PSR CALABRIA 2014-2020 - Quadro di sintesi delle principali misure per la conservazione della biodiversità e la sostenibilità ambientale - La mia ...
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PSR CALABRIA 2014-2020 Quadro di sintesi delle principali misure per la conservazione della biodiversità e la sostenibilità ambientale
Questa pubblicazione è stata realizzata nell’ambito del progetto fa.re.na.it. Fare Rete per Natura 2000 in Italia realizzato da CTS, in collaborazione con Coldiretti, Comunità Ambiente, ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) e Regione Lombardia, con il contributo del programma europeo Life+ dell’Unione Europea. Testi e ricerche Danilo Marandola e Silvia Coderoni Hanno collaborato Cinzia Chiodetti, Sara Cirillo Taiani, Stefano Di Marco, Oliviero Spinelli Responsabile Comunicazione Daniela Moretti Creative Director Luigi Pruiti Grafica Arianna Calandriello Fotografie Bigstock Stampa Press Up s.r.l. Per la citazione del presente volume si raccomanda la seguente dizione: Marandola D., Coderoni S., 2015. “PSR 2014-2020 - Quadro di sintesi delle principali misure per la conservazione della biodiversità e la sostenibilità ambientale”.
Î INTRODUZIONE Le seguenti pagine riportano un quadro delle principali misure previste dal PSR Calabria a favore di ambiente, clima e biodiversità. In esse vengono descritte le principali linee di intervento, i potenziali beneficiari, i contatti re- gionali degli uffici preposti e altre informazioni utili per i destinatati delle misure. Le informazioni riportate sono ag- giornate al 31 marzo 2015, ma fanno riferimento a versioni preliminari dei PSR presentate dalle Regioni e Province autonome tra luglio e ottobre 2014. Nel momento in cui questa guida viene redatta, i PSR regionali sono in fase di negoziato con i Servizi della Commissione europea soprattutto su questioni relative ad ammissibilità degli im- pegni e degli importi e alle diverse regole di attuazione. La conclusione di questo percorso di negoziato, che por- terà a modifiche anche sensibili dei Programmi, e l’ufficializzazione dei diversi PSR è attesa per tutte le regioni entro la metà del 2015. A tale data sarà sicuramente possibile riscontrare modifiche e aggiornamenti dei programmi ri- spetto alle versioni preliminari dei PSR ufficializzate a luglio-ottobre 2014, e sulle quali la presente guida è stata costruita. Il lettore è pertanto invitato a consultare i siti tematici indicati in calce alla Guida o nella sezione sotto- stante per conoscere ogni dettaglio e aggiornamento che sarà disponibile oltre a quanto indicato nella Guida nel momento in cui saranno definitivamente approvati i diversi PSR. MISURE PROGRAMMATE PRINCIPALI LINEE DI INTERVENTO Misura 4.4 - Investimenti non-produttivi 4.4 A Investimenti non produttivi - Piani di investimento finalizzati al restauro con finalità climatico-ambientale e di di paesaggi e caratteristiche tipiche difesa di habitat Misura 7 - Servizi di base e rinnova- Non programmata con finalità ambientali mento dei villaggi nelle zone rurali Misura 10 - Pagamenti agro-climatico- 10.1. A Colture Permanenti in aree ad elevata vulnerabilità ambientale ambientali 10.1.B Preservazione della biodiversità: Apicoltura 10.1.C Preservazione della biodiversità: Viticoltura Eroica 10.1.D Preservazione della biodiversità: Aree coltivate a terrazze e lunette 10.1.E Preservazione della biodiversità: Cedro 10.1.F Preservazione della biodiversità: Bergamotto 10.1.G Preservazione della biodiversità: Area degli olivi giganti di Gioia Tauro 10.1.H Sostegno al mantenimento di pratiche agro-pastorali tradizionali (Transumanza) 1 10.1.I Conversione colturale da seminativi a pascolo, prato-pascolo, prato 10.1.L Difesa del suolo ed incremento sostanza organica. 10.2 Salvaguardia della biodiversità animale 11.1.1 Pagamenti per la conversione in pratiche e metodi di agricoltura biologica Misura 11 - Agricoltura Biologica 11.2.1 Pagamenti per il mantenimento di pratiche e metodi di agricoltura biologica Misura 12 - Indennità Natura 2000 e inden- Non programmata nità connesse alla direttiva quadro sull’acqua Misura 15 - Servizi silvo-ambientali e Non programmata climatici e salvaguardia delle foreste Misura 16 - Cooperazione 16.5 Azioni congiunte per la mitigazione dei cambiamenti climatici e l’adatta- mento ad essi; approcci comuni ai progetti ed alle pratiche ambientali in corso, inclusi la gestione efficiente delle risorse idriche, l’uso di energia rin- novabile e la preservazione dei paesaggi agricoli. 16.8 Supporto alla stesura di piani di gestione forestale o di strumenti equivalenti. A chi rivolgersi per informazioni sul PSR in CALABRIA www.sites.google.com/site/vexapsrcalabria1420 • email: alessandro.zanfino@regcal.it • Telefono: 0961 853024
Î MISURA 4.4: INVESTIMENTI NON-PRODUTTIVI CON FINALITÀ CLIMATICO-AMBIENTALE E DI DIFESA DI HABITAT IN CALABRIA Come funziona la Misura La Misura è rivolta a sostenere i processi di miglioramento delle prestazioni ambientali delle imprese agricole e di quelle che operano nella trasformazione, commercializzazione e/o sviluppo dei prodotti agricoli di cui al- l’allegato I del Trattato di costituzione dell’UE, ad eccezione dei prodotti della pesca. L’obiettivo strategico as- sociato alla misura è di contribuire a migliorare le prestazioni ambientali del comparto agricolo, aumentando la capacità di utilizzare in maniera sostenibile i servizi ecosistemici (fertilità, fotosintesi, impollinazione, con- trollo biologico dei parassiti, ciclo dei nutrienti, servizi idrologici) e, allo stesso tempo, sviluppando servizi eco- sistemici (regolazione del suolo e delle acque, sequestro di carbonio e servizi culturali). Più in particolare, nella direzione di diminuire la pressione ambientale e favorire una maggiore resilienza ai cambiamenti climatici, la misura sostiene gli interventi rivolti all’efficientamento energetico ed idrico ed alla produzione ed autocon- sumo di energia da fonti rinnovabili. La Misura assegna un ruolo centrale allo sviluppo delle produzioni e delle lavorazioni biologiche e viene mirata a rafforzare e diffondere le produzioni di origine autoctona maggiormente in grado di adattarsi alle tipologie dei suoli e del microclima, esercitando, così, minori pressioni su suolo e risorsa idrica ed allo stesso tempo mitigando il rischio erosione