AQUISGRANA E IL TRATTATO DI COOPERAZIONE E INTEGRAZIONE FRANCO-TEDESCA - CESPI
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CESPI/Saggi Settembre 2019 Cristina Montaleone , Studentessa, Università degli Studi di Milano Stagista, CESPI AQUISGRANA E IL TRATTATO DI COOPERAZIONE E INTEGRAZIONE FRANCO-TEDESCA Parole chiave/Keywords: Europe, France, Macron, Germania, Merkel UN PO’ DI STORIA Il Trattato di Aquisgrana (conosciuto anche come Trattato di Aachen) fu firmato ad Aquisgrana il 18 ottobre 1748, e pose fine alla guerra di successione Austriaca, conflitto nato in seguito alla morte dell’imperatore germanico Carlo VI d’Asburgo. L’imperatore, essendo privo di figli maschi, regolò la successione, con Prammatica Sanzione del 1713, in favore della figlia primogenita Maria Teresa e, negli anni a venire, si adoperò (sia attraverso numerose trattative diplomatiche, sia attraverso veri e propri conflitti armati) affinché questa venisse approvata dalle altre potenze europee. Tuttavia, successivamente alla sua morte, avvenuta il 19 ottobre 1740, e la conseguente ascesa al trono della figlia Maria Teresa, nacque un conflitto europeo che avrebbe visto contrapposte quasi tutte le potenze europee. Complessa fu l’aspirazione alla corona che ne derivò, principalmente a causa delle mire espansionistiche di Federico II di Prussia. I conflitti ebbero inizio, infatti, nel 1740 con l’occupazione della Slesia da parte del Re di Prussia Federico II, sino poi ad espandersi a quasi tutte le potenze europee in conflitto tra loro e a concludersi definitivamente otto anni dopo, con la sottoscrizione, da parte di tutte le grandi potenze d’Europa, di un trattato di pace che venne firmato, per l’appunto, ad Aquisgrana, il 18 ottobre 1748. A Maria Teresa d’Asburgo venne riconosciuta la Prammatica Sanzione e veniva altresì riconosciuto il titolo imperiale a Francesco Stefano di Lorena, suo consorte. La Prussia si annesse la Slesia, iniziando così quel percorso che avrebbe portato alla fondazione dell’Impero Guglielmino e, quindi, di quello che divenne in seguito la Germania moderna. La Francia dovette rinunciare ai cosiddetti Paesi Bassi Meridionali (l’attuale Belgio), che ritornarono sotto il dominio austriaco. La Gran Bretagna vide, invece, i AQUISGRANA E IL TRATTATO DI COOPERAZIONE E INTEGRAZIONE FRANCO-TEDESCA 1
suoi domini coloniali ampliati, e avrebbe in tal modo acquisito dominio marittimo sino alla Prima Guerra Mondiale. Quasi tre secoli dopo, il 22 gennaio 2019, nella stessa città, è stato firmato da Emmanuel Macron e Angela Merkel il Trattato di cooperazione e di integrazione franco-tedesca di Aquisgrana (o Trattato di Aquisgrana).1 La scelta di tale città non è casuale, al contrario ha un fortissimo valore simbolico. Nella cattedrale è, infatti, sepolto Carlo Magno, che aveva unificato Franchi e Germani; è la città dove viene attribuito il premio Carlo Magno e rappresenta il luogo simbolo del Sacro Romano Impero. Tuttavia, la paura è che in questo nuovo Trattato franco-tedesco di Aquisgrana non vi sia nulla di così grandioso delle grandi trasformazioni che, invece, avrebbe portato il trattato del 1748. PUNTI PRINCIPALI DEL TRATTATO FRANCO-TEDESCO Si tratta di una collaborazione in tema di difesa, sicurezza interna, operazioni militari all’estero, industria militare, posti in Consiglio di Sicurezza Onu, programmi di cooperazione franco-tedesca concernenti l’istruzione superiore e universitaria, con lo scopo di: prepararsi alle sfide che i due Stati e l’Europa devono affrontare nel 21° secolo, […] convinte che la stretta amicizia tra la Francia e la Germania sia stata determinante e rimanga un elemento indispensabile di un’Unione europea unita, efficace, sovrana e forte, impegnate ad approfondire la loro cooperazione in materia di politica europea, […] mantenendo al contempo tale cooperazione aperta a tutti gli Stati membri dell’Unione europea. Si celebra l’amicizia franco-tedesca