PROGETTO AREE INTERNE - Istituto Comprensivo di Palena ...

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PROGETTO AREE INTERNE - Istituto Comprensivo di Palena ...
MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
                                        ISTITUTO COMPRENSIVO DI PALENA-TORRICELLA
                                  ISTRUZIONE INFANZIA PRIMARIA E SECONDARIA DI I GRADO
                                                      PROVINCIA DI CHIETI
                                                66017 – Palena, via Frentana, 2
                             * 0872 918158 fax 0872 918119 sito web www.icpalenatorricella.gov.it.it
                                                E-mail: chic825004@istruzione.it                       Data: 20/10/2015
                            ______________________________________________________________             Allegato n.11
I.C. PALENA-TORRICELLA
                                                        C.F.81002480697

                PROGETTO AREE INTERNE

                                             Programmazione 2014-2020

                                      Strategia nazionale per le aree interne

                         Area-prototipo: Basso Sangro-Trigno                         (D.G.R. 290/2015)

                                                                                                                       1
PRIMA SEZIONE
                                              ANAGRAFICA

Organizzazione

Istituto Comprensivo Palena-torricella

Responsabile del Piano

Dirigente Scolastica: dott.ssa Mirella Spinelli

Referenti del Piano

Campanile Pietro, Incani Ottaviano, Odorisio fiorella Pasquale Flora, Persiani Ersilia

Durata dell’intervento e periodo di realizzazione:

                                           N.ro anni    A.S.
                                               3        2015-2016, 2016-2017, 2017-2018

                                         SECONDA SEZIONE
                                    PROGETTO DI MIGLIORAMENTO

SCENARIO DI RIFERIMENTO: motivazioni della scelta del progetto

Le zone di montagna nelle quali insistono le nostre scuole sono caratterizzate da fattori propri
dei contesti territoriali in declino.
L’obiettivo principale del progetto è quello di rilanciare la scuola come riferimento sociale per lo
sviluppo e la crescita del territorio;
E’ quello di incidere a livello formativo sconfiggendo i fattori di debolezza sociale, operando
contemporaneamente sulle vocazioni e potenzialità sociali, formative, produttive ed economiche
per innalzare il livello della qualità della vita e dei servizi essenziali delle comunità locali.
E’ quello di attivare politiche dell’accoglienza, durevoli ed innovative, partendo dalle vocazioni
naturalistiche e culturali del territorio, al fine di generare “poli formativi e produttivi” ed
“opportunità di sviluppo e di occupazione” durevoli nel tempo. POLI FORMATIVI non solo per
studenti, ma per l’intera comunità montana:
     Creazione di CTEA ( Centri territoriali di educazione delgi adulti) ambienti per lo sviluppo di
        strumenti di didattica integrata da utilizzarsi in attività di formazione professionale (es.
        corsi per diploma e post-diploma)
     offrire strumenti e tecniche per promuovere servizi di supporto all'attività di recupero e
        orientamento
     consolidare il dialogo tra le scuole e la pubblica amministrazione nell'ottica del knowledge
        management

                                                                                                   2
 attivare un ambiente di sperimentazione e sviluppo della didattica che funga anche da
             archivio, mantenendo traccia di tutte le esperienze di successo;
          garantire la continuità didattica e l’applicazione di buone prassi sulla base dei concreti
             risultati già raggiunti.
    Il progetto vuole offrire la possibilità di progettazione - attuazione - valutazione di una offerta
    formativa ricca, articolata tra locale e globale, flessibile, da erogare nelle stesse unità di residenza
    degli studenti, superando i problemi di un localismo dispendioso e povero di qualità funzionali al
    successo formativo di ciascun ragazzo.
    L’I.C. di Palena-Torricella Peligna, in particolare, si estende su un ampio territorio della provincia
    di Chieti e, come le altre zone interne dell’Abruzzo e, in generale, del Mezzogiorno, ha necessità di
    imprimere un forte impulso all’offerta formativa diretta agli alunni e al territorio, acquisendo
    competenze formative e tecnologiche essenziali per la piena realizzazione delle finalità istituzionali
    della scuola.
    Dopo un’attenta rilevazione e analisi del contesto di riferimento, si definiscono i bisogni formativi
    dell’utenza e del territorio:

                un Piano come risposta della scuola ai bisogni emersi;
                                                                                     -famiglia-territorio;
                                                                                        utilizzando
    opportunamente tutte le risorse e gli strumenti della scuola dell’autonomia

    dell’integrazione;
                                     eni di disagio, di dispersione;
                                                                   ;
                                                                   valutazione;

    A tal fine la scuola intende fornire le chiavi per:
             acquisire gli strumenti della conoscenza e della comprensione,
             imparare a fare, per essere capaci di agire creativamente nel proprio ambiente,
             imparare a vivere insieme, per partecipare e collaborare con gli altri in tutte le attività
             umane
             imparare ad essere, per sviluppare le proprie potenzialità e per agire con crescente
             autonomia,
             far entrare nella scuola il territorio e, viceversa,
             far uscire la scuola sul territorio, coinvolgendo tutti gli studenti chiamati ad acquisire, in
             modo graduale e continuativo, conoscenze e abilità specifiche nelle attività relative
             all’ambiente della montagna, estivo e invernale, all’ambiente antropico: usi e
             costumi/sicurezza e prevenzione.

Aree di intervento:

  1) INTERVENTI SULLE PLURICLASSI

  2) TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA – INTERIM – WORK IN PROGRESS

  3) FORMAZIONE CONTINUA

  4) FORMAZIONE E TERRITORIO

  5) PROMUOVERE IL SUCCESSO FORMATIVO DEI RAGAZZI E IMPLEMENTARE                                             3
     L’INNOVAZIONE METODOLOGICA E DIDATTICA.
1. INTERVENTI SULLE PLURICLASSI
        La commissione incaricata di redigere il documento in oggetto prende atto che la presenza
di pluriclassi può rappresentare una criticità in quei plessi in cui si verifica l’iscrizione di un numero
troppo esiguo di alunni per permettere la formazione di una classe. A tal proposito si propone in
questa sede la soluzione illustrata nei seguenti punti:

        1. In deroga alla normativa vigente l’istituto potrà valutare l’opportunità di formare classi
           anche con un numero di alunni inferiore a quello prescritto dal Ministero competente.

        2. L’orario scolastico dei plessi della scuola primaria e della secondaria di primo grado sarà
           modificato di modo che tutte le classi abbiano almeno 3 rientri pomeridiani.

        3. Il tempo scuola giornaliero sarà organizzato in due moduli orari:

                                         a. Nella prima fascia oraria, corrispondente indicativamente
                                            alle prime 5 ore del mattino, le scolaresche seguiranno le
                                            lezioni, indipendentemente dal numero di alunni, secon-
                                            do il modello educativo-didattico attualmente a regime
                                            ed ognuna nella propria aula.

