Prossimità Alla ricerca di una medicina più vicina e pronta a rispondere alle esigenze, le più distanti e diverse.
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www.forward.recentiprogressi.it Prossimità Alla ricerca di una medicina più vicina e pronta a rispondere alle esigenze, le più distanti e diverse. Il Pensiero Scientifico Editore
22 2 forward #22 — PROSSIMITÀ — 2 / 2021 In questo numero 4/5 La prossimità secondo Papa Francesco: MIGUEL GOTOR, GIANLUCA BICCINI 8 Le tappe verso la sanità di prossimità: LA TIMELINE Avvicinarsi al prossimo 12/14 Dalle centrali operative alle aree remote: FRANCESCO ENRICHENS, FRANCESCO MONACO 16/17 Le reti oncologiche e i punti nascita: TIZIANA GAMUCCI, SERENA DONATI I mattoni per una sanità 26 La pianura di Marco Belpoliti: CRISTINA DA ROLD 28 Un’idea di periferia diversa: TOMMASO GIAGNI 30 Prendersi cura della cronicità: VIVIANA RUGGIERI I luoghi e la vicinanza 34/35 I chiaroscuri della medicina digitale: ENRICO CAIANI, GIAMPAOLO COLLECCHIA, RICCARDO DE GOBBI 36/37 La telemedicina in pediatria e in psichiatria: PAOLO BECHERUCCI, NORINA DI BLASIO Accorciare le distanze con 40 Cosa chiedono le associazioni dei pazienti: ANNALISA SCOPINARO, SILVIA TONOLO 42 Dalla contenzione alla vicinanza per comunicare: PAOLO MILONE, NICOLÒ SAVERIO CENTEMERO Migliorare la relazione
www.forward.recentiprogressi.it — forward #22 3 Avanti il prossimo 10 Vicinanza, ascolto, comunità: NERINA DIRINDIN e ai bisogni In questo nuovo numero di Forward ritroverete alcuni temi che avevamo già cominciato ad affrontare negli approfondimenti dedicati a dove la medicina del futuro si collocava in termini di tempi e spazi. Abbiamo approfittato di quella che ormai è una cifra distintiva del nostro gruppo di lavoro: immaginare futuri interventi sanitari mescolando punti di vista differenti in modo da offrire scenari che siano 20 La rivoluzione copernicana e il medico di base: FILIPPO ANELLI 22/23 L’infermiere e il farmacista: LUISA SAIANI, PAOLO ZANINI non troppo lontani dai pazienti né inutilmente vicini. di prossimità In questo senso, l’esercizio necessario per definire una posizione “prossima” alla medicina del futuro l’abbiamo scoperta non solo nelle innovazioni che permettono di portare la cura più facilmente e velocemente a distanza. Si tratta anche dello sforzo di ragionare con gli occhi del destinatario finale e della scelta di ascoltare i suoi bisogni di salute. I contenuti della medicina di prossimità non possono essere 31 Territorio, rischi ambientali, disuguaglianze: CHIARA BADALONI, MATTEO RENZI risolti solo con tecnicismi “tele-qualcosa”. Altrimenti la costruzione di reti o di procedure nel quotidiano di intervento sanitario rischia di produrre assistenza solo sulla carta. A prescindere dalla volontà di facilitare l’accesso alle cure, il punto di partenza dovrà essere necessariamente l’ascolto. In pratica, non possiamo fidarci solo delle nuove tecnologie per pensare di ridurre le distanze da chi ha bisogno di una medicina più vicina e pronta a rispondere alle esigenze, le più distanti e diverse. 39 Best practice in emergenza: ANTONIO MASTROMATTEI, TIZIANA CHIRIACO, FRANCESCA DE DONATO Ancora una volta le parole di Forward lanciano il digitale una sfida sui contenuti all’ultimo slogan del momento. Sarà interessante verificare nel prossimo futuro se “prossimità” è solo una nuova parola chiave utile a riempire i titoli di tante conferenze o avvierà effettivamente una nuova stagione dove la medicina si apre ad una nuova prospettiva. Antonio Addis 44/45 La comunicazione più vicina ai cittadini: ROBERTA VILLA, ANDREA CAPOCCI 46 Mai senza Speranza Dipartimento di epidemiologia Servizio sanitario regionale del Lazio, con i cittadini Asl Roma 1
4 forward #22 — PROSSIMITÀ — 2 / 2021 I confini dell’umanità Toccare gli estremi per tornare vicini I l prossimo è per definizione vicino, ma ne metta) oppure no? Insomma: dobbiamo fare di tutto per salvarli, il è spesso separato da noi da un confine. che significa mettere ulteriormente mano al portafoglio perché le po- Lei ha parlato di Papa Francesco come litiche di intervento costano, oppure non ci conviene farlo perché più di un militante capace di trasformare i muoiono e più diminuisce il numero di quanti, una volta sbarcati, ci confini in frontiere: ma come superare ruberanno il lavoro e ridurranno la sicurezza delle nostre strade e dei questo limite? nostri figli? E se optiamo, legittimamente, per la seconda scelta, ma- gari senza ammetterlo a gran voce, ma soltanto voltandoci dall’altra Il confine è un limite che può trasformarsi parte, possiamo continuare a dirci cristiani o semplicemente umani? in una frontiera di scambio e di ricerca gra- Intervista a Soltanto rispondendo a queste domande in un modo o nell’altro e zie alla buona volontà degli uomini e dei go- Miguel Gotor adottando comportamenti di governo conseguenti, la politica può verni. Mi pare particolarmente significativo Professore di storia essere in grado di recuperare un senso e una capacità di azione. moderna affrontare questo tema nelle ore della crisi Università di Torino di Ceuta in cui viene utilizzato l’esercito per evitare lo sbarco dei migranti e un agente Se il dialogo e il confronto sono strumenti non rinunciabili per della Guardia civil salva un neonato dalle avvicinare il prossimo, che spazio ha il conflitto nella riflessione di onde del mare. Uno dei messaggi più potenti Papa Francesco? del Vangelo è proprio questo: la parabola del compelli entrare ricorda anzitutto che esistono Premesso che non sono un esperto né, ovviamente, un interprete i ricchi e i poveri. Non a caso il padrone di del pensiero di Papa Francesco, che, sulla scorta della lettura del bel casa ordina al suo servo di invitare gli ulti- libro del professor Massimo Borghesi, mi pare avere uno spessore teo- mi, “i poveri, gli storpi, i ciechi e gli zoppi”, logico e delle implicazioni dottrinarie che sarebbe sbagliato sottova- ossia fuor di metafora che esiste una grande L’ecatombe di lutare, credo di avere compreso che per Bergoglio la realtà del conflitto questione sociale legata al tema della povertà non può essere rimossa, ma l’impegno deve essere quello di ricercare e al rapporto tra povertà e immigrazione nei morti senza nome sempre un’unità tra gli opposti. Si tratta di un cosiddetti “continenti della fame”, in partico- e senza volto tra pensiero forte, basato sulla consapevolezza lare l’Africa della fascia subsahariana. L’eca- della drammaticità della storia e della natu- tombe di morti senza nome e senza volto tra le due sponde del ra paradossale del cristianesimo, in cui il fi- le due sponde del Mediterraneo e nelle diver- Mediterraneo è glio di Dio è anche integralmente uomo, che se frontiere del mondo (per esempio, quella muore nella disperata e creaturale consapevo- che separa il Messico dagli Stati Uniti) è una una delle pagine lezza di essere stato abbandonato dal Padre. delle pagine più feroci e rimosse del nostro La sintesi finale spetterà a Dio, ma intan- più feroci e rimosse tempo. D’altra parte, l’accoglienza illimitata to, nella vita di quaggiù, bisogna abbraccia- non è possibile e trova un limite