Piano di Emergenza Intercomunale - Comune di Pescasseroli

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Piano di Emergenza Intercomunale - Comune di Pescasseroli
GESTIONE ASSOCIATA DI PROTEZIONE CIVILE
                               ALTO SANGRO

                                   Comuni di
Barrea, Civitella Alfedena, Opi, Pescasseroli, Villetta Barrea

Piano di Emergenza Intercomunale

   Aggiornamento: 10/2017
   Responsabile per l’aggiornamento: geom. Massimiliano Mazzulli
   Aggiornamento a cura di: dott. Angelo Campoleoni
Piano di Emergenza Intercomunale - Comune di Pescasseroli
Aggiornamento 0   Piano di Emergenza Intercomunale Alto Sangro
                  PIANO INTERCOMUNALE
Anno 2017

    Struttura del Piano Intercomunale
LIVELLO INTERCOMUNALE

           Piano di Emergenza Intercomunale Alto Sangro
     - Tav 1 – Inquadramento, Risorse ed Infrastrutture

     - Tav.2 – Rischi Territoriali

LIVELLO COMUNALE
           Piano di Emergenza Comunale – Comune di Barrea

     - Tav.1BA – Inquadramento, Risorse ed Infrastrutture

     - Tav.2BA - Rischi Territoriali

           Piano di Emergenza Comunale – Comune di Civitella Alfedena

     - Tav.1CA – Inquadramento, Risorse ed Infrastrutture

     - Tav.2CA - Rischi Territoriali

           Piano di Emergenza Comunale – Comune di Opi

     - Tav.1OP – Inquadramento, Risorse ed Infrastrutture

     - Tav.2OP - Rischi Territoriali

           Piano di Emergenza Comunale – Comune di Pescasseroli

     - Tav.1PE – Inquadramento, Risorse ed Infrastrutture

     - Tav.2PE - Rischi Territoriali

           Piano di Emergenza Comunale – Comune di Villetta Barrea

     - Tav.1VB – Inquadramento, Risorse ed Infrastrutture

     - Tav.2VB - Rischi Territoriali

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 Anno 2017

Sommario
Premessa ....................................................................................................................................... 3
   1.      Inquadramento Territoriale – TAV.1 .................................................................................. 4
        1.1 Dati Generali ...................................................................................................................... 4
        1.2 Popolazione e Presenza Turistiche .................................................................................... 6
        1.3 Infrastrutture: Rete viaria e Piazzole di atterraggio elicotteri ............................................... 8
        1.4 Urbanizzato, Servizi e Patrimonio Edilizio ........................................................................ 10
        1.5 Reti di Servizio – Lifelines, Stazioni di Rilevamento ......................................................... 11
        1.6 Inquadramento Geologico-Geomorfologico ...................................................................... 11
        1.7 Idrografia.......................................................................................................................... 12
        1.8 Inquadramento Climatico ................................................................................................. 16
   2.      Rischi del territorio – TAV.2............................................................................................. 18
   3.      Modello di Intervento, Strutture e Risorse ...................................................................... 19
        3.2 Il Presidio Territoriale ....................................................................................................... 23
        3.3 Le Aree di Emergenza ..................................................................................................... 23
        3.4 Mezzi ed Attrezzature, Associazioni e Risorse Private ..................................................... 23
   4.      Informazione, comunicazione ed aggiornamento del piano ......................................... 24
   A - RISCHIO IDROGEOLOGICO E IDRAULICO – TAV.2 .............................................................. 28
   B - RISCHIO INCENDIO BOSCHIVO DI INTERFACCIA – TAV.2.......................................................... 29
   C - RISCHIO SISMICO – TAV.2. ............................................................................................... 30
   E - RISCHIO NEVE/GHIACCIO ................................................................................................ 37
   F - RISCHIO VALANGHE – TAV.2 ........................................................................................... 38
   5.      Allegati .............................................................................................................................. 39
   6.      Bibliografia ....................................................................................................................... 39

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Premessa
       La Regione Abruzzo con le “Linee Guida per i Piani Comunali ed intercomunali di emergenza”
approvate con D.G.R. n. 19 del 13 gennaio 2015, ha voluto fornire indicazioni utili per la predisposizione da
parte dei Comuni di Piani Comunali ed Intercomunali di Protezione Civile. La definizione di procedure
standardizzate per i tutti i Comuni si rende necessaria al fine di consentire l’attivazione dei sistemi comunali
di protezione civile, con il coordinamento e l’ottimizzazione di tutte le risorse presenti sul territorio, potendo
così operare con la massima sinergia in caso di emergenza. Le indicazioni riportate risultano allineate con gli
indirizzi operativi definiti a livello nazionale dal Dipartimento della Protezione Civile per tutte le Regioni
italiane.

       Il Piano di emergenza sia di livello comunale che Intercomunale rappresenta l’insieme delle procedure
d’intervento da attuare al verificarsi di un evento emergenziale, garantendo il coordinamento delle strutture
chiamate a gestire l’emergenza. Il Piano di Emergenza definisce le principali azioni da svolgere ed i soggetti
da coinvolgere al verificarsi di un evento emergenziale e riporta il flusso delle informazioni che deve essere
garantito tra i soggetti istituzionali (in particolare, Sindaco, Prefetto, Presidenti di Provincia e Regione) e tra il
Comune e i soggetti operanti sul territorio che concorrono alla gestione dell’emergenza, nonché le azioni per
garantire la tempestiva comunicazione/informazione della popolazione.

       Il presente piano descrive pertanto il modello di intervento da mettere in atto le tipologie di rischio
che interessano il territorio comunale

       Le Linee Guida recepiscono la D.G.R. n. 365 del 12.05.2014 (modificata con D.G.R. n. 172 del
04.03.2015) con la quale è stato approvato il “Sistema di Allertamento Regionale Multirischio”. Tali
procedure nascono con l’obiettivo di definire un sistema di allertamento regionale concordato con le
componenti istituzionali e le strutture operative del sistema protezione civile, al fine di dare attuazione alle
Direttive nazionali e di rendere omogenea la comunicazione in ambito regionale. Il documento descrive i
principi generali che regolano l’allertamento nel sistema nazionale e regionale, le fasi di allertamento ed il
ruolo del Centro Funzionale Decentrato d’Abruzzo.

      Il Piano comunale di Emergenza distingue le attività in:

          • Attività in tempo ordinario;

          • Attività in emergenza.

      Per quanto riguarda le attività in ordinario, in primo luogo si fa riferimento alla redazione,
aggiornamento e nella verifica del Piano stesso. Tali attività sono finalizzate, alla conoscenza delle risorse
disponibili a livello comunale, da utilizzare in caso di emergenza, assicurando azioni integrate di intervento
nonché all’organizzazione a livello comunale della comunicazione sui rischi del territorio e sui comportamenti
da seguire in caso di emergenza, da parte della popolazione coinvolta.

       Le attività in emergenza, riguardano, l’insieme delle azioni da mettere in atto secondo il modello di
intervento sopraindicato.

