Quale futuro per la carne bovina - Èoramai da tempo che in Italia la - Bovinevet

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Quale futuro per la carne bovina - Èoramai da tempo che in Italia la - Bovinevet
Quale futuro per la carne bovina
È
    oramai da tempo che in Italia la                                  Carlo Angelo                 la carne rossa fosse un alimento estre-
    carne bovina vive periodi difficilissimi                          Sgoifo Rossi*,               mamente consolidato sulle tavole degli
                                                                  Riccardo Compiani**,
    caratterizzati da progressivi cali nei                            Silvia Grossi*,              italiani al punto che una grave emergenza
consumi affiancati da una crescente                                Giovanni Gnemmi**               sortiva effetti solo della durata di pochi
importazione di carne dall’estero.                                  *Dipartimento di Scienze       mesi. È stato invece l’inizio della crisi eco-
La riduzione che dagli anni ’90 a oggi ha                           Veterinarie per la Salute,     nomica, concretizzatasi nel 2007, che ha
                                                                   la Produzione Animale e la
portato il consumo pro capite da quasi 25                       Sicurezza Alimentare, Università   portato a un decremento progressivo e
kg a meno di 19 kg, è la conseguenza di                                degli Studi di Milano       senza inversioni nei consumi, aiutato da
eventi molto diversi tra loro e che si sono                        **Medico veterinario libero     un attacco al comparto che in questo caso
                                                                         professionista
susseguiti con impatti di intensità e dura-                                                        però minava sostanzialmente la funzione
ta altrettanto differenti, ed esplicativi sia                                                      della carne di alimento “salutare” e “be-
del ruolo della carne bovina come alimento                                                         nefico”. Gli si attribuiva infatti il ruolo di
radicato nella cultura italiana, sia dei cam-                                                      promotore dello sviluppo di tumori, alla
biamenti nelle abitudini e nelle richieste del                                                     stregua di “veleni” oramai assodati per
consumatore (figura 1).                                                                            ogni consumatore, indipendentemente
Il rischio della carne come potenziale vet-                                                        dalla sua estrazione sociale o culturale,
tore di microorganismi o contaminanti,                                                             come il fumo e l’amianto. Si arriva così ad
ha portato in passato a delle forti ma mo-                                                         una riduzione dei consumi che, rispetto al
mentanee riduzioni del consumo, seguite                                                            2000, oltrepassa il 20% e a cui si affian-
da riprese che pur non riportando a valori                                                         cano altri due fattori deleteri ed epocali,
di normalità sono state comunque sor-                                                              il cambiamento delle abitudini alimentari
prendenti come nel caso della BSE. Tale                                                            e una crescente sensibilità animalista ed
andamento confermava all’epoca come                                                                ambientalista.

                                            Figura 1. Eventi ed andamento del consumo di carne bovina in Italia

(Sgoifo Rossi, 2019).

