Quanto i bambini fanno oggi insieme tanto saranno in grado di farlo domani da soli - Scuola dell'infanzia Zinelli-Perdoni
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ASILO INFANTILE ZINELLI PERDONI VIA TALINA 2 – 25080 PADENGHE SUL GARDA (BS) Tel/fax 0309907216 E.Mail segreteria@scuolainfanziapadenghe.it PAI PIANO ANNUALE INCLUSIONE Quanto i bambini fanno oggi insieme tanto saranno in grado di farlo domani da soli Vygotskij PREMESSA Ogni bambino è portatore di una propria identità e cultura, di esperienze affettive, emotive e cognitive. Nel contesto scolastico egli entra in contatto con coetanei ed adulti, sperimentando diversità di genere, di cultura, di stili di vita, mettendo a confronto le proprie competenze ed esperienze con quelle altrui. Da ciò deriva che la scuola è chiamata a porre al centro del proprio agire educativo l’unicità della persona che apprende, a porre attenzione alla complessità di ciascun bambino, mettendone in luce i bisogni, le potenzialità e le risorse. La direzione così indicata chiama ad abbandonare la concezione della disabilità come problema che riguarda il singolo individuo, interpretandola alla luce degli ostacoli all’apprendimento e alla partecipazione che possono “dipendere dal contesto educativo o sorgere dall’interazione degli alunni con l’ambiente, ossia con le persone, le regole, le istituzioni, le culture e le caratteristiche socioeconomiche che influenzano le loro vite”. Ecco allora che la scuola è chiamata ad interrogarsi passando da una logica dell'integrazione delle “diversità “, ad una logica dell'inclusione intesa quindi come un processo che riconosca la rilevanza della piena partecipazione alla vita scolastica da parte di “tutti”. In tale prospettiva la scuola si impegna a: - Creare politiche inclusive: Esse incoraggiano la partecipazione degli alunni e del gruppo insegnante fin dal primo ingresso nella scuola, forniscono aiuto a tutti gli alunni della comunità locale e riducono le spinte all’esclusione. Viene considerato sostegno ogni attività in grado di accrescere la capacità della scuola nel rispondere alla diversità degli alunni, e tutte le forme di sostegno vengono sviluppate secondo principi inclusivi e in modo coordinato all’interno di un quadro unitario. - Creare culture inclusive: Questa dimensione crea una comunità sicura, accogliente, cooperativa e stimolante, in cui la valorizzazione di ciascuno diviene il punto di partenza per ottimizzare i risultati di tutti, diffondendo valori inclusivi condivisi e trasmessi a tutto il
gruppo insegnante, agli alunni, ai membri del Consiglio di Amministrazione e alle famiglie. I principi e i valori, nelle culture inclusive della scuola, orientano le decisioni sulle politiche educative e gestionali e sulle pratiche quotidiane nella classe, in modo che lo sviluppo della scuola divenga un processo continuo. - Creare pratiche inclusive: Questa dimensione promuove pratiche scolastiche che riflettono le culture e le politiche inclusive della scuola. Le attività formative vengono progettate in modo da rispondere alla diversità degli alunni e gli alunni sono incoraggiati a essere attivamente coinvolti in ogni aspetto della loro educazione, valorizzando anche le loro conoscenze ed esperienze fuori della scuola. Il personale individua nella collaborazione con i colleghi, gli alunni, le famiglie e la comunità locale le risorse materiali e umane per il sostegno all’apprendimento e alla partecipazione. 1. RIFERIMENTI NORMATIVI E BIBLIOGRAFICI - Legge 5 febbraio 1992, n. 104 Legge-quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate - Decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999 n.275 Regolamento recante norme in materia di autonomia delle Istituzioni scolastiche, ai sensi dell’art.21 della legge 15 marzo 1997 n.59 - MIUR 2006 Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri - Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, 23 febbraio 2006, n. 185 "Regolamento recante modalità e criteri per l'individuazione dell'alunno come soggetto in situazione di handicap, ai sensi dell'articolo 35, comma 7, della legge 27 dicembre 2002, n. 289" - Decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 2009 n.89 Regolamento recante - Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione - MIUR 2009 Linee guida per l’integrazione scolastica degli alunni con la disabilità. - Direttiva MIUR 27 dicembre 2012 Strumenti di intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica. - MIUR 2012 Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione - DGR Regione Lombardia n.3449 del 07/11/06 - Accordo di programma provinciale per l’integrazione scolastica degli alunni in situazione di handicap. 2. LA NOZIONE DI INCLUSIONE La nozione di inclusione, oggetto della nuova normativa d’indirizzo per la programmazione didattica delle scuole, apporta una significativa precisazione rispetto alla precedente nozione di integrazione. Infatti, mentre col concetto di integrazione l’azione si focalizzava sul singolo soggetto, cui si imputavano deficit o limiti di vario genere e a cui si offriva un aiuto di carattere didattico e strumentale, l’inclusione attribuisce importanza all’operatività che agisce sul contesto nella sua globalità. Non sono le persone/bambini che devono essere “adatte o adattate” al contesto scolastico, alla vita della scuola così come siamo abituati ad organizzarla e scandirla nel tempo, ma il contesto e l’organizzazione che devono essere strutturati in modo duttile, plurale, così da potere essere fruibili a diversi livelli di competenze, di conoscenze, di capacità, di possibilità.