                                         b. Nella fascia pomeridiana si procederà ad una didattica
                                            per classi-aperte riorganizzata secondo il paradigma espo-
                                            sto successivamente.
       I motivi di questa scelta organizzativa sono così supportati ed argomentati:
A. Durante la lezione (il riferimento è alle ore antimeridiane), intesa in questo passaggio come
   parte dell’insegnamento di una disciplina in cui prevale il momento espositivo, il rapporto do-
   cente/alunni può avvantaggiarsi di un denominatore numericamente basso in quanto
   quest’ultimo agevola, migliora e sostiene delle condizioni determinanti per il rendimento sco-
   lastico1 quali:

a. La concentrazione

b. La capacità di ascolto sia da parte degli alunni che da parte degli insegnanti
c. Il feedback e maggiori momenti di verifica per ciascun discente2

d. Il potenziale aumento dei momenti di One-to-one Tuition3

e. La possibilità di essere seguiti puntualmente dal docente

1
  Blatchford, P., Goldstein, H., Martin, C., & Browne, W. (2002). A study of class size effects in English
school reception year classes. British Educational Research Journal, 28(2), 169–185.
2
  Kluger, A.N. & De Nisi, A. (1996). Effects of feedback intervention on performance: A historical review, a
meta-analysis, and a preliminary feedback intervention theory. Psychological Bulletin, 119.2 pp 254-284.
3
  Elbaum, B., Vaughn, S.M., Hughes, M.T. & Moody, S.M. (2000). How Effective Are One-to-One Tutoring
Programs in Reading for Elementary Students at Risk for Reading Failure? A Meta-Analysis of the
Intervention Research. Journal of Educational Psychology 92.4 (2000): 605-619
                                                                                                               4
f. L’implementazione di piani di studio personalizzati4

g. La gestione della classe

h. Eventuali applicazioni del Mastery Learning5

i.   La riduzione dei conflitti

j.   Una maggiore attenzione verso l’alfabetizzazione emotiva6

k. I tempi di attenzione

l.   L’attivazione di laboratori anche in presenza di pochi strumenti e risorse economiche

m. Più possibilità di fare lezione con strumenti informatici considerata la strutturale e diffusa ca-
   renza degli stessi

n. La possibilità di fare piccole uscite sul territorio senza troppe difficoltà organizzative e senza
   l’obbligo di compresenze

        B. A fronte degli evidenti vantaggi che il piccolo gruppo porta con sé è indiscutibile che vi
           siano anche delle criticità come:

                a. Minori possibilità di confronto
                b. Minore sviluppo della capacità di gestire le dinamiche di un grande gruppo

                c. Impossibilità di svolgere in maniera ottimale quelle attività che prevedono la
                   presenza di un generoso numero di soggetti (ad esempio sport di squadra, com-
                   petizioni anche non sportive, spettacoli, esibizioni corali, etc)

                d. Minore possibilità di allargare il proprio cerchio di amicizie e conoscenze.
        In virtù di ciò appare opportuno riequilibrare i bisogni educativi degli studenti
introducendo un’organizzazione del tempo scuola che garantisca il successo scolastico e pari
opportunità alle classi meno numerose, ma che si dimostri allo stesso tempo vantaggiosa e
proficua anche per le classi dai numeri più consistenti. Viene proposta così una seconda fascia
oraria (che corrisponde all’incirca a 3 ore del pomeriggio) durante la quale la didattica si sviluppa
sul modello delle classi-aperte. L’attività educativa potrà essere attuata, quindi, modificando
l’assetto del contesto - classe nell’ambito del quale si potranno costituire varie tipologie di gruppi
di lavoro (piccoli, medi e grandi, della stessa classe o di classi diverse, sia in parallelo che in
verticale) che potranno offrire in particolar modo:

4
  Yeh, S.(2010). 'Understanding and addressing the achievement gap through individualized instruction and
formative assessment'. Assessment in Education: Principles, Policy & Practice, 17: 2, 169-182.
5
  Guskey, T.R. (2007). Closing Achievement Gaps: Revisiting Benjamin S. Bloom’s “Learning for Mastery.
Journal of Advanced Academics. 19, 8-31
6
  Payton, J., Weissberg, R. P., Durlak, J. A., Dymnicki, A. B., Taylor, R. D., Schellinger, K. B., & Pachan, M.
(2008). The positive impact of social and emotional learning for kindergarten to eighth-grade students.
Chicago, IL: Collaborative for Academic, Social, and Emotional Learning (CASEL).
                                                                                                                  5
   L’affinamento delle strategie volte a conseguire una competenza strategica come
            l’imparare ad imparare

           Una nutrita varietà di esercizi di consolidamento, recupero e potenziamento

           La valorizzazione delle eccellenze

           Attività interdisciplinari

           Laboratori espressivi, creativi ed artistici

           La sperimentazione di metodologie didattiche alternative che hanno dimostrato di ave-
            re un notevole impatto sul rendimento scolastico come ad esempio il Peer Tutoring7 e il
            Cooperative Learning8

           La possibilità di seguire percorsi di apprendimento diversificati in base ai livelli, ai ritmi
                                                                                                         9
            ed        agli        stili     di        apprendimento         degli        alunni.

        In considerazione di questa riorganizzazione si può ragionevolmente affermare che la
piccola classe rappresenta un valore aggiunto in un plesso e permette, se adeguatamente
bilanciati i punti di debolezza del piccolo gruppo, il raggiungimento generalizzato (ovvero esteso a
tutto il plesso) di performance scolastiche superiori oltre a maggiori possibilità di conseguire il
successo scolastico inteso come sintesi tra auto-realizzazione e realizzazione del bene comune.

TEMPO SCUOLA PROLUNGATO.

         A seguito di un confronto su costi e benefici di un incremento delle ore di scuola nei plessi
dell’istituto, la commissione propone di estendere il tempo prolungato a tutti i plessi della scuola
primaria e secondaria di primo grado facenti parte del Comprensivo di Palena-Torricella. Diverse
sono le motivazioni a sostegno di questo indirizzo:
1. Numerosi studi10 documentano come, in media, gli alunni che usufruiscono di ore aggiuntive al
    tempo scuola ordinario facciano dei progressi quantificabili in circa due mensilità in più l’anno
    rispetto a chi non ne fruisce. In altre parole, la scolaresca che si avvale di un tempo prolungato
    in un anno (12 mesi) consegue i risultati che la classe di controllo invece raggiunge in 14 mensi-
    lità.

7
  Rohrbeck, C., Ginsburg-Block, M.D., Fantuzzo, J. W. & Miller, T.R. (2003). Peer-assisted learning
interventions with elementary school students: A meta-analytic review. Journal of Educational Psychology,
95(2), 240-257
8
  Gillies, R. M., & Boyle, M. (2010). Teachers' reflections on cooperative learning: Issues of implementation.
Teaching and Teacher Education, 26(4), 933-940
9
  Garlinger, D.K. & Frank, B.M. (1986). Teacher-student cognitive style and academic achievement: a
review and a mini-meta analysis. Journal of Classroom Interaction 21.2, 2-8.
10
   Cooper, H., Valentine, J. C., Charlton, K., & Melson, A. (2003). The effects of modified school calendars
on student achievement and on school and community attitudes. Review of Educational Research, 73(1), 1-
52.
                                                                                                             6
Inoltre alcune ricerche11 evidenziano come gli alunni con bisogni educativi speciali siano tra i
     più avvantaggiati da questo potenziamento dell’orario scolastico facendo registrare i progressi
     più significativi sia per quanto riguarda il raggiungimento degli obiettivi di apprendimento di-
     sciplinari sia in rapporto ad altri ambiti quali la frequenza, il comportamento e le relazioni in-
     terpersonali.

