QUALE COOPERAZIONE PER L'AFRICA? DAI NOBEL PER L'ECONOMIA UN MONITO A INVESTIRE SUL CAPITALE UMANO
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QUALE COOPERAZIONE PER L’AFRICA? DAI NOBEL PER L’ECONOMIA UN MONITO A INVESTIRE SUL CAPITALE UMANO Roberto Pasca di Magliano PUNTI CHIAVE La società globale impone un profondo rinnovamento delle politiche di cooperazione La povertà nel mondo è fonte di diseguaglianza Indubbi sono i vantaggi della società globale conseguenti allo sviluppo delle tecnologie della Come lottare contro la povertà comunicazione e dell’informazione – le cosiddette secondo i Nobel ICT -, tecnologie digitali che consentono di annullare le distanze e di ridurre i tempi di Quali i vantaggi connessi alla comunicazione. E per ciò stesso promuovere crescita del capitale umano? l’internazionalizzazione della produzione, la riduzione dei costi, la creazione di nuove attività. Ricerca UnitelmaSapienza: • Lo sviluppo delle tecnologie digitali è – solo effetti del microcredito in per citare un esempio importante – è alla Africa Sub Sahariana base della sbalorditiva crescita dell’economia finanziaria che dagli anni ’90 ha visto quasi decuplicare il suo valore rispetto a quello dell’economia reale. • La globalizzazione ha generato molti altri indiscutibili vantaggi: la riduzione dei divari di reddito tra paesi, la creazione di nuovi e più efficienti sistemi di produzione, la Roberto Pasca di Magliano diversificazione produttiva, l’apertura di nuovi Consiglio scientifico Fondazione Roma Sapienza, mercati, professore di Growth Economics Sapienza Ma altrettanto evidenti sono le fratture che Università di Roma, professore di Economia e ha generato: vere e proprie piaghe sociali che gestione dell’Innovazione e direttore School of aggravano le condizioni socio-economiche della Financial Cooperation and Development - SFIDE - pletora di disagiati, stanziali e in giro per il mondo. UnitelmaSapienza Università di Roma sfide.unitelmasapienza.it POLICY PAPER sfide@unitelmasapienza.it November 2020 n. 01
• Povertà vecchie e nuove costringono in una solco aperto da Arthur Lewis, Theodore Schultz, morsa ineludibile il mondo del sottosviluppo Paul Romer, Robert Lucas e compiutamente spianando la strada a nuovi sfruttamenti come argomentate da Amartya Sen, insignito del Nobel la pratica del land grabbing di marca cinese. nel 1998. • Povertà vecchie e nuove alimentano La povertà nel mondo è fonte di diseguaglianza diseguaglianze nelle periferie urbane Circa 900 milioni di persone sopravvivono con degradate degli stessi paesi avanzati meno di 2 dollari al giorno, il 13% della popolazione • Devastanti sono le conseguenze sugli equilibri mondiale. sociali e le ripercussioni sugli assetti politici. La povertà si concentra per il 42,7% (430 milioni Frasi come “la povertà diffonde deresponsabiliz di persone) in Africa Sub Sahariana, per il 18,8% zazione, rassegnazione e inerzia”, “la povertà in Asia Meridionale, per il 7,2% in Asia Orientale degenera in disperazione e in voglia di e Pacifico e per il 5,6% in America Latina e Caraibi. fuggire dal proprio paese ad ogni costo”, “la Impressionante è la concentrazione della disuguaglianza nel mondo allarga la forbice tra ricchezza. L’1% più ricco della popolazione ricchi e poveri”, “povertà e disuguaglianza sono mondiale continua a possedere quanto il restante I PROBLEMI che affliggono la nostra società. 99%. Frasi utilizzate come mantra da media e politici, che appaiono frasi vuote, eppure non lo sono. Non è azzardato ritenere che è compito (ed anche interesse) delle società avanzate promuovere efficaci misure di cooperazione mirate alla lotta alla povertà per stimolare lo sviluppo locale, non solo, ma anche per contribuire a disinnescare fenomeni destabilizzanti come le migrazioni in massa. • I paesi con la ricchezza più equi-distribuita Tematiche queste che rimbalzano sulla scena (indice di Gini compreso tra lo 0,25 e lo 0,30) internazionale e si rafforzano nei contenuti grazie sono in Europa: gli scandinavi, la Germania all’attribuzione del