idrica. Essa non sostiene interventi agronomici per colture impiantate su areali che non pre- sentino le opportune condizioni attitudinali dei suoli, individuate attraverso l’uso della Carta dei suoli della Re- gione Calabria o attraverso altre informazioni ambientali, strumenti e studi di valore scientifico. La Misura sostiene l’intervento su specifiche aree individuate sul territorio regionale, attraverso investimenti non produttivi mirati e concentrati che sono finalizzati a ripristinare e restaurare le caratteristiche tipiche del paesaggio agrario e rurale, per restituirne la loro visibilità ed il loro mantenimento. L’operazione è attivabile su specifiche aree regionali che saranno indicate nel bando pubblico di selezione. L’operazione sostiene investimenti non produttivi finalizzati al ripristino di specifiche caratteristiche tipiche 2 del paesaggio agrario e rurale regionale che rappresentano elementi di tipicità in grado di essere valorizzati, oltre che per fornire servizi ecosistemici, anche al fine di aumentare l’attrattività turistica dello stesso paesaggio agrario (es. versante terazzato della costa viola). L’operazione interviene su specifiche aree, che saranno individuate sul territorio regionale al momento di ema- nazione dei bandi di selezione, con l’obiettivo di concentrare la propria azione per ripristinare e restaurare ca- ratteristiche tipiche del paesaggio agrario e rurale, per restituirne la loro visibilità ed il loro mantenimento. Fondamenti dell’operazione sono, pertanto: la concentrazione dell’intervento in aree appositamente individuate e mappate; la storicità e rappresentatività delle caratteristiche del paesaggio sulle quali si interviene; il ripri- stino delle caratteristiche di tipicità. Beneficiari • Imprese agricole • Associazioni di imprese • Reti di imprese agricole
Impegni e principali spese ammissibili Per investimenti non produttivi si intendono gli investimenti che non danno luogo ad alcun aumento del va- lore o della redditività dell'azienda agricola o forestale. La lista degli impegni non è ancora definita dal PSR. I contributi in natura sotto forma di apporto di lavoro, beni, servizi, terreni ed immobili, per i quali non avviene un pagamento e non sono supportati da fatture ed altri titoli di spesa, possono essere considerati ammissi- bili alle condizioni che verranno eventualmente definite in fase di attuazione del Programma ed indicate nei bandi di selezione. Importo dei pagamenti Il sostegno è erogato sotto forma di contributo in conto capitale. La percentuale di sostegno è pari al 100% della spesa ammissibile del progetto. E' possibile il versamento di un anticipo non superiore al 50% dell'aiuto pubblico per l'investimento. 3
Î MISURA 10: PAGAMENTI AGRO-CLIMATICO-AMBIENTALI IN CALABRIA Come funziona la Misura Il sostegno della presente misura è finalizzato al raggiungimento del seguente obiettivo generale: conserva- zione e promozione dei cambiamenti delle pratiche agricole che contribuiscono favorevolmente all’ambiente ed al clima. La misura deve servire ad incoraggiare gli agricoltori e gli altri gestori del territorio all’introduzione o al mantenimento di pratiche agricole che contribuiscano a mitigare i cambiamenti climatici o che favoriscano la resilienza e l’adattamento degli ecosistemi ad essi rendendo così un servizio all’intera società. La misura si prefigge altresì la tutela e il miglioramento dell’ambiente, del paesaggio e delle sue caratteristi- che, delle risorse naturali, del suolo e della diversità genetica. Gli impegni che vengono sostenuti hanno una durata di 7 anni o superiore. Al termine del periodo di impe- gno, se concluso prima del termine di presentazione della domanda di pagamento del 2020, potrà essere con- cesso lo svolgimento di un periodo di impegno successivo anche di durata inferiore al precedente. La Misura ha un campo di applicazione potenzialmente su tutto il territorio regionale. Alcune operazioni po- tranno essere limitate o concentrate ad alcuni areali del territorio regionale opportunamente delimitati per come specificato nelle singole operazioni. Il sostegno può essere cumulato tra varie sottomisure/operazioni agro-climatico-ambientali (ACA) e con altre misure del PSR a condizione che gli impegni in questione siano differenti ma nel contempo complementari e compatibili. In modo particolare, non è riconosciuto il sostegno alle sottomisure/operazioni agro-climatico- ambientali per lo svolgimento di impegni che sono uguali ad impegni dell’agricoltura biologica. Per migliorare il grado di conoscenza per l’esecuzione degli interventi è prevista l’attivazione del collegamento con la Misura di cui all’art. 15 “Servizi di consulenza, di sostituzione e di assistenza alla gestione delle aziende agricole”. In linea generale la Misura è destinata ad agricoltori, associazioni di agricoltori o associazioni miste di agricoltori ed altri gestori del territorio che si impegnano volontariamente a realizzare interventi consistenti in 1 o più impe- gni ACA su terreni agricoli. Ove sia giustificato ai fini della realizzazione di obiettivi ambientali, i pagamenti ACA 4 possono essere concessi anche ad altri gestori del territorio o gruppi di altri gestori del territorio. Per le operazioni di sostegno alla conservazione, nonché all’uso e sviluppo sostenibile delle risorse genetiche in agri- coltura i destinatari possono consistere anche in Enti di ricerca, Istituti universitari e altri soggetti pubblici. Prevede due sub-misure, articolate in diverse operazioni: Sub Misura 10.1 Pagamenti per impegni agro-climatico-ambientali 10.1.A Colture Permanenti in aree ad elevata vulnerabilità ambientale 10.1.B Preservazione della biodiversità: Apicoltura 10.1.C Preservazione della biodiversità: Viticoltura Eroica 10.1.D Preservazione della biodiversità: Aree coltivate a terrazze e lunette 10.1.E Preservazione della biodiversità: Cedro 10.1.F Preservazione della biodiversità: Bergamotto, attivata nell’ambito della FA 4A 10.1.G Preservazione della biodiversità: Area degli olivi giganti di Gioia Tauro 10.1.H Sostegno al mantenimento di pratiche agro-pastorali tradizionali (Transumanza) 10.1.I Conversione colturale da seminativi a pascolo, prato-pascolo, prato 10.1.L Difesa del suolo ed incremento sostanza organica. Sub Misura 10.2 Salvaguardia della biodiversità animale.