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             1. Inquadramento Territoriale – TAV.1

     1.1 Dati Generali
Servizio Associato                        ALTO SANGRO

Comuni Aderenti                           Barrea, Civitella Alfedena, Opi, Pescasseroli, Villetta Barrea

Comune Capofila                           Pescasseroli

Provincia                                 L’Aquila

                                          Centro Polifunzionale - Pescasseroli – viale Principe di Napoli
Centro Operativo Intercomunale
                                          (struttura in fase di ristrutturazione)

Estensione territoriale                   278,21 km²

Tipologia del Territorio                  MONTANO

Popolazione residente                     4251

Principali vie di comunicazione           SS83, SR509, SR479, SP17, SP59, SP16

                                          Fiume Sangro
Corsi d’acqua e corpi idrici principali
                                          Lago di Barrea
                                          Alfedena, Picinisco (FR), Rivisondoli, Roccaraso, Scanno,
                                          Scontrone, Settefrati (FR), Alvito (FR), Bisegna, Campoli
Comuni confinanti
                                          Appennino (FR), Gioia dei Marsi, Lecce nei Marsi, Opi, San
                                          Donato Val di Comino (FR), Scanno, Villavallelonga
Altitudine                                893 mslm min                 2285 mslm max

Sismicità                                 ZONA 1-2 – Zone caratterizzate da elevata sismicità

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       Il territorio oggetto di questo Piano, si estende per circa 280 Kmq, è composta da 5 Comuni (Barrea,
Civitella Alfedena, Opi, Pescasseroli e Villetta Barrea) e si colloca nella parte Alta del bacino del fiume
Sangro, in Regione Abruzzo, al confine con la Regione Lazio e la Regione Molise. L’intero territorio ricade
parzialmente entro i confini del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Il suo territorio si pone tra gli 893
mslm (Lago di Barrea) fino ai 2285 mslm (Monte Greco) ed è delimitato da una serie di rilievi, i più importanti
dei quali sono il Monte Marsicano 2245, il Monte Palombo 2013, Monte di Valle Caprara 1998, Monte la
Rocca 1924, il Monte Greco 2285, Monte Forcone 2228.

       Tutti i Comuni oggetto del piano sono connotati dalla presenza di un ambito di fondovalle, lungo il
quale scorre il fiume Sangro ed estesi ambiti montani, occupati perlopiù da boschi, pascoli e prati d’alta
quota.

        Il Comune capofila del territorio dell’Alto Sangro è Pescasseroli, che si pone al confine nord della
vallata e del territorio di riferimento e occupa una superficie di circa 91 Kmq.

Comuni oggetto del Piano

COMUNE                         SUPERFICIE              QUOTA       QUOTA                 DIFFERENZA
                               TERRITORIALE            MINIMA mslm MASSIMA               ALTIMETRICA m
                               (KMQ)                               mslm

BARREA                         87,11                   893              2285             1392

CIVITELLA ALFEDENA             29,49                   973              2228             1255

OPI                            49,91                   1020             2253             1233

PESCASSEROLI                   91,17                   1120             2225             1105

VILLETTA BARREA                20,53                   973              2000             1027

TOTALE                         278,21 Kmq

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      1.2 Popolazione e Presenza Turistiche

      La popolazione residente nel territorio oggetto del piano, è di circa 4250 abitanti mentre; a seguito di
un’elevata frequentazione turistica e di un’importante capacità ricettiva, le presenze durante i periodi di
massimo afflusso possono superare le 30.0000 persone.

       I dati relativi alla popolazione residente nei comuni in esame, sono stati forniti dalle Anagrafi Comunali
ed in parte estratte dalle statistiche di Demo ISTAT e sono aggiornate al 2017. Ulteriori dettagli circa la
popolazione residente per Comune, tratti direttamente dalle Anagrafi Comunali, sono contenuti all’interno dei
Piani Comunali. Tutte le Anagrafi dei Comuni oggetto del Piano dispongono di software gestionali
organizzati per l’estrapolazione dei dati aggiornati sulla popolazione residente. I dati vengono salvati
(attraverso processo automatizzato di backup) anche su server esterni gestiti da società terze fornitrici di
servizi informatici ai Comuni.

     Il numero di persone presenti sul territorio può aumentare in modo considerevole durante i periodi di
vacanza, in particolare durante le ferie natalizie ed il periodo estivo, per via della vocazione turistica del
comprensorio e la vicinanza alle Città Metropolitane di Roma e Napoli.

POPOLAZIONE RESIDENTE – Dati 2017 (Anagrafi e Demo ISTAT)

Comuni Oggetto del Piano

COMUNE                 Superficie     Popolazione   Densità     Popolazione     Popolazione      Popolazione
                       territoriale   residente     abitativa   residente       residente età    Residente Di età
                       (KMQ)          (Anagrafi)                straniera       fra 0 e 5 anni   > 65 anni (Demo
                                                    Ab/kmq      (Demo ISTAT     (Demo ISTAT      ISTAT 2016)
                                                                2016)           2017)

BARREA                 87,11          705           8,1         18              25               231

CIVITELLA
                       29,49          289           9,7         14              7                73
ALFEDENA

OPI                    49,91          406           8,2         12              10               114

PESCASSEROLI           91,17          2206          24,2        179             99               474

VILLETTA BARREA 20,53                 645           31,5        32              19               164

TOTALE                 278,21         4251          15,3        255             160              1056

      Il comune del contesto con il maggior numero di residenti è Pescasseroli che accoglie oltre la metà dei
residenti totali, circa 2200 abitanti, seguono Barrea e Villetta Barrea. Civitella Alfedena con 286 abitanti, è il
comune meno abitato.

        Le densità abitative medie sono piuttosto basse, il comune con la densità abitativa più elevata è quello
di Villetta Barrea (31,7 ab/kmq) mentre i comuni con la minor densità abitativa sono Opi e Barrea (circa 8
ab/kmq). Con l’avvento dei periodi di vacanza la densità delle presenze aumenta notevolmente a causa di
elevati flussi turistici.

      La percentuale di residenti stranieri presente è piuttosto bassa, il comune con la percentuale più
elevata di stranieri residenti è Pescasseroli (8%).

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        La popolazione residente cosiddetta “debole”, rappresentata dai bambini di età fra i 5 anni e dai
residenti con età superiore ai 65 anni rappresenta complessivamente il 28% del totale della popolazione
residente nei comuni interessati dal Piano con percentuali massime a Barrea, 35% e minime a Pescasseroli,
26%. I dati sulla popolazione con età inferiore ai 5 anni e superiore ai 65, sono particolarmente significativi ai
fini del piano di protezione civile, costituiscono un indicatore significativo di esposizione e vulnerabilità ai
rischi territoriali della popolazione residente nei comuni.

       Da segnalare il trend negativo riguardante un lento ma progressivo spopolamento della valle
(residenze) a partire dal dopoguerra che ha colpito in particolare i centri più piccoli.

Per quanto riguarda l’analisi di dettaglio della popolazione, comune per comune, si rimanda ai Piani
Comunali.

Di seguito una stima della capacità ricettiva del territorio in esame in base ai dati ISTAT del 2015 (dato
indicativo).

CAPACITA’ TURISTICO RICETTIVA: Dato ISTAT 2015
                                                                  numero di          posti       camere       bagni
Indicatori
                                                                  esercizi           letto
                                     Tipologia di esercizio
Ateco 2007
alberghi e strutture simili,     totale esercizi ricettivi
alloggi per vacanze e altre
strutture per brevi soggiorni,
aree di campeggio e aree
attrezzate per camper e roulotte                                               104        4504        1176      1153

       Sulla base di un confronto con le Strutture locali di Protezione Civile, analizzando i dati Istat di cui
sopra, si è giunti alla considerazione che i numeri della capacità ricettiva nonché delle presenze turistiche
risultano sottostimati, pertanto è ipotizzabile un incremento ulteriore delle presenze alla luce di numerosi
residence ed appartamenti in affitto, numerose casette di proprietà o in affitto all’interno dei campeggi, etc.

