Piano delle Attività Estrattive P.A.E - Comune di Bologna

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Piano delle Attività Estrattive P.A.E - Comune di Bologna
Piano
delle Attività
Estrattive

P.A.E.

   Val0AT e Analisi di incidenza sul
  sito Rete - Natura       - IT     8

Proposta di piano

luglio
Piano delle Attività Estrattive P.A.E - Comune di Bologna
Indice
1 - Premessa........................................................................................................2

2 - Il PAE 2020.....................................................................................................6
     2.1 - Contenuti del Piano....................................................................................6
     2.2 - Dimensionamento del Piano.........................................................................8

3 - Metodologia della redazione della ValSAT.....................................................11

4 - Coerenza con i Piani sovraordinati................................................................16
     4.1 - Piano Infraregionale delle Attività Estrattive (PIAE).......................................16
     4.2 - Piano Strutturale Comunale (PSC) e Tavola dei vincoli..................................16
     4.3 - Piano Urbanistico Generale del Comune di Bologna (PUG).............................25
     4.4 - Piano di Gestione del Rischio Alluvioni (PGRA)..............................................28
     4.5 - Piano Aria Integrato Regionale (PAIR).........................................................30

5 - Valutazioni sulle aree estrattive....................................................................33
     5.1 - Polo Possessione Palazzo e all’Ambito Villino dei Fiori....................................33
     5.1.1 - ValSAT del P.I.A.E. 2013........................................................................34
     5.1.2 - Impatti della previsione P.A.E. 2020........................................................36
     5.1.3 - Esiti della valutazione degli impatti..........................................................39
     5.2 - Polo Cappellina........................................................................................41
     5.2.1 - ValSAT del P.I.A.E. 2013........................................................................41
     5.2.2 - Condizioni di sostenibilità della previsione PAE 2020..................................42
     5.3 - Rosario San Giacomino.............................................................................45
     5.3.1 - Condizioni di sostenibilità della previsione PAE 2020..................................46

 6 - Analisi delle incidenze sul sito della Rete - Natura 2000 IT4050018 “Golena
San Vitale e Golena del Lippo”..............................................................................47
     6.1 - Normativa di riferimento...........................................................................47
     6.2 - Descrizione del sito ZSC IT4050018............................................................49
     6.3 - Analisi e conclusioni..................................................................................52

7 - Monitoraggio degli effetti del Piano..............................................................54

8 - Conclusioni sulla ValSAT del PAE 2020..........................................................55

Comune di Bologna, P.A.E. 2020 – ValSAT e Analisi di incidenza                                                     1
Piano delle Attività Estrattive P.A.E - Comune di Bologna
1 -    Premessa
Ai sensi dell'art. 6 del D.Lgs 152/06 “Norme in materia ambientale” e smi che
prevede la Valutazione Ambientale Strategica (VAS) per i piani e programmi,
nonché dell'art. 18 della LR 24/2017 “Disciplina regionale sulla tutela e l’uso del
territorio” che prevede la Valutazione di Sostenibilità Ambientale e Territoriale
(ValSAT), nonché nel rispetto della direttiva 2001/42/CE, nel processo di
formazione e approvazione dei propri piani, i Comuni devono provvedere alla
valutazione degli effetti significativi sull'ambiente e sul territorio che possono
derivare dall'attuazione dei piani stessi.
A tale scopo viene redatto il presente documento di ValSAT che costituisce parte
integrante del piano.
Come chiarito con lettera a firma del Responsabile del Servizio Valutazione Impatto
e Promozione Sostenibilità Ambientale della Regione Emilia Romagna in risposta a
specifico quesito posto nel novembre del 2014 dalla Provincia di Bologna, i PAE
devono “… svolgere la valutazione ambientale integrata nel processo di
approvazione del piano come previsto dalla LR 20/00” (ora abrogata dalla L.R.
24/2017).
La lettera precisa inoltre che nella predisposizione del documento di ValSAT
possono essere utilizzati, se pertinenti, gli approfondimenti e le analisi già effettuati
e le informazioni raccolte nell’ambito degli altri livelli di pianificazione (tra i quali in
primis PIAE provinciali/metropolitani).
L’art. 18 “Valutazione di sostenibilità ambientale e territoriale (ValSAT)” della LR
24/2017 stabilisce che nel documento di ValSAT “….costituente parte integrante del
piano sin dalla prima fase della sua elaborazione, sono individuate e valutate
sinteticamente, con riferimento alle principali scelte pianificatorie, le ragionevoli
alternative idonee a realizzare gli obiettivi perseguiti e i relativi effetti sull'ambiente
e sul territorio. Nell'individuazione e valutazione delle soluzioni alternative, il
documento di Valsat tiene conto delle caratteristiche dell'ambiente e del territorio e
degli scenari di riferimento descritti dal quadro conoscitivo di cui all'articolo 22,
delle informazioni ambientali e territoriali acquisite ai sensi dell'articolo 23 e, per gli
aspetti strettamente pertinenti, degli obiettivi generali di sviluppo sostenibile
definiti dal piano e dalle altre pianificazioni generali e settoriali, in conformità alla
strategia regionale di sviluppo sostenibile, di cui all'articolo 40, comma 8.
Nel documento di Valsat sono inoltre individuati, descritti e valutati i potenziali
impatti delle soluzioni prescelte e le eventuali misure, idonee ad impedirli, mitigarli
o compensarli, adottate dal piano ai sensi degli articoli 20 e 21, e sono definiti gli
indicatori pertinenti indispensabili per il monitoraggio degli effetti attesi sui sistemi
ambientali e territoriali, privilegiando quelli che utilizzino dati disponibili.”
L’art. 19 “Principi di integrazione e non duplicazione della valutazione” precisa
inoltre che “La Valsat ha ad oggetto unicamente le prescrizioni e gli indirizzi del

