Progetto Educativo del nido "Il nostro Girotondo" Anno Educativo 2021-2022
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Progetto Educativo del nido “Il nostro Girotondo” Anno Educativo 2021-2022 IL MODELLO EDUCATIVO DEI NIDI E DELLE SCUOLE DELL’INFANZIA DI ROMA CAPITALE ci indica i 10 principi che rappresentano i valori fondanti il percorso educativo che mira alla costruzione dell’identità e dello sviluppo psicofisico del bambino in quanto persona unica e irripetibile. Tali principi ci guidano e ci aiutano a intraprendere strade e percorsi educativi, tenendo sempre in primo piano il bambino, i suoi bisogni e i suoi diritti. Riflettendo sull’esperienza vissuta nell’anno educativo 2020/2021, relativa all’emergenza Covid 19, dove le indicazioni date dalle linee guida, relative alla suddivisione degli spazi in bolle, siamo giunte alla necessità di valutare la stessa proposta per l’anno 2021/2022. L’obiettivo è quello di focalizzarsi su una pratica pedagogica in continua evoluzione, perché si prefigge di adeguare spazi, tempi e modalità educative e comunicative alle situazioni che sono anch’esse in continua trasformazione e che, comportano per noi educatrici una costante e continua evoluzione della propria riflessione. I motivi che ci spingono a proseguire in questa direzione sono i lati positivi che abbiamo riscontrato lavorando in spazi così progettati. I lati positivi partono dalla suddivisione dei bambini in piccoli gruppi costantemente supportati da due figure di riferimento. Questo ha potuto permettere di seguire in modo più approfondito ogni singolo bambino, dando ad ognuno di loro la giusta attenzione. Inoltre questa situazione più protetta ha fatto si che non ci sia l’inquinamento acustico al contrario del grande gruppo. Il piccolo gruppo ha permesso di dilatare i tempi dedicati alle routine e alla proposta delle attività, facilitando il percorso delle autonomie. Caratteristica peculiare del piccolo gruppo è rappresentata dal favorire l’espressione della personalità di ogni singolo bambino, facilitandone la creatività, sviluppandone le competenze e la relazione tra pari. La scelta del piccolo gruppo come metodologia educativa rappresenta un agire educativo che discende da una precisa teoria, ovvero che lo sviluppo e l’apprendimento sono processi di socializzazione culturale. “La crescita del bambino non è solo uno sviluppo biologico e stadiale, che si realizza semplicemente con il passare del tempo ma sono significativi gli incontri, le esperienze a cui i bambini possono partecipare nel trascorrere di quel tempo” (Ochs, 2006). Altro punto positivo è allestire ogni spazio arredato per favorire la permanenza del piccolo gruppo per tutto il giorno. Abbiamo constatato che non sono necessari grandi spazi aperti, ma se strutturati in maniera adeguata sono più funzionali alla proposta educativa. Solo l’intenzionalità educativa e la progettualità pedagogica ed organizzativa delle educatrici fanno di quell’ambiente un reale contesto di apprendimento. Altro punto di forza è la relazione con le famiglie che è stata spostata su un altro piano; più incentrato sulla didattica e lo scambio di informazioni riguardante l’offerta formativa, rafforzato dall’invio di materiale fotografico(documentazione) delle attività svolte durante la giornata. 1
Le nostre proposte per l’anno educativo 2021/2022 alla luce delle nuove disposizioni anti covid sono: Spazi In tutte le sezioni abbiamo pensato di modificare le stanze riservate esclusivamente alle attività del sonno e del pranzo, utilizzabili anche come spazi usufruibili dai piccoli gruppi. Sezione piccoli La sezione è suddivisa in tre spazi ognuno dei quali organizzato in maniera che i gruppi possano alternarsi durante il giorno, all’interno dei quali sarà presente un tavolo delle brandine e diversi centri d’interesse. Sezione medi L’unico ambiente aperto da riorganizzare è il salone che abbiamo pensato di dividere in due spazi, che insieme altri due spazi già esistenti arriveremo ad un totale di quattro spazi che ospiteranno 24 bambini. Sezione grandi La sezione subirà le stesse variazioni della sezione dei medi. Gruppi (bambini-educatrice) La composizione dei piccoli gruppi è un passaggio metodologico cruciale, su cui costruire competenze specifiche. A partire dal gruppo originario, l’obiettivo teorico-metodologico è quello di costruire dei raggruppamenti ben calibrati di bambini che siano al loro interno connotati da una certa eterogeneità e di età diverse tra loro al fine di facilitare la costruzione di interazioni efficaci e produttive. Un’altra fondamentale azione educativa nella formazione dei piccoli gruppi consiste nel fatto che si mantengano stabili per un