Ecco allora che una scuola che “ include” è una scuola che “pensa” e “progetta” dando attenzione a tutti; una scuola che non si deve muovere solo in condizioni di emergenza, ma che opera sul binario del miglioramento organizzativo affinché nessuno si percepisca come non appartenente o non accolto. Si tratta di un cambiamento di prospettiva che ha come fondamento il riconoscimento e la valorizzazione delle differenze e rivolge particolare attenzione alla rimozione delle barriere presenti nel contesto. Tale riconoscimento impone al sistema “scuola” una nuova impostazione con importanti modifiche da realizzare nella concretezza e nella prassi ordinaria; inoltre, il nuovo punto di vista, deve essere eletto a linea guida dell’attività educativo - didattica quotidiana, ovvero della “normalità” (non della “straordinarietà”) del funzionamento scolastico. L’inclusione viene così a tratteggiarsi come un processo continuo volto a rimuovere gli ostacoli alla partecipazione e all’apprendimento che possono derivare dalla diversità umana in relazione a differenze di genere, di provenienza geografica, di appartenenza sociale, di condizione personale. L’inclusione è un processo che coinvolge tutta la comunità educante, che ne condivide i principi e si attrezza per concretizzarli nella pratica didattica ed educativa. Essa implica il cambiamento: è un percorso verso la crescita illimitata degli apprendimenti e della partecipazione di tutti gli alunni, che va oltre l’integrazione. Il concetto di inclusione scolastica, così delineato, comporta non soltanto l’affermazione del diritto della persona/bambino ad essere presente in ogni contesto educativo/scolastico, come era previsto nell’integrazione, ma anche che tale presenza sia dotata di significato e di senso e consenta il massimo sviluppo possibile delle capacità, delle abilità e delle potenzialità di ognuno. 3. FINALITA’ Le finalità della scuola in relazione al tema dell’inclusione si definiscono, in accordo con quanto proposto dalle Indicazioni Nazionali per il curriculo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione, “a partire dalla persona che apprende, con l’originalità del suo percorso individuale e le aperture offerte dalla rete di relazioni che la legano alla famiglia e agli ambiti sociali”. In coerenza con i principi dell’inclusione e dell’integrazione delle culture, la Scuola dell’Infanzia Zinelli Perdoni considera l’accoglienza della diversità quale valore irrinunciabile, impegnandosi a favorire la messa in atto di specifiche strategie didattico-organizzative e l’attivazione di percorsi personalizzati al fine di consolidare e sviluppare pratiche inclusive. Ne consegue che la scuola si impegna: - a definire pratiche condivise in tema di accoglienza ed inclusione, agendo sul contesto educativo al fine di aumentare i livelli di partecipazione di ciascun attore e favorire la creazione di una scuola accogliente (rimozione barriere, attivazione facilitatori); - a persegue l’inclusione di tutti gli alunni attraverso la personalizzazione dei percorsi educativi e di apprendimento, in particolare per coloro che hanno bisogni educativi speciali (BES), e particolari disagi culturali, linguistici e sociali; - a promuovere la dimensione comunitaria e sociale dell'apprendimento mediante l’utilizzo del cooperative learnig e del tutoraggio tra pari; - a condividere le linee metodologiche e i presupposti pedagogici con tutto il personale educativo ed ausiliario mediante la calendarizzazione di incontri in équipe e percorsi di formazione continua del personale in servizio; - a favorire la creazione di una comunità educante promuovendo l’attivazione di sinergie e collaborazioni con le famiglie, gli Enti Locali, il sistema Sanitario, l’associazionismo per la valorizzazione delle risorse sociali, culturali ed economiche del territorio.
4. OBIETTIVI PER UNA SCUOLA INCLUSIVA - Valorizzare in modo equo tutti gli alunni e il gruppo docente; - Accrescere la partecipazione degli alunni — e ridurre la loro esclusione — rispetto alle culture, ai curricoli e alle comunità sul territorio; - Riformare le culture, le politiche educative e le pratiche nella scuola affinché corrispondano alle diversità degli alunni; - Ridurre gli ostacoli all’apprendimento e alla partecipazione di tutti gli alunni, non solo delle persone con disabilità o con Bisogni Educativi Speciali; - Apprendere, attraverso tentativi, a superare gli ostacoli all’accesso e alla partecipazione di - Particolari bambini, favorendo quei cambiamenti che possono favorire tutti. - Vedere i bambini, che hanno il sostegno all’apprendimento, come una risorsa puttosto che come un problema da superare. - Riconoscere il diritto degli alunni ad essere educati nella propria comunità; - Migliorare la scuola sia in funzione del gruppo docente che degli alunni; - Promuovere il sostegno reciproco tra scuola e comunità. (L’Index per l’inclusione Promuovere l’apprendimento e la partecipazione nella scuola Booth Ainscow) 5. INDICATORI La scuola dell’infanzia Zinelli Perdoni si propone di potenziare la cultura dell’inclusione per rispondere in modo efficace alle necessità di ogni alunno che, con continuità o per determinati periodi, manifesti Bisogni Educativi Speciali, delineando, in accordo con quanto proposto dall’Index per l’inclusione, i seguenti indicatori. - La scuola promuove l’accoglienza di tutti gli alunni della comunità locale; - L’insegnamento è progettato tenendo presenti le capacità di apprendimento di tutti gli alunni; - Le lezioni stimolano la partecipazione di tutti gli alunni; - Le lezioni sviluppano la comprensione della differenza; - I bambini sono attivamente coinvolti nelle attività di apprendimento e il bambino è protagonista del proprio sapere; - La scuola promuove l’apprendimento cooperativo; - La scuola incoraggia il rispetto dei tempi del bambino; - L’ambiente di apprendimento risponde alle esigenze dei bambini; - La scuola utilizza la didattica laboratoriale; - La scuola promuove le routine come momenti di sostegno all’autonomia del bambino; - Gli insegnanti di sostegno e/o assistenti all’autonomia promuovono l’apprendimento e la partecipazione di tutti gli alunni della scuola; - Tutti gli alunni prendono parte alle attività esterne all’aula e alle uscite didattiche; - Le attività di formazione aiutano gli insegnanti ad affrontare le diversità degli alunni e a valorizzare le differenze individuali dei bambini; - La scuola organizza momenti di partecipazione/formazione per le famiglie sulle politiche inclusive; - La scuola prevede momenti di accompagnamento per le famiglie; - Nella pratica didattica ci sono progetti aperti alla partecipazione delle famiglie.