SUMMA animali da reddito   La gestione riproduttiva del bovino da carne                                                                        3
Quale futuro per la carne bovina - Èoramai da tempo che in Italia la - Bovinevet
Si osserva infatti una convergenza globale                    la carne bovina, spesso anche per motivi
delle abitudini alimentari verso la praticità                 religiosi, ma con un’attenzione più rivolta
di utilizzo e preparazione del cibo, ma in                    al prezzo che alla qualità nel suo senso
particolare verso una crescente attenzione                    più ampio.
al benessere e all’ambiente, ben rappresen-                   Ovviamente questo importante mercato
tata anche solo analizzando i dati relativi                   trova fortissimi competitor esteri che ri-
all’aumento di alcune delle sue espressioni                   escono a proporre prodotti a prezzi che
più estreme, quali vegetarismo e il vega-                     per la filiera italiana specializzata nella
nismo.                                                        produzione di carne, non risultano nem-
Il consumo di carne, dopo questo battagliato                  meno pensabili. La fascia di clientela è
percorso e cioè ai giorni nostri, sembra però                 comunque di rilevanza e lo sforzo del
e con sorpresa, potenzialmente in grado di                    comparto produttivo italiano si concentra
risollevarsi, grazie sia ai chiarimenti scien-                sull’ottimizzazione dei costi di produzione
tifici tanto attesi relativamente al suo ruolo                soddisfacendo comunque lo standard qua-
di alimento salutare ed essenziale, sia alla                  litativo che, anche se solo rispettoso dei
possibilità di poter discriminare, qualifi-                   requisiti minimi imposti dalla filiera car-
candoli, i sistemi produttivi in relazione al                 ne italiana, risulta comunque molto alto.
rispetto del benessere animale e all’impatto                  Grandi sforzi ed energie dovranno pertanto
ambientale.                                                   essere indirizzati verso una sensibilizzazio-
Tale trascorso, tra emergenze, crisi, disin-                  ne anche del consumatore generico verso
formazione e tendenze, ha lasciato infatti                    un prodotto che, seppur “a prezzo”, derivi
segni indelebili nelle richieste, esigenze ed                 comunque da una filiera in grado di garan-
aspettative del consumatore, delineando, a                    tire una qualità molto soddisfacente sia
livello globale, due tipi di futuro per la carne              dal punto di vista delle modalità produttive
bovina, il prodotto “a prezzo” e il prodotto                  che della soddisfazione sensoriale. Solo
“certificato”.                                                in questo modo sarà possibile riuscire a
                                                              competere con i grandi e importanti anche
                                                              sulla carne caratterizzata da un ottimale
CARNE “A PREZZO”                                              rapporto qualità prezzo, mantenendo e
                                                              difendendo in questo modo una quota di
La crisi economica non è certamente risol-                    mercato che risulta comunque importan-
ta nel nostro paese e la minor disponibilità                  tissima per la filiera produttiva nazionale.
di risorse causata anche dell’incapacità
che caratterizza il periodo attuale di saper
rinunciare e fare sacrifici, limita sempre                    CARNE “CERTIFICATA”
più la spesa alimentare a favore di altre,
magari futili, ma ritenute indispensabili.                    La filiera italiana si deve comunque e senza
Con quel che rimane “in tasca”, bisogna                       dubbio differenziare per un prodotto certifi-
pertanto ottimizzare e per la carne bovi-                     cato di alta qualità, dove il termine qualità
na, alla quale non si vuole comunque ri-                      certamente non si limita alle caratteristiche
nunciare per il forte legame in precedenza                    nutritive e sensoriali ma contempla anche
evidenziato, l’attenzione si orienta più sul                  il benessere animale e la sicurezza sia ali-
prezzo che sul concetto di qualità del pro-                   mentare che ambientale.
dotto, acquistando sulla base delle offerte                   A riguardo l’interesse del consumatore, in
e promozioni senza alcuna ambizione per                       particolare italiano, è estremamente ele-
aspetti quali la provenienza, la certificazio-                vato, come emerge inequivocabilmente da
ne o specifiche caratteristiche sensoriali                    una recente indagine (Ismea-Nielsen 2018),
e nutrizionali. Nel nostro paese abbiamo                      che evidenzia come i motivi principali di
inoltre una quota sempre più importante                       disaffezione alla carne bovina sia per il 33%
di residenti non autoctoni, che oltre a non                   degli intervistati legati ad aspetti etici con
seguire mode dietetiche o regimi alimentari                   il benessere animale e l’ambiente in prima
elitari, attribuiscono ancora ad una tavola                   linea, a cui segue un 22% di consumatori
abbondantemente ricca il sinonimo di be-                      preoccupati dal punto di vista salutistico e
nessere e di raggiungimento degli obiettivi                   con particolare riferimento alla problemati-
e sulla quale non può certamente mancare                      ca “antibiotico” e antimicrobico resistenze.