nelle capaci- del nostro tempo. re un pensiero polare ottimistico, che cerca tà di integrazione degli stranieri. di valorizzare gli elementi di unità e non Invece di riaccendere il dibattito sull’im- quelli di divisione. Questa dottrina dell’uni- migrazione, per spegnerlo subito dopo in tà degli opposti si trova già negli scritti del attesa della prossima ecatombe, sarebbe op- fondatore dei gesuiti Ignazio di Loyola, per- portuno provare a rispondere a una sempli- corsi come sono da una continua polarità tra ce domanda: i governi nazionali ed europei la grazia divina e la libertà dell’uomo, ed è devono o no fare il massimo per evitare la stata riproposta nel corso del Novecento da morte seriale di questi uomini-pesce, non- due teologi molto importanti nella formazio- persone, corpi del reato, disperati senza spe- ne di Bergoglio, il francese Henri de Lubac e ranza? Dobbiamo impegnarci per davvero, l’italo-tedesco Romano Guardini, al cui stu- soprattutto dal punto di vista economico, o dio del pensiero il futuro pontefice pensò di possiamo continuare a indignarci un tanto dedicare la sua tesi di dottorato in teologia. al chilo, scrivendo articolesse “buoniste” o Per raggiungere questo obiettivo è necessaria “cattiviste”, ma sempre uguali a sé stesse per- la predisposizione al dialogo in cui emerge ché sclerotizzate nell’ideologia di argomenti la formazione e l’identità gesuita di questo ormai tutti usurati, e poi voltarci dall’altra L’impegno deve Papa. Per un gesuita la propria identità non parte sino alla prossima volta? E ancora: il essere quello di è una fortezza da difendere, ma un ponte modo con il quale ci relazioniamo a queste verso gli altri, che sono tanto più interessan- stragi silenziose è misura del grado della no- ricercare sempre ti quanto da lui distanti. In questa visione il stra civiltà (italiana, europea, occidentale, dialogo diventa un metodo che si fa sostanza: globalizzata, cristiana, secolarizzata, post- un’unità tra gli non significa, ovviamente, rinunciare ai pro- moderna, multiculturale e chi più ne ha più opposti. pri convincimenti, ma pensare che una verità
www.forward.recentiprogressi.it — forward #22 5 figlia del confronto con l’altro sia più larga e tutto è superiore alle singole parti e ciò obbli- politica, secondo una linea plurisecolare che inclusiva e, quindi, maggiormente fondata. ga a includere i marginali e le periferie “per- da Caterina da Siena passa per Teresa d’Avila In un gesuita l’identità e il dialogo non sono ché nessuno è inutile, nessuno è superfluo”. e arriva sino a Teresa di Lisieux, attraversan- mai dimensioni contrapposte perché la verità do i molteplici fenomeni di “sante vive”, do- non è un ciondolo da esibire, ma il prodotto tate di poteri carismatici e profetici; dall’altra, di una ricerca che si arricchisce mediante la Se il prossimo è una donna, può nascere “l’inferno monacale” delle suore “con gli oc- ricerca stessa. Questa inclinazione al dialogo qualche problema in ambienti della Chiesa. chi bassi”, rinchiuse nei recinti claustrali dei deriva dalla natura missionaria ed esplorati- Anche a questo riguardo Papa Francesco sta monasteri, isolate dal mondo e sottomesse ai va dei gesuiti, un abito mentale che li ha fatti suggerendo una nuova direzione. È così? poteri maschili del sacerdote confessore. In diventare degli specialisti delle terre vergini, mezzo a questi due indicativi estremi abbia- che fossero i continenti sconosciuti da cristia- Con la necessaria prudenza, mi pare di sì. mo un mondo fluttuante, in cui il ruolo della nizzare, i territori interiori di un fanciullo da Per esempio, recentemente Papa Francesco ha donna nella Chiesa e secondo la Chiesa nella educare o la coscienza di una persona da pe- istituzionalizzato con un motu proprio la pre- società ha seguito, spesso in contrasto e, nei netrare con la confessione. senza delle donne sull’altare durante la messa, migliori dei casi, arrancando, la storia dell’e- Nella sua ultima enciclica “Fratelli tutti”, nella lettura dei testi sacri e come dispensatri- mancipazione femminile, a sua volta collegata Papa Francesco illustra bene questa attitudine ci dell’eucarestia. Il rapporto tra le donne e la ai processi di secolarizzazione in atto. Nel sol- curiosa proprio nel paragrafo dedicato al dia- Chiesa cattolica è sempre stato all’insegna del- co del richiamo al Concilio Vaticano II, Papa logo e all’amicizia sociale, quello in cui spiega la contraddittorietà, dentro un campo di ten- Bergoglio sembra indicare, prudentemente, una semplice verità, ossia che “la vita è l’arte sioni calato in contesti storici assai mutevoli. una prospettiva. Intanto, con la sua decisione, dell’incontro, anche se tanti scontri ci sono Tradizionalmente la donna ha occupato lo la presenza della donna si istituzionalizza in- nella vita”, riprendendo un verso del poeta spazio di una doppia polarità: da una parte, il sediandosi nello spazio dell’altare, ma spette- e cantautore brasiliano Vinícius de Moraes. misticismo, grazie al quale si è fatta portatrice rà al tempo fare il resto perché lo spazio del L’esistenza – aggiunge – è un poliedro dove il di esigenze di riforma ecclesiastica, ma anche potere è sempre più il tempo della donna. F Annullare le distanze o alla decisione di donare dosi di vaccino agli indigenti assistiti dall’elemosineria apostolica per sostenere la campagna di immunizzazione. “In questo tempo in cui tutti siamo chiamati a combattere la pandemia – La prossimità nel magistero di Papa Francesco ha detto a Pasqua nel messaggio urbi et orbi – i vaccini costituiscono uno strumento essenziale per questa lotta. Nello spirito di un internazionalismo dei vaccini, esorto T l’intera comunità internazionale a un impegno condiviso ra i temi ricorrenti nel ogni condizione, e offrendo come modello da imitare per superare i ritardi nella loro distribuzione e favorirne la magistero di Papa la figura evangelica del buon samaritano, che con condivisione, specialmente con i Paesi più poveri”. Francesco c’è senza compassione si è fatto vicino a ogni individuo. Soprattutto dubbio quello della prossimità: in questo periodo segnato da covid-19 in cui la parola un concetto che ritorna spesso d’ordine è, al contrario, distanziamento. “La pandemia – È necessario farsi prossimi agli altri: nelle sue parole e che trova ha scritto nel messaggio per la Giornata mondiale del applicazione concreta nei malato 2021 – ha messo in risalto la dedizione e la non solo a quanti sono naturalmente vicini, suoi gesti. Partendo dall’idea generosità di operatori sanitari, volontari, lavoratori ma anche a coloro che sono lontani. di un Dio vicino, il pontefice e lavoratrici, sacerdoti, religiosi e religiose, che con Gianluca Biccini gesuita richiama di continuo professionalità, abnegazione, senso di responsabilità e L’Osservatore Non solo, nell’America Latina ferita dal coronavirus – dove Romano la necessità di farsi prossimi amore per il prossimo hanno aiutato, curato, confortato e nei giorni scorsi si è superata la quota dei settecentomila agli altri: non solo a quanti servito tanti malati e i loro familiari. Una schiera silenziosa morti – attraverso la