Quale futuro per la carne bovina - Èoramai da tempo che in Italia la - Bovinevet
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Quale futuro per la carne bovina È oramai da tempo che in Italia la Carlo Angelo la carne rossa fosse un alimento estre- carne bovina vive periodi difficilissimi Sgoifo Rossi*, mamente consolidato sulle tavole degli Riccardo Compiani**, caratterizzati da progressivi cali nei Silvia Grossi*, italiani al punto che una grave emergenza consumi affiancati da una crescente Giovanni Gnemmi** sortiva effetti solo della durata di pochi importazione di carne dall’estero. *Dipartimento di Scienze mesi. È stato invece l’inizio della crisi eco- La riduzione che dagli anni ’90 a oggi ha Veterinarie per la Salute, nomica, concretizzatasi nel 2007, che ha la Produzione Animale e la portato il consumo pro capite da quasi 25 Sicurezza Alimentare, Università portato a un decremento progressivo e kg a meno di 19 kg, è la conseguenza di degli Studi di Milano senza inversioni nei consumi, aiutato da eventi molto diversi tra loro e che si sono **Medico veterinario libero un attacco al comparto che in questo caso professionista susseguiti con impatti di intensità e dura- però minava sostanzialmente la funzione ta altrettanto differenti, ed esplicativi sia della carne di alimento “salutare” e “be- del ruolo della carne bovina come alimento nefico”. Gli si attribuiva infatti il ruolo di radicato nella cultura italiana, sia dei cam- promotore dello sviluppo di tumori, alla biamenti nelle abitudini e nelle richieste del stregua di “veleni” oramai assodati per consumatore (figura 1). ogni consumatore, indipendentemente Il rischio della carne come potenziale vet- dalla sua estrazione sociale o culturale, tore di microorganismi o contaminanti, come il fumo e l’amianto. Si arriva così ad ha portato in passato a delle forti ma mo- una riduzione dei consumi che, rispetto al mentanee riduzioni del consumo, seguite 2000, oltrepassa il 20% e a cui si affian- da riprese che pur non riportando a valori cano altri due fattori deleteri ed epocali, di normalità sono state comunque sor- il cambiamento delle abitudini alimentari prendenti come nel caso della BSE. Tale e una crescente sensibilità animalista ed andamento confermava all’epoca come ambientalista. Figura 1. Eventi ed andamento del consumo di carne bovina in Italia (Sgoifo Rossi, 2019). SUMMA animali da reddito La gestione riproduttiva del bovino da carne 3
Si osserva infatti una convergenza globale la carne bovina, spesso anche per motivi delle abitudini alimentari verso la praticità religiosi, ma con un’attenzione più rivolta di utilizzo e preparazione del cibo, ma in al prezzo che alla qualità nel suo senso particolare verso una crescente attenzione più ampio. al benessere e all’ambiente, ben rappresen- Ovviamente questo importante mercato tata anche solo analizzando i dati relativi trova fortissimi competitor esteri che ri- all’aumento di alcune delle sue espressioni escono a proporre prodotti a prezzi che più estreme, quali vegetarismo e il vega- per la filiera italiana specializzata nella nismo. produzione di carne, non risultano nem- Il consumo di carne, dopo questo battagliato meno pensabili. La fascia di clientela è percorso e cioè ai giorni nostri, sembra però comunque di rilevanza e lo sforzo del e con sorpresa, potenzialmente in grado di comparto produttivo italiano si concentra risollevarsi, grazie sia ai chiarimenti scien- sull’ottimizzazione dei costi di produzione tifici tanto attesi relativamente al suo ruolo soddisfacendo comunque lo standard qua- di alimento salutare ed essenziale, sia alla litativo che, anche se solo rispettoso dei possibilità di poter discriminare, qualifi- requisiti minimi imposti dalla filiera car- candoli, i sistemi produttivi in relazione al ne italiana, risulta comunque molto alto. rispetto del benessere animale e all’impatto Grandi sforzi ed energie dovranno pertanto ambientale. essere indirizzati verso una sensibilizzazio- Tale trascorso, tra emergenze, crisi, disin- ne anche del consumatore generico verso formazione e tendenze, ha lasciato infatti un prodotto che, seppur “a prezzo”, derivi segni indelebili nelle richieste, esigenze ed comunque da una filiera in grado di garan- aspettative del consumatore, delineando, a tire una qualità molto soddisfacente sia livello globale, due tipi di futuro per la