Prof. F. Marcucci Approccio moderno alla protesica d'anca - Dr Fernando Marcucci

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Prof. F. Marcucci Approccio moderno alla protesica d'anca - Dr Fernando Marcucci
Approccio moderno alla
   protesica d’anca

 Prof. F. Marcucci
Prof. F. Marcucci Approccio moderno alla protesica d'anca - Dr Fernando Marcucci
Dati statistici
I dati più recenti confermano l’Italia tra i primi posti in Europa per numero di
protesi d’anca impiantate ( circa 100.000 nel 2013, dietro Francia e Germania)
e, in base ai dati evidenziati dall’ OMS, al secondo posto assoluto per capacita'
di risposta assistenziale universale in rapporto alle risorse investite

Si stima un incremento annuo del numero di impianti del 5%, nei prossimi
anni

Grazie ai nuovi materiali, alle tecniche chirurgiche «dolci» che preservano al
massimo i tessuti e alle protesi concepite per il risparmio del bone stock sono
sempre di più il numero di persone giovani che si sottopongono all’intervento
di artroprotesi d’anca ( 20.000 under 65 e 5.000 under 50, nel 2013)

La percentuale delle donne operate sale dal 65% al 75% del totale dei pazienti,
se si includono gli interventi conseguenti alle fratture da osteoporosi

L’ introduzione delle protesi ANALLERGICHE ha aperto la strada
all’ intervento nei pazienti sensibili ai materiali protesici tradizionali
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CENNI STORICI

        I primi tentativi di artroplastica risalgono alla fine del 1800

      1948: Protesi cefalica in resina acrilica (JUDET)
      1952: Endoprotesi metallica non cementata (THOMPSON-MOORE)
      1958: Artroprotesi totale M/M (McKEE - FARRAR)
      1961: Low Friction Arthroplasty (J. CHARNLEY)
      1975: Artroprotesi totale non cementata (LORD)
      1982: Artroprotesi a conservazione del collo femorale (PIPINO)

   1980-1990: Sviluppo della protesi non cementata. Cementare o no?
   1990-2000: Sviluppo della protesi a conservazione di collo femorale
   2000-2010: Nuovi concetti sulla tribologia dei metalli. Quale accoppiamento utilizzare?
   2010-        : Nuovi concetti sull’allergia ai materiali protesici
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Una vasta esperienza che offre molte soluzioni
             Intervento primario

                                             Artroprotesi

                           Endoprotesi

    IN CASO DI USURA O FALLIMENTO

            Intervento di revisione
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Intervento primario

               • FRATTURA SOTTOCAPITATA              IN PAZIENTE CON
 ENDOPROTESI                                         ACETABOLO NON
               • FRATTURA TRANSCERVICALE              COMPROMESSO

               • COXARTROSI
               • MALATTIE REUMATICHE (AR)
               • FRATTURE MEDIALI DI COLLO FEMORE
ARTROPROTESI   • OSTEONECROSI ASETTICA DELLA TESTA
               • ESITI DI LUSSAZIONE CONGENITA
               • DISPLASIE
               • FALLIMENTO DI PRECEDENTI INTERVENTI ARTICOLARI
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QUALI SONO I MOTIVI PRINCIPALI CHE SPINGONO IL PAZIENTE AD ANDARE
                          DALL’ ORTOPEDICO?

            Impotenza Funzionale

Dolore                                                   Zoppia
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TRATTAMENTO    INTERVENTO
             CONSERVATIVO   CHIRURGICO

              BIVIO

DOPO UN’ ACCURATA ANAMNESI, LA VALUTAZIONE CLINICA
 E LE INDAGINI DI DIAGNOSTICA STRUMENTALE SONO IL
 PRIMO PASSO PER UNA CORRETTA SCELTA TERAPEUTICA
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VALUTAZIONE CLINICA

