QUALI ALIMENTI PER LA PREVENZIONE DEL RISCHIO COLORETTALE - ALIMENTAZIONE PREVENZIONE & BENESSERE

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ALIMENTAZIONE
PREVENZIONE
& BENESSERE

QUALI ALIMENTI PER
LA PREVENZIONE DEL
RISCHIO COLORETTALE

                        2
                            anno VIII

www.pacinimedicina.it
2                   anno VIII

                                                          IN QUESTO NUMERO:

                                                          3          L’EDITORIALE
                                                                     di Franca Marangoni

Direttore Scientifico                                     4          IL TEMA
Franca Marangoni                                                     a cura di Elena Mattioli
                                                                     Nuovi dati sui principi della
                                                                     dieta diretta alla prevenzione
Direttore Responsabile                                               del tumore del colon-retto
Patrizia Alma Pacini

                                                          11         L’INTERVISTA ALL’ESPERTO
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                                                                     a cura della Redazione di AP&B
Nutrition Foundation of Italy                                        Etichettatura degli alimenti:
                                                                     allo studio gli effetti su conoscenze
                                                                     e comportamenti dei consumatori
Coordinamento redazionale                                            Risponde Daniela Martini
Alessandra Della Mura
                                                          14         LA SCHEDA
Redazione                                                            L’olio d’oliva
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ISSN 2531-3908 (online)

Edizione digitale febbraio 2021
Periodico mensile – Testata iscritta presso il Registro                   OPEN ACCESS
pubblico degli Operatori della Comunicazione              La rivista è open access e divulgata sulla base della licenza CC-BY-NC-ND (Creative
                                                          Commons Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate 4.0 Internazionale). Il
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L’EDITORIALE

C
        he la prevenzione oncologica              vamente impattare sul rischio di svilup-
        passi anche attraverso l’adozione         pare questi tumori.
        di stili alimentari (oltre che di vita)
sani non è certo una novità. Soprattut-           Sempre in un’ottica di prevenzione, e
to per i tumori del colon-retto, che se-          di salute, sta acquisendo sempre mag-
condo i dati dell’Associazione Italiana di        giore interesse negli ultimi anni il tema
Oncologia Medica (AIOM) si sono con-              dell’etichettatura degli alimenti, al quale
fermati nel 2020 tra quelli maggiormen-           è dedicata invece l’Intervista a Daniela
te diagnosticati nel nostro Paese, e che,         Martini, Ricercatrice del Dipartimento di
pur con una riconosciuta eziologia mul-
                                                  Scienze per gli alimenti, la nutrizione e
tifattoriale, sembrano presentare, tra le
                                                  l’ambiente dell’Università di Milano, che
patologie tumorali, la maggiore correla-
                                                  ha recentemente curato la pubblicazio-
zione a fattori nutrizionali.
                                                  ne di un numero monografico della ri-
Tuttavia, la review a ombrello (ovvero
                                                  vista Nutrients sul tema. Oltre che mez-
una revisione delle evidenze più solide
disponibili sull’argomento) dalla quale           zo di comunicazione delle informazioni
prende le mosse il Tema pubblicato in             nutrizionali essenziali (lista ingredienti e
questo numero di AP&B mette in evi-               composizione), l’etichetta in tutte le sue
denza la complessità della relazione tra          versioni (apposta su retro o fronte del-
composizione della dieta e rischio di svi-        la confezione dell’alimento) deve essere
luppare tumori del colon-retto. Pur con-          considerata (e lo è anche a livello nor-
fermando i benefici associati all’apporto         mativo) sempre più come uno strumen-
di fibra, ai livelli di assunzione adeguati       to per educare il consumatore, aiutan-
di calcio, ai consumi di yogurt e alla mo-        dolo a compiere scelte alimentari sane
derazione dei consumi di alcol e carni            consapevoli.
rosse, la review sottolinea infatti anche
la necessità di approfondire, con ricer-
che mirate e basate su disegni speri-             Buona lettura!
mentali rigorosi, quanto altre categorie
di alimenti (cereali integrali, latte, speci-                             Franca Marangoni
fici pattern alimentari) possano effetti-                            Direttore Scientifico AP&B

                                                    ALIMENTAZIONE PREVENZIONE & BENESSERE   | 3
IL TEMA

Nuovi dati sui principi della
dieta diretta alla prevenzione
del tumore del colon-retto
a cura di Elena Mattioli

