PREVENZIONE PRIMARIA Stili di vita e corretta alimentazione - Gussago, 10 novembre 2016 - Alessandra Zanini Dietista

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PREVENZIONE PRIMARIA Stili di vita e corretta alimentazione - Gussago, 10 novembre 2016 - Alessandra Zanini Dietista
Gussago, 10 novembre 2016

PREVENZIONE PRIMARIA
Stili di vita e corretta alimentazione
PREVENZIONE PRIMARIA Stili di vita e corretta alimentazione - Gussago, 10 novembre 2016 - Alessandra Zanini Dietista
La prevenzione dei tumori
a portata di forchetta…e di stili di vita
          Dott.ssa Dietista Alessandra Zanini
PREVENZIONE PRIMARIA Stili di vita e corretta alimentazione - Gussago, 10 novembre 2016 - Alessandra Zanini Dietista
Non esiste quasi mai, tranne in alcune rare forme ereditarie, un'unica causa che possa spiegare l'insorgenza di un
   tumore. Al suo sviluppo concorrono diversi fattori, alcuni dei quali non sono modificabili, mentre su altri si può
                           intervenire per ridurre il rischio di andare incontro alla malattia.

Fra i fattori modificabili troviamo gli stili di vita: le abitudini della vita quotidiana non causano direttamente il cancro,
                                         ma aumentano le probabilità di svilupparlo.
                      Gli stili di vita che più influiscono sul rischio di sviluppare un tumore sono:
                                                              - fumo;
                                                   - sole e raggi ultravioletti;
                                                   - alcol;
                                          - tipo di alimentazione;
                                          - sovrappeso e obesità;
                                               - sedentarietà.
Nello specifico per il tumore al seno obesità, scarsa attività fisica, uso di alcool, elevato consumo di carboidrati e grassi
   saturi sono tra i fattori maggiormente correlati. È stato dimostrato che agire
                                                      sui fattori di rischio
modificabili può ridurre il rischio di sviluppare un carcinoma mammario.
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Il ruolo della dieta nel mantenimento di un buono stato di salute e nella prevenzione delle malattie, non solo tumorali, è
                                                      ormai noto.

A testimoniare la sua importanza, la WHO (World Health Organization) e la FAO (Food and Agriculture Organization of
                            l’alimentazione è sicuramente considerata uno
 the United Nations) hanno dichiarato che
 fra i principali fattori ambientali in grado di influenzare l’induzione di
 malattie croniche non trasmissibili, in particolare il cancro, le malattie cardiovascolari e gli ictus.

     La causa principale è stata individuata nella variazione delle abitudini
                        alimentari degli ultimi decenni.
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Nell’ultimo secolo, infatti, nei Paesi occidentali ricchi lo “stile alimentare” si è discostato dalla tradizionale
                         a privilegiare cibi che in passato erano mangiati
alimentazione dell’uomo, andando
  solo occasionalmente (come molti cibi di origine animale, ad esempio le carni e latticini), o che
 non erano nemmeno conosciuti (come lo zucchero, le farine e gli oli molto raffinati), o che
 direttamente non esistono in natura (come determinati grassi che compongono le margarine).

 Questo “nuovo modo” di alimentarsi ha contribuito in maniera considerevole allo sviluppo delle malattie tipiche dei
                                                  Paesi ricchi.

                    carne                         zuccheri                                  Oli raffinati

                    latticini                     Farine raffinate                          Grassi nuovi
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Le 10 raccomandazioni
                WCRF
         FONDO MONDIALE PER LA RICERCA SUL CANCRO

per prevenire i tumori e le loro recidive
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1-Mantenersi snelli tutta la vita!
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Per conoscere se il proprio peso è in un intervallo accettabile è utile calcolare l’Indice di massa corporea (BMI).
                             BMI = peso in Kg / altezza in metri elevata al quadrato

Ad esempio una persona che pesa 70 kg
ed è alta 1,74

BMI = 70 / (1,74 x 1,74) = 23,1

Il valore che risulta dovrebbe rimanere nell'intervallo del normopeso che si colloca tra fra 18,5 e 24,9 secondo
                                   l’Organizzazione Mondiale della Sanità
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Il sovrappeso rappresenta un fattore prognostico sfavorevole per il tumore della mammella, aumentando   sia
     il rischio di un primo tumore che quello di recidiva dopo la terapia.

