PIANO DI EMERGENZA COMUNALE - Vaprio d'Adda (MI)
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
. PIANO DI EMERGENZA COMUNALE Vaprio d’Adda (MI) COM 18 Edizione 2017 Premessa In conformità alle disposizioni di legge, con il concreto aiuto del Coordinatore del Gruppo Comunale di Protezione Civile Sig Perini Renato, di tutto il gruppo di Protezione Civile e del Commissario Capo di Polizia Locale Stefano Rossi (Comandante del Corpo Intercomunale di Polizia Locale Martesana Est) è stato redatto il presente PIANO D’EMERGENZA COMUNALE concernente le disposizioni relative al concorso di personale e mezzi, finalizzati alla gestione dell’emergenza che dovesse interessare in parte o interamente il territorio comunale. Redattore piano aggiornato Riccardo Ing. Ighina Professionista dell’antincendio 1
RELAZIONE ACCOMPAGNATORIA Piano di prevenzione della Protezione Civile di Vaprio d’Adda (Mi) Gli allegati alla presente fanno parte integrante del Piano per la Protezione Civile redatto a suo tempo dal Comitato che il Comune di Vaprio d’Adda ha voluto per il compimento del Piano stesso e aggiornato alla data del 19 maggio 2017. Considerazioni: Il territorio del Comune di Vaprio d’Adda per la sua conformazione e posizione non è stato e non è soggetto a particolari pericoli dovuti a terremoti, incendi, inondazioni, esondazioni, anche alla luce del rifacimento delle sponde dell’Adda all’inizio degli anni duemila che hanno messo in sicurezza la zona più vulnerabile e decentrata del paese, lungo l’Adda in prossimità dello sbarramento esistente (zona Diga), i pericoli dovuti a trombe d’aria, si sono manifestati negli ultimi anni (2012) ed hanno per ora lambito solo la parte nord non residenziale; fin’ora quindi il paese è stato interessato soltanto da eventi non classificati come catastrofici. Non gravitando, altresì, nel proprio perimetro industrie chimiche o tecnologiche ad alto rischio di inquinamento e tossicità, il territorio di Vaprio d'Adda risulta essere privo di tali pericoli e può offrire quindi possibilità ricettiva, in caso di grandi emergenze nella zona. Eventuale rischio di inquinamento, peraltro circoscritto, potrebbe derivare da incidenti stradali coinvolgenti veicoli trasportanti sostanze pericolose, essendo il paese attraversato da arterie a grande traffico sulle direttrici Est-Ovest e Nord- Sud; per queste evenienze ci si è dotati di idonee tabelle per l’individuazione e la classificazione delle sostanze tossiche nocive eventualmente liberate. Prospettive: continuando il lavoro di prevenzione e di intervento, iniziato dall’allora Comitato e proseguito con la formazione ed il consolidamento del Gruppo Comunale di Protezione Civile, predisporre un utile mezzo di consultazione in caso di emergenze e lo sfruttamento di banche dati locali e comuni ai fini di una sempre maggiore sicurezza nella gestione del territorio. Informazione: la documentazione planimetrica e cartografica depositata a suo tempo nelle sedi opportune dell’Amministrazione Comunale ed aggiornate con gli ultimi dati derivanti dai vari Enti coinvolti, sono state convertite in formato elettronico, pur mantenendo i vari file, la caratteristica di immediata lettura, da parte di coloro che saranno predisposti alla gestione dell’eventuale emergenza. 4
Indice - Elenco persone della struttura operativa Protezione Civile Comunale Vaprio d’Adda - Elenco fornitori da contattare in caso di emergenza - Pianta idro-orografica Vaprio d’Adda - Elenco vie Comune di Vaprio d’Adda - Vie con accessi difficoltosi - Individuazione Comune Vaprio d'Adda - Numeri telefonici Utili - Elenco punti atterraggio elicotteri di soccorso - Scenari di rischio considerati e Procedure di intervento 5
- Elenco persone della struttura operativa Protezione Civile Comunale Vaprio d’Adda (MI) ELENCO PERSONE DELLA STRUTTURA OPERATIVA PROTEZIONE CIVILE COMUNALE VAPRIO D'ADDA N° NOMINATIVO SPECIALIZA INDIRIZZO C.A.P. TELEFONO CELLULARE ZIONE 1 MANENTI GIAN BATTISTA Vaprio D' Adda 20069 Responsabile operativo CRI Primo P.zzetta Donatori 3 0290989079 3388014635 soccorso 2 CORTI FLAVIO Vaprio D' Adda 20069 Vice responsabile CRI Primo Via Robecchi 7 0231055139 3393901309 soccorso 3 ABRUZZO GIOVANNI Vaprio D' Adda 20069 Incarico operativo Logistica e Via Crotta 13 3467681820 socc.gen. 4 BA IBRAHIMA Vaprio D' Adda 20069 Incarico operativo Logistica e Via N.Perego 9 3336803693 socc.gen. 5 BELLOLI ANGELO Vaprio D' Adda 20069 Incarico operativo Sub e Via Marconi 38 0290966207 3407006853 socc.nautico 6 BONORA FABIO Inzago 20065 Incarico operativo Logistica e Via Galileo Galilei 10 029548011 3384603035 socc.gen. 7 CIULLO ANGELO Vaprio D' Adda 20069 Incarico operativo Logistica e Via Cagnola 14 c 0290965728 3383685152 socc.gen. 8 CREMONESI ANGELO MOSE' Vaprio D' Adda 20069 Incarico operativo Logistica e Via Trezzo 16 0290966601 3385229634 socc.gen. 9 COLOMBO SIMONE Vaprio D' Adda 20069 Incarico operativo Logistica e P.zzetta Donatori 3 0290989909 3395930376 socc.gen. 10 CORNO DANIELE Vaprio D' Adda 20069 Incarico operativo Logistica e via Buonarroti 5 0290965721 3386740605 socc.gen. 11 D'OVIDIO DIEGO GIANMARIO Vaprio D' Adda 20069 Incarico operativo Logistica e via Marconi 44/b 3393800177 socc.gen. 12 FRANCESCHINI FRANCESCO Vaprio D' Adda 20069 Incarico operativo CRI Primo Via Roma 8 9095055 3398957091 soccorso 13 GUARNERIO ANTONIO Pontirolo Nuovo 24040 Incarico operativo Sub e Via Luigi Brembati 036388536 3338582274 socc.nautico 14 IMPROTA DAVIDE Vaprio d'Adda 20069 Incarico operativo Comunicazion Via A.Manzoni 8C 0249468268 3482659157 i CB 15 MORASSI FLAVIO Vaprio d'Adda 20069 Incarico operativo Logistica e Via per Grezzago 47/E 0227325348 3405693909 socc.gen. 16 OLIVA FRANCESCO Trezzo sull'Adda 20065 Incarico operativo Logistica e Via Giotto 3398636620 socc.gen. 17 PAPPALETTERA GAETANO Vaprio d'Adda 20069 Incarico operativo Comunicazion Via Natale Perego 35 029094924 3388397730 i CB 18 PERINI RENATO Vaprio D' Adda 20069 Incarico operativo CRI Primo Via Monte Grappa 21 0290966803 3383196236 soccorso 19 PIROTTA GRETA Vaprio D' Adda 20069 Incarico operativo Logistica e Via Crotta 13 3409545660
socc.gen. 20 RIVA COLOMBANO Vaprio D' Adda 20069 Incarico operativo Sub e Via XI Febbraio 13 029094102 3339342939 socc.nautico 21 ROSSONI RENZO Vaprio D' Adda 20069 Incarico operativo Logistica e Via Galileo Galilei 25 3480427928 socc.gen. 22 ROTTE FLORES BRYAN Vaprio D' Adda 20069 Incarico operativo Logistica e Via Motta 25 0290989062 3456457853 socc.gen. 23 SECOMANDI EDOARDO Vaprio d'Adda 20069 Incarico operativo CRI Primo Via Giovanni XXIII°, 5 029094580 3483847090 soccorso 24 SUGLIANI MARCELLO Canonica D'Adda 24040 Incarico operativo Sub e Via Trento 8 029094294 3342266012 socc.nautico 25 TRESOLDI GIUSEPPE Vaprio D' Adda 20069 Incarico operativo Logistica e Via M.Baragia 252 0290966076 3336595079 socc.gen. 26 VARONE STEFANO Vaprio D' Adda 20069 Incarico operativo Logistica e Via SS. Pietro e Paolo, 1 0239463258 3473890002 socc.gen. 27 VILLA SIMONE Vaprio D' Adda 20069 Incarico operativo Logistica e Via Grezzago 47/D 3403223916 socc.gen. 7