I
    l consumo di carne è finito anco- della relazione tra alimentazione e sa-
    ra una volta sulle prime pagine dei lute (Global Burden of Disease Study)3.
    giornali a seguito di una recente
affermazione del neoministro della Il tumore del colon-retto
Transizione ecologica Roberto Cin-
                                                 Il cancro del colon-retto (CRC) rap-
golani, che ha invitato a diminuirne il
                                                 presenta una delle più frequenti
consumo per evitare presunti impatti
                                                 forme tumorali nelle società ad alto
negativi sulla salute e sull’ambiente.
                                                 reddito come la nostra. Secondo i dati
Quest’idea rimbalza ormai da anni sul-
                                                 AIOM-AIRTUM (Associazione Italiana di
la stampa ad ampia diffusione, e per
                                                 Oncologia Medica-Associazione Italia-
questo è entrata a far parte delle mol- na Registri Tumori), in Italia nel 2020 le
te nozioni che affollano la testa della nuove diagnosi di cancro del colon-ret-
popolazione, non sempre corrette.                to sono state circa 43.700. La neoplasia
A fare il punto del-                                                  colo-rettale rappre-
le reali conoscenze                                                   senta il terzo tumo-
sui     collegamenti              Protettivi latte, latticini,
                                                                      re più diffuso negli
tra alimentazione                fibre nei cereali integrali,         uomini e il secondo
e rischio di tumo-                 mantenendo la varietà              tra le donne in tut-
re del colon-retto,              complessiva dei nutrienti            to il mondo. La sua
una delle principa-                                                   eziologia è mul-
li patologie asso-                                                    tifattoriale: sono
ciate al consumo di carne rossa, arriva coinvolti sia fattori genetici sia am-
un’ampia umbrella review pubblicata bientali. Esistono prove che conferma-
su Jama Network Open1. I risultati di no come alcuni stili di vita modificabili
questa review vanno interpretati anche giochino un ruolo significativo nell’in-
alla luce di altre due revisioni della let- sorgenza e nella progressione della
teratura di grande ampiezza e rilevan- malattia. Tra questi sono noti l’ecces-
za, una focalizzata sugli effetti di salute so di grasso corporeo (sovrappeso e
della carne rossa e trasformata (ad ope- obesità), un’alimentazione non equi-
ra del gruppo di ricerca NutriRECS)2, e librata, l’abitudine al fumo, la scarsa
l’altra basata sull’analisi a livello globale attività fisica e la sedentarietà.

4 |   ALIMENTAZIONE PREVENZIONE & BENESSERE
Umbrella review
  Si definisce review a ombrello una review di altre reviews o metanalisi. Questo tipo di
  studio è in grado di integrare le informazioni certe su un determinato argomento, offren-
  done una panoramica aggiornata e affidabile. Lo scopo è determinare non solo che cosa
  è noto, ma anche cosa ancora non è noto o ben chiarito e andrebbe quindi indagato con
  ulteriori ricerche future. I risultati possono talvolta evitare che si promuovano nella po-
  polazione interventi non adeguatamente supportati da prove e quindi potenzialmente
  inutili4.

La correlazione col cibo:                       ta assunzione di carne rossa rispet-
un’indagine ad hoc                              to a una minore (RR: 1,13), e un elevato
                                                consumo di bevande alcoliche, inteso
Alla luce di questi dati epidemiologici,        come più di quattro bicchieri al giorno,
risulta quindi molto utile l’indagine di        in confronto con l’astinenza dall’alcol o
Veettil e colleghi, che fornisce un’ade-        il consumo occasionale (RR: 1,58). Le al-
guata sintesi dei risultati complessivi         tre tre correlazioni riscontrate erano nel
di 45 metanalisi di studi osservaziona-         verso opposto, cioè riducevano l’inci-
li prospettici impostati con disegno di         denza del tumore in oggetto (l’aumen-
studio di coorte. L’obiettivo dell’analisi
                                                to del consumo di fibra, di calcio e di
era valutare le prove esistenti a confer-
                                                yogurt con l’alimentazione).
ma dell’associazione tra diversi schemi
alimentari, cibi specifici, gruppi di cibi,
                                                Scendendo di un gradino nel livello di
bevande (incluse quelle alcoliche), ma-
                                                affidabilità delle prove troviamo altre
cronutrienti e micronutrienti, e l’insor-
                                                due associazioni basate su evidenze al-
genza di cancro del colon-retto, basan-
                                                tamente indicative (Highly Suggestive
dosi sulla forza e la qualità delle prove
                                                Evidence). Un consumo giornaliero più
emerse globalmente. Le prove circa la
                                                alto di prodotti caseari come latte, for-
correlazione tra un alimento o fattore
                                                maggio e yogurt risultava associato a
preso in considerazione e l’insorgenza
                                                una significativa riduzione del rischio
di CRC sono state classificate secondo
                                                rispetto alle persone che ne consuma-
una scala di forza: convincenti, altamen-
                                                vano meno (yogurt OR: 0,81; latticini
te indicative, indicative, deboli o non si-
                                                RR: 0,83; latte non fermentato RR: 0,85).
gnificative.
                                                Inoltre è emerso che anche l’assunzio-
                                                ne quotidiana di una quantità di alcol
Le associazioni emerse
                                                moderata, tra uno e tre drink al giorno,
Tra le 109 associazioni rilevate negli studi,   risulta associata a un incremento di ri-
solo 5, pari al 4,6%, erano supportate da       schio, se paragonata a un’assunzione
prove definite convincenti (Convincing          saltuaria o del tutto assente (RR: 1,24).
Evidence). Due di queste correlazioni
riguardavano un incremento di rischio           Infine, scendendo ancora di un livello
di tumore del colon-retto: una eleva-           nella scala di forza delle prove sulle as-

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La dieta pesco-vegetariana
  Per dieta pesco-vegetariana si intende un regime alimentare che include frutta, verdura,
  latte e latticini, uova, pesce, crostacei e molluschi, ma esclude qualsiasi tipo di carne o di
  prodotto derivato.