Per raggiungere o mantenere il proprio peso ideale è
                                   necessario un cambiamento importante
dello stile di vita con un incremento dell’attività fisica e un miglioramento
  del comportamento alimentare; ciò può ridurre l’incidenza di cancro in modo significativo.
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2- Mantenersi fisicamente
       attivi tutti i giorni!
   L’uso dell’auto per gli spostamenti e il tempo passato a guardare la
televisione sono i principali fattori che favoriscono la sedentarietà nelle
                            popolazioni urbane.
I benefici del movimento sono molteplici:
• permette di controllare il peso corporeo e di conseguenza protegge indirettamente da tutti i tumori causati da
condizioni di sovrappeso e obesità  PROTEGGE DAI TUMORI!

• garantisce il miglioramento del sistema digestivo e l’aumento della velocità del transito gastrointestinale  AIUTA
LA DIGESTIONE!

• rafforza le difese immunitarie e normalizza i livelli degli ormoni dello stress  RAFFORZA LE DIFESE
IMMUNITARIE E RIDUCE LO STRESS!

• diminuisce l’insulino-resistenza e il rischio correlato di diabete  RIDUCE IL RISCHIO DI DIABETE!

• diminuisce il rischio di trombosi, ischemia, aterogenesi, i livelli di pressione arteriosa, il colesterolo LDL ed in
generale l’insorgenza di patologie cardiovascolari  RIDUCE LE PROBLEMATICHE CARDIOVASCOLARI!

• aumenta la forza e la resistenza muscolare ed ha un effetto osteogenico  PROTEGGE LE OSSA!

• ha un effetto positivo sul benessere psicologico e sul sonno con miglioramento della qualità di vita  MIGLIORA
LA QUALITA’ DI VITA
Ma ci aiuta anche durante le terapie oncologiche!
  Il movimento svolto durante la chemioterapia riduce        la tossicità e l’incidenza degli effetti
                                     collaterali che il trattamento comporta.
   Ciò consente una maggiore aderenza al piano di trattamento e questo si traduce in un vantaggio sul controllo della
                                malattia e della sintomatologia legata al trattamento.

In uno studio olandese è emerso che le pazienti che durante le terapie facevano qualsiasi tipo di attività fisica provavano
                                   meno dolore, nausea e affaticamento generale.

Inoltre le donne che avevano svolto un’attività fisica più intensa avevano avuto meno alterazioni del peso, meno nausea,
                                              meno astenia e meno dolore.
  Ecco perché mentre in passato ai pazienti veniva consigliato di prendersela comoda, di non affaticarsi, adesso
                                                                               il
   consiglio è di essere più attivi possibile perché anche un’attività fisica a
                       bassa intensità dà effetti positivi.
Non ci resta che iniziare! Ma quale attività?
 Le linee guida internazionali indicano una riduzione di mortalità per tutte le malattie, tumori compresi, con un
   esercizio di tipo aerobico detto di “endurance”, ovvero tutte quelle attività che fanno muovere tutto il
                          corpo: correre, camminare, andare in bicicletta, nuotare.

In generale vengono suggeriti 30 minuti di movimento al giorno, oppure almeno 45 minuti di attività
fisica aerobica continuativa 2-3 giorni a settimana. L’intensità dovrebbe essere moderata, tale da permetterci di
svolgerla senza troppa fatica, ma da lasciarci alla fine un po’ sudati, e aumentare nel tempo in base all’allenamento.

 Esiste un effetto virtuoso: chi svolge attività fisica o inizia a praticarla in genere tende ad adottare altri
         comportamenti salutari, mangiando in maniera più corretta, bevendo poco alcol e non fumando.
3- Limitare il consumo di
   alimenti ad alta densità
calorica ed evitare il consumo
     di bevande zuccherate
Un alimento ha un’alta densità calorica quando contiene un elevato quantitativo calorico in un volume ridotto.

Il consumo di tali alimenti non solo contribuisce all’aumento del peso corporeo ma risulta anche dannoso per la
salute.

Generalmente gli alimenti ad alta densità calorica sono prodotti che hanno
                                                    subito diverse
lavorazioni, che sono industrialmente raffinati, precotti o
preconfezionati, poveri di acqua e fibre e ricchi di grassi saturi e/o
zuccheri semplici.
Dolciumi, biscotti, merendine, snack al cioccolato, patatine,
bevande zuccherate e gassate e salse da condimento sono
alcuni esempi…
Anche l'uso di bevande zuccherate, comprese bibite gassate e succhi di frutta, è daevitare, perché forniscono
abbondanti calorie sotto forma di zuccheri a rapido assorbimento, coloranti e conservanti, senza infondere
                                        alcun senso di sazietà.