2. Nello stesso filone di ricerca si afferma, inoltre, che sperimentazioni di tempi prolungati che
   superino le 9 ore di scuola al giorno non hanno avuto i benefici documentati invece al di sotto
   di questa soglia.
   Da quest’ultima evidenza scientifica scaturisce la proposta dello staff di estendere l’orario sco-
   lastico fino ad un massimo di 8 ore al giorno e per un massimo di 3 giorni a settimana (scuole
   a tempo pieno escluse).

3. Secondo il parere di alcuni pedagogisti12 i compiti a casa per risultare efficaci non dovrebbero
   essere percepiti come una routine, ma dovrebbero diventare degli strumenti utilizzati in alcuni
   momenti specifici della programmazione per interventi focalizzati nel tempo e nello spazio. Vi-
   ceversa, soprattutto a livello della scuola primaria, non si riscontrerebbero particolari bene-
   fici nell’assegnare quotidianamente esercitazioni o studi da svolgere a casa. Più significativo
   sarebbe invece svolgere i compiti in classe o comunque impegnare quel tempo del pomerig-
   gio in attività scolastiche dal certo valore educativo.

   A corollario di quanto esposto finora i membri della commissione mettono altresì in luce alcuni
punti che, a fronte di una pluriennale esperienza di insegnamento e della sperimentazione di di-
verse tipologie orarie (tempi scuola), sembra opportuno riportare anche in questo documento a
sostegno di quanto già detto e delle soluzioni prospettate:

        A. Molti studenti a casa non sono seguiti in maniera adeguata o puntuale durante il
           momento dello svolgimento dei compiti.

        B. Diversi alunni riducono il momento domestico dedicato allo studio e alle esercitazioni
           ad un lasso di tempo troppo breve per essere efficace.

        C. La maggior parte del tempo extrascolastico degli studenti viene destinato ad attività
           che a volte possono incidere negativamente sul profitto e sullo sviluppo socio-affettivo
           e cognitivo del soggetto (Si pensi ad esempio ai bambini abbandonati ore davanti alla
           TV, su Internet, con lo smartphone, alle prese con i videogame).

        D. Molte famiglie, i cui genitori sono entrambi impegnati in attività lavorative, trovereb-
           bero un valido e concreto aiuto da parte delle istituzioni se nelle ore pomeridiane po-
           tessero affidare i loro figli alla scuola piuttosto che a parenti, conoscenti o baby-sitter.

11
   Lauer P.A., Akiba M., Wilkerson S.B., Apthorp H.S., Snow D., & Martin-Glenn M.L. (2006). Out-of-School
Time Programs: A Meta-Analysis of Effects for at-risk Students. Review of Educational Research, 76, 275-
313.
12
   Farrow, S., Tymms, P., & Henderson, B. (1999). Homework and attainment in primary schools, British
Educational Research Journal, 25(3), 323-341.
                                                                                                            7
Il tempo scuola prolungato e una riorganizzazione delle attività pomeridiane come
illustrato nel paragrafo “Interventi sulle pluriclassi” sarebbero una valida risposta non solo, quindi,
al problema delle classi con pochi alunni, ma anche a quanto evidenziato nei tre punti in premessa
e alle criticità rilevate dalla commissione relativamente alla gestione extrascolastica del tempo
pomeridiano, riducendo quindi a cinque giorni il tempo ordinario delle lezioni.

CLIMA SCOLASTICO E BENESSERE DEL DOCENTE.

        Nelle ricerche sui fattori che contribuiscono all’efficacia di un modello organizzativo in
campo educativo viene puntualmente messo in risalto come una delle variabili più importanti e
significative13 sia il clima all’interno del luogo di lavoro14. I colleghi britannici parlano a tal
proposito di “ethos”: si tratta in altri termini di più aspetti della vita scolastica come:

        -   Il piacere che alunni e docenti provano quando sono a scuola

        -   La presenza di colleghi motivati, stimati e preparati.

        -   La cortesia e l’affabilità dei colleghi di lavoro

        -   La sicurezza percepita negli edifici

        -   Il lavoro di squadra e quindi la capacità di affrontare i problemi in maniera corale

        -   Una progettazione ambiziosa ed originale

        -   Il rispetto reciproco

        -   La solidarietà

        -   Il senso di appartenenza

        -   Risultati brillanti da parte degli allievi

       Strettamente legato al clima è quindi il discorso del benessere del docente che
vicendevolmente viene influenzato ed influenza il clima scolastico in maniera decisiva.

      In questo paragrafo si vuole, quindi, illustrare una strategia atta a migliorare la variabile
“benessere degli insegnanti” al fine di innescare un circolo virtuoso nel clima scolastico e,
dunque, potenziare le performance generali della scuola.

Di seguito si illustrano alcuni degli interventi presi in considerazione e qui riproposti:
    a. Fringe Benefits dedicati agli insegnanti provenienti da comuni esterni al territorio interes-
       sato (sconti sui mezzi di trasporto, convenzioni con musei e luoghi di interesse stori-
       co/artistico/culturale presenti sul territorio, possibilità di usufruire gratuitamente della

13
   Viene evidenziato come la trascuratezza di questo aspetto vanifichi qualsiasi altro intervento volto al
miglioramento della qualità della scuola
14
   Vedi MODELLO GENERALE DELL'EFFICACIA SCOLASTICA di Roel J. Bosker, Henny de Vos, Bob
Witziers - Università di Twente

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mensa scolastica, agevolazioni sugli alloggi, sconti sulla frequenza di palestre, associazioni
       sportive ed artistiche, convenzioni con SPA che offrano percorsi benessere).

   b. Fringe Benefits dedicati agli insegnanti residenti nel territorio di riferimento (convenzioni
      con musei e luoghi di interesse storico/artistico/culturale presenti sul territorio, sconti sulla
      frequenza di palestre, associazioni sportive ed artistiche, convenzioni con SPA che offrano
      percorsi benessere).

   c. Finanziamento di periodi di studio all’estero della durata variabile tra i 5 e i 15 giorni da
      destinare a chi ne faccia richiesta secondo le disponibilità di budget assegnate a questo ca-
      pitolo ed in aggiunta a quanto già previsto da eventuali progetti Erasmus Plus o similari.

   d. Attivazione di almeno un corso l’anno rivolto a tutti i docenti che sviluppi il tema del be-
      nessere psico-fisico e la gestione dello stress (yoga, corretto utilizzo della voce, gestione
      dei conflitti, etc).

   e. Sportello psicologico gratuito.

   f. Eventi a tema (conferenze, seminari, congressi) da ospitare durante la celebrazione della
      giornata mondiale degli insegnanti (5 ottobre di ogni anno).

   g. Valorizzazione delle competenze dei singoli docenti ed eventuale riorganizzazione
      dell’assegnazione alle classi in relazioni a specifiche competenze (ad esempio linguistiche
      o informatiche).

   h. Possibilità di assegnare (anche su richiesta) incarichi con esonero dall’insegnamento (tec-
      nico di laboratorio, bibliotecario, etc).

   i. Organizzazione di momenti conviviali ed aggregativi affidata ad un referente con formale
      incarico.

   j. Individuazione in ogni plesso di un aula destinata agli insegnanti che sia adeguatamente at-
      trezzata sia per i momenti di lavoro che per quelli ricreativi e di relax.

