Il dietetico: dai LARN ai Menù - Dott.ssa Chiara Rizzoli Dietista UOC Igiene Alimenti e Nutrizione Città - AUSL Bologna

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Il dietetico: dai LARN ai Menù - Dott.ssa Chiara Rizzoli Dietista UOC Igiene Alimenti e Nutrizione Città - AUSL Bologna
Il dietetico:
dai LARN ai Menù

                 Dott.ssa Chiara Rizzoli
      Dietista UOC Igiene Alimenti e Nutrizione Città
Il dietetico: dai LARN ai Menù - Dott.ssa Chiara Rizzoli Dietista UOC Igiene Alimenti e Nutrizione Città - AUSL Bologna
2017 Linee di indirizzo regionali per la
ristorazione dell’anziano in struttura
residenziale
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Fare una “policy” nutrizionale
• Si ritiene indispensabile una valutazione dello stato nutrizionale
all’ingresso dell’Ospite che comprenda una valutazione
anamnestica, supportata anche da misure antropometriche (es. peso,
Altezza), indice di massa corporea [IMC o BMI] e dall’esecuzione di
indagini di laboratorio; tale valutazione viene poi utilizzata come punto di
partenza per un monitoraggio prospettico dello stato nutrizionale, talora
avvalendosi anche di tecniche di screening nutrizionale strutturate
(come MNA Mini Nutritional Assessment o SGA Subjective Global Assessment).
• Si ritiene importante la nutrizione, non solo nell’ambito del suo effetto
meramente di sostegno, ma anche per la sua notevole dimensione
relazionale (relazione del personale con gli ospiti , degli ospiti fra di
loro, degli ospiti con loro famigliari).
• Inoltre presuppone un lavoro integrato tra personale medico,
  infermieristico, assistenziale, tecnico, amministrativo.
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Ristorazione strutture
          residenziali

Migliorare la qualità e garantire la
sicurezza dell’alimentazione nelle
strutture socio-assistenziali è un atto
terapeutico che contribuisce a
mantenere e migliorare la salute degli
ospiti in struttura, come ad esempio
prevenire la malnutrizione.
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CARATTERISTICHE DIVERSE DELLE VARIE
 STRUTTURE:

 Utenti con Degenze lunghe
 Luogo di residenza
 Orientata alla patologia cronica
 Turnover del personale
 Servizio di ristorazione veicolato o non veicolato

       RAPPORTO TRA NUTRIZIONE E RISTORAZIONE
            ALLA RICERCA DELLA QUALITA’

          Pasto di qualità
conoscenze dell’esigenze degli Ospiti
   per rispondere ai loro bisogni
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CAPITOLATO D’ APPALTO DEL SERVIZIO DI
   RISTORAZIONE NELLE STRUTTURE
  RESIDENZIALI EXTRAOSPEDALIERE
Il capitolato è un documento operativo da utilizzare per un’efficace
              controllo della gestione del servizio
                      tra l’Amministrazione
                      e la Ditta appaltatrice

             È l’unico strumento in grado di
   PREVENIRE ELEMENTI di DISCREZIONALITÀ
              ed episodi di CONTENZIOSO

                                6
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ARGOMENTI

Il prontuario Dietetico
La nutrizione dell’anziano
I criteri di elaborazione del menù di base
Le schede rilevazione della qualità del pasto
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Definizione di “dietetico”
1. Raccolta di diete a composizione bromatologica nota
2. Indicazione quantitativa/qualitativa dei cibi forniti ai degenti,
   indicazione della stagionalità (due menu invernale ed estivo),
   indicazione del numero dei pasti/spuntini, raccolta di porzioni
   standard, indicazione dei metodi di cottura, spesso indicazioni
   anche sulle modalità di servizio, rispetto della tradizione e delle
   modalità dell’acquisizione dei prodotti (“filiera corta”)