e si vuole, probabilmente, ricordare che se l’Unione dovesse sgretolarsi il pericolo di una guerra civile europea sarebbe possibile. L’Unione, quindi, a garanzia di pace in Europa. Di seguito i punti principali previsti dal Trattato, oggetto di discussione: - un Consiglio franco-tedesco di difesa e sicurezza comune (Articolo 4): i due Stati […] Si prestano aiuto e assistenza con tutti i mezzi di cui dispongono, compresa la forza armata, in caso di aggressione armata contro i loro territori. […] I due Stati istituiscono il Consiglio franco-tedesco di difesa e di sicurezza in quanto organo politico di gestione dei suddetti impegni reciproci. Tale Consiglio si riunirà al più alto livello a scadenze regolari. - un Consiglio dei ministri franco-tedesco (Articolo 23); 1 Tale Trattato va ad integrare il Trattato del 22 gennaio 1963 sulla cooperazione franco-tedesca, sottoscritto dal Presidente francese de Gaulle e dal Cancelliere tedesco Adenauer, trattato che pose fine a una rivalità secolare e trasformò, in questo modo, le relazioni tra la Repubblica Francese e la Repubblica Federale di Germania. AQUISGRANA E IL TRATTATO DI COOPERAZIONE E INTEGRAZIONE FRANCO-TEDESCA 2
- la partecipazione regolare di membri del governo francese o tedesco ai Consigli dei ministri dell’altro Stato (Articolo 24), ‘‘Un membro del governo di uno dei due Stati prende parte, almeno una volta a trimestre e alternativamente, al Consiglio dei ministri dell’altro Stato.’’; - verifica periodica della collaborazione (Articolo 25), ‘‘I Segretari generali per la cooperazione franco-tedesca valutano regolarmente i progressi compiuti. Essi informano […] il Consiglio dei ministri franco-tedesco sullo stato generale di avanzamento della cooperazione franco-tedesca.’’ ; - possibili interventi di stabilizzazione in paesi terzi, in Europa e in Africa, nelle zone del franco CFA2, (Articolo 6): Nell’ambito della sicurezza interna, i governi dei due Stati rafforzano ulteriormente la loro cooperazione bilaterale in materia di lotta contro il terrorismo e la criminalità organizzata, nonché la loro cooperazione in ambito giudiziario e in materia di intelligence e polizia. Essi mettono in opera misure comuni di formazione e di spiegamento e creano un’unità comune in previsione di operazioni di stabilizzazione in Paesi terzi. Quest’ultimo punto, in particolare, oggetto di riflessione, in quanto se è vero che i trattati andrebbero comunque giudicati relativamente a quelle che sono le sue attuazioni successive, è vero anche che se ciò effettivamente venisse attuato, significherebbe un potenziale intervento delle rispettive polizie oltre confine quale possibile e avente effettivamente una base giuridica. RIFLESSIONI GENERALI SUL TRATTATO FRANCO-TEDESCO In generale, dal Trattato si evince che si tratta di un’idea di Europa non più solamente a livello finanziario, bensì anche a livello politico-militare. Secondo Giulio Sapelli (www 2019), professore ordinario di Storia Economica presso l’Università degli Studi di Milano, il rischio sarebbe un indebolimento dell’unità europea: Francia e Germania si collocherebbero apertamente in una posizione di potenza rispetto agli altri Stati Membri dell’Unione, che verrebbero così esclusi dalle decisioni di politica estera, anziché distribuire equamente il potere dell’Unione tra tutti gli Stati Membri. In questo modo, l’unica via per inserirsi nel contesto internazionale sarebbe quella di adattarsi agli equilibri esterni che si verrebbero a creare. Il Trattato rappresenterebbe, inoltre, un rifiuto alle richieste degli Stati Uniti di incrementare l’acquisto di forniture militari americane nei prossimi anni e proporrebbe, pertanto, lo sviluppo di un’industria militare e una forza di intervento franco- tedesca che possa sostituire quella americana. Provando in questa maniera a sfidare il mercato 2 L’acronimo FCFA significava all’origine della sua creazione, nel 1945, ‘’Franco delle Colonie Francesi d’Africa’’. Oggi, invece, si parla di Comunità Finanziaria Africana. Si tratta di due valute comuni adottate oggi da quattordici nazioni in Africa. Si tratta per la maggior dei paesi aderenti di ex-colonie francesi. AQUISGRANA E IL TRATTATO DI COOPERAZIONE E INTEGRAZIONE FRANCO-TEDESCA 3
