Proposte di lettura - Comune di Bruino
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10 FEBBRAIO Proposte di lettura Giorno del ricordo 10 febbraio 2021 Per non dimenticare le vittime delle foibe e la tragedia dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati
Il Giorno del ricordo è una solennità civile nazionale italiana, celebrata il 10 febbraio di ogni anno, che ricorda i massacri delle foibe e l'esodo giuliano dalmata. Istituita con la legge 30 marzo 2004 n. 92. Allo scoppio della Seconda guerra mondiale Italia e Germania dichiarano guerra alla Iugoslavia e occupano vaste porzioni di territorio, attuando spietate misure repressive nei confronti dei civili. Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 esplode l’esasperazione della popolazione slava per l’oppressione fascista. In poche settimane vengono uccise centinaia di persone: si tratta degli episodi generalmente noti come le foibe istriane. La parola deriva dal latino fovea, che significa fossa, ed indica appunto le cavità naturali carsiche nelle quali furono gettati tra i 500 e i 700 italiani. Nel 1945, mentre nel resto d’Italia si festeggia la fine della guerra, l’intera Venezia Giulia è un groviglio di tensioni e violenze: le autorità jugoslave esercitano una repressione analoga a quella dell’autunno '43, causando un numero imprecisato di vittime La Conferenza di Pace di Parigi del 1947 stabilisce, per quanto concerne l’Italia, che delle terre del suo confine orientale siano risparmiate dall’annessione jugoslava solo parte del goriziano e la città di Trieste, che viene però sottoposta per anni ad un governo militare alleato anglo-americano, prima di essere restituita allo Stato italiano. Il Memorandum di Londra (1954) che sancisce tale decisione viene in seguito ratificato dal Trattato di Osimo (1975), ma la questione giuliana può dirsi definitivamente conclusa solo nel 1991, quando l’Italia riconosce come eredi di questi trattati internazionali le nuove Repubbliche di Slovenia e di Croazia, nate dalla dissoluzione della Iugoslavia. Selezione di titoli per il Giorno del ricordo 2021 Tutti i titoli proposti sono disponibili per il prestito e potrete prenotarli direttamente dal nostro catalogo SBAM: https://sbam.erasmo.it/Opac/RicercaBase.aspx
Arrigo Petacco L'esodo Mondadori 2000 Che cosa è accaduto esattamente nelle regioni dell'Istria, un tempo italiane, negli anni fra il 1943 e il 1947? Solo da poco tempo si ricomincia a parlare, dopo cinquant'anni di silenzio delle foibe e della pulizia etnica slava. Questo capitolo della nostra storia che si vorrebbe cancellare dalla memoria collettiva riemerge finalmente anche grazie a questa ricostruzione minuziosa e documentata. Gianni Oliva Esuli Mondadori 2009 Gianni Oliva ripercorre la vicenda degli italiani esuli nel suo insieme, dalla fine della Prima guerra mondiale a oggi, in un libro ricco di immagini inedite. Dall'annessione dell'Istria e della Dalmazia, all'occupazione italo-tedesca della Iugoslavia (1941-43), dai bombardamenti alleati di Zara e di Fiume fino all'occupazione di Trieste nel 1945 da parte delle truppe di Tito e gli infoibamenti. Nella seconda parte, il libro testimonia la successiva esperienza dell'esodo: le partenze da Pola e dall'Istria, lo svuotamento dei villaggi, i documenti relativi alle opzioni di nazionalità, gli incidenti di Trieste del 1953, la "slavizzazione" dell'Istria e della Dalmazia. Carlo Sgorlon, La foiba grande Mondadori 1992 La tragedia che travolse gli italiani d'Istria durante e dopo la Seconda guerra mondiale costituisce una pagina oscura della storia. Carlo Sgorlon la riporta alla luce attraverso le vicende di Benedetto Polo, emigrato da giovane dall'Istria in America, dove è divenuto scultore, che ritorna al paese poco prima dello scoppio del conflitto. Attorno a lui, la popolazione di Umizza, crogiuolo di popoli e di lingue, gente di confine abituata dalla storia a diffidare dei padroni vecchi e nuovi, austriaci, italiani, tedeschi o slavi. Tra leggenda e verità, un romanzo di grande impatto, un omaggio forte e struggente ai morti e ai sopravvissuti di una guerra dimenticata. Pag.1