> Operazione 10.1.A Colture Permanenti in aree ad elevata vulnerabilità ambientale Attraverso l’operazione viene previsto un sostegno per le aziende con colture permanenti in aree ad elevato rischio di erosione (Classi di rischio superiore a “moderato” – Carta del rischio erosione della Regione Cala- bria) su almeno il 60% della SAU coltivata a colture permanenti. Nella Regione le colture permanenti in aree ad elevata vulnerabilità ambientale interessano una superficie di circa 200 mila ettari circa (pari al 38% della SAU complessiva e al 77% della SAU delle coltivazioni legnose agrarie) (dati fonte INEA). Le colture permanenti in Calabria interessano, per almeno l’80%, territori di collina e di montagna già sog- getti a forte sperequazione sociale rispetto al resto della regione. Fenomeni di abbandono delle terre coltivate assumono valenza preoccupante perché sovente sono seguiti da fenomeni di grave dissesto idrogeologico. Per- tanto risulta necessario fermare l’abbandono della coltivazione dei terreni collinari in quanto la buona gestione agronomica in questi contesti ambientali contribuisce alla mitigazione dei fenomeni di erosione e di dissesto idrogeologico in una regione con una elevata vulnerabilità ambientale. L’operazione si prefigge, altresì, di contribuire al mantenimento/aumento della quantità di sostanza organica presente nei suoli con conseguente abbattimento delle emissioni di gas serra e si pone la finalità di preser- vare le cultivar locali calabresi con una positiva ricaduta sulla biodiversità. Beneficiari Agricoltori e/o Aziende singole o associate ad indirizzo colture permanenti. Impegni e principali spese ammissibili I beneficiari della misura dovranno rispettare per i 7 anni successivi alla data di pubblicazione della gradua- toria in cui risultano ammessi al premio i seguenti impegni: nessuna lavorazione al suolo, tranne lavorazioni puntuali (es. lavorazioni manuali al colletto); controllo costante delle infestanti con sfalci ripetuti in funzione delle situazioni sito specifiche e dell’anda- mento climatico. Importo dei pagamenti Costi aggiuntivi e i minori guadagni connessi all’assunzione degli impegni. Gli importi non sono ancora in- dicati nel PSR. 5 > Operazione 10.1.B Preservazione della biodiversità: Apicoltura L’apicoltura è un’attività molto importante per la mantenimento della biodiversità e la conservazione della flora e fauna grazie all’importante lavoro d’impollinazione che realizzano le api. La Calabria per la sua varietà cli- matica, contrasto di substrati e suoli e la sua posizione geografica, si distingue per essere caratterizzata da una grande varietà di habitat. Gran parte della sua ricca flora spontanea risulta particolarmente beneficiata dal lavoro d'impollinazione delle api che, sebbene non siano gli unici insetti impollinatori esistenti, compiono un'attività straordinaria. Pertanto l'installazione di alveari in zone con una ricca vegetazione, anche sponta- nea, ha un notevole impatto positivo sulla conservazione della biodiversità. La misura prevede un sostegno per le aziende apistiche calabresi che effettuano l’apicoltura nel territorio della regione Calabria L'obiettivo principale è il supporto dell'apicoltura per i suoi effetti benefici sulla conservazione della biodiversità della regione, consentendo: di sviluppare una forma di uso del territorio compatibile con la tutela e il miglioramento dell'ambiente, del paesaggio e delle sue caratteristiche naturali e della diversità genetica; di conservare ambienti agricoli altrimenti minacciati; la manutenzione del paesaggio, in quanto attività promotrice della conservazione della flora selvatica, so- prattutto lo strato arbustivo, uno degli elementi chiave del paesaggio.
Beneficiari Aziende apistiche regionali singole o associate. Impegni e principali spese ammissibili I beneficiari della misura dovranno rispettare per i 7 anni successivi alla data di pubblicazione della gradua- toria in cui risultano ammessi al premio i seguenti impegni: come superficie ospitante si considera tutta quella ricoperta di vegetazione spontanea e/o coltivata, escluse le aree dedicate alle colture agricole non perenni; ogni azienda apistica non può avere più di 100 alveari nella medesima area, mantenendo una distanza tra gli apiari di diversi apicoltori superiore a 1 km. Se si tratta di alveari di uno stesso apicoltore, si dovrà man- tenere uguale distanza media tra i gruppi di alveari che superano i 100 alveari; creazione di un registro azienda nel quale appaiano la contabilità e la tracciabilità delle operazioni apisti- che effettuate dalle aziende stesse; stabilire un sistema di controllo integrato contro le parassitosi, salvo per il caso di apicoltura biologica che dovrà rispettare le norme di produzione stabilite nel Regolamento (CE) 834/2007; utilizzare solo l’ape autoctona (Apis mellifera ligustica-ecotipo locale); non somministrare alimenti stimolanti che contengano polline. Importo dei pagamenti Premio ad alveare corrispondente a costi aggiuntivi e ai minori guadagni come da articolo 62 (2) del Rego- lamento 1305/2013. Eventuali costi aggiuntivi legati ad effetti benefici o di salvaguardia del paesaggio, bio- diversità, adattamento ai cambiamenti climatici. Il sostegno viene quantificato in 30 €/alveare per i singoli e in 37 €/alveare per gli associati. Il premio viene maggiorato di 5 € ad alveare per le aziende che praticano il nomadismo. Inoltre per aziende che fanno domanda per un numero di alveari compreso fra 100 e 500, il pa- gamento è ridotto al massimo nella misura di 30 €/alveare. Per le aziende con più di 500 alveari, il premio è ridotto a 25 €/alveare. Il premio max per anno non potrà superare i 25.000 € per singola azienda o rag- gruppamento di aziende. > Operazione 10.1.C Preservazione della biodiversità: Viticoltura Eroica Con DDG n. 17798 del 14 dicembre 2012 la Regione Calabria ha riconosciuto le zone ad alta valenza am- 6 bientale e paesaggistica che, per loro natura ed elementi caratterizzanti, possono essere associate alla “viti- coltura eroica”. L’operazione si pone l’obiettivo di preservare un contesto produttivo unico all’interno di delimitate aree del territorio regionale, consentendo alla viticoltura svolta sui versanti impervi di tali aree di continuare a svolgere il ruolo storicamente assunto di limitare il dissesto idrogeologico. Nei fatti, con il pro- gressivo abbandono della coltivazioni i fenomeni franosi si sono fatti più gravi e frequenti. Per tale scopo la Regione intende incentivare il ripristino ed il mantenimento delle coltivazione viticole dell’area delimitata, considerando anche il fatto che esse rientrano in aree DOC, DOP o IGT. La misura prevede un sostegno ad et- taro per le aziende che praticano la viticoltura nell’intero territorio dei comuni di: Villa San Giovanni, Bagnara Calabra, Scilla, Seminara, Palmi, Bova, Bova Marina, Brancaleone, Condofuri, Palizzi, Staiti, Bivongi, Camini, Caulonia, Monasterace, Pazzano, Placanica, Riace, Stignano, Stilo, Guardavalle, Bianco e parte di Casignana (come da disciplinare D.O.C. “Greco di Bianco”, Nocera Terinese, Luzzi, Rogliano, Verbicaro e Rocca Imperiale la cui SAU vitata ha una pendenza superiore al 20%. Beneficiari Agricoltori e/o Aziende vitivinicole singole o associate.
