Persone abbandonate a casa - New Media Press

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Persone abbandonate a casa - New Media Press
Codacons    su    emergenza
Covid-19:    centinaia    di
persone abbandonate a casa
Cronaca Milano e Lombardia: Sono dati scioccanti quelli
apparsi sul Fatto Quotidiano di venerdì scorso: 9 persone su
10 muoiono per Coronavirus, direttamente ed indirettamente,
fuori dalle terapie intensive (a casa, in posti di fortuna,
negli ospedali).

L’87% del totale dei decessi.

Centinaia di persone sono completamente abbandonate a loro
stesse, con sintomi anche gravi (febbre alta, problemi
respiratori ecc.) nelle loro case, senza possibilità di fare
tamponi e senza alcuna assistenza medica, nella speranza che i
loro sintomi non si aggravino tanto da dover essere ricoverati
nelle terapie intensive.

Così facendo al momento del ricovero il paziente presenta un
quadro clinico fortemente compromesso, che diminuisce la
possibilità di salvarsi, e occupa un prezioso posto in terapia
intensiva per parecchi giorni e settimane.

“E’ il momento delle decisioni estreme. Stiamo abbandonando
persone al loro destino. Lanciamo il nostro appello al Comune
di Milano, alla Regione Lombardia ed al Governo, requisiamo
gli alberghi, le strutture turistiche e le strutture private,
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ricoveriamo tutti i sintomatici che necessitano assistenza e
cure mediche, forniamogli aiuti, è un circolo vizioso.

Se lasciamo aggravare i malati nelle loro abitazioni il
ricovero avverrà sempre troppo tardi, occupando posti nelle
terapie intensive, già prossime al collasso.

Ogni giorno di ritardo costa vite umane. Non possiamo
abbandonare nessuno.”

L’Associazione conclude ringraziando tutti gli operatori
sanitari, i medici, gli infermieri, i poliziotti, i cassieri,
e tutti coloro che ancora stanno ancora lavorando per tutti
noi rischiando la propria salute. Vi siamo vicini.

                                                       (c.s.)
                                                     Codacons

Coronavirus: come riconoscere
le fake news
I consigli degli esperti di Eo Ipso, agenzia giornalistica di
comunicazione (www.eoipso.it)

La paura aiuta a diffondere le fake news. Lo abbiamo visto in
questi giorni. Sul Coronavirus ne sono circolate di più
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diverse: dallo sconto sui funerali alla pericolosità degli
animali domestici, dal passaggio di elicotteri per spruzzare
disinfettante alla creazione di medicine e cure già
disponibili. Sono girate talmente tante fake news che la Corte
dei conti europea (European court of auditors, Eca) ha aperto
un’inchiesta sulla resilienza delle misure intraprese dall’Ue
con lo “Eu Action plan against disinformation” per arginare la
diffusione di fake news che possono causare un grave danno
pubblico.

Vi ricordiamo che in Italia sono già state arrestate delle
persone per “diffusione di notizie false e provocatorie”

Che cosa possiamo fare noi per difenderci dalle fake news,
dalle notizie false, che trovano terreno facile sui social e
nel web? Parlano Marino Pessina e Chiara Porta, Ceo e
direttore responsabile dell’agenzia di comunicazione
giornalistica Eo Ipso (www.eoipso.it)

“Le fake news fanno leva sul sensazionalismo, sulla falsa
esclusività della notizia veicolata e sono caratterizzate da
titoli creati ad arte per invogliare a cliccarci sopra.

Come smascherare una fake news?

Prima di tutto controllate la fonte. Sembrerà banale, ma non
lo è. La notizia arriva da un giornale, da una testata on
line, dal blog di un giornalista conosciuto? Possiamo stare
tranquilli, perché i giornalisti hanno l’obbligo di
controllare la veridicità di quello che pubblicano. Se,
invece, chi pubblica non è un organo di informazione, ma un
sito generico, meglio proseguire con i controlli. E due sono
quelli da fare:

o 1) risalire dalla news alla fonte originaria? Facciamo un
esempio: se una notizia parla di un’azienda, normalmente
quell’informazione è reperibile anche sul sito istituzionale
della stessa industria; se parla di un provvedimento
istituzionale, certamente deve essere stato pubblicato anche
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sul sito dell’ente in questione.        Se   non   si   trova   la
corrispondenza, meglio dubitare.

o 2) controllare se la stessa news è data da più fonti
attendibili: se una notizia clamorosa è vera, infatti, in poco
tempo viene ribattuta da tutte le agenzie di stampa e dai
media. Quindi, se il presunto «scoop» si trova solo su un sito
generico, meglio dubitare.

