Piccole Sardine crescono "Riattiviamo le periferie" - Centro ...
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Piccole Sardine crescono «Riattiviamo le periferie» conversazione tra SILVIA AVALLONE. MAURIZIO FERRERA e le Hardine ANDREA GARREFFA, MATTIA SANTORI, GIULIA TRAPPOLONI a rara di ANTONIO CARIOTI I quattro giovani bolognesi che han- de merito delle Sardine è stato riportare il che qualcuno può provare di fronte al ti- no portato in piazza migliaia di per- web a una funzione pubblica capace di tolo è un effetto voluto. Non forniamo ri- sone in tutta Italia ora si raccontano incidere su processi reali: dagli account sposte, vogliamo generare domande, a nel libro Le Sardine non esistono alle persone, dalla piazza virtuale a quella cominciare dalla più importante: e ades- (Einaudi Stile libero). Un testo su fisica. La sorte della politica, penso, si so? Il libro testimonia e documenta la cui abbiamo messo a confronto la scrit- gioca sulla costruzione di una commuta storia iniziale della nostra avventura, su trice Silvia Avallone e il politologo Mauri- attraverso l'incontro duetto. Una seconda cui se ne sentono di tutti i colori. Intende zio Ferrera con tre degli autori: Andrea ragione di vicinanza deriva dal fatto che anche tutelare la nostra amicizia, da cui Garreffa, Mattia Santori e Giulia Trappo- abito a Bologna, città che definisco «di tutto è nato. Ma non indica linee pro- loni (il quarto, Roberto Morotti, non ha mare», anche se il mare non c'è: aperta, grammatiche, è una sorta di fotografia in potuto partecipare per altri impegni). universitaria, dove la maggior parte delle movimento. MAURIZIO FERRERA — Vorrei fare un persone che incontri viene da fuori, un GIULIA TRAPPOLONI — Aggiungo doppio complimento a voi Sardine: per il laboratorio di accoglienza con una forte che finora il nome Sardine è stato legato ruolo politico che avete svolto e per il li- attenzione al sociale. Infine c'è la scelta di al volto di noi fondatori. Dire che «non bro, che è una lettura molto gradevole, venire allo scoperto. Più volte mi sono esistono» è un modo per uscire da una restituisce il senso della vostra avventura detta con alcuni amici: dobbiamo fare condizione di leadership che non abbia- e contiene validi spunti di riflessione. Mi qualcosa. Ma poi non ci siamo mossi. Le mo cercato, anche se poi l'abbiamo as- è piaciuto di meno il titolo Le Sardine Sardine hanno dimostrato che uscire di sunta. D'ora in avanti le Sardine non sia- non esistono, perché disorienta. Esistere casa e sporcarsi le mani è un gesto che mo più solo noi: tutti coloro che lo desi- può cambiare le cose. Però non basta. Ca- derano possono esserlo. in filosofia significa produrre effetti e voi ne avete prodotti molti. Si vuole dire che pisco che abbiate bisogno di tempo per MATTIA SANTORI — Nella fase di cui le Sardine non esistono più, è un messag- definire un'identità ancora fluida, tutta- si parla nel libro la nostra amicizia ha re- gio di disimpegno? Oppure che volete via non potete non porvi il problema di so patrimonio comune tutto ciò che uno trasformarvi? Che messaggio è per le per- costruire mia struttura in cui incanalare di noi diceva. Adesso, conia diffusione in sone che vi hanno seguiti? Non si rischia l'energia che avete suscitato. tutta Italia, abbiamo il compito di tenere che rimangano deluse? Stimolare un mo- ANDREA GARREFFA — Cominciamo insieme tante voci diverse. D'altronde ci to di partecipazione è importante, però dal titolo, che è il richiamo a un'afferma- siamo resi conto presto, alla quinta piaz- zione fatta da Mattia Santori, a nome di za dopo Bologna, che il format era già non si può vivere in un perpetuo stato na- vecchio, perché se si replica il già visto, scente. 