Durante i periodi di massimo afflusso turistico occorre sommare alle presenze stanziali anche le presenze
cospicue, all’interno del territorio intercomunale, di turisti e fruitori giornalieri in particolare presso le località
Camosciara, Val Fondillo o presso gli impianti sciistici, laddove sono presenti aree e servizi ad elevata
fruizione turistica.

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      1.3 Infrastrutture: Rete viaria e Piazzole di atterraggio elicotteri
STRADE PRINCIPALI

                                                                             Lunghezza Tratto
                                                              Lunghezza                       Ente
Nome        Da          A              Denominazione                         Intercomunale
                                                              Totale km                       Gestore
                                                                             km
            Cerchio     Castel di
SS83                                   Marsicana              77 km          32 Km                ANAS
            (AQ)        Sangro (AQ)
                                                                                                  Provincia
                                                                                                  dell’Aquila
SR509       Opi         Sora           Forca d’Acero          58 km          8,5 km
                                                                                                  Provincia di
                                                                                                  Frosinone
            Villetta                                                                              Provincia
SR479                   Sulmona        Sannite                59 km          13 km
            Barrea                                                                                dell’Aquila
                                                                                                  Provincia
SP16        Opi         Opi            Opi                    1,7 Km         1,7 Km
                                                                                                  dell’Aquila
            Villetta    Civitella                                                                 Provincia
SP59                                   Del Lago di Barrea     4,5 Km         4,5 Km
            Barrea      Alfedena                                                                  dell’Aquila
                                       Del Parco Nazionale                                        Provincia
SP17        Pescina     Pescasseroli
                                       d’Abruzzo
                                                              40 Km          0,6 Km
                                                                                                  dell’Aquila
      Il sistema della viabilità stradale del territorio oggetto del piano, presenta importanti criticità; la
dotazione infrastrutturale e le alternative di collegamento sono infatti minime il che pone seri problemi di
accessibilità in caso di emergenza.
       Per quanto riguarda la rete viabilistica di collegamento essa è incentrata sulla presenza di una strada
statale principale, la SS83 – detta Marsicana, gestita da ANAS, che si estende per un totale di circa 80 Km
collegando i comuni dell’Alto Sangro con l’Autostrada E80 ed Avezzano, verso nord e Castel di Sangro
verso Sud-Est. Il tratto interno ai Comuni oggetto del piano è di circa 30 Km.
       La SS83 è una strada montana che attraversa alcuni passi ed è pertanto esposta a rischio di
interruzioni a seguito di forti nevicate o di dissesti idrogeologici. La viabilità alternativa è rappresentata da
alcune strade Regionali e Provinciali sempre a carattere montano, gestite dalla Provincia dell’Aquila, che
attraversano anch’esse ambiti soggetti a rischio, esse sono:
      - la SR509 che collega la valle dell’Alto Sangro alla Regione Lazio, partendo da Opi e passando dal
passo di Forca d’Acero a quota 1538 mslm;
      - la SR479 che partendo da Villetta Barrea in direzione nord, passa per il nucleo di Scanno e si
collega all’autostrada E80.
        Infine è presente una strada provinciale alternativa, la SP17 che partendo a nord di Pescasseroli,
passa per il nucleo di Bisegna, raggiunge Ortona dei Marsi sempre verso nord, in direzione dell’autostrada
E80. Oltre a quelle sopra descritte, non esistono altre strade che sono in grado garantire il collegamento tra
la valle e i territori esterni.
Essendo, le infrastrutture viarie principali, tutte a carattere montano, spesso innevate durante la stagione
invernale, strade che attraversano diversi punti impervi e soggetti a dissesto idrogeologico o valanghe ed
essendo caratterizzate anche dalla presenza di diversi ponti-infrastrutture strategiche che potrebbero subire
danneggiamenti a seguito di forti terremoti, occorre considerare attentamente l’eventuale rischio di
interruzione con conseguente problema di accessibilità al territorio in esame. L’aspetto della manutenzione-
adeguamento della rete viaria principale nonché del controllo della stessa, deve pertanto risultare prioritario
nell’ambito della prevenzione dei rischi e della gestione delle emergenze.

Non sono presenti piazzole ufficiali dedicate all’atterraggio di elicotteri, sono invece rintracciabili spazi
idonei all’atterraggio temporaneo, in particolare campi sportivi o zone a prato che svolgono un ruolo

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Piano di Emergenza Intercomunale - Comune di Pescasseroli
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strategico in particolare a causa dei problemi di accessibilità che potrebbero eventualmente manifestarsi sul
territorio, a seguito di eventi calamitosi, come sopra descritto. Per i dettagli si rimanda ai Piani Comunali.
      Il Trasporto pubblico su strada e altre vie di comunicazione
      Il territorio è attualmente servito dalle autolinee degli operatori del trasporto pubblico appartenenti alla
Società Unica Abruzzese di Trasporto S.p.A. che garantiscono il collegamento dei nuclei della valle con
Avezzano e Castel di Sangro. Per dettagli si rimanda al sito web: http://www.tuabruzzo.it

 AUTOLINEE DI TRASPORTO PUBBLICO - ARPA

 Linea                                                           Azienda che effettua il servizio di trasporto
                                                                 pubblico

 Avezzano - Pescasseroli                                         Società Unica Abruzzese di Trasporto S.p.A

 Pescasseroli – Castel di Sangro                                 Società Unica Abruzzese di Trasporto S.p.A

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      1.4 Urbanizzato, Servizi e Patrimonio Edilizio
Il territorio dell’Alto Sangro è caratterizzato, dal punto di vista insediativo-urbanistico, dalla presenza di un
centro principale, Pescasseroli e da altri 4 nuclei posti lungo la valle del fiume Sangro. Gli insediamenti
storici sono perlopiù arroccati su piccole alture rocciose mentre gli urbanizzati più recenti occupano ambiti
anche marginali, perlopiù di fondovalle, a ridosso della strada di riferimento della vallata, la SS83 Marsicana.
Lungo i rilievi montani, anche per effetto delle tutele garantite dalla presenza del Parco Nazionale, non sono
presenti ulteriori insediamenti, pertanto i centri insediativi sono perlopiù caratterizzati da antica costituzione,
immersi in un ambiente ancora ampiamente naturalizzato, ricco di boschi. Gli insediamenti umani lungo l’Alta
Val di Sangro hanno origini antiche, testimoniate da ritrovamenti di necropoli (Val Fondillo) risalenti al XVII
sec. A.C.

Tra i Comuni quello che riveste un peso maggiore a livello di servizi offerti, in ragione perlopiù della sua
dimensione (popolazione insediata) è Pescasseroli dove sono localizzati alcuni Servizi di livello sovralocale
(sede del Parco, Carabinieri, ASL, etc.). Per poter usufruire invece di servizi di livello provinciale, quali
Ospedali, Caserme dei VVF, scuole superiori, occorre raggiungere i centri di Avezzano, che dista circa 55
Km in direzione nord o di Castel di Sangro, che dista circa 40 Km da Pescasseroli e circa 20 Km da Barrea.

Le destinazioni d’uso predominanti, per i comuni oggetto del Piano, sono certamente quella residenziale,
agricola e turistica.

Da sottolineare il fenomeno, che ha riguardato perlopiù l’ultimo cinquantennio, dell’abbandono lento e
costante dei presidi montani, terreni una volta accuditi e curati quali spazi di vita e fonti di sostentamento
sono ad oggi spesso abbandonati e privi di presidio; molti prati ed aree a pascolo si sono col tempo
trasformati in terreni incolti.

