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PROVINCIA DI VERONA Area funzionale Servizi in Campo Ambientale Servizio Valutazione Impatto Ambientale Oggetto Procedura di verifica di assoggettabilità ai sensi dell’art. 19 del D.lgs. 152/06 e s.m.i.. Istanza pervenuta dalla ditta NLMK Verona S.p.a. avente ad oggetto: “PROGETTO DI REALIZZAZIONE DI UN NUOVO FORNO A CARRO DI RISCALDO DEI SEMILAVORATI DA LAMINARE (E 59) E DI UN NUOVO FORNO PER TRATTAMENTI TERMICI DI TEMPRA (E60)”, nel comune di Oppeano (VR). determinazione n. 3492/19 del 11/11/2019 Decisione Il dirigente1 dell'Area funzionale Servizi in Campo Ambientale della Provincia di Verona: – esclude dalla procedura di valutazione di impatto ambientale, di cui al decreto legislativo 3 aprile 2006 n. 152 e successive modifiche ed integrazioni, l'istanza avente ad oggetto: “PROGETTO DI REALIZZAZIONE DI UN NUOVO FORNO A CARRO DI RISCALDO DEI SEMILAVORATI DA LAMINARE (E 59) E DI UN NUOVO FORNO PER TRATTAMENTI TERMICI DI TEMPRA (E60)”, nel comune di Oppeano (VR), dando atto della non necessità della Valutazione di Incidenza Ambientale. Fatto A nome del legale rappresentante della ditta NLMK Verona S.p.a.2 in data 03 luglio 20193 è pervenuta la documentazione relativa all'istanza avente ad oggetto “PROGETTO DI REALIZZAZIONE DI UN NUOVO FORNO A CARRO DI RISCALDO DEI SEMILAVORATI DA LAMINARE (E 59) E DI UN NUOVO FORNO PER TRATTAMENTI TERMICI DI TEMPRA (E60)” , nel comune di Oppeano (VR). Nella seduta del 13 settembre 2019 (verbale n. 93) il Comitato Tecnico per la Valutazione di Impatto Ambientale, ad unanimità, ha ritenuto di escludere l'intervento in argomento dalla procedura di VIA, dando atto della non necessità della Valutazione di Incidenza Ambientale. In data 06 novembre 2019 la conferenza decisoria in materia di VIA, convocata ai sensi dell'art. 10 comma 2 della L.R. n. 4/2016, ha valutato il parere espresso dal Comitato Tecnico VIA nella seduta del 13 settembre 2019 (verbale n. 92) ed ha approvato, ad unanimità, di non assoggettare a VIA l'intervento, condividendone le motivazioni riferite nel citato verbale. Motivazione La decisione si fonda sull’istruttoria effettuata dall’ufficio competente ai sensi della normativa riportata in nota4, sulla base del parere del Comitato Tecnico V.I.A., così come espresso con verbale n. 92 del 13 settembre 2019, nonché sugli esiti della conferenza decisoria del 06 novembre 2019. 1 L’art.107 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 “Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali”, l’articolo 75 del vigente statuto della Provincia e gli articoli 28 e 31 del vigente regolamento della Provincia sull’ordinamento degli uffici e dei servizi attribuiscono ai dirigenti o ai funzionari da loro delegati la competenza ad adottare gli atti di assenso. 2 NLMK Verona S.p.a.. con sede legale in via A. Salieri n. 22 – 37050 Fraz. Vallese - Oppeano (VR). 3 Istanza acquisita agli atti della Provincia ai prot. n. 36830 e 36885 del 03 luglio 2019 ev. successive integrazioni. 4 Decreto legislativo 3 aprile 2006 n. 152 e successive modifiche ed integrazioni.
Determinazione n. 3492/19 Obblighi da La ditta è tenuta a realizzare il progetto rispettandone in maniera vincolante le rispettare caratteristiche e le misure previste al fine di evitare o prevenire eventuali impatti ambientali significativi e negativi, come riportate negli elaborati agli atti e richiamate nel parere del Comitato Tecnico per la Valutazione di Impatto Ambientale del 13 settembre 2019 (verbale n. 92), il cui “estratto” viene allegato alla presente costituendone parte integrante e sostanziale. Avvertenze Il presente provvedimento, completo dell'allegato estratto di Verbale n. 92 del 13 settembre 2019, viene consegnato alla ditta proponente ed è data comunicazione di pubblicazione a: comune di Oppeano, ARPAV Dipartimento Provinciale di Verona, Dipartimento di Prevenzione AULSS 9 e comune di Zevio. La determinazione è pubblicata all’albo pretorio5 e sul sito della Provincia. Ricorso Se esistono validi motivi per contestare questo provvedimento è possibile presentare ricorso al giudice amministrativo6, in alternativa, ricorso straordinario al Presidente della Repubblica7. F.to: Il dirigente Paolo Malesani 5 Per un tempo determinato che verrà reso noto nella nota di comunicazione della presente. 6 Il ricorso al giudice amministrativo va presentato entro 60 giorni dal ricevimento del presente provvedimento. 7 Il ricorso straordinario al Presidente della Repubblica va presentato entro 120 giorni dal ricevimento del presente provvedimento.