0 lo slancio svanisce, oppure si tutti noi, sul palco di piazza San Giovanni a Roma: non esistono le Sardine, esisto- non si fa più innovazione. Per produrre trasforma in una struttura più organizza- altri effetti, in un mondo che va di fretta, ta, come è successo per i Cinque Stelle. no le persone. Ci colpisce il fatto che tan- ta gente sia stata pronta a indossare una dobbiamo cambiare: il titolo ha anche SILVIA AVALLONE — Sono nata, come maschera, nel senso positivo del termi- questo significato. Comunque ha ragione le Sardine, negli anni Ottanta. Siamo una ne, per svolgere un ruolo sociale come Silvia Avallone, credo che le Sardine sia- generazione ponte: ci ricordiamo che co- Sardine. C'è un forte bisogno di apparte- no nate proprio nel momento in cui ci s'era una cabina telefonica, ma siamo a nenza a un gruppo, rispetto al quale il ti- siamo sporcati le mani ritagliando i pesci nostro agio con i social network. E avver- tolo suona come un monito: non dimen- di carta. Quando abbiamo dato alle no- tiamo la necessità di costruire un collega- tichiamo che siamo in primo luogo per- stre idee una forma materiale. mento tra virtuale e reale. LI digitale è una sone, n nome in fondo non conta. Ci sia- MAURIZIO FERRERA — Io direi piut- rivoluzione irreversibile, ma bisogna mo chiamati Sardine, potevamo essere tosto che allora sono nati i cuccioli delle metterla al servizio della realtà. Un gran- Salmoni o Stambecchi. E lo smarrimento Sardine. Adesso però bisogna crescere. CENTRO EINAUDI 1
Alcuni vi hanno rimproverato di essere MATTIA SANTORI — Il fatto è che la ribaltare quell'approccio, andare in pro- solo un movimento «contro» per il vo- verità non fa notizia in un mercato dei vincia, in periferia, nelle zone spopolate, stro antipopulismo, ma io non la penso media che vive di suggestioni. Forse a come ha esortato a fare Papa Francesco. così. Sin dall'inizio avete affermato dei volte bisogna trovare compromessi, usa- Sarebbe un'iniziativa davvero rivoluzio- valori, che non si possono neanche rias- re semplificazioni per arrivare alla verità. naria. Non possiamo chiedere alla politi- sumere nel pur giusto richiamo alla Co- Mi pare però che in alcuni ambienti me- ca di cambiare, se innanzitutto non sia- stituzione. Mi interessa molto, ad esem- diatici, per come è impostato il dibattito, mo noi a farci carico dei problemi. pio, la vostra richiesta di «verità», che è sia davvero impossibile riportarla a galla. MAURIZIO FERRERA — Sono piena- essenziale per ogni comunicazione poli- Quanto al web, serve soprattutto ad atti- mente d'accordo. Un concetto importan- tica. Questa attenzione verso il rispetto rare l'attenzione: bisogna poi, una volta te a questo proposito è quello di ricono- dei fatti da parte dei mass media coincide agganciato il pubblico, far seguire un ap- scimento. La donna che per la prima vol- con le esigenze che ho messo in luce nel profondimento reale e un'informazione ta si sente guardata e ascoltata viene fi- libro II potere della verità, scritto con corretta. È un po' quello che abbiamo fat- nalmente riconosciuta come persona, Franca D'Agostini, che vi manderò. Se si to con lo slogan «dateci venti minuti del- titolare di dnitti. Ma lo sforzo di ricono- smarrisce la possibilità di assumere co- la vostra vita per cambiare cinque anni scere l'altro è faticoso. Usare il citofono me vero ciò che gli altri dicono, crollano del vostro futuro». Era un paradosso, co- nel senso suggerito da Silvia Avallone si- le basi della convivenza civile. Quindi me quando l'allenatore di basket, alla fine gnifica anche scontrarsi con le paure del- v'invito a insistere su questo, specie di ogni time-out, dice ai suoi giocatori le persone emarginate e con la loro per- quando siete invitati dai grandi mezzi di che quello è il momento decisivo. Noi