La scarsa manutenzione dell’ambiente montano interessa direttamente anche i torrenti e ruscelli e ciò può
causare, al verificarsi di intense perturbazioni che portano all’aumento rapido delle portate, il trasporto a
valle di un’ingente quantità di materiali, accumulati nel letto e lungo gli argini.

Di seguito si riportano alcuni dati indicativi riferiti al censimento generale ISTAT 2011 sulle abitazioni.

                 Numero di edifici residenziali (valori assoluti) per epoca di costruzione

  1918 e        1919-       1946-      1961-     1971-     1981-      1991-   2001-      2006 e           TOT
precedenti      1945        1960       1970      1980      1990       2000    2005     successivi

         894        478        144        294        309        125     105       61              32          2442

                                     Tipologia costruttiva edifici residenziali

 muratura portante        calcestruzzo armato        diverso da muratura portante, calcestruzzo          TOT
                                                                      armato
                 1585                          350                                              507           2442

Come si evince dai dati ISTAT oltre la metà delle costruzioni presenti sul territorio sono state edificate prima
della seconda guerra mondiale e sono costruite in muratura portante. Poche invece risultano le edificazioni
dell’ultimo decennio rispetto al totale. Questo dato è un indicatore rilevante da tenere strettamente in
considerazione e che pone l’accento sulla vulnerabilità sismica dell’edificato. A seguito dei terremoti del
1915 ma soprattutto del 1984 molti edifici storici e non sono stati sottoposti a lavori di consolidamento, in
particolare sono stati effettuati operazioni di alleggerimento dei tetti e di inserimento di catene e rinforzi
puntuali. Essendo in qualsiasi caso lavori in molti casi effettuati da oltre 30 anni, è difficile quantificare ad
oggi il miglioramento effettivo delle prestazioni sismiche, pertanto si suggerisce, anche in vista dei futuri
aggiornamenti del piano di effettuare censimenti più precisi e dettagliati sul patrimonio edilizio al fine di
individuare puntualmente le maggiori vulnerabilità costruttive.

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          1.5 Reti di Servizio – Lifelines, Stazioni di Rilevamento
      Le reti di servizio rappresentano un elemento strategico rilevante nella gestione delle emergenze, il
loro danneggiamento o interruzione infatti può compromettere seriamente la vivibilità dei luoghi. Non
disponendo al momento di una mappatura delle reti, in particolare di quelle sotterranee, si suggerisce un loro
adeguato censimento, in particolare cartografico, da inserire nei successivi aggiornamenti del Piano di
Emergenza.
    L’elenco degli Enti Gestori delle reti di servizio e i loro numeri telefonici è presente all’interno delle
SCHEDE INFORMAZIONI UTILI.

          1.6 Inquadramento Geologico-Geomorfologico1
“Dal punto Geologico, il territorio dell’Alto Sangro fa parte della catena appenninica centrale, nel suo estremo
margine meridionale, a ridosso del dominio proprio dell’Appennino Meridionale e si colloca al centro di
importanti strutture tettonico-stratigrafiche, costituite da successioni di rocce carbonatiche meso-cenozoiche,
depostesi in ambienti di piattaforma e di transizione. Il territorio risulta prevalentemente montagnoso con
rilievi calcarei anche di notevole altezza, il principale aspetto strutturale dell’area è rappresentato dalla
grande Valle all’interno della quale scorre il Fiume Sangro ed è presente il Lago di Barrea….

L'area abruzzese registra nella sua struttura vasta e articolata tutte le fasi della strutturazione della catena
appenninica. A partire da circa 200 milioni di anni fa, nell’area rappresentata oggi da gran parte del territorio
abruzzese, si instaura un ambiente deposizionale rappresentato da piattaforme carbonatiche con mare
basso, separate da settori più profondi che raggiungono anche migliaia di metri di battente d’acqua. Il quadro
descritto, con numerose fasi diverse di sedimentazione perdura fino a circa 25 – 30 milioni di anni fa, quando
la zona di deposizione viene coinvolta nella formazione della catena appenninica, con una migrazione che
procede da Ovest verso Est. Tutta la zona abruzzese è interessata da una tettonica compressiva
responsabile della formazione dei principali fronti di sovrascorrimento e della formazione di pieghe a scala
regionale. Contemporaneamente alle fase deformative si assiste alla deposizione di spesse successioni
argilloso-arenacee, in bacini allungati nel senso della catena ormai incipiente. A partire dal Miocene
superiore (circa 6 milioni di anni fa), una tettonica distensiva anch'essa in migrazione da Ovest verso Est, i
cui effetti sono tutt’ora osservabili nella genesi dei terremoti che caratterizzano buona parte dell’Appennino
centrale. L'emersione graduale della catena in formazione ha creato infine nel Plio-Pleistocene le condizioni
per l’inizio di una importante fase erosiva, accompagnata dalla deposizione di potenti coltri di depositi
detritici continentali che oggi si ritrovano a colmamento delle aree depresse e in lembi lungo i versanti
montuosi, a testimonianza di antiche fasi di erosione e deposizione. Ha così avuto luogo la strutturazione,
prima in ambiente sottomarino e poi subaereo, dell'area abruzzese così come la conosciamo oggi, articolata
nelle dorsali carbonatiche Marsica, Gran Sasso e Maiella, i cui rilievi sono intervallati da valli profonde e
depressioni quali la Piana del Fucino, la Piana di Sulmona e la Conca di Pescasseroli…”

1
    Sezione tratta dallo Studio di Microzonazione Sismica del Comune di Pescasseroli: dott. Geol.   A.G. De Flaviis

                                                                    11
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    1.7 Idrografia
RETICOLO IDRICO PRINCIPALE : Dati relativi al FIUME SANGRO

Estensione        1545 km² (59% provincia di Chieti, 37%   Lunghezza          122 km
del    bacino     Provincia dell’Aquila, 4% Provincia di   percorso
imbrifero         Isernia)

                  Barrea 83,86 km²                         Sorgente           Passo del Diavolo, 1441
                                                                              mslm (Comune di Gioia
                                                                              dei Marsi)

                  Civitella Alfedena 28,38 km²             Foce               Mare   Adriatico –
                                                                              Comune di Torino di
                                                                              Sangro

                  Opi 49,66 km²                            Principali corsi   Zittola
                                                           d’acqua
                                                           tributari          Aventino

                  Pescasseroli 90, km²                     Ente Gestore       Autorità   Interregionale
                                                                              Bacino     -     Regione
                                                                              Abruzzo

                  Villetta Barrea 20,45 km²                Localizzazione     Comune              di
                                                           Idrometri          Pescasseroli,    Opi,
                                                                              Comune     di Villetta
                  TOT INTERCOMUNALE 272,35 km²                                Barrea,  Comune     di
                                                                              Barrea

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        Il Fiume Sangro2
       “Il fiume Sangro rappresenta il secondo corso d’acqua abruzzese per lunghezza, nasce a 1441 m
s.l.m.m. dalle pendici del monte Turchio, sotto il Passo del Diavolo, nel Parco Nazionale d'Abruzzo e dopo
un percorso di 122 km sfocia nel Mare Adriatico nei pressi di Torino di Sangro. Il suo bacino imbrifero ricopre
una superficie complessiva di 1545 kmq, compresa per il 59% nella provincia di Chieti, per il 37% nella
provincia dell'Aquila e per il 4% in quella di Isernia. Inizialmente scorre da NW a SE in gole strette e
profonde ed in località Villetta Barrea (AQ) forma il lago artificiale di Barrea. Subito dopo il centro abitato di
Alfedena il corso d'acqua attraversa il piano di Castel di Sangro ricevendo le acque del torrente Zittola.
Oltrepassata la località Ateleta nel tratto fino a Quadri (CH) il fiume segna il confine tra le regioni
dell'Abruzzo e del Molise. Il fiume Aventino è il principale bacino tributario del Sangro e si sviluppa su una
superficie di circa 436 kmq.”