   2. IL TERRITORIO COME VALORE AGGIUNTO DEL CURRICOLO LOCALE
      DI SCUOLA
AMBITO DI INTERVENTO: promuovere il successo formativo dei ragazzi e implementare
l’innovazione metodologica e didattica attraverso il rapporto sistematico con le risorse del
territorio.

AREA DI RIFERIMENTO DEL PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA TRIENNIO 2015-2018:
 Valorizzazione della scuola intesa come comunità aperta al territorio, locale, all’Italia, all’Europa

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 Sviluppo di comportamenti responsabili ispirati al rispetto dei beni paesaggistici, del patrimonio
  culturale e della sostenibilità ambientale.

 STRATEGIA DI AZIONE:
  Promuovere la scuola come centro di ricerca didattica e contribuire allo sviluppo locale
 sostenendo le vocazioni territoriali dal punto di vista economico,sociale e culturale.
  Attivare la rete di collaborazioni con il territorio per conseguire gli obiettivi relativi
 all’orientamento.

 IDEA DI FONDO
    Il progetto si propone di contribuire a rinforzare l’identità dell’IC di recente accorpamento
  (criticità) di sperimentare le potenzialità della progettazione integrata con il territorio e della
               ricerca didattica per la crescita dei docenti e degli alunni (punto di forza)

PREMESSA
La scuola non può gestire in maniera isolata la complessa situazione di trasformazione che sta
vivendo. Sono sempre più necessari comportamenti di cooperazione e integrazione dei contesti
coinvolti in un’ottica sistemica.
        Il profondo rinnovamento richiesto alla scuola italiana da più parti, può rappresentare un
processo graduale di integrazione su sistemi complessi e su processi interdipendenti.
        E’ necessario, dunque, rielaborare il concetto di partecipazione per realizzare gli interessi
comuni a scuola e altri soggetti del territorio non più considerati controparti ma realtà con le quali
è indispensabile interagire sviluppando gli atteggiamenti di comunicazione, concertazione e
negoziazione.
        Solo attraverso un rapporto di tipo osmotico con soggetti esterni si potrà costruire un
sistema formativo integrato per ancorare la scuola al territorio, alle sue connotazioni socio
culturali.
        La sfida che ci attende è forse quella di ritrovare il senso autentico delle innovazioni alla
luce di una rilettura critica della propria storia e delle proprie esperienze.
        Realizzare la scuola di base significa allearsi con il territorio per dotare ogni bambino, ogni
bambina, ogni ragazzo e ogni ragazza di un bagaglio di saperi di cittadinanza e responsabilità
necessari per entrare da protagonisti nel mondo. .

        E’ evidente come l’orientare e il sapersi orientare, in una società come quella attuale,
rappresentino operazioni intellettuali e comportamentali particolarmente complesse e difficili.
Operazioni tuttavia indispensabili, a fronte della complicata rete di conoscenze e di relazioni
richieste da un contesto sociale e culturale radicalmente differente – nelle sue caratteristiche
costitutive – rispetto a qualche decennio fa.
        All’interno di tale quadro di riferimento, sapersi orientare significa essere in possesso della
strumentazione cognitiva ed emotiva relazionale idonea a fronteggiare, in forma esperta, tutti quei
fattori connotativi dell’attuale società potenzialmente fonte di disorientamento.
        Tutto questo richiede, innanzitutto, la costruzione di un sistema di conoscenze, di abilità e di
comportamenti costitutivamente e continuamente in grado di modificarsi, di aggiornarsi, di
riadattarsi, flessibilmente e dinamicamente, alle trasformazioni richieste e imposte dalle transizioni
in atto: addirittura di pre-vederle, per poterle direzionare e gestire in forma autonoma e
competente.” (G. Domenici, Manuale dell’orientamento e della didattica modulare, Editori Laterza )

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IL CONTESTO TERRITORIALE
         Il territorio nel quale l’Istituzione Scolastica (Istituto Comprensivo di Palena -Torricella) opera è in
gran parte compreso nel Parco Nazionale della Majella
         Il riconoscimento dell’alto valore naturalistico e la cultura della conservazione del patrimonio
artistico–storico-archeologico costituiscono risorse importanti non solo per la tutela del territorio, ma
anche per le opportunità di sviluppo offerte alle popolazioni locali in termini occupazionali.
         I percorsi educativi (cultura ambientale e progetti volti alla conoscenza del territorio di
appartenenza sotto più punti di vista) attuati negli anni precedenti dalla scuola in collaborazioni attivate
con le strutture educative del territorio e gli Enti locali hanno evidenziato da una parte la significatività delle
esperienze realizzate dall’altra, la necessità di migliorare l’interazione con il territorio al fine di attivare un
dialogo continuo e creare un terreno comune di crescita reciproca.
         Gli scenari futuri prospettati alla scuola dai grandi cambiamenti in atto obbligano ad una riflessione
profonda sul grande tema della progettualità.
          La volontà e la capacità di “progettare con…” e “progettare per” “…” possono costituire passi
significativi per accogliere la nuova sfida educativa lanciata alla scuola e alla società: favorire il
miglioramento della qualità del sistema formativo per orientare i bambini e le bambine, i ragazzi e le
ragazze del nostro territorio a gestire il proprio percorso di vita professionale e personale e costruire le basi
dello sviluppo sostenibile.

FINALITA’ PROGETTUALI
    Attivare una rete di collaborazione per ideare e realizzare progetti integrati Scuola -
       Territorio al fine di favorire: il successo formativo degli studenti;
    Orientare alle scelta per muoversi da adulti in un contesto territoriale che basa il suo
       sviluppo nel rispetto della sostenibilità ambientale.
    Sperimentare forme nuove di collaborazione con agenzie formative del territorio
    Favorire il dialogo fra le parti coinvolte attraverso la condivisione, la negoziazione e lo
       sviluppo di atteggiamenti di relazionalità e comunicazione efficaci.
    Imparare a progettare insieme, scuola e territorio, per realizzare percorsi didattici-
       educativo elaborati e attivati in collaborazione con gli Enti e le agenzie formative del
       territorio

DESTINATARI
Docenti, alunni, referenti della comunità locale Obiettivi per i docenti.
Il progetto è finalizzato:
      alla sperimentazione di modalità didattiche, ambienti di apprendimento e pratiche di
        conduzione della classe innovative anche attraverso l’uso delle nuove tecnologie
        multimediali e multimodali;
      allo sviluppo di attività didattiche centrate sullo studente miranti al miglioramento sia delle
        competenze disciplinari sia delle abilità trasversali (competenze chiave di cittadinanza);
      alla attivazione di modalità di lavoro collaborative tra docenti e alunni tra docenti e con i
        referenti del territorio
      alla promozione della progettazione integrata
      progettare, attuare e valutare percorsi disciplinari, interdisciplinari di inclusione nell'ottica
        delle competenze europee trasversali per l'apprendimento permanente
      innalzare la qualità dei processi di insegnamento- apprendimento
      condividere e valutare materiali, strategie e buone pratiche sperimentate
      consentire il confronto e la crescita del gruppo docente coinvolto.