Cosa fare se vedete una notizia “clamorosa” sui social?

Controllate che la persona che l’ha postata sia reale, un
trucco può essere controllare da quanto esiste il profilo.
Quanti post ha? Se sono molto pochi, tipo due o tre, il
rischio che sia un falso esiste. Ci sono almeno tre o quattro
immagini della persona di quel profilo? Anche questo è dato
indicativo: spesso i fake hanno una foto sola o non ne hanno.
E sono pochi i profili reali senza una foto rispetto a quelli
che la mettono. Succede spesso anche quando rubano l’identità
di una persona. Su Facebook si può vedere se il profilo
partecipa a dei gruppi e, anche, se non sono riservati, che
amici ha. Sono tutte informazioni che ci aiutano a fare un
quadro di chi sta dietro la notizia che ci viene data.
Se ci si accorge che la notizia proviene da un fake, meglio
segnalarlo, così da aiutare l’intera comunità a non farsi
trarre in inganno.
Non condividete una notizia se non siete sicuri della sua
veridicità.
Non mettete reazioni a un post se non siete sicuri della
fonte: le fake news spesso si diffondono facendo leva proprio
sull’emozione di poter essere tra i primi a condividere con
gli amici una notizia estremamente positiva o molto negativa.

Cosa fare, infine, se le fake news attaccano la nostra
organizzazione o la nostra azienda? In questo caso è
determinante agire velocemente, per fare in modo che la
diffusione di notizie false su voi e il vostro mondo venga
arginata con delle notizie vere.
Ancora prima di fare una denuncia per diffamazione, chiedete
che le notizie vengano rimosse, segnalatele sui social come
false, e fate fare la stessa segnalazione dai vostri
collaboratori.
Contemporaneamente, preparate e diffondete il più velocemente
possibile un comunicato stampa per denunciare l’attacco,
spiegare quale sia realmente la situazione e illustrare le
azioni che sono state intraprese, o che si intende mettere in
atto, per fermare l’attacco.
Così facendo, nel 90% dei casi, la verità soppianta le fake.
Se siete sotto attacco serve un monitoraggio costante di ciò
che viene pubblicato sui social, sul web e sui media in
generale, in modo da poter agire istantaneamente la
situazione”.

“Mai come in questi tempi il giornalismo rigoroso e imparziale
è così importante. Ed è essenziale la cosiddetta “stampa”: dai
portali web locali ai grandi giornali – concludono Marino
Pessina e Chiara Porta, Ceo e direttore responsabile
dell’agenzia di comunicazione giornalistica Eo Ipso
(www.eoipso.it) -. Con meno della metà dei reporter che
avevano una volta, le organizzazioni giornalistiche stanno
aiutando le comunità a superare una crisi senza precedenti. E
stanno riuscendo a svolgere l’altra funzione chiave della
libera stampa in una democrazia: dare conto e commentare le
azioni dei politici e dei funzionari pubblici”.
Protezione Civile: al momento
46.638   persone   risultano
positive al virus
Presso la sede del Dipartimento della Protezione Civile
proseguono i lavori del Comitato Operativo al fine di
assicurare il coordinamento degli interventi delle componenti
e delle strutture operative del Servizio Nazionale della
protezione civile. Nell’ambito del monitoraggio sanitario
relativo alla diffusione del Coronavirus sul territorio
nazionale, al momento 46.638 persone risultano positive al
virus. Ad oggi, in Italia sono stati 59.138 i casi totali.

Nel dettaglio: i casi attualmente positivi sono 17.885 in
Lombardia, 6.390 in Emilia-Romagna, 4.644 in Veneto, 4.127 in
Piemonte, 2.231 nelle Marche, 2.144 in Toscana, 1.351 in
Liguria, 1.272 nel Lazio, 866 in Campania, 738 in Friuli
Venezia Giulia, 885 nella Provincia autonoma di Trento, 648
nella Provincia autonoma di Bolzano, 748 in Puglia, 596 in
Sicilia, 539 in Abruzzo, 500 in Umbria, 354 in Valle d’Aosta,
327 in Sardegna, 260 in Calabria, 81 in Basilicata e 52 in
Molise.
Sono 7.024 le persone guarite. I deceduti sono 5.476, ma
questo numero potrà essere confermato solo dopo che l’Istituto
Superiore di Sanità avrà stabilito la causa effettiva del
decesso.