nunziatura apostolica a Bogotá, ha sono naturalmente vicini come di uomini e donne che hanno scelto di guardare quei fatto giungere in Colombia materiale medico e chirurgico familiari o connazionali, ma anche a coloro che sono volti, facendosi carico delle ferite di pazienti che sentivano per la cura dei pazienti contagiati: quattro respiratori lontani. È, il suo, un appello costante a mettersi al servizio prossimi in virtù della comune appartenenza alla famiglia polmonari, diverse mascherine e circa duecento occhiali della gente che normalmente viene dimenticata, lasciata umana”. di protezione. Naturalmente non è stata la prima volta: ai margini, perché considerata distante: in particolare i Un atteggiamento, dunque, che si articola nelle tre un anno fa, in pieno lockdown, nel giorno del suo migranti – estranei, stranieri per antonomasia – i malati, modalità “vicinanza, compassione e tenerezza”, come ha onomastico (san Giorgio, il 23 aprile) aveva inviato gli anziani, i poveri, insomma tutta quella che Bergoglio ripetuto in un angelus e un’udienza generale a febbraio e dispositivi sanitari, tra cui tute per le terapie intensive, a definisce l’umanità scartata. marzo scorsi. Questa prossimità il vescovo di Roma non la ospedali di Italia, Spagna e Romania. Poi, ad agosto, aveva La vicinanza è lo stile di Dio, ha detto ripetutamente il predica soltanto, ma la pone in essere in prima persona. fatto recapitare diciotto ventilatori e sei ecografi portatili Papa argentino, invitando a testimoniare tale prossimità Basti pensare alla recente visita nel martoriato Iraq, in Brasile, dove a essere maggiormente colpiti erano e con l’amore fraterno che supera ogni barriera e raggiunge fortemente voluta e compiuta nonostante tutto e tutti; sono tuttora gli indigeni dell’Amazzonia. F
www.forward.recentiprogressi.it — forward #22 7 Prossimità: in che senso? Per la presa in carico dei pazienti cronici nel seguire l’aderenza terapeutica andrebbe potenziata la figura del… Rispondono i lettori di Forward 6% ... farmacista 64% L a strada per una sanità di prossimità è fatta di collaborazione mul- tidisciplinare tra professionisti diversi, attivi in un sistema a rete che metta in collegamento l’ospedale e il territorio. Questo sembra 30% ... medico di medicina ... infermiere di comunità o di famiglia generale essere il punto di vista prevalente dei lettori di Forward così come è stato espresso nelle risposte alla survey proposta dal nostro progetto e pubblicata online. Come rendere il Ssn più vicino ai cittadini? 25% Migliorando la continuità ospedale-territorio Sorprende la scarsa coerenza tra le risposte sull’assistenza domicilia- 6% re, ultima tra i mezzi per rendere il servizio sanitario più vicino ai Garantendo cittadini ma seconda tra gli “agenti” utili ad una maggiore prossimità. le visite mediche 21% Il terreno che costituisce la sfida più difficile sembra siano le periferie domiciliari Costruendo una delle grandi città, più delle aree interne di cui peraltro sono spesso 6% rete di servizi giustamente segnalate le criticità. Sviluppando 11% le comunità Coniugando professionali il sociale Dove risiedono maggiormente i gruppi “difficili da raggiungere” 6% al sanitario (hard-to-reach) o “invisibili” (hidden population)? Coinvolgendo 10% di più i cittadini Riducendo 7% la distanza Dando tra i cittadini più tempo e i servizi al medico 8% Rivalutando il ruolo sociale 19% per stare con Nei paesini il paziente dei professionisti sanitari 56% di montagna Nelle 25% periferie Nelle grandi città Quali sono gli attori determinanti di una sanità più vicina alla popolazione? 2% Autorità 48% comunali Équipe di professionisti Se, come dicevamo, la “soluzione” è in una presa in carico integrata 9% sanitari tra diversi attori, la possibilità di affidare competenze del medico ad Ospedali (mmg, pediatri altri professionisti è un motivo di disaccordo e i nostri lettori si divi- di comunità di libera scelta, specialisti) dono quasi a metà. La conferma viene anche dal riconoscimento non 19% unanime della centralità della medicina generale. È un punto critico Centrali 22% operative Cure e serve dialogo e anche molta attenzione alle esigenze dei cittadini e territoriali domiciliari dei pazienti. Infine, la telemedicina: può migliorare la qualità e la tempestività del- le cure, ridurre i costi del sistema sanitario molto più che aumentarli. Tutto bene? Forse: resta l’incognita dell’equità di una sanità digitale Medici di medicina generale e infermieri sono gli attori principali del- che potrebbe rivelarsi impotente nel raggiungere quella parte della la continuità assistenziale, con i secondi in primo piano per miglio- popolazione “hard-to-reach” non solo, o non tanto, per la sua posi- rare l’aderenza alle cure e alle prescrizioni da parte dei pazienti che zione geografica, quanto per la posizione sociale o il reddito. soffrono di patologie croniche. La medicina digitale potrebbe... Per rispondere ai bisogni di continuità assistenziale andrebbe potenziata 1% ... aumentare la figura del… i costi in sanità 7% 17% ... ridurre le ... ottimizzare liste di attesa i tempi dei medici e dei pazienti 51% 8% ... medico ... ridurre le 15% di medicina disuguaglianze ridurre gli accessi generale in ospedale 8% 3% 46% ... aumentare 12% ... farmacista ... infermiere la distanza ... ridurre i costi di comunità tra medico della sanità o di famiglia e paziente 12% 9% ... favorire una ... aumentare comunicazione l’engagement più vicina dei cittadini 11% al paziente ... inasprire le disuguaglianze Leggi tutti i risultati della survey su: www.forward.recentiprogressi.it
8 forward #22 — PROSSIMITÀ — 2 / 2021 1978 La legge 180, nota anche 1998 Nasce la Rete oncologica come legge Basaglia, del Piemonte che a distanza apre le porte degli ospedali di quattro anni si estende psichiatrici in Italia. anche alla Valle d’Aosta. 1975 Nascono i consultori La legge 833 istituisce il Servizio sanitario nazionale e sancisce il concetto di salute familiari che, nell’ambito inteso come “fondamentale della promozione della diritto dell’individuo procreazione consapevole e interesse della e responsabile, hanno collettività”. contribuito a ridurre le interruzioni volontarie di gravidanza di oltre il 65 per cento nell’arco di 35 anni. Sempre più vicini. Storia di un progressivo avvicinamento Vorrei che la parola chiave, la parola madre, del piano di investimenti sul recovery fund, fosse la parola ‘prossimità’ cioè ricominciare a pensare un Servizio sanitario nazionale prossimo, vicino, nell’immediatezza delle esigenze del cittadino , aveva dichiarato il ministro Roberto Speranza. Negli ultimi quarant’anni quello del Servizio sanitario nazionale è stato un movimento teso a raggiungere i territori e la comunità. Questi alcuni dei momenti più significativi. 2026 Nell’arco di cinque anni 2021 è prevista la costruzione di 1288 case della comunità e 7620 ospedali di comunità con i fondi del Recovery plan. Pnnr per la riforma sanitaria: la missione 6 per la salute si focalizza su due obiettivi: il rafforzamento della rete territoriale e l’ammodernamento delle dotazioni tecnologiche del Servizio sanitario nazionale.