mondiale delle armi, che è soprattutto campo americano e russo, o perlomeno proponendosi di mandare un segnale in tal senso, in attesa della fine del mandato del Presidente degli Stati Uniti Trump, seppur consapevoli di non possederne la stessa capacità economica e volontà di spesa. Da un lato la Germania, che è una potenza economica, dall’altro la Francia, che possiede un’industria militare, così come capacità e tecnologia nucleare, sia civile che militare. E si celebra in questo modo l’amicizia franco-tedesca: la Germania mirerebbe ad ottenere peso economico a livello internazionale grazie a due strumenti offerti proprio dalla Francia con il Trattato, ovvero il riconoscimento in sede Onu di un seggio nel Consiglio di Sicurezza, e l’industria degli armamenti francesi a disposizione, e ad ottenere un indebolimento del ruolo di comando degli USA all’interno delle relazioni transatlantiche europee; la Francia ha qualcosa che i tedeschi non possiedono e in cambio otterrebbe accoglienza al vertice politico dell’Unione e un rapporto privilegiato. Tale trattato, secondo Alessandro Mangia (Ferraù, www 2019), professore ordinario di Diritto costituzionale presso l’Università Cattolica di Milano, anziché contribuire al processo di costruzione dell’Unione europea, ne favorirebbe piuttosto la disgregazione. Se prima vi era un contraltare politico all’asse franco-tedesco, rappresentato dal Regno Unito, gli equilibri post Brexit risultano ora mutati; quella del Regno Unito è un’assenza che avrebbe come conseguenza una riduzione dello spazio di manovra europeo e del suo potere. Si tratta, infatti, dopo la Brexit, della questione più rilevante all’interno della politica europea, e probabilmente ne rappresenta una conseguenza diretta. Il seguente si può dire sia il punto centrale della critica mossa al Trattato di Aquisgrana: si celebra l’amicizia franco-tedesca e tale decisione viene presa, per l’appunto, da Germania e Francia, quasi a rappresentare due Paesi sovranisti, relegando, invece, gli altri Stati Membri a paesi vassalli, più poveri e con meno potere decisionale. Si tratta, invece, di Unione Europea, e non solamente di unione franco-tedesca (seppur tale cooperazione risulti, come indicato nel trattato, ‘‘aperta a tutti gli Stati membri dell’Unione europea’’), per cui si tratta di creare rapporti europei che non siano frammentati all’interno, e che non siano solamente frutto di decisioni prese da alcuni dei paesi membri. L’immagine di un’Europa quale potenza globale potrebbe indebolirsi e l’Unione potrebbe ridursi a semplice struttura funzionale ad un asse politico che mira all’egemonia sul continente. Un asse franco- tedesco può avere poco rilievo fuori dal continente, tuttavia ne ha molto al suo interno, ad esempio per l’Italia, paese che ha ancora una struttura militare capace di confrontarsi con quella AQUISGRANA E IL TRATTATO DI COOPERAZIONE E INTEGRAZIONE FRANCO-TEDESCA 4
francese. Ha, quindi, un peso per i suoi interessi a livello internazionale, di equilibrio internazionale, e ne accresce, così, la dipendenza subalterna. Il processo di costruzione dell’Unione europea verso l’unificazione economica e politica è uno dei nuovi personaggi del XXI secolo. Partito con la fine della II Guerra Mondiale, negli anni Cinquanta, con la creazione del Mercato Comune Europeo, tale processo risulta essere ancora in corso, probabilmente in bilico tra il fallimento e il successo. Per quanto riguarda l’integrazione economica si intende la gestione centralizzata delle direttive economiche, ovvero le decisioni prese dall’Unione europea vengono applicate agli Stati membri. Queste