  La dieta semi-vegetariana
  I semi-vegetariani privilegiano la dieta vegetariana, ma la mettono in atto in modo non
  rigido, assumendo in modo occasionale anche prodotti di origine animale, compresa la
  carne. Sono previste però alcune limitazioni, più o meno severe, sulla quantità e/o sulla
  frequenza di assunzione.

sociazioni riscontrate (Suggestive Evi-           i folati, la cui associazione inversa con lo
dence), è emerso che in 8 associazioni            sviluppo di CRC è dimostrata. Meno cer-
(7,3%) su 109 si osserva una riduzione            to è il ruolo di altre fonti di fibra come
del rischio di tumore del colon-retto.            la verdura, la frutta e i legumi. Le prove
Ciò si verifica in chi aderisce a uno             circa i benefici del consumo di frutta e
schema alimentare di dieta mediterra-             verdura rispetto al rischio di CRC sono
nea, a noi ben nota, di dieta sana, di            infatti deboli, come hanno riconosciuto
dieta pesco-vegetariana, di dieta se-             gli esperti del World Cancer Research
mi-vegetariana (vedi riquadro) e in chi           Fund International.
consuma maggiori quantità di cereali
integrali, latte non fermentato o assume          Non va però dimenticato che, a parte la
integratori a base di calcio. L’alimenta-         fibra, gli alimenti vegetali contengono
zione di tipo occidentale e il consumo            vitamine, minerali e polifenoli, che po-
di carni trasformate risultano invece             trebbero contribuire a un effetto com-
associate a un aumento di rischio nel-            plessivo favorevole sul rischio oncolo-
la popolazione adulta.                            gico. Per questo motivo rimangono uno
                                                  strumento di prevenzione plausibile e
L’assunzione di fibra alimentare                  coerente, nonostante le prove dirette
                                                  di correlazione siano deboli. Sono state
Un aspetto sul quale va fatta qualche ri-         osservate differenze in base al sesso dei
flessione in più è il tipo di fibra alimen-       soggetti e associazioni non lineari che
tare assunta con la dieta. Nonostante             potrebbero attenuare le stime circa i
le prove circa l’utilità del suo consumo          loro benefici.
nel ridurre il rischio di tumore del colon-
retto siano solide e convincenti, rimane          Secondo gli autori di uno studio statu-
poco esplorata la differenza tra gli effet-       nitense recente5 il consumo di cereali
ti dei vari tipi di fibra. I cereali integrali    integrali si associa a una riduzione del
sembrano essere particolarmente utili             rischio di CRC; quindi, in ambito di pre-
perché la fibra che contengono è as-              venzione, l’attenzione della popolazione
sociata a micronutrienti, per esempio,            andrebbe focalizzata sul loro consumo