        Il fiume Sangro attraversa i 5 Comuni oggetto del Piano, in ambito di fondovalle, lungo un percorso di
circa 25 Km, caratterizzato da tratti montani, tratti pianeggianti e tratti all’interno di forre rocciose,
particolarmente profonde. Termina il primo tratto del suo percorso nel lago di Barrea, bacino artificiale,
generato dal fiume stesso per finalità idroelettriche. Le sezioni idrauliche, nel tratto tra Pescasseroli ed i lago
di Barrea risultano piuttosto omogenee, nei tratti di attraversamento dei centri urbanizzati di Pescasseroli e
Villetta Barrea, il fiume ha subito diversi interventi di regimazione, in particolare a Pescasseroli con la
costruzione di gabbioni, massicciate e sponde in cemento, interventi atti al contenimento delle piene fluviali.
La manutenzione di alcune opere idrauliche, in particolare di alcuni muraglioni posti nel tratto più a nord di
Pescasseroli, risulta scarsa, con presenza visibile di muri e basamenti soggetti ad erosione e
danneggiamento. L’attraversamento dei centri abitati è inoltre caratterizzato anche dalla presenza di
numerosi ponti di attraversamento. Lungo il percorso il fiume Sangro riceve le acque di diversi torrenti
montani minori, molti dei quali in sponda idrografica sinistra, attraversano la Strada Marsicana N°83, stradale
principale di collegamento della valle.

       Lungo l’asta fluviale del fiume Sangro, a monte del Lago di Barrea, sono installati 3 idrometri, uno
posto ad Opi, in prossimità del campeggio, uno in Comune di Villetta Barrea, appena a monte
dell’urbanizzato e uno in Comune di Barrea.

Immagine – Stralcio Piano Qualità Acque Regione Abruzzo: posizione stazioni idrometriche – triangoli gialli. Stazioni qualità acque:
cerchi verdi

2
  Tratto da: “PIANO STRALCIO DIFESA ALLUVIONI: Studi idraulici per la mappatura delle aree esondabili - Relazione illustrativa delle
elaborazioni condotte”

                                                                 13
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      Di seguito si riportano i dati sulle portate registrate dagli idrometri e inserite all’interno del Piano di
Tutela delle Acque della Regione Abruzzo.

        L’analisi della pericolosità e le descrizioni di dettaglio delle aree a rischio idraulico sono comprese
all’interno del Capitolo 2 – paragrafo 1 in particolare all’interno dei Piani Comunali.
      Il Reticolo Idrico Minore

       All’interno del territorio oggetto del piano sono presenti diversi torrenti minori a carattere montano, la
gran parte dei quali confluisce nel fiume Sangro o nel Lago di Barrea, tra i principali i torrenti Val Fondillo,
Vandra, Profulo e Scarto. Essi, in caso di scarsa manutenzione e pulizia, sono potenzialmente in grado di
creare criticità localizzate lungo la rete viaria, in particolare lungo la SS83, le strade regionali o a ridosso
delle aree urbanizzate, soprattutto in corrispondenza dei punti di ingresso dei tratti intubati, cioè laddove
l’accumulo di materiale potrebbe ostacolare il normale deflusso delle portate o ostruire i punti di ingresso.

      Bacini Idrici

       All’interno del territorio dell’Alto Sangro, tra i Comuni di Civitella Alfedena, Villetta Barrea e Barrea, è
presente un bacino idrico artificiale, denominato appunto Lago di Barrea, creatosi nel 1951, a seguito della
costruzione della diga di Barrea, lungo il corso del fiume Sangro; il bacino è finalizzato alla produzione di
energia idroelettrica. Non risultano aree urbanizzate raggiunte dai livelli idrometrici di piena, che sono in
parte regimentati dallo sbarramento stesso.

         Il Lago di Barrea è uno dei più grandi laghi artificiali d’Abruzzo. Le dimensioni del lago sono notevoli,
infatti la sua lunghezza è di 4600 m e la sua larghezza di circa 500 m.

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       Il rischio sotteso alla presenza della diga di Barrea, interessa i Comuni posti a valle della diga stessa e
quindi territori non interessati dal presente Piano di Emergenza. La regolazione del Lago di Barrea è gestita
da Enel.

A Barrea, al confine con il Comune di Alfedena, è infine presente un secondo bacino idrico artificiale
montano, denominato Lago della Montagna Spaccata, che nasce dallo sbarramento del rio Torto, grazie
alla costruzione di 3 dighe, posto a quota 1066 mslm.

Entrambi i bacini, in particolare il Lago di Barrea è adatto all’utilizzo per scopi AIB (Antincendio Boschivo)

BACINI IDRICI
                                                           Profondità
Nome                          Estensione        Volume                  Regolazione delle acque     Utilizzo AIB
                                                           Massima
                                                                        Sbarramento - Traversa di   Sì, Elicotteri e
Lago di Barrea                1,49 km²          24,3 Mm3   12,5 m
                                                                        Barrea - ENEL               Canadair
Lago della
                              0.46 km²          9.05 Mm3   62 m         Sbarramento artificiale     Sì Elicotteri
Montagna Spaccata
       Infine sempre nel territorio dell’Alto Sangro sono presenti alcuni piccoli bacini idrici artificiali,
prevalentemente destinati ad uso degli impianti da sci, che potrebbero risultare fonti di approvvigionamento
idrico strategiche in caso di incendi boschivi.

          Corpi Idrici sotterranei

     Nel territorio dell’Alto Sangro sono presenti corpi idrici sotterranei significativi presenti nelle
successioni carbonatiche e fluvio-lacustri. Di seguito i principali3:

3
    Piano di tutela delle acque – Regione Abruzzo

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        1.8 Inquadramento Climatico

Il clima del territorio dell’Alto Sangro presenta i caratteri tipici degli ambienti montani, caratteri che si
modificano notevolmente al variare dell’altitudine. Le precipitazioni nel loro complesso risultano mediamente
più abbondanti via via che l’altitudine aumenta, variando dai 1000 mm a quote intorno ai 1000 mslm, fino
oltre i 1500 mm in corrispondenza delle cime. I valori massimi delle precipitazioni sono tra i più elevati di
tutto l’Appennino centrale, con fenomeni più accentuati durante il periodo autunnale e primaverile.

Gli inverni sono connotati da temperature particolarmente rigide e dall’arrivo di perturbazioni con
precipitazioni spesso nevose. Tali perturbazioni unite al rischio di gelate, vista l’altitudine e la scarsa
accessibilità dei luoghi possono rappresentare una criticità notevole per l’intera vallata.

La primavera si caratterizza per l’innalzamento delle temperature medie e una riduzione delle precipitazioni
intorno ai mesi tardo primaverili. Durante la stagione estiva le temperature si mantengono comunque più
fresche rispetto ad altre località regionali, in ragione dell’altitudine più elevata. Nei mesi si luglio ed agosto è
possibile la manifestazioni di piogge più concentrate e di maggiore intensità.

Con l’arrivo dell’Autunno il regime anticiclonico si indebolisce ulteriormente e consente l’arrivo di nuove,
consistenti perturbazioni atlantiche che originano precipitazioni intense e prolungate, soprattutto nel mese di
novembre.