decisioni si ripercuotono sulla vita dei cittadini di tutti gli Stati membri, si vanno a creare situazioni simili e si diventa consapevoli dell’interdipendenza reciproca.3 Per quanto riguarda l’integrazione politica, l’obiettivo che l’Unione si propone è di europeizzare gli europei e creare, così, un senso di appartenenza transnazionale, ovvero un campo di significati e valori condivisi o perlomeno riconosciuti da tutti gli europei, affinché il progetto politico di un’Europa unita abbia successo. Un senso di appartenenza transnazionale complementare e aggiuntivo al senso di appartenenza nazionale, che legittimi l’autorità politica dell’Unione Europea, e quindi le sue scelte. Si tratta di un obiettivo difficile, che probabilmente necessita anche di un superamento di quel senso fortemente agonistico delle identità tra i paesi e di una nuova visione della realtà politica. Ciò, probabilmente, trova un ostacolo nella frammentazione che sta vivendo il Continente, e nelle strategie messe in atto dall’Unione Europea. Oggi vi è insofferenza in tutto il continente. Spesso le scelte vengono contestate dai partiti che stanno incrementando il loro consenso. Lo dimostra il voto europeo del 26 maggio: sebbene i partiti definiti come sovranisti non siano riusciti a decollare, sono comunque riusciti ad eleggere più parlamentari di sempre, vedi il successo della Lega in Italia e del Rassemblement National di Marine Le Pen in Francia. Partiti vivi e che non arretrano all’interno dei confini nazionali. Merkel e Macron sono due figure ormai più deboli in patria, deboli anche sullo scenario mondiale, che tuttavia riescono ad imporsi sugli altri paesi dell’Unione, e avrebbero, quindi, convenienza a sostenersi a vicenda. Se è vero che ciò che comporterà il Trattato di Aquisgrana sarà da giudicare soprattutto in merito alla sua attuazione successiva, si vedrà se Francia e 3 Introduzione dell’euro, accordi di Schengen, ovvero accordi volti a favorire la libera circolazione dei cittadini all’interno dell’Unione Europea (o meglio del cosiddetto Spazio Schengen) tramite il superamento delle frontiere interne tra gli Stati partecipanti, sono esempi di integrazione economica attuati dall’UE. AQUISGRANA E IL TRATTATO DI COOPERAZIONE E INTEGRAZIONE FRANCO-TEDESCA 5
Germania riusciranno a trascinare l’Europa, a portarsi dietro anche gli altri Stati Membri, e ad esprimere una sintesi tra Europa del Nord ed Europa del Sud, rivendicando così il loro ruolo di motore politico dell’Unione Europea. BIBLIOGRAFIA Scarduelli P., 2013, L’Europa disunita. Etnografia di un Continente, ArchetipoLibri, Bologna. SITOGRAFIA Bastasin C., www 2019, ‘‘Il Trattato franco-tedesco: segno di forza o di debolezza?’’, sito Luiss, https://sep.luiss.it/sites/sep.luiss.it/files/IL%20TRATTATO%20FRANCO-TEDESCO%20- %20italiano.pdf [ultima lettura maggio 2019]. Ferraù F., www 2019, ‘‘Oggi Merkel e Macron firmano la fine dell’Unione Europea’’, Il Sussidiario.net [quotidiano online], https://www.ilsussidiario.net/news/politica/2019/1/22/il- caso-oggi-merkel-e-macron-firmano-la-fine-dellunione-europea/1838152/ [ultima lettura maggio 2019]. Fontana S., www 2019, ‘‘I risultati delle europee dimostrano che la realtà è più complessa di come la dipingiamo’’, Wired [rivista online], https://www.wired.it/attualita/politica/2019/05/27/elezioni-europee-risultati-piu-complessi-di- come-dipingiamo/ [ultima lettura maggio 2019]. Sapelli G., www 2019, ‘‘Italia prima vittima di Merkel-Macron, ora Conte vada a Londra’’, Il Sussidiario.net, [quotidiano online], https://www.ilsussidiario.net/news/politica/2019/1/24/scenario-italia-prima-vittima-di-merkel- macron-ora-conte-vada-a-londra/1838968/ [ultima lettura maggio 2019]. URL: http://www.camera.it/temiap/2019/02/01/OCD177-3882.docx. [ultima lettura maggio 2019]. AQUISGRANA E IL TRATTATO DI COOPERAZIONE E INTEGRAZIONE FRANCO-TEDESCA 6
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