                            A COSA SERVE:
     Per una buona organizzazione del servizio di ristorazione
     Per un intervento appropriato nel fornire all’utente un pasto
     adeguato
     Per evitare la monotonia, aumentare il gradimento.
     Inoltre la varietà garantisce l’assunzione dei macro e
     micronutrienti
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PRONTUARIO DIETETICO

•Vitto comune: Il menù base (alberghiero) estivo e invernale,
 I’insieme di menu fruibili dagli Ospiti, con predisposizione delle alternative
 (piatti fissi, presenti ogni giorno);
• Diete standard: schemi dietoterapici adatti a specifiche
  patologie con caratteristiche bromatologiche codificate (ipocalorica,
ipercalorica, ipoproteica, priva di glutine, a basso apporto di lattosio);
• Diete ad personam: schemi dietoterapici ricettati individualmente;
• Menu “a tema” (festa della castagna, vendemmia, etc);
• Menu “festivo” (feste di compleanno mensili, patrono ecc.);
• Nutrizione artificiale
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ESEMPIO DI DIETETICO BASE
               TIPOLOGIA di DIETA                                     CARATTERISTICHE                                                         INDICAZIONI

                                    Alimentazione variata e appetibile, di facile                                   Per tutti gli anziani che necessitano di una
                                    digestione                                                                      alimentazione equilibrata
Dieta Libera
                                    Condimenti semplici

Dieta                               Formaggio limitato a 2 volte /settimana                                         Epatopatici/colecistopatici

Ipolipidica/Iposodica               Prosciutto crudo, cotto, bresaola limitati a 1 volta/ settimana                 Dislipidemici

                                    Non si prevede l’aggiunta di sale da tavola per il condimento dei contorni      Cardiopatici

                                                                                                                    Patologie vascolari
                                    Pasta di piccolo formato, carne o pesce teneri o preparati in confezione        Anziani con problemi della masticazione
                                    morbida (polpette, polpettone, sformati, ecc..) o confezioni tritate
Dieta Semisolida
                                    Preparazioni omogenee, coese e compatte
                                    Difficoltà deglutitorie, disfagia
Dieta Cremosa                       Frazionata in più pasti nella giornata                                          Difficoltà deglutitorie, disfagia
                                    È un’alimentazione equilibrata, moderatamente ipocalorica, a basso
                                    contenuto in oligosaccaridi, priva di saccarosio (zucchero, marmellate,         È indicata in anziani diabetici
Dieta priva di zuccheri semplice    miele, bevande e bibite zuccherate ecc…).                                       compensati in regime
aggiunti                            I condimenti sono prevalentemente vegetali.                                     moderatamente ipocalorico
                                    Le confezioni sono molto semplici:                                              e/o per anziani obesi
                                    condimenti con pomodoro, cottura delle carni ai ferri, lessate, al limone, al
                                    forno
                                    Le pietanze a base di formaggio: frequenza 2-3 volte a settimana

                                    Non contiene verdure, brodi di verdure, brodi di carne, brodi con dadi, cibi
Dieta a moderato apporto di fibra   piccanti, speziati , latte e latticini.                                         È indicata nelle diarree acute,
                                    A colazione è indicato il tea o l’orzo con biscotti secchi o fette biscottate   nella diverticolite intestinale
                                    con miele                                                                       acuta, negli anziani con resezione
                                    oppure yogurt se tollerato e a giudizio medico                                  intestinale, nelle malattie croniche
                                    - Il riso o la pasta sono asciutti, conditi con olio e parmigiano               infiammatorie intestinali.
                                    - La pietanza comprende carne ai ferri o al vapore , prosciutto, formaggio
                                    stagionato
                                    - I contorni e la frutta sono scelti in base al minimo contenuto in fibra:
                                    (patate o carote lessate - succo di mele centrifugato o omogeneizzato di
                                    mela o omogeneizzato di mela e banana)
                                    -Grissini o fette biscottate
Nutrizione nell’anziano

Requisiti nutrizionali rispetto ai parametri
medi per tipologia di utenza

LARN, IV revisione 2014
Linee Guida per una Sana Alimentazione Italiana 2003
INRAN
e linee guida nazionali e internazionali sull’alimentazione
dell’anziano e le più recenti evidenze scientifiche
REQUISITI NUTRIZIONALI
               UOMINI normopeso                DONNE normopeso