meabilità alla propaganda ingannevole. comunicazione, dove spesso gli ospiti prima abbiamo chiesto venti minuti, poi Bisogna essere pronti ad ascoltare non hanno licenza di mentire. Si tratta di una sei ore il 19 gennaio, quindi abbiamo pro- solo i loro problemi, ma anche le perce- grave emergenza per la democrazia, non posto contenuti più complessi. Tre resta- zioni false istillate dalle forze populiste. inferiore a quelle che giustamente segna- no i punti fermi: l'empatia tra i corpi nel- ANDREA GARREFFA — Fin dal princi- late in fatto di rispetto per la diversità e lo spazio pubblico, che porta a scoprire la pio abbiamo individuato non tanto nella tutela delle minoranze. parola quanto nella narrazione una risor- verità; la creatività e la gratuità, alternati- ve al modello capitalistico, al consumi- sa fondamentale, che plasma la realtà. LI smo e alle manipolazioni del potere; una gesto di suonare al citofono come ha fat- politica che risponda al populismo valo- to Salvini, che ha turbato tutti noi, è an- GIULIA TRAPPOLONI — Le Sardine rizzando le regole democratiche, ma pre- ch'esso espressione di un modo di narra- nascono proprio dalla denuncia di una sentandosi in forme nuove per coinvol- re la società. Ma noi a quella mossa ab- evidente manipolazione della verità. gere coloro che si sentono esclusi. biamo deciso di opporre il silenzio. Oggi Matteo Salvini era venuto a Bologna e ci si sente sempre in dovere di ribattere aveva detto che al suo comizio in piazza alle provocazioni, ma a volte la risposta Maggiore avevano assistito centomila persone. Ma una folla del genere in quel- fT migliore, quella che fa più male a chi cer- ca la rissa, è ignorarlo. Dato che i social si lo spazio non entra materialmente. Così SILVIA AVALLONE—Io vorrei ripartire basano sulla quantità delle interazioni, abbiamo invitato i cittadini a riunirsi con da Bologna, da un altro momento della noi in piazza Maggiore per mostrare co- campagna elettorale regionale in cui vi alimentare la polemica significava ab- me la verità dei corpi fisici possa smenti- siete inseriti, generando l'esperienza del- boccare a un tranello. E le Sardine non re l'informazione alterata. E i partecipanti la quale il libro offre una narrazione al- abboccano. La vera risposta è andare nel- ci hanno detto: finalmente non ci sentia- ternativa agli slogan della propaganda. le periferie e stimolare l'ascolto tra le per- mo più soli. Ad aggregare intorno a noi Mi riferisco alla scena di Matteo Salvini sone, di cui c'è enorme bisogno. Già sia- tante persone non sono stati dunque che citofona a una famiglia di immigrati mo andati nell'Appennino fuori Bologna, specifici contenuti politici, ma fattori marocchini, accusandoli di essere spac- ma non a organizzare eventi di piazza, metapolitici: un ritrovarsi nell'empatia, ciatori. Quel citofono è una metafora po- semmai a svolgere un'attività rispettosa nella relazione tra diversi, nel richiamo ai tente: usato in modo terrificante, avrebbe del luogo. È stato emozionante a Casti- duitti umani. E il punto di partenza è sta- meritato di essere adoperato diversa- glione dei Pepoli vedere trecento persone to il bisogno di ristabilire la verità. mente. Voglio due che è necessario suo- partire dal paese e caniminare in silenzio nare al citofono delle periferie. Senza te- nel bosco con le lacrime agli occhi. Può MAURIZIO FERRERA — Permettetemi lecamere, senza social, ma con garbo e ri- sembrare romanticismo, ma è stata di citare un passo del Vangelo di Giovan- spetto, bisogna andare ad ascoltare colo- un'esperienza forte di condivisione. Mi ni: «La verità vi farà liberi». ro che vivono nei luoghi di marginalità e piace anche il concetto di riconoscimen- ANDREA GARREFFA — Sicuramente dare loro la dovuta