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Figura 8: Mappa di propagazione del calabrone asiatico redatta dal MNHN

6. Inchiesta sulla salute delle api 2018
Nel gennaio 2019 è stato inviato un questionario sulla salute delle api mellifere nelle regioni in
questione a tutti i presidenti delle federazioni e delle sezioni, nonché agli ispettori cantonali degli
apiari. In totale, 129 persone hanno partecipato all’inchiesta (103 in Svizzera tedesca, 20 in
Svizzera romanda e 6 in Ticino).

6.1. Malattie/parassiti apparsi

Figura 9: Malattie/parassiti apparsi nel 2018

Come mostrato dalla precedente valutazione, la varroa resta onnipresente in apicoltura.
Tuttavia, anche la tarma della cera nonché malattie come la peste europea e la covata
calcificata appaiono spesso. In Svizzera romanda, dopo la varroa e la tarma della cera, le
malattie più frequenti sono la covata calcificata e il virus delle ali deformate. In Ticino, la
seconda malattia citata più spesso è stata la covata calcificata, seguita dalla tarma della cera.

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6.2. Malattie/parassiti che creano i maggiori problemi

                                 0 = irrilevante         1 = abbastanza irrilevante               2 = abbastanza problematico   3 = molto problematico
Figura 10: Principali malattie/parassiti problematici nel 2018

Analogamente all’anno precedente, la varroa è indicata come piuttosto problematica e occupa
di gran lunga la prima posizione, seguita dalla tarma della cera. Quest’ultima, seppure sia
ritenuta un po’ più problematica che nel 2017, è ancora considerata abbastanza irrilevante.
Dato che la tarma della cera si sviluppa meglio in un clima temperato, il cambiamento climatico
sta lasciando il segno: le regioni più elevate sono anche quelle confrontate sempre più spesso a
danni dovuti alla tarma della cera. A ciò si aggiunge il fatto che, a parte l’acido acetico o
formico, non ci sono prodotti autorizzati per lottare contro la tarma della cera e che questi due
acidi dovrebbero essere utilizzati solo in caso di emergenza, poiché esiste il rischio di
contaminazione del miele. Nella buona pratica apistica, solo i telaini di miele privi di covata e di
polline dovrebbero essere conservati e i telaini di covata dovrebbero essere fusi
immediatamente.
Esistono differenze regionali per quanto riguarda la terza minaccia in ordine di problematicità a
livello di malattie/parassiti, a cui è attribuita la valutazione abbastanza irrilevante. In Svizzera
tedesca è la peste europea che occupa questa posizione, in Svizzera romanda il virus delle ali
deformate e in Ticino la covata calcificata.

I prontuari pratici in materia di varroa, malattie/parassiti, influssi ambientali e buona pratica
apistica costituiscono le fondamenta del concetto sanitario del SSA. Ogni apicoltore può
elaborare il proprio concetto aziendale utilizzando i prontuari che corrispondono alle sue
esigenze. All’indirizzo www.apicoltura.ch/prontuario, oltre al modello del concetto aziendale e al
concetto varroa, sono disponibili 56 prontuari pratici in tedesco, francese e italiano.

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6.3. Infestazione di varroa

Figura 11: Il SSA ha chiesto ai presidenti delle sezioni apistiche svizzere e agli ispettori cantonali degli apiari:
«Come è stata la gravità dell’infestazione di varroa nella sua regione nel 2018 rispetto alla media degli ultimi 3 anni?».

Il 76,8% degli interpellati stima che l’infestazione della varroa si situa nella media o al di sotto
della media. Tuttavia, il 23,2% (ossia quasi il 10% in più rispetto all’anno precedente) valuta
l’infestazione della varroa al di sopra della media. Rispetto all’anno precedente, la situazione è
peggiorata leggermente, pertanto le perdite invernali dovrebbero essere di nuovo maggiori nel
2018/19.

6.4. Salute delle api in generale

Figura 12: Risposta dei presidenti delle sezioni apistiche svizzere e degli ispettori cantonali degli apiari alla domanda: «Come
giudica complessivamente lo stato di salute delle api nella sua regione nel 2018 rispetto alla media degli ultimi 3 anni?».

Il 90,7% dei partecipanti ha giudicato la salute delle api identica o migliore rispetto all’anno
precedente. Solo il 9,3% stima che la salute delle api sia peggiorata. Si registra quindi di nuovo
un lieve miglioramento rispetto all’anno precedente. La valutazione più positiva si è avuta in
Svizzera romanda. La Svizzera tedesca è al secondo posto e il Ticino è terzo. Le tre regioni
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linguistiche hanno una cosa in comune: la tendenza resta in miglioramento per la salute delle
api, anche se la percentuale di coloro che la stimano meno buona è raddoppiata rispetto
all’anno precedente.