certo lasso di tempo perché favorisce la graduale costruzione nei gruppi stessi di una storia interazionale, che è uno dei fattori che sostengono la costruzione di apprendimenti al loro interno. Questo progetto si pone l’obiettivo primario di favorire l’apprendimento come un processo di costruzione nel quale ciascun individuo può dare il suo contributo rapportandosi con gli altri e che si sviluppa attraverso le esperienze dirette dei bambini. “l’obiettivo principale della scuola è quello di creare uomini che sono capaci di fare cose nuove e non semplicemente ripetere quello che altre generazioni hanno fatto.” Piaget. Programmazione sezione “Piccoli” La nostra programmazione ruota intorno a 3 cardini ritenuti da noi fondamentali: 1. I bisogni del bambino; 2. L’ambiente; 3. Il ruolo dell’educatrici; Per questo alcuni tra gli obiettivi primari del nostro lavoro sono: Organizzare ambienti capaci di arricchire l’esperienza dei bambini, consentendo loro di manifestarsi nella propria individualità; 2
Garantire relazioni affettive stabili e significative tra educatrici e bambini, nonostante il lungo orario di funzionamento del nido e gl’inevitabili turni del personale; L’ambiente che circonda il bambino deve essere capace di accoglierlo e contenerlo; L’importanza dello spazio come contenitore affettivo e bisogno prioritario del piccolo; Le strutture che articolano lo spazio e gli oggetti rispondono a criteri di scelta non casuali, ma armonizzati fra loro e finalizzati ad assecondare e a stimolare un equilibrato sviluppo psico-fisico dei bambini. Esso di caratterizza per materiali, oggetti, colori e rumori; è un luogo morbido e protetto, con angoli piccoli e raccolti, perché rassicuranti. Ha spazi comunicanti e a “vista” per consentire autonomia di movimento a piccolo, ma anche presenza e continuità di contatto con l’adulto, perché il bambino possa sempre raggiungerlo anche con lo sguardo e trovare cosi un “ancoraggio emotivo”. Un ruolo importante è riservato alla “zona tappeto” o angolo morbido, dove ogni giorno vengono accolti i più piccoli al loro ingresso al nido. Gli angoli morbidi sono arredati con specchi; “riconoscersi” nell’immagine offerta da essi è per l’adulto scontato, banale, quotidiano, per il bambino l’identificazione della propria immagine non è scontata, ed il riconoscimento avviene al termine di un processo parallelo a quello che lo porta a costruire la propria identità. Per aiutare i piccoli ed incoraggiarli all’azione quando tentano di aggrapparsi per alzarsi in piedi, ci sono mobili “primi passi” che fungono anche da contenitori per i giochi dei bambini. Liberi nei loro movimenti i bambini possono raggiungere gli oggetti e godere dell’esperienza del toccare e del portar alla bocca. Nessun bambino è forzato ad alzarsi e a muoversi nell’ambiente, ogni piccolo può agire secondo le sue forze ed i suoi tempi. Un importante centro d’interesse nella nostra sezione è caratterizzato dall’angolo della psicomotricità; qui il bambino può scoprire ed esercitare le potenzialità e le abilità del proprio corpo: Favorire il coordinamento motorio per uno sviluppo equilibrato della propria fisicità; Utilizzare il corpo come fonte di relazione e d’espressione; Saper mettersi alla prova, superando ostacoli e rischi controllabili; Durante la giornata al nido fondamentali sono le routine, i bambini ancora non hanno una nozione del tempo e come le stanze allestite rappresentano per loro un riferimento nello spazio, cosi le cure quotidiane del corpo rappresentano dei riferimenti nel tempo. Sono comunemente chiamate “routine” quei momenti di vita del nido che si ripetono più volte nella giornata, essi sono il sonno, il pranzo, il cambio, l’accoglienza, il ricongiungimento e tutti quei gesti “preparano”, come per esempio i momenti che precedono l’uscita in giardino o la preparazione di un’attività. Sono come le ricorrenze nel calendario, ci si può contare; costituiscono dei punti fermi e rassicuranti in mezzo alle tante novità, alle scoperte, ai cambiamenti ed alle evoluzioni che fanno parte della vita al nido. I nostri obiettivi educativi vogliono favorire l’esplorazione, la manipolazione orale, tattile, visiva e uditiva attraverso il “cestino dei tesori”, un’attività educativa rivolta ai bambini che hanno acquisito la capacità di stare seduti (sei mesi circa) con conseguente ampliamento del raggio visivo. Tale attività è stata attentamente studiata e proposta dalla psicologa E. Goldschmed. Se osserviamo il bambino da poco in grado di stare seduto, notiamo che allunga le mani per afferrare un oggetto e portarselo alla bocca, ci sembra che il bambino si chieda “che cos’è?”, l’odore la superficie, la forma che scopre tramite il prendere, il succhiare, il leccare, gli forniscono informazioni sull’oggetto; queste si completano poi con le sensazioni visive e sonore. 3