       Obiettivi per gli alunni
      Promuovere l’apprendimento significativo di contenuti disciplinari

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 Sperimentare concretamente la possibilità di utilizzare il territorio come libro di testo dove
       mettere in atto abilità, conoscenze, competenze acquisite in ambito scolastico
      Rinforzare l’identità sociale e culturale (sia per docenti sia per studenti)
      Aumentare la motivazione allo studio e il senso di appartenenza alla comunità territoriale di
       riferimento
      Utilizzare le abilità, i saperi, per conoscere le caratteristiche ambientali, paesaggistiche,
       storico culturali dell’area di riferimento indagando i vari aspetti che lo caratterizzano
       attualmente e che nel tempo ne hanno determinato il suo sviluppo.
      Leggere le tracce della storia nel territorio e collegare la micro storia con la macro storia
      Progettare azioni di valorizzazione delle valenze paesaggistiche storico culturali delle
       tradizioni (Competenza)

CARATTERISTICHE DEI PERCORSI PROPOSTI
    Considerare l’ambiente nella sua totalità.
    Avere un approccio interdisciplinare.
    Prevedere più momenti di contatto diretto con l’ambiente inteso sia come macrocosmo
     che microcosmo.
    Promuovere atteggiamenti di curiosità nei bambini e ragazzi e stimolare la capacità di porre
     domande e trovare soluzione ai problemi.
    Proporre, per i più piccoli, le attività sotto forma di situazioni ludiche e, per i più grandi,
     predisporre attività che contribuiscano allo sviluppo di uno spirito critico e atteggiamenti di
     rispetto nei confronti dell’ambiente
    Predisporre situazioni di apprendimento stimolanti per rendere i bambini e i ragazzi
     protagonisti del proprio percorso di apprendimento.
    Organizzare il gruppo classe in modo da utilizzare le strategie dell’apprendimento
     cooperativo.  Prevedere uno o più momenti di attività laboratoriale.
    Predisporre situazioni di insegnamento-apprendimento diversificate e utilizzare più
     mediatori didattici al fine di stimolare tutti i canali di apprendimento dei bambini e dei
     ragazzi
    Confrontare a scambiare le esperienze con le altre classi dell’Istituto.

        FASI
        Le azioni principali da mettere in atto mireranno a:
       Costituire la banca dati delle risorse culturali (storia, arte, tradizioni, natura, ….) presenti in
        ogni comunità locale dell’IC Palena Torricella
       Rintracciare i legami delle risorse individuate con il Curricolo Verticale di Scuola (in corso di
        definizione)
       Favorire scambi fra docenti e alunni dell’IC anche con progetti di gemellaggio
       Predisporre percorsi annuali graduali a progressivi attenti ai seguenti obiettivi a lungo
        termine: costruzione di sé, relazione con gli altri; positiva interazione con la realtà naturale
        e sociale.
       Sperimentare forme di mediazione didattica alternative alla lezione frontale e diffusione e
        documentazione delle buone pratiche
       Mettere in atto iniziative di cittadinanza attiva (adottare un monumento, un’ area verde,
        costituire l’albo delle miniguide….)
       Partecipare alle iniziative di solidarietà, sociali, culturali,…del territorio
       Implementare e sistematizzare Progetti Specifici da anni attuati nell’Istituto di riferimento:
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-
          Progetto Minisindaci
          -
          Progetto Legalità e Miniguide….
          -
          Orientamento
     Progetto Simulimpresa con riferimento alle vocazioni economiche del territorio in
      particolare (turismo, artigianato, agricoltura…)

VERIFICA VALUTAZIONE
In itinere e da strutturare: protocollo di osservazione; prove strutturate e non; compiti di realtà
Realizzazione di strumenti “utili” per territorio da concordare con le istituzioni del territorio e/o
destinato alle strutture turistiche e/o di promozione del territorio.

         Tecnologie per la didattica – INTERIM – WORK IN PROGRESS
Obiettivi formativi

    1. Fornire nuove opportunità di sviluppo delle abilità cognitive
    2. Potenziare le competenze logiche e di problem solving
    3. Ampliare le competenze tecnologiche e acquisire consapevolezza sulle potenzialità delle tecnologie
       informatiche nella risoluzione di problemi del mondo reale
    4. Sviluppare le competenze nel campo della programmazione con applicazione a problemi scientifici
       e tecnologici
    5. Ampliare le dotazioni delle scuole di strumenti multimediali
Obiettivi specifici

    1. Acquisire le competenze informatiche di base per operare agevolmente con la produzione di docu-
       menti in formato elettronico e la loro disseminazione sfruttando le diverse modalità disponibili:
       tramite siti dedicati, usando tecniche di cloud computing, accedendo a server locali o remoti.
    2. Acquisire la capacità di formalizzare un problema del mondo reale e saper individuare le tecnologie
       informatiche più adatte per implementarlo e risolvere.
    3. Tradurre nel linguaggio informatico simboli, schemi e grafici.
    4. Sviluppare competenze di base nel campo della robotica: tecnologia che permette di coniugare
       programmazione, problem solving, e il gioco.
Monitoraggio e Verifica
Realizzazione di prodotti editoriali informatici e tramite stampa.
Produzione di materiali multimediali.
Realizzazione del sito internet didattico d’istituto dove pubblicare i prodotti sviluppati.
Disseminazione diversificata dei materiali prodotti: sito didattico, social network didattici, cloud computing,
connessione con analoghi progetti e con altri istituti didattici.
Sviluppo delle competenze nella programmazione realizzando applicazioni adeguate all’età dei ragazzi.

Collegamenti con altri enti
Strutture scolastiche e universitarie, ed enti che promuovono la diffusione della cultura informatica e della
robotica nel campo della formazione scolastica ed enti che organizzano competizioni giovanili: giochi ma-
tematici, robotica, informatica.
La lista degli enti sarà perfezionata in funzione dell’accoglienza del progetto proposto.

ARTICOLAZIONE E CONTENUTI
Il progetto prevede la realizzazione di una articolata infrastruttura tecnologica, di un laboratorio informati-
co e di robotica, la convergenza sinergica con altri progetti e iniziative di interesse per l’Istituto, la realizza-
                                                                                                                 13
zione di una complessa attività didattica indirizzata primariamente agli alunni dell’istituto. L’attività forma-
tiva sarà estesa anche alla formazione interna dei docenti interessati a sviluppare il progetto, alla sensibiliz-
zazione e alla eventuale formazione dei genitori, alla implementazione di progetti formativi diretti al terri-
torio in collaborazione con gli enti locali e istituzionali.