Il microclima varia molto per temperatura e grado di umidità a seconda della quota altimetrica e soprattutto
dell’esposizione dei versanti e dell’orientamento delle valli influendo sulla natura dei suoli e sulle specie
vegetali dominanti.

All’interno del territorio di interesse sono presenti 2 stazioni di rilevamento dei dati pluvio-idro-meteorologici,
gestite dal Servizio Idrografico Mareografico di Pescara. Le informazioni di seguito riportate, sono state
estrapolate dal sito dell’ENEA e dagli Annuari Idrologici disponibili al seguente indirizzo web:
http://www.regione.abruzzo.it/xIdrografico/

Le stazioni sono le seguenti: Pescasseroli: quota 1150 mslm e Barrea: 1000 mslm

Le Temperature

Di seguito sono inseriti i dati delle temperature mensili estrapolati dall’ENEA registrate dalla stazione di
Pescasseroli.
 STAZIONE DI PESCASSEROLI
 TEMPERATURE MENSILI
            MIN               MAX             MED
 MESE       MED       ESTR     MED    ESTR
 1          -5,9    -17,5     4,0    11,0     -1,0
 2          -5,1    -17,5     5,6    13,8     0,2
 3          -2,2    -13,1     8,4    17,5     3,1
 4          1,0     -5,0      12,2   19,9     6,6
 5          4,3     -1,0      16,9   25,0     10,6
 6          7,2     1,8       21,2   28,3     14,2
 7          8,5     4,1       24,4   30,0     16,4
 8          8,2     3,5       24,8   31,0     16,5
 9          6,8     1,4       20,7   27,6     13,8
 10         3,5     -3,5      15,3   22,1     9,4
 11         0,9     -7,5      9,9    16,5     5,4
 12         -2,3    -11,5     6,1    12,0     1,9
 Anno       2,1     -17,5     14,1   31,0     8,1

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I dati di temperatura evidenziano che:

     -     Le temperature invernali possono essere molto basse, raggiungendo anche picchi oltre i -15° con
           rischio elevato di gelate e precipitazioni nevose;

     -     Le temperature medie estive sono mediamente fresche, ma si possono raggiungere anche picchi
           intorno ai 30°;

     -     Da dicembre fino a marzo sono attese temperature piuttosto rigide, poco superiori ai 0°C;

Le Precipitazioni Meteoriche
Al fine analizzare le precipitazioni che si manifestano sul territorio di interesse sono stati presi in esame i dati
ricavati dalla stazione di Barrea e tratti dal volume: Analisi spazio temporali delle precipitazioni nella Regione
Abruzzo 1951-2009 – Regione Abruzzo.

Il territorio dell’Alto Sangro risulta tra gli ambiti più piovosi della Regione Abruzzo e dell’Appennino Centro
Meridionale. Le precipitazioni annue superano tranquillamente i 1000 mm, questo anche a causa
dell’altitudine media posta oltre i 1000 mslm.

Valori massimi di precipitazione si hanno durante il periodo autunnale, in particolare durante il mese di
novembre con una media intorno ai 165 mm e picchi di accumulo che possono superare anche i 450 mm.
Anche dicembre risulta un mese particolarmente soggetto a precipitazioni con picchi che possono superare i
400 mm e che si traduce, viste le basse temperature, in abbondanti nevicante.

Figure - Regione Abruzzo – Sx. Distribuzione delle precipitazioni medie annue. Dx. Analisi regionale dei trend delle precipitazioni cumulate
annue ottenuta interpolando i p-value del test di Mann-Kendall. Le aree colorate di verde sono quelle dove si verificano trend significativi. Le frecce
colorate di rosso indicano andamenti decrescenti, quelle colorate di blu evidenziano andamenti crescenti.

Sulla base delle analisi sulle precipitazioni di lungo periodo (1951-2009, risulta un trend generale di
diminuzione delle precipitazioni negli ultimi decenni, con valori di decrescita più importanti durante il periodo
invernale, mentre per quanto riguarda il periodo estivo, nell’area dell’Alto Sangro, il trend risulta in leggero
aumento.

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             2. Rischi del territorio – TAV.2

      Il territorio dell’Alto Sangro risulta esposto alle seguenti tipologie di rischio:

 A               RISCHIO IDRAULICO ED IDROGEOLOGICO

 B               RISCHIO INCENDI BOSCHIVI DI INTERFACCIA

 C               RISCHIO SISMICO

 E               RISCHIO NEVE /GHIACCIO

 F               RISCHIO VALANGHE

       Per ciascuna tipologia vengono delineate nelle relative sezioni (A, B, C, D, E) il sistema di
allertamento (così come definito dalla D.G.R. n. 365 del 12.05.2014 “Sistema di Allertamento Regionale
Multirischio”, modificata con D.G.R. n. 172 del 04.03.2015), gli scenari d’evento ed il modello di intervento
dettagliato per le diverse fasi di allerta.

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             3. Modello di Intervento, Strutture e Risorse

     Il Modello di Intervento descritto per ciascuna tipologia di rischio, riporta in forma tabellare le azioni
minime da mettere in atto in caso di evento ed i soggetti da coinvolgere.

      Gli elementi riportati nella parte di inquadramento territoriale costituiscono la base di partenza
propedeutica alla definizione del modello di intervento.

       In particolare, al fine di garantire il necessario coordinamento operativo, il modello d’intervento
definisce – nel rispetto delle vigenti normative statali e regionali nonché sulla base di accordi o intese
specifiche – ruoli e responsabilità dei vari soggetti coinvolti, con il relativo flusso delle comunicazioni,
individuando nel contempo i luoghi del coordinamento operativo.

      In via esemplificativa, il Piano di Emergenza, prevede un modello di intervento così definito:

                                  Struttura a supporto:                 Attivazione delle Funzioni ritenute
                                   - C.O.C. (Centro Operativo                       necessarie
  Responsabile: Sindaco           Comunale)

                                  - Altre strutture Operative

                                                        Segreteria di Coordinamento

      3.1 CENTRI OPERATIVI E FUNZIONI

       Il Sindaco in qualità di Autorità di Protezione Civile per il suo Comune, attiva, a seconda della fase di
allerta, il Centro Operativo Comunale (C.O.C.), ossia il centro di coordinamento che lo supporterà nella
gestione dell’emergenza per assicurare una direzione unitaria e coordinata dei servizi di soccorso ed
assistenza alla popolazione, grazie alle Funzioni di Supporto.

      Per i dettagli relativi al COC si Rimanda ai Piani Comunali

       In caso di emergenza, a seconda della sua estensione e dell’intensità, si può avere l’attivazione di più
centri di coordinamento in funzione dei diversi livelli di responsabilità, al fine di garantire il coordinamento
delle attività di soccorso, in relazione alla capacità di risposta del territorio interessato. I centri di
coordinamento, pertanto, sono di livello:

  Comunale/Intercomunale         (C.O.C.:centro    operativo    comunale     /   C.O.I.:   centro     Operativo
   Intercomunale);

  Provinciale (C.C.S.: centro coordinamento soccorsi / C.O.M.: centro operativo misto);

  Regionale (S.O.R.: sala operativa regionale);

  Nazionale (C.O.:comitato operativo della protezione civile / DI.COMA.C.: Direzione di Comando e
   Controllo).