Gianni Oliva Foibe, Mondadori 2003 Dopo la fine della guerra, tra il maggio e il giugno 1945, migliaia di italiani della Venezia Giulia, dell'Istria e della Dalmazia vengono uccisi dall'esercito jugoslavo del maresciallo Tito, molti di loro sono gettati nelle "foibe", che si trasformano in grandi fosse comuni, molti altri deportati nei campi della Slovenia e della Croazia, dove muoiono di stenti e di malattie. Le stragi si inquadrano in una strategia politica mirata a colpire tutti coloro che si oppongono all'annessione delle terre contese alla nuova Jugoslavia: cadono collaborazionisti e militi della repubblica di Salò, ma anche membri dei comitati di liberazione nazionale, partigiani combattenti, comunisti contrari alle cessioni territoriali e cittadini comuni. Rossana Mondoni e Luciano Garibaldi Foibe: un conto aperto Solfanelli 2014 Licia Cossetto, sorella di Norma, la prima martire delle foibe, è stata trascinata nella tragedia che ha coinvolto anche suo padre e molti altri familiari, diventando portavoce e testimone di quella storia del confine orientale che, alla fine della Seconda guerra mondiale, ha coinvolto Istriani, Fiumani, Dalmati, strappandoli dalle loro terre solo perché volevano rimanere italiani e non erano disposti ad accettare il regime comunista del maresciallo Tito. Condusse con coraggio molte battaglie per far emergere la verità dei fatti contro chi tendeva e tende a confondere e sminuire gli eventi storici. Enrico Miletto Istria allo specchio Franco Angeli 2007 L'Istria è un luogo di pietre, mare e bora, vento impetuoso che trascina con sé il fascino e le contraddizioni di territori segnati dal dolore della popolazione slava, sottoposta alla dittatura fascista, e di quella italiana, una buona parte della quale, dopo aver subito sulla propria pelle i tratti violenti del regime di Tito, è costretta a intraprendere la dolorosa via dell'esodo. Uno spostamento forzato di popolazione riguardante non meno di 250.000 persone che, dai villaggi e dalle città, si dirigono verso l'Italia, dove trovano ad accoglierli una realtà fatta di isolamento, indifferenza e campi profughi. Pag.2
Gianni Oliva La resa dei conti Mondadori 1999 I "cadaveri illustri" di piazzale Loreto, la giustizia sommaria del momento insurrezionale, le foibe giuliane e le deportazioni nei campi di concentramento jugoslavi. Quali ragioni, quali rancori, quali progetti determinarono l'incedere tumultuoso degli avvenimenti? In questo libro l'autore, basandosi anche sulla documentazione inedita degli archivi di stato britannici, affronta questo delicato argomento per aiutarci a comprendere un periodo esasperato e sofferto della nostra storia. Patrizia Rinaldi Ma già prima di giugno Edizioni E/O 2014 Maria Antonia ha affrontato lutti e miseria, è fuggita come profuga da Spalato, ha perso un marito nelle Foibe e ha visto i fratelli condannati ai campi di lavoro. Ma nonostante la dannazione della guerra è sempre vissuta padrona di sé. Darà scandalo pur di assecondare la sua disperata voglia di vivere, eternamente affamata di emozioni. La storia di questa donna giovane e indomabile ci viene raccontata da Ena, sua figlia, costretta a letto dall'età avanzata dopo una vita sazia e pigra. Come la madre, anche Ena è una donna aspra e forte. Ma la generosità della vita è stata per lei più un danno che un conforto. Gianni Oliva Profughi, Mondadori 2005 Tra il 1944 e la fine degli anni Cinquanta, gran parte della comunità italiana dell'Istria, di Fiume e della Dalmazia abbandona la propria terra. A ondate successive, quasi 300.000 persone, appartenenti a ogni classe sociale, vengono costrette a fuggire dal nuovo regime nazionalcomunista di Tito che confisca le loro proprietà, la reprime con la violenza poliziesca, giungendo talora a un vero e proprio tentativo di "pulizia etnica". Attraverso un'analisi attenta in cui si intrecciano lo scenario locale e quello internazionale, Gianni Oliva ripercorre le tappe di questa vicenda: la complessità etnica nella zona di confine nord-orientale dell'Italia, le contrapposizioni del Ventennio fascista, le stragi delle foibe, la vita nei campi profughi. Pag.3