Infrastruttura tecnologica
L’infrastruttura tecnologica essenziale per lo sviluppo delle attività proposte in relazione alla natura e alla
vocazione del territorio interessato dovrà tenere conto delle caratteristiche del comprensorio e definire le
tecnologie e le risorse essenziali per ridurre lo svantaggio rispetto ad altre aree del Paese.
Rete telematica. È essenziale realizzare il collegamento telematico tra i diversi plessi dell’istituto e la con-
nessione a Internet in modo da disporre di una rete informatica più stabile, affidabile e veloce rispetto alla
connettività attuale. A tal fine si confronteranno le offerte di connettività offerte dai provider nazionali e
regionali individuando le tecnologie più idonee ad assicurare la connessione nell’ambito di un territorio
montano: connessione cablata, wireless, satellitare. Eventuali soluzioni miste volte a garantire la necessaria
ridondanza e affidabilità dei collegamenti saranno valutate in base ai fondi disponibili.
Rete informatica. La rete informatica di ogni plesso/sede attuale sarà analizzata in dettaglio in modo da in-
dividuare tutte le zone “buie” in modo da realizzare la copertura completa di tutte le classi e dell’80% delle
aule condivise (laboratori linguistici, informatici, tecnologici, scientifici). Si privilegerà ovunque possibile la
connessione cablata (ethernet 1Gbit) ricorrendo altrimenti alla connettività wireless (802.11ac). La rete wi-
reless inoltre dovrà garantire il collegamento di PC portatili, tablet e smartphone in modo da favorire la
somministrazione di materiale didattico.
Risorse Hardware. Il progetto prevede la ricognizione e l’armonizzazione della rete di computer già presenti
nei plessi e alla loro integrazione con un numero adeguato di PC in modo da garantire la presenza di un
computer in ogni aula di didattica curricolare e nelle altre aule didattiche e nelle sale docenti. In ogni plesso
è prevista inoltre la disponibilità per i docenti di almeno una stampante a colori collegata alla rete interna.
La stampante consentirà pertanto l’invio di documenti da tutti i computer destinati alla didattica e dai di-
spositivi mobili. L’adozione di standard aperti dovrà garantire pertanto la inter-operatività con diversi si-
stemi operativi sia per dispositivi desktop che mobili. In relazione alla necessità, sia organizzativa che didat-
tica, di disporre di risorse condivise, uno dei PC sarà dedicato a implementare un server didattico interno
dotato di sistema operativo e applicativi open source. Tramite il server didattico sarà possibile centralizzare
e condividere tutto il materiale didattico sia preparato dai docenti, sia prodotto dagli alunni durante le atti-
vità curricolari e laboratoriali.
In raccordo ad altri progetti e iniziative della scuola, le risorse hardware dovranno includere lavagne inte-
rattive (LIM o proiettori/monitor) in ogni aula curriculare e nelle aule laboratoriali. Tale risorsa dovrà es-
sere connessa al PC dell’aula e collegabile ai dispositivi mobili dei docenti. I prodotti da acquistare andran-
no scelti dopo attenta analisi in modo da essere compatibili con eventuali evoluzioni tecnologiche che in-
cludano ad esempio classi digitali, dispositivi mobili degli alunni.
Risorse Software. Si intende promuovere la diffusione di software open source da affiancare all’uso di pac-
chetti commerciali. Ciò primariamente per formare una mentalità aperta nei giovani allievi che favorisca la
capacità di adeguarsi costantemente alla tumultuosa innovazione tecnologica del settore privilegiando ogni
volta che sia possibile l’adozione di standard aperti. I computer didattici saranno pertanto configurati in
modo da consentire l’avvio sia con il più tradizionale sistema operativo Windows che con il sistema operati-
vo open source GNU/Linux. Per quanto riguarda gli usuali programmi di produttività, al più diffuso software
Microsoft Office, sarà affiancato un analogo prodotto open source (LibreOffice e/o OpenOffice). L’adozione
di software aderente a standard internazionali consentirà di rimpiazzare mano mano i corrispondenti pro-
dotti commerciali consentendo anche un drastico abbattimento dei costi. L’acquisizione di software open
source non sarà limitato ai pacchetti di produttività usuali, ma sarà esteso a un vasto elenco di software più
direttamente ad uso didattico. La lista del software disponibile è lunghissima e copre tutte le materie curri-
colari; un elenco non esaustivo include: matematica, statistica, scienze, simulazione, lingue straniere, arte e
musica.
Laboratorio Informatico. Si prevede la realizzazione di un laboratorio informatico per ogni plesso scolasti-
co, utilizzando microcomputer dal costo estremamente contenuto. In particolare si prevede di realizzare
una rete di micro PC Raspberry Pi il cui costo è dell’ordine dei trenta dollari: in pratica i costi maggiori sono
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rappresentati dalle periferiche (monitor, tastiera, mouse). La scelta di Raspberry Pi consente di avvicinare
gli alunni all’informatica sia intesa come hardware che software. Quello che si acquista è una piccola scheda
madre: i ragazzi potranno così realizzare l’assemblaggio del sistema, l’inserimento della scheda di memoria
di massa, della scheda wi-fi, l’alloggiamento nel piccolo case in plastica. Dal punto di vista del software, an-
cora i ragazzi impariranno ad installare il sistema operativo (sia open source, ovvero una distribuzione
GNU/Linux personalizzata, sia commerciale, ovvero una speciale versione di Windows 10 appositamente
rilasciata, gratuitamente, dalla casa produttrice). Sui piccoli Raspberry, i ragazzi potranno così svolgere sia
le usuali applicazioni desktop: navigazione Internet, uso di programmi di videoscrittura, presentazioni mul-
timediali, ecc., sia avvicinarsi alla programmazione utilizzando sia specifici software didattici (es. Scratch svi-
luppato al MIT, per la programmazione visuale, adatto ai più piccoli con una veste accattivante e orientata
al gioco), sia i linguaggi di programmazione che usano i “grandi” (gli adulti e gli studenti delle superiori).
L’estrema miniaturizzazione consentirà di implementare una sorta di laboratorio mobile che potrà essere
trasportato da un plesso all’altro consentendo un contenimento dei costi; nell’ottica del miglioramento
continuo, il progetto auspica che nel corso del triennio si possa replicare il primo laboratorio in modo da
ampliare la continuità dell’offerta didattica. Sul sistema individuato, inoltre, è disponibile anche software
commerciale allo stato dell’arte nell’ambito del software per la matematica; ci si riferisce al famoso soft-
ware Mathematica sviluppato da Wolfram Research, normalmente offerto con costi di svariate centinaia di
dollari all’anno, ma disponibile gratuitamente sulla piattaforma Raspberry Pi.
Laboratorio di robotica. Lo sviluppo delle competenze logiche, matematiche e scientifiche traggono enor-
me vantaggio dalla formazione alla programmazione fin dall’età più giovane. La capacità di saper utilizzare
un computer per implementare una procedura o una applicazione è di grande ricaduta formativa sia diret-
tamente per accrescere le competenze digitali (sempre più essenziali per le future generazioni), sia per fa-
vorire l’apprendimento di materie curriculari (matematica, scienza) e più in generale per sviluppare le capa-
cità logiche dei ragazzi. In questo contesto la robotica rappresenta uno strumento didattico dalle enormi
potenzialità. Il progetto prevede l’acquisizione di un robot la cui “intelligenza”, le cui capacità di movimento
e di azione, vanno programmate dai ragazzi: per i più piccoli utilizzando software di programmazione visua-
le, per i più grandi mediante software “professionale”. Il laboratorio di robotica dunque rappresenta un uti-
le complemento del laboratorio di informatica permettendo di estendere le potenzialità dell’informatica
nel “mondo virtuale” con quelle della robotica nel “mondo reale”.

