Outlook Strategy 22 OTTOBRE 2019 - WB Advisors

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Outlook Strategy 22 OTTOBRE 2019 - WB Advisors
Outlook Strategy   22 OTTOBRE 2019
Outlook Strategy 22 OTTOBRE 2019 - WB Advisors
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Outlook Strategy 22 OTTOBRE 2019 - WB Advisors
Il World Economic Outlook, pubblicato dal Fondo Monetario Internazionale, sottolinea come “le barriere
doganali e le accresciute tensioni geopolitiche, inclusi i rischi legati alla Brexit, possono impattare
ulteriormente sulle catene di fornitura e pesare sulla fiducia, gli investimenti e in ultima analisi la crescita”.

“Il respiro dell’autunno inizia a ghiacciare la strada”: con questa licenza poetica di
Alexander Pushkin la neo-presidente del Fondo Monetario Internazionale,
Kristalina Georgieva, ha sintetizzato in modo didascalico la sua visione dell’economia
globale, durante i lavori appena completati dall’assemblea annuale del FMI. Guerre
commerciali ed una politica monetaria che rischia di aver perso efficacia accumulando
distorsioni sono al centro delle riflessioni globali e nostre.

Nella conferenza che giovedì 24 ottobre presento in Borsa Italiana metto in controluce la
sovrapposizione di alcuni eventi che caratterizzano la dissolvenza tra la conclusione di questi
primi vent’anni del nuovo millennio con l’inizio di una nuova era.

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Siamo attori e spettatori di un fade out tra il ventennio di transizione, quello che nel 2000
  ho chiamato RumblingWorld, verso un nuovo mondo.

  L’esperienza del passato trattiene la nostra tensione e non ci consente di osservare con
  lucida visione i cambiamenti che stanno accumulando. Siamo ancora nel momento degli
  appunti, quando si inizia buttar giù le idee per un programma, ma la strada è tracciata, è
  verde. Da qui si snoda lo scenario che illustrerò al TOL Expo di Borsa Italiana.

  Siamo trattenuti dall’esperienza perché il passato ha influenzato profondamente la nostra
  percezione delle cose, del rischio, del fare impresa, delle opportunità.

  Il FMI riporta un’immagine del presente ancora contaminata dagli squilibri che abbiamo
  accumulato negli ultimi dieci anni. La politica monetaria ha sostituito il lavoro dei
  governanti, spingendo negli abissi del Ground Zero il livello dei tassi d’interesse. Ha
  sommerso i mercati con l’iperliquidità, ottenendo come risultato crescita instabile. Ciò
  pone seri rischi alla solidità finanziaria. Il debito privato e pubblico sono aumentati
  significativamente rispetto ai picchi segnati già nel 2007.

  Per il 2019 la stima di crescita globale del FMI è del 3%, in risalita al 3,2% nel 2020. Con
  questi numeri, preoccuparsi per un clima pre-recessivo globale parrebbe da alienati. Ma i
  numeri vanno messi in relazione con la crescita dei paesi ancora emergenti, ponderandola
  con il loro GDP. Il FMI mentre rilascia le sue stime ammonisce tutti, ricordando che
  un’eventuale tasso di crescita al 2,5% ci spinge nella recessione in virtù della
  ponderazione indicata. In questa analisi c’è un warning aggiuntivo per l’Italia.
  Non cresciamo dalla notte dei tempi (oramai da quasi vent’anni). L’equazione della
  decrescita verso l’aumento del debito (135% in tendenza rispetto al GDP) compromette
  ulteriormente gli sforzi per un’inversione d’indirizzo. L’onere che il nostro Paese sostiene
  per il debito è sceso, grazie alla riduzione dei tassi d’interesse, da 80 a 60 miliardi. Ma si
  capisce bene che nel caso in cui un incidente, non previsto, dovesse riportare i tassi
  mondiali ad invertire il ciclo riflessivo, ci troveremmo nella condizione di non essere più in
  grado di sostenere il debito et voilà… l’Italia diventa too big to fail... Da cui le
  preoccupazioni.
  Il cluster può essere riportato su scale diverse, ad esempio sulle dimensioni del debito

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Privato, ovvero delle zombie-firms (aziende zombi). Il nic name è stato codificato
  ufficialmente dalla Bri, Banca dei Regolamenti Internazionali. Un’azienda zombie è
  quotata, esistente da almeno dieci anni e con una ratio fra Ebitda (risultato ante oneri
  finanziari) e spese per interessi inferiore a 1. Insomma, un’impresa la cui sopravvivenza è
  legata al costante rifinanziamento del suo debito ed è in grado di sopravvivere grazie a
  tassi ultra bassi, il cui costo per interessi è potenzialmente coperto dai profitti operativi. Gli
  acquisti della BCE dei loro bond, attraverso il QE, ne garantirebbe la sopravvivenza.