Determinazione n. 3492/19 PROVINCIA DI VERONA Legge Regionale 08 febbraio 2016, n. 4 COMITATO TECNICO PROVINCIALE VALUTAZIONE IMPATTO AMBIENTALE Estratto Verbale n. 92 Seduta del 13 settembre 2019 Il giorno 13 settembre 2019 alle ore 8,45 presso la sala riunioni “Giulietta e Romeo” nella sede di via delle Franceschine n. 10 della Provincia di Verona, si è riunito il Comitato Tecnico Provinciale per la Valutazione di Impatto Ambientale (V.I.A.), istituito 8 e convocato9 in conformità a quanto previsto dalla Legge regionale 18 febbraio 2016 n. 4 e dal conseguente “Regolamento per la disciplina dello svolgimento delle funzioni di autorità competente a procedure di V.I.A. e per il funzionamento del Comitato Tecnico per la Valutazione dell’Impatto Ambientale (VIA)”.10 Sono stati convocati alla seduta i seguenti componenti: Nominativo Ente/Esperto Presenza Paolo MALESANI PRESIDENTE - Dirigente dell'Area funzionale Servizi in Campo Ambientale Presente * ** - Provincia di Verona o suo sostituto. Francesca ZANTEDESCHI Responsabile Servizio V.I.A. o suo sostituto - Ufficio prov.le competente in Presente materia di V.I.A. Giancarlo CUNEGO Direttore Dip. Prov.le A.R.P.A.V. - o suo delegato Francesca PREDICATORI Presente Carlo POLI Responsabile del Servizio S.I.T. e pianificazione, area programmazione e Presente * ** sviluppo del territorio - Provincia di Verona - o suo delegato - componente M. Elisabetta Gasparrini esperto in pianificazione urbana, territoriale e del paesaggio; tutela dei beni Presente * culturali ed ambientali. Donatella CERQUENI Esperto in diritto o economia ambientale. Presente Luca ADAMI Esperto in interventi idraulici e modellistica idraulica. Presente Giuseppe BONTURI Esperto in inquinamento acustico e agenti fisici. Presente * Andrea DALLA VALLE Esperto in contenimento degli inquinanti; impianti industriali ed analisi dei Presente ** rischi di incidenti industriali. Paolo Giovanni DE ROSSI Esperto in difesa del suolo, geologia e idrogeologia. Presente Anna ROSSI Esperto in salute ed igiene pubblica. Presente ** Emanuela VOLTA Esperto in tutela delle specie biologiche e della biodiversità; tutela Presente dell’assetto agronomico e forestale. *Come rilevato nel verbale entra nel corso della seduta. **Come rilevato nel verbale esce nel corso della seduta. Il Presidente11 accertata la regolare convocazione e la presenza del numero legale alle ore 09,05 dichiara aperta la seduta ed invita a trattare gli argomenti iscritti all’ordine del giorno: - omissis - 8 Decreto del Presidente della provincia di Verona n. 4 del 25 gennaio 2019 visionabile al seguente link: http://www.provincia.verona.it/servizi/registroDecretiPresidente/elencoRegistroDecretiPresidentePublic.aspx 9 Con nota prot. n. 48514 del 09/09/2019 - trasmesso anche ad eventuali SUAP di competenza.. 10 Approvato con Deliberazione di Consiglio Provinciale n. 34 del 19/12/2018, visionabile al seguente link: http://www.provincia.vr.it/newweb/Organi-di-governo/Consiglio-Provinciale/Deliberazioni-del-Consiglio- provinciale/Deliberazi13/Consiglio-13/Deliberazione-n.-34.pdf 11 Essendo momentaneamente assente Paolo Malesani, come da regolamento, assume la presidenza Francesca Zantedeschi. 1
Determinazione n. 3492/19 Argomento n. 6 - o.d.g. n. 6 • NLMK Verona S.p.a. - Intervento nel comune di Oppeano (VR). “PROGETTO DI REALIZZAZIONE DI UN NUOVO FORNO A CARRO DI RISCALDO DEI SEMILAVORATI DA LAMINARE (E 59) E DI UN NUOVO FORNO PER TRATTAMENTI TERMICI DI TEMPRA (E60)”, nel comune di Oppeano (VR).-Istanza presentata ai sensi dell'art. 19 del D. lgs. 152/06 e s.m.i.. - Discussione parere. Discussione per cui è stato convocato il comune di Oppeano. Alle ore 10,45 - Il segretario rileva che è presente in rappresentanza del Comune di Oppeano Lidia Audano. Il Presidente informa che, ai prot. n. 36830 e 36885 del 03/07/2019 ed ev. successive integrazioni, si è acquisita a nome del legale rappresentante della ditta NLMK Verona S.p.a.12 la documentazione relativa all'istanza avente ad oggetto “PROGETTO DI REALIZZAZIONE DI UN NUOVO FORNO A CARRO DI RISCALDO DEI SEMILAVORATI DA LAMINARE (E 59) E DI UN NUOVO FORNO PER TRATTAMENTI TERMICI DI TEMPRA (E60)”, nel comune di Oppeano. Ricorda che in data 22/03/2019 l'istruttoria13 è stata assegnata al gruppo di lavoro composto da: Dalla Valle e Adami, individuando come referente Dalla Valle. Invita il referente del gruppo istruttorio, ad esporre al comitato la relazione e proposta di parere in ordine all'impatto ambientale. Prende la parola Dalla Valle, che da lettura della relazione istruttoria allegata al presente verbale sotto il numero 3) per costituirne parte integrante e sostanziale, con la quale il gruppo istruttorio propone di non assoggettare a V.I.A., l'intervento in oggetto. Il Presidente mette ai voti la sopra citata proposta che viene accolta ad unanimità dei presenti, con il seguente voto deliberativo: Componenti 10 Malesani, Zantedeschi, Predicatori, Adami, Bonturi, Cerqueni, Dalla presenti Valle, De Rossi, Rossi e Volta. Voti 10 Malesani, Zantedeschi, Predicatori, Adami, Bonturi, Cerqueni, Dalla Favorevoli Valle, De Rossi, Rossi e Volta. Voti Contrari 0 Con la votazione così esperita, il Comitato tecnico V.I.A. approva la proposta di cui sopra. Alle ore 10,55 esce il rappresentante del comune di Oppeano. - omissis - 12 NLMK Verona S.p.a.. con sede legale in via A. Salieri n. 22 – 37050 Fraz. Vallese - Oppeano (VR). 13 Ai sensi dell’art. 11 comma 3 del “Regolamento per la disciplina dello svolgimento delle funzioni di autorità competente a procedure di V.I.A. e per il funzionamento del Comitato Tecnico per la Valutazione dell’Impatto Ambientale (VIA)” approvato con Deliberazione di Consiglio Provinciale n. 34 del 19/12/2018. 2
Determinazione n. 3492/19 Allegato n.3 PROVINCIA DI VERONA COMITATO TECNICO VALUTAZIONE IMPATTO AMBIENTALE Istanza presentata dalla ditta: NLMK Verona S.p.a. con sede legale in Via Antonio Salieri n. 22, Oppeano (VR) Oggetto della richiesta: PROGETTO DI REALIZZAZIONE DI UN NUOVO FORNO A CARRO DI RISCALDO DEI SEMILAVORATI DA LAMINARE (E59) E DI UN NUOVO FORNO PER TRATTAMENTI TERMICI DI TEMPRA (E60) Procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (V.I.A.) Provinciale ai sensi dell’art. 19 del D.Lgs. 152/06 Intervento ricadente al punto 3, lettere b) e c) ed al punto 8, lettera t) dell’Allegato IV alla Parte seconda del D.Lgs. 152/06 e smi Istruttoria assegnata nella seduta del 22/07/2019 al gruppo di lavoro composto da: Ing. Andrea Dalla Valle(coordinatore/relatore) Ing. Luca Adami Analisi della documentazione allegata alla richiesta, assunta ai fini dell’istruttoria: Certificazione destinazione urbanistica di zona A – STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE (S.I.A.) La Ditta ha trasmesso, in data 20/07/2018, alla Provincia di Verona comunicazione ai sensi dell’art. 29‐nonies e dell’art. 269, comma 2) del Lgs. 152/06 e smi. 3