www.forward.recentiprogressi.it — forward #22 9 2001 La legge 317 modifica la 2007 La ministra della salute 2010 Approvati i decreti denominazione da Ministero Livia Turco avvia il progetto ministeriali sull’erogazione della sanità a Ministero della “Case della salute” di servizi e prestazioni salute, riflettendone il ruolo per riorganizzare le cure professionali ai cittadini di promotore della salute primarie sul territorio anche da parte della persona nella sua e superare una delle farmacie. interezza e complessità. organizzazione ospedalocentrica. 2012 L’Italia introduce il fascicolo sanitario elettronico e la cartella clinica elettronica. 2015 Il dm 70 avvia il processo di riassetto strutturale e di qualificazione della rete assistenziale ospedaliera. 2020 Per ridurre la diffusione 2019 L’Osservatorio per 2016 La ricetta elettronica di covid-19 viene firmata il monitoraggio e la sostituisce quella cartacea l’ordinanza che permette valutazione delle reti per la prescrizione ai cittadini di ricevere, oncologiche regionali dei farmaci in classe A. tramite mail o sms, il numero di Agenas sottolinea la della ricetta elettronica necessità di individuare i La Toscana istituisce le rilasciata dal medico di base. punti di accesso oncologici. agenzie di continuità ospedale territorio per Vengono attivate le Usca, La legge di bilancio 2020 garantire la continuità unità speciali di continuità prevede uno stanziamento assistenziale durante le assistenziale, per la gestione di 200 milioni di euro per dimissioni dall’ospedale. domiciliare dei pazienti la Strategia nazionale affetti da covid-19 che per le aree interne per il Nel Piano nazionale non necessitano triennio 2021-23. della cronicità vengono di ricovero ospedaliero. riconosciuti istituzionalmente Tutte le Regioni italiane i Pdta, percorsi diagnostico Raggiunta in Conferenza si sono agganciate terapeutico assistenziali. Stato-Regioni l’intesa all’infrastruttura nazionale sulla nascita dell’ospedale che abilita l’utilizzo del di comunità, prevista già dal fascicolo sanitario regolamento sugli standard elettronico. ospedalieri, dal Patto per la salute 2014-2016 e dal Piano nazionale della cronicità. Con il decreto Rilancio del 19 maggio, l’infermiere di famiglia o di comunità è legge.
10 forward #22 — PROSSIMITÀ — 2 / 2021 Vicinanza, ascolto, comunità Gli ingredienti giusti per una sanità attenta ai bisogni dei cittadini I n politica si dà molto valore alla vicinanza tra il candidato e il “proprio” elettorato, il “proprio” collegio: quanto conta questa prossimità? Spesso i politici pensano che sia importan- te essere vicini all’elettorato per acquisirne il consenso. In realtà il politico, poiché deve rappresentare l’interesse del Paese, deve co- noscere ciò che al Paese interessa. Per questo deve mettersi in una posizione di reale ascol- to dei bisogni delle persone. Da un politico ci si aspetta anche la capacità di fare sintesi, di raccogliere ciò che è emerso dall’ascolto e di concorrere quindi a determinare scelte di interesse generale. Sicu- oltre un milione di abitanti conoscere in modo ramente, però, la posizione di ascolto è poco praticata, salvo quando adeguato la realtà cui si rivolge, la specificità volta a far affiorare sentimenti di rabbia funzionali ad alimentare il dei singoli territori, le complessità del lavoro malcontento rispetto alla maggioranza di turno. Bisogna, invece, pen- nei diversi centri di salute mentale, le esigenze sare a una politica più vicina alle persone perché capace di ascoltare, prevalenti nei differenti contesti socio-econo- di immedesimarsi nei loro problemi e di affrontarli, senza finalità mici? Un’impresa ardua anche per il miglior strumentali al mero consenso. dirigente, soprattutto in assenza di professio- Personalmente, ho avuto l’opportunità di fare una grande espe- nisti con specifici ruoli intermedi. L’unica so- Intervista a rienza di ascolto in Sardegna, in occasione della partecipazione alla luzione è l’adozione di modelli teorici, spesso Giunta Soru. Ricordo ancora con emozione quelle lunghe e intense Nerina Dirindin proposti a prescindere dalle situazioni concre- Associazione giornate di visite nei territori, da cui ho tratto molto più di quanto ho Salute Diritto te e dalle dinamiche locali. E così la popola- dato. Un ascolto che le comunità avevano riconosciuto come franco Fondamentale zione percepisce una lontananza delle istitu- e concreto, e che ancora oggi molti ricordano. A me era servito per zioni e si sente spesso abbandonata, mentre comprendere la situazione del sistema sanitario, il punto di vista dei i professionisti avvertono un distacco da chi professionisti e quello dei cittadini, insomma quello che c’era e quello prende le decisioni su aspetti che conoscono che mancava. troppo vagamente e si sentono demotivati. La vicinanza va intesa non solo in senso fisico ma anche emozionale: le persone devono po- Allo stesso tempo, però, si ritiene che una certa distanza possa ter percepire l’attenzione delle istituzioni. La almeno in certa misura proteggere, per esempio dalla tentazione sensibilità nei confronti dei timori e delle sof- di comportamenti illeciti. Qual è il giusto equilibrio? ferenze dei cittadini, e delle comunità di cui fanno parte, di fronte a problemi che riguar- Quello che conta è il sistema di valori cui una persona si ispira, dano la salute è fondamentale per rafforzare che non dovremmo mai sacrificare. Vicinanza e integrità non sono la fiducia verso la medicina, la sanità pubblica a mio avviso in contrapposizione. La vicinanza alle condizioni delle e le istituzioni, oltre che per garantire percorsi persone – di quelle che ci vivono vicino o che incontriamo per motivi assistenziali efficaci. professionali – è sempre importante. Poi bisogna saper riconoscere il Bisogna pensare Il secondo concetto che vorrei associare alla momento in cui possono sorgere conflitti di interesse o addirittura a una politica più parola prossimità è ascolto. Ascoltare significa condizionamenti reali. Dobbiamo recuperare i fondamenti etici del accettare e riconoscere l’altro