Nobel 2019 per l’economia a e alcuni paesi dell’est (Slovenia, Slovacchia, tre economisti dello sviluppo, Abhijit Banerjee, Repubblica Ceca) e nel resto del mondo: il Esther Duflo e Michael Kremer “per il loro Giappone. approccio sperimentale per alleviare la povertà • I paesi con il più alto indice di concentrazione globale”. della ricchezza sono in Sud America: Bolivia “La ricerca condotta dai vincitori di quest’anno e Colombia; in Africa: Gambia, Namibia e Sud ha notevolmente migliorato la nostra capacità di Africa (indici vicini allo 0,66); in Medio Oriente: combattere la povertà globale. In soli due decenni Arabia Saudita ed Emirati Arabi. Cina, Russia e il loro nuovo approccio basato sugli esperimenti Stati Uniti rientrano nello stesso alto range di ha trasformato l’economia dello sviluppo“ concentrazione (fra lo 0,40 e lo 0,45). (Royal Swedish Academy). • Guardando alla ricchezza posseduta dal 10% Possiamo affermare che con questo Nobel si della popolazione più ricca nelle varie regioni riconosce che lo sviluppo trae ninfa dal capitale otteniamo questo quadro: il 10% più ricco della umano, avvalorando tesi e verifiche empiriche popolazione possiede il 37% della ricchezza in svolte da noti economisti dello sviluppo lungo il Europa il 47% in America del Nord, il 46% in Russia, il 41% in Cina, il 55% in India, Brasile sfide.unitelmasapienza.it sfide@unitelmasapienza.it
e Africa Sub-Sahariana, addirittura il 61% in 28%, mentre oltre il 40% dell’incremento di Medio Oriente. reddito complessivo registrato nello stesso periodo ha beneficiato il 20% dei percettori di Negli ultimi venti anni la disuguaglianza nel mondo redditi più elevato. è cresciuta praticamente ovunque, in Cina, India Russia e in particolare in Africa Sub Sahariana, • A livello globale, l’Italia fa meglio di paesi come oltre agli Usa. Stati Uniti e Australia, ma a livello europeo la situazione è molto diversa: nella UE Molto più moderata invece è la disuguaglianza in l’Italia occupa la ventesima posizione su 28. Europa occidentale, il cui confronto con gli Stati Uniti è particolarmente illuminante: • In entrambi i casi nel 1980 l’1% più ricco della popolazione possedeva il 10% della ricchezza. • Nel 2018 la situazione è radicalmente mutata. In Europa la percentuale di ricchezza posseduta è cresciuta di poco, arrivando al 12%. Negli Stati Uniti è raddoppiata, arrivando al 20%. Gli Stati Uniti combinano grandi disuguaglianze nell’accesso all’istruzione e in un sistema fiscale poco progressivo che danneggia i poveri e premia i ricchi. In Europa, invece, la tassazione Nel complesso i crescenti divari economici, è progressiva e il sistema di welfare riesce a sia tra le fasce di reddito sia tra le regioni, riequilibrare le disuguaglianze nell’accesso vanno creando gravi e crescenti attriti sociali, all’istruzione e nell’integrazione ai redditi più specie nelle periferie urbane, che sfociano in bassi. sentimenti di rabbia e di avversione anti-sistema. Come lottare contro la povertà secondo i Nobel I tre Nobel insistono sul fatto che non esistono soluzioni miracolose né univoche ma occorre selezionare le politiche di cooperazione sulla base delle reazioni sul piano sociale da verificare empiricamente. Dalle indagini e verifiche condotte sul campo dai Nobel, risulta che: In Italia il 20% più ricco detiene oltre i 2/3 a la conclamata inefficienza delle istituzioni di della ricchezza nazionale netta mentre il 60% più governo e la diffusa corruzione rappresentano povero ne detiene appena il 15%. la mina vagante che intacca l’efficacia di ogni pur valida politica di cooperazione e come questo • La quota di ricchezza dell’1% più ricco degli problema sia difficilmente superabile; italiani supera di ben 240 volte quella detenuta complessivamente dal 20% più povero della a laddove si riesce a promuovere piccole popolazione. aggregazioni sociali e forme di partecipazione dal basso, i risultati in termini di sviluppo economico • Tra il 2006 e il 2016 la quota di reddito e di miglioramento del capitale umano risultano nazionale disponibile lordo detenuto dal molto significativi (importanti i contributi di 10% più povero degli italiani è diminuita del William Easterly sullo sviluppo dal basso); sfide.unitelmasapienza.it sfide@unitelmasapienza.it