Determinazione n. 3492/19 La Provincia di Verona, con successiva nota prot. n. p_vr.p_vr.REGISTRO UFFICIALE.U.0048191.07‐08‐2018.h.13:07, evidenziava che la modifica in questione si configura come “non sostanziale” ai sensi dell’art. 5, comma 1, lettera 1) del D. Lgs. 152/06, ma deve essere valutata facendo riferimento anche alla normativa che disciplina le procedure di valutazione di impatto ambientale (VIA) e di verifica di assoggettabilità, alla luce dei recenti intervenuti aggiornamenti normativi nonché delle indicazioni fornite dalla Regione Veneto in relazione alle istanze di modifica di impianti esistenti e precisazioni in merito alla assoggettabilità a VIA. Alla luce di quanto contenuto nella citata nota regionale (per i “casi dubbi”), la Provincia di Verona ha ritenuto di dover far ricorso alla procedura preliminare di cui all’art. 6, comma 9 del D. Lgs. 152/2006 (cosiddetto “prescreening”). La Ditta ha conseguentemente presentato, con nota acquisita al prot. n. 52599 del 03/09/2018, la documentazione per la valutazione preliminare ai sensi dell’art. 6, comma 9 del D. Lgs. 152/2006 e smi, avente ad oggetto “Realizzazione di un forno a carro di riscaldo (emissione camino n. E59) situato all’interno del Reparto Laminatoio per l’effettuazione di trattamenti termici su bramme e lingotti, mediante gas metano, effettuati in apposita camera di combustione realizzata in carpenteria, materiale refrattario e fibra ceramica isolante ‐ Realizzazione di un forno a carro di riscaldo (emissione camino n. E60) situato all’interno del Reparto Trattamenti Termici per l’effettuazione di trattamenti termici su bramme e lingotti, mediante gas metano, effettuati in apposita camera di combustione realizzata in carpenteria, materiale refrattario e fibra ceramica isolante” nel comune di Oppeano. La documentazione è stata sottoposta all’attenzione del Comitato Tecnico VIA che, nel corso della prima seduta del 14/12/2018 e della successiva seduta del 12/03/2019, ha ritenuto di assoggettare a verifica di assoggettabilità a VIA l’istanza presentata dalla ditta NLMK Verona S.p.a. Il presente Studio Preliminare Ambientale (di seguito “SPA”) viene presentato alla Provincia di Verona a corredo della domanda di verifica di assoggettabilità a VIA, ai sensi dell’art. 19 del D. Lgs. 152/06 e smi e della L.R. n. 4/2016, ed è redatto conformemente agli Allegati IV‐bis e V alla Parte Seconda del D. Lgs. 152/06 e smi. A.1 - QUADRO PROGETTUALE La ditta in generale svolge attività di produzione di bramme, lamiere da treno e lamiere forgiate, lingotti d'acciaio (quadri, poligonali, bramma, tondi), attraverso le fasi di: ricezione, movimentazione e stoccaggio delle materie prime ausiliarie ed additivi, fusione in EAF (forno elettrico), scorifica, spillaggio dell'acciaio fuso nelle siviere, trattamenti di metallurgia secondaria per l'affinazione, degasaggio, colaggio in Colata Continua o in Fossa, riscaldo in forni (bramme e lingotti), forgiatura, laminazione, taglio in linea/fuori linea e trattamento termico su specifica del cliente. L’attività svolta dall’Azienda presso l’installazione di Via A. Salieri 22 a Vallese di Oppeano comprende le seguenti principali fasi: ricezione, movimentazione e stoccaggio delle materie prime e dei rifiuti di carica; ricezione, movimentazione e stoccaggio delle materie prime ausiliarie ed additivi; carica del rottame (senza preriscaldo) nel forno fusorio (EAF); fusione in EAF dell’acciaio e affinazione; scorifica e spillaggio dell’acciaio fuso nelle siviere; trasporto dell’acciaio liquido nelle siviere per il trattamento secondario (LF1 e LF2); trattamenti di metallurgia secondaria per l’affinazione e il degasaggio sottovuoto dell’acciaio VD); colata continua o in fossa dell’acciaio con produzione di lingotti e bramme; laminazione o forgiatura; finiture e trattamenti termici. 4
Determinazione n. 3492/19 Si descrivono di seguito le attività IPPC (produzione dell’acciaio e trasformazione di metalli ferrosi mediante laminazione / forgiatura) e le principali attività tecnicamente connesse. PRODUZIONE DI ACCIAIO (ATTIVITÀ IPPC N. 2.2) I rottami sono attualmente ritirati come sottoprodotti e in futuro saranno ritirati rottami anche con codice di rifiuto. Il materiale in entrata subisce un controllo radiometrico. Per l’operazione di taglio rottame è installata una cappa di aspirazione (camini E25A, E25B). Per la produzione dell’acciaio oltre ai rottami di carico sono utilizzate materie prime ausiliarie e additivi: carbone, calce, dolomite, ferroleghe, metalli, siliciuro di calcio, alluminato di calcio, magnesite che vengono stoccati in appositi silos. Il rottame metallico viene caricato nel forno ad arco elettrico EAF (Electric Arc Furnace) per la successiva fusione. Il forno ad arco elettrico è posizionato su un planchet a 6 metri dal piano campagna. Il forno è costituito da un crogiuolo ad asse verticale, chiuso sul fondo da una calotta concava in lamiera su cui è disposta la suola di materiale refrattario. Il tino è raffreddato mediante pannelli tubolari in acciaio a circolazione d’acqua, raffreddata con torri evaporative. Il forno è provvisto di un quarto foro per consentire l’aspirazione dei fumi, successivamente inviati all’impianto di abbattimento (camino E17). Durante la fusione dagli elettrodi può generarsi un’emissione secondaria per cui viene mantenuta attiva, anche se ridotta a 312.000 Nm3/h, l’aspirazione con la cappa del forno; per le emissioni primarie, ossia quelle captate direttamente dal forno, la portata è di 100.000 Nm3/h. La portata totale complessiva emessa dal camino E17 è pari a 412.000 Nm3/h. A fusione avvenuta il materiale liquido viene spillato in siviera. Durante tale operazione la portata dell’impianto di aspirazione delle emissioni convogliate al camino E17 è pari alla potenzialità massima di aspirazione di 650.000 Nm3/h. Le scorie sono raccolte in apposita vasca di contenimento impermeabilizzata e dopo il raffreddamento sono conferite a ditte esterne autorizzate per il recupero/smaltimento. L’impianto di essiccazione siviere è dotato di autonomo post‐combustore (camino E39). Durante lo spillaggio sono aggiunti i seguenti additivi: calce, alluminato di calcio, sacchi di carbone, ferroleghe e alluminio. In questa fase si effettua anche parte della desolforazione (che viene completata nelle elaborazioni fuori forno). Durante le operazioni di scorifica e spillaggio si sviluppano emissioni di polveri (secondarie), che sono convogliate all’impianto di aspirazione del forno dei fumi secondari (cappa) per poi essere espulse dal camino E17. Le operazioni fuori forno consistono in operazioni di affinazione e degasaggio sottovuoto. L’affinazione viene eseguita con tecnologia LF (Ladle Furnace) impiegando la siviera come crogiuolo. Come sistema di omogenizzazione del bagno viene utilizzato il gorgogliamento di argon. In questa fase di lavorazione sono aggiunti da apposito impianto calce, ferroleghe, nichel, siliciuro di calcio, alluminio metallico e magnesite e, come riducenti, alluminio in granella e grafite. Sempre in questa fase viene completata l’operazione di desolforazione. Le emissioni (fumi secondari) sono captate e convogliate direttamente nel collettore dei fumi primari a valle della torre di quenching. L’impianto di aspirazione è tenuto in funzione per l’intera durata del trattamento. Al trattamento di affinazione segue quello di degasaggio sottovuoto (VD). La siviera che ospita il metallo liquido è introdotta nella camera a vuoto (tank‐degassing), del diametro di 5 m, che può raggiungere valori di vuoto molto bassi (inferiori a 0,5 mbar) in modo da garantire l’eliminazione dei gas pericolosi per le caratteristiche dell’acciaio. L’impianto di degasaggio tramite pompa a vuoto funziona con tre generatori di vapore da 3 t/h cadauno (con emissioni ai camini E20A, E20B e E20C). Alla fine del degasaggio viene aggiunta una polvere di copertura a base di grafite e cristobalite. L’acciaio colato in siviera, trattato nel forno LF e dagasato nell’impianto VD, viene colato in fossa, in appositi stampi (lingottiere) che ne definiscono il tipico aspetto a sezione rettangolare (bramma) oppure in tondi per ottenere lingotti. 5