carne dal punto di vista delle modalità produttive bovina, il prodotto “a prezzo” e il prodotto che della soddisfazione sensoriale. Solo “certificato”. in questo modo sarà possibile riuscire a competere con i grandi e importanti anche sulla carne caratterizzata da un ottimale CARNE “A PREZZO” rapporto qualità prezzo, mantenendo e difendendo in questo modo una quota di La crisi economica non è certamente risol- mercato che risulta comunque importan- ta nel nostro paese e la minor disponibilità tissima per la filiera produttiva nazionale. di risorse causata anche dell’incapacità che caratterizza il periodo attuale di saper rinunciare e fare sacrifici, limita sempre CARNE “CERTIFICATA” più la spesa alimentare a favore di altre, magari futili, ma ritenute indispensabili. La filiera italiana si deve comunque e senza Con quel che rimane “in tasca”, bisogna dubbio differenziare per un prodotto certifi- pertanto ottimizzare e per la carne bovi- cato di alta qualità, dove il termine qualità na, alla quale non si vuole comunque ri- certamente non si limita alle caratteristiche nunciare per il forte legame in precedenza nutritive e sensoriali ma contempla anche evidenziato, l’attenzione si orienta più sul il benessere animale e la sicurezza sia ali- prezzo che sul concetto di qualità del pro- mentare che ambientale. dotto, acquistando sulla base delle offerte A riguardo l’interesse del consumatore, in e promozioni senza alcuna ambizione per particolare italiano, è estremamente ele- aspetti quali la provenienza, la certificazio- vato, come emerge inequivocabilmente da ne o specifiche caratteristiche sensoriali una recente indagine (Ismea-Nielsen 2018), e nutrizionali. Nel nostro paese abbiamo che evidenzia come i motivi principali di inoltre una quota sempre più importante disaffezione alla carne bovina sia per il 33% di residenti non autoctoni, che oltre a non degli intervistati legati ad aspetti etici con seguire mode dietetiche o regimi alimentari il benessere animale e l’ambiente in prima elitari, attribuiscono ancora ad una tavola linea, a cui segue un 22% di consumatori abbondantemente ricca il sinonimo di be- preoccupati dal punto di vista salutistico e nessere e di raggiungimento degli obiettivi con particolare riferimento alla problemati- e sulla quale non può certamente mancare ca “antibiotico” e antimicrobico resistenze. 4 La gestione riproduttiva del bovino da carne SUMMA animali da reddito
CARNE BOVINA E BENESSERE ANIMALE sintesi. Se fino a qualche anno fa, 2013, la creazione di una bistecca partendo da cellule tissutali adipose Le filosofie di pensiero che hanno caratterizzato gli ed ematiche di bovino, richiedeva un investimento di ultimi 10-15 anni hanno svolto un ruolo crucia- circa 230.000 dollari, oggi tale costo si è abbassato le nelle scelte del consumare. Basti pensare che a soli 50 dollari, risultando concorrenziale con carni vegetarianismo e veganismo sono alla base di una di “nicchia” come il Wagyu, la Rubia Gallega o un diminuzione dei consumatori di carne che di gran pregiato Aberdeen Angus. Si stima che al 2040 tale lunga supera il 7% degli effettivi vegetariani e vegani, “carne sintetica” possa potenzialmente occupare a causa dell’ampio spazio dedicato a trasmissioni persino oltre il 35% del mercato, superando le simil- e informazioni a sfavore della carne che hanno co- carni realizzate con proteine vegetali (stimate pari munque influenzato il consumatore insinuandogli al 25% del mercato) ed eguagliando la carne “vera” dubbi sulle modalità produttive e sulla salubrità (40% del mercato) (A.T. Kearney, 2019). A rendere del prodotto. Solo di recente e grazie ad una infor- accattivante questa “carne sintetica” è l’eliminazione mazione più corretta sulle modalità di allevamento dei timori per “benessere animale” e “macellazio- e sul benessere degli animali promossa e sostenu- ne dell’animale” oltre al fatto che chi la produce ta da iniziative come quella di “carni sostenibili” la indica più sicura, con le stesse caratteristiche (https://carnisostenibili.it/), il consumatore sta nutrizionali ed organolettiche e persino totalmente riacquistando fiducia sulla serietà e sull’attenta cura sostenibile. Uno degli slogan riportati nella home- che caratterizzano gli allevamenti da carne italiani. page del sito internet di Aleph Farms (al momento Nonostante ciò e non considerando che l’attenzio- la