6. DIMENSIONE ORGANIZZATIVO-GESTIONALE A) RISORSE PROFESSIONALI ATTIVATE PER UNA SCUOLA INCLUSIVA Figura professionale Compiti e competenze in relazione all’inclusione Coordinatrice - collabora con il gestore per l’efficiente organizzazione della scuola sollecitando la riflessione su tematiche inclusive al fine di definire politiche della scuola orientate in tal senso e di pianificare risorse economiche; - propone il confronto in collegio per la tematica inclusiva; - coordina le attività di progettazione didattica e le iniziative finalizzate all'ampliamento dell'offerta formativa a prevalente tematica inclusiva; - mantiene un ruolo di supervisore educativo nei confronti delle insegnanti; - propone al legale rappresentante iniziative di aggiornamento e formazione per il personale docente e non docente su tematiche inclusive e in grado di favorire la creazione del gruppo di lavoro; - si fa promotrice del corretto adempimento normativo; - cura i rapporti con l'équipe medico-psico-pedagogica in presenza di alunni certificati; - supporta le insegnanti durante i momenti di confronto e verifica con le famiglie; - collabora alla stesura delle relazioni per gli specialisti; - promuove la partecipazione dei genitori alla vita della scuola; - promuove momenti di condivisione e sensibilizzazione delle famiglie su tematiche inclusive; - si fa promotrice dell’attivazione di collaborazioni con Enti ed associazioni sul territorio; - predispone il Rapporto di Autovalutazione Insegnante di sezione - promuove la creazione di un clima positivo in sezione valorizzando le risorse di ciascun bambino; - progetta l’insegnamento tenendo presente la capacità di apprendimento di tutti gli alunni; - promuove le routine come momenti di sostegno all’autonomia del bambino; - predispone momenti di attività laboratoriale; - promuove l’apprendimento cooperativo; - adotta strumenti di osservazione al fine di monitorare eventuali situazioni problematiche; - riferisce alla coordinatrice situazioni problematiche; - promuove una comunicazione positiva con le famiglie. Insegnante di - partecipa alla programmazione educativa e didattica; sostegno - cura gli aspetti metodologici e didattici funzionali a tutto il gruppo classe; - svolge il ruolo di mediatore dei contenuti programmatici, relazionali e didattici; - partecipa ai momenti di confronto e restituzione con la famiglia; - partecipa al GLI cooperando per il miglioramento del servizio; - partecipa alla stesura dei PEI;
- è contitolare della classe; - accoglie l’alunno nel gruppo classe favorendone l’inclusione. Assistente ad - sotto la diretta responsabilità didattica dei docenti, collabora personam per l'effettiva partecipazione dell’alunno alle attività previste dal PTOF; - affianca l’alunno nelle attività finalizzate all’igiene della propria persona attuando, ove possibile, forme educative che consentano il recupero e/o la conquista dell’autonomia; - presenzia ai momenti di recupero funzionale collaborando con i terapisti perché gli interventi semplici siano contestuali e correttamente continuati anche al di fuori della presenza del tecnico e su prescrizione dello stesso; - accompagna l’alunno nelle uscite e nelle attività programmate e autorizzate (dove non sia eventualmente prevista la presenza dell’insegnante) avendo cura di attuare le azioni e le strategie concordate per il raggiungimento degli obiettivi condivisi e definiti soprattutto nell’ambito dell’autonomia personale; - collabora, in aula o nei laboratori, con l’insegnante nelle attività e nelle situazioni che richiedano un supporto pratico funzionale, ma anche socio-relazionale e/o di facilitazione della comunicazione; - partecipa alla stesura del Piano Educativo Individualizzato contribuendo, secondo le proprie competenze, all’individuazione delle potenzialità, degli obiettivi, delle strategie/metodologie; - collabora, visti i progetti particolari, alla realizzazione di iniziative e attività con cui la scuola e i servizi territoriali mirano, congiuntamente, all’integrazione dell’alunno disabile in altre strutture del territorio. Personale ausiliario - aiuta l’alunno negli spostamenti all’interno dell’edificio scolastico; - assiste l’alunno relativamente ai bisogni primari; - collabora alla costruzione di un ambiente educativo accogliente e stimolate per la maturazione delle autonomie personali e della comunicazione. Consiglio di - definisce politiche inclusive; amministrazione - reperisce e attribuisce risorse per l’attivazione di progetti inclusivi; - verifica l’effettiva realizzazione di prassi inclusive che favoriscono il benessere dei diversi attori della scuola. Figure esterne - realizzano progetti ad hoc sul piccolo gruppo; (psicomotricista, - strutturano percorsi in grado si favorire la partecipazione musico terapeuta) attiva del bambino, favorendo la relazione tra pari e lo sviluppo dell’autostima. Servizio Sociali - responsabile della presa in carico sociale del minore e del nucleo famigliare; - supporta e guida la famiglia (pratiche di sostegno); - fornisce risorse di supporto alla scuola (adempimento normativo); - partecipa alla consultazione per la definizione del PEI; - è l’interlocutore privilegiato per l’attivazione di progetti extra- scolastici; - segnala eventuali situazioni di rischio. Neuropsichiatria - effettua l’accertamento e la valutazione diagnostica;