Elenco fornitori da contattare e individuare con atto separato in caso di emergenza (dati in sede) Ditta Cellulare reperibile - Movimentazione terra - Gru - Carro attrezzi - Gruppi Elettrogeni - Elettricisti - Idraulici - Spargisale - Spazzaneve - Imprese edili - Approvvigionamento pasti 8
ELENCO SCUOLE SCUOLA DELL’INFANZIA Via MAZZINI SCUOLA PRIMARIA Viale della VITTORIA SCUOLA SECONDARIA Via Don MOLETTA ASILO NIDO P.za CADUTI 10
- Elenco vie Comune di Vaprio d’Adda COORDINATE CARTA VIE - PIAZZE - VICOLI TOPOGRAFICA PIAZZA CADUTI C3 PIAZZA CAVOUR D3 PIAZZA CHIESA C3 PIAZZA LEONARDO DA VINCI D3 PIAZZETTA DONATORI D3 VIA ACACIE B1 VIA ALZAIA NORD D2 VIA ALZAIA SUD B5 C4 C5 D3 D4 VIA BARAGGIA MADRE L. B4 VIA BATTISTI C. B4 C4 VIA BELLOTTO B. C2 VIA BORLONTRONI A2 B2 VIA BORNAGHI A. C2 VIA BUONARROTI M. C2 VIA CADUTI C3 VIA CAGNOLA L. B2 VIA CAMPAGNUOLO M.LLO C3 VIA CAMPO BRATELA A5 VIA CAMPO CIOSO A4 A5 VIA CAMPO DEI MORI C2 VIA CAMPO MARGHERITA A5 VIA CAMPO RIVERA A4 VIA CAMPO ROSEO B2 VIA CANALETTO A3 VIA CASCINA BADIA A5 VIA CASCINELLO A5 VIA CASSANO B4 VIA CASTELBARCO B2 VIA CAVALLASCO A1 VIA CIMITERO C3 VIA CONCESA C1 C2 D2 VIA CROTTA C3 VIA DANTE A. B2 VIA DELLE BETULLE B2 VIA DON MOLETTA C3 C4 VIA DONIZETTI G. C3
VIA GALILEI G. C2 C3 VIA GARIBALDI G. C2 VIA GREZZAGO A1 VIA FERMI E. B3 VIA MAGENTA C3 D3 VIA MANDELLI O. B4 VIA MANZONI A. A3 B3 VIA MANZOTTI F.LLI B4 VIA MARCONI G. B2 C3 VIA MATTEOTTI G. C3 VIA MAZZINI G. C2 C3 VIA MEDICI LUIGI A4 VIA MELZI D'ERIL B4 VIA MILANO A4 VIA MONTE GRAPPA B4 C4 VIA MONTESSORI M. B4 VIA MOTTA A. D3 VIA LEONARDO DA VINCI D3 VIA LEOPARDI B3 B4 VIA ORATORIO C2 VIA PEREGO N. B3 B4 C3 VIA PIAVE B4 C4 VIA PORTA C. B3 VIA POZZO B3 VIA PRIV. LEOPARDI G. B3 B4 VIA PRIV. PASCOLI G. B3 B4 VIA PRIV.P.GIOVANNI XXIII B1 VIA PUECHER F.LLI B2 C2 VIA RASELLA A3 B3 VIA REPUBBLICA CISALPINA B4 VIA RIVA A. C3 VIA ROBECCHI A. C2 VIA ROMA C2 VIA S.ANTONIO D3 D4 VIA S.FRANCESCO B4 VIA S.GIACOMO B4 VIA S.NICOLO' B4 VIA S.ORSOLA B4
VIA S.S.PIETRO E PAOLO B4 VIA SOLFERINO C3 VIA STAMPA SONCINO C2 S.S. N.525 DEL BREMBO A4 B4 S.S. N.104 B1 B2 B3 B4 B5 VIA TREZZO B2 B3 VIA VANVITELLI G. B3 VIA VERDI G. B3 VIA VISCONTI DI MODRONE C4 C5 D4 VIA VOLTA A. C2 VIA XI FEBBRAIO C2 C3 VIA XX SETTEMBRE C3 VIA XXIV MAGGIO B3 B4 VIA XXV APRILE C2 D2 VIALE DELLA VITTORIA C3 C4 VICOLO AL PONTE D3 VICOLO LEONARDO DA VINCI D3 VICOLO MOTTA A. D2 VICOLO PIZZAGALLI A. D3 VICOLO S.PIETRO D2 CASCINA BADIA A5 CASCINA CREMONESI B5 CASCINA SEGA VISCONTI C4 CASCINA MARTELLI A3 CASCINA RASELLA A3 CASCINA CAVALLASCO A2 CASCINA SAN PIETRO D2 CASCINA DELLA VEDOVA B1 CASCINA MOLINA B1 CASCINA NOCE B1
ACCESSI DIFFICOLTOSI ELENCO VIE ACCESSI CARATTERISTICHE TUTTA LA VIA DA VIA XXV LARGHEZZA DA MARCIAPIEDI VIA XI FEBBRAIO APRILE E STAMPA SONCINO A RIGA PARCHEGGIO mt. 2,80 SOLO CON MEZZI FINO A Q.LI 35 AL CIVICO 21 LARG.mt. 2,80 VIA STAMPA SONCINO DA VIA ORATORIO SOLO CON MEZZI FINO A Q.LI 35 DA PIAZZA MERCATO E DA VIA CROTTA LARGHEZZA mt. 2,80 VIA MATTEOTTI DA VIA MOTTA VIA PIZZAGALLI SOLO SE NON CI SONO AUTO LARGHEZZA mt. 2,80 PARCHEGGIATE VIA MAGENTA DA P.ZA CAVOUR LARGHEZZA mt. 2,30 VIA SANT. ANTONIO DA ALZAIA SUD CON MEZZI FINO A Q.li 35 DA VIA MOTTA CON MEZZI FINO A Q.li 35 E DA P.za CAVOUR RAGGIO DI CUVATURA FRA VIA VIA MATTEOTTI MOTTA E VIA MATTEOTTI mt. 3,80 VIA XX SETTEMBRE DA VIA MAGENTA LARGHEZZA mt. 2,30 VIA SOLFERINO DA VIA MAGENTA LARGHEZZA mt. 2,60 STRADA PER DA VIA PER TREZZO SOTTOPASSO H. mt. 2,80 CASTELBARCO VICOLO SAN PIETRO DA S.S. 525 LARGHEZZA mt. 2,60 15
Individuazione Comune Vaprio d'Adda Distanza da Milano Km. 31 Latitudine 45° 35' 045" Longitudine 9° 32' 111" Altitudine s.l.m. mt. 161 Venti dominanti N.N.O. Superficie Kmq. 7.05 Abitanti n° 9351 (al 31/12/2020 ) C.A.P. 20069 Prefisso tel. 02 16
Numeri telefonici Utili Uffici Istituzionali Comune 02 9094004 Comune fax 02 90966436 Polizia Locale 02 9094428 Carabinieri Caserma 02 90966018 Guardia di Finanza (Gorgonzola) 02 9513126 Biblioteca comunale 02 90966946 Tesoreria comunale (BPM Vaprio d’Adda) 02 909 4008 Ufficio Postale 02 90965966 Prefettura Milano 02 77581 Prefettura Milano Fax 02 77584850 Sala Operativa Prefettura 02 67652855 Protezione Civile 800 061 160 Regione Lombardia 02 6765 Sala Operativa Regione Lombardia 02 67811811 Centro Meteo Regionale Bormio 800 061 160 Città metropolitana di Milano 02 77401 Città metropolitana di Milano Fax 02 7740 5818 Emergenza H24 Citta’ Metropolitana MI cel. 334 1156926 17
Emergenza sicurezza Centrale operativa emergenze 112 Guardia di Finanza 117 Soccorso stradale ACI 116 Emergenza salute Numero unico emergenza 112 Emergenza guasti 02 895201e CAP - Acqua (Milano) 8001755 800 900 800 e ENEL (Melzo) 119505055 Gas Metano 800 900 999 ATES (Corrente/Impianti semaforici) 3347472057 Indirizzi utili lavoro Camera di Commercio (Milano) 02 550251 Ufficio imposte Dirette (Milano) 02 62891 Ufficio IVA (Milano) 02 66803541 18
ELENCO PUNTI ATTERRAGGIO ELICOTTERI Campo sportivo Viale Monte Grappa Coordinate N 45° 34' 06,423" E 009° 31' 26,610" Prato Fronte Villa Castelbarco Coordinate N 45° 35' 03,319" E 009° 31' 49,565" Prato Fronte P.C. Via Dante Alighieri Coordinate N 45° 35' 03,319" E 009° 31' 49,565" 19
SCENARI DI RISCHIO CONSIDERATI E PROCEDURE D’INTERVENTO 1 Incendio 2 Terremoto 3 Scoppio o esplosione 4 Emissione o sversamento incontrollati di sostanze pericolose sulle strade di Città Metropolitana 5 Alluvione/allagamento 6 Nevicata intensa/ tempesta di neve 7 Tromba d’aria 8 Rinvenimento o annuncio ordigni esplosivi 9 Black-out prolungato 10 Caduta aereomobile 11 Grave incidente stradale o chiusura A4 e A58 12 Fuga di gas 13 Allestimento centro ricovero 20
21
A Per ogni scenario di rischio si è stilata una procedura d’intervento, archivi di riferimento, planimetrie aree interessate: I carta n. 1/a – idraulico/idrogeologico (censimento frane, aree sondabili) II carta n. 1/b – industrie a rischio (piani di emergenza esterni industrie ARIR) III carta n. 1/d – terremoti (edifici più popolosi, scuole, ospedali, edifici più alti edifici più vecchi, edifici pericolanti). B. Analisi del tessuto urbanizzato (mappatura di tutto il territorio comunale) I carta n. 2/a – centri abitati, edifici e strutture di rilevanza strategica,aree di emergenza, aree di ricovero, insediamenti produttivi II .carta n. 2/b – viabilità principale e minore III carta n. 2/c – lifelines (elettrodotti, metanodotti, acquedotti, centrali telefoniche cabine distribuzione ENEL… Prese d’acqua.) M ETODI DI ALLERTAMENTO Modalità di allertamento relative agli scenari previsti -. I volontari e l’ UCL verranno allertati tramite telefono o cellulare. - I cittadini tramite megafono, sirene e campane. 22