principale industria produttrice) è infatti proprio ne sul benessere animale è attiva da oltre 50 anni riferito all’ambiente e nello specifico, “Better for us (Brambell, 1965), dando origine a strette normative e and better for the planet” (migliore per noi e migliore relativi sistemi di valutazione e controllo, l’interesse per il pianeta), dal momento che la sua produzione verso carni “alternative” rimane comunque alto e in consentirebbe di ridurre di oltre l’80% la produzione forte crescita ed evoluzione. Non si parla infatti più di gas serra, del 96% il consumo di acqua e di oltre solo di “bistecche vegetali”, ma addirittura di carne di il 99% l’utilizzo di suolo agricolo (figura 2). Figura 2. Promozione della carne di sintesi e confronto del percorso produttivo con la carne vera (https://www.aleph-farms.com/; A.T. Kearney, 2019). SUMMA animali da reddito La gestione riproduttiva del bovino da carne 5
Appare pertanto chiaro come risulti impor- CARNE BOVINA E ANTIMICROBICI tante nell’immediato futuro trasferire e sen- sibilizzare maggiormente i consumatori sul Relativamente all’argomento antibiotico, an- benessere degli animali, dettagliando e spie- che in questo caso l’informazione al consu- gando i numerosi aspetti che vengono con- matore sarà determinante e nello specifico templati, gestiti e controllati, sia in maniera per chiarire definitivamente due concetti volontaria che istituzionale, per garantire fondamentali. Il primo è che gli antibiotici loro una condizione ottimale, normalmente non vengono utilizzati per compensare o ma- migliore di quella che può garantire il lo- scherare carenze strutturali e gestionali o per ro allevamento allo stato brado, purtroppo semplificare il difficile lavoro di osservazione, sinonimo di massimo benessere per molti monitoraggio, diagnosi e cura di ogni singolo consumatori. Contestualmente, sottoline- individuo all’interno di un gruppo numeroso are e sensibilizzare il consumatore verso le di animali potenzialmente a rischio sanitario. qualità salutistico nutrizionali e anche am- Il secondo, ancora più importante, è rappre- bientali della “carne vera”, nonché l’impor- sentato dal dovere assoluto di sottoporre ad tanza e la sicurezza di un prodotto naturale adeguate cure un animale sanitariamente e non di un prodotto realizzato in labora- in difficoltà, dal momento che se così non si torio, dove, se si verifica un’emergenza, i facesse, si esaspererebbe ai massimi livelli il riflessi possono essere devastanti. E infine, concetto di non rispetto del benessere ani- non dimentichiamoci la sostenibilità, per la male. Il negare una terapia a un animale che quale dobbiamo assolutamente iniziare ad indiscutibilmente ne necessità eleva infatti orientarci ed imporci costantemente con un in modo esponenziale il suo malessere e il approccio come quello seguito da ricercatori rischio di morte. La “cura” assume quindi autorevoli come De Vivo e Zicarelli (2019), il reale significato di massima espressione dove la zootecnica risulta assolutamente di tutela e rispetto del benessere animale. positiva per l’ambiente (figura 3). Solo così L’antibiotic free stimola invece ed innegabil- facendo, il paragone tra la carne bovina e mente, ad evitare o ritardare il più possibile qualsiasi altro sistema produttivo risulterà un trattamento terapeutico solo per etichetta- sempre vincente, addirittura schiacciante, re la carne come “antibiotic free”, con il rischio in termini di impatto ambientale. di creare una condizione in netto contrasto Figura 3. Confronto tra le emissioni di gas ad effetto serra (Gigagrammi/CO2 Eq) prodotte dal settore zootecnico a livello mondiale e l’anidride carbonica fissata dalle produzioni vegetali (incluso pascoli) coltivate per il sostentamento degli animali allevati (De Vivo e Zicarelli, 2019). 6 La gestione riproduttiva del bovino da carne SUMMA animali da reddito