Harris Hip Score   • Valutazione clinica e
     (HHS)           funzionale del grado di
                   • Tempo
                     inabilità impiegato a
                     percorrere   6    metri,            TEST UTILI
Timed Up and
Go test (TUG)        partendo           dalla            ANCHE NEL
                     posizione seduta
                   • Valutazione della qualità di vita
                                                         FOLLOW UP
Questionario
                     prima e dopo l ’ intervento
   SF-36
                     chirurgico
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DIAGNOSTICA STRUMENTALE

 Rx standard

Proiezioni:
                                            UTILI ANCHE PER
Radiografia in AP del bacino
                                             UN EVENTUALE
                                               PLANNING
Radiografie in assiale (Frog Leg Lateral)

Dexa
         • Valutazione pre-operatoria
              della BMD lombare e
                    femorale

TC             CASI PARTICOLARI
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VALUTAZIONE                  RX
PAZIENTE
                        CLINICA

1. Terapia conservativa

FANS
INFILTRAZIONI ALL’ ANCA
CONDROTROFICI PER OS
                           UTILE IN PREPARAZIONE DI UN FUTURO
FKT                       INTERVENTO CHIRURGICO PER RIDURRE I
TERAPIA FISICA                      TEMPI DI RECUPERO

2. Viene posta indicazione all’ intervento chirurgico
Percorso diagnostico-terapeutico
                            OBIETTIVI
           • RISOLUZIONE DELLA SINTOMATOLOGIA ALGICA
            • RIPRISTINO DELL’CLINICA
        PAZIENTE               AUTONOMIA FUNZIONALE
                                                RX
               • STABILITA’ E LONGEVITA’ DELL’IMPIANTO
 •   Richiesta funzionale
 •   Età (biologica)
 •   Sesso
 •   Osteoporosi
 •   Allergie ai materiali protesici             PLANNING
 •   Comorbilità
 •   Rischio operatorio (ASA)
PLANNING

   Obiettivi del planning pre-operatorio
  Evitare il malposizionamento
  Migliorare                      delle
              l’abilità del chirurgo nel:componenti protesiche,
  che può portare
  • Ripristinare     a:
                 la lunghezza degli arti
    Ripristinare
  • Aumento      l’offset delle
              dell’usura  femorale
                                componenti (wear debris)
  •   Impiantare correttamente le componenti protesiche
  •   Rischio aumentato di lussazioni
  •   Assicurare una scelta corretta del tipo di impianto
  •   Mancata osteointegrazione delle componenti
  Avere un’idea precisa:
  • Dismetria degli arti
  • del quadro Anatomico-Patologico
  • delle componenti che verranno impiantate
PLANNING
 RX in AP del bacino
La posizione degli arti è
FONDAMENTALE
   Gli arti devono essere
   intraruotati di
   15°-20° per annullare la
   fisiologica antiversione del collo
   femorale
 RX in assiale (Frog Leg Lateral)
   • Paziente supino
   • Anca flessa ed extraruotata
   • Angolo tra ginocchio e tavolo
     di circa 15°-20°

              Assicura una
         VISIONE ORTOGONALE
          alla proiezione in AP
PLANNING

   Cenni di biomeccanica
  Forze che agiscono sul cingolo pelvico durante la deambulazione
   Forza peso: che agisce sul un braccio di leva X-B
   Forza muscoli abduttori dell’anca: che agisce sul un braccio di leva A-B

                                                  A
                                            B            Per mantenere la stazione
                            X                            eretta in appoggio
                                                         monopodalico i muscoli
                                                         abduttori dell’anca devono
                                                         esercitare una forza pari a
                                                         2,5 volte quella del peso
                                                         corporeo a causa della
                                                         differenza di lunghezza del
                                                         braccio di leva X-B/A-B
PLANNING
Cenni di biomeccanica

                        Bilancia di Pauwels
Step 1: riferimenti radiografici
A-B: Teardrop Aspetto inferio-mediale dell’acetabolo
     Il bordo mediale rappresenta il labbro inferiore del muro acetabolare
C-D: Linea passante per i piccoli trocanteri femorali
      Utile per la valutazione di dismetrie