                   1 lattina da 250 ml
                   27 grammi di zucchero
                   9,5 zollette di zucchero
                   3 cucchiai colmi da cucina
                   7 bustine di zucchero

                                                    1 bottiglia da 1,5 litri
                                                    162 grammi di zucchero
                                                    57 zollette
                                                    18 cucchiai colmi da cucina
                                                    42 bustine di zucchero
Attenzione ai succhi di frutta!
Negli ingredienti potete trovare oltre ad
edulcoranti e zuccheri vari anche aromi non
specificati. Evitare
               quelli che
contengono zuccheri o
dolcificanti aggiunti.

Leggere sempre le etichette degli
ingredienti dei prodotti che acquistiamo, non
basta la dicitura «senza zucchero aggiunto» sulla
confezione!
Senza aggiunta di zucchero!
         ●   Il nostro fabbisogno e' dell'8% circa di tutte le kcal della giornata

●   Miele e zucchero integrali, seppur da preferire, sono comunque zuccheri
                                    semplici

    ●   Più zucchero mangiamo, più il nostro corpo ne richiede, più il nostro
         palato si abitua ad una soglia di percezione del sapore dolce ALTA

         IN 2 SETTIMANE IL PALATO SI ABITUA
             ALLE VARIAZIONI DEL SAPORE
                DOLCE, PER CUI RIDURLO
            GRADUALMENTE E’ IL MIGLIOR
                MODO PER ELIMINARLO!
4. Basare la propria
alimentazione prevalentemente
su cibi di provenienza vegetale
Consumare in ogni pasto un'ampia varietà di cereali non industrialmente
raffinati, legumi, verdure non amidacee e frutta.
In generale frutta e verdura, essendo ricche di acqua e fibra, hanno un apporto calorico basso e, soprattutto quando
consumate con varietà, rappresentano un’importante fonte di vitamine, sali minerali e altre molecole benefiche
chiamate fitocomposti.

Queste sostanze possono ridurre il rischio di insorgenza di cancro
principalmente grazie alla loro attività antiossidante, stimolando
il sistema immunitario, modulando le attività enzimatiche, influenzando i
processi di differenziazione cellulare e i metabolismi ormonali.

Tra frutta e verdura sono raccomandate 5 porzioni al giorno.
Nonostante la frutta faccia bene alla nostra salute non possiamo consumarla liberamente
perché è ricca di zuccheri, per cui bisognerebbe limitarsi a 2 porzioni al giorno equivalenti a:

                     ● 1 frutto di dimensioni medie (es. mela, arancia)
                  ● 2 frutti di dimensioni piccole (es. prugne, mandarini)

                  ● 1 scodella di frutta molto piccola (es. more, lamponi)

                  ● 1 scodella di macedonia (senza aggiunta di zucchero)

                                     ● 1-2 fichi o datteri
                                  ● 2-3 prugne o albicocche
Per quanto riguarda i cereali sono preferibili quelli in chicco o derivati da farine integrali che contribuiscono
all’apporto di fibra, mentre i legumi sono una buona fonte proteica.

  MAIS, SORGO, GRANO (FRUMENTO), AVENA, FARRO, SEGALE, ORZO,
  QUINOA, GRANO SARACENO, AMARANTO, TEFF…

                                                           CECI, FAGIOLI, LENTICCHIE, FAVE, SOIA, CICERCHIA, PISELLI E
                                                                                             TUTTE LE LORO VARIETA’
Polpette di fagioli   Polenta e lenticchie         Hummus di ceci

                              Zuppa di legumi
                                                                           Risi e bisi
Brownies di fagioli

   Insalata con germogli         Farinata di ceci   Insalata fredda di legumi
Appartengono al mondo vegetale anche       frutta secca e semi oleosi, veri e propri concentrati di micronutrienti
 e grassi salutari, benefici per il sistema cardiovascolare, mentre le erbe aromatiche e le spezie sono utili per arricchire la dieta di
 sapori naturali, vitamine e sali minerali.
NOCI, NOCCIOLE, MANDORLE, PINOLI, PISTACCHI, ANACARDI, NOCE
DEL BRASILE, NOCI DI MACADAMIA, NOCI PECAN,