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Quale futuro per la carne bovina - Èoramai da tempo che in Italia la - Bovinevet
CARNE BOVINA E BENESSERE ANIMALE                                                   sintesi. Se fino a qualche anno fa, 2013, la creazione
                                                                                   di una bistecca partendo da cellule tissutali adipose
Le filosofie di pensiero che hanno caratterizzato gli                              ed ematiche di bovino, richiedeva un investimento di
ultimi 10-15 anni hanno svolto un ruolo crucia-                                    circa 230.000 dollari, oggi tale costo si è abbassato
le nelle scelte del consumare. Basti pensare che                                   a soli 50 dollari, risultando concorrenziale con carni
vegetarianismo e veganismo sono alla base di una                                   di “nicchia” come il Wagyu, la Rubia Gallega o un
diminuzione dei consumatori di carne che di gran                                   pregiato Aberdeen Angus. Si stima che al 2040 tale
lunga supera il 7% degli effettivi vegetariani e vegani,                           “carne sintetica” possa potenzialmente occupare
a causa dell’ampio spazio dedicato a trasmissioni                                  persino oltre il 35% del mercato, superando le simil-
e informazioni a sfavore della carne che hanno co-                                 carni realizzate con proteine vegetali (stimate pari
munque influenzato il consumatore insinuandogli                                    al 25% del mercato) ed eguagliando la carne “vera”
dubbi sulle modalità produttive e sulla salubrità                                  (40% del mercato) (A.T. Kearney, 2019). A rendere
del prodotto. Solo di recente e grazie ad una infor-                               accattivante questa “carne sintetica” è l’eliminazione
mazione più corretta sulle modalità di allevamento                                 dei timori per “benessere animale” e “macellazio-
e sul benessere degli animali promossa e sostenu-                                  ne dell’animale” oltre al fatto che chi la produce
ta da iniziative come quella di “carni sostenibili”                                la indica più sicura, con le stesse caratteristiche
(https://carnisostenibili.it/), il consumatore sta                                 nutrizionali ed organolettiche e persino totalmente
riacquistando fiducia sulla serietà e sull’attenta cura                            sostenibile. Uno degli slogan riportati nella home-
che caratterizzano gli allevamenti da carne italiani.                              page del sito internet di Aleph Farms (al momento
Nonostante ciò e non considerando che l’attenzio-                                  la principale industria produttrice) è infatti proprio
ne sul benessere animale è attiva da oltre 50 anni                                 riferito all’ambiente e nello specifico, “Better for us
(Brambell, 1965), dando origine a strette normative e                              and better for the planet” (migliore per noi e migliore
relativi sistemi di valutazione e controllo, l’interesse                           per il pianeta), dal momento che la sua produzione
verso carni “alternative” rimane comunque alto e in                                consentirebbe di ridurre di oltre l’80% la produzione
forte crescita ed evoluzione. Non si parla infatti più                             di gas serra, del 96% il consumo di acqua e di oltre
solo di “bistecche vegetali”, ma addirittura di carne di                           il 99% l’utilizzo di suolo agricolo (figura 2).

                                 Figura 2. Promozione della carne di sintesi e confronto del percorso produttivo con la carne vera

(https://www.aleph-farms.com/; A.T. Kearney, 2019).

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Quale futuro per la carne bovina - Èoramai da tempo che in Italia la - Bovinevet
Appare pertanto chiaro come risulti impor-                                                     CARNE BOVINA E ANTIMICROBICI
tante nell’immediato futuro trasferire e sen-
sibilizzare maggiormente i consumatori sul                                                     Relativamente all’argomento antibiotico, an-
benessere degli animali, dettagliando e spie-                                                  che in questo caso l’informazione al consu-
gando i numerosi aspetti che vengono con-                                                      matore sarà determinante e nello specifico
templati, gestiti e controllati, sia in maniera                                                per chiarire definitivamente due concetti
volontaria che istituzionale, per garantire                                                    fondamentali. Il primo è che gli antibiotici
loro una condizione ottimale, normalmente                                                      non vengono utilizzati per compensare o ma-
migliore di quella che può garantire il lo-                                                    scherare carenze strutturali e gestionali o per
ro allevamento allo stato brado, purtroppo                                                     semplificare il difficile lavoro di osservazione,
sinonimo di massimo benessere per molti                                                        monitoraggio, diagnosi e cura di ogni singolo
consumatori. Contestualmente, sottoline-                                                       individuo all’interno di un gruppo numeroso
are e sensibilizzare il consumatore verso le                                                   di animali potenzialmente a rischio sanitario.
qualità salutistico nutrizionali e anche am-                                                   Il secondo, ancora più importante, è rappre-
bientali della “carne vera”, nonché l’impor-                                                   sentato dal dovere assoluto di sottoporre ad
tanza e la sicurezza di un prodotto naturale                                                   adeguate cure un animale sanitariamente
e non di un prodotto realizzato in labora-                                                     in difficoltà, dal momento che se così non si
torio, dove, se si verifica un’emergenza, i                                                    facesse, si esaspererebbe ai massimi livelli il
riflessi possono essere devastanti. E infine,                                                  concetto di non rispetto del benessere ani-
non dimentichiamoci la sostenibilità, per la                                                   male. Il negare una terapia a un animale che
quale dobbiamo assolutamente iniziare ad                                                       indiscutibilmente ne necessità eleva infatti
orientarci ed imporci costantemente con un                                                     in modo esponenziale il suo malessere e il
approccio come quello seguito da ricercatori                                                   rischio di morte. La “cura” assume quindi
autorevoli come De Vivo e Zicarelli (2019),                                                    il reale significato di massima espressione
dove la zootecnica risulta assolutamente                                                       di tutela e rispetto del benessere animale.
positiva per l’ambiente (figura 3). Solo così                                                  L’antibiotic free stimola invece ed innegabil-
facendo, il paragone tra la carne bovina e                                                     mente, ad evitare o ritardare il più possibile
qualsiasi altro sistema produttivo risulterà                                                   un trattamento terapeutico solo per etichetta-
sempre vincente, addirittura schiacciante,                                                     re la carne come “antibiotic free”, con il rischio
in termini di impatto ambientale.                                                              di creare una condizione in netto contrasto