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Piano delle Attività Estrattive P.A.E - Comune di Bologna
piano, recependo gli esiti della valutazione dei piani competenti e dei piani cui si
porti variante, per le previsioni e gli aspetti rilevanti che sono stati oggetto di
precedenti valutazioni. Ai fini della Valsat sono utilizzati, se pertinenti, gli
approfondimenti e le analisi già effettuati e le informazioni raccolte nell'ambito degli
altri livelli di pianificazione o altrimenti acquisite. L'amministrazione procedente nel
predisporre il documento di Valsat del proprio piano può dar conto che talune
previsioni e aspetti possono essere più adeguatamente decisi e valutati in altri
successivi atti di pianificazione di propria competenza, di maggior dettaglio,
rinviando agli stessi per i necessari approfondimenti.”
Il presente Piano costituisce il diretto recepimento a livello comunale di un Piano
sovraordinato già approvato (il Piano Infraregionale delle Attività Estrattive - PIAE
2013, regolarmente dotato di VAS-Valsat) e quindi, come tale, ricade tra i casi
previsti dal sopra citato art. 19.
Il PAE 2020 recepisce, infatti, unicamente le nuove previsioni estrattive pianificate
sul territorio comunale dal PIAE 2013 (approvato con Del. Cons. Prov. n.22 del
31/03/2014) e le relative prescrizioni e direttive ad esse riferite in conformità con le
N.T.A. del piano sovraordinato, che ha già espletato la valutazione ambientale ai
sensi di legge, con particolare riferimento a:
    •   Polo 'Cappellina' (300.000 m3 argille limose),
    •   Polo 'Possessione Palazzo' (66.000 m 3 ghiaia alluvionale e 626.000 m 3 argille
        limose),
    •   Ambito di Competenza Provinciale 'Villino dei Fiori' (84.000 m 3 ghiaia
        alluvionale).
Rispetto al piano sovraordinato, il PIAE 2013, il PAE 2020 non localizza sul territorio
comunale diverse o ulteriori attività estrattive o volumi estrattivi.
In riferimento alle previsioni estrattive del PIAE 2013 e ai residui estrattivi derivanti
dalla precedente pianificazione comunale, il presente Piano opera, invece, una
significativa riduzione dei quantitativi totali di inerti totali autorizzabili nel territorio,
come di seguito descritto:
    •   alla luce di quanto effettivamente richiesto dalla Ditta nella proposta
        estrattiva del Polo Possessione Palazzo formulata per la predisposizione del
        PIAE, il PAE riduce i quantitativi massimi di argille limose commercializzabili a
        503.161 m3, rispetto ai quantitativi assegnati dal Piano sovraordinato per il
        medesimo materiale (626.000 m3);
    •   a seguito dell’Accordo sottoscritto nel 2018, ai sensi dell'art. 11 della legge
        241/1990 e dell'art. 24 della LR 7/2004, tra il Comune e la nuova proprietà
        dei terreni ricompresi nel Polo estrattivo denominato 'POLO L – Rosario-San
        Giacomino Colombo' all'interno del Polo estrattivo (cfr. scheda A.1 - Allegato
        A alle NTA) contenente un Piano di coordinamento per l'attuazione delle