                                 Aggiornamento delle ore 18.00

“Edèra” il nuovo album de Le
Fasi/Video
Anticipato dal singolo “Via Roma”, esce in cd ed in digitale,
il 20 marzo 2020, il nuovo ed atteso album “Edèra” della band
partenopea Le Fasi, produzione artistica Michele Guberti di
Massaga Produzioni, distribuito da Alka Record Label.

Durante la composizione di “Edèra”, la band ha sperimentato
generi e parole nuove, spesso accompagnati da un disagio
tipico di chi sta cambiando pelle. Il nome nasce dalla tenacia
che, proprio come la pianta rampicante, cresce su muri, rocce,
nei boschi senza curarsi di “dove” ma di “come” e soprattutto
restando sempre verde.

Tracklist: 01 Camelia, 02 Via Roma, 03 Dint e man, 04 Ibrido,
05 Nient a’ perdere, 06 Solo, 07 Centro commerciale, 08 O
stupure du munno, 09 Connola senza mamma.

Le Fasi sono un gruppo pop rock formatosi nel giugno 2012 a
Napoli. Nella primavera del 2013 pubblicano il singolo
d’esordio “Ricordi Di Un’Estate”, che apre le porte del
circuito alternativo campano portando alla pubblicazione
dell’EP “LE FASI 1.0”.
Dal 2013 al 2016 partecipano a numerosi festival nazionali tra
cui Meeting del Mare, PummarockFest, vincitori del Festival di
Napoli con il brano “O Stupure do Munno” e finalisti all’Hit
Week Music Contest.
Nell’autunno 2015, grazie alla partecipazione al programma
televisivo Amici di Maria De Filippi, conoscono Fabrizio Moro.
L’artista permette al gruppo di aprire i suoi concerti.
Nel Dicembre 2016 pubblicano l’album “Lucida Follia”, 9
inediti che anticipano 2 tour nazionali e svariati opening act
di concerti, tra cui i Rio, Clementino, Foja, Almamegretta ed
Arisa (in collaborazione con Radio Marte, presentata dai The
Jackal).
Il 18 gennaio 2019 esce “Ultima pagina”, bonus track
dell’album “Lucida follia” che chiude l’omonimo ciclo per
affacciarsi ad una sperimentazione      di   generi   e   parole
totalmente differente.

Le Fasi sono:
Genny Arienzo (Voce e piano)
Ernesto Borruto (chitarra e cori)
Enzo Servo (batteria)
Antonello Amoroso (basso).

Produzione artistica: Michele Guberti per Massaga Produzioni
Registrato e mixato: da Federico Viola e Michele Guberti
presso Animal House Studio di Ferrara
Distribuzione: Alka Record Label
Promozione/ufficio stampa: Alka Record Label e Rossella
Vetrano
Edizioni a cura di Materiali Musicali

La trasmissione RAI “Che
Tempo Che Fa” di Fabio Fazio
,   dedicata  all’emergenza
Coronavirus
Domenica 22 marzo 2020 su Rai2 torna Che Tempo Che Fa di Fabio
Fazio con un’altra puntata di grande servizio pubblico e
informativo ampiamente dedicata all’emergenza Coronavirus:
diversi contributi e collegamenti sul tema sono previsti sia
nell’appuntamento delle ore 21.00 sia in quello precedente
delle ore 19.40 con Che Tempo Che Farà.

Ospiti della puntata, che vede gli interventi di Luciana
Littizzetto, Filippa Lagerbåck, Gigi Marzullo, Mago Forest,
Nino Frassica: il sindaco di Milano Giuseppe Sala; il capo
della Protezione Civile Angelo Borrelli; il virologo Roberto
Burioni; il sindaco di Bergamo Giorgio Gori; l’economista
Carlo Cottarelli; il primario del reparto di Terapia Intensiva
cardiovascolare e generale dell’ospedale San Raffaele di
Milano Alberto Zangrillo; il direttore dell’Istituto di
ricerche farmacologiche Mario Negri e primario emerito
dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo Giuseppe Remuzzi;
il primario del Pronto Soccorso dell’ospedale civile di Urbino
Filippo Mezzolani, il sindaco di Delia Gianfilippo Maria
Bancheri, il sindaco di Medicina Matteo Montanari; il CT della
Nazionale italiana di calcio Roberto Mancini che con la FIGC
ha lanciato sui social network la campagna di comunicazione
#leregoledelgioco.