- effettua la rivalutazione in itinere; - partecipa a momenti di raccordo con le agenzie scolastiche fornendo la propria consulenza; - partecipa a momenti di raccordo con gli specialisti esterni coinvolti nella presa in carico. Servizi di consulenza - effettuano interventi diretti sul minore e/o sul nucleo specialistica familiare; - partecipano a momenti di raccordo con gli operatori e i referenti della presa in carico; - forniscono indicazioni operative per la gestione di situazioni complesse mettendo in comune strategie e strumenti. Servizio di consulenza - consulenza finalizzata alla stesura del progetto educativa FISM individualizzato per bambini certificati; - supporto nella definizione di strategie e metodologie funzionali; - partecipazione a momenti di verifica periodica del progetto. B) LA FORMALIZZAZIONE DEI BES Un bisogno educativo speciale (BES) è qualsiasi difficoltà evolutiva di funzionamento, permanente o transitoria, che si evidenzia in ambito educativo e/o di apprendimento. Il concetto di BES (Bisogni Educativi Speciali), si basa su una visione globale della persona con riferimento al modello ICF della classificazione internazionale del funzionamento, disabilità e salute (International Classification of Functioning, disability and health), fondata sul profilo di funzionamento e sull’analisi del contesto, come definito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Si sottolinea come già dalla scuola dell’infanzia sia possibile evidenziare elementi predittivi di disturbi evolutivi specifici che potranno essere confermati e/o certificati negli anni successivi (Legge 170/2010, Legge 53/2003). Quando è presente un alunno BES, nella scuola inclusiva, occorre sapere come operare, per questo è necessario avere una conoscenza preventiva delle varie tipologie di BES, delle risorse e strategie necessarie da attivare. Il riconoscimento formale da parte del collegio docenti e del Consiglio di Amministrazione, è il primo momento della storia “inclusiva” dell’alunno con BES. Sono destinatari dell’intervento a favore dell’inclusione scolastica tutti gli alunni con Bisogni Educativi Speciali comprendenti: - disabilità (ai sensi della Legge 104/92, Legge 517/77); - disturbi evolutivi specifici; - alunni in situazione di disagio socio-economico; - alunni con svantaggio linguistico e/o culturale. C) FORMAZIONE DI UN GLI (GRUPPO LAVORO PER L’INCLUSIONE) Il gruppo di lavoro per l’inclusione si propone di definire le politiche della scuola in tema di promozione dell’inclusione. Esso svolge le seguenti funzioni: - rilevazione dei BES presenti nella scuola su determinazione del consiglio di scuola ; - raccolta e documentazione degli interventi didattico-educativi specifici; - supporto ai colleghi sulle strategie e metodologie di gestione delle classi; - rilevazione, maturazione e monitoraggio del livello di inclusività della scuola; - elaborazione e aggiornamento del Piano Annuale per l’Inclusività. Il GLI è composto da: coordinatrice didattica, dalle insegnanti delle sezioni dove sono presenti i bambini segnalati e dalle insegnanti di sostegno. Il gruppo di lavoro si incontra con scadenza quadrimestrale.
7. MODELLO DI PRESA IN CARICO EDUCATIVA Il gruppo di lavoro ha delineato alcune procedure affinché il passaggio dalla famiglia all’ambiente scolastico diventi non solo il più sereno possibile, ma anche il più efficace. Accoglienza L’accoglienza dell’alunno con disabilità si concretizza in due modalità di iscrizione: 1) accogliendo un alunno già certificato al momento dell’iscrizione, 2) sostenendo la famiglia nel processo di certificazione, partendo da elementi osservati durante le attività e la permanenza scolastica. Situazione Compiti famiglia Compiti scuola Compito Ente locale Alunno certificato Presentare alla scuola Acquisire la la documentazione e documentazione, la certificazione aprire fascicolo alunno attestante la diagnosi Dare consenso a Definire il numero di richiesta ore di sostegno dell’insegnante di sostegno Condividere con la Condividere con la scuola il protocollo di famiglia il protocollo di accoglienza accoglienza Richiedere eventuali Assegnare incarichi ore di assistenza per per l’assistenza l’autonomia e all’autonomia l’integrazione Segnalazione in Prestare attenzione corso nell’individuare e focalizzare il disagio e la difficoltà Consenso per la Condivisione dei dati richiesta di valutazione con la famiglia all’ASST Report e raccordo con la NPI
