Prevenire e contrastare il burnout - Itala Orlando ASP AZALEA - Castel San Giovanni (Pc)

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Prevenire e contrastare il burnout - Itala Orlando ASP AZALEA - Castel San Giovanni (Pc)
LE CURE DI FINE VITA NEL
PAZIENTE ANZIANO.
ASPETTI BIOETICI, LIVELLI
ASSISTENZIALI E RETE DEI SERVIZI
Rovereto
16 ottobre 2009

Prevenire e contrastare
il burnout
Itala Orlando
ASP AZALEA - Castel San Giovanni (Pc)

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Prevenire e contrastare il burnout - Itala Orlando ASP AZALEA - Castel San Giovanni (Pc)
il burnout è un insieme di reazioni determinate
     da stress negativo prodotto dal lavoro

                      SQUILIBRIO
                      tra le richieste fatte
                      alle persone che
                      lavorano e le risorse
                      a loro disposizione

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Prevenire e contrastare il burnout - Itala Orlando ASP AZALEA - Castel San Giovanni (Pc)
Burnout significa bruciarsi,
estinguersi, spegnersi.

Evoca l’idea di un consumarsi
fino all’esaurimento.
Indica la situazione di chi,
ad un certo punto della
propria vita lavorativa, non
ce la fa più.
Segnala una “rottura” nella
relazione tra la persona e il
proprio lavoro.

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È come una crisi coniugale
tra l’operatore e il lavoro con cui
un giorno “si è sposato”

“… proprio come si
guarda una moglie
divenuta vecchia e ci si
stupisce che proprio
quella donna lì, abbia un
giorno fatto sobbalzare il
cuore di passione”
(Giovanni Braidi)
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Perché i luoghi in cui ci si occupa delle cure nella fase terminale
della vita sono a rischio di burnout?

 sono luoghi di cura, non solo di cure (to cure) = si prendono cura
(to care) dell’insieme, del tutto della persona
 si fanno carico di pazienti e familiari
 mix di standardizzazione-generalizzazione e singolarità: curante e
curato sono due persone di fronte, qui e ora
 sono contesti ad alto contenuto relazionale

In situazioni difficili:

 la malattia inguaribile
 la vecchiaia patologica
 la non autosufficienza
 la cronicità
 la disabilità grave,
 la morte.
 contesti in cui si compiono gesti socialmente ed eticamente rilevanti,
ad alta esposizione emotiva e implicazione personale
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Curare la persona fino alla fine è impegnativo
nella relazione si mettono in gioco emozioni, sentimenti, reazioni che possono
                                  mettersi in gioco
destabilizzare l’integrità del gesto tecnico =
nell’autenticità-di-ciò-che-si-è come persona in relazione
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Paradigmi culturali/organizzativi

Guarigione: morte                insuccesso
Atteggiamento: negazione

Approccio anaffettivo: morte                  routine
Atteggiamento: indifferenza

Investimento affettivo
morte  stress emotivo (se non trattato o
cronicizzato genera burnout)

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Il burn out
si può prevenire …
agendo sui luoghi di lavoro
e sulle persone
-a livello tecnico/organizzativo
-a livello affettivo
-a livello culturale

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l’organizzazione è
                razionalizzazione che
                risolve, prevede,
                programma, definisce.

                E quindi al primo
                posto sta la
                funzionalità
                organizzativa.

                … Ma nelle cure di
                fine vita occorre
                soffermarsi
                sull’esperienza umana
                del soffrire e del
                morire.

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L’accompagnamento della
          persona alla morte non si
          risolve in un protocollo
          da scomporre in procedure

          Vi è implicata una
          dimensione
          umana imprevedibile, non
          standardizzabile, da giocare
          dentro la relazione
          personale, singolarmente, in
          un tempo adeguato

Itala Orlando                            10
Le organizzazioni e la pianificazione del lavoro (la progettazione ingegneristica
del fare, la razionalizzazione e la strutturazione del contesto e dei processi)
sono una BASE SICURA per l’operatore
Stabiliscono chi fa che cosa, indicano il come, il tempo
 la ”compiutezza procedurale “ tende a risolvere le ambiguità, a prevedere,
programmare, definire per non lasciare niente al caso e questo aiuta a contenere
l’ansia

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La morte e il morire

Dal
fare pratico
allo
stare affettivo

L’aspetto
compassionevole,
La cura amorevole
L’attenzione

È lavoro?
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Le organizzazioni danno
                                spazio, forma e
                                significato alle
                                pratiche di cura  quale
                                idea di cura?
                                Di fatto la componente
                                relazionale dell’assistere
                                tende ad essere definita
                                come “non lavoro”, non
                                è riconosciuta.

l’agire compassionevole della singola infermiera è connotato come un “di
più di lavoro” passibile di aprire conflitti all’interno dell’ équipe
infermieristica ed è svalorizzato dall’organizzazione

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Più le mansioni passano dal fare pratico allo
stare affettivo, più il mestiere diventa
complicato e difficile.