1 Incendio Edificio Figure Interessate o Sindaco o Volontari Protezione Civile o Polizia Locale o Corpo VVFF o Mezzi Primo soccorso o Ufficio Tecnico Comunale Materiale necessario o Transenne o Pale o Radio ricetrasmittenti o Estintori o Coperte ignifughe o Manichette o Stivali o Guanti Carte Riferimento o Carta viabilistica o Carta Prese d’acqua 23
Procedura intervento Fermo restando il ruolo operativo demandato agli organi tecnici (Corpo forestale dello Stato, Corpo Nazionale dei VV.F.F.), la seguente procedura operativa riguarda il coinvolgimento della Struttura comunale di protezione civile nella lotta attiva agli incendi di aree urbane. Il gruppo comunale di protezione civile dovrà avere un minimo di addestramento e essere equipaggiato per l’attività di spegnimento. Il gruppo Di Protezione Civile dovrà provvedere a: Avvisare i VVFF Evacuare i cittadini procedendo all’appello dei presenti nella struttura Chiudere le strade d’accesso Disattivare la fornitura di energia elettrica Transennare gli attacchi motopompa Contenere l’incendio in attesa dell’arrivo dei VVFF Assistere i VVFF Far Intervenire Primo Soccorso Allertare il Pronto Soccorso 24
ATTIVITA’ DI SPEGNIMENTO I volontari, previa procedura standard di attivazione, intervengono sull’incendio, equipaggiati dei dispositivi di protezione individuale (DPI) previsti e le attrezzature antincendio in dotazione, tenendo conto della formazione, dell’esperienza e delle capacità operative di ciascun operatore. Giunti sull’incendio con autobotti, manichette, moduli antincendio e altre attrezzature i volontari iniziano l’attività di spegnimento che è coordinata dai Vigili del Fuoco nel ruolo di Responsabile delle operazioni di spegnimento (ROS). Le presenti operazioni derivano dai protocolli di coordinamento in materia di Antincendio. Nell’attesa dell’arrivo dei VVFF, il caposquadra dei volontari assume la direzione provvisoria delle operazioni secondo le normali procedure, in detti casi, i volontari agiscono attenendosi a principi di prudenza in modo da limitare al minimo l’esposizione a rischi; pertanto si limitano a sorvegliare in posizione sicura l’incendio e a spegnere in tutta sicurezza solo piccoli focolai posti in zone ben accessibili. Dovranno inoltre valutare: - i potenziali rischi per le infrastrutture civili e le persone presenti nell’area; - la strategia di spegnimento con i relativi mezzi e personale necessari; - tutti i potenziali rischi per il personale ed i mezzi operativi; - tenere conto della formazione, dell’esperienza e delle capacità operative di ciascun operatore. Qualora l’incendio stesso o le operazioni di spegnimento interferiscano con attività o strutture civili presenti in zona, la squadra di protezione civile provvede ad attivare tutte le misure necessarie alla riduzione dei rischi potenziali, ad esempio la disattivazione di linee elettriche, chiusura fornitura gas metano, la chiusura di strade ed autostrade, lo sgombero degli specchi acquei interessati dal rifornimento dei mezzi aerei. Sull’andamento delle operazioni di spegnimento devono essere informati il Dipartimento di protezione Civile, il Sindaco/Sindaci dei Comuni coinvolti nelle operazioni, la Prefettura. I Capisquadra dei Gruppi comunali di protezione civile impegnati nell’attività di spegnimento comunicano tutte le informazioni. 25
2 Terremoto Figure Interessate o Sindaco o Volontari Protezione Civile o Polizia Locale o Corpo VVFF o Protezione civile Città Metropolitana o Primo soccorso o Ufficio Tecnico Comunale Società da far intervenire o Mezzi movimentazione terra o Gru Materiale necessario o Transenne o Pale o Radio ricetrasmittenti o Stivali o Guanti o Caschetti o Coperte termiche Carte Riferimento o Carta viabilistica o Carta con caratteristiche edifici o Carta con punti accoglienza 26
I terremoti non danno alcun preavviso e avvertimento e, anche dopo una prima scossa, non si può sapere se ve ne saranno altre e di quale entità. Ciò rende ancor più importante e necessario conoscere le procedure di emergenza ed evacuazione: improvvisare è pericoloso e il panico può rendere la cosa ancor più difficile. L'unico modo che si ha per essere pronti e probabilmente più lucidi è fare PREVENZIONE, FORMAZIONE e ADDESTRAMENTO. Le procedure dipendono dalle strutture degli edifici, dalle loro caratteristiche tecniche, dal numero di piani fuori terra o interrati (e in particolare da dove ci si trova al momento dell'emergenza.) Presidi di emergenza presenti (ad esempio se vi sono oppure no scale antincendio esterne autoportanti). Si possono però fissare alcune indicazioni che, seppur generali, possono rappresentare una valida Guida per la propria salvezza e di chi si sta soccorrendo. Dal punto di vista fisico le procedure più corrette durante la fase di scossa sono: • Solo se ci si trova al piano terra e in prossimità di un'uscita (diciamo indicativamente ad una distanza non superiore a 15-20 metri di percorso effettivo) dirigersi rapidamente verso essa ed uscire in luogo sicuro (stando lontani dall'edificio stesso ed in particolare da cornicioni e terrazzi) In alternativa: • Abbassarsi (non rimanere in piedi) e possibilmente proteggersi (se non completamente almeno la testa) sotto un tavolo o una scrivania. • Non sostare accanto ad oggetti o altro materiale pesante che può cadere (ad esempio vicino ad una libreria o al di sotto di un lampadario). • Non sostare vicino a finestre o altre superfici vetrate. • Se si conoscono i muri e le strutture portanti è preferibile sostare vicini ad essi (a volte si può riconoscere più facilmente una colonna o pilastro portante, o una trave portante). • Tenere le mani dietro la nuca ed abbassare la testa tra le ginocchia (sempre per la sua protezione). • Rimanere nella posizione rannicchiata, magari con gli occhi chiusi, finché non termina la scossa. 27