Determinazione n. 3492/19 Nel caso della colata continua la siviera viene trasportata alla stazione di colata; aprendo un cassetto sul fondo della siviera, l’acciaio fuoriesce e è raccolto in un contenitore polmone sottostante detto “paniera”. La macchina a colata continua è situata a monte del laminatoio reversibile che da essa viene anche alimentato (camino E22). TRASFORMAZIONE DI METALLI FERROSI MEDIANTE LAMINAZIONE E FORGIATURA (ATTIVITÀ IPPC N. 2.3) Il ciclo di produzione dei forgiati inizia dalla postazione di scarfing superficiale o “condizionamento”, effettuato manualmente, dove è posta una cappa di aspirazione dotata di sistema di abbattimento delle emissioni (camino E49). Dopo aver subito il processo di rimozione dei difetti superficiali (scarfatura), le bramme sono inserite in forni di riscaldo per portarle alla temperatura necessaria per le successive lavorazioni plastiche. Nel laminatoio, prima di iniziare la fase di schiacciamento sotto le serie di cilindri, viene asportata la scaglia utilizzando acqua ad alta pressione (circa 180 atm). I forni di riscaldo sono dimensionati in funzione del semilavorato da riscaldare e hanno potenzialità variabili a seconda della produttività del laminatoio a valle. In stabilimento sono presenti tipologie di forni discontinui e continui. La fase di riscaldo discontinua avviene attualmente in n. 3 forni a carro a elevata efficienza, di potenzialità inferiore a 3 MW termici (camini E26, E27, E33). Il forno continuo “Walking Beam” e i suoi equipaggiamenti sono progettati per riscaldare bramme con dimensioni molto differenti; il forno prevede inoltre una zona non attiva, denominata vestibolo, che serve a contenere sia l’irraggiamento sia l’uscita dei fumi verso l’esterno nella zona di infornamento (camino E23). Sono presenti, per le fasi successive alla forgiatura, n. 3 forni discontinui per il trattamento di normalizzazione con potenza termica installata di 4 MW (camino E41), n. 1 forno per il rinvenimento forgiati con potenza termica di 2,8 MW (camino E31) e n. 1 forno di tempra con potenza termica di 6 MW (camino E44). I forni di trattamento per ricottura lingotti sono posti all’esterno del capannone industriale e sono i seguenti: n. 1 forno cappa mobile a tripla suola fissa dotato di 32 bruciatori a alta velocità a impulsi, per una potenza termica totale installata di 9,3 MW (camino E32); n. 2 forni a cappa mobile a doppia suola fissa dotati di 8 bruciatori per una potenza totale installata
Determinazione n. 3492/19 L’acqua emunta dal sottosuolo destinata al raffreddamento viene trattata mediante un impianto ad osmosi. Da tale processo si ottengono il permeato, che viene utilizzato come reintegro nel sistema di raffreddamento, e il concentrato che viene convogliato allo scarico, nel corpo idrico Scolo Peccana, insieme allo scarico di troppo pieno delle vasche di raccolta delle torri evaporative. È stato realizzato un sistema di raccolta delle acque meteoriche di dilavamento, che comporta la suddivisione tra prima e seconda pioggia in visione anche di un possibile riutilizzo delle acque di prima pioggia e, parzialmente, di quelle di seconda pioggia, all’interno del ciclo produttivo. Il sistema di separazione della prima pioggia e seconda pioggia è stato dimensionato considerando un volume della prima pioggia corrispondente ai primi 10 mm di pioggia caduta in un evento meteorico nei piazzali. Le reti di raccolta delle acque meteoriche a servizio dello stabilimento confluiscono in un pozzetto separatore prima/seconda pioggia, posto in testa alla vasca di raccolta prima pioggia. Le acque di prima pioggia, dopo essere state interamente trattate in apposito impianto chimico‐ fisico, sono convogliate nell’attiguo corso d’acqua (Scolo Peccana) o eventualmente riutilizzate nel ciclo produttivo secondo necessità. Le acque di seconda pioggia, dopo aver subito un’adeguata decantazione, sono scaricate anch’esse nelle Scolo Peccana. Lo scarico della prima e seconda pioggia in corpo idrico superficiale può essere attivato previa comunicazione ad ARPAV e dopo aver avuto indicazione dal laboratorio incaricato per le analisi del rispetto dei limiti almeno per il parametri SST e idrocarburi totali di cui alla Tabella 3 dell’Allegato 5 alla Parte III del D. Lgs 152/06. EMISSIONI IN ATMOSFERA AUTORIZZATE L’elenco delle emissioni in atmosfera di tipo convogliato autorizzate in AIA (Determinazione n. 2407/11 del 10 agosto 2011 e s.m.i.). CARATTERISTICHE DEL PROGETTO Come menzionato in premessa al § 0.1, la modifica in esame consiste nell’aggiunta dei seguenti nuovi forni di riscaldo di tipo discontinuo: n. 1 forno a carro per il riscaldo, caratterizzato da una cella in cui viene introdotto il semilavorato e mantenuto fino al raggiungimento della temperatura prevista per poter poi essere laminato. La singola cella è realizzata in modo da soddisfare le seguenti necessità: risparmio energetico (il semilavorato è introdotto caldo), omogeneità di temperatura, bassa formazione di scaglia superficiale. Il calore viene fornito tramite bruciatori posti sopra le teste dei lingotti a una distanza tale da non provocare dannose concentrazioni di calore sugli stessi. n. 1 forno di riscaldo per il trattamento termico di tempra dei materiali provenienti dal laminatoio/forgia in base alle specifiche di fornitura richieste dai clienti. Si precisa che i trattamenti termici (Heat Treatments) consistono in: antifiocco: riscaldo a una temperatura di circa 600°C per una permanenza variabile in base allo spessore del pezzo, sufficiente a diffondere eventuali molecole gassose (idrogeno) eventualmente rimaste intrappolate nel materiale; ricottura di lavorabilità: riscaldo a una temperatura di circa 700°C per una permanenza variabile in base allo spessore del pezzo atto a migliorare la lavorabilità alle macchine utensili (fresatura, foratura, alesatura, ecc.); normalizzazione: riscaldo a una temperatura di circa 900°C per una permanenza variabile in base allo spessore del pezzo, atto a renderlo idoneo termicamente ai successivi trattamenti; bonifica: riscaldo a una temperatura di circa 850°C per una permanenza variabile in base allo spessore del pezzo, seguito da un raffreddamento in fluido temprato fino alla temperatura ambiente a cui segue il trattamento di rinvenimento, che prevede un riscaldo a circa 550°C e un successivo raffreddamento in aria libera. Dopo il trattamento termico il materiale viene trasferito mediante rimorchi trainati da trattori al Reparto Controllo Qualità per l’effettuazione dei collaudi previsti dalle vigenti norme tecniche. 7