Marisa Madieri Verde acqua, la radura e altri racconti ET scrittori 2016 Il volume raccoglie due racconti, già pubblicati separatamente, della scrittrice istriana. Il primo, "Verde acqua", è una testimonianza, vista da un'angolazione molto privata, di un dramma collettivo: quello dell'esodo di trecentomila italiani dall'Istria e dalla Dalmazia nell'immediato dopoguerra. Il secondo, "La radura", è una metafora poetica e malinconica dell'esperienza umana. Eleonora Manzin Tempo di lupi, Daniela Piazza Editore 2005 Il tema dello sradicamento dalla propria terra d'origine è ricorrente nella letteratura, ma quando riguarda i 350 mila italiani provenienti dalle terre d'Istria diventa unico e irripetibile. "Tempo di lupi" non è solo il racconto di quegli anni controversi delle guerre mondiali e soprattutto del dopoguerra, effettuato da una donna che ha patito, insieme alla sua famiglia, il trauma dell'esodo attraverso Rovigno, Trieste, Palmanova, Busca e infine Torino, ma è anche l'espressione dell'inquietudine dell'uomo che, per sopravvivere, ha bisogno di mettere radici nei luoghi e creare legami forti con i suoi simili. Diego Zandel, I testimoni muti Mursia 2011 Le foibe, l'esodo giuliano-dalmata, l'esilio, gli odi e i pregiudizi politici: ricordi personali e storia s'intrecciano sul filo di una memoria personale che si fa pagina di storia collettiva. La voce narrante è quella di un bambino nato in un campo profughi, cresciuto in estrema povertà circondato dal silenzio doloroso degli adulti; sarà l'incontro con un uomo, un testimone muto della tragedia a condurlo verso una nuova consapevolezza delle sue radici e della sua storia. Un libro che non concede sconti e getta uno sguardo scomodo sugli avvenimenti seguiti al 1947 e al Trattato di pace di Parigi, nel tentativo di riannodare un filo spezzato dagli estremismi del secolo scorso dando voce a quanti soffrirono quei drammi, e nella speranza di far conoscere a tutti una materia spesso considerata d'altri. Pag.4
Gloria Nemec Dopo venuti a Trieste Alpha e Beta 2015 Un percorso particolare dei giuliano-dalmati arrivati a Trieste nel dopoguerra vedeva il manicomio come possibile ed estremo approdo di questi esuli. Questo lavoro di Gloria Nemec analizza per la prima volta le fonti medico psichiatriche nel grande Ospedale psichiatrico provinciale Andrea di Sergio Galatti e mira a integrare il quadro dell'accoglienza cittadina, soprattutto nei confronti di coloro che fecero più fatica a riassorbire i cambiamenti, a superare le fratture della loro storia e le minacce alla loro identità. In collaborazione con Circolo di cultura istro-veneta Istria. Raoul Pupo Il Lungo esodo Rizzoli 2005 A partire dall'8 settembre 1943, nelle terre che costituivano i confini orientali d'Italia - l'Istria e la Dalmazia - si consumò una duplice tragedia. I partigiani jugoslavi di Tito instaurarono un regime di terrore che prefigurava la "pulizia etnica" di molti decenni dopo e trucidarono migliaia di italiani gettandoli nelle cavità carsiche chiamate foibe. Il trattato di Parigi del 1947 ratificò poi il passaggio di Istria e Dalmazia alla Jugoslavia, scatenando l'esodo del novanta per cento della popolazione italiana (circa 300.000 persone), che abbandonò la casa e gli averi e cercò rifugio in Italia o emigrò oltreoceano. Lo storico Raoul Pupo disegna oggi un quadro completo di quelle vicende. Dino Messina Italiani due volte Solferino 2019 L'Istria è un luogo di pietre, mare e bora, vento impetuoso che trascina con sé il fascino e le contraddizioni di territori segnati dal dolore della popolazione slava, sottoposta alla dittatura fascista, e di quella italiana, una buona parte della quale, dopo aver subito sulla propria pelle i tratti violenti del regime di Tito, è costretta a intraprendere la dolorosa via dell'esodo. Uno spostamento forzato di popolazione riguardante non meno di 250.000 persone che, dai villaggi e dalle città, si dirigono verso l'Italia, dove trovano ad accoglierli una realtà fatta di isolamento, indifferenza e campi profughi. Pag.5