Età (anni)     Fabbisogno calorico giornaliero senza patologie

               Soggetto   non Soggetto         Soggetto   non Soggetto
               deambulante    deambulante      deambulante    deambulante

60-74          1400-1700       1780-2150       1240-1470         1575-1865

>75            1340-1545       1700-1960       1220-1450         1535-1835

                             Linee di indirizzo regionali per la ristorazione
LARN, IV revisione 2014        dell’anziano in struttura residenziale 2017
UOMINI                     Fabbisogno calorico giornaliero con patologie
                                              Patologie neurologiche       Patologie neurologiche
                                           stabilizzate con ipomobilità o      recenti e/o con
Età (anni)           Neoplasia
                                              plegia e riduzione della    mantenimento della massa
                                                   massa magra                     magra
             Soggetto non     Soggetto      Soggetto non     Soggetto      Soggetto non      Soggetto
             deam bulante   deambulante     deambulante    deambulante     deam bulante    deambulante
 60-74       2100-2550       2670-3225       980-1190       1245-1505       1540-1870      1960-2365
  >75        2010-2320       2550-2940       940-1080       1190-1370       1475-1700      1870-2155

 DONNE                      Fabbisogno calorico giornaliero con patologie
                                               Patologie neurologiche
                                                                           Patologie neurologiche recenti
                                            stabilizzate con ipomobilità o
Età (anni)            Neoplasia                                             e/o con mantenimento della
                                           plegia e riduzione della massa
                                                                                   massa magra
                                                        magra
             Soggetto non      Soggetto     Soggetto non     Soggetto       Soggetto non     Soggetto
             deambulante     deambulante    deambulante     deambulante     deambulante     deambulante
  60-74       1860-2205      2365-2800       870-1030       1105-1305       1365-1615       1735-2050
   >75        1830-2175      2305-2755       855-1015       1075-1285       1340-1595       1690-2020

                                  Linee di indirizzo regionali per la ristorazione
                                    dell’anziano in struttura residenziale 2017
REQUISITI NUTRIZIONALI
Proteine almeno 1,1 g proteine/Kg peso/die. Proteine ad
elevato valore biologico devono rappresentare almeno il 50%
delle proteine totali.
Malnutrizione1,2-1,5 g proteine/kg peso/die

L’apporto lipidico raccomandato 20-35% delle calorie
totali giornaliere (acidi grassi monoinsaturi 10-15 %, acidi
grassi saturi < 10%, acidi grassi polinsaturi 5-10%).

L’apporto glucidico pari al 50-55% delle calorie totali
zuccheri semplici in quantità inferiori al 15% delle calorie
totali semplici.
L’apporto di liquidi è intorno ai 30-35 ml/Kg/die
Fibra g 25/die
            Linee di indirizzo regionali per la ristorazione
              dell’anziano in struttura residenziale 2017
La Giornata Alimentare
La dieta standard si traduce con l’elenco degli alimenti forniti
ai pasti nell’arco di una Giornata Alimentare che
rispetteranno una suddivisione calorica giornaliera che dovrà
combinare con il servizio di assistenza proposto agli utenti.

Suddivisione calorica suggerita (calorie totali 2000)

Colazione 15-20%               300-400 kcal
Spuntino 0-5%                  100 kcal
Pranzo      40%                800 kcal
Merenda 5%                     100 kcal
Cena        35%                600-700 kcal
Spuntino (per non superare 12 ore di digiuno)
Menù formalizzato
Documento fondamentale nella programmazione di un Servizio di
Ristorazione elenca tutti i piatti prevedendo

  una giusta alternanza dei primi piatti (paste asciutte, in brodo,
  risotti, zuppe, paste ripiene, ecc…) e secondi piatti (carni rosse,
  bianche, pesce, sformati, uova, formaggi, ecc…
  un adeguato equilibrio dei contorni (crudi o cotti), un equilibrato
  rapporto tra cibi complessi e semplici, un armonico accostamento
  tra i piatti
  Una previsione di menù di almeno 4 settimane per le stagioni
  autunno/inverno e 4 settimane per le stagioni primavera/estate.