      Figura 3. Confronto tra le emissioni di gas ad effetto serra (Gigagrammi/CO2 Eq) prodotte dal settore zootecnico a livello mondiale e l’anidride
                      carbonica fissata dalle produzioni vegetali (incluso pascoli) coltivate per il sostentamento degli animali allevati

(De Vivo e Zicarelli, 2019).

6                                                                                  La gestione riproduttiva del bovino da carne    SUMMA animali da reddito
Quale futuro per la carne bovina - Èoramai da tempo che in Italia la - Bovinevet
Tabella 1. Incidenza di problematiche sanitarie e consumo di antibiotici (mg/PCU),
   nell’ingrasso del bovino da carne da ristallo e nell’allevamento linea vacca vitello,
       in relazione alla gestione e all’utilizzo dell’antibiotico in profilassi o in caso
                                   di effettiva necessità

                                                                                                                                          mirando alla certificazione di
                                                                                                                                          tali dati. A riguardo, sempre
                                                                                                                                          più numerose sono le filie-
                                                                                                                                          re che hanno raggiunto una
                                                                                                                                          EPD - Environmental Product
                                                                                                                                          Declaration (Hamburger Inal-
                                                                                                                                          ca, filiera bovino da carne e
                                                                                                                                          vitello a carne bianca di Co-
                                                                                                                                          op, ecc), ovvero una dichiara-
                                                                                                                                          zione di impatto ambientale
                                                                                                                                          di prodotto, ma la svolta so-
                                                                                                                                          stanziale si avrà quando, pur
                                                                                                                                          basandosi sempre sul sistema
                                                                                                                                          di certificazione internazionale
Sempre An. Pro. (IM+OS): Antibiotico profilassi all’arrivo sia per via intramuscolare che orale.
An. Pro. A necessità: Trattamento antibiotico dell’intero gruppo solo quando oltre il 15% dei bovini ha sintomi clinici.                  ISO 14040 relativo al Life Cicle
An. Pro. in casi estremi: Trattamento antibiotico dell’intero gruppo solo quando oltre il 35% dei bovini ha sintomi clinici.
No An. Pro.: Mai trattamento antibiotico dell’intero gruppo e solo trattamenti individuali quando necessario.
                                                                                                                                          Assessment, la valutazione di
(Sgoifo Rossi et al., 2019).                                                                                                              impatto considererà in manie-
                                                                                                                                          ra mirata ed approfondita tutte
con il concetto più profondo di benessere animale. Ferme le diverse fasi inerenti una filiera di produzione. Per
restando queste evidenze, è ovvio che il consumo di anti- meglio puntualizzare, ad oggi la maggior parte di tali