Impegni e principali spese ammissibili I beneficiari della misura dovranno rispettare per i 7 anni successivi alla data di pubblicazione della gradua- toria in cui risultano ammessi al premio i seguenti impegni: mantenimento della coltivazione; mantenimento dei terrazzamenti/muretti o altri elementi del paesaggio (eventualmente presenti); mantenimento delle opere connesse con le coltivazioni (opere adduzione acqua, monorotaie, ecc.) (even- tualmente presenti). Importo dei pagamenti Premio a superficie a copertura dei costi aggiuntivi e dei minori guadagni connessi agli impegni assunti. Pos- sono essere considerati eventuali costi aggiuntivi legati ad effetti benefici o di salvaguardia del paesaggio, bio- diversità, adattamento ai cambiamenti climatici. Gli importi non sono ancora indicati nel PSR. > Operazione 10.1.D - Preservazione della biodiversità: sistemazioni idraulico – agrarie a lu- nette e terrazzi Le aree agricole calabresi che insistono sui versanti collinari della regione sono state trasformate progressi- vamente dall’attività antropica attraverso sistemazioni agrarie e forestali. L’agricoltura in queste zone, oltre a svolgere un ruolo di primaria importanza per la tutela e la salvaguardia del territorio, ha segnato in modo pe- culiare l’ambiente, creando paesaggi tipici con forte identità storica e geografica. Le opere di sistemazione hanno consentito all’uomo di plasmare nei secoli le superfici naturali che sono state progressivamente tra- sformate in terreni agrari. Nel corso dei secoli il paesaggio artificiale si è inserito armoniosamente nell’am- biente naturale con un approccio ecologico che ha reso possibile la perfetta integrazione tra i due sistemi. Terrazzamenti, lunette e ciglioni rappresentano un patrimonio collettivo da difendere, mantenere e poten- ziare anche per la sua valenza di contrasto al dissesto idrogeologico, oltre che per la testimonianza storica del- l’opera dei contadini nel corso dei secoli. La misura si pone l’obiettivo di preservare un contesto produttivo unico situato prevalentemente sui versanti collinari della penisola calabrese. Le coltivazioni svolte sui versanti impervi della regione hanno il merito di li- mitare il dissesto idrogeologico. Purtroppo con il progressivo abbandono della coltivazioni i fenomeni franosi si sono fatti più gravi e frequenti. Per tale scopo la Regione intende frenare l’abbandono dei versanti collinari incentivando il mantenimento delle coltivazioni e degli elementi caratteristici del paesaggio. La misura prevede un sostegno ad ettaro per le aziende che insistono sui versanti collinari della regione con 7 rischio erosione da moderato a catastrofico e che presentano una prevalente sistemazione idraulico – agra- ria a “terrazzi” o a “lunette”. Beneficiari Aziende agricole singole o associate. Impegni e principali spese ammissibili I beneficiari della misura dovranno rispettare per i 7 anni successivi alla data di pubblicazione della gradua- toria in cui risultano ammessi al premio i seguenti impegni: mantenimento della coltivazione mantenimento dei terrazzamenti/muretti o altri elementi del paesaggio; mantenimento delle opere connesse con le coltivazioni. Importo dei pagamenti Premio a superficie a copertura dei costi aggiuntivi e dei minori guadagni connessi agli impegni assunti. Pos- sono essere considerati eventuali costi aggiuntivi legati ad effetti benefici o di salvaguardia del paesaggio, bio- diversità, adattamento ai cambiamenti climatici. Gli importi non sono ancora indicati nel PSR.
> Operazione 10.1.E - Preservazione della biodiversità: cedro La diffusione del cedro sulla costa tirrenica calabrese risale al 130 d.C. In quest’area la pianta trovò le migliori condizioni agro - ambientali per attecchire e diffondersi. La coltura del cedro risulta diffusa nei territori dei co- muni di S. Maria del Cedro, Diamante e Buonvicino. La coltivazione del cedro raggiunse la sua massima espan- sione negli anni 40 – 50 del XX secolo (800 ha). La varietà più diffusa e coltivata unicamente in quest’area è la “liscia di Diamante” che è tipica della zona ed è considerata la migliore varietà al mondo in particolare per la commercializzazione del frutto “a coppa”. Le difficoltà di coltivazione (che avviene prevalentemente in maniera manuale ed in ginocchio), il mancato ricambio generazionale e l’intensa cementificazione del suo areale di produzione ne hanno ridotto le superfici coltivate a circa 60 – 70 ha. La misura ha lo scopo di supportare le aziende cedricole ancora esistenti con l’obbiettivo di evitarne l’ab- bandono e la conseguente perdita in termini di biodiversità con particolare riferimento alla varietà “Liscia di Diamante” che è coltivata esclusivamente in alcuni comuni. Si pone inoltre l’obiettivo di contrastare lo spo- polamento degli areali di produzione ed incentivare il ricambio generazionale nelle aziende. La misura prevede un sostegno per le aziende ad indirizzo cedricolo ubicate nei comuni di S. Maria del Cedro, Diamante, Buonvicino, Scalea, Tortora e Orsomarso. Beneficiari Agricoltori e/o Aziende cedricole singole o associate ricadenti nei comuni di S. Maria del Cedro, Diamante, Buonvicino, Scalea,Tortora e Orsomarso. Impegni e principali spese ammissibili I beneficiari della misura dovranno rispettare per i 7 anni successivi alla data di pubblicazione della gradua- toria in cui risultano ammessi al premio i seguenti impegni: mantenimento della coltivazione; mantenimento dei terrazzamenti/muretti o altri elementi del paesaggio; mantenimento delle opere connesse con le coltivazioni; Importo dei pagamenti Premio a superficie a copertura dei costi aggiuntivi e dei minori guadagni connessi agli impegni assunti. Pos- sono essere considerati eventuali costi aggiuntivi legati ad effetti benefici o di salvaguardia del paesaggio, bio- 8 diversità, adattamento ai cambiamenti climatici. Gli importi non sono ancora indicati nel PSR. > Operazione 10.1.F - Preservazione della biodiversità: bergamotto Il bergamotto, agrume pregiato, cresce solo grazie al particolare microclima in una limitata fascia costiera della Regione Calabria, lunga poco più di cento chilometri, tra Villa San Giovanni e Gioiosa Jonica, compresa tra le propaggini estreme dell'Aspromonte e i mari Jonio e Tirreno, in provincia di Reggio Calabria. È da con- siderarsi come una coltivazione tipica unica della regione poiché la Calabria realizza quasi interamente la produzione del frutto. L’area territoriale di eccellenza per la produzione del bergamotto è caratterizzata prin- cipalmente da terreni alluvionali e argillosi – calcarei, dove si ottiene una maggiore resa in olio essenziale. I terreni migliori sono quelli ubicati in zone collinari, esenti da gelate, che godono di una buona esposizione al sole, con un’altezza sul livello del mare al di sotto dei 150 metri. La misura ha lo scopo di supportare le aziende bergamotticole della fascia costiera della provincia di Reggio Calabria con un’altitudine massima di 150 m slm, salvaguardando così la peculiarità delle produzioni e la bio- diversità. La misura prevede un sostegno per le aziende ad indirizzo bergamotticolo ubicate nella fascia co- stiera della provincia di Reggio Calabria con un’altitudine massima di 150 m s.l.m.