  La stagionalità, oltre a prevenire la monotonia dei piatti proposti,
  permette di utilizzare prodotti freschi e appetibili. Inoltre deve
  rappresentare le abitudini alimentari dei commensali della zona
  con un’alternarsi di piatti tipici sia per le ricorrenze che per le
  festività.
Menù formalizzato
Inoltre, il MF rappresenta una garanzia dal punto di vista
igienico–sanitario, in quanto presuppone da parte del gestore
una valutazione del rischio delle preparazioni offerte in
relazione alle caratteristiche intrinseche od alle modalità
produttive. Per di più favorisce gli operatori di cucina ad
organizzarsi per tempo al fine di programmare ed attuare
procedure ineccepibili dal punto di vista igienico sanitario
durante la preparazione, limita le problematiche collegate
all’approvvigionamento delle materie prime e favorisce la
compatibilità gestionale delle diverse preparazioni attuate in
occasione del pasto.
Menù formalizzato
Il MF deve prevedere anche le possibili
alternative ai piatti del giorno
                              Esempio:
GIORNATA PIATTO DEL               ALTERNATIVA
               GIORNO             (PIATTI FISSI)
LUNEDI        Pasta al ragù     Pasta/riso all’olio/pastina in
                                brodo,semolino, passato di
                                verdura.
              Frittata al forno Formaggio fresco o grana/
                                Pollo lesso, Polpette/svizzere,
                                prosciutto crudo.
                                Verdura cruda, cotta (carote,
              Insalata          zucchine, patate) e purè
              Frutta fresca     Frutta cotta o purea
REQUISITI GENERALI DI UN MENÙ
EQUILIBRATO

COMPLETO

VARIO

GUSTOSO/APPETIBILE

RISPETTOSO DELLE ABITUDINI E TRADIZIONI
(ricette locali tipiche, menù speciale per festività)
rispettare la valenza psico-affettiva degli alimenti, ricordo che il cibo
evoca numerose sensazioni ed emozioni, oltre che presentare un
importante ruolo di socializzazione

                                      20
Criticità da evitare nella stesura di un
 Piano Nutrizionale di un Servizio di
         Ristorazione Collettiva

  -Standardizzazione del Servizio rispetto alla
  diversità e complessità delle caratteristiche
  dell’utenza
  -Sottovalutazione delle esigenze nutrizionali
  degli anziani istituzionalizzati
  -Scarsa flessibilità da parte delle ditte di
  Ristorazione nella tipologia del servizio proposto
  -Materie prime spesso preconfezionate, ecc..
  -Menù monotono
  -Proposta ripetuta di piatti freddi
I criteri di elaborazione del menù di base
                                       Frequenze alimenti ai pasti principali
Frequenza alimenti                                                                  Frequenza di consumo settimanale
Pasta di semola o all’uovo condita con sughi semplici con pomodoro o alle verdure                 3 volte