Simone Cristicchi Magazzino 18 Mondadori 2019 Nel Magazzino 18 del Porto Vecchio di Trieste riposano montagne di sedie, armadi, letti, e poi lettere, fotografie, pagelle, diari, reti da pesca, pianoforti, martelli. Oggetti ammassati dagli italiani d'Istria, Fiume e Dalmazia un attimo prima di trasformarsi in esuli, quando le loro terre furono consegnate alla Jugoslavia di Tito nel 1947. Cristicchi spalanca le porte di quel magazzino per raccontare la tragedia dimenticata di quelle persone, le foibe, le esecuzioni sommarie, la vita da profughi, lo sradicamento e la perdita dell'identità. Anna Maria Mori Nata in Istria Rizzoli 2006 L'Istria è stata per mezzo secolo un grande buco nero nella coscienza italiana: una terra dimenticata, rimossa, così come è stata di fatto occultata la presenza dei trecentomila profughi istriani che, dopo la guerra, ha scelto l'esilio. In questo libro Anna Maria Mori, che ha lasciato l'Istria con la famiglia quando era ancora bambina, prova a spiegare cosa significa essere istriani. Il suo libro non è un'inchiesta oggettiva o il rendiconto di un'esperienza di vita: è piuttosto un collage di storie, persone, percorsi, riflessioni su una terra di confine (italiana, veneta, asburgica, slava). Corrado Belci Quei giorni di Pola LEG edizioni 2007 L'Istria è un luogo di pietre, mare e bora, vento impetuoso che trascina con sé il fascino e le contraddizioni di territori segnati dal dolore della popolazione slava, sottoposta alla dittatura fascista, e di quella italiana, una buona parte della quale, dopo aver subito sulla propria pelle i tratti violenti del regime di Tito, è costretta a intraprendere la dolorosa via dell'esodo. Uno spostamento forzato di popolazione riguardante non meno di 250.000 persone che, dai villaggi e dalle città, si dirigono verso l'Italia, dove trovano ad accoglierli una realtà fatta di isolamento, indifferenza e campi profughi. Pag.6
Silvia Dai Prà, Senza salutare nessuno Laterza 2019 Se è vero che, come scriveva Tolstoj, «ogni famiglia infelice è disgraziata a modo suo», la famiglia di Silvia Dai Pra’ lo è scegliendo la strada del silenzio e del segreto, di cose accadute che alle generazioni più giovani non vengono raccontate. La nonna Iole, ad esempio, è donna umorale. Subisce le scenate del marito e del figlio, borbottando appena un lamento, e ogni tanto scoppia a piangere senza motivo. Che la nonna nascondesse un segreto, Silvia lo intuisce a undici anni quando, con il padre e la sorella, sta partendo per la Iugoslavia. Il giorno della partenza la nonna sparisce, lasciandosi dietro soltanto un biglietto: «non mi salutate nessuno». Cosa c’entrava la nonna con la Iugoslavia? Enzo Bettiza Esilio Mondadori 1996 Un racconto che fluisce liberamente tra i drammi della guerra in Bosnia e i ricordi dell'autore, profugo della Dalmazia nel dopoguerra, che assiste al confronto dei nazionalismi italiano, croato e serbo senza riuscire a identificarsi con alcuna parte in lotta. E' un libro sul problema dell'identità personale, contesa da fedeltà in contrasto, da nazionalismi nemici, da intrecci di lingue diverse. In questo senso l'esperienza locale della Dalmazia si fa universale e metafora di una condizione umana. Stefano Zecchi Quando ci batteva forte il cuore Mondadori 2010 Pola 1945.La storia crudele con gli italiani dell'Istria, della Dalmazia e di Fiume: se nel mondo si festeggia la pace, qui le loro sofferenze non hanno tregua. Il dramma della gente di Pola sconvolge la famiglia del piccolo Sergio, costretta a subire umiliazioni e soprusi da parte dei nuovi occupanti slavi. La mamma di Sergio, Nives, maestra di scuola elementare, si batte con grande coraggio nella difesa dei confini della patria: colta, autorevole, fiera, raccoglie intorno a sé i propri concittadini che non intendono chinare la testa di fronte alle decisioni dei vincitori. . Nelle pagine di questo romanzo, la rigorosa ricostruzione di un periodo terribile e ancora poco conosciuto de Novecento si accompagna a una storia intima, delicata, toccante. Pag.7
A cura della Biblioteca comunale di Bruino Orari: lunedì 09–12:30, 14–19 martedì 14–18 mercoledì chiuso giovedì 09–12:30, 14–19 venerdì 09–14 https://www.facebook.com/bibliotecacomunaleBruino
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