                                                                  ZUCCA, CHIA, GIRASOLE, LINO, CUMINO, CORIANDOLO, SESAMO,
                                                                                           CANAPA, PAPAVERO, FINOCCHIO, ECC.
1 PORZIONE CORRISPONDE A:

               3-4 NOCI
           4-5 MANDORLE
            5-6 NOCCIOLE
1 MANCIATINA DI ALTRA FRUTTA SECCA
1-2 CUCCHIAI DI SEMI MISTI AL GIORNO

   Per mantenere inalterate le proprietà
    nutrizionali è fondamentale NON
 CUOCERE e non avvicinare a fonti di calore
             questi prodotti.

    I semi piccoli inoltre vanno macinati!
Lo studio WHEL (Women’s Healthy Eating and Living) ha reclutato 3.109 donne con cancro al seno,
arruolate nel 1995-2000 e sottoposte a follow-up fino al 2006 per valutare se un aumento nel consumo di
verdura, frutta e fibre e una diminuzione dei grassi assunti con la dieta, riduceva il rischio di recidive.

A 1.537 donne è stato imposto il consumo giornaliero di 5 porzioni di verdura, più 450 grammi circa di succo di
verdure, 3 frutti, 30 grammi di fibre e un apporto di grassi fra il 15%-20%.

Ne risultò che un incremento di più di 5 porzioni al giorno di vegetali non era associato a minor insorgenza di
cancro o di morte.

Al contrario, un gruppo dello stesso studio, che assumeva
                                           cinque porzioni tra frutta e
verdura e svolgeva 30 minuti di attività fisica per 6 giorni la settimana aveva un
rischio diminuito di morte per tumore.
5. Limitare il consumo di
  carni rosse ed evitare il
consumo di carni lavorate e
         conservate
DA LIMITARE: si considerano carni rosse le carni e i derivati di manzo, cavallo, agnello,
vitello e maiale, esclusa la lonza.
Le recenti linee guida ne consigliano il consumo una volta al mese*.

DA EVITARE: salsicce, wurstel, prosciutti, salami, altri salumi e
insaccati e carne in scatola sono prodotti trasformati e conservati, con trattamenti di affumicatura,
conciatura, salatura o con l’aggiunta di conservanti (nitriti e nitrati), per i quali non si può dire che vi sia un limite
al di sotto del quale probabilmente non vi sia rischio
   *   Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione. Linee Guida per una Sana Alimentazione Italiana. Revisione 2003
6. Limitare il consumo di
    bevande alcoliche
L’alcool, indipendentemente dal tipo di bevanda, è   legato ad un aumento del rischio di
     cancro.      La sua assunzione è un fattore di rischio per lo sviluppo di tumore al seno sia nelle donne in
                                     premenopausa che in post-menopausa.

              L’alcol inoltre fornisce 7 kcal/g contribuendo          all’aumento di peso.
 Per una buona prevenzione oncologica la raccomandazione sarebbe di evitare il consumo di bevande alcoliche o
                          comunque consumarne piccole quantità occasionalmente.

 Parallelamente esistono evidenze che un consumo moderato di alcol possa contribuire alla prevenzione del rischio
    di patologie cardiovascolari. Queste informazioni richiedono molta attenzione perché, se dal punto di vista
cardiologico le bevande alcoliche sono concesse, in ambito oncologico non è stato possibile individuarne un livello
                              di consumo al di sotto del quale non aumenti il rischio.

   Non appare opportuno, per i motivi suddetti, allargare e consigliare l'assunzione di alcool, anche se in piccole
                            quantità, alla popolazione che non ne fa attualmente uso.
       Per chi invece ne gradisce, si raccomanda un consumo molto moderato, solamente durante i pasti.
7. Conservazione, lavorazione e preparazione
degli alimenti: limitare il consumo di sale e
   di cibi conservati sotto sale, evitare cibi
             contaminati da muffe
Alcuni metodi di preparazione, lavorazione e conservazione dei cibi, come   affumicatura, salatura,
salamoia e utilizzo di conservanti, possono influire sul rischio di insorgenza di tumore.
Sono da preferire tecniche come essicazione,
                                fermentazione, inscatolamento e
imbottigliamento (se non richiedono sale), bollitura, refrigerazione.

Alcuni alimenti vegetali, come cereali e legumi, possono essere
contaminati da aflatossine, prodotte da funghi durante
la conservazione in ambienti caldi e umidi.