Determinazione n. 3492/19 Il riscaldo e il trattamento termico sono processi simili in quanto entrambi consistono nel mantenere il prodotto per un certo tempo a una temperatura prestabilita e sono eseguiti per migliorare l’uniformità della struttura metallica e, di conseguenza, le caratteristiche meccaniche dell’acciaio. I forni sono realizzati con elementi prefabbricati, costruiti in profilati di acciaio e lamiere di adeguato spessore, adatti a resistere alle sollecitazioni termiche e meccaniche. La porta di infornamento/sfornamento è realizzata in struttura metallica con bordature in acciaio inossidabile e adeguatamente rivestita all’interno con materiali isolanti. Il rivestimento della volta, sospesa alle strutture metalliche con appostiti mattoni ceramici, è realizzata con gettata refrattaria, ad alto tenore di allumina, e con gettata isolante. Nella zona bruciatori è interposto un materassino di fibra ceramica tra i due strati di gettata al fine di migliorare l’isolamento della volta stessa. Le pareti sono realizzate con gettata refrattaria e con materiali isolanti con differenti caratteristiche idonee ad assicurare un ottimale grado di isolamento; il rivestimento è ancorato alle strutture metalliche del forno tramite appositi mattoni ceramici, staffe e ganci. 8
Determinazione n. 3492/19 La suola è realizzata con gettata refrattaria ad alto tenore di allumina e con materiali isolanti di caratteristiche diverse. NUOVO FORNO A CARRO DI RISCALDO DI BRAMME E LINGOTTI DA LAMINARE Il nuovo forno a carro di riscaldo in progetto sarà situato all’interno del Reparto Laminatoio e serve a effettuare trattamenti termici su bramme e lingotti in apposita camera di combustione di dimensione 8,7 (L) x 5,0 (l) x 4,5 (H) m, realizzata in carpenteria, materiale refrattario e fibra ceramica isolante. Il carico e scarico del forno avvengono mediante carroponte dotato di pinza, comandato con radiocomando da terra. Il forno è del tipo a carro estraibile con porta a ghigliottina e utilizza la tecnologia del riscaldo rigenerativo mediante bruciatori ad alta velocità, che sono comandati a impulsi via PLC in modo sequenziale; tale condizione determina nella camera del forno un’elevata turbolenza e quindi un’ottima uniformità di temperatura nelle fasi di riscaldo. Ogni bruciatore è dotato di proprio accumulatore ceramico il quale permette il riscaldo dell’aria comburente in transito, minimizzando il consumo di combustibile. Il combustibile utilizzato è gas metano, il cui Potere Calorifico Inferiore (PCI) è pari a 8.600 kcal/Nm3. Si riportano di seguito i principali dati tecnici del forno ed il layout di massima dell’impianto. 9
Determinazione n. 3492/19 NUOVO FORNO PER TRATTAMENTI TERMICI DI TEMPRA Il forno in progetto, di tipo a carro estraibile, è situato all’interno del Reparto Trattamenti Termici e serve a effettuare trattamenti termici di tempra su lamiere e blocchi in acciaio di grosso spessore in apposita camera di combustione avente dimensione 4,5 (L) x 8,0 (l) x 3,4 (H) m. I cicli di trattamento termico previsti sono quelli con temperature tipiche di riferimento ≤ 1.000 °C, prevalentemente per Austenitizzazione – Normalizzazione. Il carico e scarico del forno avvengono mediante carroponte dotato di pinza, comandato con radiocomando da terra. La struttura del forno è realizzata mediante robusti tubolari costituenti la nervatura di supporto delle lamiere ondulate di blindaggio e dei materiali isolanti. L’isolamento della volta, delle pareti e della porta viene realizzato mediante fibra ceramica, mantenuta in posizione con adeguati dispositivi di supporto in acciaio inox. Il rivestimento in fibra ceramica presenta il vantaggio di avere una bassa inerzia termica e, pertanto, è particolarmente adatto a cicli di lavoro discontinui. 10
Determinazione n. 3492/19 La camera di riscaldo è suddivisa in cinque zone termiche, ognuna dotata di proprio controllo automatico della temperatura; la potenza termica è opportunamente ripartita tra le zone per ottenere un riscaldo uniforme e omogeneo dei manufatti in trattamento. L’aria di combustione per l’alimentazione dei bruciatori è generata da un elettroventilatore installato direttamente a bordo forno. I bruciatori sono posizionati sulla parete di fondo secondo due file distinte parallele, operanti a asse orizzontale. Si riportano di seguito i principali dati tecnici del forno ed il layout di massima dell’impianto. 11
Determinazione n. 3492/19 CONFRONTO CON LE MIGLIORI TECNICHE DISPONIBILI (BAT) Il confronto tra la situazione impiantistico/gestionale dei nuovi forni di riscaldo in progetto e le Migliori Tecniche Disponibili è effettuato prendendo a riferimento il documento “Reference Document on Best Available Techniques in Ferrous Metals Processing Industry – December 2001” e, più in particolare “Hot Rolling Mill”. 12
Determinazione n. 3492/19 CUMULO CON ALTRI PROGETTI ESISTENTI E/O APPROVATI Il progetto di realizzazione di un nuovo forno di riscaldo dei semilavorati da laminare e di un nuovo forno per trattamenti termici di tempra determina: cumulo con le attività già svolte all’interno dell’installazione NLMK Verona; cumulo con le limitrofe attività, facenti parte del polo siderurgico di Vallese, svolte dalle aziende FDF S.r.l. (industria dedita alla cromatura) e Ferriera Valdiser S.p.a. (laminatoio). 13
Determinazione n. 3492/19 INQUINAMENTO E DISTURBI AMBIENTALI Emissioni di inquinanti in atmosfera Le caratteristiche delle emissioni prodotte sono di seguito riportate: 1) Nuovo forno di riscaldo a carro dei semilavorati da laminare: altezza della bocca del camino E59 di espulsione dei fumi = 28 m; diametro: 350 x 2200 mm; temperatura attesa di espulsione dei fumi = 119 °C; velocità attesa di espulsione dei fumi = 8,5 m/s; concentrazione massima attesa per l’inquinante polveri = 10 mg/Nm3; concentrazione massima attesa per l’inquinante NOx = 350 mg/Nm3 (al 3% O2). 2) Nuovo forno di tempra: altezza della bocca del camino E60 di espulsione dei fumi = 28 m; diametro: 400 x 1600 mm; temperatura attesa di espulsione dei fumi = 33 °C; velocità attesa di espulsione dei fumi = 4,7 m/s; concentrazione massima attesa per l’inquinante polveri = 10 mg/Nm3; concentrazione massima attesa per l’inquinante NOx = 350 mg/Nm3 (al 3% O2). Emissioni odorigene Data la tipologia di attività svolte (laminazione di acciaio e trattamenti termici di tempra), il progetto non determina la produzione di emissioni odorigene. Emissioni acustiche Le sorgenti sonore più significative della linea di laminazione in progetto sono rappresentate dai camini a tiraggio forzato per l’evacuazione dei fumi prodotti dai nuovi forni di riscaldo, identificati con la sigla E59 e E60, e dagli impianti interni (in particolare i bruciatori). I nuovo camini sono 14