       Per supportare l’attività dei Centri Operativi Comunali e per raccordare gli interventi attuati a livello
comunale con quelli provinciali, il Prefetto può attivare sia il Centro di Coordinamento Soccorsi (C.C.S.), sia i
Centri Operativi Misti - C.O.M.. Qualora sia attivato soltanto il C.C.S., il C.O.C. si rapporterà direttamente con
tale centro, rappresentando costantemente la situazione in atto sul territorio comunale, le eventuali criticità e
le esigenze operative, in termini di ulteriori uomini (ad esempio, volontari, forze dell’ordine, vigili del fuoco,

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etc.) e mezzi (ad esempio, macchine movimento terra, motopompe, tende, etc.) necessari per la gestione
dell’emergenza sul territorio comunale.

        In caso di attivazione del C.O.M., sarà questo centro il punto di riferimento per i C.O.C. in quanto è la
struttura che consente il raccordo tra il livello comunale e quello provinciale. Al fine di garantire il pieno
coordinamento delle attività, il C.O.M. è organizzato per Funzioni di supporto, analoghe a quelle presenti a
livello comunale, con le quali deve essere garantito un costante scambio delle informazioni, al fine di
monitorare costantemente l’evolversi della situazione nonché rappresentare eventuali criticità ed esigenze
operativi.

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        intercomunale

                               provinciale
        comunale /

                                                                                     nazionale
                                                                  regionale
        Livello

                               Livello

                                                                  Livello

                                                                                     Livello
                                              In               PRESIDENTE
     SINDACO                PREFETTO          coordinamento
                                                                                    CAPO
                                              con
                                                                REGIONE             D.P.C.

    C.O.C.                  C.C.S.                             S.O.R.            C.O.
    Struttura a             Struttura di                       Struttura di      Struttura che
    supporto del            coordianment                       raccordo dei      assicura la
    Sindaco,                o degli                            centri            direzione
    nell’attività di        interventi a                       operativi         unitaria ed il
    coordinament            livello                            attivati, che     coordinament
    o dei servizi di        provinciale                        assicura tra      o delle attività
    soccorso e                                                 l’altro           in emergenza
    assistenza                                                 l’impiego delle
    alla                                                       risorse
    popolazione             Prefettura                         regionali,
    colpita                 Regione                            rapportandosi     DI.COMA.
    all’interno del         Provincia                          con la Sala       C
    territorio              Enti,                              Situazione
    comunale                                                   Italia del        Struttura di
                            amministra                                           coordinament
                                                               D.P.C.
                            zioni,                                               o nazionale
                            strutture                                            istituita in
    Funzioni di             operative                                            loco, in caso
    supporto                deputate                                             di particolari
                            alla                                                 eventi
                            gestione
                            dell’emerge
                            nza
    C.O.I.                                                                       Funzioni di
                                                                                 supporto
    Struttura di            C.O.M.
    coordinament            Struttura a
    o delle attività        supporto dei
    di protezione           COC e di
    civile                  raccordo degli
    condivise da            interventi
    comuni                  comunali con
    appartenenti            quelli
    ad                      provinciali,
    un’Associazio           attivata a
    ne di Comuni            seconda
                            dell’estension
                            e dell’area,
                            della
                            popolazione
                            coinvolta

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Aggiornamento 0         Piano di Emergenza Intercomunale Alto Sangro
                            PIANO INTERCOMUNALE
    Anno 2017

Il C.O.I. e l’organizzazione a livello intercomunale

Il Centro Operativo Intercomunale (C.O.I.) rappresenta la struttura preposta al Coordinamento delle attività
che interessano più comuni, che decidono di operare, per quanto concerne le attività di Protezione Civile, in
maniera associata.
La convenzione dovrà prevedere l’individuazione di un Comune Capofila, la cui scelta potrà essere basata
su un criterio di rotazione, anche se in ogni caso il Comune capofila dovrà garantire la disponibilità di una
sede adatta ad ospitare le funzioni del C.O.I..
L’individuazione della sede del C.O.I. deve seguire i medesimi criteri riportati in ALLEGATO C, inerenti
l’individuazione delle sedi dei centri di coordinamento.
Il responsabile del C.O.I., con compiti di attivazione e presidio della struttura potrà essere scelto tra il
personale interno al comune Capofila o può essere individuato congiuntamente tra i Comuni, e dovrà
garantire la reperibilità h.24.
Il nominativo ed i recapiti del responsabile del C.O.I. devono essere comunicati alla Regione Abruzzo –
Protezione Civile – Centro Funzionale d’Abruzzo al fine di predisporne l’inserimento nel Sistema di
Allertamento regionale multirischio.
Le attività del Centro Operativo Intercomunale si articolano in:
•   Attività in ordinario
•   Attività in emergenza
Per quanto riguarda le attività in ordinario, in primo luogo si fa riferimento al supporto ai comuni nella
redazione, nell’ aggiornamento e nella verifica dei Piani Comunali di emergenza, ed alla definizione del
modello di intervento intercomunale. Tale attività è finalizzata, alla conoscenza delle risorse disponibili a
livello intercomunale, da utilizzare in caso di emergenza, assicurando azioni integrate di intervento
nonché al supporto per l’organizzazione a livello comunale della comunicazione sui rischi del territorio e sui
comportamenti da seguire in caso di emergenza, da parte della popolazione coinvolta.

Le attività in emergenza, riguardano, la gestione integrata di uomini e mezzi, al fine di supportare i comuni
maggiormente colpiti appartenenti all’Associazione e fronteggiare l’emergenza anche attraverso il rapporto
con la Prefettura, la Provincia e la Regione (COM, CCS, SOR), nonché la gestione unificata del post
emergenza.
In ogni caso va sottolineato che la gestione associata delle attività sia in ordinario che in emergenza non
comporta una estromissione né una riduzione delle responsabilità da parte dei Sindaci dei comuni associati,
che restano per i propri territori prime autorità di protezione civile.
In particolare, a prescindere dalla tipologia di evento che interessa il territorio di uno o più comuni, a seguito
dell’attivazione del C.O.C., il Sindaco o i Sindaci dei comuni interessati, valutata la situazione, informano il
Responsabile del C.O.I. per l’eventuale richiesta di attivazione del COI.
Il responsabile del COI, all’attivazione delle fasi operative previste dal piano intercomunale, provvede a:
•      verificare le risorse al momento disponibili, considerando il censimento effettuato nel tempo ordinario;
•      verificare le esigenze e necessità dei Sindaci dei Comuni associati, in riferimento alle risorse a
       disposizione dei singoli comuni, inviando se necessario le richieste di supporto alla Regione, alla
       Prefettura ed alla Provincia;

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•    mantenere i rapporti con gli Enti sovraordinati (Regione/Centro Funzionale/Sala Operativa Regionale
     Unificata, Prefettura, Provincia) al fine di garantire aggiornamenti e segnalazioni sull’evolversi della
     situazione;

Il C.O.I. ha principalmente il compito di svolgere una funzione di coordinamento, atta a garantire il
raccordo con le strutture comunali per il raggiungimento dei suddetti obiettivi nelle attività ordinarie
e di emergenza.

Il C.O.I. in caso di attivazione dei centri di coordinamento sovracomunali continuerà a svolgere le funzioni ad
esso conferito sulla base della convenzione siglata dai comuni aderenti, rapportandosi con i Centri di
Coordinamento attivati.

L’Unione assicura lo svolgimento delle seguenti attività e servizi sia in tempo ordinario che in emergenza.
    1. Si definiscono attività in ordinario quelle relative alla redazione, aggiornamento e verifica dei Piani
        comunali di emergenza dei comuni in premessa, nonché del modello d’intervento intercomunale.
    2. Si definiscono attività in emergenza quelle legate alla condivisione ed all’organizzazione integrata
        di uomini e mezzi, all’organizzazione ed all’attivazione dei presidi territoriali, nonché alla
        gestione unificata del post emergenza.
    3. Rimane di competenza di ogni Comune la gestione delle emergenze nel territorio comunale e
        l'operatività del Centro Operativo Comunale, ferma restando il compito dell'Unione di favorire la
        gestione operativa dei Sindaci in occasione di eventi calamitosi.