Attività formative
Ampliamento delle metodologie didattiche.
Il progetto si fonda sulla esigenza di ampliare le modalità di insegnamento affiancando alla lezione frontale
altre metodiche. Tra queste in particolare si riportano le seguenti:
a) ampliamento delle attività del piccolo gruppo sia in classe che a casa;
b) implementazione di tecniche flipped classroom;
c) didattica personalizzata ai tempi di apprendimento, alla maturità, alla naturale propensione del singolo
ragazzo. L’implementazione di queste metodologie è possibile solo attraverso il raggiungimento di almeno
tre obiettivi: adeguata formazione dei docenti, cooperazione tra docenti, disponibilità di idonee risorse
tecnologiche.

Ampliamento dell’offerta formativa.
Di pari passo con la possibilità di poter offrire di molteplici metodologie didattiche, il progetto permetterà
di ampliare l’offerta di contenuti didattici. L’ampliamento dell’offerta formativa riguarda sia le discipline
curriculari, sia le attività laboratoriali e quelle connesse con la realtà locale e il curricolo locale. Riguardo
agli insegnamenti curriculari, si intende dare potenziamento alle attività di gruppo mettendo costantemen-
te i ragazzi di fronte alla possibilità di lavorare in piccoli gruppi (tre-quattro alunni) sia in classe, sia da casa.
In questo contesto la disponibilità di adeguate risorse tecnologiche è fondamentale per organizzare il lavo-
ro, dividersi i compiti e assemblare agevolmente il prodotto finito. Sempre in relazione alla formazione del
curriculo un’altra caratteristica del progetto è quella di favorire la personalizzazione dell’offerta, cercando
di rendere i bisogni educativi speciali per ciascun alunno perché ogni singolo ragazzo è speciale. Potendo

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implementare tecniche di classe rovesciata e disponendo delle risorse informatiche descritte sarà più facile
ritagliare una fetta del tempo scuola in formazione dedicata al singolo e di proseguire l’attività assegnando
compiti specifici per specifiche esigenze. Per quanto concerne infine l’ampliamento dell’offerta formativa a
tematiche che vanno oltre il programma del curriculo, si rimanda agli specifici paragrafi che seguono.
Informatica di base. Il primo obiettivo del progetto prevede la formazione degli alunni all’uso delle tecno-
logie informatiche per svolgere le più basilari e trasversali attività: accesso alla rete, ricerca di risorse, pro-
duzione di documenti e di materiale multimediale. I ragazzi dovranno essere formati in modo da sviluppare
sia le loro competenze e abilità, sia in relazione alla protezione della privacy e della sicurezza informatica.
L’uso disinvolto di dispositivi mobili, l’accesso a social network, la possibilità di catturare e distribuire in rete
foto e video ingenera una pericolosa convinzione di competenza e dimestichezza che purtroppo non corri-
sponde in generale a una reale conoscenza e consapevolezza dei molteplici vantaggi offerti dalle tecnologie
digitali, ma anche dei subdoli pericoli che si celano dietro attività apparentemente innocue. La formazione
degli alunni si poggerà molto sulla produzione, da parte dei ragazzi, di materiale didattico, ricerche, prepa-
razione di presentazioni multimediali. Tutto il materiale didattico andrà ad arricchire il materiale didattico
dell’istituto e, fermo restando la protezione della privacy degli ex-studenti, sarà archiviata nel server locale
d’istituto. Questi materiali saranno di anno in anno utile materiale per le generazioni successive e anche per
i nuovi docenti della scuola.
Informatica Applicata. Disponendo di conoscenze di base via via ampliate nel corso degli studi, i ragazzi po-
tranno sfruttare tali conoscenze per sviluppare competenze e conoscenze ben più ampie. L’uso di software
didattico nello studio delle materie curriculari permette sia di favorire gli apprendimenti, sia di verificare
l’importanza delle materie di studio nella soluzione di problemi concreti. Le applicazioni disponibili coprono
gran parte delle materie curriculari e includono: algebra, geometria, statistica, fisica, chimica, biologia, arte,
musica, lingue straniere. L’enorme mole di software open source liberamente disponibile rende possibile
l’accesso a un elevatissimo numero di software senza praticamente costi per le licenze. L’implementazione
del laboratorio di informatica utilizzando i sistemi Raspberry Pi permetterà inoltre l’accesso gratuito anche
a software commerciale come Wolfram Mathematica altrimenti molto costoso da acquistare. I software di-
dattici potranno inoltre essere utilizzati anche durante le lezioni frontali in classe tramite la LIM e per i
compiti assegnati a casa. L’uso di questi software permette inoltre di produrre file informatici utilizzabili per
presentazioni e documenti per la stampa e dunque andranno a consolidare il database di conoscenza che si
accumulerà sul server d’istituto locale. A titolo di esempio, si cita il software open source GeoGebra che
consente di presentare graficamente risultati di analisi statistiche, di problemi di geometria piana e geome-
tria solida.
Programmazione. Man mano che i ragazzi sviluppano le loro competenze informatiche si potrà avvicinarli a
tecniche via via più sofisticate di programmazione. Per i più piccoli si privilegerà la programmazione visuale
orientata al gioco (si pensa ad esempio a Scratch appositamente sviluppato dal prestigioso MIT), per i più
grandi si potrà man mano utilizzare un linguaggio da “grandi”, ad es. Python, un linguaggio moderno orien-
tato agli ogetti, utilizzato sia in ambito professionale sia in ambito didattico. L’avvicinamento alla program-
mazione ha un duplice vantaggio. Da una parte rappresenta una tecnologia per sviluppare la logica, la de-
duzione, la capacità di generalizzare e di astrazione. Dall’altra permette di agevolare l’apprendimento delle
materie curriculari. A titolo di esempio si cita la possibilità di implementare la soluzione di problemi algebri-
ci e geometrici o di fisica (velocità, circuiti elettrici), chimica (bilanciamento di reazioni), biologia (calcolo
delle probabilità applicato alla genetica).
Robotica. Lo sviluppo delle capacità logiche e applicative promosse dalla programmazione, trova un impul-
so “irresistibile” nella robotica dove i ragazzi devono “programmare” un robot per il movimento, il gioco, la
soluzione di situazioni problematiche. In questo contesto, la prospettiva di vedere realizzato un progetto è
uno stimolo irrefrenabile che permette di sviluppare competenze nel campo della programmazione altri-
menti non raggiungibili nei ragazzi delle scuola secondaria di primo grado. Ulteriore stimolo sarà rappresen-
tato dalla possibilità di presentare il proprio robot alle famiglie, in occasioni da creare nel territorio, e nella
partecipazione a specifici.
Tornei e giochi. Parte integrante del progetto è rappresentata dalla disseminazione dei risultati e della
promozione dell’Istituto. In questo contesto una opportunità da promuovere è quella di partecipare a tor-
nei e giochi matematici, scientifici, informatici e robotici. A tal fine lo sviluppo del progetto prevede una in-
tensa attività didattica volta a promuovere le competenze logico-matematiche e a certificarle partecipando
a eventi appositamente organizzati sul territorio nazionale ed europeo.
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3. Formazione continua
Il progetto proposto richiede molteplici competenze.
A tal fine parte integrante del progetto è la formazione dei docenti, sia sfruttando le competenze interne
già disponibili, sia prevedendo la partecipazione a corsi di aggiornamento specifici, corsi di formazione e
seminari. In questo ambito è essenziale creare una rete di collaborazioni con altri istituti sia limitrofi e di-
stribuiti sul territorio nazionale.
La formazione dei docenti si prefigge di realizzare durante il primo anno di attività un nucleo pilota di do-
centi, almeno due per plesso, che diventi punto di riferimento per i colleghi di plesso e che possa guidare
l’implementazione delle attività previste durante il secondo e terzo anno di operatività del progetto. La
formazione di un nucleo pilota è essenziale anche per garantire la sopravvivenza del progetto
all’avvicendamento del personale docente in modo che i risultati ottenuti diventino base di conoscenza di
istituto.