come persona, comportamento di ogni persona, soprattutto quando svolge un ruolo vicina alle persone persona con dignità e diritti. Il servizio sanita- istituzionale, principi contenuti nei codici deontologici di ogni profes- rio deve dimostrarsi in grado di ascoltare i cit- perché capace sione e che andrebbero sempre praticati e non solo enunciati. Non si tadini e gli operatori, di comprendere le loro dovrebbe mai rinunciare alla prossimità e all’ascolto, né si dovrebbe di ascoltare. esigenze, di affrontare i problemi dopo un perdere la propria indipendenza di giudizio. confronto costruttivo: l’ascolto genera fiducia, alimenta relazioni positive, produce parteci- pazione. Ascoltare non vuol dire ovviamente Il ministro Speranza ha fatto della prossimità la parola chiave del accogliere acriticamente ogni segnalazione, prossimo servizio sanitario: quali contenuti possono riempirla di ma avere elementi per decidere in modo infor- senso in direzione di un cambiamento? mato avendo ponderati i pro e i contro. Il terzo concetto associato alla parola pros- Proviamo a riempire di senso la parola prossimità. Il primo concet- simità è comunità. Le comunità sono oggi to è vicinanza. Innanzitutto dal punto di vista fisico. Essere vicini alle spesso lontane le une dalle altre, organizzate persone, cittadini o operatori, è fondamentale per comprenderne i bi- in modo formale/burocratico, con regole di sogni, le apprensioni e le difficoltà. Ciò vale sia per i singoli individui funzionamento che guardano solo al proprio sia per le istituzioni. La lontananza dei vertici decisionali da chi deve interno, dove i riferimenti valoriali sono sfuo- mettere in pratica le decisioni e, soprattutto, da chi ne può beneficia- cati, gli operatori sono demotivati e la fiducia re è deleteria per tutti. La tendenza del Servizio sanitario nazionale dei cittadini è indebolita. E così si diffonde ad accorpare le aziende sanitarie e i dipartimenti aziendali, facendoli l’idea che siano i cittadini ad aver bisogno diventare sempre più grandi, ha allontanato i decisori dagli operatori delle istituzioni e non invece che siano le isti- della sanità e ancora di più dalle persone assistite. Come può, ad esem- tuzioni ad essere “al servizio” dei cittadini e pio, un dipartimento di salute mentale cui afferisce una popolazione di delle comunità. Al contempo c’è una crescente
www.forward.recentiprogressi.it — forward #22 11 richiesta di istituzioni più prossime ai bisogni delle comunità, c’è una La vicinanza zione. Eppure ci sono esperienze importanti, domanda di salute che va oltre la sanità e coinvolge altri settori di inter- ancorché di nicchia, di percorsi di cambia- vento, in una logica di comunità che chiama in causa tutti noi e ci chie- va intesa non mento in grado di evitare l’isolamento degli de di ricomporre i diversi frammenti che possono contribuire al benes- solo in senso anziani e garantire loro vicinanza, dignità e sere delle persone. La prossimità evoca la necessità di pensare, vivere, diritti. agire in gruppo, all’interno delle comunità, rafforzando sentimenti di fisico ma anche Una grande opportunità è costituita oggi reciprocità e di solidarietà spesso trascurati per inseguire l’efficienza, il emozionale. dal Piano nazionale per la ripresa e la resilien- risparmio, la managerialità. za (Pnrr), con una dotazione di risorse del tut- to straordinaria che potrebbe essere destinata a ridurre le disuguaglianze. Ma in assenza In questo approfondimento di Forward abbiamo provato a riflettere di un rinnovamento culturale, rischiamo di su un parallelismo tra la prossimità auspicata dal ministro e uscire dal Pnrr con più disuguaglianze di pri- quella sollecitata da Papa Francesco. Quali provvedimenti politici ma. Perché i territori più maturi, dal punto di potrebbero dare concretezza all’attenzione verso gli “ultimi” vista tecnico e politico, sapranno cogliere l’op- al centro del pensiero di Bergoglio? portunità offerta dai finanziamenti europei, La prossimità mentre i territori meno attrezzati saranno più In questo periodo, Papa Francesco è un punto di riferimento fon- lenti, soggetti alle forze di pressione e meno damentale per molti di noi. La sua denuncia della cultura dello scarto, evoca la necessità efficaci. Per questo è necessario un forte im- distante dai fratelli scomodi, non può che costituire un forte impulso di pensare, vivere, pegno della società civile, oltre che delle isti- a un sistema sanitario di prossimità, concentrato in primo luogo sul- tuzioni deputate, per un attento monitoraggio le persone più svantaggiate. Si pensi al caso degli anziani. Nel tem- agire in gruppo, dell’attuazione dei programmi e per un soste- po, abbiamo imparato ad accettare l’idea che un anziano, soprattutto rafforzando gno a favore delle realtà più deboli. Come ha quando non più autosufficiente, possa essere separato dalla famiglia, affermato Papa Francesco, peggio di questa allontanato dalla comunità di appartenenza, sistemato in strutture re- sentimenti pandemia, c’è solo il rischio di sprecarla. sidenziali dove perde legami, identità e possibilità di autodetermina- di solidarietà. A cura di Rebecca De Fiore
12 forward #22 — PROSSIMITÀ — 2 / 2021 È I P IL AST RI di opinione comune che il riordino della sanità passi attraverso la ri- organizzazione della rete territoriale. La pandemia covid-19 lo ha reso ancor più evidente, specie durante la prima fase acutissima: laddo- ve la rete territoriale, al di là delle affermazioni teoriche, ha potuto con- tare su una realtà consolidata e coordinata la risposta è stata più efficace. Con il dm 70 del 2015 era stata riordinata la rete ospedaliera, azio- ristica. Oltre a svolgere una funzione di filtro ne che, dove applicata, si è rivelata indispensabile per poter sostenere rispetto all’acuzie ospedaliera sono anche un l’impatto su pronto soccorso e ospedali. Ancorché gli elementi nor- elemento di continuità ospedale-territorio per mativi e i riferimenti non mancassero, non era stata posta altrettan- garantire il più possibile le cure a livello do- ta enfasi a una concomitante