a la diffusione dell’istruzione primaria Nel complesso, i programmi di aiuto devono: rappresenta la priorità assoluta quale fattore • aiutare le persone povere ad avere fiducia in “principe” stimolante la crescita dell’individuo e la se stessi, ad essere responsabili così da esser sua volontà di riscatto sociale e di partecipazione capaci di uscire con proprie forze dal circolo alla scelte politiche (importante sono gli studi di vizioso che riproduce povertà su povertà; Amartya Sen e Jeffrey Sachs); • favorire l’accesso a bisogni essenziali, quali: a ove esistono gruppi di partecipazione o diete alimentari appropriate, acqua potabile, piccole comunità locali, è consigliabile affidare a vaccinazioni, sanità di base, istruzione loro stesse la fornitura e gestione di progetti di primaria, piccoli crediti per finanziare micro- interesse comune (ad es. la manutenzione delle progetti e così via, così da accrescere la qualità strade). del capitale umano e contribuire per questa Su queste basi, i tre studiosi concludono la via allo sviluppo del proprio paese; loro lunga esperienza sul terreno con cinque • stimolare circoli virtuosi con tanti piccoli e insegnamenti: capillari interventi che in genere producono 1. Curare e diffondere informazioni in modo grandi risultati; capillare per favorire l’accesso a quei bisogni • nel complesso, migliorare il capitale umano, essenziali capaci di riscattare le persone dalla principale – se non unica – risorsa disponibile povertà, avendo cura che siano accattivanti e nelle realtà disagiate. prodotte da fonti credibili per i destinatari. Possiamo concludere con due simboliche 2. Introdurre incentivi semplici per affermazioni: responsabilizzare i poveri sui programmi a loro rivolti (offrire aiuti alimentare se si ✔️ education beats poverty – motto al South mandano i figli a scuola, istallare distributori Africa Football Games 2010 di cloro nei pressi di fonti di acqua potabile, agevolare depositi di piccole somme di danaro e scoraggiarne i prelievi…). ✔ sono i piccoli cambiamenti e le ripetute azioni a generare progressi significativi – insegnamento dei 3. Diffondere sistemi di microcredito per il finanziamento di piccoli progetti, purché a Nobel 2019 tassi abbordabili e accompagnati da servizi di assistenza e tutoraggio. Quali i vantaggi connessi alla crescita del 4. Puntare sullo sviluppo di ogni forma capitale umano? partecipativa dal basso (assemblee di villaggio, L’investimento in capitale umano è unico di per sé gruppi, cooperative…) come luogo ove si e si differenzia da quello in capitale fisico poiché, possano acquisire informazioni sui progetti ad esempio attraverso l’istruzione e la formazione, in atto e come istituzioni eventualmente consente di migliorare la qualità della produzione incaricate di gestire direttamente i progetti di e l’accesso alle tecnologie. sviluppo. Il capitale umano è un fattore intangibile che non 5. In tutti quei casi in cui un programma di appartiene all’impresa che lo utilizza. Si alimenta aiuti mostri di aver successo, assecondare alla conoscenza individuale, alla collaborazione le aspettative dei beneficiari distribuendo tra le persone, alle relazioni che si instaurano anche gratuitamente beni e servizi, così da non all’interno dell’imprese o di strutture associative interromperne gli effetti benefici. organizzate. sfide.unitelmasapienza.it sfide@unitelmasapienza.it