                                                            EUROPEAN FIXED INCOME REDEMPTION 2019

  Nell’analisi della Bri, vengono prese in esame solo aziende quotate. Le stime riportavano
  nel 2017/18 un quantitativo di aziende pari al 10% dello Stoxx 600. L’ Ocse, analizza
  invece tutto il campione delle imprese. Il 90% sono Pmi (Piccole e Medie Imprese, Sme in
  inglese) e un’ampia porzione di queste sono ancora in regime di perdita finanziaria. Solo
  nell’eurozona la Bce stima che circa il 30% delle Pmi siano di fatto in passivo, mentre
  negli Usa la stima scende al 20%, 15% nel Regno Unito.

  I dati nel suo insieme riportano un quadro di eccesso statistico configurabile in una bolla
  del debito che continua a perpetuarsi. Come abbiamo scritto negli ultimi mesi le banche
  centrali hanno raccolto nuovamente l’emergenza del credito intervenendo per prevenire
  nuove tensioni che si stavano accumulando. La BCE ha annunciato la ripresa del QE, la
  FED ha lanciato un nuovo programma di interventi tra operazioni Repo e QE. Le prime
  sono state estese sino al mese di gennaio, le seconde sino alla prossima estate. Soltanto
  nell’ultimo mese la Riserva Federale ha immesso sul mercato 200 miliardi di dollari.
  Promette di farlo ulteriormente coprendo un orizzonte piuttosto ampio. In Europa
  attendiamo l’insediamento del nuovo Governatore il primo novembre.

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Bundesbank ed altre banche centrali del nord Europa, tra cui anche il Governatore della
  Francia, si sono detti contrari all’iniziativa. In tutto questo i mercati si muovono
  contenendo la volatilità, nonostante il warning del FMI.

  Gli indici azionari stanno ancora sperimentando le reazioni al test dei massimi già segnati
  sostanzialmente dal 2017. Ogni qualvolta ci siamo avvicinati a queste zone di prezzo si
  sono aperte prese di beneficio. E’ naturale che si proceda quindi con circospezione.
  Soprattutto considerando l’ambiente in cui si opera: diminuzione degli earnings,
  valutazioni elevate, rallentamento della crescita globale, tensioni geopolitiche.
  Tutte notizie poco confortanti, ma allo stesso tempo bilanciate dall’interventismo delle
  banche centrali. Gli investitori si chiedono quanto possa rassicurare la loro presenza con il
  carico di liquidità che promettono di immettere. Questo è il punto. Sfidare la gravità
  dell’incertezza con la garanzia delle banche centrali.

  Si tratta di un vero e proprio stress test su cui tutti stiamo lavorando per governare una
  fase critica. La tecnica e gli algoritmi a fronte di un break up dei massimi relativi,
  alimentano un framework positivo. Ma l’esitazione che osserviamo racconta lo spirito
  animale che sollecita ogni investitore. La comprensione della matematica e della strategia
  che ne sono alla base di un profilo professionale richiede dedizione, disciplina, sacrificio e
  studio continuo. Questi strumenti consentono di costruire passo dopo passo il
  posizionamento nel mercato. La competizione è spietata e la più piccola lacuna è pagata
  a caro prezzo.

  Le banche centrali gestiscono la fiducia ed il suo opposto, il panico. Gli investitori
  gestiscono l’opportunità ed il rischio.

  La stagnazione che osserviamo aumenta in modo esponenziale la complessità dei mercati.
  E’ corretto quindi verificare prima di avanzare. Lo Standard & Poor 500, come pure lo
  Stoxx 600, si trova al Checkpoint Charlie. In sostanza ha cercato di forzare il posto di
  blocco nel 2017, fermandosi molto prima (2872), nel settembre 2018 (2940), a maggio
  (2954). Ed ora, ininterrottamente da luglio, tenta di forzare il blocco dei 3000 punti per
  confermare una road map diventata sempre più caotica.