Pasta di semola o all’uovo o gnocchi con condimenti elaborati (ragù, pesce,                      2-3 volte
besciamella, prosciutto)
Riso o Cereali in chicchi (orzo, farro ecc)                                                      1-2 volte
Passati, zuppe, brodi                                                                            7-8 volte
Piatto unico (privilegiando associazione legumi decorticati e cereali)                           1-2 volte
Pesce fresco o surgelato                                                                         2-4 volte
Tonno o sgombro (menù estivo)                                                                2-3 volte al MESE
Salumi magri ( prosciutto crudo,cotto, bresaola e speck)                                         0-1 volte
Carne bianca e rossa, alternate                                                                  3-5 volte
Uova (compreso nelle preparazioni)                                                               1-2 volte
Formaggio                                                                                        1-2 volte
Legumi                                                                                           3-4 volte
Verdura cruda e cotta, alternate                                                                 12 volte
Patate                                                                                           1-2 volte
Parmigiano o grana per primo piatto                                                         Consumo quotidiano
Frutta fresca di stagione                                                                   Consumo quotidiano
Pane comune / toscano (senza grassi aggiunti, ridotto contenuto di sodio)                   Consumo quotidiano
Olio extra vergine d’oliva                                                                 Condimento quotidiano
Sale iodato                                                                                Condimento quotidiano
Dolce (torte farcite, semifreddo, budino, gelato)                                                 1 volta
Linee di indirizzo regionali per la ristorazione
            dell’anziano in struttura residenziale 2017
Frequenze settimanali dei Secondi piatti:
- proporre pesce (fresco o surgelato) 2-4 volte la settimana;
- limitare l’assunzione dei salumi, preferendo quelli a minor contenuto
in grasso, ad 0-1 volta la settimana;
- favorire anche il consumo di legumi preferibilmente associati ai cereali
3-4 volte la settimana;
- carni magre 3-5 volte a settimana, preferire carni bianche, di facile
masticazione;
- consumare le uova anche sotto forma frittata, di sformato o tortino 1-2
volte la settimana;
- proporre formaggi magri 1-2 volte la settimana
Frequenze settimanali dei Contorni:
- preferire verdure fresche di stagione variando spesso i colori;
 - prevedere sempre all’interno del menù sia verdure cotte che crude;
 - garantire la presenza come piatto fisso di purè e/o puree a base di
verdura
- limitare il consumo di patate a 1/2 volte la settimana accompagnandole
sempre con una porzione di verdura cruda o cotta a seconda della
preferenza individuale
Esempi di COLAZIONI
                  proteine e carboidrati

1. Bevande a scelta: latte (parzialmente scremato o intero,
   sostituibile da yogurt naturale o alla frutta)
con caffè d’orzo o tea oppure succhi di frutta (frutta pari al 100%
   e privi di zuccheri aggiunti).
Per dolcificare la bevanda è opportuna la scelta tra zucchero,
miele o edulcoranti (per diabetici o ospiti obesi).

2. Biscotti o pane (o fette biscottate) con miele, marmellata,
cereali o ciambella

Valide alternative possono essere:
- ricotta con pane e spremuta di frutta;
- toast con bevanda a base di tea od orzo;

A completamento della colazione può essere aggiunta frutta
fresca di stagione.
TABELLE DIETETICHE E MENÙ
Sono lo strumento di lavoro del personale tecnico della
  ristorazione:
  menù: è la traduzione in preparazioni culinarie
  (primo piatto, secondo piatto ecc.) delle indicazioni
  contenute nelle tabelle dietetiche; per garantire,
  attraverso le scelte pratiche dei piatti, l’equilibrio dei nutrienti calorici
  (proteine, lipidi e glucidi) e un adeguato introito di nutrienti non
  calorici (vitamine e sali minerali) e di fibra alimentare;
  tabelle dietetiche: indicano la quantità dei singoli
  componenti del pasto (pasta, pane, carne, verdura,
  condimenti ecc.) in relazione all’ apporto calorico
  giornaliero individuale.

                                     25
Tabella dietetica
La Tabella dietetica permette una
programmazione dell’adeguata copertura
dei fabbisogni nutrizionali degli anziani, in
ambito       giornaliero,  settimanale      e
stagionale. Favorendo una valutazione
nutrizionale che accerti la buona qualità,
l’appetibilità e la varietà degli alimenti
offerti.
Tabella dietetica
Ad ogni piatto proposto nel menù deve
corrispondere la relativa      ricetta con la
procedura di esecuzione di preparazione.