6.5. Motivi del miglioramento o deterioramento della salute delle api
Il SSA ha domandato nella sua inchiesta cosa ci può essere stato all’origine della migliore o
peggiore salute delle api.

I rispondenti secondo cui la salute delle api è stata migliore hanno attribuito il miglioramento
principalmente a una maggiore formazione degli apicoltori, seguita da una diminuzione di
malattie / parassiti e da condizioni meteorologiche favorevoli.

I partecipanti che hanno valutato peggiore la salute delle api hanno adotto come motivazioni
una scarsa formazione degli apicoltori, condizioni meteorologiche sfavorevoli e maggiori
malattie / parassiti.

7. Intossicazione di api
Nel 2018 sono stati segnalati al Servizio sanitario apistico 15 casi sospetti d’intossicazione di
api (cfr. figura 13), in linea con la media degli ultimi anni.

Figura 13: Evoluzione dei casi segnalati di sospetto d’intossicazione

Nel 2018 si sono avuti solo 4 casi di intossicazione acuta di api, a fronte di 15 nel 2017.
Nell’anno in esame hanno potuto essere dimostrati 2 casi di intossicazione acuta dovuta a
prodotti fitosanitari, nella fattispecie bifentrin e clorpirifos. Ciò nondimeno, i due campioni
contenevano anche, tra l’altro, varroacidi non raccomandati od ormai vietati. Questo carico
supplementare per le api avrebbe potuto essere evitato, ma non l’intossicazione stessa. Due
campioni contenevano ciascuno una dose mortale di biocida, con uno dei due casi che è stato

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probabilmente dovuto a un atto di sabotaggio. Diversamente dall’anno precedente, non è stato
individuato alcun neonicotinoide nei campioni di api ricevuti nel 2018.

Le segnalazioni di sospetti di possibile intossicazione di api pervengono in genere al SSA in
primavera. Nell’80% circa dei casi, le intossicazioni acute di api mellifere registrate dal SSA dal
2013 si sono verificate nelle regioni con estensive colture fruttifere. Se dopo i primi chiarimenti i
campioni di api provenienti da queste zone sono inviati in laboratorio per un’analisi dei residui, i
risultati mostrano spesso un’esposizione delle api a molteplici pesticidi (da 10 a più di 20
sostanze attive in un campione di api). La causa dell’intossicazione è generalmente un utilizzo
improprio degli insetticidi.

L’apicoltore può intossicare egli stesso le sue api se non utilizza correttamente i medicinali
veterinari per combattere la varroa. Come per i prodotti fitosanitari, questi preparati devono
infatti essere applicati esattamente come prescritto. Il SSA raccomanda inoltre di rinunciare
all’utilizzo di medicinali veterinari approvati ma non raccomandati, a causa del rischio dello
sviluppo di resistenze e di eventuali residui nei prodotti agricoli, e di utilizzare unicamente
l’acido formico e ossalico.

Figura 14: Evoluzione delle intossicazioni dimostrate

Le intossicazioni di api con multipli pesticidi sono state constatate sempre di più nel 2017 e
2018 nei campioni esaminati, una tendenza che desta preoccupazioni. L’influenza di tali
miscugli sulla salute delle api è poco o per niente conosciuta al momento. Tutti i campioni di api
in cui è stata dimostrata la presenza di pesticidi nel 2018 contenevano diverse sostanze
tossiche. Il seguente grafico mostra il numero di sostanze attive identificate per ogni caso
d’intossicazione:

                                                                                  -14-
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Figura 15: Pesticidi provati per numero di campione e categoria di sostanza attiva

Il rapporto «Intossicazioni di api 2018» fornisce i dettagli sulle intossicazioni.

8. Sintesi
Nel 2018 la salute delle api in Svizzera ha registrato un’evoluzione positiva. Le malattie con
obbligo di segnalazione – la peste europea e americana – tendono a diminuire. La peste
europea è attualmente problematica nei cantoni di Uri, di Turgovia e in particolare in quello di
Glarona.

Nel 2017/18 le perdite invernali sono diminuite rispetto all’anno precedente e sono state
leggermente inferiori alla media degli anni passati, ma è probabile che nell’inverno 2018/19 le
perdite aumentino di nuovo.

La Svizzera è al momento risparmiata dal piccolo coleottero dell’alveare e dal calabrone
asiatico. La salute delle api non è ancora minacciata da questi nuovi devastatori.

Oltre alle malattie, ai parassiti (in particolare la varroa) e alla fame, anche l’utilizzo inappropriato
di prodotti fitosanitari/biocidi o di varroacidi può nuocere alle colonie.

Quest’evoluzione positiva della salute delle api è confermata dalla valutazione generale dei
presidenti delle sezioni/federazioni cantonali e degli ispettori degli apiari: il 22,5% considera
migliore la salute delle api nella propria regione, il 68,2% la ritiene stabile solo il 9,3% ha
indicato una salute peggiore.

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