Prosegue lo spazio con l’aggiornamento dal mondo, con il
direttore di Rai News Antonio Di Bella e i corrispondenti Rai
Claudio Pagliara da New York, Iman Sabbah da Parigi, Rino
Pellino da Berlino, Marco Varvello da Londra e Giammarco
Sicuro da Madrid.

E ancora: Andrea Bocelli, che ha appena promosso una raccolta
fondi per l’ospedale di Camerino; Fedez, che con la moglie
Chiara Ferragni ha lanciato una raccolta fondi per il San
Raffaele; Federica Brignone, vincitrice dell’ultima Coppa del
Mondo di sci; Mahmood, che eseguirà una versione speciale
dell’ultimo singolo “Rapide” con Dardust al pianoforte; il
mattatore Enrico Brignano.

Che Tempo Che Fa è realizzato da Rai2 in collaborazione con
l’OFFicina e va in onda dagli studi del Centro di Produzione
Rai di Milano con la regia di Cristian Biondani. Che Tempo Che
Fa è scritto da: Gianluca Brullo, Fabio Fazio, Walter Fontana,
Arnaldo Greco, Veronica Oliva e Piero Guerrera, con la
consulenza di Stefano Faure, Giacomo Freri, Giacomo Papi e
Antonietta Zaccaro. La scenografia è di Marco Calzavara.
Produttore esecutivo Rai Luisa Pistacchio, Produttore
esecutivo L’OFFicina Max Giammarrusti.
Coronavirus: sono 37.860 i
positivi
Presso la sede del Dipartimento della Protezione Civile
proseguono i lavori del Comitato Operativo al fine di
assicurare il coordinamento degli interventi delle componenti
e delle strutture operative del Servizio Nazionale della
protezione civile. Nell’ambito del monitoraggio sanitario
relativo alla diffusione del Coronavirus sul territorio
nazionale, al momento 37.860 persone risultano positive al
virus. Ad oggi, in Italia sono stati 47.021 i casi totali.

Nel dettaglio: i casi attualmente positivi sono 15.420 in
Lombardia, 5.089 in Emilia-Romagna, 3.677 in Veneto, 3.244 in
Piemonte, 1.844 nelle Marche, 1.713 in Toscana, 1.001 in
Liguria, 912 nel Lazio, 702 in Campania, 555 in Friuli Venezia
Giulia, 600 nella Provincia autonoma di Trento, 530 nella
Provincia autonoma di Bolzano, 551 in Puglia, 379 in Sicilia,
422 in Abruzzo, 384 in Umbria, 257 in Valle d’Aosta, 288 in
Sardegna, 201 in Calabria, 39 in Molise e 52 in Basilicata.

Sono 5.129 le persone guarite. I deceduti sono 4.032, ma
questo numero potrà essere confermato solo dopo che l’Istituto
Superiore di Sanità avrà stabilito la causa effettiva del
decesso.

                                 Aggiornamento delle ore 18.00
Campania: il Governatore De
Luca   fa  il   punto   sulla
situazione Coronavirus /Video
http://www.regione.campania.it/assets/videos/6oiu12ukncz4nzy1.
m4v

“Mancini             Maldestri”, nuovo
singolo               del   cantautore
Daniele Fortunato
Dal 20 marzo sarà in rotazione radiofonica e disponibile su
tutte le piattaforme digitali e nei digital stores “MANCINI
MALDESTRI”, nuovo singolo del cantautore DANIELE FORTUNATO.

Un valzer folk intimo e carico di vissuto, voce, chitarra
acustica e armonica, colorato dalle tinte jazz di Milko
Merloni al contrabbasso e Gianluca Nanni alla batteria:
“Mancini maldestri” è nata così. Questa canzone narra
l’incontro, dopo vent’anni, del primo tormentato amore
dell’adolescenza. Due adulti, si ritrovano così ad avere una
seconda occasione per scrivere “nello stesso verso” una nuova
pagina della propria vita.

«“Mancini maldestri” è, prima di tutto, una storia vera
divenuta canzone – spiega Daniele Fortunato a proposito del
suo nuovo singolo – racconto un profondo legame intriso di
poesia, fatica quotidiana e lampi di ricordi. I miei
protagonisti si sono amati la prima volta appena affacciati
sul mondo, in quella complicata età dell’adolescenza per poi
ritrovarsi dopo vent’anni, immersi in responsabilità,
cambiamenti significativi e forti consapevolezze».