6 |   ALIMENTAZIONE PREVENZIONE & BENESSERE
specifico, piuttosto che su quello di fi-     il Lactobacillus bulgaricus e lo Strepto-
bra in generale. Andrebbe inoltre con-        coccus thermophilus, potrebbero ridurre
siderato che il cancro del colon-retto è      i livelli di alcuni carcinogeni come la ni-
caratterizzato da un certo grado di fa-       troreduttasi, enzimi di origine batterica,
miliarità e che è possibile identificare le   gli acidi ed i sali biliari fecali. La maggio-
lesioni in modo precoce attraverso tec-       re correlazione rilevata sulla prevenzione
niche diagnostiche appropriate. Potreb-       del tumore del colon rispetto a quello
be quindi essere di particolare rilevanza     del retto potrebbe essere in parte dovu-
orientare i consumi alimentari soprat-        ta al pH più basso nel colon, che lo ren-
tutto nei soggetti ad alto rischio.           de più ospitale per i probiotici. Lo yogurt
                                              potrebbe ridurre il rischio di tumore
Il microbiota intestinale                     anche esercitando effetti antinfiam-
La fibra alimentare viene trasformata         matori sulla mucosa del colon e miglio-
per opera del microbiota intestinale in       rando eventuali disfunzioni della barriera
altri composti importanti per la salute       intestinale. Dato che i pazienti di sesso
della parete del colon, come gli acidi        maschile presentano più spesso un’au-
grassi a catena corta, e specie il butirra-   mentata permeabilità intestinale, gli uo-
to. Tra le ipotesi sul meccanismo d’a-        mini potrebbero trarre maggiore benefi-
zione dei benefici dell’assunzione di         cio dall’assunzione di yogurt rispetto alle
fibra, infatti, c’è proprio l’interazione     donne.
con il microbiota. Quest’ultimo, a sua
volta, può variare molto in composizio-       Il consumo di latte e latticini
ne in termini di ceppi e specie diverse,      Anche per quanto riguarda il consumo
a seconda dell’alimentazione. La flora        di latte e latticini ci viene incontro con
intestinale, per esempio, è regolata an-      qualche risposta una review sistematica
che dall’apporto di specifici polifenoli      e metanalisi di studi osservazionali sull’ar-
ad azione prebiotica6.                        gomento8. È emersa una correlazione
                                              inversa solida tra un maggior consumo
Lo yogurt come alimento                       di prodotti caseari e latte intero e il ri-
di prevenzione                                schio di sviluppare CRC in tutte le varie
Alcuni studi hanno rilevato come una          localizzazioni. Anche il latte a basso con-
maggiore assunzione di yogurt possa           tenuto di grassi ha mostrato di offrire un
ridurre il rischio di CRC, in modo poten-     beneficio, limitato però al colon, mentre
zialmente mediato, appunto, dal micro-        è stata osservata anche un’associazio-
biota intestinale. Un review recente7 ha      ne inversa con il consumo di formaggio,
indagato con un’analisi prospettica la        specialmente per quanto riguarda il tu-
correlazione tra il consumo di yogurt         more del colon prossimale. Non è stato
e il rischio di sviluppare le lesioni pre-    rilevato alcun effetto sfavorevole legato al
neoplastiche che rappresentano i pre-         consumo di tutti i prodotti caseari inda-
cursori del CRC. Sono stati ipotizzati vari   gati, compresi quelli a base di latte intero.
meccanismi. In particolare, due tra i più
comuni probiotici presenti nello yogurt,      Secondo gli autori è quindi ragionevo-

                                                ALIMENTAZIONE PREVENZIONE & BENESSERE   | 7
le affermare che il consumo di latticini,       consumo di carne rossa o trasforma-
come formaggi e latte sia interi e sia a        ta si associa, con un livello di evidenza
ridotto contenuto di grassi, possa esse-        basso o molto basso, ad un modesto
re correlato a un minore rischio di svi-        aumento del rischio di tumori (+7-8 per
luppare CRC. Conferme potranno venire           mille per un aumento di consumo di tre
da ulteriori studi, di tipo prospettico, su     porzioni la settimana di carne rossa o
campioni ampi e con periodi di follow-up        trasformata per tutta la vita). Secondo
protratti, nonché da studi clinici che ten-     gli autori, alla luce di questi dati, la po-
gano conto del lungo periodo di latenza         polazione adulta dovrebbe tuttavia con-
del CRC, della ben nota difficoltà delle        tinuare nel suo consumo abituale di car-
persone ad aderire a diete precise e di al-     ne rossa o trasformata, perché le prove
tri fattori complessi non trascurabili.         non sono sufficientemente solide per
                                                giustificare un cambiamento radica-
Carne rossa e carne trasformata                 le delle abitudini di consumo di questi
                                                alimenti. L’entità dell’effetto protettivo
Per quanto riguarda specificamente la           potenzialmente ottenibile, inoltre, era
relazione tra consumo di carne rossa e          considerata del tutto insufficiente, per
trasformata (per esempio gli insaccati),        modificare il proprio stile alimentare di
e il rischio di tumori totali (non solo CRC,    consumo della carne rossa o trasforma-
quindi) vale la pena di ricordare che i ri-     ta, dalla maggioranza del pubblico in-
sultati di questa umbrella review vanno         terpellato.
confrontati con quelli di altri due studi di
grande portata e rilevanza.                     È interessante ricordare che la pubblica-
                                                zione di questi articoli ha innescato una
Un gruppo di ricercatori indipenden-            polemica molto aspra tra i ricercatori
ti, NutriRECS, ha elaborato indicazioni         del gruppo NutriRECS ed altri gruppi di
specifiche per il pubblico al proposito,        ricerca, tra cui l’autorevole gruppo della
basate sulla solidità delle prove scientifi-    Harvard School of Public Health, e tra le
che, sull’entità del potenziale di beneficio    rispettive Università.
o di danno del ridurre o eliminare il con-
sumo di carni rosse o trasformate, non          Gli autori di NutriRECS non escludono
trascurando di prendere in considerazio-        in realtà la possibilità che la carne ros-
ne i valori e le preferenze esplicite delle     sa o trasformata possa avere un effet-
persone in ambito alimentare. L’analisi è       to causale piccolo o molto piccolo sul
partita da quattro reviews sistematiche         rischio di tumori, ma ne ridimensiona-
sui danni e i benefici associati al consu-      no l’ampiezza e la solidità.
mo di carne rossa e carne trasformata e
da una review sistematica che stabiliva le      Un discorso più ampio e onnicompren-
preferenze e il valore salutistico attribuito   sivo sugli effetti di salute delle carni ros-
al consumo di carne.                            se e trasformate proviene dall’analisi
                                                sistematica dello studio Global Burden
Le conclusioni tratte, tenendo conto di         of Disease (GBD) circa gli effetti dell’ali-
queste premesse, sono che un elevato            mentazione sulla salute, svolto in 195 Pa-