a I vantaggi sono semplici e logici: migliorando a nullo e poco significativo è l’impatto la “qualità” dell’individuo, aumenta la sua economico derivante sia dall’Aiuto pubblico allo produttività, la capacità di accesso ed uso di sviluppo che dagli Investimenti diretti esteri, nuove tecnologie favorendo e, di conseguenza, a dimostrazione della loro scarsa efficacia a l’attrazione di investimenti in un circolo virtuoso promuovere lo sviluppo locale attribuibile alle che orienta il capitale anche verso paesi che non convenzionali politiche di aiuto pubblico ed ne dispongono. anche agli investimenti provenienti dall’estero a Favorisce l’emersione dal sottosviluppo: Gran a come poteva aspettarsi, un miglioramento parte degli attuali paesi emergenti - ed anche di del 10% dell’indice di capitale umano genera qualche paese oggi avanzato - hanno fatto la loro una crescita del Gdp pro capite del 0,7% circa fortuna sulla crescita del capitale umano (Corea • Sul capitale umano (indice): del Sud, Tigri asiatiche, BRICS, ….), non certo sulla disponibilità di capitali fisici. a un aumento del 10% dei microcrediti erogati genera un miglioramento dell’indice di a Migliorando il capitale umano, diminuisce capitale umano di 0,003 punti (non da poco se la povertà e la voglia di emigrare scoraggiando si considera che l’indice di capitale umano è in fughe disperate ad ogni costo - Appena dopo la crisi quei paesi molto basso e inferiore all’unità) mondiale dal 2009 innescata dal fallimento di Lehman Brothers, l’allora presidente della Banca Mondiale • Sull’emigrazione forzata (in particolare sui Robert Zoellick preconizzava la deflagrazione di una rifugiati): crisi umanitaria che –come è poi avvenuto– sarebbe a un aumento del 10% dei microcrediti erogati stata innescata dal calo della domanda mondiale delle riduce del 0,5% l’emigrazione forzata produzioni agricole e dalla conseguente riduzione delle entrate fiscali nei Pvs, i quali sarebbero stati costretti a molto più importante è l’impatto derivante a ridurre le spese per istruzione, sanità e assistenza. da forme di democrazia dal basso: un aumento La pressione ad emigrare, a sfuggire dalla fame ad del 10% di forme di partecipazione democratica ogni costo, ne sarebbe stata la logica conseguenza. riduce lo stimolo ad emigrare del 1,4%. a Ma, un aumento del 10% dei giovani sulla Ricerca UnitelmaSapienza: effetti del popolazione totale stimola l’emigrazione microcredito in Africa Sub Sahariana2 forzata per ben 0,1% Lo studio intende stimare gli effetti virtuosi della diffusione del microcredito sullo sviluppo Riflessioni che fanno pensare alla necessità economico (Gdp pro capite), sul capitale umano di una selezione di politiche più appropriate (indice di capitale umano) e sulla migrazione a promuovere lo sviluppo locale. Un impegno forzata (rifugiati). Interessa 33 dei 47 paesi motivato da ragioni umanitarie, non solo!, compresi nell’Africa Sub Sahariana. ma anche per offrire alla popolazione Di seguito i principali risultati: opportunità alternative ad intraprendere la via dell’emigrazione ad ogni costo. • Sullo sviluppo economico (Gdp pro-capite): a un aumento del 10% dei microcrediti erogati genera una crescita del Gdp pro capite dell’0,2% circa, a dimostrazione dell’efficacia mostrata da una delle misure di sviluppo “dal basso”. 2 Ricerca realizzata con il contributo dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo nell’ambito di un progetto di microfinanza dedicato in particolare all’Uganda. sfide.unitelmasapienza.it sfide@unitelmasapienza.it
Altre informazioni utili per selezionare paesi prioritari di politiche di cooperazione in Africa Sub Sahariana fdrf 1 Paesi Stock emigrati al 2019 N° organismi di microfinanza 1. Sud Sudan 2.608.218 7 2. Sudan 2.040.613 2 3. Congo Repubblica Democratica 1.684.615 31 4. Burkina Faso 1.581.083 32 5. Nigeria 1,438,331 88 6. Mali 1.264.700 23 7. Costa d’Avorio 1.114.003 33 8. Mozambico 1.013.416 12 9. Ghana 970.625 93 10. Zimbawe 933.654 9 11. Etiopia 871.747 26 12. Sud Africa 824.601 18 13. Eritrea 751.481 n.d. 14. Uganda 734.951 40 15. Benin 666,357 36 Totale 15 paesi (% su Africa S.S.) 18.498.395 (78,5%) 450 (52,6%) Totale Africa Sub Sahariana 23.573.485 856 Totale generale 271.642.105 sfide.unitelmasapienza.it sfide@unitelmasapienza.it
High School of Financial Cooperation and Development - SFIDE - UnitelmaSapienza, Università di Roma sfide.unitelmasapienza.it sfide@unitelmasapienza.it
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