                                                          Determinazione del
                             Linea ileo-ischiatica       Centro di Rotazione
                                                         della testa femorale
                                                                 (CRF)
               A                             B

        C
                                                     D   Diversi Metodi
                                                         • Metodo Pagnano
                                                         • Metodo Pierchon
Angolo cervico-diafisario (CCD)
• Valore medio 125° (115-140)
• Esprime il grado di
  lateralizzazione del femore,
  influisce sulla lunghezza dell’off-
  set e del braccio di leva degli
  abduttori
Offset
• Distanza perpendicolare tra asse del
  femore e centro di rotazione della
  testa (CRF)
• Quantifica il grado di
  lateralizzazione del femore e
  influenza il braccio di leva degli
  abduttori (lever arm)
Lever Arm
• Distanza tra CRF e la linea tangente al gran trocantere
• Funzione del CCD e dell’offset
• Esprime la tensione degli abduttori e quindi il momento della forza
  muscolare che controbilancia il peso corporeo (principi di Pauwels)
• Esprime anche la tensione degli extrarotatori
Step 2: posizionamento del cotile
Inclinazione ottimale di circa 45°
rispetto al piano orizzontale

Buona copertura ossea del neo-
cotile

Rispetto della linea ileo-ischiatica
come limite mediale

Minor diametro possibile,
maggior rispetto del bone-stock
Step 2: posizionamento del cotile
Spesso bisogna trovare un compromesso
tra posizionamento del cotile e
corrispondenza del centro di rotazione
ideale

Dal punto di vista biomeccanico è
conveniente tenersi medialmente al
CRF ideale, in quanto si riduce il
rapporto tra i due bracci di leva delle
forze che agiscono sul cingolo pelvico
(Principi di Pauwels)

E’ conveniente, inoltre cranializzare il
nuovo CRF piuttosto che caudalizzarlo, in
quanto più facile recuperare la dismetria
generata attraverso la scelta della
lunghezza della testa e dell’affondamento
dello stelo femorale
Step 3: posizionamento dello stelo

Mantenere un buon allineamento con
l’asse longitudinale del femore

Mantenere un buon contatto tra il profilo
dello stelo e le corticali femorali

Scegliere offset e lunghezza della testa
in base al CRF pre-determinato
Considerazioni

Offset e Lever Arm
•   Funzione della    lunghezza del collo e dell’angolo CCD
•   Esprimono il grado di lateralizzazione “dell’anca”
•   Influenzano l’asse meccanico dell’arto inferiore
•   Se insufficienti determinano zoppia poiché avvicinano le inserzioni dei
    pelvi-trocanterici
•   Se eccessivi determinano difficoltà alla riduzione, una prevalenza degli
    extrarotatori, una dislocazione postero-mediale del gran trocantere

Offset e CRF
•   Fondamentali elementi di influenza sulla lunghezza degli arti
    inferiori oltre che sulla lateralizzazione o medializzazione
    dell’impianto protesico
Percorso diagnostico-terapeutico

        PAZIENTE              CLINICA        RX

                                          PLANNING

                                        BIOMECCANICA
BIOMECCANICA FISIOLOGICA VS BIOMECCANICA PROTESICA

                                       Con l’impianto di una protesi,
                                         si modificano gli equilibri
                                            meccanici fisiologici

Scopo     di    una    articolazione
artificiale è realizzare un sistema
che, in accordo con la cinematica
fisiologica, consenta di sopportare
i carichi e di minimizzare l’usura e
l’attrito, garantendo la necessaria
stabilità ed evitando l’insorgere di
reazioni dannose nell’organismo.
Percorso diagnostico-terapeutico
           PAZIENTE                CLINICA               RX

      FATTORI OSTEOGENETICI                           PLANNING

                                             BIOMECCANICA FISIOLOGICA VS
        FATTORI MECCANICI                           BIOMECCANICA
                                               BIOMECCANICA PROTESICA