8 |   ALIMENTAZIONE PREVENZIONE & BENESSERE
esi tra il 1990 e il 2017. Questo imponen-    secondo gli autori, che le strategie ali-
te lavoro offre un’immagine esauriente        mentari che promuovono un aumento
dei principali fattori di rischio correlati   nei consumi di cibi benefici, per i quali
alla dieta, il cui miglioramento potrebbe     gran parte della popolazione non rag-
prevenire una morte su cinque a livello       giunge ancora un livello di assunzione
globale. Secondo i dati del GBD, le car-      ottimale, possano dare risultati migliori
ni rosse non rientrano tra i determinanti     rispetto a politiche di restrizione di spe-
del rischio di morte associabile alla die-    cifici nutrienti come, per esempio, zuc-
ta nei Paesi europei (mentre entrano, al
                                              cheri e grassi. Emerge quindi la necessi-
penultimo posto, nella classifica che ri-
                                              tà di interventi sui sistemi alimentari che
guarda tutti i paesi del mondo). Le carni
                                              siano di vasta portata e che includano la
trasformate sarebbero invece associate
                                              produzione, la distribuzione e il consumo
all’1,5% dei decessi osservabili in Europa,
ed a una quota analoga anche a livello        di questi cibi favorevoli per la salute a be-
mondiale. Tali effetti sono solo una mini-    neficio di tutta la popolazione mondiale.
ma frazione di quanto potrebbe essere         È indispensabile, infatti, per stimolare i
invece ottenuto aumentando il consu-          consumi, che le persone siano informate
mo di cereali integrali, frutta, verdura,     e convinte circa i vantaggi per la loro sa-
frutta secca e semi, sempre in Europa.        lute dell’assunzione di un cibo più sano,
                                              ma anche che lo possano reperire con
L’analisi di questi dati suggerisce quindi,   facilità e a un prezzo accessibile.

Conclusioni

•   Circolano molte credenze sui collegamenti tra alimentazione e rischio di tumore

•
    del colon-retto, in particolare sul consumo di carne rossa.
    Un’ampia umbrella review pubblicata su Jama Network Open fa il punto delle
    reali conoscenze sui collegamenti tra alimentazione e rischio di sviluppare que-

•
    sto diffuso tumore.
    Sono emerse alcune correlazioni sia in senso negativo e sia in senso positivo:
    alcuni alimenti non vanno consumati in eccesso, altri vanno aumentati con la

•
    dieta perché hanno un ruolo protettivo.
    Tra gli alimenti da consumare con moderazione figurano la carne rossa, quella

•
    trasformata e le bevande alcoliche.
    Tra gli alimenti benefici, la cui assunzione va incrementata, troviamo la fibra (so-

•
    prattutto quella contenuta in cereali integrali), lo yogurt e i cibi ricchi di calcio.
    Il consumo di latticini, come formaggi e latte, sia interi e sia a ridotto contenuto

•
    di grassi, può essere correlato a un minore rischio di sviluppare CRC.
    Secondo il gruppo di ricercatori indipendenti, NutriRECS, la popolazione adulta
    può continuare nel suo consumo moderato abituale di carne rossa o trasforma-
    ta, perché non esistono prove sufficienti per giustificare un cambiamento radi-

•
    cale delle abitudini di consumo di questi alimenti.
    Non viene esclusa la possibilità che la carne rossa o trasformata possa avere un

                                                 ALIMENTAZIONE PREVENZIONE & BENESSERE   | 9
effetto causale piccolo o molto piccolo sul rischio di tumori, ma vengono ridi-
    mensionate l’ampiezza e la solidità delle prove e l’entità dei benefici che si trar-

•
    rebbero da una sua riduzione o eliminazione dalla dieta.
    Un discorso più ampio circa gli effetti dell’alimentazione sulla salute è stato fatto
    nello studio Global Burden of Disease (GBD), in cui si sottolinea soprattutto l’im-
    portanza di adeguare l’apporto di alimenti a valenza benefica, oggi consumati in
    quantità non sufficienti; un cambio di passo di maggiore impatto positivo sulla

•
    salute rispetto alla restrizione di alimenti consumati in eccesso.
    È comunque fondamentale seguire una dieta variata nei componenti ed equilibra-
    ta nelle quantità, che non esponga a eccessi o carenze.