importanza. Sono cit- to, che non deve rivolgersi solo agli altri faremo tesoro delle idee che propone tadini sempre più abbandonati e quindi ma anche a conoscere noi stessi. Ferrera sui «dnitti aletici», relativi alla sempre meno disposti a essere solidali. verità. Del resto abbiamo partecipato a Chi è privato di attenzione fa fatica ad diverse assemblee nelle scuole e una do- ascoltare gente che sta peggio di lui. Invi- manda ricorrente dei ragazzi è appunto: to tutti a leggere il libro La strada di Ann MAURIZIO FERRERA — Ora vorrei ra- come facciamo a capire se una notizia è gionare sulla fase successiva del vostro vera? C'è un grande disorientamento. Noi Perry. L'autrice è un'afroamericana che impegno, che vedete incentrata sulla par- abbiamo dato voce a un bisogno di verità, scrive negli anni Quaranta: racconta di tecipazione orizzontale dal basso. Ma la abbiamo smascherato la bugia dei cento- mia donna che vive in mi quartiere de- politica ha anche una dimensione verti- mila in piazza Maggiore. Ma un'azione gradato e va a raccontare la sua vita a un cale, quella della decisione. Se le persone del genere non si può compiere tutti i santone. Qui per la prima volta si sente hanno bisogni e aspirazioni, non basta giorni, quindi è enorme la responsabilità guardata: nessuno in precedenza, com- ascoltarle, discutere con loro, occorre dei mezzi d'informazione, di chi lavora presi assistenti sociali e poliziotti, aveva adottare delle soluzioni. Nel libro questa con le notizie. È una sfida tutt'altro che mai prestato attenzione alla sua voce e al- dimensione verticale è presente solo co- semplice, ma non può essere elusa, per- le sue esigenze. Perciò dico che il citofo- me cornice generale. Dite che le scelte ché dove dilaga la menzogna si disgrega- no va simbolicamente strappato a chi lo pubbliche devono basarsi su una vasta no le basi stesse della democrazia. ha usato in modo strumentale. Bisogna rappresentanza e su un'analisi seria dei fatti, ma il problema è anche come sele- CENTRO EINAUDI 2
zionare le istanze giunte dal basso. Non propulsione. Ora per noi si pone il noto frontare meglio la fatica necessaria e sa- tutte si possono soddisfare, alcune sono problema di come fa un movimento lutare di metterci nei panni degli altri. incompatibili tra loro. Che fare allora? Io spontaneo a consolidarsi nel tempo. Quindi vorrei insistere perché inseriate penso che dobbiate scendere da una cor- Molti di quei fenomeni finiscono per di- fra le priorità la rivalutazione del libro. nice valoriale elevata a linee strategiche sperdersi, noi stiamo cercando di darci ANDREA GARREFFA — Su questo più definite. Non vi chiedo che cosa pen- una forma. Abbiamo passato un mese di mettiamo la firma. L'istruzione e la lettu- sate dell'Uva o dell'Alitalia, ma di elabora- impasse decisionale, perché prima a de- ra sono al centro della nostra attenzione, re indicazioni sul futuro, su come correg- cidere eravamo noi quattro, adesso tutto come tutto ciò che permette di superare gere le iniquità, sul perché l'Italia non è più complicato. Anche sui contenuti ci la paura che ci fa percepire gli altri come cresce e i giovani vanno all'estero. Potreb- sono visioni diverse: c'è chi vuole insiste- una minaccia e non come una ricchezza. be essere utile connettervi con altri sog- re su tre o quattro punti qualificanti e chi MATTIA SANTORI — È importante la getti giovanili (uno è il gruppo Tortuga, preferisce elaborare un progetto com- lettura, ma conta di più l'esperienza di- ma ce ne sono altri) che non si sono spor- plessivo. Siamo in una fase embrionale e retta. Noi stiamo constatando che nel- cati le mani, però riflettono sulle scelte accettiamo suggerimenti. l'azione pratica mia marea di convinzioni della politica e propongono