biotici può essere ulteriormente ridotto in primis limitando certificazioni contemplano un sistema molto articolato
i trattamenti antibiotici di massa grazie a miglioramenti di valutazioni per alcune delle quali ci si basa su dati
non solo negli allevamenti di ingrasso ma più che altro in bibliografici relativi all’impatto ambientale di alcuni
quelli di origine, sviluppando una stretta collaborazione dei fattori del processo produttivo che caratterizzano
tra loro e coinvolgendo anche il centro di raccolta/smista- quella filiera. Ad esempio, il differente impatto am-
mento in un obiettivo comune di riduzione del farmaco. bientale inerente alla produzione del silomais utilizza-
L’approccio corretto è pertanto quello di mettere a punto to per l’alimentazione degli animali, il reale consumo
un sistema di valutazione degli allevamenti proprio sulla di energia e combustibili, la specifica gestione delle
base del consumo di antimicrobici, ad oggi possibile lettiere e delle deiezioni, la presenza di biogas e foto-
grazie all’entrata in vigore della ricetta elettronica, con- voltaico e via dicendo per le numerosissime variabili
sentendo così di discriminare le diverse realtà produttive che distinguono ogni singola realtà di allevamento.
in relazione a tale parametro, a sua volta strettamente Proprio per la complessità di attuare una valutazione
connesso con la qualità delle strutture, dell’ambiente e                                                      così approfondita e personalizzata, saranno senza dub-
della gestione delle diverse realtà coinvolte nella filiera,                                                  bio favorite nell’intraprendere tale percorso, le filiere
dall’allevamento di origine, al centro di raccolta fino corte o quelle piccole o i grandi allevamenti desiderosi
all’allevamento di ingrasso (tabella 1). Solo in questo di differenziarsi per virtuosismo in termini di impatto
modo sarà possibile garantire seriamente e realmente ambientale. Comunque sia, il fornire un’indicazione
il benessere animale, curando i soggetti che ne hanno specifica sull’impatto ambientale della carne prodotta
bisogno e qualificando le aziende per i parametri sanitari rappresenterà senza dubbio un aspetto richiesto e
ed il consumo di antibiotici, aspetto che andrà certificato apprezzato dal consumatore e tra gli aspetti maggior-
e trasferito al consumatore.                                                                                  mente qualificanti una carne di alta qualità.
                                                                                                              Non bisogna inoltre dimenticare che nel breve periodo si
                                                                                                              arriverà senza dubbio ad una definizione di impatto am-
CARNE BOVINA E AMBIENTE                                                                                       bientale sostenibile per ogni diverso comparto produttivo,
                                                                                                              e rispetto alla quale si verrà confrontati con riflessi che
In un contesto dove il mondo sembra finire a causa potranno essere penalizzanti o premianti anche in termini
delle emissioni provenienti dal settore zootecnico e                                                          economici. A riguardo sono ad esempio già attivi sistemi
nello specifico dal comparto bovino, oltre a divulgare                                                        di valutazione e certificazione, tra i quali spiccano Carbon
con decisione e profusamente i dati provenienti da                                                            Trust e Gold Standard, che proprio mediante studi di
autorevoli ricercatori, tra l’altro italiani (De Vivo e Zi- Life Cycle Assessment, quantificano il reale impatto della
carelli, 2019), che evidenziano un bilancio nettamente produzione, indicando i punti critici e di forza ai fini di
a favore, di ben 5 volte, dell’impatto ambientale delle un miglioramento, ma che soprattutto sono autorizzati
produzioni zootecniche (figura 3), risulta anche impre- al rilascio di “certificazioni di impatto ambientale”. Tali
scindibile evidenziare gli sforzi fatti dal comparto nella                                                    certificazioni sono già indispensabili per alcuni settori
riduzione del carboon foot print della carne bovina, produttivi come quello dell’industria automobilistica e