Bibliografia di riferimento

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    of meta-analyses of prospective observational             cancer in the NIH-AARP diet and health study
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2   Johnston BC, Zeraatkar D, Han MA, et al. Unpro-       6   Oh H, Kim H, Lee DH, et al. Different dietary fibre
    cessed red meat and processed meat consump-               sources and risks of colorectal cancer and ad-
    tion: dietary guideline recommendations from              enoma: a dose-response meta-analysis of pro-
    the Nutritional Recommendations (NutriRECS)               spective studies. Br J Nutr 2019;122:605-15.
    Consortium. Ann Intern Med 2019;171:756-764.          7   Zheng X, Wu K, Song M, et al. Yogurt consump-
3   GBD 2017 Diet Collaborators. Health effects of di-        tion and risk of conventional and serrated pre-
    etary risks in 195 countries, 1990-2017: a system-        cursors of colorectal cancer. Gut 2020;69:970-2.
    atic analysis for the Global Burden of Disease        8   Barrubés L, Babio N, Becerra-Tomás N, et al. As-
    Study 2017. Lancet 2019;393:1958-72.                      sociation between dairy product consumption
4   Grant MJ, Booth A. A typology of reviews: an              and colorectal cancer risk in adults: a systematic
    analysis of 14 review types and associated meth-          review and meta-analysis of epidemiologic stud-
    odologies. Health Info Libr J 2009;26:91-108.             ies. Adv Nutr 2019;10:S190-S211.

10 |   ALIMENTAZIONE PREVENZIONE & BENESSERE
L’INTERVISTA ALL’ESPERTO

a cura della Redazione di AP&B

Etichettatura degli alimenti:
allo studio gli effetti su conoscenze
e comportamenti dei consumatori
Risponde Daniela Martini, Dipartimento di Scienze per gli alimenti, la nutrizione e l’ambien-
te, Università degli Studi di Milano

L
       a rivista Nutrients ha appena del profilo nutrizionale di prodotti con
       pubblicato un volume intera- caratteristiche diverse riportate sulle eti-
       mente dedicato all’etichettatura chette alimentari; 2) le etichette nutrizio-
degli alimenti. Ne parliamo con uno nali FOP e il loro design grafico nei diversi
dei Guest Editor, Daniela Martini, ri- Paesi; 3) la percezione, la conoscenza e la
cercatrice del Dipartimento di Scienze comprensione da parte dei consumatori
per gli alimenti, la                                                 delle informazio-
nutrizione e l’am-                                                   ni fornite sugli ali-
biente dell’Univer-                                                  menti; 4) l’impatto
sità degli Studi di           Uno strumento utile non solo           delle informazioni
Milano.                          per informare, ma anche             sull’etichettatu-
                                   per aiutare a compiere            ra degli alimenti
DOMANDA: Qua-                   scelte alimentari più sane           sulla disponibilità
li sono stati i mo-                                                  dei consumatori
tivi che vi hanno                                                    a spendere e sulle
portato a pensa-                                                     scelte alimentari.
re a un numero speciale dedicato L’interesse per l’argomento è stato testi-
all’etichettatura degli alimenti?               moniato dall’alto numero di articoli rice-
RISPOSTA: Il tema delle etichette ali- vuti. Sono stati infatti pubblicati 25 lavori,
mentari è di estrema attualità, anche dei quali 20 contributi originali, quattro
considerando il dibattito in corso sull’e- revisioni narrative ed un commentary da
tichettatura “Front-of-pack” (FOP). Con parte di autori prestigiosi.
il mio collega, il prof. Davide Menozzi
dell’Università degli Studi di Parma, è D.: Quali sono le finalità e quali ca-
nata l’idea di questa Special Issue per ac- ratteristiche generali dovrebbe ave-
cogliere ricerche e revisioni originali della re l’etichetta alimentare?
letteratura incentrate su diversi aspetti R.: Le etichette degli alimenti possono
legati all’etichettatura, tra cui: 1) l’analisi essere uno strumento per promuovere