Determinazione n. 3492/19 costruiti in lamiera di acciaio al carbonio di 5 mm di spessore. Si riportano, di seguito, i livelli sonori relativi alle nuove sorgenti disturbanti in progetto: Rumorosità generica degli impianti: ≤ 80 dB(A) a 1,5 m (in base ai dati forniti dal costruttore); Emissione alla bocca del camino E59: Livello sonoro Leq (dBA) ≤ 84,6 dBA (in base a rilievi fonometrici effettuati presso impianto simile); Emissione alla bocca del camino E60: Livello sonoro Leq (dBA) ≤ 85,6 dBA (in base a rilievi fonometrici effettuati presso impianto simile). Scarichi di acque reflue industriali I nuovi forni saranno collegati ai circuiti chiusi già presenti nell’installazione. Scarichi di acque meteoriche di dilavamento superfici I due nuovi forni saranno interamente installati all’interno del capannone industriale esistente. Il progetto non determina, quindi, alcuna variazione delle modalità di gestione delle acque meteoriche di dilavamento. RISCHI DI GRAVI INCIDENTI E/O CALAMITÀ ATTINENTI AL PROGETTO IN QUESTIONE La realizzazione dei nuovi forni determina la necessità di aggiornamento: del certificato di prevenzione incendi, per la modifica dell’attività 74.3.C (Impianti per la produzione di calore alimentati a combustibile solido, liquido o gassoso con potenzialità oltre 700 kW) del D.P.R. 151/2011; dell’autorizzazione ad emettere gas serra, per l’incremento del fabbisogno di quote annue. L’installazione non è soggetta alla normativa in materia di rischio da incidente rilevante (D.Lgs. 105/2015 di recepimento della Direttiva 2012/18/UE, c.d. “Seveso III”) in quanto non sono superate le quantità massime ammissibili relativamente ai singoli preparati e sostanze utilizzate nell’installazione. RISCHI PER LA SALUTE UMANA La realizzazione dei nuovi forni di riscaldo non determina variazioni significative dei rischi per la salute umana considerando che: non sono previsti scarichi su suolo e, quindi, non si prevede alcun effetto sulla qualità delle acque sotterranee; i nuovi impianti non producono acque reflue di processo; l’altezza dei camini di espulsione dei fumi prodotti dai nuovi forni è stata progettata per mitigare gli effetti della ricaduta al suolo degli inquinanti caratteristici (polveri e NOx) sui recettori sensibili; entrambi i forni sono dotati di dispositivi di sicurezza che: impediscono la messa in marcia dell’impianto in condizioni anomale, in fase di esercizio, provvedono a generare allarmi acustici e luminosi qualora si verificassero situazioni anomale; provvedono al blocco degli impianti in determinate condizioni. A.2 - QUADRO PROGRAMMATICO L’area in cui insiste l’installazione di NLMK Verona S.p.a. è sita all'interno del Comune di Oppeano (Provincia di Verona) in località "I due ponti". Essa è locata all'estremo nord ovest del territorio comunale, a poca distanza sia dal confine con il comune di San Giovanni Lupatoto, sia dal confine con il comune di Zevio. L'area confina a nord con un'area adibita ad escavazione di ghiaia, a est con terreni occupati da serre 15
Determinazione n. 3492/19 coltive, a sud con appezzamenti agricoli, ad ovest con edifici industriali/artigianali esistenti, affacciati a loro volta su Via Salieri e, oltre, con la Strada Statale n. 434, collegante Verona a Rovigo. L'area di intervento si pone in un contesto a cavallo tra la zona industriale e l'area agricola periurbana. L'area industriale sita in Via Salieri, il cd. “Polo Siderurgico di Vallese” è una zona ormai consolidata nella quale si sono insediate attività industriali quali laminatoi, impianto di cromatura, cementificio, industria per la produzione di cementi armati ‐ prefabbricati, aziende agricole e attività direzionali. Il sito è interessato dalla presenza di un elettrodotto che converge sulla sottostazione elettrica posta sul lato nord‐ovest dello stabilimento. Per l'utilizzo del gas, nella parte sud est dello stabilimento, si utilizza una derivazione della dorsale a 4.5 bar di proprietà di Gritti Gas S.r.l., a sua volta alimentata dalla dorsale SNAM a 22 bar. Dal punto di vista viabilistico, l'area oggetto dello studio si trova in una zona servita dalle seguenti strutture viarie: Strada Statale 434 Transpolesana; Contro‐strada Via Salieri; Via Spontini e Via Lepanto; Strada Provinciale 43b; Strada Provinciale 2. La zona in cui sorge lo stabilimento NLMK si trova lungo l'asse viario della S.S. 434 che collega la città di Verona con la zona della bassa pianura veneta fino a Rovigo. Il complesso industriale presenta un unico accesso al sistema viabilistico della zona su Via Salieri, che prosegue fino al centro abitato di Vallese di Oppeano. La statale è la maggiore infrastruttura viaria non solo della zona, ma dell'intera area della bassa veronese, una strada ad alta capacità di traffico, lungo la quale passa la quasi totalità del traffico per e dalla zona. L'attuale sistema di approvvigionamento delle bramme di acciaio (per l'unità di laminazione esistente) prevede le seguenti fasi logistiche: conferimento del materiale via mare presso diversi porti del Nord Italia; trasferimento via strada verso l'unità produttiva di Oppeano mediante automezzi con capacità di carico di circa 30 ton. Il trasporto viene svolto in periodo diurno nella fascia oraria compresa tra le 7 e le 18. Il tragitto non crea problema alla viabilità in quanto le infrastrutture presenti sono state progettate appositamente per il traffico della zona industriale. La superstrada viene percorsa fino all'uscita di Vallese, dove gli automezzi pesanti escono all'uscita della zona artigianale. La S.S. 434 è una strada a due corsie per senso di marcia con un alto potenziale di traffico le cui ultime modifiche, tra le quali proprio il tratto in corrispondenza di Vallese di Oppeano, hanno ulteriormente migliorato la circolazione. Proprio quest'ultima modifica ha permesso di creare un accesso alla S.S. 434 per il traffico generato dalla zona artigianale ed industriale di Vallese, in cui sorge lo stabilimento. Nel raggio di 5 km sono inoltre presenti le seguenti zone di insediamento urbano: Vallese (Frazione del Comune di Oppeano) (≈1,1 km a sud‐est); Campagnola (Frazione del Comune di Zevio) (≈1,0 km a nord‐ovest); Raldon (Frazione del Comune di San Giovanni Lupatoto) (≈1,4 km a nord‐ovest); Pozzo (Frazione del Comune di San Giovanni Lupatoto) (≈4 km a nord); San Giovanni Lupatoto (≈4,0 km a nord); Santa Maria (Frazione del Comune di Zevio) (≈3,3 km a nord‐est); Zevio (4,3 km a nord‐est); Buttapietra (5 km a ovest). 16
Determinazione n. 3492/19 Infine, nell’area di circa un chilometro dal perimetro esterno dell’installazione, sono presenti alcune civili abitazioni sparse. VICINANZA A RECETTORI SENSIBILI Nell’intorno dell’installazione NLMK Verona S.p.a. possono essere individuati i seguenti recettori sensibili: RC1 = zona residenziale in Via Beltramini (loc. Campagnola) in comune di Zevio, posta in direzione NO a circa 1,2 km in linea d’aria dal centro dell’installazione; RC2 = area agricola ai margini dell’area industriale in Via Lepanto in comune di Zevio, posta in 17
Determinazione n. 3492/19 direzione N a circa 500 m in linea d’aria dal centro dell’installazione; RC3 = zona residenziale di Via Mazzini in comune di Oppeano, posta in direzione S‐E a circa 1,6 km in linea d’aria dal centro dell’installazione. Si precisa che i punti sopraindicati coincidono con le posizioni di monitoraggio periodico della qualità dell’aria concordate con ARPAV (riferibili al protocollo ARPAV 101680/2009, come modificato nel 2016, stipulato con le aziende che formano il polo siderurgico). VINCOLI PRESENTI NELL’AREA INTERESSATA DAL PROGETTO Dall’analisi degli strumenti di pianificazione territoriale e urbanistica in vigore non emergono incompatibilità dell’intervento proposto con le disposizioni in materia di tutela dell’ambiente e del paesaggio, come di seguito riassunto: Dall’analisi degli strumenti di pianificazione ambientale in vigore non emergono incompatibilità 18