riorganizzazione della rete territoriale. miciliare e fornire uno scudo rispetto a situa- Questo, unitamente alla sua applicazione incompleta e sporadica, è il zioni di cronicità che si acutizzano o che sono solo difetto del dm 70. di difficile gestione assistenziale a domicilio. I primi mattoni in emergenza Il valore delle centrali operative Il decreto legge 34 del 19 maggio 2020 ha definito misure urgenti in Il pilastro organizzativo della rete territo- ambito sanitario con l’articolo 1 in materia di riordino e potenziamen- riale e della sua interconnessione con le altre to della assistenza territoriale, e con l’articolo 2 per il potenziamento e reti è rappresentato dalle centrali operative miglioramento della rete ospedaliera che ha avuto il pregio di definire territoriali, con funzione di coordinamento e una riorganizzazione della rete dei letti di terapia intensiva e introdur- raccordo tra i diversi servizi e soggetti coinvol- re il concetto di area semintensiva. ti nel processo assistenziale, dalle case della L’articolo 1 ha indicato due elementi strutturali importanti per una comunità e gli ospedali di comunità, ai centri riforma della assistenza e del coordinamento territoriale: il primo con di assistenza domiciliare e centri per la pre- l’introduzione di 9600 infermieri di famiglia o di comunità al fine di Francesco Enrichens venzione, ai centri di salute mentale, consul- Project manager garantire la massima presa in carico dei pazienti e la continuità assi- PonGov Cronicità tori e centri veterinari. L’obiettivo è quello di stenziale; il secondo con l’attivazione di centrali operative che svolgo- Agenas assicurare continuità, accessibilità e integra- no le funzioni di raccordo con tutti i servizi del territorio e con quelli zione dell’assistenza, attraverso un servizio di emergenza-urgenza e ospedalieri, favorendo finalmente il dialogo rivolto primariamente ad operatori sanitari e tra tutti gli attori della organizzazione sociosanitaria. Di fatto, sono sociosanitari del distretto, da cui dipende. queste centrali operative ad avere determinato la differenza nella ge- Il Pnrr prevede 602 centrali operative ter- stione dell’emergenza covid-19 in quelle regioni, come Veneto, Lazio ritoriali, una ogni 100.000 abitanti. La rea- ed Emilia-Romagna per esempio, che, utilizzando centrali già esistenti lizzazione dovrà avvenire in coerenza con un o creandone di nuove a livello di distretto, di azienda sanitaria locale modello organizzativo che tenga conto anche o regionale ed efficientando l’uso di sistemi di monitoraggio a partire di quanto già previsto dall’Accordo Stato-Re- dalla telemedicina, hanno realizzato in tempi rapidissimi un sistema gioni del 2016, nonché con gli ulteriori impe- di coordinamento di tutti i vari servizi di prevenzione e di assistenza gni europei per l’attivazione del numero uni- domiciliare e sorveglianza dei malati covid-19 affidati alle unità spe- co europeo per le cure mediche non urgenti ciali di continuità assistenziale. 116117. Dunque tutti questi elementi che vedono già delineate le idee di La centrale operativa regionale 116117 co- fondo nel decreto legge 34, insieme alla straordinaria spinta alla co- stituisce un punto di riferimento con bacino di operazione multidisciplinare e multiprofessionale che la esperienza utenza da 1 a 2 milioni di abitanti, o comun- covid-19 ha innescato, sono stati utile linfa alla definizione sia per il que a valenza regionale, in grado di garantire Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) – la cui parte sanitaria è al cittadino informazioni sull’offerta dei servi- stata coordinata dal capo della Segreteria tecnica del Ministro della sa- L’obiettivo zi territoriali nonché sulle modalità di accesso lute – sia per la definizione dei requisiti minimi dell’offerta territoriale è quello di ad essi. Questa sarà a sua volta in contatto con che verranno descritti nel cosiddetto dm 71 (come in gergo, sin dalla le centrali operative territoriali di competen- pubblicazione del dm 70, noi addetti ai lavori definimmo la necessità assicurare za, con la rete ospedaliera e, soprattutto, con la di un decreto gemello del dm 70, questa volta per la rete territoriale). continuità, rete dell’emergenza-urgenza. Le sue funzioni Ora il gruppo di lavoro del Ministero della salute, coordinato dal non si sovrappongono a quelle delle centrali direttore generale dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regio- accessibilità operative territoriali ma potenziano i nodi di nali (Agenas), che ha avuto un ruolo fondamentale nella costruzione coordinamento per saper rispondere pronta- e integrazione del Pnrr fornendo tra l’altro elementi indispensabili provenienti dalle mente e in modo affidabile anche ai bisogni buone pratiche delle regioni, produrrà il documento sul riordino e la dell’assistenza. informativi dell’utenza. definizione degli standard per il territorio. Coniugare il sanitario con il sociale Una rete per un’assistenza capillare Risulta sempre più evidente come la presa Il Pnrr prevede la costruzione e implementazione con i fondi eu- in carico della salute e dei bisogni sociosanita- ropei di una fitta rete territoriale capillare formata da 1288 case di ri della persona necessiti di un approccio glo- comunità, 375 ospedali di comunità e incrementando di 7500 i 1200 bale, più vicino alle famiglie e alle comunità, posti letto già esistenti, 602 centrali operative territoriali. Le case di che si avvalga di tecnologie moderne e di facile comunità riuniscono, in un’unica struttura multidisciplinare, medici utilizzo e di informazioni largamente condi- di medicina generale, pediatri di libera scelta, infermieri, assistenti so- vise e accessibili agli operatori, fino a giungere ciali e altre figure, in collegamento reale e telematico con diversi spe- a strumenti di gestione molto avanzati come cialisti e con tutti i servizi di eventuale utilità grazie al coordinamento l’intelligenza artificiale. Diventa pertanto organizzativo delle centrali operative. Il piano prevede una casa di co- imperativo l’abbattimento di divisioni e bar- munità ogni 20-25.000 abitanti collegata a presidi periferici collocati riere, anche culturali, superando per esempio nei territori più disagiati e montani, anche qui secondo il modello hub concetti come i Pdta, utili per gestire patologie & spoke. ma non persone, introducendo strumenti di A un livello intermedio tra l’assistenza a domicilio e quella in ospe- stratificazione e di presa in carico affinando dale ci sono gli ospedali di comunità, per ricoveri brevi a bassa inten- ed evolvendo per esempio i piani assistenziali sità di cura, con una gestione assistenziale prevalentemente infermie- individualizzati in favore di una presa in cari-