SUMMA animali da reddito   La gestione riproduttiva del bovino da carne                                                                                                 7
con un vero e proprio “mercato”, basti pensare                                          quali si conoscono perfettamente quali
alla recente vendita di carbon credits da parte                                         siano i diversi fattori del processo pro-
di Tesla a Chrylser-Fiat per l’impressionante                                           duttivo, dall’allevamento al macello, in
cifra di 2 miliardi di euro e la recentissima                                           grado di esaltarle o penalizzarle, è sulla
dichiarazione di EasyJet, Ryanair e della                                               marezzatura e quindi sul tenore lipidico
British Airways di compensare le emissioni                                              che non si deve assolutamente fare l’erro-
generate dai propri voli attraverso l’acquisto                                          re di scimmiottare gli altri, dequalifican-
di carbon credits. Tale riconoscimento di im-                                           dosi. Attualmente la marezzatura viene
patto ambientale rappresenta indubbiamen-                                               esasperata e rincorsa da tutti ma se per
te un’importante opportunità per il settore                                             bistecche cucinate e consumate in occa-
dell’allevamento bovino e in particolare per                                            sioni speciali e sporadiche tale aspetto
l’allevamento confinato dove i progressi negli                                          può essere accettato, risulta invece total-
ultimi anni sono stati vertiginosi se si pensa                                          mente sbagliato per la carne consumata
che rispetto agli anni ’60 le emissioni di gas                                          abitualmente e ripetutamente durante la
serra per kg di carne prodotta si sono ridotte                                          settimana. Un prodotto del genere oltre
di oltre la metà (figura 4) (ISPRA 2018).                                               a stancare non è certamente ottimale e
                                                                                        indicato per la salute del consumatore.
                                                                                        È infatti noto che il grasso della carne è
CARNE BOVINA E QUALITÀ SENSORIALE
E DIETETICA
Non bisogna inoltre dimenticare che la car-
ne italiana oltre a soddisfare le aspettative
etiche del consumatore deve anche essere
assolutamente buona e salutare ma dovrà
anche differenziarsi dalle altre carni di qua-
lità reperibili nel mondo. E sarebbe proprio
questo un ulteriore aspetto in cui l’Italia può
distinguersi se, invece di allinearsi con le mo-
de, tra l’altro in questo caso persino dannose
sia per il consumatore che per il comparto,
si impegnasse a portare avanti una propria
identità. Percorso che ha sempre reso unici
e inimitabili i prodotti italiani.
Fermo restando colore, tenerezza, riten-
zione idrica e conservabilità, che devono
ovviamente risultare eccellenti e per le                                Foto 1. Longissimus dorsi (lombata) e filetto con elevata marezzatura.

                             Figura 4. Emissioni di CH4 (in CO2eq) per kg di proteina animale prodotta in Italia

(ISPRA 2018).

8                                                                           La gestione riproduttiva del bovino da carne   SUMMA animali da reddito
costituito per circa la metà da acidi grassi saturi e                     CONCLUSIONI
che se tale quota fa riferimento ad un tenore lipi-
dico normale, cioè del 2-4% sul prodotto tal quale,                       Sulla base di quanto esposto sembrano delinearsi due
non vi sono certamente controindicazioni ma bensì                         scenari per il futuro della carne bovina in Italia. Il
vantaggi, mentre lo stesso non può certamente dir-                        primo basato sull’orientamento del settore produttivo
si se il contenuto in grasso è del 10, 20 persino di                      verso una carne in grado di soddisfare i fabbisogni
oltre il 40%, come nel caso delle carni attualmente                       nutrizionali di proteina e nutrienti essenziali ad alta
mitizzate ed esaltate (foto 1).                                           biodisponibilità, ma ad un prezzo sostenibile anche
Tali carni oltre a non essere salutari per il consuma-                    per le persone meno abbienti e dove la filiera italiana
tore, sono anche impossibili da ottenere con le nostre                    dovrà fronteggiare una fortissima competizione estera,
genetiche, selezionate da oltre cento anni, a partire                     gestibile solo attraverso un avvicinamento del consu-
dalla Limousine fino alla Piemontese, per produrre                        matore alle modalità produttive d’eccellenza che, di
carne magra, e risultano inoltre antieconomiche per                       base, caratterizzano le nostre realtà. Il secondo rela-
l’allevatore in quanto richiedono la castrazione e un                     tivo a filiere che divulghino le peculiarità della carne
prolungamento esagerato dei tempi di allevamento.                         italiana certificata, in maniera molto più approfondita
Stiamo finalmente riuscendo a rivalutare l’immagine                       e diffusa utilizzando in maniera massiccia e unificata
della carne trasferendo al consumatore le sue pecu-                       tutti i diversi mezzi di comunicazione, in modo da dare
liarità non solo nutrizionali ma anche salutistiche, e                    a tale prodotto nazionale una grande personalità e fa-
incorriamo nell’errore di metterci in trappola da soli.                   ma. In tal caso tra i diversi aspetti certificati, benessere
La carne deve esser assunta più volte alla settimana,                     animale, consumo di antibiotici, impatto ambientale e
non deve stancare e neppure apportare un eccesso                          specifiche peculiarità composizionali della carne (omega
di grassi in particolare saturi e di colesterolo. Diffe-                  3, CLA, oligoelementi, ecc.), sarà importante includere
renziamo quindi il prodotto italiano per benessere,                       il corretto apporto di nutrienti in relazione ad una
sostenibilità, salubrità, peculiarità nutrizionali ma                     dieta sana ed equilibrata, facendo della carne magra
anche per essere magro oltre che adeguatamente                            oltre che tenera e saporita un carattere distintivo del
saporito e tenero.                                                        prodotto italiano.