contenuti. GIULIA TRAPPOLONI—Per quanto ri- teoriche si disintegrano. Nella sinistra, a guarda i contenuti programmatici, una cui apparteniamo, ci sono infinite con- ANDREA GARREFFA — E senza dub- traddizioni. Basta mettere quattro perso- bio un passaggio necessario. Vorrei però scelta giusta può essere cercarli nei terri- tori che si sono attivati grazie alle Sardi- ne intorno a un tavolo e affiorano visioni precisare che il libro si pone fuori da que- diverse, difficili da conciliare. Domina sta prospettiva verticale. La sua ambizio- ne, vedere se le energie che abbiamo messo in moto possono anche indicarci l'individualismo, nessuno è disposto a ri- ne è documentare un percorso compiuto vedere le sue posizioni. Ma per convince- da noi quattro, con tutti i nostri limiti. punti da elaborare e sostenere. Non si tratta solo di intercettare i bisogni delle re le persone devi metterti in gioco, dare Per fare un passo avanti bisogna ricorrere l'esempio. Tra Gino Strada e Graziano a competenze che non abbiamo. I ragazzi periferie, come suggerisce la metafora del citofono. Bisogna attivare i territori, Delrio (tanto per fare un nome) ti fidi di di Tortuga ci hanno cercati e li incontre- più del primo, perché è andato di perso- remo. C'è interesse a conoscersi e a con- coinvolgerli in un processo decisionale. MATTIA SANTORI — Di recente io e na ad affrontare i problemi di cui parla. taminare le rispettive esperienze. MATTIA SANTORI — Quelli evocati da Andrea siamo andati a Scampia e a Ta- MAURIZIO FERRERA — Però Strada è Ferrera sono i temi su cui ci stiamo arro- ranto. Poi io ho visitato Certosa, quartiere credibile sui problemi che conosce. Non vellando giorno e notte. Al momento ab- di Genova sotto il ponte Morandi crollato lo metterei a decidere su questioni di fi- biamo una struttura fondata molto più nel 2018. Solo che siamo assediati dalla nanza internazionale. sulla fiducia e sul merito che sulla demo- pressione mediatica e non riusciamo a MATTIA SANTORI — Ciascuno ha le crazia. Non è detto che sia un male, ma se raggiungere quei luoghi in punta di piedi sue competenze. Però lo scopo delle Sar- ci chiedono da chi siamo stati scelti noi, e come vorremmo. Le periferie, che in ge- dine è unire storie diversissime, i comu- ancora di più da chi sono state scelte le nere non vogliono essere definite tali, so- nisti convinti e gli iscritti al Pd, che si ri- persone che vanno in tv o scrivono testi no diffidenti in partenza: se arrivi con trovano in un contesto nuovo, sgombrato per le Sardine, la risposta è che tutto è venti fotografi e operatori al seguito, la si- dai preconcetti, segnato dalla pratica successo un po' come veniva. Oggi abbia- tuazione non può che peggiorare. concreta e destrutturato rispetto alle mo circa 120 referenti in Italia e una tren- SILVIA AVALLONE — C'è un altro pun- esperienze tradizionali. tina nel resto d'Europa, la cui legittima- to importante su cui le Sardine si sono di- ANDREA GARREFFA—Conoscere l'al- zione deriva dal fatto che sono stati più mostrate sensibili. Mi riferisco alla lettu- tro da noi è una fatica e non è di moda, svelti a lanciare un evento su Facebook. ra, anzi al libro: un oggetto oggi poco ma vediamo crescere la voglia di farlo. MAURIZIO FERRERA — Però quello considerato e valorizzato, forse perché GIULIA TRAPPOLONI — Lo abbiamo che avete fatto non è per nulla illegittimo. non alla moda. Per me aprire un volume è visto con l'iniziativa «Sardina ospita Sar- La comunità che sceglie i suoi rappresen- un gesto politico e civile. Equivale all'usa- dina», quando i nostri dell'Emilia-Roma- tanti deve essere innanzitutto costituita. re il citofono come strumento per met- gna hanno aperto le porte a ragazzi pro- E ciò nella storia di solito avviene attra- tersi in contatto