Politica di coesione post 2013 e obiettivi di Europa 2020 - Regione del Veneto - Assessorato al Bilancio e agli Enti Locali Direzione Programmazione
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Politica di coesione post 2013 e obiettivi di Europa 2020 Regione del Veneto – Assessorato al Bilancio e agli Enti Locali Direzione Programmazione 1
Il contesto globale Accelerazione e intensificazione delle sfide: – Concorrenza dei paesi sviluppati e di quelli in via di viluppo – Globalizzazione della finanza – Cambiamenti climatici – Pressione sulle materie prime 2
Elementi della crisi europea • Riduzione del PIL • Calo della produzione industriale • Aumento della disoccupazione in generale e di quella giovanile in particolare 3
La politica di Coesione e la strategia di Lisbona per la crescita e l’occupazione • Periodo 2007-2013: risorse allocate dall’UE per gli obiettivi della strategia di Lisbona (earmarking): – 60% dei fondi dell’Obiettivo Convergenza – 75% dei fondi dell’Obiettivo Competitività regionale e occupazione 4
Criticità • Frammentazione degli interventi (risorse attribuite a troppe attività) • Bassi livelli di attuazione degli impegni e dei pagamenti • Lunghi archi temporali per la realizzazione dei progetti • Risultati non sempre visibili 5
Punti di forza • La politica europea di Coesione è volta a ridurre le disparità in quanto consente alle regioni di sfruttare tutte le loro potenzialità e di fare pieno uso delle loro risorse umane, economiche e naturali. Basata sui partenariati, la certezza delle risorse, una programmazione a medio termine, il monitoraggio puntuale sullo stato dei progetti, la politica di coesione è concepita in modo sufficientemente flessibile per rispondere a nuove sfide e tenere conto dei contesti in costante evoluzione cui devono fare fronte le regioni europee • Nel 2009 e nel 2010 i programmi operativi regionali cofinanziati dal FESR e dal FSE hanno ampiamente contribuito a contrastare la crisi economica con interventi di tipo congiunturale e strutturale 6
Una nuova strategia: Europa 2020 • 3 priorità tematiche • 5 obiettivi • 7 iniziative faro • Più mobilitazione di strumenti esistenti: – Mercato unico – Patto per la stabilità e la crescita – Bilanci UE, nazionali e nuovi strumenti finanziari 7
Europa 2020: 3 priorità tematiche interconnesse per rendere l’Europa innovativa, competitiva e inclusiva 1. Smart growth (crescita intelligente): sviluppare un’economia basata sulla conoscenza e sull’innovazione 2. Sustainable growth (crescita sostenibile): promuovere un’economia più efficiente sotto il profilo delle risorse, più verde e più competitiva 3. Inclusive growth (crescita inclusiva): promuovere un’economia con un alto tasso di occupazione che favorisca la coesione sociale e territoriale 8
Europa 2020: 5 obiettivi • Occupazione (il 75% delle persone di età compresa tra 20 e 64 anni deve avere un lavoro) • Ricerca e innovazione (il 3% del PIL dell’UE deve essere investito in R&ST) • Cambiamento climatico ed energia: – Ridurre le emissioni di carbonio del 20% (e del 30% se le condizioni lo permettono) – Aumentare del 20% la quota di energie rinnovabili – Aumentare del 20% l’efficienza energetica • Istruzione (il tasso di abbandono scolastico deve essere inferiore al 10% e almeno il 40% dei giovani deve essere laureato) • Lotta contro la povertà (20 milioni di persone in meno devono essere a rischio di povertà) 9
Europa 2020: 7 iniziative faro 1. L’Unione dell’innovazione 2. Youth on the move 3. Un’agenda europea del digitale 4. Un’Europa efficiente sotto il profilo delle risorse 5. Una politica industriale per la globalizzazione 6. Un’agenda per nuovi posti di lavoro 7. La piattaforma europea contro la povertà. 10
Europa 2020: Governance dell’attuazione • Sorveglianza macroeconomica – Sostenibilità della finanza pubblica, squilibrio macroeconomico, squilibri in area euro • Coordinamento tematico – R&ST, innovation, digital economy; resource efficiency and greenhouse, Gases, business and consumer environment and industrial base, labour Market and unemployment, skills and jobs, lifelong lerning, Education and training, social inclusion and poverty • Piano Nazionale di Riforma (PNR) – Ciascuno Stato Membro deve contribuire alla realizzazione degli obiettivi della strategia – La finalizzazione avviene in sede di presentazione dei PNR 11
Il PNR Italiano (provvisorio) Obiettivi Italia 2020 Obiettivo Livello al 2020 Tasso di occupazione 67-69% Spesa per ricerca sul PIL 1.53% Istruzione terziaria o equivalente 26-27% Abbandoni scolastici 15-16% Efficienza energetica 13,4% Energie rinnovabili 17% Emissioni di gas serra 20% Povertà 2.2 milioni di poveri in meno 12
Politica Europea di Coesione: come può contribuire a Europa 2020? Le priorità della Politica di Coesione del periodo 2007-2013 sono già allineate alle priorità di Europa 2020: • Promuovere la conoscenza e l’innovazione: smart growth • Promuovere l’attrattività delle regioni: sustainable growth • Promuovere più posti di lavoro e di qualità: inclusive growth La politica di coesione può contribuire al successo di Europa 2020: • Contribuendo alla coesione economica, sociale e territoriale, come indicato dal documento Europa 2020 e dal Trattato di Lisbona, tramite un quadro integrato di investimenti • Promuovendo l’ownership tramite il coinvolgimento degli attori locali e regionali nell’attuazione delle politiche dell’UE • Mettendo in mostra risultati visibili e gli sforzi dell’UE per il miglioramento della qualità della vita dei cittadini 13