Biografia

Daniele Fortunato è un cantautore e maestro elementare: due
strade che si intrecciano e si completano. Nasce a Novara e
vive a Rimini, città in cui intraprende un’intensa attività
live. Ha pubblicato due album: “Ad occhi chiusi” e “Nuvole di
cartapesta” prodotti dal musicista Paolo Pizzimenti e
distribuiti da Believe Digital. Collabora come compositore per
le library Soundiva e Preludio (Disney Channel, Fox, La7). Il
suo nuovo singolo, “Mancini maldestri”, sarà in rotazione
radiofonica e disponibile in digitale a partire dal prossimo
20 marzo.
Coronavirus/IDO: disagio si
amplifica,    in  aiuto   8
videotutorial al giorno
ROMA – Ansia, attacchi di panico, stress, rabbia,
frustrazione, paura e bisogno di chiarimenti sul decreto per
capire quali sono i limiti imposti dalle restrizioni ad
uscire. Ogni giorno sono circa 7.000 le richieste di aiuto e
informazione che arrivano dagli adolescenti sul portale
Diregiovani.it, dove l’Istituto di Ortofonologia (IdO) ha
attivato uno sportello di supporto psicologico on line gestito
da un team di 30 psicoterapeuti esperti dedicati
esclusivamente ad aiutarli ad affrontare al meglio l’emergenza
Coronavirus. Il servizio online si chiama ‘Lontani ma vicini’,
ma l’impegno dell’IdO non finisce qui, perché oltre ai giovani
ci sono le famiglie con bambini che possono presentare
difficoltà più o meno rilevanti. Per loro il Centro di
diagnosi e riabilitazione ha attivato sul sito
Ortofonologia.it lo sportello clinico ‘IdO con Voi’, a cui
risponde un’equipe di medici, pediatri, neuropsichiatri
infantili, psicologi e psicoterapeuti dell’età evolutiva,
logopedisti, psicomotricisti. Entrambi gli sportelli stanno
ricevendo un numero straordinario di contatti, e per questo
motivo ogni pagina web sarà arricchita con 4 video-tutorial al
giorno, relativi ad attività ludico-ricreative e laboratoriali
da proporre in casa e sulle terapie riabilitative suddivise
per aree di intervento e fasce d’età.
A disposizione delle famiglie anche l’indirizzo email
riabilitazioneminori@ortofonologia.it e il numero 3450391519
(solo sms o whatsapp).
“I giovani dentro casa risentono la forzata residenzialità-
spiega Federico Bianchi di Castelbianco, direttore dell’IdO-
una chiusura che alla lunga potrà far aumentare quelle
situazioni difficili di cui sono già portatori. Il disagio si
è amplificato. A tutto ciò si aggiunge il panico degli adulti,
che accresce la paura nei figli. È vero che nessun giovane sia
morto di Coronavirus, però non è sufficiente dire questo per
fugare dubbi e timori, anche perché tanti nonni nel frattempo
se ne sono andati”.
La scuola sicuramente è un importante sostegno. “La didattica
a distanza ha dato grandi risultati- conferma lo
psicoterapeuta- ma non è semplice per gli studenti mantenere
l’attenzione senza avere un contatto visivo o fisico diretto
con il docente o i compagni di banco”. Nei bambini, invece,
“aumentano le crisi di pianto, le alterazioni del ritmo sonno-
veglia e i manierismi. I genitori sono sempre più preoccupati-
continua lo psicologo- nervosi, litigano con maggiore facilità
e questo malumore ricade sui figli. Per non parlare poi della
paura se un bambino piccolo manifesta un pochino di febbre-
aggiunge Castelbianco- ecco che si risveglia nella madre o nel
padre l’incubo del Coronavirus con tutte le sue conseguenze”.
A complicare il tutto c’è il lavoro da casa. “Non è così
semplice per i genitori lavorare a distanza-rimarca lo
psicologo- passare da una convivialità lavorativa a una
solitudine totale davanti al Pc e questa frustrazione va
compresa e non giudicata. Adesso stanno tutti dentro casa e
c’è un confronto che purtroppo sta diventando troppo spesso
uno scontro tra i familiari. Sono tutti nervosi, ragazzi e
genitori- spiega Castelbianco- perché vivere insieme non è
facile, ma questa incapacità è vecchia seppure se ne parli
solo ora”.
L’Istituto di Ortofonologia affronta quotidianamente le
problematiche connesse al mondo della famiglia, perché sono
decine di anni che lavora accanto ai giovani, ai genitori e
agli insegnanti , anche per questo per gli adolescenti ha
attivato sul portale Diregiovani.it gli sportelli di supporto
psicologico online ‘Chiedilo agli esperti’ e ‘Se so è meglio’
(focalizzato sulle problematiche sessuali). Inoltre, l’IdO è
presente nelle scuole con sportelli di ascolto gestiti sempre
da un team di psicoterapeuti esperti. L’emergenza Coronavirus
ha, quindi, spinto l’Istituto a far sentire la sua presenza
ancor più forte con le iniziative ‘Lontani ma vicini’ e ‘IdO
con voi’. “Se il bisogno di aiuto si manterrà alto, come sta
avvenendo, facilmente manterremo attivi i servizi anche dopo
l’emergenza- conclude Castelbianco- perché abbiamo visto che
hanno una loro funzione ed è corretto aiutare tutti”.