con le persone, perché venienti da tutta Italia per la manifesta- verso persone come voi, che si alzano in leggere un libro significa entrare nella vi- zione del 19 gennaio. Quanto al problema piedi e lanciano un'iniziativa intomo alla ta, nei pensieri di un altro. È liberatorio culturale, il cambiamento di linguaggio quale convergono altri. A quel punto sor- incontrare gli altri, perché nessuno può non può che partire dalle scuole. ge una comunità che, come state facendo essere felice nell'isolamento, hi rete si ri- ANDREA GARREFFA — E qui torna il voi, si pone il problema di selezionare i schia di conoscere solo gente che già la discorso sul potere dell'esempio. Noi lo suoi leader. Non c'è nulla di anomalo. pensa come noi. La carica di frustrazione abbiamo dato: narrando una storia, e di rabbia diffusa oggi nasce anche da riempiendo le piazze, stimolando la par- MATTIA SANTORI — A noi in realtà questa condizione, mentre sarebbe fon- tecipazione. Senza quelle azioni concrete non interessa tanto la rappresentanza damentale imparare a non avere paura di non saremmo qui. quanto il coinvolgimento, hi ogni attività chi è diverso. E i libri aiutano perché sono Antonio Carioti di gruppo, se non riesco a far sentire tutti l'inizio dell'incontro, consentono di af- partecipi, si perdono spinta, passione, S RIPRODUZIONE RISERVATA CENTRO EINAUDI 3
Le immagini Da sinistra a destra, sei Sono il fenomeno I momenti dell'esperienza delle Sardine. 14 novembre 2019: in piazza Maggiore a più rilevante Bologna il primo flash mob, guidato da quattro ragazzi, richiama a sorpresa 15 mila di questa stagione LE SARDINE nati C S W T W W persone; 14 dicembre 2019: le Sardine riempiono piazza politica, nato a San Giovanni a Roma, il luogo simbolo delle Bologna il 14 manifestazioni sindacali e del concerto del 1° Maggio; 19 gennaio 2020: nuovo novembre per ANDREA GARREFFA raduno a Bologna, ad una settimana dal voto in contestare i nu- ROBERTO MOROTTI MATTIA SANTORI Emilia-Romagna, in piazza 8 Agosto con artisti, scrittori e giornalisti (50 mila i meri della piazza GIULIA TRAPPOLONI Le Sardine non esistono. Il racconto dei fondatori presenti); 31 gennaio: i quattro fondatori delle di Salvini. Ora EINAUDI STILE UBERO Pagine 87, € 12 Sardine a Treviso fanno visita a Fabrica, centro pubblicano un ricerche fondato da Oliviero L'uscita Toscani e posano per una foto con Luciano Benetton ibro, che è la sto- Il volume Le Sardine non esistono esce in libreria martedì 10 marzo (molte polemiche sul web); 11 febbraio: primo incontro ria di un'amicizia con le istituzioni nella persona del ministro per il prima ancora Sud, Giuseppe Provenzano (il giorno dopo visita al collega titolare degli Affari che un manifesto. regionali Francesco Boccia); 29 febbraio: una Li abbiamo invitati delegazione guidata da Mattia Santori, Jasmine Cristallo e Lorenzo Donnoli a parlarne interviene ad Amia ài Maria De Filippi su Canale 5 con il politologo I libri citati La verità al potere di Maurizio Maurizio Ferrera Ferrera e Franca DAgostini è edito da Einaudi. Lo strado di Ann Petry da Mondadori e la scrittrice Silvia Avallone CENTRO EINAUDI 4
Il movente iniziale è stato recuperare la verità dei fatti con un'esperienza diretta Ora servono nuovi contenuti In via Solferino Qui sopra: nella sala Albertini del «Corriere», le tre Sardine che hanno partecipato al dibattito. Da sinistra: Andrea Garreffa (32 anni, guida ambientale escursionistica); Giulia Trappoloni (30 anni, fisioterapista e insegnante di danza); Mattia Santori (32 anni, ricercatore per i mercati energetici). Non ha potuto partecipare Roberto Moratti (31 anni, ingegnere). Servizio fotografico di Stefano De Grandis (Fotogramma) CENTRO EINAUDI 5
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