Procedure successive alla scossa: - Dopo la prima forte scossa, la Protezione civile dovrà assicurarsi che gli edifici, specialmente quelli più vecchi, non abbiano subito danni considerevoli e che gli inquilini, specialmente quelli più anziani o malati e disabili, siano incolumi e fuoriusciti dall’edificio. - Evacuare edifici più alti o pericolanti muovendosi con molta sollecitudine ma senza mai correre e parlare ad alta voce. - Se la scossa è stata molto forte dovranno essere evacuati gli edifici più alti, non usando l'ascensore, avendo l’accortezza di far chiudere il gas. - Non perdere tempo per recuperare oggetti personali (comprese giacche, borse, oggetti di valore, cellulari, ecc.) o per terminare lavorazioni o altro (ad esempio salvataggio di lavori informatici). - Verificare se tra le altre persone presenti qualcuno abbia bisogno di aiuto (chiamandole, meglio per nome, e rassicurandole, aiuta a mantenere la calma). • Non utilizzare mai gli ascensori e non sostare mai sulle scale • Chiamare i Vigili del Fuoco (115) • Se la scossa è stata leggera (quindi non sono caduti oggetti, non vi sono segni di cedimento strutturale, e i superiori non danno istruzioni specifiche differenti, ecc.) tornare con calma in posizione normale e riprendere le attività. • Nel dubbio chiamare la Città Metropolitana. • Seguire i percorsi d'esodo indicati dalla segnaletica e comunque dirigersi verso le uscite più vicine (meglio utilizzare in generale scale esterne di sicurezza ed uscite di emergenza). • Durante l'esodo cercare di controllare che tali vie di fuga siano sicure ed accessibili (ad esempio per la possibile presenza di calcinacci o per possibili formazioni di crepe sulle scale). 28
• Durante l'esodo aiutare le persone presenti in difficoltà (diversamente abili, anziani, bambini, persone agitate o prese dal panico) cercando di utilizzare sempre un dialogo al positivo e orientato all'ottimismo ('tranquillo, ci siamo quasi', 'dai, il peggio è passato', 'vieni, andiamo fuori assieme', ecc.) • Una volta raggiunto l'esterno (se indicato arrivare al luogo di raduno), rimanere in attesa dei soccorsi, dare informazione ai superiori sulla propria presenza, segnalare eventuali rischi di cui si è venuti a conoscenza, indicare la possibile presenza all'interno di altre persone. • Non far rientrare mai nessuno prima di aver verificato che la situazione sia tornata ordinaria e sicura o dopo aver ricevuto indicazioni dai responsabili dei VVFF Prevenzione L'unica vera ed efficace prevenzione antisismica è quella di trovarsi in edifici (case, aziende, scuole o locali pubblici) costruiti con criteri appunto antisismici. La prevenzione tecnica e strutturale (che tiene conto della zona specifica, della tipologia costruttiva e della destinazione d'uso) può nei casi gravi fare la differenza e salvare la vita alle persone: tale responsabilità è ovviamente, a seconda della situazione, dei costruttori, dei committenti, dei proprietari o degli enti pubblici. E' possibile comunque procedere a verifiche statiche e antisismiche per conoscere lo stato di sicurezza di un immobile e anche la semplice segnalazione di crepe, infiltrazioni, piccoli cedimenti strutturali o arredi non sicuri (ad esempio scaffalature non fissate saldamente a muro o a pavimento) in condizioni 'normali' (cioè prima dell'eventuale scossa sismica) può aiutare ad un successivo intervento di consolidamento e ristrutturazione edilizia. Infine fare prevenzione vuol dire, anche in questo caso così come per le altre emergenze possibili, fare formazione ed addestramento: la conoscenza del rischio e delle procedure per mettere in salvo le persone può fortemente incidere sull'incolumità fisica in caso di terremoto e sulla possibilità di evitare condizioni emotive di panico che spesso, già di per sé, può essere fonte di pericolo ed infortunio. N.B. Su una pianta si dovranno indicare gli stabili ritenuti più a rischio (altezza, anno di costruzione, stato della struttura, età cittadini molto anziani, scuole, ospedali etc.) 29
3 Scoppio o esplosione Figure Interessate o Sindaco o Volontari Protezione Civile o Polizia Locale o Corpo VVFF o Mezzi Primo soccorso o Ufficio Tecnico Comunale o Società da far intervenire o Mezzi movimentazione terra Materiale necessario o Transenne o Pale e picconi o Radio ricetrasmittenti o Stivali o Guanti o Coperte ignifughe Carte Riferimento o Carta viabilistica o Carta con caratteristiche edifici o Carta con punti d’accoglienza 30
Procedure Intervento Fermo restando il ruolo operativo demandato agli organi tecnici (Corpo Nazionale dei VV.F.F. e Corpo Polizia Locale), la seguente procedura operativa riguarda il coinvolgimento della Struttura comunale di protezione civile durante la fase di soccorso. I gruppi comunali di protezione civile dei comuni non sono addestrati ed equipaggiati per questa attività di intervento Pertanto il gruppo di Protezione Civile dovrà provvedere a Avvisare i VVFF evacuare i cittadini procedendo all’appello dei presenti nella struttura chiudere le strade d’accesso disattivare la fornitura di energia elettrica far disattivare la fornitura del metano transennare l’intera zona per impedire l’accesso ai curiosi mettere in sicurezza le persone eventualmente coinvolte nell’esplosione all’esterno assistere i VVFF far intervenire Primo Soccorso Inoltre, in caso di scoppio di serbatoi di gas eventualmente tossici o nocivi, nell’area industriale, oltre alle normali procedure si dovranno : - chiudere le strade di accesso sottovento - far evacuare le strutture circostanti - assistere la squadra di pronto intervento aziendale - allestire il centro operativo ad almeno 200 metri sopravento. 31
4 Emissione o sversamento incontrollati di sostanze pericolose su strade di Città Metropolitana Figure interessate o Sindaco o Volontari Protezione Civile o Polizia Locale o Corpo VVFF o Mezzi Primo soccorso o Ufficio Tecnico Comunale Società interessate o Mezzi movimentazione sabbia o Carro attrezzi Materiale necessario o Transenne o Pale e picconi o Radio ricetrasmittenti o Stivali o Guanti o Sabbia Carte Riferimento o Carta viabilistica o Carta con caratteristiche edifici 32
In caso di emissione o fuoriuscita da autocisterne di gas o liquidi eventualmente tossici o nocivi, sulla strada Città metropolitana si dovranno : - chiudere la strada di Città Metropolitana deviando il traffico sulla viabilità secondaria secondo le indicazioni della Polizia Locale - chiamare i VVFF - avvisare i mezzi di primo soccorso - far evacuare le strutture circostanti - assistere i VVFF - allestire il centro operativo ad almeno 200 metri sopravento. - Se si tratta di liquido, rovesciare sabbia per contenere l’allargamento del liquido 33
5 Alluvione/allagamento Figure Interessate o Sindaco o Volontari Protezione Civile o Polizia Locale o Corpo VVFF o Mezzi Primo soccorso o Ufficio Tecnico Comunale Società interessate o Mezzi movimentazione sabbia o Carro attrezzi o Ditta di Spurghi Materiale necessario o Transenne o Pale e picconi o Radio ricetrasmittenti o Stivali o Guanti o Idrovore , motopompe, elettropompe o Fari, prolunghe , Gruppo elettrogeno Carte Riferimento o Carta viabilistica o Carta con caratteristiche edifici o Carta rischio idrogeologico. 34