                                                  ALIMENTAZIONE PREVENZIONE & BENESSERE   | 11
la salute pubblica fornendo informa-             rose tipologie di etichette FOP. Molto
zioni che consentono ai consumatori di           interessanti sono poi i risultati di ulte-
fare scelte alimentari consapevoli.              riori studi che hanno valutato quali fat-
Allo stesso tempo, però, è innegabile            tori influenzino percezione, conoscenza
che le etichette degli alimenti possano          e comprensione del consumatore nei
rappresentare uno strumento di marke-            confronti delle etichette.
ting e possano influenzare la percezio-          Questi hanno dimostrato ad esempio
ne dei consumatori sulla qualità degli           come la conoscenza delle tematiche
alimenti.                                        nutrizionali e legate alla salute rappre-
                                                 senti un importante predittore dell’inte-
Secondo il Regolamento (UE) n.1169 del           resse nei confronti delle etichette, a cui
2011, che rappresenta uno dei regola-            si sommano altri fattori come l’età dei
menti cardine in tema di informazioni            consumatori e l’importanza prestata a
sugli alimenti fornite ai consumatori, tali      particolari aspetti come i claim.
informazioni non devono indurre in erro-
re per quanto riguarda le caratteristiche        Il dibattito su questo argomento è tut-
dell’alimento, ad esempio attribuendo            tavia ancora aperto, ed è necessario
al prodotto effetti o proprietà che non          indagare meglio la relazione tra le ca-
possiede, o suggerendo che l’alimen-             ratteristiche del consumatore e il suo
to possiede caratteristiche particolari,         atteggiamento nei confronti delle eti-
quando in realtà tutti gli alimenti analo-       chette. Questo perché è ad esempio
ghi possiedono le stesse caratteristiche.        importante individuare strategie che
Inoltre, le informazioni sugli alimenti de-      coinvolgano soprattutto i consumatori
vono essere precise, chiare e facilmente         con minor livello di istruzione e meno
comprensibili per il consumatore, il che         attenti o propensi a leggere le etichette
comporta ad esempio che le informa-              e ad utilizzare le informazioni riportate
zioni obbligatorie non debbano essere            sulle confezioni per compiere scelte ali-
nascoste, o oscurate da elementi su-             mentari consapevoli.
scettibili di interferire. Infine, fatte salve
alcune eccezioni, le informazioni sugli          D.: Quale ruolo possono avere le in-
alimenti non possono attribuire loro la          formazioni volontarie disponibili al
proprietà di prevenire, trattare o guarire       momento dell’acquisto nella per-
una malattia umana.                              cezione di salubrità di un alimento?
                                                 R.: Da un lato, la presenza di specifi-
D.: Come si pone il consumatore di               che informazioni volontarie disponibili
fronte all’etichetta nutrizionale?               su un’etichetta può rappresentare uno
R.: Questo rappresenta un aspetto in-            strumento per aiutare il consumatore a
teressante dell’etichettatura degli ali-         fare scelte consapevoli. L’esempio clas-
menti, che non a caso è stato oggetto            sico è la necessità di un soggetto che ha
di numerosi articoli che sono stati pub-         bisogno di tenere sotto controllo l’ap-
blicati all’interno della nostra Special Is-     porto di componenti come il sale, e che
sue, alcuni dei quali hanno valutato la          può essere agevolato dalla presenza di
percezione del consumatore di nume-              indicazioni come “senza sale” o “a ridot-

12 |   ALIMENTAZIONE PREVENZIONE & BENESSERE
to contenuto di sale”. Al tempo stesso,      logie di FOP, tra cui Nutriscore, Multiple
però, la presenza di informazioni come i     Traffic Light e Health Star Rating sono
claim nutrizionali può essere fuorviante     state oggetto di un maggior numero di
per il consumatore, il quale può essere      articoli scientifici. Al contrario, altri FOP
influenzato dal cosiddetto “effetto alo-     come la versione italiana della NutrIn-
ne” che può portare gli individui a “so-     form battery, sviluppati da poco tempo,
vrastimare” l’importanza di queste indi-     sono stati per ora oggetto di un numero
cazioni.                                     troppo limitato di studi.
                                             Sono pertanto necessarie ulteriori ricer-
Alcuni studi hanno ad esempio dimo-          che per meglio comparare questa tipo-
strato come la presenza di indicazioni       logia di FOP con le altre e comprendere
nutrizionali o salutistiche possa essere     se possano davvero rappresentare una
male interpretata, portando il consu-        soluzione efficace per aiutare il consu-
matore ad una percezione alterata del-       matore a fare scelte consapevoli e, pos-
le caratteristiche dell’alimento che di      sibilmente, salutari.
conseguenza aumenta la propensione
all’acquisto di quel prodotto. Anche in      D.: Quali possibili prospettive si rav-
questo caso l’educazione alimentare          vedono per la ricerca nell’ambito
può fare la differenza e deve essere in-     dell’etichettatura nutrizionale?
centivata, per mettere il consumatore        R.: Gli studi inclusi nella Special Issue
in condizione di leggere e interpretare      hanno fornito risultati interessanti in
correttamente le informazioni riportate      questo campo, con raccomandazio-
in etichetta.                                ni rilevanti per i policy makers, le im-
                                             prese e i ricercatori per lo sviluppo di
D.: L’utilizzo di informazioni nutri-        strategie di etichettatura più efficaci
zionali supplementari sul fronte del-        che consentano ai consumatori di fare
la confezione, in aggiunta a quelle          scelte alimentari informate. Molti studi
già presenti sul retro, è al centro di       hanno però messo in evidenza la ne-
un vivace dibattito. Che cosa si sa          cessità di condurre ulteriori ricerche,
dell’approccio dei consumatori a             per chiarire meglio altri aspetti legati
questo tipo di etichettatura?                all’etichettatura degli alimenti. Non c’è
R.: Questa tematica costituisce sicu-        dubbio che l’etichettatura FOP resterà
ramente uno degli argomenti mag-             un tema centrale della ricerca in que-
giormente approfonditi nella letteratu-      sto settore. Questo anche consideran-
ra scientifica recente, visto l’interesse    do che l’obiettivo della Comunità Eu-
nell’indagare la comprensione, il gradi-     ropea è di arrivare a una proposta di
mento e l’efficacia sulle scelte alimenta-   etichettatura FOP armonizzata entro il
ri delle informazioni riportate sul fronte   2022, nell’ambito della strategia Farm-
della confezione. Alcune di queste tipo-     to-Fork.