Le ricette prevedono:
‐ procedimenti di realizzazione
‐ indicazioni nutrizionali
- metodo di cottura
- porzionatura
‐ consigli per la presentazione:abbinamenti‐ estetica‐ consistenza
‐ valorizzazione prodotti locali
- materie prime/schede di prodotto
‐ correlazione ricetta/storia locale/memoria anziano/tradizione
ESEMPIO DI RICETTA

PASTA AL RAGU’ DI CARNE
Ingredienti per una porzione                                PROCEDURA
Pasta di semola gr.70,                                      Tritare finemente le verdure e farle
                                                            appassire con acqua. Aggiungere la
carne magra macinata di bovino gr.30,                       carne macinata e cuocere il tutto a
pomodoro passato gr.80,                                     fuoco basso, successivamente unire la
cipolla gr.5,                                               passata di pomodoro. Alla fine della
                                                            cottura aggiustare di sale. Utilizzare il
sedano gr.3,                                                sugo per il condimento della pasta
carota gr.3,                                                aggiungendo l’olio a crudo
parmigiano gr.5,
olio gr.5,
sale q.b.
Composizione bromatologica
402,15     17,737      9,032      66,265      3,551     181,05   279,7       1,781     93,05
calorie Proteine gr. lipidi gr. glucidi gr. fibra gr.   sodio potassio mg. ferro mg. calcio mg.
                                                         mg.
Copia del menù aggiornato deve essere presente:
 in cucina, a disposizione di coloro che
predispongono i pasti,           ed esposto in luogo
consultabile dagli ospiti della struttura e dai parenti.

Il menu rappresenta un sistema efficace per
comunicare con l’anziano ospite e con i suoi familiari,
i contenuti del servizio di ristorazione offerto in
residenza.
MENU’ BASE Autunno/inverno I°settimana,
                                      con alternative (Piatti fissi)
LUNEDI            MARTEDI           MERCOLEDI            GIOVEDI             VENERDI         SABATO           DOMENICA

                                                         PRANZO
Pasta e           Pasta con        Gnocchi al            Polenta con          Risotto di     Pasta al pesto   Tagliatelle al
lenticchie        verdure          pomodoro              pomodoro             mare                            ragù

Arrosto di        Sogliola alla    Scaloppine di pollo   Formaggio            Merluzzo       Petto di         Pollo arrosto
vitello           mugnaia          al limone                                  con olive      tacchino alla
                                                                                             pizzaiola
Tris di verdure   Finocchi al      Misto di verdure      Peperonata           Spinaci        Insalata         Carciofi trifolati
                  pomodoro         crude                                      saltati

                                                          CENA
Crema di          Passato di        Crema d’asparagi     Minestra in brodo    Vellutata di   Semolino         Minestrone di
funghi            verdura con       con Riso                                  piselli con    all’olio         verdura con
                  Orzo                                                        pane                            pastina
                                                                              arrostito

Omelette di       Formaggio         Fagioli              Svizzera di                         Prosciutto       Palombo
verdure                             all’uccelletto       manzo con salsa                     crudo
                                                         verde
Insalata          Patate lesse o    Verdure grigliate    Carote               Finocchi       Fagiolini        Patate arrosto
                  purè                                   prezzemolate         gratinati      all’agro

                     Ad ogni pasto prevedere: pane o grissini, frutta fresca di stagione
Circolare del Ministero della Salute del 6 febbraio 2015….. ALLERGENI

    fa obbligo a “… ogni Operatore del Settore alimentare (OSA) che fornisce cibi pronti per il consumo all’interno di una struttura,
     come ad esempio un ristorante, una mensa, una scuola, un ospedale, o anche attraverso un servizio di catering…a fornire al
     consumatore finale le informazioni richieste.
     Tali informazioni possono essere riportate sui menù, su appositi registri o cartelli o ancora su un altro sistema equivalente, anche
     tecnologico, da tenere bene in vista, così da consentire al consumatore di accedervi facilmente e liberamente.
     Nel caso in cui si utilizzino sistemi elettronici del tipo “applicazioni per smartphone, codice a barre, codice QR ecc., questi in ogni
     caso non possono essere predisposti quali unici strumenti, in quanto no facilmente accessibili a tutta la popolazione e dunque non
     sufficientemente idonei allo scopo”
     Modalità consentite dalla Circolare del Ministero della Salute per considerare ottemperato l’obbligo di
     informazione:
      1.“… l’Operatore del Settore alimentare (OSA) può limitarsi ad indicare per iscritto, in maniera chiara
     e in luogo ben visibile, una dicitura del tipo: le informazioni circa la presenza di sostanze o prodotti
     che provocano allergie o intolleranze sono disponibili rivolgendosi al personale in servizio
     2. l’Operatore del Settore alimentare (OSA) può riportare per iscritto, sul menù, sul registro o su
     apposito cartello una dicitura del tipo: per qualsiasi informazione circa la presenza di sostanze o
     prodotti che provocano allergie o intolleranze è possibile consultare l’apposita documentazione che
     verrà fornita, a richiesta, dal personale in servizio”