Beneficiari Le aziende bergamotticole della fascia costiera tirrenica della provincia di Reggio Calabria con un’altitudine massima di 150 m slm. Impegni e principali spese ammissibili I beneficiari della misura dovranno rispettare per i 7 anni successivi alla data di pubblicazione della gradua- toria in cui risultano ammessi al premio i seguenti impegni: mantenimento della coltivazione; mantenimento dei terrazzamenti/muretti o altri elementi del paesaggio; mantenimento delle opere connesse con le coltivazioni. Importo dei pagamenti Premio a superficie a copertura dei costi aggiuntivi e dei minori guadagni connessi agli impegni assunti. Pos- sono essere considerati eventuali costi aggiuntivi legati ad effetti benefici o di salvaguardia del paesaggio, bio- diversità, adattamento ai cambiamenti climatici. Gli importi non sono ancora indicati nel PSR. > Operazione 10.1.G - Preservazione della biodiversità: area degli olivi giganti di Gioia Tauro L’operazione ha lo scopo di preservare la biodiversità e gli elementi del paesaggio presenti in un areale a forma di cono situato nella piana di Gioia Tauro e caratterizzato dalla presenza di suoli di origine vulcanica la cui coltura prevalente è l’olivicoltura. Olivicoltura del comprensorio è un’olivicoltura di tipo tradizionale, con impianti di antica realizzazione, quasi sempre di età superiore al secolo. Molti oliveti si caratterizzano per presentare sesti irregolari e piante disetanee. Caratteristica pressoché comune a tutti gli impianti del com- prensorio è la grande dimensione delle piante. Il notevole sviluppo degli alberi è dovuto sia alla combinazione di fattori genetici che fattori pedoambientali. Questa peculiare caratteristica, a prescindere dalla monumen- tale bellezza delle piante, comporta notevoli difficoltà nella gestione degli oliveti. Infatti, le dimensioni delle piante, in un contesto orografico non sempre favorevole e con ampiezze aziendali molto limitate, rappresen- tano un forte limite all’introduzione di tecnologie innovative in grado di consentire un miglioramento quali- tativo del prodotto ed il contenimento dei costi di produzione. 9
Beneficiari Aziende olivicole singole o associate. Impegni e principali spese ammissibili I beneficiari della misura dovranno rispettare per i 7 anni successivi alla data di pubblicazione della gradua- toria in cui risultano ammessi al premio i seguenti impegni: mantenimento della coltivazione; divieto di potatura di riforma volte alla riduzione della mole delle piante e della loro altezza; mantenimento dei terrazzamenti/muretti o altri elementi del paesaggio; mantenimento delle opere connesse con le coltivazioni. Importo dei pagamenti Premio a superficie a copertura dei costi aggiuntivi e dei minori guadagni connessi agli impegni assunti. Pos- sono essere considerati eventuali costi aggiuntivi legati ad effetti benefici o di salvaguardia del paesaggio, bio- diversità, adattamento ai cambiamenti climatici. Gli importi non sono ancora indicati nel PSR. > Operazione 10.1.H - Sostegno al mantenimento di pratiche agro-pastorali (transumanza) Le pratiche agro-pastorali tradizionali ed estensive come la transumanza di bovini ed ovicaprini nei pascoli di montagna durante i mesi estivi permette una gestione più equilibrata del territorio, con ridotti valori delle emissioni nei suoli e nell’atmosfera e con ridotti tenori di nitrati nelle acque. Esiste un rischio di scomparsa di tali pratiche sia per il venir meno delle superfici a prato e a pascolo e sia per la senilizzazione degli agricol- tori che tradizionalmente praticano tale attività. La scarsa accessibilità dei pascoli di montagna e la distanza dai centri abitati comporta un aumento dei costi di trasporto a carico dei conduttori delle pratiche. I maggiori costi di spostamento rendono inoltre onerosa e poco concorrenziale tale pratica minandone progressivamente nel tempo il valore economico. I principali obiettivi dell’operazione sono: mitigare il rischio di incendio nelle aree montane del territorio regionale attraverso il controllo dello sviluppo di specie arboree ed arbustive; salvaguardare il paesaggio rurale, in particolare nelle zone montane, tutelando la tipicità del paesaggio e 10
garantendo la fruibilità del territorio a fini turistico-ambientali; favorire la biodiversità animale e vegetale mantenendo habitat aperti e di particolare pregio naturalistico idonei ad ospitare un ricco patrimonio di flora e di fauna sia autoctona che migratoria; tutelare il suolo limitando i rischi di dissesto idrogeologico e di erosione, in particolare nelle zone montane, mantenendo un adeguato livello di fertilità e di sostanza organica nel terreno soprattutto in pianura. Beneficiari Imprenditori agricoli e soggetti pubblici, singoli ed associati, conduttori di aziende zootecniche che praticano la transumanza con una consistenza zootecnica aziendale non inferiore a 4 UBA. Impegni e principali spese ammissibili I beneficiari della misura dovranno rispettare per i 7 anni successivi alla data di pubblicazione della gradua- toria in cui risultano ammessi al premio i seguenti impegni: obbligo di turnazione dei pascoli: redazione da parte di un professionista abilitato di un piano di pascola- mento ai fini dell’obbligo di turnazione dei pascoli. mantenere un carico di bestiame non inferiore a 0,4 e non superiore a 2 UBA per ettaro di superficie pa- scolata; garantire una durata minima del periodo pascolativo non inferiore a 75 giorni all’anno nei pascoli di de- stinazione; effettuare la pulizia annuale dei pascoli da infestanti erbacee ed arbustive; mantenere in buona efficienza la viabilità d’accesso ed interna e le opere di regimazione delle acque; non utilizzare fertilizzanti, prodotti fitosanitari, diserbanti e disseccanti; è ammessa unicamente la fertiliz- zazione con gli effluenti prodotti dagli animali al pascolo durante il periodo di utilizzo dello stesso; predisporre, se necessari, adeguati punti acqua e sale sui pascoli, ovvero mantenere in efficienza eventuali punti d’acqua esistenti, al fine di garantire l’utilizzo ottimale delle superfici più distanti dai ricoveri abituali. Importo dei pagamenti Premio a copertura dei costi aggiuntivi e dei minori guadagni connessi agli impegni assunti. Possono essere considerati eventuali costi aggiuntivi legati ad effetti benefici o di salvaguardia del paesaggio, biodiversità, adattamento ai cambiamenti climatici. Gli importi non sono ancora indicati nel PSR. 11 Operazione 10.1.I - Conversione colturale da seminativi a pascolo, prato-pascolo, prato. Per ragioni legate alle condizioni climatiche, alle forti pendenze ed agli usi del suolo da parte dell’uomo, la Calabria è particolarmente esposta ai fenomeni erosivi: sempre riportando dati esposti nell’analisi di conte- sto, la Regione subisce una perdita annua di suolo compresa tra 10,8 e 22,8 tonn/ha, notevolmente supe- riore al dato medio italiano (7,78 tonn/ha) ed alla soglia di tollerabilità stabilita dall’OCSE. Circa il 40% del suolo agricolo presenta un livello di rischio di erosione idrica classificato da “moderato” a “catastrofico”. Il fenomeno interessa, in modo particolare, i terreni con maggiore pendenza, soprattutto dove questa è as- sociata a coltivazioni intensive, spesso di cereali in monosuccessione. Si rileva, quindi, la necessità di pro- grammare azioni che favoriscano la rinaturalizzazione dei suoli, migliorandone la fertilità e la struttura attraverso la riduzione o l’eliminazione degli interventi agricoli. L’operazione prevede la conversione a prato, prato-pascolo di superfici attualmente coltivate a seminativi. Si intende, così, incentivare il passaggio da cereali in monosuccessione con un forte impatto sulle risorse suolo e acqua, nonché sulla biodiversità, a pratiche estensive senza lavorazioni del terreno. Per favorire la biodiversità vegetale naturale, per garantire buone probabilità di riuscita dell’intervento e per consentire la naturale evo- luzione delle comunità vegetali verso stadi più complessi la fase di conversione sarà effettuata a favore di eco- tipi locali e/o specie foraggere autoctone. L’azione prevede la conversione colturale da seminativi a pascolo, prato –pascolo, prato allo scopo di aumentare la capacità di accumulo del carbonio.