Tabella 1. Incidenza di problematiche sanitarie e consumo di antibiotici (mg/PCU), nell’ingrasso del bovino da carne da ristallo e nell’allevamento linea vacca vitello, in relazione alla gestione e all’utilizzo dell’antibiotico in profilassi o in caso di effettiva necessità mirando alla certificazione di tali dati. A riguardo, sempre più numerose sono le filie- re che hanno raggiunto una EPD - Environmental Product Declaration (Hamburger Inal- ca, filiera bovino da carne e vitello a carne bianca di Co- op, ecc), ovvero una dichiara- zione di impatto ambientale di prodotto, ma la svolta so- stanziale si avrà quando, pur basandosi sempre sul sistema di certificazione internazionale Sempre An. Pro. (IM+OS): Antibiotico profilassi all’arrivo sia per via intramuscolare che orale. An. Pro. A necessità: Trattamento antibiotico dell’intero gruppo solo quando oltre il 15% dei bovini ha sintomi clinici. ISO 14040 relativo al Life Cicle An. Pro. in casi estremi: Trattamento antibiotico dell’intero gruppo solo quando oltre il 35% dei bovini ha sintomi clinici. No An. Pro.: Mai trattamento antibiotico dell’intero gruppo e solo trattamenti individuali quando necessario. Assessment, la valutazione di (Sgoifo Rossi et al., 2019). impatto considererà in manie- ra mirata ed approfondita tutte con il concetto più profondo di benessere animale. Ferme le diverse fasi inerenti una filiera di produzione. Per restando queste evidenze, è ovvio che il consumo di anti- meglio puntualizzare, ad oggi la maggior parte di tali biotici può essere ulteriormente ridotto in primis limitando certificazioni contemplano un sistema molto articolato i trattamenti antibiotici di massa grazie a miglioramenti di valutazioni per alcune delle quali ci si basa su dati non solo negli allevamenti di ingrasso ma più che altro in bibliografici relativi all’impatto ambientale di alcuni quelli di origine, sviluppando una stretta collaborazione dei fattori del processo produttivo che caratterizzano tra loro e coinvolgendo anche il centro di raccolta/smista- quella filiera. Ad esempio, il differente impatto am- mento in un obiettivo comune di riduzione del farmaco. bientale inerente alla produzione del silomais utilizza- L’approccio corretto è pertanto quello di mettere a punto to per l’alimentazione degli animali, il reale consumo un sistema di valutazione degli allevamenti proprio sulla di energia e combustibili, la specifica gestione delle base del consumo di antimicrobici, ad oggi possibile lettiere e delle deiezioni, la presenza di biogas e foto- grazie all’entrata in vigore della ricetta elettronica, con- voltaico e via dicendo per le numerosissime variabili sentendo così di discriminare le diverse realtà produttive che distinguono ogni singola realtà di allevamento. in relazione a tale parametro, a sua volta strettamente Proprio per la complessità di attuare una valutazione connesso con la qualità delle strutture, dell’ambiente e così approfondita e personalizzata, saranno senza dub- della gestione delle diverse realtà coinvolte nella filiera, bio favorite nell’intraprendere tale percorso, le filiere dall’allevamento di origine, al centro di raccolta fino corte o quelle piccole o i grandi allevamenti desiderosi all’allevamento di ingrasso (tabella 1). Solo in questo di differenziarsi per virtuosismo in termini di impatto modo sarà possibile garantire seriamente e realmente ambientale. Comunque sia, il fornire un’indicazione il benessere animale, curando i soggetti che ne hanno specifica sull’impatto ambientale della carne prodotta bisogno e qualificando le aziende per i parametri sanitari rappresenterà senza dubbio un aspetto richiesto e ed il consumo di antibiotici, aspetto che andrà certificato apprezzato dal consumatore e tra gli aspetti maggior- e trasferito al consumatore. mente qualificanti una carne di alta qualità. Non bisogna inoltre dimenticare che nel breve periodo si arriverà senza dubbio ad una definizione di impatto am- CARNE BOVINA E AMBIENTE bientale sostenibile per ogni diverso comparto produttivo, e rispetto alla quale si verrà confrontati con riflessi che In un contesto dove il mondo sembra finire a causa potranno essere penalizzanti o premianti anche in termini delle emissioni provenienti dal settore zootecnico e economici. A riguardo sono ad esempio già attivi sistemi nello specifico dal comparto bovino, oltre a divulgare di valutazione e certificazione, tra i quali spiccano Carbon con decisione e profusamente i dati provenienti da Trust e Gold Standard, che proprio mediante studi di autorevoli ricercatori, tra l’altro italiani (De Vivo e Zi- Life Cycle Assessment, quantificano il reale impatto della carelli, 2019), che evidenziano un bilancio nettamente produzione, indicando i punti critici e di forza ai fini di a favore, di ben 5 volte, dell’impatto ambientale delle un miglioramento, ma che soprattutto sono autorizzati produzioni zootecniche (figura 3), risulta anche impre- al rilascio di “certificazioni di impatto ambientale”. Tali scindibile evidenziare gli sforzi fatti dal comparto nella certificazioni sono già indispensabili per alcuni settori riduzione del carboon foot print della carne bovina, produttivi come quello dell’industria automobilistica e SUMMA animali da reddito La gestione riproduttiva del bovino da carne 7