“Il fare ad esempio, il fare un letto, il prendere la pressione
al paziente, è qualcosa di chiaro, preciso, limitato che può
essere scomposto, imparato, controllato, ripetuto se fatto
male”

                           Giovanni Braidi, Il corpo curante

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Nelle professioni di cura ci troviamo di fronte a un sapere
complesso, chiamato a vivere dentro una tensione perenne
che porta a ricercare continuamente il sottile filo
dell’equilibrio tra polarità tradizionalmente
contrapposte:

la teoria e la pratica
la ragione e il sentire
il sapere strutturato
e il sapere quotidiano”
l’informalità
e l’asetticità

(Chiara Sità)

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La contrapposizione sacrifica: ad es. il bisogno relazionale del
malato e della famiglia in contesti burocratizzati o
altamente tecnicizzati non trova risposte.
In queste condizioni anche i bisogni degli operatori professionali
sono estromessi o sottovalutati.

“Il bisogno di relazione, confronto,
scambio si colloca su un
piano rigidamente regolamentato
dall’elenco delle mansioni,
dai passaggi di consegne nel
cambio turno all’orario di
entrata e di uscita”

(Chiara Sità,
in Quando i sentimenti interrogano
l’esistenza,
a cura di Vanna Iori)

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Le professioni della cura richiedono una competenza scientifica,
sono costrette negli schemi aziendali, ma hanno bisogno anche di altro …

“Alle infermiere, a chi cura in generale, è chiesto per
competenza professionale di saper avere a che fare
con la sofferenza, con il male vissuto nel corpo e
nella mente, avendone cura”
                                                          (Daniela Riboli)

                                               La complessità e l’eccellenza
                                               del lavoro infermieristico
                                               si gioca nell’incrocio di
                                               sofferenze (quella dell’altro e la
                                               propria), sotto il peso della
                                               perenne indecidibilità
                                               preventiva di ciò che è meglio
                                               fare e come.

                                          … correre il rischio …
                               Itala Orlando                                  17
Bisogna saper stare nella relazione.
Il coinvolgimento emotivo, la prossimità al
disagio, la vista della sofferenza incidono sulla
psicologia dell’operatore e generano ansie:

   il poter fare male a qualcuno e il senso di
colpa
   l’essere danneggiati da qualcuno
   lo scontrarsi con i propri limiti e con la
finitezza dell’esperienza umana (la malattia, la
morte e le paure evocate)
   la fatica di accompagnare il dolore dell’altro e
sostenere comunicazioni difficili

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“… curare uomini e donne sofferenti non è
la cosa più semplice di questo mondo,

non basta voler bene
al paziente per
vedere miracoli; non
basta dire “ama che il
resto vien da sé!”
(Giovanni Braidi)

               Itala Orlando                19
Istituzioni, cultura
professionale e pratiche
organizzative
Per proteggersi da queste
difficoltà attuano meccanismi
di difesa  distanziamento e
neutralizzazione della
relazione interpersonale

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Per difendersi dall’ansia:

SCISSIONE DEL RAPPORTO
OPERATORE/ASSISTITO
(mansioni parcellizzate, contatti limitati,
operatori intercambiabili)

SPERSONALIZZAZIONE
(standardizzione delle procedure, mansionari
rigidi, interventi sulla patologia-sintomo/organo)

DISTACCO EMOTIVO
(negazione dei sentimenti, distanza relazionale e
fisica, esecuzione burocratica dei compiti)

RIDUZIONE DEL SENSO DI
RESPONSABILITA’
(scoraggiamento nell’uso della discrezionalità,
indeterminatezza nell’attribuzione delle
responsabilità, delega ai superiori)
                                                     Edward Kienholz, L’ospedale pubblico
                                   Itala Orlando                                        21
Come prenderci
                cura dei vissuti
                e delle domande
                di senso di
                quelle donne e di
                quegli uomini
                (medici,
                infermieri,
                operatori…) che
                stanno in prima
                linea nei luoghi
                della malattia,
                della vecchiaia,
Itala Orlando   della morte?        22
Chi opera nei lavori di cura è “gente speciale”? Che ce la fa senza aiuto?
Che sa reggere le situazioni difficili?
Che sopporta lo stress?