Beneficiari Imprenditori agricoli, soggetti pubblici, singoli ed associati, conduttori di superfici agricole. Impegni e principali spese ammissibili I beneficiari della misura dovranno rispettare per i 7 anni successivi alla data di pubblicazione della gradua- toria in cui risultano ammessi al premio i seguenti impegni: Non includere la superficie convertita nelle ordinarie rotazioni colturali praticate in azienda. Effettuare il pascolamento e/o eseguire degli interventi di fienagione, raccolta e stoccaggio del foraggio al fine di effettuarne la vendita. Mantenere un carico di bestiame non superiore a 2 UBA/Ha e non inferiore a 0,25 UBA/ha. Importo dei pagamenti Premio a superficie a copertura dei costi aggiuntivi e dei minori guadagni connessi agli impegni assunti. Pos- sono essere considerati eventuali costi aggiuntivi legati ad effetti benefici o di salvaguardia del paesaggio, bio- diversità, adattamento ai cambiamenti climatici. Gli importi non sono ancora indicati nel PSR. > Operazione 10.1.L - Difesa del suolo ed incremento sostanza organica In Calabria, la SAU interessata da colture di seminativi è quasi pari alla superficie adibita a prati permanenti e pa- scoli: 155.975 ha (28,4% della SAU regionale) contro 140.714 (25,6%) rispettivamente. La perdita di qualità dei suoli e il dissesto idrogeologico sono fenomeni ampiamente riscontrati sul territorio calabrese ed al cui contrasto è indirizzata questa operazione. Secondo i dati riportati nell’analisi di contesto del programma, oltre il 25% dei ter- reni calabresi è caratterizzata da un contenuto di sostanza organica scarso o molto scarso (fino a 1,5%). Sebbene questi dati fotografino un contesto nettamente migliore rispetto all’insieme dei suoli italiani, la Calabria è impe- gnata a fronteggiare situazioni di incipiente desertificazione e, in generale, di degrado dei suoli. L’operazione prevede l’introduzione di pratiche benefiche per i suoli e l’ambiente quali: rotazioni colturali; tecniche di lavorazioni del suolo intese a ridurre il rischio erosione ed aumentare la quantità di SOC (Soil Organic Carbon) contenuta nel terreno; L’operazione mira a contrastare la perdita di qualità dei suoli ed il dissesto idrogeologico, creando condizioni favo- revoli all’accrescimento della sostanza organica nel terreno. Suoli ricchi di sostanza organica svolgono una funzione protettiva nei confronti dell’erosione idrica, riducono i fabbisogni irrigui e l’apporto di sostanze chimiche di sintesi. 12 L’operazione prevede due sotto-azioni, una dedicata alle aree di pianura e una alle aree di collina. Beneficiari Imprenditori agricoli, soggetti pubblici, singoli ed associati, conduttori di superfici agricole. Impegni e principali spese ammissibili Sotto-azione “Pianura” (Aziende con almeno il 60% della SAU aziendale con pendenza inferiore o uguale al 15%): 1. Adozione di una rotazione biennale tra cereali autunno vernini da granella e leguminose (inclusi erbai e/o sulla). La rotazione deve interessare l’intera SAU ammessa a premio. È obbligatorio raccogliere il prodotto. 2. La lavorazione deve essere fatta scegliendo una delle seguenti tecniche: • Minima lavorazione (minimun tillage): per minima lavorazione si intende la tecnica che ha lo scopo di lavo- rare il terreno per una zona superficiale di 10 – 15 cm. Le macchine e gli attrezzi che si utilizzano devono es- sere tecnicamente idonei per tale lavorazione). • Non lavorazione ossia la cosiddetta semina su sodo (per non lavorazione si intende la tecnica per cui la se- mina viene effettuata direttamente sul terreno non lavorato, quindi senza alterarne la struttura preesistente, salvo una fascia ristretta di 8 – 10 cm ed una profondità di 6 – 8 cm in corrispondenza di ogni fila di semina. Le macchine e gli attrezzi che si utilizzano devono essere tecnicamente idonei per tale lavorazione).
Sotto-azione “Collina”: (Aziende con almeno il 60% della SAU aziendale con pendenza superiore al 15%) 1. Adozione di una rotazione biennale tra cereali autunno vernini da granella e leguminose (inclusi erbai e/o sulla). La rotazione deve interessare l’intera SAU ammessa a premio. È obbligatorio raccogliere il prodotto. 2. La lavorazione deve essere fatta scegliendo una delle seguenti tecniche: • Minima lavorazione (minimun tillage: per minima lavorazione si intende la tecnica che ha lo scopo di lavo- rare il terreno per una zona superficiale di 10 – 15 cm. Le macchine e gli attrezzi che si utilizzano devono es- sere tecnicamente idonei per tale lavorazione). • Non lavorazione ossia la cosiddetta semina su sodo (per non lavorazione si intende la tecnica per cui la se- mina viene effettuata direttamente sul terreno non lavorato, quindi senza alterarne la struttura preesistente, salvo una fascia ristretta di 8 - 10 cm ed una profondità di 6 – 8 cm in corrispondenza di ogni fila di semina. Le macchine e gli attrezzi che si utilizzano devono essere tecnicamente idonei per tale lavorazione). 3. (Facoltativo) La lavorazione deve essere effettuata secondo le curve di livello cioè non devono essere ese- guite lavorazioni secondo le linee di massima pendenza. Importo dei pagamenti Premio a superficie a copertura dei costi aggiuntivi e dei minori guadagni connessi agli impegni assunti. Pos- sono essere considerati eventuali costi aggiuntivi per soggetti associati o per specificità geomorfologiche. Gli importi non sono ancora indicati nel PSR. > Operazione 10.2.A Salvaguardia della biodiversità animale L’operazione ha lo scopo di promuovere la salvaguardia delle razze animali minacciate di erosione genetica oppure delle razze a limitata diffusione attraverso il sostegno agli allevatori sull’intero territorio regionale. L’azione è finalizzata, da un lato, ad ovviare al fenomeno di erosione delle risorse genetiche animali (che si registra a carico, ad esempio, di alcune razze autoctone ovicaprine e suine in via di estinzione) e, dall’altro, al mantenimento di una razza bovina (podolica) che pur non essendo ancora classificabile come specie in via di estinzione, ha subito un netto decremento nel numero dei capi registrati. Le razze a rischio genetico (di estinzione), in vario grado, sono state individuate in funzione del numero di fat- trici. Le classi/situazioni di rischio genetico (secondo il Consorzio per la Sperimentazione, Divulgazione e Ap- 13
plicazione di Biotecniche Innovative- ConSDABI) sono quattro: 1. critica, quando il numero delle fattrici è inferiore a 100; 2. danneggiata: quando il numero delle fattrici è tra 101 e 1.000; 3. vulnerabile, quando il numero delle fattrici è tra 1.001 e 5.000; 4. rara, quando il numero delle fattrici è tra 5.001 e 10.000. Gli allevamenti ammessi a finanziamento sono quelli appartenenti alle seguenti razze: • “Suino calabrese”, • “Capra Nicastrese”, • “Bovina Podolica”, • “Asino Calabrese”. Per l’inserimento delle razze locali autoctone nell’elenco delle razze in via di estinzione, queste devono: • essere riconducibili al territorio regionale in termini di stretta autoctonia; • essere di antico inserimento, con una discriminante minima di quaranta anni; • rappresentare sufficiente importanza nelle realtà territoriali per un lasso di tempo non breve (almeno 25 anni); • possedere almeno tre riscontri bibliografici documentabili o testimonianze orali di agricoltori convertibili in termini legali; • avere le stesse caratteristiche descrittive in almeno due Comuni. Beneficiari Aziende zootecniche singole o associate. Impegni e principali spese ammissibili Gli impegni e gli obblighi a cui è tenuto il beneficiario sono: sottoscrizione settennale dell’impegno a partire dal primo pagamento, cioè dalla avvenuta pubblicazione della graduatoria definitiva, e rispetto degli obblighi inerenti la condizionalità su tutta la SAU aziendale; detenere dei pascoli aziendali, per come meglio identificati dal SIAN con i codici colturali 65-9, 54-9, 63- 9, 64-9 e 103-9, gestendoli attraverso pascolamento con le UBA aziendali richieste a premio nel rispetto del limite massimo consentito di 2 UBA/Ha e del minimo di 0,25 UBA/Ha. mantenimento della gestione degli allevamenti oggetto di aiuto; 14 mantenere per 7 anni le UBA dei riproduttori delle razze oggetto di aiuto, così come identificati nei rispet- tivi Libri o Registri; effettuare la riproduzione in purezza; provvedere a fare iscrivere ai rispettivi Libri Genealogici o Registri Anagrafici o Registri Riproduttori, nuovi soggetti del proprio allevamento appartenenti alle razze a rischio genetico, con l’esclusione dei soggetti ap- partenenti alla razza “Asino Calabrese” il cui registro è in via di definizione. Le spese ammissibili non sono state ancora individuate dal PSR. Importo dei pagamenti La misura prevede il pagamento di un premio annuale per UBA, per tutta la durata dell’impegno (7 anni), per compensare i costi aggiuntivi e la perdita di reddito derivanti dall’impegno assunto. Il sostegno annuale per ciascuna UBA allevata è pari a 200 EURO.