                      SCELTA DEI MATERIALI         TECNICA CHIRURGICA

  LE SCELTE DEL CHIRURGO, VALUTATE IN BASE ALLE CARATTERISTICHE DEL
 PAZIENTE, SONO FONDAMENTALI PER IL RAGGIUNGIMENTO DELL’ OBIETTIVO

                              OBIETTIVO FINALE
SCELTA DEI MATERIALI    TECNICA CHIRURGICA

•   Acetabolo           • ACCESSO STANDARD
                          ( laterale; postero-laterale)
•   Diametro testa      • ACCESSO MINI-INVASIVO
•   Tribologia            (incisione cutanea ridotta,
                          minor danno dei tessuti molli)
•   Modularità          • TSS «Tissue Sparing Surgery»
•   Stelo                 (oltre i tessuti molli, viene
•   Rivestimenti          preservato il bone-stock)
                        • Chirurgia Computer-Assistita
•   Finiture Speciali     (CAS)
                        • Active Robot Surgery
                          (abbandonata)
ACETABOLO

                     ALETTE
                  FILETTATURA
                       VITI
            METAL BACK E MODULARITA’
                    PRESS FIT
                    CEMENTO
TRIBOLOGIA
NUOVI MATERIALI
STELO

    1. PROTESI CEMENTATA O NON
       CEMENTATA ?
    2. INTRODUZIONE DELLO STELO
       CORTO
    3. EVOLUZIONE DAL PASSATO
La stabilità di un impianto protesico si ottiene in due tempi distinti

    Al momento della procedura chirurgica, determinata dal press-fit dell’impianto
   Insieme dei processi biologici che portano alla formazione di nuovo tessuto
   osseo dello
Il design attorno allae protesi
               stelo    della sua superficie impediscono i movimenti nel sito di impianto
Protesi Non Cementate

      Protesi Cementate          Rivestimento in Idrossiapatite
                                          Protesi Non Cementate (HA)
                          •Conferiscono una buona stabilità primaria
                                            Rivestimento
                           •Fosfato di calcio   e carbonato Poroso
                                                                 di calcio, che
                          •Il cemento    riempie   gli  spazi
                           costituiscono la matrice inorganica tra ossodell’osso,
                                                                           e impianto,
                                                                                    si
                           •Esistono
                            migliorando
                           trovano     diverse  tipologie
                                                       sottodiforma
                                           la trasmissione
                                     normalmente                rivestimenti
                                                               dei    di HA porosi
                                                                    carichi
                          •Assenza di fenomeni osteointegrativi, per la
                           •Struttura  tridimensionale
                           •HA conferisce    una rapida che       stimola la produzione
                                                             colonizzazione
                           presenza
                           di nuovo   di  un’interfaccia
                                      tessuto   osseo,      osso-cemento
                                                          favorendo     i      e di una
                                                                          fenomeni
                           dell’impianto
                           cemento-impianto       (rimodellamento periprotesico)
                           osteoinduttivi ed osteoconduttivi
                           •Grazie alle rischio
                          •Aumentato              di fratturacome
                                          nuove tecniche,       in pz ilparticolarmente
                                                                          plasma-spray, il
                           •Alla fine dei èprocessi
                           rivestimento                osteointegrativi
                                             più sottile,   resistente alla si avrà una
                                                                               corrosione
                            attivi
                           interconnessione
                           chimica e distribuitoconomogeneamente
                                                      l’osso circostante
                          •Usate nei pz anziani, con scarsa bone-quality
INTRODUZIONE DEGLI STELI CORTI

JISRF Short Stem Classification System

1.   Head Stabilized
2.   Neck Stabilized
3.   Metaphyseal Stabilized
4.   Conventional – Metaphyseal/Diaphyseal Stabilized
INTRODUZIONE DEGLI STELI CORTI
INTRODUZIONE DEGLI STELI CORTI
INTRODUZIONE DEGLI STELI CORTI
LA FILOSOFIA PROTESICA INCONTRA LA TECNICA CHIRURGICA