Determinazione n. 3492/19 dell’intervento proposto, come di seguito riassunto: A.3 - QUADRO AMBIENTALE Sono di seguito descritti gli effetti rilevanti sull’ambiente del progetto di realizzazione di un nuovo forno di riscaldo dei semilavorati da laminare e di un nuovo forno per trattamenti termici di tempra presso lo stabilimento NLMK Verona sito nella frazione di Vallese in comune di Oppeano. Si evidenzia da subito che: data la posizione del sito di localizzazione del progetto, si possono escludere effetti ambientali transfrontalieri; la probabilità e la durata dei potenziali effetti ambientali è strettamente correlata alla periodicità di funzionamento dei nuovi impianti; tutti i potenziali impatti possono essere definiti “reversibili” in quanto limitati nel tempo; gli impatti in termini di ricaduta delle emissioni atmosferiche e di emissioni acustiche, per i quali si prevede un cumulo con quelli di altri progetti esistenti e/o approvati (in particolare con le attività svolte dalle aziende del polo siderurgico di Vallese), sono stati valutati a livello locale, senza considerare i benefici ottenibili per effetto del minor traffico di mezzi pesanti indotto per i trasferimenti di semilavorati presso ditte esterne per alcune lavorazioni di finitura, che saranno in futuro svolte internamente. A.3.1 - Impatti sull’atmosfera Il progetto in esame prevede l’installazione di: un nuovo camino a tiraggio forzato (punto di emissione E59) per l’evacuazione dei fumi prodotti dal nuovo forno a carro di riscaldo dei semilavorati, che sarà realizzato all’interno del Reparto Laminatoio; un nuovo camino a tiraggio forzato (punto di emissione E60) per l’evacuazione dei fumi prodotti dal nuovo forno di tempra, che sarà realizzato all’interno del Reparto Trattamenti Termici. 19
Determinazione n. 3492/19 Si precisa che la realizzazione del progetto non comporta alcun aumento della capacità produttiva massima autorizzata dell’installazione rispetto allo stato attuale, né per quanto riguarda l’attività di fusione né per la laminazione/ forgiatura; inoltre, si prevede una riduzione del traffico indotto, come meglio descritto al successivo § 3.3, per i conferimenti di semilavorati per trattamenti termici presso ditte esterne, che in futuro saranno svolti internamente. Nella tabella seguente sono riportati i flussi di massa annui dei contaminanti emessi in atmosfera allo stato futuro, calcolati per i camini autorizzati esistenti a partire dai valori medi di portata e concentrazione rilevati nelle campagne di indagine effettuate nell’ultimo triennio (2016‐2018) e per i nuovi camini (E59 e E60) a partire dai valori massimi attesi e riferiti, pertanto, alle condizioni di esercizio più gravose. Si nota come per gli inquinanti per i quali si prevedono variazioni allo stato di progetto (polveri e NOx), il contributo maggiore in termini di massa sia dato anche in futuro dalle emissioni del forno fusorio (punto di emissione E17), per il quale il progetto in esame non prevede alcuna modifica. 20
Determinazione n. 3492/19 Per l’analisi della ricaduta al suolo delle emissioni in aria prodotte dall’intera attività produttiva, è stato applicato il modello di calcolo CALPUFF, in catena con il modello meteorologico diagnostico CALMET. Si tratta di un modello gaussiano non stazionario di tipo puff, che si basa sull’ipotesi che qualsiasi emissione di inquinante da parte di una sorgente puntuale può essere vista come l'emissione in successione di una sequenza di piccoli sbuffi di gas detti appunto puff, ciascuno indipendente dall'altro. Tali porzioni di fumo, una volta emesse, evolvono indipendentemente nello spazio e nel tempo in base alle caratteristiche di spinta acquisite all'emissione e in base alle condizioni meteorologiche medie e in base alla turbolenza che incontrano nel loro cammino. 21
Determinazione n. 3492/19 Nello studio svolto, sono stati considerati gli inquinanti prodotti dall’installazione NLMK Verona S.p.a. per i quali sono definiti gli Standard di Qualità dell’Aria (SQA), al fine di evidenziare le differenze del quadro emissivo dello stato futuro rispetto allo stato autorizzato. I risultati delle simulazioni riferiti agli indicatori di qualità stabiliti da normativa evidenziano che: per i metalli, i valori massimi assoluti di ricaduta nella situazione post‐operam sono sempre abbondantemente al di sotto dei valori soglia di riferimento e coincidono con quelli della situazione ante‐operam; le emissioni dei nuovi camini E59 e E60 non sono infatti caratterizzate dalla presenza di tali inquinanti; per lo stato post‐operam, i valori degli indicatori di qualità dell’aria sono, per gli altri inquinanti valutati, al di sotto dei valori soglia di riferimento sia presso i recettori sensibili che presso gli ulteriori recettori discreti individuati immediatamente all’esterno del polo siderurgico e mostrano differenze poco significative rispetto alla situazione ante‐operam. Dal confronto tra risultati delle simulazioni e valori di qualità dell’aria misurati nel 2018 da ARPAV presso le stazioni di rilevamento della rete provinciale, emerge che per l’inquinante più critico rappresentato dalle PM10 il contributo percentuale sul valore limite annuo, per lo stato post‐operam, è inferiore al 3,5% a ridosso del polo siderurgico e inferiore allo 0,6% presso i recettori sensibili e ed è, pertanto, poco significativo. A.3.2 - Impatti sull’ambiente Idrico I nuovi forni, analogamente a tutti gli altri impianti che utilizzano l’acqua in servizio nello stabilimento, sono del tipo a circuito chiuso. L’acqua necessaria al corretto funzionamento dell’impianto serve in buona parte al reintegro delle quantità perse per evaporazione, per le dispersioni nel circuito e gli spurghi. L’approvvigionamento idrico per gli usi di processo avverrà anche in futuro da falda freatica mediante i due pozzi esistenti, dotati di contatore meccanico. Presso lo stabilimento sono presenti i seguenti scarichi autorizzati in corpo idrico superficiale (Scolo Peccana): S1: acque reflue industriali (acque raffreddamento + scarico da impianto osmosi + acque emungimento falda M.I.S.E./M.I.S.O.); S2: acque meteoriche di prima pioggia; S3: acque meteoriche di seconda pioggia. Il progetto in esame non comporta modiche all’attuale gestione delle acque: i nuovi impianti non producono scarichi idrici in quanto l’acqua utilizzata per raffreddare le strutture metalliche viene reimpiegata nel ciclo produttivo. A.3.3 - Impatti sul suolo e sottosuolo I nuovi impianti e le opere accessorie saranno realizzati all’interno di reparti produttivi esistenti, in zone già pavimentate. Per quanto riguarda i possibili impatti sulla matrice suolo e sottosuolo durante la costruzione degli impianti in progetto, si ritiene che essi possano essere del tutto trascurabili considerando che i forni saranno forniti dal costruttore già pre‐assemblati e che tutte le superfici di pertinenza sono pavimentate, eliminando qualsiasi rischio di contaminazione. A.3.4 - Ecosistema, vegetazione e fauna L’installazione in esame non ricade in prossimità di siti di Rete Natura 2000: il sito più vicino, posto a est dello stabilimento, dista infatti più di 1,3 km in linea d’aria. Si può quindi ragionevolmente ritenere che i nuovi impianti in progetto non generino alcun impatto significativo su vegetazione, flora e fauna. Si evidenzia che le opere in progetto non prevedono la sottrazione di superficie non pavimentata in 22