Marco Bonvicini Drops Music
Video for “Tell Me Your Lies”
Watch the first music video from the folk-rock singer’s new
album “Colors”
Tell Me Your Lies is the first video from folk rock singer and
songwriter Marco Bonvicini’s new album Colors, out today.

Shot by Anthony Armaroli at El Garaje, in Bologna, Italy it
features professional dancer Cecilia Despini.

The video depicts the metaphorical journey in the mind of a
man who has been lied to.

Lights and shadows, this song is the darkest chapter in the
album Colors, out March now digitally available everywhere.

Coronavirus:  aggiornamento
Protezione   Civile,   sono
33.190 i casi di positività
in Italia
Presso la sede del Dipartimento della Protezione Civile
proseguono i lavori del Comitato Operativo al fine di
assicurare il coordinamento degli interventi delle componenti
e delle strutture operative del Servizio Nazionale della
protezione civile.    Nell’ambito del monitoraggio sanitario
relativo alla diffusione del Coronavirus sul territorio
nazionale, al momento 33.190 persone risultano positive al
virus. Ad oggi, in Italia sono stati 41.035 i casi totali.
Nel dettaglio: i casi attualmente positivi sono 13.938 in
Lombardia, 4.506 in Emilia-Romagna, 3.169 in Veneto, 2.754 in
Piemonte, 1.622 nelle Marche, 1.422 in Toscana, 883 in
Liguria, 741 nel Lazio, 605 in Campania, 522 in Friuli Venezia
Giulia, 491 nella Provincia autonoma di Trento, 421 nella
Provincia autonoma di Bolzano, 449 in Puglia, 321 in Sicilia,
366 in Abruzzo, 328 in Umbria, 209 in Valle d’Aosta, 204 in
Sardegna, 164 in Calabria, 38 in Molise e 37 in Basilicata.

Sono 4.440 le persone guarite. I deceduti sono 3.405, ma
questo numero potrà essere confermato solo dopo che l’Istituto
Superiore di Sanità avrà stabilito la causa effettiva del
decesso.

                                 Aggiornamento delle ore 18.00

Coronavirus: istruzioni sul
rientro    degli   italiani
dall’estero
Autoisolamento e sorveglianza sanitaria per 14 giorni

I connazionali che rientrano in Italia da altri Paesi verranno
sottoposti ai controlli aeroportuali previsti e attivati, fin
dall’inizio dell’emergenza, grazie al supporto e alla
disponibilità del volontariato di protezione civile e del
personale sanitario. La Polizia di Stato effettuerà i consueti
controlli di frontiera agevolando la compilazione della
prevista autocertificazione per il rientro presso il proprio
domicilio, residenza o abitazione.

In ottemperanza alle misure vigenti per la mobilità delle
persone all’interno del territorio nazionale, sarà consentito
ad una sola persona raggiungere lo scalo aereo, ferroviario o
marittimo, per agevolare il rientro verso la residenza o il
domicilio del connazionale. Lo spostamento in questione
rientrerà tra le fattispecie di “stato di necessità” che dovrà
essere autocertificato con il modulo messo a disposizione del
Viminale, compilato in tutte le sue parti indicando, in
particolare, il tragitto percorso.

Inoltre, come previsto dal Decreto 120/2020 del Ministero
delle Infrastrutture e dei Trasporti, di concerto con il
Ministero della Salute, i connazionali che rientrano
dall’estero, anche in assenza di sintomi riconducibili al
Covid-19, dovranno obbligatoriamente comunicare il proprio
ingresso in Italia al Dipartimento di prevenzione dell’Azienda
Sanitaria locale. Saranno inoltre sottoposti alla sorveglianza
sanitaria e all’isolamento fiduciario per un periodo di
quattordici giorni.

                                                        (c.s.)

                                   Protezione civile nazionale
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