   RIASSUNTO                                                              SUMMARY
  La crisi economica, più che le paure relative alla sicurezza            What future for beef meat
  alimentare, ha rappresentato il vero motivo alla base della             The economic crisis, rather than the fears related to food safety,
  riduzione dei consumi di carne bovina, inoltre favorito dai             was the real reason behind the reduction in beef consumption,
  cambiamenti nelle abitudini del consumatore e dalle continue            also favored by changes in consumer habits, and by continuous
  informazioni false sul benessere animale e l’impatto ambien-            fake news on animal welfare and the environmental impact
  tale degli allevamenti di bovini da carne. Il suo ruolo come            of beef cattle farms. The meat’s role as an essential food to
  alimento essenziale per garantire una crescita e una salute             guarantee optimal growth and health, is now consolidating and
  ottimale si sta oramai consolidando e, giorno dopo giorno raf-          strengthening day by day. In addition, is growing the interest of
  forzando. A questo si aggiunge un crescente interesse di una            an important part of consumers, on meat with specific production
  importante parte dei consumatori verso carne con specifiche             characteristics, dietetic and nutrition properties, respectful of
  caratteristiche produttive, dietetico nutrizionali, rispettosa del      animal welfare and the environment, but also with high sen-
  benessere animale e dell’ambiente e anche dotata di elevata             sory quality. So, in the future, it is possible to hypothesize two
  qualità sensoriale. In futuro è pertanto possibile ipotizzare           scenarios for the italian beef. The first, based on a meat with
  due scenari per la carne bovina in Italia. Il primo basato su           a price able to compete with meats coming from the rest of the
  un prodotto con un prezzo in grado di competere con le carni            world, but also able to attract the attention of the consumer,
  provenienti dal resto del mondo ma che comunque richiamerà              because characterized by high guarantee on the production
  l’attenzione del consumatore perché comunque in grado di ga-            system and safety. The second based on a excellence’s meat,
  rantire modalità produttive d’eccellenza e maggiore sicurezza.          certified for its sensorial, nutritional, well-being and environ-
  Il secondo basato su un prodotto di eccellenza certificato per le       mental qualities. For both, however, a more efficient, truthful
  sue qualità sensoriali, nutrizionali, di benessere e ambientali.        and serious communication to the consumer will be necessary.
  Per entrambi sarà comunque necessaria una più efficiente                Only in this way will be possible to counteract the big world
  comunicazione al consumatore, veritiera e seria. Solo così              competitors. It will be also fundamental to underline that the
  sarà possibile fronteggiare i grandi competitor mondiale dai            Italian meat is lean, as well as tender and tasty, and therefore
  quali sarà inoltre fondamentale distinguersi evidenziando che           ideal for a healthy and balanced diet.
  la carne italiana è magra oltre che tenera e saporita e pertanto
  ideale per una dieta sana ed equilibrata.

  Parole chiave: carne bovina, mercato, consumatore, qualità.             Keywords: beef meat, market, consumer, quality.

SUMMA animali da reddito   La gestione riproduttiva del bovino da carne                                                                        9
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