con un vero e proprio “mercato”, basti pensare quali si conoscono perfettamente quali alla recente vendita di carbon credits da parte siano i diversi fattori del processo pro- di Tesla a Chrylser-Fiat per l’impressionante duttivo, dall’allevamento al macello, in cifra di 2 miliardi di euro e la recentissima grado di esaltarle o penalizzarle, è sulla dichiarazione di EasyJet, Ryanair e della marezzatura e quindi sul tenore lipidico British Airways di compensare le emissioni che non si deve assolutamente fare l’erro- generate dai propri voli attraverso l’acquisto re di scimmiottare gli altri, dequalifican- di carbon credits. Tale riconoscimento di im- dosi. Attualmente la marezzatura viene patto ambientale rappresenta indubbiamen- esasperata e rincorsa da tutti ma se per te un’importante opportunità per il settore bistecche cucinate e consumate in occa- dell’allevamento bovino e in particolare per sioni speciali e sporadiche tale aspetto l’allevamento confinato dove i progressi negli può essere accettato, risulta invece total- ultimi anni sono stati vertiginosi se si pensa mente sbagliato per la carne consumata che rispetto agli anni ’60 le emissioni di gas abitualmente e ripetutamente durante la serra per kg di carne prodotta si sono ridotte settimana. Un prodotto del genere oltre di oltre la metà (figura 4) (ISPRA 2018). a stancare non è certamente ottimale e indicato per la salute del consumatore. È infatti noto che il grasso della carne è CARNE BOVINA E QUALITÀ SENSORIALE E DIETETICA Non bisogna inoltre dimenticare che la car- ne italiana oltre a soddisfare le aspettative etiche del consumatore deve anche essere assolutamente buona e salutare ma dovrà anche differenziarsi dalle altre carni di qua- lità reperibili nel mondo. E sarebbe proprio questo un ulteriore aspetto in cui l’Italia può distinguersi se, invece di allinearsi con le mo- de, tra l’altro in questo caso persino dannose sia per il consumatore che per il comparto, si impegnasse a portare avanti una propria identità. Percorso che ha sempre reso unici e inimitabili i prodotti italiani. Fermo restando colore, tenerezza, riten- zione idrica e conservabilità, che devono ovviamente risultare eccellenti e per le Foto 1. Longissimus dorsi (lombata) e filetto con elevata marezzatura. Figura 4. Emissioni di CH4 (in CO2eq) per kg di proteina animale prodotta in Italia (ISPRA 2018). 8 La gestione riproduttiva del bovino da carne SUMMA animali da reddito
costituito per circa la metà da acidi grassi saturi e CONCLUSIONI che se tale quota fa riferimento ad un tenore lipi- dico normale, cioè del 2-4% sul prodotto tal quale, Sulla base di quanto esposto sembrano delinearsi due non vi sono certamente controindicazioni ma bensì scenari per il futuro della carne bovina in Italia. Il vantaggi, mentre lo stesso non può certamente dir- primo basato sull’orientamento del settore produttivo si se il contenuto in grasso è del 10, 20 persino di verso una carne in grado di soddisfare i fabbisogni oltre il 40%, come nel caso delle carni attualmente nutrizionali di proteina e nutrienti essenziali ad alta mitizzate ed esaltate (foto 1). biodisponibilità, ma ad un prezzo sostenibile anche Tali carni oltre a non essere salutari per il consuma- per le persone meno abbienti e dove la filiera italiana tore, sono anche impossibili da ottenere con le nostre dovrà fronteggiare una fortissima competizione estera, genetiche, selezionate da oltre cento anni, a partire gestibile solo attraverso un avvicinamento del consu- dalla Limousine fino alla Piemontese, per produrre matore alle modalità produttive d’eccellenza che, di carne magra, e risultano inoltre antieconomiche per base, caratterizzano le nostre realtà. Il secondo rela- l’allevatore in quanto richiedono la castrazione e un tivo a filiere che divulghino le peculiarità della carne prolungamento esagerato dei tempi di allevamento. italiana certificata, in maniera molto più approfondita Stiamo finalmente riuscendo