                                              ALIMENTAZIONE PREVENZIONE & BENESSERE   | 13
LA SCHEDA: l’olio d’oliva

L’olio d’oliva è il prodotto ottenuto dalla spremitura del frutto dell’ulivo (Olea europea) e
rappresenta il condimento per eccellenza della dieta mediterranea. Con circa 4 milioni di
ettari destinati alla coltivazione degli ulivi l’Unione Europea ne è il maggiore produttore,
consumatore ed esportatore al mondo. Dopo la raccolta, che avviene tipicamente tra ot-
tobre e novembre, le olive vengono trasferite in frantoio per l’estrazione in condizioni di
temperatura controllata.
Tra gli oli d’oliva commestibili si distinguono per legge (Reg. N. 1513/2001):

• Olio extra vergine di oliva: ottenu-
    to esclusivamente tramite procedi-                  Composizione nutrizionale di 100 g
    menti meccanici e in condizioni che             di olio extra vergine di oliva e olio di oliva
    non causano alterazioni all’olio; con                                       Olio extra
    un’acidità libera (espressa in acido                                                      Olio
                                                                                 vergine
                                                                                            di oliva
    oleico) inferiore allo 0,8% è l’olio di                                      di oliva
    migliore qualità.                             Energia (kcal)                    899        900
•   Olio di oliva vergine: prodotto come          Lipidi (g)                        99,9       100
    l’olio extra vergine, ma con la possi-        Acidi grassi saturi (g)           14,4       16,2
    bile presenza di difetti sensoriali e/o       Acidi grassi monoinsaturi (g)     72,9       74,5
    un’acidità libera superiore, ma co-           • di cui acido oleico (g)         71,9       73,6
                                                  Acidi grassi polinsaturi (g)       7,5        8,8
    munque inferiore al 2%.
•   Olio di oliva: composto da una mi-
                                                  • di cui acido linoleico (g)
                                                  • di cui acido linolenico (g)
                                                                                     6,8
                                                                                    0,73
                                                                                                7,8
                                                                                               0,99
    scela di olio ottenuto mediante la
                                                  Vitamina E (mg)                   21,4       18,5
    raffinazione di olio di oliva di minore       ß-carotene eq. (µg)                216        18
    qualità e di olio di oliva vergine (10-
                                                 Fonte: Modif. da BDA IEO
    20%) con acidità non superiore all’1%.
•   Olio di sansa di oliva: ottenuto da
    una miscela di olio di oliva di sansa (ottenuto dalla pasta residua della spremitura delle
    olive) raffinato e di olio di oliva vergine. Con un’acidità libera non superiore all’1%.

Che cosa contiene
L’olio di oliva è costituito per circa il 98-99% da trigliceridi. Gli acidi grassi presenti sono
prevalentemente insaturi: quello predominante è l’acido oleico, seguito dall’acido linolei-
co. Tra i componenti minori compaiono la vitamina E, il beta-carotene (precursore della
vitamina A), oltre a piccole quantità di steroli vegetali. Mentre l’olio di oliva ne risulta quasi
privo, quello extra vergine si caratterizza per un elevato contenuto in polifenoli, per i quali
l’EFSA ha approvato un claim specifico relativo al contributo alla protezione dei lipidi ema-
tici dallo stress ossidativo.

Che cosa bisogna sapere
Il consumo di olio di oliva extra vergine è stato associato ad un migliore stato di salute. Nu-
merosi studi ne hanno evidenziato un ruolo nella prevenzione cardiovascolare. Gli effetti
sono attribuibili soprattutto al contenuto in polifenoli specie l’idrossitirosolo e l’oleuropei-
na capaci, tra l’altro, di ridurre l’aggregazione piastrinica e modulare la risposta infiamma-
toria. Ai fenoli è dovuto anche il gusto leggermente amaro e decisamente pungente tipico
dell’olio d’oliva extra vergine.

14 |    ALIMENTAZIONE PREVENZIONE & BENESSERE
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