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La forzatura del blocco è polivalente. Va letta nel senso positivo di un mercato che tra
  mille contraddizioni tiene il punto, ma anche nella direzione in cui, nonostante i numerosi
  segnali di rallentamento economico, la positività del mercato azionario aiuta l’economia
  reale a non perdere il riferimento di un asset che giocoforza conserva sempre la capacità
  di condizionare il sistema.

  L’ampiezza di movimento che potrebbe derivare dallo sblocco della situazione sarebbe
  sufficientemente apprezzabile per tutti gli stakeholders. In passato abbiamo fissato
  proiezioni prossime all’area 3300 (S&P 500).

  Rimane aperta la riflessione altrettanto significativa sugli effetti collaterali di questo nuova
  moneta elastica offerta dalla Fed. Il suo attivo di bilancio è cresciuto nell’ultimo mese di
  circa 200 miliardi. I tassi sul tratto lungo della curva hanno reagito ritornando verso area
  1,80%. E’ probabile che tenteranno di forzare l’area 1,85/1,90. Sarebbe un buon segnale
  ai fini della stabilità. Al contrario ritorni verso 1,50/1,45 costituirebbero un’indicazione di
  precarietà che nuocerebbe tout court su tutta la linea. Noi crediamo che il 10 anni US
  tenterà di forzare la parte alta del range. Per un effetto di trasmissione questo depone a
  favore di una tenuta dell’azionario.

  Sul mercato forex dobbiamo ponderare, nell’infinita partita tra euro e dollaro, l’ingresso a
  gamba tesa della Fed. Per il momento l’euro si è limitato a coprire la correzione che
  avevamo già stimato nell’Outlook mensile in direzione di 1,1175 eur usd. Verificato il
  punto dobbiamo definire quali siano i contrappesi che si misureranno per stabilire il
  rapporto di forza tra le due monete. Non si tratta semplicemente di risolvere la funzione di
  più incognite, X & Y (bianco/nero), bensì la definizione di una tendenza ovvero
  dell’opposto contrastante. A favore del dollaro rimangono i differenziali sui tassi, una
  crescita marginale superiore, una linea di policy più flessibile. Al contrario l’ampiezza dei
  nuovi stimoli monetari ne insidia il valore. L’euro combatte con problematiche politiche ma
  gode sempre di una frazione significativa di azionisti virtuosi che ha sempre pronta la carta
  utile per contrastarne la debolezza. Non escludiamo che nel breve il mercato alimenti un
  ritorno d’interesse più concreto verso l’euro. I ritorni nel brevissimo verso 1,1050
  potrebbero delimitare la forza del dollaro e preparare il terreno per un cambiamento di
  scenario per la cui verifica stiamo ancora raccogliendo dati ed informazioni.

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L’incognita infinita Brexit, rappresenta un’equazione indeterminata. La novità risiede nella
  ostinazione del primo ministro Johnson di strappare un deal all’Unione facendo leva sulle
  debolezze congiunturali dell’azionista di maggioranza.

  Come abbiamo sempre sostenuto alla fine il Regno Unito lascerà l’Unione. Noi
  osservando il comportamento della sterlina crediamo che prevalgano le operazioni a
  sconto a favore di una soluzione immediata entro la scadenza del 31 ottobre.

  Il cambio transiterà quindi i area 0,8550 ed il breakout ne sancirà l’evento. La sterlina
  pagherà con una rivalutazione parziale, sebbene, in caso di riequilibrio nei rapporti
  bilaterali, potrà beneficiare di un’azione più robusta nel percoroso di riabilitazione. Noi
  stimiamo un primo target in direzione di area 0,82.

  Con la Brexit in dirittura d’arrivo, verrà meno uno dei temi contrastanti. Sarà un beneficio
  per tutti, soprattutto per il venir meno dell’incertezza se non altro su questo fronte.