Un prudente approccio è di assicurarsene sempre il buono stato di
conservazione e non consumarli nel caso in cui siano
stati tenuti per un lungo tempo in un luogo caldo, anche se non
mostrano segni visibili di contaminazione.
Il quantitativo di sale che si assume giornalmente è notevolmente superiore alla reale necessità: al giorno, in
Italia, un uomo consuma circa 12 grammi di sale, la donna 9 grammi, mentre studi recenti hanno confermato
che un consumo medio al di sotto dei 5 grammi rappresenterebbe un buon compromesso fra il soddisfacimento
del gusto e la protezione della salute.

Per ridurre l’apporto è opportuno evitare cibi molto salati e/o conservati sotto sale e limitare il consumo di sale
come condimento, sostituendolo con erbe    aromatiche (rosmarino, alloro, salvia, basilico, etc.)
spezie (pepe, peperoncino, cannella etc.), limone e aceto.
8. Assicurarsi un apporto
     sufficiente dei nutrienti
essenziali solo attraverso il cibo
Si possono sostituire le sostanze
 benefiche contenute nei cibi con
     farmaci e integratori?
Nella lotta contro il cancro, ad esempio, la dimostrazione dell'effetto preventivo di frutta e verdura nei confronti di questa
patologia ha spinto moltissimi gruppi di ricerca a verificare se lo stesso risultato si potesse ottenere somministrando
vitamine e altre sostanze antiossidanti sotto forma di integratori.

I risultati della maggior parte di queste ricerche hanno deluso chi sperava di sopperire con una pillola o una fialetta a
un'alimentazione poco sana: non
                        solo l'effetto non è altrettanto benefico, ma in molti
casi si è rivelato controproducente, aumentando, invece di diminuire, il
rischio di sviluppare alcuni tumori.
Conosciamo tantissime sostanze nutritive che fanno bene al nostro organismo, ma dobbiamo tenere a mente che il
“trionfo” della salute non risiede nelle singole sostanze nutritive, ma nei cibi naturali che contengono quelle sostanze:

  e' la sinergia di tante sostanze insieme a rendere gli alimenti di origine
               vegetale dei potenti alleati per la nostra salute!
9. Allattare i bambini al seno
 almeno per i primi sei mesi
Le evidenze, non solo in campo oncologico, mostrano che il migliore alimento per i neonati è il latte materno.

L’esclusivo allattamento al seno fino a sei mesi è     un fattore protettivo per la madre e per
il bambino.

Per la donna, l’allattamento al seno protegge dall’insorgenza
di diabete, ipertensione, malattie cardiovascolari, artrite reumatoide,
tumore al seno e tumore alle ovaie a tutte le età.

Per il bambino, previene il sovrappeso e l’obesità e le
patologie correlate, oltre ad una serie di altri effetti benefici, tra cui la
protezione dalle infezioni e lo sviluppo del sistema immunitario.
10. Le raccomandazioni per la
prevenzione oncologica sono valide
    anche per eventuali recidive
Uno stile di vita secondo le precedenti raccomandazioni è in grado non solo di prevenire l’insorgenza di cancro
ma anche di tenere sotto controllo la crescita tumorale nei diversi stadi della malattia ( anche durante la fase del
                 trattamento per migliorare l’esito della terapia e la sintomatologia conseguente).

  Anche per tutte le persone che hanno già avuto una diagnosi di tumore e sono guarite hanno un aumentato
       rischio di sviluppare recidiva o altre patologie croniche, come diabete, osteoporosi o comorbilità
 cardiovascolari: per la prevenzione di questi problemi è di fondamentale importanza seguire le regole per uno
                                                 stile di vita sano.

     Dal 1995 presso l’Istituto Tumori di Milano sono stati portati a termine vari progetti DIANA (Dieta e
    Androgeni) con lo scopo di studiare le relazioni esistenti tra l’alimentazione e il cancro alla mammella.
Le pazienti operate di cancro mammario, che hanno partecipato al secondo studio DIANA, hanno ottenuto una
                         riduzione del rischio di recidiva rispetto al gruppo di controllo.

    La dieta proposta era ispirata alla tradizione mediterranea e
  macrobiotica, ricca in cereali integrali, legumi e semi e povera in
 prodotti di origine animale, grassi saturi, zuccheri e farine raffinate.
Citazione di Ludwig Feuerbach
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