www.forward.recentiprogressi.it — forward #22 13 to informatico e telematico insieme ai percor- una nuova rete territoriale si per la cronicità e alle buone pratiche, che sono il cuore del progetto europeo, affidato al Ministero della salute, PonGov (Programma operativo nazionale governance) Cronicità – Sostenere la sfida alla cronicità con il suppor- to dell’Ict, diretto e coordinato da Agenas. L’urgenza e la necessità di migliorare l’assi- stenza territoriale per far fronte alla pandemia co globale per livelli di complessità, conside- popolate ma con difficoltà all’assistenza sani- ha accelerato un processo di cui si sentiva già il rando il servizio sanitario come un insieme di taria e ad altri servizi essenziali, e che hanno bisogno. Gli articoli 1 e 2 del decreto legge 34, servizi coordinati e dialoganti tra loro. più probabilità di ammalarsi. alla cui costruzione ho avuto l’onore di poter Attraverso una rete territoriale capillare partecipare, sono stati il fondamento di que- strutturalmente ben organizzata e con un ade- sta calamita che ha portato tutti gli attori del guato personale sanitario sarà possibile, con il Soluzioni che resteranno sistema a incontrarsi e a cercare una strada co- supporto della telemedicina e delle tecnologie mune da percorrere per arrivare a un Accordo avanzate, raggiungere facilmente anche gli an- In passato, in alcune regioni e aziende sa- Stato-Regioni che definisca i parametri della goli più remoti del territorio. Il problema oro- nitarie locali, abbiamo assistito a delle spinte riorganizzazione dell’assistenza territoriale. geografico non rappresenterà più un ostacolo virtuose per creare una rete territoriale. Co- Questo ha comportato il recupero di parte di o un impedimento per fornire un servizio sa- vid-19 ha creato quelle condizioni favorevoli quanto era già stato previsto prima della pan- nitario in ogni dove. per una riforma. Come scriveva Giovanbatti- demia, a partire dall’accordo Stato-Regioni Abbiamo diversi strumenti a disposizione. sta Vico “sembravano traversie e eran in fatti del 7 febbraio 2013 con le linee guida di in- Ma ciò che più conta è il presidio del territorio opportunità”. Covid-19 ci ha costretti a dia- dirizzo per la riorganizzazione del sistema e la presa in carico della singola persona e del- logare e a trovare un senso di solidarietà. Co- di emergenza-urgenza in rapporto alla con- le comunità, compresi anche i gruppi “difficili vid-19 ha permesso una progettualità comune tinuità assistenziale, con la definizione delle da raggiungere” (hard-to-reach) e “invisibili” e attiva sul campo. Si è iniziato per esempio prime centrali operative di coordinamento (hidden population) per ragioni legate il più del- La sfida maggiore con la centrale operativa di Roma, con il servi- con piattaforme tecnologiche condivise, fino le volte alla situazione sociale ed economica zio del numero verde 800.118.800, che rispon- all’Accordo Stato-Regioni del 24 novembre sarà coniugare in cui si trovano a vivere. Paradossalmente è de alle richieste di informazioni e che telefona 2016 con l’attivazione del numero unico eu- più facile intercettare un novantenne che vive il sanitario proattivamente a casa dei pazienti: una presa ropeo 116117. solo in una piccola comunità montana, che in carico della singola persona intesa come In questo percorso, Agenas riveste un im- curare una persona difficilmente raggiungi- con il sociale, domiciliarità e come comunità. Covid-19 ci ha portante ruolo coordinandone il tavolo che bile e individuabile in una grande città, come in particolare inoltre costretti a sperimentare la telemedici- produrrà il documento da sottoporre alla ca- Roma, Milano e Torino, e che quando precipi- na per rispondere alle necessità dei pazienti e bina di regia del Ministero della salute e alla ta in una situazione da acuzie giunge in pron- per raggiungere per gestire l’emergenza. conferenza Stato-Regioni. Il progetto PonGov to soccorso senza una storia personale. quei gruppi Nel complesso covid-19 ha accelerato un ri- Cronicità ne è il substrato facilitatore con l’o- Dunque, forse, la sfida maggiore sarà co- ordino delle cure territoriali, non solo a livello biettivo di creare una comunità di professio- niugare il sanitario con il sociale, in partico- socialmente normativo ma anche operativo con l’attivazio- nisti e attori istituzionali, mettendo a fattor lare per raggiungere quei gruppi socialmente ne di modelli organizzativi e l’utilizzo dell’Ict. comune le migliori esperienze e le buone pra- svantaggiati svantaggiati delle grandi città, che spesso si Quello che potrebbe fare la differenza oggi tiche condivisibili tra le Regioni, le asl, i di- trovano a vivere in aree molto densamente delle grandi città. rispetto al passato è proprio il coordinamen- stretti e tra tutti i soggetti attuatori. F Un modello di centrale operativa territoriale 118 Telemedicina Servizi di Cittadini e continuità caregiver assistenziale Guardia medica turistica 116117 Servizi sociali Dipartimento di prevenzione Case della comunità Professionisti della salute Ospedali di comunità Centrale e operativa Cure domiciliari Professionisti 24h / 365gg del settore Residenze sociale Cure palliative Centri diurni Consultori Centri di salute mentale D Rete dell’emergenza-urgenza D Rete territoriale Telemedicina D Area dell’assistenza primaria D Long term care D Servizi comunali e locali Fonte: Agenas, Monitor 45, 2021.