Fasi di accoglienza Azione Figure coinvolte Tempistica Primo colloquio con i genitori Coordinatrice, Maggio-giugno Assistente Sociale (a seguito della PRE-ACCOGLIENZA conferma dell’iscrizione) Colloquio con gli specialisti Coordinatrice Entro giugno Condivisione delle informazioni: Coordinatrice, Settembre (prima presentazione del caso insegnante di sezione, dell’inizio della scuola) insegnante di sostegno, assistente ad personam Predisposizione degli ambienti Coordinatrice, insegnate Settembre (prima di sostegno dell’inizio della scuola) Visite alla scuola da parte dell’alunno Insegnante di sezione, Giugno-settembre (almeno 2) insegnate di sostegno Osservazione Insegnante di sezione, Primi 20 giorni insegnate di sostegno, assistente ad personam ACCOGLIENZA Colloquio con i genitori Coordinatrice, Entro fine ottobre insegnante di sezione, insegnate di sostegno, assitente ad personam Raccordo con specialisti Coordinatrice, Entro fine ottobre insegnante di sezione, insegnate di sostegno, Assistente sociale Inserimento Azione Figure coinvolte Tempi Definizione routine Insegnante di sezione, insegnate di novembre sostegno, assistente ad personam Definizione metodologia di Coordinatrice, insegnante di sezione, novembre intervento e strategie insegnate di sostegno, assistente ad personam, pedagogista Definizione obiettivi (in Coordinatrice, insegnante di sezione, novembre relazione alle aree di insegnate di sostegno, assistente ad intervento) personam, pedagogista Stesura PEI Coordinatrice, insegnante di sezione, Entro il 30 novembre insegnate di sostegno, assistente ad personam, pedagogista Incontro di condivisione Coordinatrice, insegnante di sezione, novembre obiettivi PEI con la insegnate di sostegno, assistente ad famiglia personam Raccordo con NPI per Coordinatrice, insegnante di sezione, novembre sottoscrizione allegato E insegnate di sostegno, assistente ad personam, neuropsichiatra Monitoraggio e verifica Azione Figure coinvolte Tempi Verifica in itinere Coordinatrice, insegnante di sezione, Novembre-giugno insegnate di sostegno, assitente ad personam Verifica intermedia degli Coordinatrice, insegnante di sezione, Febbraio
obiettivi del PEI insegnate di sostegno, assitente ad personam Monitoraggio con Coordinatrice, insegnante di sezione, Da definire specialisti esterni insegnate di sostegno, assitente ad personam Verifica finale obiettivi PEI Coordinatrice, insegnante di sezione, Giugno insegnate di sostegno, assitente ad personam Incontro finale verifica Coordinatrice, insegnante di sezione, Giugno obiettivi PEI con famiglia insegnate di sostegno, assitente ad personam Stesura relazione finale Coordinatrice, insegnante di Giugno sostegno 8. OBIETTIVI DISCIPLINARI E MODALITA’ DI INTERVENTO Tenendo conto della situazione di partenza dell’alunno, la scuola si propone di: 1) Valorizzare l’esperienze e la conoscenza tra bambini favorendo un percorso di socializzazione e di collaborazione tra pari; 2) Attuare interventi adeguati nel rispetto delle diversità predisponendo percorsi specifici; 3) Favorire l’esplorazione e la scoperta, la ricerca, il confronto e il dialogo; MODALITA’ DI INTERVENTO: a) individualizzazione b) personalizzazione dei saperi messi a punto dalla scuola I percorsi di individualizzazione e di personalizzazione degli apprendimenti vengono promossi: - utilizzando pratiche didattiche integranti e metodologie ad hoc per promuovere interventi mirati ad incrementare lo sviluppo in tutte le aree di funzionamento dell’alunno (come declinato nel PEI su modello ICF); - predisponendo momenti di attività individualizzata in rapporto 1:1 - rispettando i tempi e i ritmi di apprendimento degli alunni - promuovendo l’apprendimento per scoperta - valorizzando la mediazione tra pari e favorendo l’apprendimento per imitazione - condividendo gli obiettivi con tutti i docenti, i genitori ed eventuali servizi di presa in carico ORGANIZZAZIONE DEL CONTESTO E DELLA DIDATTICA La scuola cerca di rendere più inclusivo il contesto: - costruendo un clima positivo e motivante; - realizzando una strutturazione degli spazi chiara e funzionale all’autonomia del bambino; - prevedendo l’uso di ambienti attrezzati per attività specifiche (palestre, giardino, aula di sostegno, stanza per il rilassamento…); - organizzando gli arredi in modo da favorire le relazioni tra le persone; - articolando la classe in gruppi di apprendimento cooperativo; - suddividendo il tempo in scansioni operative per il lavoro diversificato; - mettendo a disposizione percorsi opzionali per incentivare la capacità di scelta e sostenere nel tempo la motivazione; - organizzando i tempi di compresenza in relazione alle attività proposte; - utilizzando il territorio come contesto di apprendimento PROGRAMMAZIONE ANNUALE E PROGETTAZONE INCLUSIVA La programmazione annuale tiene conto delle dinamiche inclusive: tutti gli alunni, nel rispetto delle loro competenze, sono coinvolti nella proposta educativa. I contenuti specifici dei progetti didattici annuali proposti ai bambini si strutturano a partire da:
- una osservazione iniziale al fine di conoscere caratteristiche e bisogni di ogni bambino; - una stesura delle finalità e degli obiettivi a sostegno dell’azione didattica che tiene conto delle dinamiche inclusive; - la proposta di attività di laboratori che favoriscano l’esperienza diretta nei campi di esperienza. Annualmente viene definita una tematica che fa da sfondo all’intera programmazione. Mensilmente si curano i contenuti specifici tenendo presente i diversi percorsi a seconda dell'età e dei ritmi di apprendimento. La modalità di accordo tra tempi d’insegnamento e tempi di apprendimento dei bambini è quindi molto flessibile, vengono messi in primo piano i tempi di ogni bambino. Tale progettazione educativa può pertanto definirsi “evolutiva”: essa infatti mira ad individuare i reali bisogni dell’alunno e, attraverso un costante monitoraggio e continui aggiustamenti, si