Dal momento che quest’attività offre al bambino una serie d’esperienze nuove, ed in quanto nuove, piene d’incertezza, è di fondamentale importanza la presenza dell’adulto. Afferrare un’oggetto che non ha mai visto è come una sfida verso la vita e al tempo stesso una piccola minaccia alla propria identità. La cosa nuova lo attira, ma può sembrargli ostile, il bambino si può trovare in bilico tra curiosità e timore, interesse e cautela; volgerà quindi lo sguardo all’adulto, è sufficiente allora un sorriso incoraggiante per non abbandonare l’oggetto, e continuare ad esplorare. Si creerà cosi un’ulteriore comunicazione, tranquillizzante e non invadente, dove l’adulto interverrà attivamente, solo se proprio indispensabile, per poi ritirarsi quando il bambino, entrato in rapporto con l’oggetto, può fare da sé. L’esplorazione si accompagna sempre ad una forte concentrazione che l’adulto deve il più possibile proteggere. Programmazione sezione “Medi” La sezione medi, quest’anno, è composta da 24 bambini di cui uno D.A.; il gruppo è eterogeneo perché l’età varia dai 12 mesi ai 30 mesi. Rispetto allo scorso anno, che a causa dell’emergenza sanitaria si erano create le “bolle”, quest’anno si è ritornati al grande gruppo di sezione. L’obiettivo generale della sezione medi, è di sviluppare nei bambini l’autonomia, emotiva e manuale. L’intenzione di noi educatrici è: 1. Uso della parola ai fini della comunicazione con gli altri; 2. Il riconoscimento e la differenziazione delle emozioni (paura, gioia, rabbia, stupore e tristezza) Per raggiungere tali obiettivi le attività che proponiamo sono: Gioco euristico; Manipolazione (schiuma da barba, travasi, impasti ecc) Gioco simbolico presente negli angoli della sezione; Lettura libri per superare le emozioni, schede sensoriali per il riconoscimento di suoni, emozioni ed oggetti; Canzoncine di movimento tra cui “Elefanti e Topolini “in cui si rafforzano le competenze motorie in relazione allo spazio, linguistiche e di drammatizzazione. Tute le attività saranno proposte anche al bambino D.A., per facilitarne l’inclusione e lo sviluppo delle sue competenze. Programmazione sezione “Grandi” “le emozioni attraverso i sensi” Tra i due e i tre anni si osserva la fase iniziale di importanti conquiste evolutive: L’uso della parola ai fini della comunicazione con l’altro Il riconoscimento e la differenziazione delle emozioni di base (paura, gioia, rabbia, stupore e tristezza), sia su di se che sull’altro La sperimentazione delle relazioni tra pari La rappresentazione mentale della realtà (simbolizzazione) Possiamo definire l’EMOZIONE come un sistema complesso d’interazione tra l’organismo e l’ambiente. Il nido è l’ambiente per eccellenza dove il bambino può sperimentare e confrontare le proprie emozioni con quelle degli altri e sviluppare le capacità di condivisione del proprio vissuto nel gruppo. 4
OBIETTIVI Il nostro obiettivo è quello di partire dalla consapevolezza da parte del bambino del proprio corpo, attraverso il riconoscimento delle parti che lo compongono. In questo modo aiutiamo il bambino a riconoscere gli stimoli emozionali provenienti dall’esterno e localizzarli nelle diverse parti del corpo. Altro obiettivo è quello di comprendere e contestualizzare l’emozione del bambino, di capire cosa ha prodotto la reazione emotiva e aiutarlo a gestirla. In questo modo il bambino diventandone consapevole riesce a regolare l’emozione stessa. Siamo convinte che un bambino che è in grado di riconoscere il proprio sentire, riuscendo anche a dargli un nome, sarà capace di affrontare in maniera più efficace i momenti di disagio e di conseguenza chiedere aiuto. ATTIVITA’ -Schema corporeo (ogni emozione è percepita in una parte del corpo) -Gioco dei sensi strutturato o libero (tombola, manipolazione) -Gioco sonoro (associazione immagine suono, bambino che ride/bambino che piange) -Gioco dei colori (ad ogni colore corrisponde un’emozione) -Gioco simbolico (riconoscimento delle parti del corpo su bambole e sugli altri bambini, prendersi cura dell’altro) -Libri (dare un nome alle emozioni, contestualizzarle e condividerle con le educatrici e il gruppo dei pari) La rabbia Quando avevo paura del buio I colori delle emozioni Faccia buffa La programmazione sopra elencata è solo un aspetto e un approfondimento al percorso formativo del bambino che rientra nella routine giornaliera della vita al nido e che è finalizzata al raggiungimento dell’autonomia. Il Gruppo Educativo Nido il nostro Girotondo 5
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