Contesto programmatorio e normativo Proposta di Bilancio Comunitario 2014-2020 Pacchetto legislativo della CE per la politica di coesione 2014-2020: • Un regolamento di portata globale,che istituisce una serie di norme comuni • Tre regolamenti specifici per il FESR, il FSE e il Fondo di Coesione • Due regolamenti concernenti l’obiettivo cooperazione territoriale e il gruppo europeo di cooperazione territoriale (GECT) • Due regolamenti sul Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (FEG) e sul Programma per il cambiamento sociale e l’innovazione 14
Prossime tappe • Discussione del pacchetto legislativo da parte del Consiglio e del Parlamento europeo • Negoziato sul quadro finanziario pluriennale per l’intero Bilancio UE • Adozione definitiva del pacchetto legislativo entro la fine del 2012 • Approvazione stanziamenti definitivi da parte degli Stati Membri e dell’elenco delle Regioni ammissibili per categoria • Avvio nuova programmazione nel 2014 15
Cosa cambierà (1) Approccio strategico rafforzato: • Quadro strategico comune – Promozione di un uso integrato dei Fondi e realizzazione di obiettivi comuni – Con cui individuare le esigenze di investimento e le condizioni necessarie a massimizzare l’impatto degli interventi • Contratto di partnership per lo sviluppo e gli investimenti – Tra CE e paesi UE – Riunirà tutti gli impegni a realizzare gli obiettivi e conseguire i risultati fissati • Semplificazione e informatizzazione delle norme e delle procedure 16
Cosa cambierà (2) Orientamento ai risultati: • Definizione ex-ante di target chiari e misurabili e di opportuni indicatori di risultato • Rafforzamento della valutazione, con più forte valutazione d’impatto • Potenziamento dell’efficienza ed efficacia degli strumenti strutturali • Dimostrazione da parte delle autorità di aver attuato quadri strategici, normativi e istituzionali soddisfacenti a garantire l’uso efficiente dei finanziamenti. L’erogazione di Fondi dipenderà dai risultati ottenuti 17
Cosa cambierà (3) Condizionalità: • Definizione ex-ante, in partnership tra Commissione e Stati Membri delle precondizioni (di carattere regolatorio, amministrativo, istituzionale, programmatico e pianificatorio) necessarie a garantire che gli investimenti previsti dai PO possono essere realizzati efficacemente e tempestivamente 18
BUDGET • La proposta prevede che le risorse destinate ai Fondi Strutturali siano sostanzialmente identiche a quelle proposte per il periodo 2007-2013 • E’ attualmente impossibile effettuare una simulazione attendibile della ripartizione regionale dei Fondi 19
FESR Settori di intervento • Investimenti in R&S e innovazione • Cambiamento climatico e ambiente • Sostegno alle PMI • Servizi di comune interesse economico • Infrastrutture per le telecomunicazioni • Energia • Trasporti • Sanità • Istruzione e servizi sociali • Infrastrutture • Sviluppo urbano sostenibile 20
FESR Cosa cambierà • Concentrazione su un numero limitato di obiettivi corrispondenti alla strategia Europa 2020 • Concentrazione delle risorse su efficienza energetica e fonti rinnovabili, innovazione e supporto alle PMI • Sostegno specifico alle città e allo sviluppo urbano 21
Concentrazione tematica FESR Nelle Regioni più sviluppate: • almeno l’80% delle risorse totali FESR a livello nazionale è assegnato ai seguenti obiettivi tematici: – Rafforzamento della ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione – Miglioramento della competitività delle PMI – Favorire la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio in tutti i settori (almeno il 20% delle risorse) • almeno il 5% delle risorse totali FESR a livello nazionale è assegnato ad azioni integrate di sviluppo urbano sostenibile 22
Posizione delle regioni Questioni generali • Assicurare un ruolo attivo delle regioni in tutte le fasi del negoziato e nell’elaborazione e attuazione dei documenti strategici; • assicurare all’Italia un’assegnazione di risorse in linea con l’attuale periodo di programmazione, non modificando gli attuali criteri di ripartizione; • armonizzare il principio di concertazione tra FESR e FSE migliorando l’integrazione dei fondi europei anche mediante il ricorso a programmi plurifondo; • sviluppare la reale semplificazione delle disposizioni di attuazione dei fondi. 23
Posizione delle regioni Questioni specifiche • Le autorità regionali e locali devono essere le firmatarie del contratto di partenariato e partecipare alla sua elaborazione, negoziazione, attuazione e modifica; • Le condizionalità non devono riguardare il rispetto da parte degli stati membri di obiettivi macro-economici (es. deficit pubblico nazionale) sui quali le autonomie territoriali non possono intervenire; • La creazione di una riserva di premialità a livello europeo non assicura omogeneità e parità di trattamento in quanto è molto difficile individuare criteri e indicatori di riferimento validi per tutti i 27 Stati membri; • I controlli devono assicurare maggiore coordinamento e proporzionalità, evitando duplicazioni e moltiplicazioni. 24
Conclusioni • La coesione economica, sociale e territoriale è un’importante responsabilità europea; • La globalizzazione e l’attuale crisi economica stanno mettendo a dura prova la coesione interna dell’Unione Europea; • La strategia “UE 2020 Strategy” sarà decisiva: o noi rafforziamo le nostre politiche per mantenere coesione sociale e territoriale o lasciamo che le sfide globali e l’attuale crisi danneggino la nostra coesione politica e indeboliscano la pietra angolare del progetto europeo; • Di conseguenza, se vogliamo superare i problemi che devono affrontare le nostre società, dobbiamo rinnovare e moltiplicare gli sforzi per il successo di questa politica. 25
Grazie per l’Attenzione 26
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