Î MISURA 11: AGRICOLTURA BIOLOGICA IN CALABRIA Come funziona la Misura L’obiettivo della misura è quello di incoraggiare sempre più gli agricoltori ad introdurre e mantenere tecniche di coltivazione agricola compatibili con l’ambiente. Con l’adozione e la diffusione delle tecniche dell’agricol- tura biologica si perseguono le seguenti finalità: assicurare un sistema di gestione delle tecniche agricole rispettosa degli ecosistemi e dei cicli naturali che mantenga o migliori le condizioni del suolo, dell’acqua, delle piante e degli animali; salvaguardare la biodiversità animale e vegetale; sostenere un uso responsabile delle risorse naturali (acqua, suolo, sostanza organica e aria); mirare ad elevati standard di benessere degli animali e ai loro specifici fabbisogni comportamentali; tendere alla produzione di una grande varietà di alimenti che rispondano alla domanda dei consumatori moderni. Il sostegno nell'ambito della presente misura è concesso, per ettaro di superficie agricola, agli agricoltori o alle associazioni di agricoltori che si impegnano volontariamente ad introdurre o a mantenere i metodi e le pra- tiche di produzione biologica ai sensi del regolamento (CE) n. 834/2007 e che sono agricoltori in attività ai sensi dell'articolo 9 del regolamento (UE) n. 1307/2013. Gli impegni assunti nell'ambito della presente disposizione hanno una durata compresa tra cinque e sette anni. Se il sostegno è concesso per la conversione all'agricoltura biologica, la durata dell’impegno è di due anni ed è corrispondente al periodo di conversione, per il restante periodo di impegno si applica il regime di sostegno previsto per il mantenimento. Se il sostegno è concesso per il mantenimento dell'agricoltura biologica è possibile la proroga annuale al ter- mine del primo periodo da formalizzare con atto dell’AdG. La Regione Calabria a partire dall’anno 1996 con il Reg. (CE) 2078/92 ha messo in campo politiche di sostegno mirate alla introduzione ed al mantenimento delle tecniche di produzione biologica. Gli interventi nel settore 15
sono proseguiti con i Regolamenti (CE) 1257/99 e 1698/05. In Calabria nel 2012 risultano incluse nell’elenco degli operatori biologici n. 7419 aziende ripartite nel territorio regionale nel modo seguente: Provincia di Catanzaro 14,7%; Provincia di Cosenza 29,3%; Provincia di Crotone 18,9 %; Provincia di Reggio Calabria 28,2%; Provincia di Vibo Valentia 8,9% L’intervento della Misura si articola attraverso l’azione di due sub-misure: Sub-misura 11.1 - Pagamenti per l’adozione di metodi e pratiche biologiche; Sub-misura 11.2 - Pagamenti per il mantenimento di metodi pratiche biologiche. Sub-misura 11.1: Pagamenti per l’adozione dell'agricoltura biologica Gli aiuti sono concessi agli agricoltori o alle associazioni di agricoltori che per la prima volta adottano le tec- niche dell’agricoltura biologica o non hanno terminato il periodo di conversione ai sensi del Regolamento (CE) 834/2007 e 889/2008. La durata di detta azione non può essere superiore ai 2 anni ed è corrispondente al periodo di conversione, per il restante periodo di impegno si applica il regime di sostegno previsto per il mantenimento. Non sono ammessi alla presente operazione le aziende che hanno già percepito premi per conversione o in- troduzione alle tecniche di produzione di agricoltura biologica nei precedenti periodi di programmazione. Beneficiari Agricoltori o associazioni e/o gruppi di agricoltori. Impegni e principali spese ammissibili Il sostegno ammissibile è calcolato sulla base dei costi aggiuntivi e le perdite di reddito derivanti dagli impe- gni assunti per effettuare la conversione verso pratiche e metodi definiti dalla legislazione dell’agricoltura bio- logica. E’ escluso il riconoscimento di costi o perdite di reddito già riconosciuti dalla misura di cui all’art. 28 “Paga- menti agro-climatico-ambientali”, qualora gli impegni non siano complementari o differenti. 16 I costi fissi non sono ammissibili ai sensi della presente misura, ma possono essere riconosciuti dalle misure di investimento. Vengono riconosciuti i costi di transazione fino al 20% del premio totale cui ha diritto l’azienda in caso di agricoltori singoli e fino al 30% nel caso di gruppi di agricoltori per i seguenti elementi: costi relativi all’informazione o formazione su temi di agricoltura biologica sostenuti direttamente dagli agri- coltori; costi sostenuti per la costituzione e gestione dei gruppi di agricoltori istituiti ad hoc per l’adesione alla pre- sente misura; costi amministrativi per accedere al sistema biologico e ottenere la relativa certificazione, ove il beneficia- rio non aderisca alla misura di cui all’art. 16 “Regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari”. Importo dei pagamenti Il sostegno è erogato come premio ad ettaro o per UBA nel caso di aziende zootecniche ed è differenziato per coltura e/o razza. Gli importi non sono ancora indicati nel PSR. > Sottomisura 11.2: Pagamenti per il mantenimento dell’agricoltura biologica Gli aiuti sono concessi agli agricoltori o alle associazioni di agricoltori che mantengono le tecniche dell’agri- coltura biologica ai sensi del Regolamento (CE) 834/2007. Gli impegni assunti nell'ambito della presente azione di mantenimento di metodi e pratiche di produzione biologica hanno una durata compresa tra tre (per
le aziende provenienti dall’azione 11.2) e cinque anni. Per gli impegni di cui alla presente operazione è possibile la proroga annuale al termine del primo periodo da formalizzare con atto dell’AdG. Beneficiari Agricoltori o associazioni e/o gruppi di agricoltori Impegni e principali spese ammissibili Il sostegno ammissibile è calcolato sulla base dei costi aggiuntivi e le perdite di reddito derivanti dagli impe- gni assunti per effettuare la conversione verso pratiche e metodi definiti dalla legislazione dell’agricoltura biologica. E’ escluso il riconoscimento di costi o perdite di reddito già riconosciuti dalla misura di cui all’art. 28 “Paga- menti agro-climatico-ambientali”, qualora gli impegni non siano complementari o differenti. I costi fissi non sono ammissibili ai sensi della presente misura, ma possono essere riconosciuti dalle misure di investimento. Vengono riconosciuti i costi di transazione fino al 20% del premio totale cui ha diritto l’azienda in caso di agri- coltori singoli e fino al 30% nel caso di gruppi di agricoltori per i seguenti elementi: costi relativi all’informazione o formazione su temi di agricoltura biologica sostenuti direttamente dagli agri- coltori; costi sostenuti per la costituzione e gestione dei gruppi di agricoltori istituiti ad hoc per l’adesione alla pre- sente misura; costi amministrativi per accedere al sistema biologico e ottenere la relativa certificazione, ove il beneficia- rio non aderisca alla misura di cui all’art. 16 “Regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari”. Importo dei pagamenti Il sostegno è erogato come premio ad ettaro o per UBA nel caso di aziende zootecniche ed è differenziato per coltura e/o razza. Gli importi non sono ancora indicati nel PSR. 17