14 forward #22 — PROSSIMITÀ — 2 / 2021 Verso un nuovo modello di medicina territoriale Nell’esperienza della Strategia nazionale per le aree interne la chiave per una sanità di prossimità I l tema della medicina territoriale è parte ri- Due sono state le polarizzazioni in cui si è articolata all’epoca la levante del Recovery and resilience facility riflessione in materia: la costatazione di un mutato quadro epidemio- (Rrf), lanciato dall’Unione europea, e si radi- logico, in cui a prevalere erano malattie croniche che comportava- ca con forza nelle strategie del Piano nazionale no bisogni di assistenza diversi rispetto al passato, anche per effetto di ripresa e resilienza (Pnrr) che l’Italia ha pre- dell’invecchiamento della popolazione; la necessità di spostare risor- disposto per fronteggiare la grave crisi sanitaria, se finanziarie e umane dall’ospedale, che costa troppo e non sempre economica e sociale innescata dalla pandemia costituisce la risposta migliore per rispondere ai nuovi bisogni, ai pre- di covid-19 a partire dai primi mesi del 20201. sidi territoriali in cui occorreva modulare un’offerta più capillare e Guardare al lavoro che le 72 aree pilota del- Francesco Monaco diffusa di servizi sociosanitari, verso un modello però ancora tutto da Già coordinatore la Strategia nazionale per le aree interne (Snai) del comitato tecnico definire4. Naturalmente le condizioni di perifericità e scarsa densità hanno svolto nel campo della salute – uno dei “Aree interne” abitativa, tipica della condizione in cui si trovavano (e si trovano) le tre settori oggetto di interesse, insieme a istru- Ministero aree interne del Paese, sono tutti elementi che spingevano nella dire- zione e mobilità – può essere un modo per per il Mezzogiorno zione di un peggioramento delle ragioni di equità del servizio sanita- capire come rafforzare i profili attuativi di sud- e la coesione rio, laddove la conseguenza dell’azione in questione si traduceva mol- territoriale dette strategie, con particolare riguardo proprio te volte nella soppressione di tanti plessi ospedalieri “minori”, ritenuti alle missioni del Pnrr, direttamente o indiretta- inefficienti e costosi, senza che il disegno di medicina territoriale, più mente, dedicate al tema2. snello, flessibile e “personalizzato”, si fosse ancora definitivamente Chiamiamo “interne” quelle aree significati- compiuto. vamente distanti dai centri di offerta di servizi Dentro questo dilemma si mossero le iniziative promosse dalla essenziali (istruzione, salute e mobilità), ricche Snai che hanno puntato a concepire interventi capaci di offrire nuovi di importanti risorse ambientali e culturali, e modelli di medicina territoriale, complementari al ripensamento in fortemente diversificate per natura e a seguito corso della rete ospedaliera ma tenendo in debito conto la qualità dei di secolari processi di antropizzazione. Vive in servizi resi ai cittadini. Da qui l’attenzione al ruolo delle farmacie e queste aree circa un quarto della popolazione della rete dei medici di medicina generale (o pediatri di libera scelta) italiana, in una porzione di territorio che supe- nei piccoli comuni, la necessità di puntare su strutture e modelli in- ra il 60 per cento di quello totale e che è orga- novativi di organizzazione sociosanitaria (quali le case della salute), nizzata in oltre quattromila comuni3. la nuova prospettiva affidata ai servizi sanitari mobili, la maggiore Dall’esperienza Snai potrebbero venire al- rilevanza assegnata all’assistenza domiciliare integrata e alla teleme- cune utili lezioni per organizzare al meglio dicina, l’importanza della medicina di iniziativa. l’attuazione delle riforme e degli investimenti Gli esempi di progetti coerenti con suddetti indirizzi, spulciando previsti dal piano nazionale in materia di rior- l’elenco dei tanti interventi inseriti nelle strategie d’area della Snai, ganizzazione sanitaria. La Strategia sono davvero tanti. Per restare a quelli segnalati nell’ultima relazione nazionale per che il Comitato tecnico aree interne (Ctai) ha consegnato al Cipe5, ne cito tre: la centrale operativa di cure transazionali ubicata presso la Nuovi modelli di medicina territoriale le aree interne sede del Patto territoriale Sangro-Aventino, che “diventa il centro ne- ha puntato vralgico di tutto il sistema e dove avviene la presa in carico congiunta La riorganizzazione in senso territoriale dei della persona da assistere dopo la valutazione del bisogno” nell’area servizi sanitari era ben presente nelle riflessio- a concepire Basso Sangro Trigno (Abruzzo); la realizzazione dell’ospedale di co- ni dei documenti preparatori della Snai. La munità presso la Struttura polifunzionale sanitaria di Bisaccia non- interventi questione, com’è noto, è poi deflagrata in tutta ché il progetto di teleradiologia per la realizzazione di una rete infor- la sua potenza nel corso della pandemia. All’e- capaci di offrire matica ospedaliera tra il Presidio ospedaliero Criscuoli di S. Angelo poca (siamo negli anni 2012-2013) era in pie- dei Lombardi nell’area Alta Irpinia (Campania); infine, il punto unico no dispiegamento un processo di “razionaliz- nuovi modelli di accesso per le cure palliative nel distretto di Castenuovo ne’ Monti, zazione” del settore che, se da una parte veniva di medicina con la disponibilità dei due posti letto ad alta intensità assistenziale spinto dai vincoli stringenti di contenimento e di spazi attrezzati anche per familiari previsti dal progetto, nonché della spesa pubblica, tipici di quella fase po- territoriale, l’istituzione dell’infermiere di comunità, con contestuale apertura di litica, dall’altro non poteva certo trascurare la tenendo in conto un centro che “opera in modo integrato con altri professionisti del domanda di qualità e uguaglianza delle pre- territorio e dell’ospedale” nell’area Appennino reggiano (Emilia-Ro- stazioni, collegate al diritto costituzionalmen- la qualità magna)6. Complessivamente, secondo una proiezione del dicembre te protetto alla salute, che proveniva dalla scorso del Ctai, le risorse convogliate su progetti di medicina territo- dei servizi resi popolazione, soprattutto da quella che viveva riale del tipo suindicato rappresentano circa il 10 per cento del budget nelle aree interne del Paese. ai cittadini. messo a disposizione dalla Snai, pari a circa 1,2 miliardi di euro. 1. Le strategie di rafforzamento della medicina territoriale 2. L’esperienza della Snai, inserita come sperimentazione 3. È ampia ormai la letteratura in materia, la quale come risposta ai tanti problemi del Sistema sanitario nell’Accordo di partenariato siglato fra Italia e Unione va specializzandosi anche per singolo settore di nazionale provocati dalle due “ondate” virali che si sono europea per programmare le risorse del ciclo di bilancio intervento della Snai: mobilità, istruzione, salute. Per un abbattute sul nostro Paese, colpendo duramente le regioni 2021-2027 della politica di coesione europea, è raccontata inquadramento generale si vedano i molti studi realizzati dove “apparentemente” il sistema appariva più forte, sono con dovizia di particolari nel sito dell’Agenzia per la dall’Unità degli investimenti pubblici presso la Presidenza illustrate nella missione 6 del Piano nazionale di ripresa e coesione territoriale, alla pagine “Strategia nazionale del Consiglio dei ministri e l’ampia documentazione tecnica resilienza descritto nel documento consegnato dall’Italia aree interne”*, che raccoglie tutte le informazioni sia del scaricabile dal sito istituzionale dell’Agenzia per la coesione alla Commissione europea a fine aprile 2021 e consultabile processo istruttorio sia delle fasi attuative che ha coinvolto territoriale*. sul sito del Governo italiano*. Il Pnrr mobilita circa 230 circa 1066 sindaci del nostro Paese. miliardi di euro per investimenti e riforme, di cui circa 20 sono indirizzate a questo tema.
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