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OFF THE WALL
                                                       LA GLOBALIZZAZIONE 30 ANNI DOPO.
                                                       DALLA TRANSIZIONE VERSO
                                                       IL GLOBAL CHAIN

                                                       Lo sviluppo del macro trend nei mercati:
                                                       tassi d’interesse, tassi di cambio,
                                                       materie prime, mercati azionari.

Il 24 ottobre, Wlademir Biasia, sarà relatore al Financial Forum di Borsa Italiana
OFF THE WALL, la globalizzazione 30 anni dopo la caduta del muro. A seguire parteciperà alla
tavola rotonda organizzata da Claudio Kaufmann per discutere sui temi della crescita e della
finanza, dal mercato dei cambi Forex, tassi d’interesse, materie prime, indici di borsa.

Nel 1989 il crollo del Muro di Berlino aprì le porte alla globalizzazione dell’economia. Oggi il
mondo si presenta trasformato e segnato da due grandi crisi finanziarie ed economiche. Esse
sono il preludio della fine di quello che agli inizi del 2000 ho chiamato il RUMBLING WORLD,
il megaciclo di transizione dopo la seconda rivoluzione industriale. Con la fine di questo ciclo,
i mercati consolidano lo sviluppo intensivo delle tecnologie preparando il terreno verso un
nuovo mondo.

Nell’anticipare agli inizi del 2000 un periodo di forti turbolenze contrapposte a riprese
instabili, ho proiettato la conclusione di questa lunga fase con l’avvento di nuove tecnologie
inclusive, caratterizzate da una forma innovativa di progettare e produrre energia.

Dopo l’apertura dei mercati su scala globale e l’intensivo sviluppo della tecnologia, ci stiamo
avviando quindi verso la terza rivoluzione industriale: il GREEN NEW WORLD.

Al Forum di Borsa Italiana, inserito nell’ambito del TOL EXPO 2019, presento uno studio sullo
scenario che ci attende, individuando i rischi e le vie di crescita sostenibili in un mondo
inedito.
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Nella tabella abbiamo riportato la sintesi delle schede tecniche pubblicate in WB
  PERSPECTIVES del mese di ottobre richiamando i principali indici coperti dalla nostra
  ricerca per i comparti equity, bond, commodity e forex.