Î MISURA 16: COOPERAZIONE IN CALABRIA Come funziona la Misura La Misura sostiene azioni finalizzate ad implementare forme di collaborazione tra gli operatori regionali, estese anche a soggetti stabiliti in regioni o Stati membri diversi, in grado di applicare nuove ed innovative soluzioni cooperative per la realizzazione di un progetto comune finalizzato a migliorare le loro capacità nel lavorare insieme contribuendo ad una o più priorità dello sviluppo rurale. Sono fondamento dell’azione della Misura: a) la presenza di due o più soggetti che pongano in essere un’azione di cooperazione; b) la definizione di un programma comune che si esplichi in un piano di azione chiaro e con finalità ben esplicitate nella proposta di cooperazione e coerenti con gli aspetti richiamati all’art. 35 (2) del Reg. (UE) 1305/2013; c) la coerenza tra gli aspetti salienti della proposta di cooperazione e la pertinenza dei soggetti aggregati. Il sostegno viene concesso al fine di incentivare forme di cooperazione quali: rapporti di cooperazione tra diversi operatori del settore agricolo, del settore forestale e della filiera ali- mentare e altri soggetti che contribuiscono alla realizzazione degli obiettivi e delle priorità della politica di svi- luppo rurale; la creazione di poli e reti di nuova costituzione o che intraprendano un nuovo progetto con azioni, finalità e risultati attesi correlati chiari; La Misura può essere attuata attraverso le seguenti modalità: programmi di cooperazione che attivano solo la Misura 16 del Programma di sviluppo rurale e di importo non superiore a 200.000,00; attraverso un pacchetto di Misure, tra cui la misura 16, per i programmi di cooperazione limitatamente alle attività di cooperazione inerenti progetti di sviluppo di nuovi prodotti, pratiche, processi e tecnologie nel set- tore agroalimentare ed in quello forestale e progetti attivati dai Gruppi Operativi PEI. In questo caso i costi diretti di specifici progetti del programma di cooperazione di cui all’art. 35(2)(d) possono essere sostenuti at- traverso altre misure del Programma nei limiti e secondo le prescrizioni contenute nelle rispettive schede di Misura e delle specifiche indicazioni che saranno riportate nei bandi di selezione. 18
La misura sostiene programmi di cooperazione di durata non superiore a 36 mesi. Fanno eccezione i pro- grammi di cooperazione finalizzati alla costituzione e gestione dei gruppi operativi, che possono avere una durata massima diversa. In fase di attuazione, i bandi di selezione potranno indicare soglie minime e massime di spesa differenziate per le diverse tipologie di programmi di cooperazione e/o soglie differenziate da utilizzare per l’attuazione della misura nell’ambito delle strategie di sviluppo locale. La Misura può essere attivata attraverso diverse sub-misure. Fra queste: Sub-misura 16.5: Sostegno ad azioni congiunte per la mitigazione dei cambiamenti climatici e l’adattamento ad essi ed approcci comuni ai progetti ed alle pratiche ambientali in corso, inclusi la gestione efficiente delle risorse idriche, l’uso di energia rinnovabile e la preservazione dei paesaggi agricoli. Sub-misura: 16.8 Supporto alla stesura di piani di gestione forestale o di strumenti equivalenti. > Sub-misura 16.5: Sostegno ad azioni congiunte per la mitigazione dei cambiamenti climatici e l’adattamento ad essi ed approcci comuni ai progetti ed alle pratiche ambientali in corso, inclusi la gestione ed alle pratiche ambientali in corso, inclusi la gestione efficiente delle risorse idriche, l’uso di energia rinnovabile e la preservazione dei paesaggi agricoli. L’operazione sostiene azioni e progetti di cooperazione nell’ambito della filiera zootecnica finalizzati a mi- gliorare le performance delle imprese del settore con riferimento all’adozione di soluzioni capaci di contribuire alla riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra. La finalità dei progetti di cooperazione deve riguardare progetti che si dimostrino in grado di ridurre le emis- sioni di gas ad effetto serra attraverso soluzioni cooperative all’interno di specifiche aree territoriali. Sono, pertanto, elementi fondanti dell’operazione: l’elaborazione di un Piano di cooperazione per la creazione o sviluppo di soluzioni in grado di ridurre le emis- sioni di gas ad effetto serra; la pertinenza della dimensione e la completezza della rete di aziende e soggetti cooperanti rispetto agli obiet- tivi e le finalità del progetto presentato. Beneficiari Sono beneficiari dell’operazione: aggregazioni tra almeno due soggetti, tra diversi operatori del settore agricolo, della filiera alimentare e altri soggetti che contribuiscono alla realizzazione degli obiettivi e delle priorità della politica di sviluppo rurale, quali i 19 Distretti Agroalimentari di Qualità (DAQ); reti di impresa di nuova costituzione tra diversi operatori costituiti in forma singola o associata, del settore agri- colo, della filiera alimentare e altri soggetti che contribuiscono alla realizzazione degli obiettivi e delle priorità della politica di sviluppo rurale. Impegni e principali spese ammissibili Costi ammissibili sono: il costo degli studi della zona interessata, studi di fattibilità, stesura di piani aziendali; il costo dell’animazione della zona interessata al fine di rendere fattibile il progetto; i costi di esercizio della cooperazione; i costi diretti di specifici progetti legati all’attuazione delle azioni finalizzate all’innovazione. Importo dei pagamenti Contributo in conto capitale sulle spese sostenute. Importo massimo sovvenzionabile dall’operazione € 200.000,00. Tasso di sostegno dell’operazione 80% sulle spese giudicate ammissibili.
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