       3.2         Il Presidio Territoriale

Per i dettagli si Rimanda ai Piani Comunali

       3.3         Le Aree di Emergenza

Per i dettagli si Rimanda ai Piani Comunali

       3.4         Mezzi ed Attrezzature, Associazioni e Risorse Private

Per i dettagli si rimanda ai Piani Comunali

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             4. Informazione, comunicazione ed aggiornamento del piano

      INFORMAZIONE DEL PIANO

      Al fine di garantire la massima efficacia del piano di emergenza, è necessario che esso sia conosciuto
dettagliatamente dagli operatori di protezione civile che ricoprono un ruolo attivo all’interno del piano, nonché
dalla popolazione: uno degli aspetti di primaria importanza dal punto di vista della prevenzione è
rappresentato dall’informazione della popolazione.

      Pertanto i Sindaci, quali autorità di Protezione Civile, in qualità di responsabili delle attività di
informazione e comunicazione alla popolazione in emergenza e in ordinario, predisporrano, d’intesa, a livello
di Funzione Associata, un piano di informazione, di seguito illustrato, grazie al quale la popolazione sarà
sensibilizzata sui rischi del territorio, su quali sono le aree a rischio e quelle di emergenza (in particolare di
attesa, da raggiungere nell’immediato a seguito di un evento, in particolare di natura sismica), sui
comportamenti da assumere in caso di emergenza (cosa fare prima, durante e dopo l’evento).

In particolare, nei periodi di normalità, il Piano prevede:
   un’attenta attività di “addestramento” della popolazione, con l’indicazione dei comportamenti di
    autoprotezione ed istruendo la stessa sulle aree di emergenza ed sistemi di allarme che verranno
    utilizzati in caso di emergenza;
   l’installazione di sistemi di allarme anche tradizionali (campane, rete telefonica, mezzi mobili muniti di
    altoparlanti);
   le scelte strategiche, ossia i modi di comunicare e strutturare i messaggi si allerta, nonché le azioni e gli
    strumenti da utilizzare: l’impiego, ad esempio, di segnaletica e cartellonistica informativa all’interno del
    territorio comunale, al fine di indirizzare la popolazione in luoghi sicuri in caso di emergenza, modalità di
    contatto diretta o mediata della popolazione;
   l’organizzazione di esercitazioni e giornate informative anche presso gli Istituti Scolastici anche al fine di
    incentivare l’attività del volontariato di protezione civile ed il reclutamento di nuovi volontari.
       Il Servizio Associato di Protezione Civile Intercomunale ha individuato un referente di livello
intercomunale in grado di coordinare e fornire un supporto nelle diverse attività ed iniziative di
comunicazione. Il Referente individuato per le attività di Comunicazione è: Rosanna Ciarletta.
       Di seguito si riporta il piano di informazione previsto all’interno del Servizio Associato di Protezione
Civile dell’Alto Sangro.

PIANO DI INFORMAZIONE DEL PIANO DI EMERGENZA (In Tempo Ordinario)

PROGETTI                   DESTINATARI        ATTORI COINVOLTI                TEMI

CAMPAGNA      IO   NON     Cittadinanza       Comune,              Servizio   Sensibilizzare     riguardo  al   Piano
RISCHIO                                       Intercomunale,   Volontariato   Emergenza, al Sistema di Protezione
                                              PC                              Civile, ai Rischi ed ai Comportamenti di
                                                                              autoprotezione

PROGRAMMA SCUOLE           Studenti       e   Comune, Direzione Scolastica,   Sensibilizzare    riguardo al  Piano
                           Famiglie           Docenti,             Servizio   Emergenza, al Sistema di Protezione
                                              Intercomunale,   Volontariato   Civile, ai Rischi, ai Comportamenti
                                              PC                              autoprotezione e al Volontariato di
                                                                              Protezione Civile

ESERCITAZIONE              Cittadinanza       Comune,              Servizio   Testare Scenari del Piano di Emergenza
                                              Intercomunale,   Volontariato   per Posti di Comando e a Scale Reale
                                              PC, Cittadinanza

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                      PIANO INTERCOMUNALE
 Anno 2017

INCONTRI PUBBLICI         Cittadinanza      Comune,                 Servizio   Sensibilizzare riguardo   al    Piano
                                            Intercomunale,      Volontariato   Emergenza ed al Sistema di Protezione
                                            PC, Tecnici esperti                Civile

OPUSCOLI                  Cittadinanza,     Comune,                 Servizio   Sensibilizzare  riguardo    al    Piano
INFORMATIVI               Studenti      e   intercomunale,      Volontariato   Emergenza,     ai    Rischi    ed     ai
                          Turisti           PC, esperti di comunicazione,      Comportamenti di autoprotezione
                                            tecnici del settore

SITO INTERNET             Cittadinanza e    Comune,                 Servizio   Sensibilizzare     riguardo     al    Piano
                          Turisti           intercomunale,      Volontariato   Emergenza,        ai     Rischi    ed     ai
                                            PC, esperti di comunicazione,      Comportamenti         di    autoprotezione,
                                            tecnici del settore                informativa in tempo reale riguardo
                                                                               iniziative di protezione civile

PANNELLISTICA FISSA       Cittadinanza e    Comune, Regione Abruzzo            Informare in tempo reale circa iniziative di
O      A MESSAGGIO        Turisti                                              protezione civile
VARIABILE (a pannelli
solari)

      COMUNICAZIONE DURANTE LE EMERGENZE

        L’obiettivo strategico principale della comunicazione in emergenza è un’informazione corretta e
tempestiva sull’evoluzione del fenomeno previsto o in atto, sulle attività di soccorso e assistenza messe in
campo per fronteggiare le criticità, sull’attivazione di componenti e strutture operative del Sistema di
protezione civile, sui provvedimenti adottati e, più in generale, su tutti quei contenuti che possono essere utili
al cittadino sia nell’imminenza di un evento, sia nelle fasi acute di una emergenza sia nelle successive
attività per il superamento dell’emergenza stessa (norme di autotutela, attivazione di sportelli, numeri verdi,
ecc.).
      I Responsabili della Comunicazione durante le Emergenze sono i Sindaci, i quali saranno affiancati in
questo compito da Assessori, da una Segreteria e/o da addetti alla Comunicazione nominati dallo stesso
Sindaco.
     Di seguito sono indicati i canali di comunicazione che verranno adottati dai Comuni durante le
emergenze per veicolare le informazioni strategiche ufficiali.

PIANO DI COMUNICAZIONE IN EMERGENZA (In Tempo di emergenza)

STRUMENTI                                                                        TEMI

PANNELLISTICA A MESSAGGIO VARIABILE (a pannelli solari)                          Informativa in tempo reale

NUMERO TELEFONICO COMUNALE DEDICATO                                              Informativa in tempo reale

APP, MESSAGGISTICA, SOCIAL NETWORK                                               Informativa in tempo reale

BACHECHE                                                                         Informativa aggiornata

SITO WEB COMUNALE                                                                Informativa in tempo reale

CARTELLONISTICA FISSA AREE EMERGENZA                                             Informativa in fase di pianificazione-
                                                                                 prevenzione e in tempo reale

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