ALLUVIONE O ALLAGAMENTO - RISCHIO IDROGEOLOGICO DESCRIZIONE DEL RISCHIO IDROGEOLOGICO NEL COMUNE DI VAPRIO D’ADDA La vigente normativa in materia di interventi in emergenza, cataloga e suddivide i vari scenari che si pongono in relazione ad eventi di carattere meteorologico: esondazione, dissesto idrogeologico, distinguendo fra rischio idraulico, ovvero l’insieme delle conseguenze prodotte da fenomeni di trasferimento di onde di piena al di fuori degli argini naturali con conseguente interessamento dei territori circostanti e, rischio idrogeologico, quando il fenomeno per intensità comporta anche il trasporto di materiale solido tale da compromettere l’aspetto e la consistenza del territorio interessato fino a cambiarne sostanzialmente la composizione; ciò può essere provocato sia da intense attività naturali, con fenomeni non rientranti della normalità stagionale, sia da cause imputabili allo sfruttamento e la mal conservazione ambientale da parte dell’uomo. Si passa a catalogare e a normare i fenomeni che possono incidere e provocare gli eventi idraulici ed idrogeologici in: Rischio temporali forti: che considera le conseguenze provocate da intensi fenomeni che si sviluppano su aree fortemente circoscritte (pioggia, fulmini, raffiche di vento, grandine, trombe d’aria) Rischio neve: che considera le conseguenze indotte da ingenti precipitazioni nevose tali da generare difficoltà nelle comuni attività della popolazione, con interessamento del trasporto pubblico e privato e le interruzioni nella fornitura dei servizi essenziali, nonché danni alle strutture. Per un successivo innalzamento della temperatura, il repentino scioglimento della neve potrebbe causare un danno dovuto all’ allagamento Rischio ondate di calore: che considera gli effetti sulla salute dei cittadini con particolare riferimento alle grandi aree urbane ove esiste un maggiore escursus fra temperature registrate ed effettivamente percepite, sia per elevati tassi di umidità sia per scarsa ventilazione. Il territorio di Vaprio d’Adda, per la presenza appunto del fiume omonimo, è interessato, sia dal rischio idraulico che da quello idrogeologico, limitatamente però agli insediamenti soprattutto rurali ed agricoli della zona Sud-Est; il territorio maggiormente urbanizzato, invece, si trova in posizione elevata rispetto ai corsi d’acqua principali esistenti, fiume e naviglio Martesana, il reticolo idrografico minore superiore è di scarsa importanza, ai fini alla valutazione di rischi, sia idraulico che idrogeologico, se si eccettua la presenza di una derivazione del canale Villoresi, in zona Bettola 35
- Inzago, quindi a qualche chilometro di distanza in direzione Ovest; il sottosuolo, a differenza di comuni limitrofi, come Trezzo, è costituito da materia sufficientemente permeabile, posto sopra una piattaforma di scorrimento in materiale consistente, (ceppo dell’Adda che supporta zone di depositi sabbiosi e sassosi molto a ridosso della falda). Al fine di identificare le zone a rischio idraulico presenti nel territorio di Vaprio d’Adda, si precisa che, ai sensi delle disposizioni vigenti, le aree soggette a rischio sono individuate secondo le direttive dell’Autorità di bacino del fiume Po, in corrispondenza delle cosiddette fasce fluviali; ai fini della gestione dell’emergenza da rischio idraulico ed idrogeologico, si consideri che la permeabilità si riduce al minimo per la quota della falda e si prende in considerazione nella sua massa completa il flusso proveniente sia da Adda sia da Brembo; in particolare, a seguito della normativa vigente, le aree di possibile esondazione si identificano in corrispondenze delle seguenti fasce: FASCIA A o fascia di deflusso della piena, costituita dalla porzione di alveo sede prevalente del deflusso della corrente; nella norma la porzione di alveo nella quale defluisce l’80 %. della portata relativa ad un tempo di ritorno di 200 anni. FASCIA B o fascia di esondazione, esterna alla precedente ma delimitata da porzione di alveo interessato dal verificarsi dell’evento di piena (tempo di ritorno come sopra) i limiti possono coincidere con quelli della fascia A anche in presenza di rifacimenti e di arginature che comportano variazioni all’alveo originale. FASCIA C o area di inondazione per piena catastrofica; delimita la porzione di territorio circostante interessato da eventi di portata eccezionale. Per quanto riguarda il rischio frane, argomento ampiamente trattato dalle normative in essere, dobbiamo limitarne il pericolo nella fascia Est, che costituisce la cintura degli insediamenti delimitata dal Naviglio Martesana, partendo da Nord, la tenuta del Monasterolo, in territorio vapriese, passando per gli insediamenti di Vicolo San Pietro, la Costa, con le antiche ville residenziali nobili, i terrazzamenti più a Sud, come il Parco di Via Don Moletta di recente costituzione, anche se su terreno preesistente e consolidato, l’Ospedale, i grattacieli e le altre residenze abitative che si affacciano sulla vallata sottostante, la Strada della Costa sotto a conglomerati di ceppo, peraltro mai utilizzata, per finire all’edificio della Centrale Italgen, a livello Naviglio con l’uscita del canale sotterraneo che, provenendo da Trezzo, alimenta le turbine per la produzione di energia elettrica e l’abitato sovrastante, un tempo legato all’attività della Centrale, ora riconvertito per un utilizzo residenziale; tali realtà, forse perché mai interessate da ristrutturazioni 36
che prevedessero avanzamenti verso il fiume (Est), conservano la loro solida posizione e, fino ad ora, gli eventi atmosferici capitati a memoria d’uomo, non hanno mai dato adito a episodi di allarme; il ceppo, sottosuolo compatto sulla cui piattaforma insistono gli abitati della zona, termina a ridosso dell’abitato di Cassano, verso Sud (frazione Groppello) per dare spazio alla pianura che porta l’acqua del Naviglio Martesana a Milano; è comunque giusto menzionare tali eventualità di rischio, considerando inoltre che il resto del territorio su cui sorge l’abitato è privo di dislivelli e la sua composizione va, dai terreni agricoli tutto intorno al paese, che poggiano su zone drenanti (vedasi Cava), ghiaia e sabbia che a loro volta lasciano il posto a conglomerati di ceppo. La valutazione dei rischi Idraulico ed Idrogeologico, deve tenere in ogni modo presente, l’aumentata frequenza dei fenomeni atmosferici, anche ad alta intensità, l’ultima piena del fiume Adda, nell’anno 2002 ha sconvolto il paesaggio della zona Sud-Est del paese, tanto che si è dovuto ricorrere al rifacimento, in chiave di maggiore sicurezza, degli argini in sponda destra e, anche per motivi di ritorno economico, alla sostituzione della struttura della vecchia Diga Poiret, a palconcelli, con la costruzione delle paratie metalliche mobili che danno la massima sicurezza in caso di piene eccezionali. 37