    4. Formazione e Territorio
Più volte è stata sottolineata l’importanza della disseminazione dei risultati prodotti dalle attività didattiche
d’istituto. In questo ambito è essenziale presentare la Scuola non solo come istituzione per la formazione
dei ragazzi, ma anche come centro per la promozione della cultura dell’intera comunità.
Il progetto vuole pertanto offrire al territorio occasioni formative continue attraverso diversi approcci:
organizzazione di eventi, tavole rotonde, meeting, mostre, rappresentazioni teatrali, musicali, seminari,
proposte formative sulle personalità di spicco locali me su eventi storici e ambientali locali.
Nell’ambito della formazione in campo digitale, il progetto prevede l’organizzazione di corsi di formazione
per adulti.
Il primo target è rappresentato dai genitori: essi infatti sono essenziali per stimolare i ragazzi ad avvicinarsi
alle tecnologie informatiche, supportandoli emotivamente specie nelle fasi iniziali del progetto o di ingresso
per le future “matricole”.
Il ruolo del genitore, invero, è anche molto più delicato: deve prendere consapevolezza del fatto che i ra-
gazzi non vanno lasciati da soli in balia della rete, ma vanno guidati sviluppando anche la loro capacità di
discernimento tra la moltitudine di contenuti presenti sulla rete.
L’organizzazione di corsi di formazione per adulti potrà immediatamente essere estesa al territorio in ge-
nerale, sviluppando opportune azioni sinergiche di raccordo con le amministrazioni locali.
Per quanto riguarda l’erogazione dei corsi, la scuola metterà a disposizione il proprio personale docente
che potrà dunque organizzare il percorso formativo anche per formandi esterni.
Le stesse Associazioni ed Enti presenti nel territorio possono divenire centri erogatori di formazione
per alunni e docenti: corsi musicali delle Bande locali, formazione in sinergia con il Castello di Roccasca-
legna, lezioni sull’ambiente in sinergia con l’Ente parco, proposte didattiche dal CEA (Centro di educa-
zione Ambientale) di Lama dei Peligni, proposte formative derivanti dai numerosi musei del territorio.

Tempistica

Il diagramma seguente riassume lo sviluppo temporale del progetto. Durante il primo anno scolastico sarà
implementato il grosso dell’infrastruttura tecnologica e saranno avviate in stretta successione tutte le atti-
vità didattiche che sarà possibile mano a mano implementare. L’infrastruttura tecnologica sarà completata
durante i primi mesi del secondo anno scolastico e parallelamente tutte le attività didattiche entreranno in
funzione a pineo regime. Per quanto riguarda la formazione continua dei docenti, questa si svilupperà co-
stantemente durante tutta la durata del progetto. Per quanto riguarda infine l’interazione con il territorio,
questa azione riguarderà il secondo quadrimestre di ciascun anno e, possibilmente, investirà anche il perio-
do estivo.
             Anno scolastico           2015-2016                   2016-2017                   2017-2018
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periodo (mesi)     11/15-     3-       7-      9/16-      2-      7-      9/17-      2-      7-
                                   2/16     6/16     8/16     1/17      6/17    8/17     1/18      6/18    8/18
Infrastruttura tecnologica
              Rete telematica       x
             Rete informatica       x         x
            Risorse hardware                  x
             Risorse software                 x
     Laboratorio informatica                  x
         Laboratorio robotica                                   x
Attività didattiche
  Ampliamento metodologie                     x                 x         x                x         x
                    didattiche
Ampliamento offerta forma-                    x                 x         x                x         x
                           tiva
          Informatica di base                 x                 x                          x
        Informatica applicata                 x                 x         x                x         x
            Programmazione                    x                           x                x         x
                     Robotica                                             x                x         x
               Tornei e giochi      x         x                 x         x                x         x
        Formazione continua         x         x        x        x         x       x        x         x       x
     Formazione e Territorio                  x        x                  x       x                  x       x

    5. Promuovere il successo formativo dei ragazzi e implementare
       l’innovazione metodologica e didattica.
AREA DI RIFERIMENTO DEL PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA TRIENNIO 2015-2018: Valorizzazione e
potenziamento delle competenze linguistiche specialmente della lingua italiana e inglese (anche con
metodologia CLIL e Certificazione esterna della conoscenza linguistica).

INSEGNAMENTO DELLA LINGUA INGLESE CON METODOLOGIA CLIL

 STRATEGIA DI AZIONE:
Promuovere la scuola come centro di ricerca didattica e potenziare, innovando, il processo di
insegnamento-apprendimento della lingua inglese nell’Istituto Comprensivo di Palena Torricella

DESTINATARI
Docenti di lingua Inglese di Istituto e docenti curriculari (ambito storico geografico; scientifico-tecnologico;
artistico- musicale) alunni frequantantinl’I.C. Palena – Torricella

FINALITA’
Il progetto è finalizzato:
     - alla sperimentazione di modalità didattiche, ambienti di apprendimento e pratiche di conduzione
        della classe innovative anche attraverso l’uso delle nuove tecnologie multimediali e multimodali;
     - allo sviluppo di attività didattiche centrate sullo studente miranti al miglioramento sia di
        competenze linguistico-comunicative in lingua straniera sia di abilità trasversali;
     - all’apprendimento di contenuti disciplinari in lingua straniera e alla promozione di
        competenze digitali sia per docenti sia per studenti;
     - alla promozione della literacy e delle abilità di lettura attraverso la lettura estensiva, sia in
        formato cartaceo sia digitale, coniugando al contempo la sensibilizzazione alla metodologia CLIL;
     - alla attivazione di modalità di lavoro collaborative tra docenti di lingua straniera e docenti di
        disciplina non linguistica (team CLIL);

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