prefigge obiettivi adeguati e raggiungibili. Bisogni Proposta dell’alunno didattica Rilevazione Individuazion competenze e competenza attivate attesa Sviluppo proposta L’attività didattica proposta viene pertanto attentamente strutturata, gli apprendimenti vengono facilitati mediante l’utilizzo di mediatori didattici: -mediatori attivi: prevedono un contatto intensivo con la realtà vissuta, esplorata e sperimentata (attività manipolatorie, laboratori, progetto orto, uscite sul territorio); -mediatori iconici: decodificano e interpretano la realtà che viene letta attraverso immagini fisse, agende. L’immagine è il canale comunicativo privilegiato che aiuta il bambino in difficoltà ad orientarsi nell’attività con sicurezza ed autonomia; -mediatori analogici:fingono la realtà, si rifanno al gioco simbolico e alla simulazione, sono gratificanti e vengono spesso utilizzati come rinforzo; -mediatori simbolici: si allontanano dalla realtà vissuta, essa viene rappresentata attraverso codici simbolici condivisi, favoriscono la meta-cognizione. METODOLOGIE DIDATTICHE INCLUSIVE UTILIZZATE METODOLOGIA ELEMENTI DI EFFICACIA -Attività in piccolo gruppo; Favorire lo sviluppo di competenze sociali e -Cooperative learning; relazionali; stimolare la partecipazione di tutti gli -Peer-tutoring; alunni; favorire l’apprendimento per imitazione; -Circle time promuovere l’apprendimento cooperativo. - Attività per gruppo omogeneo Predisporre percorsi educativo-didattici rispondenti al
livello cognitivo favorendo lo sviluppo di competenze specifiche. (Predisposizione di attività funzionali al raggiungimento degli obiettivi del P.E.I.) - Didattica multisensoriale: uso costante e Formulare le proposte didattiche secondo diversi simultaneo di più canali percettivi – visivo, uditivo, canali sensoriali consente di adattarsi ai differenti stili tattile, cinestesico – ; cognitivi dell’alunno incrementando le possibilità di apprendimento. - Didattica laboratoriale I laboratori si configurano come spazi accessibili a tutti bambini. Si svolgono numerose attività sollecitate dalla presenza di materiali specifici e dalle proposte che privilegiano la strategia del problem- solving. -Creazione di una routine; Creare i presupposti per sostenere l’autonomia del -Utilizzo di facilitatori visivi (etichettatura degli bambino. Favorire l’orientamento spazio-temporale. ambienti; strutturazione di agende giornaliere) - Utilizzo CAA Favorire canali comunicativi alternativi a quello verbale. 9. PROGETTI INCLUSIVI ATTIVATI Progetto attività psicomotoria: L’esperienza psicomotoria quale risposta al naturale bisogno di movimento del bambino, inteso come espressione della vita affettiva, psichica, relazionale ed intellettiva: attività psicomotoria in piccolo gruppo proposta a cadenza settimanale per il bambini del 2° e 3° anno di scuola. Il percorso è sviluppato e proposto da un tecnico esterno qualificato per la durata di 15 lezioni. (Si veda scheda tecnica allegata). Progetto orto: Il progetto orto-giardino vuole proporsi come un’attività nella quale i bambini vengono stimolati ad utilizzare i propri sensi per mettersi in “contatto con la natura” e sviluppare abilità diverse, quali l’esplorazione, l’osservazione e la manipolazione. L’orto consente, infatti, di “imparare facendo”, di sviluppare la manualità e il rapporto reale e pratico con gli elementi naturali e ambientali, di sviluppare il concetto del “prendersi cura di”, di imparare ad aspettare, di cogliere il concetto di diversità. Consente inoltre di favorire il lavoro cooperativo, favorendo lo sviluppo delle competenze relazionali del bambino. Il percorso è indirizzato ai bambini del 2° e 3° anno mediante attività in piccolo gruppo da aprile a giugno. (Si veda scheda tecnica allegata). Progetto continuità: il passaggio tra i diversi ordini di scuola rappresenta un momento delicato per ciascun bambino ed in particolar modo per gli alunni con Bisogni Educativi Speciali e le loro famiglie. La necessità garantire un percorso formativo lineare e armonico chiama i diversi ordini di scuola a coordinarsi sì da garantire un efficace passaggio di informazioni ed una continuità delle strategie e delle metodologie didattiche risultate funzionali. In allegato la scheda tecnica del progetto continuità specifica per minori con bisogni educativi speciali che la scuola ha definito in concertazione con l’Istituto Comprensivo di riferimento e il Nido. (Si veda scheda tecnica allegata). 10. ESPERIENZE DI RETE La scuola Zinelli Perdoni si propone come facilitatore nella creazione una comunità educante attivando sinergie e collaborazioni con Enti e associazioni presenti sul territorio al fine di promuovere un contesto inclusivo. Solo la progettazione concertata tra scuola, ambito pubblico (responsabile della presa in carico socio-sanitaria) e dimensione comunitaria del territorio (ambiente di vita naturale del bambino) consente di massimizzare le risorse e le competenze così offrire al bambino e alla sua famiglia una risposta coerente e flessibile nel corso del tempo. Tale impostazione consente inoltre di generalizzare in diversi contesti strategie e strumenti specifici