In ogni caso occorre ricordare che la norma nasce per la tutela del consumatore allergico o intollerante.
Pertanto non possono essere accettate informazioni di tipo “cumulativo”, della serie “I piatti prodotti somministrati
     in questa mensa possono contenere le sostanze elencate nell’Allegato II del Reg CE 1169/2011”
Come precisa la stessa Circolare del Ministero della Salute, “… l’Operatore del Settore alimentare (OSA)…
    deve indicare la presenza degli allergeni in rapporto alle singole preparazioni”.
Valutazione del consumo
           giornaliero

Verificare il consumo alimentare, consumo
giornaliero (grammature e calorie dei piatti
proposti)
e il gradimento del servizio di ristorazione
dell’anziano può aiutare l’operatore addetto
all’assistenza a valutare eventuali rischi di
malnutrizione semplicemente con l’osservazione.
Diario Alimentare anche IDRICO

Fabbisogno in assenza di perdite patologiche: intorno ai 30-35 ml/kg/die
Uomo 2,5 litri e Donna 2 litri al dì
Diario Alimentare
Regione Piemonte
“Proposte operative per la operative per la ristorazione assistenziale”
I DETERMINANTI DELLA QUALITA’

Fattori ambientali determinanti:
Adeguata scelta del luogo dedicato alla refezione
Preparazione della sala da pranzo
Orari dei pasti
     Fattori organizzativi determinanti:
     Il personale deve essere numericamente adeguato
     Il tempo a disposizione deve essere adeguato
     all’alimentazione di tutte le persone, anche con problemi di
     deglutizione

                  Coinvolgimento dei familiari

                                 Il monitoraggio del gradimento
RESPONSABILI DELL’ALIMENTAZIONE IN STRUTTURA

  Si possono quindi individuare diverse responsabilità,
  identificabili anche nella stessa persona:

  figura di riferimento sul tema dell’alimentazione/ristorazione
- per i familiari
- per gli operatori
- per gli operatori di cucina / ditte fornitrici

  figura di riferimento sul tema della nutrizione artificiale
- per i familiari
- per gli operatori
QUALE AMBIENTE PER IL PAZIENTE?

    tipo ambiente domestico
    conviviale
    sicuro
    differente per alcune persone: portare le persone
    con demenza da un ambiente confuso a un
    ambiente tranquillo ha consentito un
    aumento nutrizionale da 1555 a 1924 kcal.

 Bryna Shatenstein, PhD, PDt; Guylaine Ferland, PhD:”Absence of nutritional or
    clinical conseguences of decentralized bulk food portioning in elderly nursing
    home residents with dementia in Montreal” Nov.2000; 100,11:1354-1360
RIDURE LA DISABILITA’ VISIVA

   I cambiamenti della vista non sempre vengono tenuti in
   considerazione. Ricordarsi dei pazienti che utilizzano gli
   occhiali (l’anziano fa fatica a mettere a fuoco gli
   oggetti vicini, come un piatto e ciò che contiene).
   L’anziano fa fatica a distinguere i contorni dei colori
   simili tra loro e anche nella presentazione del cibo il
   contrasto dei colori andrebbe ricercato dall’operatore
   attento.