Piano Emergenza Comunale Vaprio d’Adda Livelli di Criticità e Codici di Allerta per RISCHIO IDROGEOLOGICO E IDRAULICO (D.G.R. n.VIII/8753 del 22 dicembre 2008 e s.m.i.) CATEGORIE CRITICITA’ SOGLIE per TIPOLOGIA DI RISCHIO AZIONE da Rischio Rischio Rischio LIVELLO DI CODICE DI descrizione ESPLETARE idrogeologico ed Temporali Vento forte CRITICITA’ ALLERTA idraulico forti Non sono previsti fenomeni naturali (forzanti esterne) pioggia < 3m/s Assente 0 PREVENZIONE Assentii responsabili < 50 mm/24h (100 mm/24h - - danni anche gravi per la popolazione, tali da interessare complessivamente una consistente quota del territorio considerato. Situazioni estremamente gravi in EMERGENZA cui i danni si stanno Allertamento manifestando già in Attivazione Emergenza 4 modo diffuso e le Dispiegamento azioni vanno Consolidamento indirizzate al soccorso Rientro alla popolazione. D Area Omogenea di riferimento Pianura Occidentale 38 2
Piano Emergenza Comunale Vaprio d’Adda PROCEDURA A: Procedura di emergenza per l’UCL in caso di rischio Idrogeologico e Idraulico (ESONDAZIONE E FRANA) Fase Figura Operativa Azioni FS di RESPONSABILE G.C. Consulta periodicamente le condizioni meteo sul sito di ARPA-SMR e su altri siti web VOLONTARI P.C. dedicati. evisione Fase TA In caso di invio AVVISO DI CRITICITA’ regionale per rischio idrogeologico e idraulico per livelli di criticità MODERATA, ELEVATA o EMERGENZA, da parte di Regione SINDACO Lombardia/ARPA-SMR, mette in allerta il RESPONSABILE del G.C. dei VOLONTARI di P.C. ed il COMANDANTE della POLIZIA LOCALE al fine di attivare opportune misure di monitoraggio e servizi di vigilanza sul territorio, al fine di verificare la situazione in atto. Ricevuto l’AVVISO DI CRITICITA’ regionale per rischio idrogeologico e idraulico per livelli di criticità MODERATA, ELEVATA o EMERGENZA, da parte di Regione Lombardia /ARPA- SMR attiva il personale di Polizia Locale in servizio ed eventualmente il Coordinatore di Protezione Civile, al fine di provvedere alle opportune attività di monitoraggio ed ai servizi di vigilanza sul territorio, in particolare lungo i corsi d’acqua e le possibili aree di frana. sorveglianza COMANDANTE DELLA POLIZIA LOCALE Tramite il personale di Polizia Locale e i Volontari di Protezione Civile intervenuti, raccoglie segnalazioni relative alla situazione in atto sul territorio comunale, alle eventuali condizioni di disagio o di danno alla popolazione, al patrimonio e/o all’ambiente verificatesi. Una volta verificata la situazione in atto, supporta il SINDACO nell’ individuazione delle azioni da compiere e, qualora si prefigurasse un peggioramento della situazione in corso, monitoraggio e TA valuta la necessità di convocare l’UCL ai fini dell’attivazione degli interventi di messa in sicurezza del territorio e di soccorso e assistenza alla popolazione. Ricevuto l’AVVISO DI CRITICITA’ regionale per rischio idrogeologico e idraulico per livelli di criticità MODERATA, ELEVATA o EMERGENZA, organizza e coordina i Volontari appartenenti al G.C. dei Volontari di Protezione Civile per attivare azioni di monitoraggio RESPONSABILE G.C. sul territorio, in particolare lungo i corsi d’acqua e le possibile aree di frana. VOLONTARI DI P.C. Eventualmente si tiene in contatto con il COMANDANTE della POLIZIA LOCALE per coordinarsi sulle azioni di monitoraggio e sorveglianza da attivare nel territorio comunale. Si tiene in contatto con il COMANDANTE della POLIZIA LOCALE per valutare attentamente la situazione in atto, informandosi sull’ intensità del fenomeno atteso e SINDACO delle possibili cause che ne potrebbero conseguire con il suo manifestarsi, al fine di stabilire se la situazione è fronteggiabile con i servizi ordinari a disposizione del Comune o se, invece, è attivare la struttura comunale di protezione civile (Unità di Crisi Locale). Supporta il SINDACO nel valutare l’opportunità di convocare l’UCL ed attivare opportuni interventi di emergenza, qualora si prefiguri un peggioramento della situazione in atto tale da generare rischi per la popolazione, od in corrispondenza di eventi, quali: ENTO COMANDANTE DELLA ESONDAZIONE/allagamento POLIZIA LOCALE FRANA/dissesto anomalie nel funzionamento della DIGA S. ANNA che possa generare un evento di ESONDAZIONE O FRANA A seguito del verificarsi di un evento di: ESONDAZIONE, allagamento FRANA, dissesto Anomalie nel funzionamento della DIGA S. ANNA che possa generare un evento di ESONDAZIONE O FRANA convoca i componenti dell’UCL presso la sede stabilita: ROC TECNICO COMUNALE COMANDANTE POLIZIA LOCALE RESPONSABILE VOLONTARI DI PROTEZIONE CIVILE SINDACO AZIONE RESPONSABILE FORZE DELL’ORDINE. In qualità di autorità comunale di Protezione Civile, assume la direzione e il coordinamento dei servizi di soccorso e di assistenza alle popolazioni colpite e provvede agli interventi necessari, anche avvalendosi delle organizzazioni di volontariato operanti a livello comunale o intercomunale. Una volta giunti nella sede dell’UCL: ROC TECNICO COMUNALE COMANDANTE POLIZIA LOCALE RESPONSABILE VOLONTARI DI PROTEZIONE CIVILE 39 22
Piano Emergenza Comunale Vaprio d’Adda RESPONSABILE FORZE DELL’ORDINE. istituisce l’UCL con specifico atto, attribuendo ai suoi componenti le Funzioni di Supporto da attivarsi ai sensi del Metodo Augustus e dispone un calendario di aggiornamento. Il Sindaco, di concerto con i componenti dell’UCL convocati stabilisce le modalità per: avere informazioni in merito all’evento in corso; effettuare attività di monitoraggio e sorveglianza a livello locale, in particolare lungo i corsi d’acqua e le possibili aree di frana; definire specifici valori soglia che a livello locale che indirizzino gli interventi tecnico operativi da intraprendere in emergenza, quali indicatori di possibile innesco di ESONDAZIONE o FRANA; individuare specifiche strutture e/o infrastrutture (scuole, strade, …) , o luoghi in generale, coinvolte nell’evento puntuale (frana, allagamento, tromba d’aria, …), ed in cui concentrare le attività dei soccorritori in corrispondenza delle aree interessate dall’evento; individuare la popolazione che può subire od ha già subito danni a causa della situazione in atto e che, eventualmente, dovrà essere evacuata; provvedere alla messa in sicurezza delle aree a rischio tramite l’attuazione di interventi tecnici urgenti (drenaggio aree allagate tramite idrovore, rimozione di piante, stabilizzazione di una