risultati funzionali per il supporto del bambino nel suo percorso di crescita e di autonomia (si pensi ad esempio l’utilizzo di agende strutturate, storie sociali,… per minori affetti dallo spettro autistico). In una prospettiva di inclusione la scuola ha instaurato legami di collaborazione con diverse realtà territoriali e specialistiche: - Servizi sociali del Comune di Padenghe sul Garda; - A.S.S.T. del Garda, servizio di Neuropsichiatria di Lonato e Salò ; - Centro Giocabile Cooperativa La Rondine, centro specializzato per la presa in carico di minori con disturbo dello spettro autistico; - Centro Medico Psicologico di Lonato; - Associazione Luna Onlus sede di Montichiari; - Istituto Comprensivo Valtenesi; - Medici di base; - Associazioni sportive del territorio 11. STRUMENTI E PROCEDURE DI MONITORAGGIO STRUMENTI E COME E DA CHI VENGONO EFFICACIA PROCEDURE PER UTILIZZATI MONITORARE I PROCESSI DI INCLUSIONE Fascicolo personale dell’alunno Il fascicolo viene costantemente Consente di tener traccia delle aggiornato dalla Coordinatrice e metodologie di intervento dalle insegnati di riferimento. utilizzate e dei progetti attivati Contiene tutto il materiale garantendo la continuità inerente l’alunno (Diagnosi educativa. Funzionale, PEI, eventuali relazione, materiale progetti Consente di poter disporre e attivati). In fase di passaggio di condividere immediatamente grado scolastico viene condiviso informazioni rilevanti per la presa con i docenti della scuola in carico. successiva secondo le modalità previste dalla legge sulla privacy. Consente di monitorare il Conservato in segreteria sotto la processo di acquisizione delle responsabilità della Coordinatrice. competenze nel tempo. SR 4/5: prove per l'individuazione Utilizzate dalle insegnanti durante Verificare l'acquisizione delle delle abilità di base nel passaggio i momenti di attività per gruppo di abilità fonologiche, linguistiche, dalla scuola dell'infanzia alla età omogeneo. logico-matematiche, di scuola primaria simbolizzazione e lo sviluppo psicomotorio. Individuare precocemente eventuali fragilità così da agire in un'ottica preventiva predisponendo adeguati percorsi didattici personalizzati di potenziamento e supporto. Progetto accoglienza specifico Riferimento operativo per le figure Garantire le corrette procedure per bambini con Bisogni educativi di coordinamento e le insegnati amministrative e burocratiche speciali: definizione di buone nella fase di accoglienza di un (documentazione necessaria). prassi (vedi modello di presa in bambino con bisogni specifici. carico educativo sezione Favorire la conoscenza del accoglienza) minore da parte del corpo docenti. Predisporre gli ambienti in relazione alle esigenze del minore. Individuare una serie di attività finalizzate ad un positivo inserimento nel nuovo ambiente.
Costruire un rapporto di fiducia con le famiglie che consenta uno scambio sereno e significativo in funzione dei bisogni dei minori. Questionari di gradimento Customer satisfation monitorata a Monitorare la qualità del servizio cadenza prefissata mediante percepita dalle famiglie. questionari di gradimento somministrati alle famiglie. Favorire l’alleanza educativa con Rielaborazione dei dati emersi da la famiglia. parte della Coordinatrice e restituzione al Consiglio di Rilevare i bisogni emergenti delle amministrazione. famiglie sì da dar risposta con politiche e offerte formative aderenti. Verbali dei collegi Stilati in sede di collegio dalla Condividere informazioni, tener Coordinatrice e trasmessi al traccia di quanto deliberato. C.d.A. per conoscenza. Rette calmierate Il Consiglio di Amministrazione Promuovere l’accoglienza di tutti annualmente predispone il piano gli alunni della comunità locale. delle rette calcolato sulla base del reddito familiare in base al modelli Favorire l’inserimento di minori ISEE. appartenenti a famiglie con disagio socio-economico Verbali di trattenimento Predisposto dalla Coordinatrice in Corretto adempimento normativo. concertazione con gli attori della presa in carico. Personalizzazione del percorso Vengono inoltre acquisiti agli atti: educativo, progettazione • progetto educativo-didattico condivisa tra scuola, famiglia e • delibera del collegio docenti sistema socio-sanitario. • parere tecnico degli specialisti che hanno in carico l’alunno • assenso della famiglia Verbali di colloquio con i Stilati dalla Coordinatrice al Monitorare il processo evolutivo genitori termine del colloquio, condiviso in del minore. collegio docenti in relazione a situazioni problematiche. Mantenere una documentazione agli atti. Verbali di colloquio con gli Stesi dalla Coordinatrice al Monitorare il processo evolutivo specialisti termine degli incontro di verifica, del minore. condivisi con gruppo docente. Mantenere una documentazione agli atti. Registrare indicazioni operative, strumenti e metodologie risultate funzionali in setting estendendole al contesto scolastico. Formazione degli insegnanti : Raccolta fabbisogno formativo Predisporre interventi formativi in piano annuale formazione. mediante intervista semi- relazione a specifiche esigenze strutturata durante momenti di del corpo docente in relazione ai équipe (entro ottobre di ogni minori seguiti. anno). Predisposizione di un piano Fornire strumenti metodologici e annuale di formazione da parte competenze specifiche della Coordinatrice (formazione obbligatoria e specifica) da Predisporre momenti di sottoporre al C.d.A per aggiornamento in grado di valutazione sostenibilità facilitare la creazione del gruppo economica. di lavoro. Archiviazione attestati di frequenza da parte della Sostenere percorsi in grado di Coordinatrice (in caso di sostenere la motivazione del