                                 • Diametro medio-laterale
                                                        (Neck Stabilization)
                                                                ampio con la
                                    presenza di un appoggio laterale
                                 • Diametro antero-posteriore crescente in
IMPORTANTI RAPPRESENTANTI DELLA             TISSUE
                                    direzione         SPARING SURGERY
                                               medio-laterale
                               (TSS)
                                 • Forma priva di qualsiasi tipo di spigolo
                                    che permette una più uniforme
                                    trasmissione
    La TSS, è un razionale che si diversifica     di carico
                                                dalla        alla metafisi
                                                        mininvasività,
            recentemente introdotta femorale
                                       con successo dagli
                                    Ampia superficie
         Autori statunitensi, che• suggerisce           di contatto seppur con
                                                 una riduzione
                                    una minore lunghezza (assenza dello
                           dell’incisione
                                    stelo) dell’impianto stesso (rispetto agli
         cutanea ed il rispetto delle  parti molli, senza far
                                    steli tradizionali)
      cenno al rispetto del bone stock osseo per cui non prevede
          l’impiego di protesi dedicate (miniprotesi). La TSS
      invece prevede il rispetto di tutti i tessuti molli e dell’osso
       per cui sono state realizzate protesi dedicate, finalizzate
                   al risparmio del patrimonio osseo .
EVOLUZIONE DAL PASSATO

  GTS          FEMORAL STEM
            PRIMARY CEMENTLESS

 • Primo Impianto : 21 gennaio 2010
 • Eredità dei successi della protesi di Spotorno
 • Eccellente stabilità primaria
 • Stelo dal design conservativo
 • Corretto ripristino dell’offset
 • Alette prossimali e distali per incrementare la fissazione e la
 stabilità rotazionale
 • Non cementato basato sulla riconosciuta osteointegrazione
 del rough blast titanium
 • Utilizzabile in tutti gli approcci, compresi i mini-invasivi
 • Design brevettato della raspa
Percorso diagnostico-terapeutico
          PAZIENTE                 CLINICA       RX

     FATTORI OSTEOGENETICI                     PLANNING

       FATTORI MECCANICI                     BIOMECCANICA

                      SCELTA DEI MATERIALI   TECNICA CHIRURGICA

                            VENGONO SODDISFATTI
                         OBIETTIVO      RAGGIUNTO
                              TUTTI I REQUISITI…
TECNICHE CHIRURGICHE INNOVATIVE

LA CHIRURGIA COMPUTER ASSISTITA (CAS) SI PROPONE DI OTTIMIZZARE IL
POSIZIONAMENTO DELLA COMPONENTE ACETABOLARE (E SI LIMITA ALLA SOLA
APERTURA DEL CANALE FEMORALE, IN QUANTO LA POSSIBILITA’ DI NAVIGAZIONE
DELLE RASPE NON E’ ANCORA DISPONIBILE)

ALL’ELEVATO COSTO DELLA PROCEDURA, SI AGGIUNGONO DELLE INSIDIE

TEMI DI DIBATTITO SONO RAPPRESENTATI DA:

• UNA SBAGLIATA POSIZIONE DEL PAZIENTE CHE PUO’ PROVOCARE
  UN’ ACQUISIZIONE FALSATA DEL PROFILO OSSEO

• RISCHIO DI SPOSTAMENTO DEI SENSORI E ALTERAZIONE DELL’ ACQUISIZIONE TC

• PROLUNGAMENTO ECCESSIVO DEL TEMPO CHIRURGICO

        UN’ INTERESSANTE ALTERNATIVA E’ OFFERTA
            DALLA SOLUZIONE «CUSTOM-MADE»
Last but not least the joker...
  sorry…THE SURGEON!

       GRAZIE
Approccio moderno alla
   protesica d’anca

 Prof. F. Marcucci
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