Apostoli, E. Zanetti “ L’organizzazione dello spazio per il soggetto affetto da demenza”
   Nursing Oggi Geriatria 1;2000:10-25
RIDURRE LA DISABILITA’ PSICHICA

  Certi pazienti possono essere incapaci o aver paura ad
  assumere grosse quantità di cibo presentate nel piatto:
  pazienti debilitati, depressi, con disfagia, pazienti con
  febbre, con tumore, pazienti con demenza, ecc.
  A volte fino a giungere al rifiuto di iniziare a mangiare.
  Alle volte è meglio presentare una porzione “piccola”
  nella quantità ma ricca di contenuto”
Drug and Therapeutic Bulletin, Vol.5, N.8, August 1996: 57-60

           10g d’olio evo apportano 90kcal
           40 g di formaggio grana contengono:
           162 Kcal=9% del fabbisogno calorico giornaliero
           prevedere un menù a consistenza morbida al fine di garantire un
           pasto strutturato ad hoc per gli anziani con difficoltà masticatorie
           e/o lieve disfagia
RIDURRE LA DISABILITA’ PSICHICA
Mantenere il maggior grado di autonomia possibile in rapporto
alle condizioni della persona è un obiettivo ambizioso. Molte volte è
più facile sostituirsi (per comodità, per tempo, per inesperienza).
L’utilizzo di ausili facilitanti può aiutare l’anziano nel consumo del
pasto

Piatto con bordo rialzato agevola la raccolta e ne impedisce il rovesciamento
del contenuto. Posate con impugnatura dotate di tubi di spugna (poliuretano)
per aumentare lo spessore dei manici per chi ha difficoltà di presa. Bicchieri
di materiale plastico e infrangibile con dimensioni diverse, con imboccatura
modificata tipo a becco o con cannuccia incorporata, ecc…
RIDURRE LA DISABILITA’ PSICHICA

 Alle volte è sufficiente tagliare il cibo più duro
 alla persona che non è in grado di utilizzare il
 coltello. Due o tre posate possono essere
 troppe e confondere la persona, allora solo un
 cucchiaio può bastare.
 Ci sono persone che non riescono più a
 mangiare con le posate, che          non    sanno
 più che farsene e allora le si imbocca.
Ma è possibile una dieta senza le posate?
Dieta senza posate:
“5 piccoli pasti finger food”
Su 10 pazienti dementi 7 guadagnarono peso”
Formazione e coinvolgimento del
          Personale
Affinché tutto questo sistema possa funzionare occorre
coinvolgere il personale a tutti i livelli con un adeguata
formazione. In particolare occorre:
-definire le competenze necessarie a qualsiasi livello,
-fornire l’addestramento necessario per soddisfare queste
esigenze,
-assicurare che il personale sia consapevole della
rilevanza e importanza della propria attività, del suo
impatto sulla qualità del prodotto e di come contribuisca al
raggiungimento degli obiettivi.

      Piano Assistenziale Individualizzato (PAI)
ASPETTI CHE INCIDONO SULLA QUALITA’ PERCEPITA DEL PASTO SERVITO

aspetti alberghieri:
                 • tovaglia, tovagliolo, stoviglie,
                 olio, sale, aceto, succo di           aspetti organizzativi:
                 limone…..
                                                            •corrispondenza quantitativa delle
                                                            prenotazioni,
   aspetti nutrizionali:                                    •rispetto degli orari programmati per il
                                                            pasto
              • corrispondenza delle portate ai menù
              programmati e definiti secondo il dietetico
              • corretta porzionatura
              • rispetto delle grammature
              • preparazioni e cotture adeguate                    aspetti igienici :
                                                                      • rilevazione delle temperature

                                                                      • adeguato abbigliamento del
   aspetti sensoriali:                                                personale addetto alla
                                                                      distribuzione
            • presentazione visiva (disposizione dei
            cibi nel piatto, colore, odore, gusto e
            palatabilità)
Meglio aggiungere
     vita ai giorni
che non giorni alla vita

 Rita Levi Montalcini
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