a rivalutare l’immagine e diffusa utilizzando in maniera massiccia e unificata della carne trasferendo al consumatore le sue pecu- tutti i diversi mezzi di comunicazione, in modo da dare liarità non solo nutrizionali ma anche salutistiche, e a tale prodotto nazionale una grande personalità e fa- incorriamo nell’errore di metterci in trappola da soli. ma. In tal caso tra i diversi aspetti certificati, benessere La carne deve esser assunta più volte alla settimana, animale, consumo di antibiotici, impatto ambientale e non deve stancare e neppure apportare un eccesso specifiche peculiarità composizionali della carne (omega di grassi in particolare saturi e di colesterolo. Diffe- 3, CLA, oligoelementi, ecc.), sarà importante includere renziamo quindi il prodotto italiano per benessere, il corretto apporto di nutrienti in relazione ad una sostenibilità, salubrità, peculiarità nutrizionali ma dieta sana ed equilibrata, facendo della carne magra anche per essere magro oltre che adeguatamente oltre che tenera e saporita un carattere distintivo del saporito e tenero. prodotto italiano. RIASSUNTO SUMMARY La crisi economica, più che le paure relative alla sicurezza What future for beef meat alimentare, ha rappresentato il vero motivo alla base della The economic crisis, rather than the fears related to food safety, riduzione dei consumi di carne bovina, inoltre favorito dai was the real reason behind the reduction in beef consumption, cambiamenti nelle abitudini del consumatore e dalle continue also favored by changes in consumer habits, and by continuous informazioni false sul benessere animale e l’impatto ambien- fake news on animal welfare and the environmental impact tale degli allevamenti di bovini da carne. Il suo ruolo come of beef cattle farms. The meat’s role as an essential food to alimento essenziale per garantire una crescita e una salute guarantee optimal growth and health, is now consolidating and ottimale si sta oramai consolidando e, giorno dopo giorno raf- strengthening day by day. In addition, is growing the interest of forzando. A questo si aggiunge un crescente interesse di una an important part of consumers, on meat with specific production importante parte dei consumatori verso carne con specifiche characteristics, dietetic and nutrition properties, respectful of caratteristiche produttive, dietetico nutrizionali, rispettosa del animal welfare and the environment, but also with high sen- benessere animale e dell’ambiente e anche dotata di elevata sory quality. So, in the future, it is possible to hypothesize two qualità sensoriale. In futuro è pertanto possibile ipotizzare scenarios for the italian beef. The first, based on a meat with due scenari per la carne bovina in Italia. Il primo basato su a price able to compete with meats coming from the rest of the un prodotto con un prezzo in grado di competere con le carni world, but also able to attract the attention of the consumer, provenienti dal resto del mondo ma che comunque richiamerà because characterized by high guarantee on the production l’attenzione del consumatore perché comunque in grado di ga- system and safety. The second based on a excellence’s meat, rantire modalità produttive d’eccellenza e maggiore sicurezza. certified for its sensorial, nutritional, well-being and environ- Il secondo basato su un prodotto di eccellenza certificato per le mental qualities. For both, however, a more efficient, truthful sue qualità sensoriali, nutrizionali, di benessere e ambientali. and serious communication to the consumer will be necessary. Per entrambi sarà comunque necessaria una più efficiente Only in this way will be possible to counteract the big world comunicazione al consumatore, veritiera e seria. Solo così competitors. It will be also fundamental to underline that the sarà possibile fronteggiare i grandi competitor mondiale dai Italian meat is lean, as well as tender and tasty, and therefore quali sarà inoltre fondamentale distinguersi evidenziando che ideal for a healthy and balanced diet. la carne italiana è magra oltre che tenera e saporita e pertanto ideale per una dieta sana ed equilibrata. Parole chiave: carne bovina, mercato, consumatore, qualità. Keywords: beef meat, market, consumer, quality. SUMMA animali da reddito La gestione riproduttiva del bovino da carne 9
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