formazione organizzata personale. internamente raccolta dei questionari di gradimento). 11.SITUAZIONE STATISTICHE ANNO SCOLASTICO 2018/19 NUMERO Totale alunni 100 Alunni con disabilità certificate (Legge 104/92) 2 Alunni con Bisogni Educativi Speciali non certificati 2 Insegnanti di sostegno 2 Assistenti alla persona 2 PEI redatti 2 12.VALUTAZIONE INCLUSIVITA’ SCUOLA PRESENTE VALUTAZIONE DEI PUNTI DI FORZA E DELLE NON DA ED CRITICITA’ PRESENTE MIGLIORARE EFFICACE Aspetti organizzativi e gestionali X Percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli X insegnanti Strategie di valutazione coerenti con le prassi inclusive X Percorsi di sostegno specifici e mirati X Ruolo delle famiglie a supporto delle pratiche inclusive X Ruolo della comunità a supporto delle pratiche inclusive X Ruolo dell’Amministrazione a supporto delle pratiche inclusive X Valorizzazione delle risorse esistenti X Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive per la X realizzazione di progetti inclusivi Per l’attuazione di una concreta politica di inclusione è necessario che la scuola riconosca i propri punti di criticità, per superarli, e i punti di forza, per rafforzarli. Ad oggi si ritiene di dover segnalare quanto segue: PUNTI DI FORZA CRITICITA’ EMERSE Stabilità corpo docente che consente di garantire la Ridotta partecipazione delle famiglie in relazione continuità educativa alle prassi inclusive. Ambiente di apprendimento funzionale e flessibile Personale non specificatamente formato sulla disabilità Territorio ricco di risorse per l’attivazione di progetti Mancanza di tabelle – griglie condivise per in esterno l’osservazione sistematica
13. PROGETTUALITA’ DI MIGLIORAMENTO AMBITO DI OBIETTIVI TEMPI MODALITA’ DI INTERVENTO/DESCRIZIONE VERIFICA Predisposizione del PEI degli Adeguarsi alla normativa Novembre Condivisione del alunni certificati secondo modello vigente. 2018 progetto entro il 30 aggiornato MIUR Dotarsi di uno strumento novembre 2018 con maggiormente funzionale NPI e famiglia. all’analisi delle macro aree di Monitoraggio obiettivi e funzionamento consentendo strategie di intervento di definire obiettivi misurabili nei mesi di marzo e e coerenti. giugno. Attenzione al contesto di apprendimento mediante l’individuazione di barriere e facilitatori (prospettiva bio- psico-sociale modello ICF) Revisione GLI con Sensibilizzare e condividere Novembre Partecipazione dei partecipazione allargata priorità di intervento sulle 2018 – nuovi membri agli - partecipazione di un membro in tematiche inclusive con le giugno incontri previsti per rappresentanza dei genitori. famiglie e il Consiglio di 2019 l’anno scolastico 2018- - partecipazione di un membro in Amministrazione. 19. rappresentanza del Consiglio di Favorire la creazione di una amministrazione. comunità educante. - frequenza trimestrale degli incontri . Messa a disposizione di schede Favorire l’osservazione Da Entro il 30 ottobre per l’osservazione sistematica strutturata, definire obiettivi settembre (preliminare alla stesura (es. LAP, ICF), check list, griglia di misurabili e coerenti con le 2018 del PEI), compilazione rilevazione dei comportamenti fasi di sviluppo in relazione dei dati in ingresso e problematici. alle macroaree di definizione degli obiettivi. Verifica nel mese di marzo e giugno. funzionamento. Sviluppare strumenti che Compilazione in itinere consentano l’acquisizione di della griglia per la competenze specifiche da rilevazione dei parte del bambino (es. analisi comportamenti del compito per acquisizione problema con schede di autonomie personali). sintesi nel mese di In caso di presenza di marzo e giugno (solo se comportamenti problema presenti). individuare strumenti per sostituire il comportamento non adeguato con un comportamento socialmente accettabile che svolga la stessa funzione e o estinguerlo risolvendo alla base il bisogno che il comportamento problematico esprime. Fornire strumenti per dare rimandi oggettivi e professionali alle famiglie circa l’andamento del bambino. Formazione specifica area Fornire strumenti tecnico- Giugno Almeno 1 corso attivato inclusione (insegnanti di sezione e operativi specifici alle 2019 su tematiche inclusive. di sostegno) insegnanti. Partecipazione del Supportarle nella gestione corpo docenti ad della comunicazione con le almeno il 75% della
famiglie. proposta formativa Creazione del gruppo di attivata. lavoro. Realizzazione di incontri aperti Sensibilizzazione della Giugno Almeno 1 serata alle famiglie e al territorio su comunità; 2019 tematiche inclusive valorizzazione/attivazione delle competenze genitoriali; valorizzazione della corresponsabilità educativa. Attività di fundraising Reperire nuove risorse Giugno Partecipazione ad 2019 almeno 1 bando APPROVATO E DELIBERATO DAL COLLEGIO DOCENTI IN DATA 5 SETTEMBRE 2018
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