  Le chiusure sono aggiornate al 21/10/2019

  WB ADVICE> MARKET MODEL FORECASTING                                            WB ADVICE> MARKET MODEL FORECASTING
                                         VIEW     OUT L                                                                                                    TARGET
                22/10/2019                        OOK     STRATEGY        TATTICA        PRICE       RESISTENZA   SUPPORTO      WARNING STOP   TARGET
                                          B/T      B/T                                                                                                   STRATEGICO
  AZIONARIO                                                     TRIGGER SIGNAL
   MSCI WORLD                           NEUTRAL           BUY       -      -     -         1.682         1.680          1.600    1.600    OK       0,0        0,0
   VIX                                  BEARISH            -        -      -     -         14,25            20             10    21,00    OK       0,0        0,0
   S&P500                               NEUTRAL           BUY       -      -     -         3.007         2.980          2.850    2.850    OK       0,0        0,0
   RUSSELL 2000                         NEUTRAL            -        -      -     -         1.550         1.590          1.400    1.375    OK       0,0        0,0
   NASDAQ 100                           NEUTRAL            -        -      -     -         7.940         7.980          7.475    7.470    OK       0,0        0,0
   NASDAQ BIOTECH                       NEUTRAL            -        -      -     -         3.263         3.325          3.000    2.970    OK       0,0        0,0
   STOXX 600                            NEUTRAL                                           394,22           400         370,00      365    OK       0,0        0,0
   EUROSTOXX 50                         NEUTRAL           BUY      -      -      -         3.600         3.600          3.325    3.320    OK       0,0        0,0
   DAX                                  NEUTRAL           BUY      -      -      -        12.748        12.500         11.750   11.700    OK       0,0        0,0
   FTSE MIB                             NEUTRAL           BUY      -      -      -        22.478        22.350         20.900   20.800    OK       0,0        0,0
   MSCI BRIC                            NEUTRAL            -       -      -      -        679,39           680            659   655,00    OK       0,0        0,0
   MSCI EM CHINA                        NEUTRAL            -       -      -      -         77,18            80             74    73,50    OK       0,0        0,0
  OBBLIGAZIONARIO
   US 10Y                               BEARISH            -       -      -  CORR           1,80          1,65             1      1,90    OK      0,0         0,5
   DE 10 Y                              BEARISH            -       -      -    -           -0,34         -0,30            -1     -0,10    OK     -1,0        -1,5
   IT 10 Y                              BEARISH            -       -      -    -            0,98          1,15             1      1,15    OK      1,1         0,5
   JPM GLOBAL BOND INDEX                BULLISH            -       -      -    -          588,50        615,00           585    570,00    OK    615,0       615,0
   JPM EMBI +                           BULLISH            -       -      -    -             866        880,00           855    855,00    OK    903,0       913,0
   IBOXX EURO CORPORATE BOND            BULLISH            -       -    CORR   -          237,73        238,00           238    237,00    OK    245,0       247,0
   IBOXX HY EUR CORP BOND               BULLISH            -       -      -    -             200        201,00           198    193,00    OK    200,0       205,0
  COMMODITY FUT.
   ORO                                  BULLISH            -       -      -      -         1.484         1.525          1.440    1.350    OK   1.650,0        0,0
   PHLX GOLD & SILVER                   BULLISH            -       -      -      -        203,43           218            200    195,00   OK     242,0      300,0
   RAME                                 BEARISH            -       -      -      -         5.751         6.100          5.440    5.900    OK       0,0    5.150,0
   SOX SEMIC PHLX                       BULLISH            -       -      -      -         1.620         1.650          1.470    1.465    OK   1.650,0    1.300,0
  VALUTE
   DOLLAR INDEX                         BULLISH            -       -    CORR   -           97,32         99,85          97,50    97,25    OK    100,0       104,0
   EUR/USD                              BEARISH            -       -      -    -          1,1149        1,1175         1,0900   1,1200    OK   1,1050      1,0600
   EUR/USD TATTICO                      BEARISH            -       -      -    -          1,1149        1,1175         1,0900   1,0975    OK   1,1050      1,0600
   EUR/GBP                              BEARISH            -       -      -    -          0,8602        0,8935         0,8750   0,9150    OK   0,0000      0,8543
   GBP/USD                              BEARISH            -       -      -    -          1,2959        1,3320         1,2920   1,3330    OK      1,39        0,00
   EUR/JPY                              BEARISH            -       -      -  CORR         121,10        120,50         115,00   121,00    OK   112,50         0,00
   USD/JPY                              BEARISH            -       -      -  CORR         108,62        108,60         104,90   108,60    OK      0,00        0,00
   EUR/CNY                              NEUTRAL            -       -      -    -            7,89          8,10           7,70     7,65    OK      0,00        0,00
   USD/CNY                              BULLISH            -       -      -    -            7,07          7,20           7,05     6,80    OK      0,00        7,40
   EUR/SEK                              BEARISH            -       -      -    -           10,75         10,90          10,65    11,00    OK    10,50       10,10
   EUR/NOK                              BEARISH            -       -      -  CORR          10,19         10,10           9,80    10,15    OK      9,65        0,00
   EUR HKD                              BEARISH            -       -      -    -            8,74          8,90           8,55     9,10    OK      8,75        8,30
   CNY HKD                              BEARISH            -       -      -    -          1,1088        1,1300         1,0900   1,1325    OK      0,00

22/10/2019                                                             WB PERSPECTIVES©                                                                              10
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EUR USD

   EUR GBP

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EUR CNY

   USD CNY

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USA 10 Y YIELD

   DE 10 Y YIELD

22/10/2019          WB PERSPECTIVES©   14
ITA 10 Y YIELD

   SPREAD 10 Y DE IT

22/10/2019             WB PERSPECTIVES©   15
BRENT OIL

   GOLD USD/OZ

22/10/2019       WB PERSPECTIVES©   16
S&P 500

   MSCI WORLD CYCLE

22/10/2019            WB PERSPECTIVES©   17
EUROSTOXX 50

   FTSE MIB

22/10/2019        WB PERSPECTIVES©   18
MSCI CHINA

   MSCI BRIC

22/10/2019      WB PERSPECTIVES©   19
DATABASE

                                                                                                                                               OUTLOOK STRATEGY
                                                                                                                                                     DISCLAIMER

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