frana, chiusura strade, trasporto di materiali nei punti critici – sacchi di sabbia, pale, paratie, - , …), anche con l’ausilio dei Vigili del fuoco e dei Volontari di Protezione Civile; provvedere ad una eventuale interruzione dei servizi pubblici essenziali erogati dal Comune (scuole, attività produttive, acquedotto, rete elettrica, …); provvedere alle esigenze della popolazione in difficoltà predisponendo la distribuzione di generi di conforto (distribuzione bevande, pasti, coperte, ….) ed/od alloggiamenti temporanei di emergenza (aree di raccolta, aree di ricovero-accoglienza, aree di ammassamento); informare tutta la popolazione e i media sull’emergenza in corso e sugli opportuni comportamenti da adottare; comunicare a Prefettura di Milano, Città Metropolitana di Milano e Sala Operativa di protezione Civile di Regione Lombardia l’emergenza in corso. COMANDANTE DELLA POLIZIA LOCALE RESPONSABILE G.C. Una volta convocati dal SINDACO, si recano presso la sede dell’UCL e ne prendono VOLONTARI DI P.C. parte stabilendo innanzitutto le modalità per attuare le principali azioni di emergenza. In ROC sede di UCL ad ogni componente viene attribuita la responsabilità di una o più Funzioni TECNICO COMUNALE di Supporto da applicarsi ai sensi del Metodo Augustus. RESPONSABILE FORZE DELL’ORDINE Individua, di concerto con gli altri componenti dell’UCL, il personale da inviare in rappresentanza dell’UCL/Comune presso l’eventuale Posto di Comando Avanzato (PCA) istituito sul luogo dell’evento o, comunque, in prossimità dei luoghi più a rischio (in particolare lungo i corsi d’acqua ed le possibili aree di frana) che necessitano o in cui sono già in atto interventi tecnico-operativi. Tramite il ROC, qualora si fosse verificata o fosse in atto una FRANA, provvede ad informarsi relativamente a: momento in cui si è verificata la frana o si reputa che possa avere inizio, con dettaglio orario; volume di materiale franato o che si reputa possa franare; area coinvolta o coinvolgibile dal fenomeno. Tramite il ROC, qualora si fosse verificato o fosse in atto un evento di ESONDAZIONE/allagamento, provvede ad informarsi relativamente a: momento in cui è iniziato il fenomeno o che si reputa possa avere inizio, possibilmente con dettaglio orario; momento in cui si è verificato il livello massimo del corso d’acqua o che si SINDACO reputa possa avere inizio, con dettaglio almeno orario; livello raggiunto o raggiungibile dalla piena rispetto a riferimenti anche locali; MENTO momento corrispondente al verificarsi dei danni (argine sifonato, muro di contenimento ceduto, …); indicazione delle aree esondate/allagate o che si attende vengano esondate/allagate. Tramite il ROC si tiene costantemente aggiornato sulla situazione in essere. Verifica, tramite i componenti dell’UCL, la pronta disponibilità della struttura comunale di Protezione Civile e di tutto il personale necessario alla gestione dell’emergenza, nonché delle attrezzature, mezzi e risorse necessarie. Con il COMANDANTE della POLIZIA LOCALE valuta l’attivazione di un Piano di Posti di Blocco e Cancelli di Accesso per la gestione della viabilità alternativa in prossimità dei luoghi in cui si è verificato l’evento, nonché la necessità di presidiare le aree a rischio non agibili alla popolazione, anche in collaborazione con il RESPONSABILE del G.C.P.C. Si coordina con il COMANDANTE della POLIZIA LOCALE per effettuare un censimento della popolazione a rischio. 40 2
Piano Emergenza Comunale Vaprio d’Adda Si coordina con il COMANDANTE della POLIZIA LOCALE, il ROC, il TECNICO COMUNALE ed il RESPONSABILE DEL GC DEI VOLONTARI DI PC per valutare l’eventuale evacuazione della popolazione a rischio, al fine di predisporre un adeguato Piano di Evacuazione per la popolazione a rischio da accogliere in opportune aree di emergenza. Valuta con il ROC, il TECNICO COMUNALE ed il RESPONSABILE DEL GC DEI VOLONTARI DI PC l’individuazione di spazi aperti o strutture idonee ad essere adibite ad aree di emergenza per la raccolta o l’accoglienza/ricovero della popolazione evacuata. Sentiti il COMANDANTE della POLIZIA LOCALE, il ROC ed il TECNICO COMUNALE, valuta l’eventuale necessità di allertare le aziende municipalizzate erogatrici dei servizi pubblici ed essenziali per l’ interruzione dell’erogazione dei servizi . Valuta con il ROC ed il TECNICO COMUNALE la necessità di convocare presso l’UCL anche i rappresentanti dei gestori interessati nell’evento, andando a costituire il COC. Con il supporto del ROC e del TECNICO COMUNALE, coordina le attività in corso sul proprio territorio per la messa in sicurezza delle aree interessate dagli eventi puntuali (frana, allagamento, caduta di alberi, …), eventualmente rapportandosi con i VVF e altri soggetti di Protezione Civile. Con l’ausilio degli altri componenti dell’UCL provvede ad informare la popolazione circa la situazione in atto e i comportamenti da adottare (tramite web, stampa, porta a porta con l’ausilio del personale di Polizia Locale e dei Volontari di Protezione Civile). Qualora fosse necessario per tutelare l’incolumità pubblica, predispone ed adotta Ordinanze Contingibili ed Urgenti per la chiusura di strade, per lo sgombero di edifici, per la requisizione di immobili, mezzi o attrezzature, a seconda delle necessità che emergono durante la gestione dell’emergenza. Comunica a Prefettura di Milano , Città Metropolitana di Milano e Sala Operativa di Regione Lombardia l’emergenza in corso e si tiene in contatto per eventuali aggiornamenti. Coordina e provvede a far attuare le attività di monitoraggio, vigilanza, controllo e presidio del territorio con l’ausilio del personale del Corpo di Polizia Locale ed eventualmente con altro personale a disposizione dell’UCL (Volontari di PC), segnalando F7 prontamente situazioni critiche (cantieri in alveo, scavi, impedimenti al deflusso acque, …), nonché ogni ulteriore informazione utile. Si tiene in contatto con il personale di Polizia Locale facendo il punto della situazione con gli eventuali Posti di Comando Avanzato (PCA) istituiti sul territorio, al fine di vigilare F8 sull’attuazione degli interventi programmati in sede di UCL. Predispone ed attiva un piano di posti di blocco e di cancelli di accesso per agevolare le operazioni di soccorso ed assistenza alla popolazione, tramite la gestione della viabilità alternativa, impiegando il personale di Polizia Locale ed eventualmente di altro personale F7 messo a disposizione dal RESPONSABILE del VOLONTARIATO di PC ed dal RAPPRESENTANTE DELLE FORZE DELL’ORDINE. COMANDANTE della Predispone un’Ordinanza viabilistica per la chiusura delle strade comunali interessate e POLIZIA LOCALE ne da comunicazione agli enti