Il burnout degli operatori segnala la povertà o
l’inefficacia dei modi e degli strumenti di sostegno e
contenimento affettivo praticati nelle organizzazioni
che rinnegano di essere entità viventi, luoghi di
incontro di persone, che dialogano cercando un’intesa
e ogni intesa è una costruzione di senso. Sono
organizzazioni che non sanno proteggere le persone.

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DIAMO FORMA
ALL’ATTIVITA’
PROFESSIONALE
Disegniamo la nostra
identità di operatori e
di servizio

Evitare il rischio del
burnout come malattia dell’impreparazione,
come patologia dell’organizzazione i cui sintomi
sono le persone stressate

                          Itala Orlando            24
Nella pratica
                                                             quotidiana
                                                             il curare comporta
                                                             sempre,
                                                             inevitabilmente, il
                                                             discernere.
                                                             Per questo
                                                             dobbiamo avere
                                                             se non una verità,
                                                             almeno una
                                                             VIA, per dare
                                                             senso a ciò che
                                                             accade nei luoghi
                                                             della cura,

Paul Klee, Strade principali e secondarie, 1929
                                             Itala Orlando                     25
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CURARE CHI CURA

                I soggetti e i contesti
                Accompagnare
                l’operatore dalla
                selezione,
                all’inserimento, allo
                sviluppo professionale e
                personale = dare
                spessore culturale
                all’operatore/persona
                colloqui individuali periodici -
                counseling

Itala Orlando                                      26
ALIMENTARE LA COMPETENZE
  Progetto pedagogico sul lavoro
  di cura
                                                    Acquisire le competenze
                                                    carenti e consolidare quelle
                                                    deboli (praticare tutti i
                                                    linguaggi della cura,
                                                    compresi quelli minori)
                                                    Avviare percorsi di
                                                    educazione sentimentale

                                                    sviluppare competenze
                                                    relazionali e formalizzare la
                                                    componente relazionale della cura
                                                    che altrimenti rimane invisibile:
                                                    Dalla inumanità della tecnica alla
Legittimare l’integrazione dei saperi               tecnica dell’umanità, dall’abitudine
                                                    come indifferenza, all’abitudine
Apprendere il lavoro in équipe                      come familiarità

                                    Itala Orlando                                      27
COLTIVARE IL               Rivedere le politiche
LAVORO  fare              organizzative aziendali, rendere coerenti
cultura                    pensiero e prassi, fondando l’azione su
                           valori

                           rinnovare l’epistemologia del
                          lavoro di cura
                          Ridefinire il concetto di servizio
                          eccellente nella cura: dalla
                          prestazione alla relazione
                          (STANDARD CENTRATI SULLA PERSONA)

                          esercitare la riflessività e fare un
                          lavoro clinico personale/collettivo
                          PROCESSI DI AUDITING e di
                          SENSEMAKING: l’organizzazione
                          come luogo simbolico di
                          risignificazione del lavoro

                Itala Orlando                                    28
SOSTENERE LA VITA
EMOTIVA

                                    Monitorare lo stato emotivo del
                                    servizio
                                    (MISURAZIONE DEL CLIMA)
                                    L’organizzazione si concretizza
                                    nell’identità vissuta dagli operatori, nelle
                                    modalità di affrontare le emozioni e i
                                    sentimenti connessi al lavoro di cura

                                    Aprire spazi di rielaborazione
                                    delle esperienze: re-interrogarci
                                    sul significato di quel che
                                    facciamo… apertura cognitiva

                                    Supervisione

                    Itala Orlando                                          29
Ripensare i luoghi della cura
come luoghi in costante
ricerca di equilibrio …

                                … le nostre organizzazioni
                                come case di parole…
                                la mancanza di narrazione
                                rappresenta la rinuncia alla
                                ricerca di senso.
                                Cfr M.Tournier, Gli amanti taciturni
                         Itala Orlando                                 30
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