Determinazione n. 3492/19 quanto saranno installati all’interno del capannone ad uso industriale su superficie già impermeabilizzata. A.3.5 - Ambiente fisico In base alla zonizzazione comunale, aggiornata nel 2017, l’area dell’installazione comprendente i fabbricati ove sono svolte le attività produttive ricade in classe VI (aree esclusivamente industriali), mentre le aree esterne, adibite a stoccaggio esterno, sono in classe V (aree prevalentemente industriali) o IV (aree di intensa attività umana). Il controllo delle emissioni di rumore prodotte dal polo siderurgico di Vallese, inteso questo come fonte di rumore nel suo complesso, e la ricaduta delle stesse nel territorio circostante, è effettuato attraverso il funzionamento di n. 3 centraline di misura posizionate in prossimità dell'impianto produttivo. Le tre centraline di misura sono state individuate sulla base della loro collocazione nel territorio come segue: 1. Centralina in prossimità del piazzale della ditta NLMK; 2. Centralina nelle vicinanze dell’edificio “ex – Bellorio”; 3. Centralina su terrapieno della ditta Valsider. Le centraline sono dotate di: microfono per esterni; sistema acquisitore; sistema di trasmissione dati. I dati acquisiti sono trasmessi con frequenza giornaliera, via posta elettronica e senza che sugli stessi sia fatta alcuna elaborazione, alle posizioni remote di seguito indicate: Comune; ARPAV; aziende che costituiscono il polo siderurgico. Per ciascuna centralina di misura, i dati fonometrici trasmessi comprendono: valori di LAeq, 24 ore valori di LAeq periodo diurno, dalle 6.00 alle 22.00 valori di LAeq periodo notturno, dalle 22.00 alle 6.00 valori di LAeq e valori dei principali livelli percentili acquisiti ogni ora Time history di LAeq1secondo di ciascuna giornata di misura. I valori di LAeq diurni e notturni consentono di effettuare un confronto immediato tra i valori sperimentali e i valori di riferimento. 23
Determinazione n. 3492/19 Allo scopo di valutare il clima acustico esistente si è provveduto ad indagare la rumorosità ambientale in alcune posizioni aggiuntive ritenute significative per il progetto in esame, poste nell’intorno dello stabilimento NLMK. Nelle date 21‐24 giugno 2019 sono state eseguite le rilevazioni fonometriche, sia nel periodo di riferimento diurno che notturno, durante le condizioni di normale regime produttivo. La procedura seguita è stata quella di verificare il clima acustico ANTE-OPERAM con delle misure fonometriche in postazioni ritenute significative sul territorio circostante. La fase successiva è stata quella di valutare il livello sonoro delle sorgenti sonore previste, rilevando i valori su sorgenti simili già presenti in azienda. Dall’elaborazione con software previsionale si è stimato quindi il contributo che l’installazione dei forni di pre-riscaldo avrà presso il recettore abitativo individuato a circa 250m a sud-est dal confine di proprietà. Dai risultati ottenuti si ritiene che il livello sonoro POST-OPERAM presso la posizione indagata (edificio diroccato) risulti non superiore ai limiti di zona previsti per la relativa classe di appartenenza delle aree limitrofi allo stabilimento, con un incremento stimato della rumorosità ambientale esistente trascurabile (
Determinazione n. 3492/19 energia elettrica, per l’alimentazione delle apparecchiature a servizio dei forni di riscaldo, dei sistemi di aspirazione e convogliamento delle emissioni, nonché per la movimentazione (con carriponte) dei semilavorati prodotti; gas naturale, per l’alimentazione dei forni. Sono di seguito riportati gli effetti dell’intervento in progetto sui consumi energetici complessivi dell’installazione: Come indicato in Tabella 3.1, rispetto alla situazione ante‐operam si può stimare: che i consumi elettrici non subiscano variazioni significative (+0,3%); che i consumi di gas metano aumentino di circa il 6% per il funzionamento dei due nuovi forni in progetto. Per quanto riguarda i consumi di gasolio, si prevede una riduzione per effetto del minore traffico veicolare indotto, dovuto al fatto che tali trattamenti intermedi non saranno più affidati a ditte esterne bensì eseguiti internamente. A.3.8 - Produzione di rifiuti Il normale utilizzo dei forni genera le seguenti tipologie di rifiuti: CER 16 11 04 “altri rivestimenti e materiali refrattari provenienti dalle lavorazioni metallurgiche, diversi da quelli di cui alla voce 16 11 03” per un quantitativo annuo stimato pari a ca. 10 t/anno (+0,5% rispetto al 2018); i refrattari esausti sono prelevati direttamente dai forni e depositati all’esterno in area dedicata per essere poi avviati a impianti di recupero; CER 15.01.03 “imballaggi di legno” per un quantitativo annuo stimato pari a ca. 100 kg/anno (+0,06% rispetto al 2018); si tratta di rifiuto composto da bancali di legno sui quali arrivano i refrattari nuovi; CER 15 01 06 “imballaggi in materiali misti” per un quantitativo annuo stimato pari a ca. 500 kg/anno (+0,4% rispetto al 2018); si tratta delle risultanze dei materiali che entrano imballati per la manutenzione (ad es. refrattari nuovi); CER 17 06 03* “altri materiali isolanti costituiti o contenenti sostanze pericolose” per un quantitativo annuo stimato pari a ca. 2 t/anno (+10% rispetto al 2018); si tratta di rifiuti provenienti dalla sostituzione della fibra ceramica o della lana di roccia applicata ai forni di riscaldo quale isolante termico. A.3.10 - Traffico indotto I consumi di materie prime, la produzione di rifiuti e, di conseguenza, le relative movimentazioni non subiranno variazioni significative tra la situazione ante‐operam e quella post‐operam visto che la potenzialità complessiva annua dell’installazione non subirà incrementi rispetto a quanto già autorizzato. Il progetto determinerà, invece, una riduzione del traffico veicolare indotto per effetto della cessazione dei trasferimenti di semilavorati per lavorazioni intermedie verso ditte esterne, per lo più ubicate in Lombardia (zona Bergamo/Milano). Saranno, infatti, svolte internamente alcune attività che sono attualmente affidate a società esterne e, conseguentemente, non sarà più necessario l’impiego di mezzi pesanti per trasportare il materiale presso altri siti di lavorazione e riportarlo poi in azienda. Considerando che, per effetto della realizzazione degli interventi in progetto, tali movimentazioni di semilavorati non saranno più necessarie, si può stimare una riduzione del traffico veicolare pari a ca. 950 viaggi/anno. Per la stima delle emissioni inquinanti da traffico veicolare indotto (polveri e altri inquinanti tipici 25
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