interessati (Città Metropolitana di Milano, Prefettura di F7 Milano, Polizia stradale Supporta il SINDACO ed il TECNICO COMUNALE nell’individuazione delle aree e degli Ausi edifici a rischio, nonché delle aree di raccolta e di accoglienza e ricovero per la lio popolazione, da sottoporre a presidio. F9 Organizza un Piano di Evacuazione per la popolazione dagli edifici e dalle aree a rischio Ausi inagibili e ne cura il trasporto fino alle aree di emergenza per l’attesa o l’accoglienza e lio ricovero della popolazione. F9 Si coordina con il RAPPRESENTANTE DELLE FORZE DELL’ORDINE per attuare il piano di posti di blocco e di cancelli di accesso, il presidio delle aree a rischio, delle aree di emergenza e per provvedere al Piano di Evacuazione della popolazione, anche con F8 l’ausilio dei Volontari di Protezione Civile, tramite il RESPONSABILE dei VOLONTARI di PC. Supporta il SINDACO nella realizzazione delle azioni pianificate in sede di UCL, mettendo a disposizione delle strutture operative di Protezione Civile intervenute col personale F3 volontario appartenente al GC. Coordina ed organizza l’attività dei Volontari del GC, valutando la necessità di convocare F3 ulteriore personale volontario di supporto. Supporta il COMANDANTE della POLIZIA LOCALE per l’attuazione del piano di posti di Ausi RESPONSABILE CG blocco e di cancelli di accesso, per il presidio delle aree a rischio e delle aree di lio VOLONTARI DI PC emergenza, nonché per l’attuazione del Piano di Evacuazione. F8 Ausi Supporta il Sindaco nell’attuazione di interventi tecnici per la messa in sicurezza delle lio aree a rischio, anche in ausilio dei Vigili del Fuoco se intervenuti. F1 Supporta il SINDACO ed il TECNICO COMUNALE nell’allestimento delle aree di Ausi emergenza. Eventualmente, provvede alla predisposizione di un punto di ristoro-pausa lio per la distribuzione dei generi di conforto agli operatori che interverranno nelle F9 operazioni di soccorso. In supporto al SINDACO, qualora si fosse verificata o fosse in atto una FRANA, provvede ROC ad informarsi relativamente a: F1 momento in cui si è verificata la frana o si reputa che possa avere inizio, con 41 24
Piano Emergenza Comunale Vaprio d’Adda dettaglio orario; volume di materiale franato o che si reputa possa franare; area coinvolta o coinvolgibile dal fenomeno. In supporto al SINDACO, qualora si fosse verificato o fosse in atto un evento di ESONDAZIONE/allagamento, provvede ad informarsi relativamente a: momento in cui è iniziato il fenomeno o che si reputa possa avere inizio, possibilmente con dettaglio orario; momento in cui si è verificato il livello massimo del corso d’acqua o che si reputa possa avere inizio, con dettaglio almeno orario; F1 livello raggiunto o raggiungibile dalla piena rispetto a riferimenti anche locali; momento corrispondente al verificarsi dei danni (argine sifonato, muro di contenimento ceduto, …); indicazione delle aree esondate/allagate o che si attende vengano esondate/allagate. In supporto al SINDACO, verifica e si aggiorna costantemente la situazione in atto per seguirne l’evoluzione: consultando il METEO su siti web dedicati; confrontandosi costantemente con gli altri componenti dell’UCL quali responsabili di specifiche Funzioni di Supporto; F1 facendo, in particolare, il punto della situazione con il COMANDANTE DELLA POLIZIA LOCALE che si tiene in contatto con il personale di Polizia Locale distribuito sul territorio, anche presso gli eventuali Posti di Comando Avanzato (PCA) istituiti. Attua un collegamento con Vigili del Fuoco e SSUEm-112 per tenersi in costante aggiornamento sulla situazione in corso e sulle iniziative intraprese e da intraprendere, anche in coordinamento. Eventualmente convoca per conto del SINDACO una F1 rappresentante dei Vigili del Fuoco ed uno del SSUEm-112 nell’UCL, al fine di costituire il Centro Operativo Comunale (COC). Supporta il SINDACO nel provvedere al censimento delle proprietà coinvolte nell’evento (edifici, terreni, infrastrutture, attività industriali, agricole,…), al fine di individuare la F9 popolazione a rischio e le attività da evacuare, gli edifici da sottoporre a verifica di agibilità e gli eventuali luoghi in cui istituire il PCA. Supporta il SINDACO nel provvede al censimento (con verifica dei dati anagrafici) della popolazione coinvolta negli eventi (residenti e addetti), anche ai fini di una eventuale F6 evacuazione con alloggiamento presso aree di attesa, accoglienza o ricovero Supporta il SINDACO nella predisposizione di un’eventuale Ordinanza di sgombero della F9 popolazione da edifici inagibili. Valutata la necessità di alloggiare la popolazione evacuata in strutture temporanee, individua con l’ausilio del COMANDANTE DELLA POLIZIA LOCALE le idonee aree di F9 raccolta e di accoglienza e ricovero per la popolazione, e ne predispone l’allestimento anche con l’ausilio del RESPONSABILE DEL GC DEI VOLONTARI DI PROTEZIONE CIVILE. Effettua il censimento dei mezzi e dei materiali necessari alla realizzazione degli TECNICO COMUNALE interventi disposti dall’UCL e provvede al loro reperimento, assicurandone la pronta F4 disponibilità. Predispone eventuale l’Ordinanza sindacale per la requisizione di immobili, mezzi e/o attrezzature necessarie all’attuazione degli interventi programmati a supporto F4 dell’assistenza alla popolazione. Gestisce l’utilizzo delle attrezzature e dei mezzi in possesso dell’Amministrazione F4 Comunale che possono risultare utili alla situazione in corso. Supporta il SINDACO a verificare il funzionamento delle reti dei servizi essenziali ed eventualmente richiede l’intervento del personale addetto al ripristino delle linee e/o F5 delle utenze dei servizi quali Acqua, Gas, Luce, Telefono, …. Supporta il SINDACO nella redazione di una eventuale Ordinanza per la sospensione dei F5 servizi a rete essenziali. Valuta con il SINDACO la necessità di convocare presso l’UCL anche i rappresentanti dei F5 gestori interessati nell’evento, andando a costituire il COC. Qualora la situazione fosse non gestibile con le sole forze interne al Comune, il Sindaco allerta e richiede l’intervento di altre forze di Protezione Civile per costituire il Centro Operativo Comunale (COC): - tutti i Componenti dell’UCL, - un rappresentante dei VVF - un rappresentante del AREU-112 - RID - STER - Regione Lombardia SINDACO - ENEL M N O E T - Carabinieri - Polizia di Stato (Stradale, Ferroviaria, ….) - Guardia di Finanza - Corpo Forestale dello Stato - Parco dell’Adda Nord - Prefettura di Milano - Altri Enti e soggetti coinvolti nell’evento incidentale. Una volta costituito il COC vengono ridefinite le Funzioni di Supporto individuate ai sensi 42 25
Puoi anche leggere