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Piano delle Attività Estrattive P.A.E - Comune di Bologna
attività estrattive e di sistemazione dell’intero Polo estrattivo, viene
        formalizzata la rinuncia all'estrazione di parte dei volumi residui pianificati dal
        PAE previgente, con un sostanziale dimezzamento della potenzialità
        estrattiva del polo;
    •   la rinuncia da parte della Ditta esercente all'attuazione dell'Ambito comunale
        'Spiriti' (25.000 m3 di ghiaie alluvionale) e la successiva Certificazione di
        Regolare e Completa esecuzione delle opere di sistemazione della cava, in
        conformità con le norme di PAE previgente.
Viste le caratteristiche del PAE 2020, che si differenzia solo per una significativa
riduzione dei quantitativi totali di inerti autorizzabili sul territorio, limitando pertanto
ulteriormente gli impatti generati rispetto a quanto già valutato in sede di PIAE, la
VAS/VALSAT condotta dalla Provincia di Bologna sul nuovo PIAE 2013 approvato,
costituisce tutt’ora un idoneo documento di valutazione, che verrà aggiornato sulla
base delle ulteriori informazioni disponibili, anche in riferimento ai piani di settore
entrati in vigore successivamente (cfr. cap. 4).
Viene dunque a mancare, nella valutazione che segue, la possibilità di svolgere una
specifica analisi delle alternative di localizzazione dei siti oggetto di pianificazione,
in quanto il PAE recepisce pienamente le localizzazioni del PIAE e viene redatto
conformemente ad esso ai sensi dell’art. 7 comma 1 della L.R. 17/91, senza
introdurre ulteriori previsioni estrattive, apportando unicamente riduzioni motivate
sui quantitativi pianificati dal Piano provinciale.
Si ricorda inoltre che valutazioni ambientali più specifiche inerenti anche le analisi
delle alternative, da svolgersi a livello di progetto e non di piano, saranno eseguite
preliminarmente alle attività di coltivazione/sistemazione dei singoli siti di
intervento, attraverso le procedure di VIA/verifica di assoggettabilità ai sensi della
LR 4/2018.
Nel presente documento è stata eseguita anche l’analisi di potenziali incidenze sul
Sito della Rete Natura 2000 IT4050018 “Golena San Vitale e Golena del Lippo”; tale
indagine si è svolta sulla base del principio di precauzione contenuto nell’art. 191
del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, nel perseguimento di obiettivi
quali la salvaguardia, la tutela ed il miglioramento della qualità dell’ambiente.
L’indagine è stata condotta pertanto sugli ambiti indicati nel PIAE 2013 ancorché
esterni al sito.
Tali verifiche preliminari, esplicitate nel relativo par. 6, hanno permesso di
escludere incidenze negative riferite al piano o al possibile cumulo di effetti di
diverse proposte e quindi di proseguire in successive fasi di Valutazione di
Incidenza.
Si rileva inoltre che l’attuazione del Piano, prevedendo la dismissione e la
sistemazione dell’area su cui è attualmente ubicato l’impianto di lavorazione
adiacente all’area protetta (impianto Zanardi – Zona Dri) avrà solamente incidenze

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Piano delle Attività Estrattive P.A.E - Comune di Bologna
positive sul sito, in quanto l’impianto non sarà più in esercizio e nella stessa area
sarà realizzata una sistemazione a carattere vegetazionale-naturalistico,
propedeutica alla cessione della stessa all’Amministrazione comunale.

Comune di Bologna, P.A.E. 2020 – ValSAT e Analisi di incidenza                      5
Piano delle Attività Estrattive P.A.E - Comune di Bologna
2 -         Il PAE 2020
Nel presente capitolo si fornisce, per un utile inquadramento, una descrizione
sintetica del PAE, sia in termini di composizione del piano, sia in termini di
dimensionamento di attività da esso pianificate.
    2.1 -     Contenuti del Piano
Il piano è composto dai seguenti elaborati:
    •   Geologia e idrogeologia
    •   Relazione tecnica
    •   Norme Tecniche d'Attuazione
    •   Allegato A – Schede e zonizzazioni di progetto (scala 1:5.000)
    •   Allegato B – Accordo ai sensi dell’Art. 11 della Legge 241/90 (Concave)
    •   Allegato C – Accordo ai sensi dell’Art. 11 della Legge 241/90 (Cave Nord)
    •   Allegato D – Convenzione tipo per attività estrattiva
    •   Allegato E – Domanda di autorizzazione
    •   Allegato F – Direttive per i rilievi topografici
    •   Allegato G -Modalità per la gestione dei materiali idonei alla sistemazione
        degli invasi di cava
    •   Valutazione di Sostenibilità Ambientale e Territoriale e Analisi delle incidenze
        sul sito ZSC della rete Natura 2000
    •   Tavola dello Stato di fatto delle attività estrattive (scala 1:10.000)

Come indicato nelle Norme Tecniche di Attuazione (NTA), a cui si rimanda per
un’esaustiva valutazione dei contenuti, il PAE individua le zonizzazioni a carattere
transitorio e definisce gli interventi ammissibili per ciascuna zona individuata.
Nelle Schede e Zonizzazioni di Progetto (NTA - Allegato A) sono riportate le
perimetrazioni relative a:
ZONE DAE PER ATTIVITÀ ESTRATTIVE ESISTENTI, ovvero zone in cui, alla data di adozione del
Piano sono presenti cave attive attuate e disciplinate tramite apposita
autorizzazione convenzionata comunale; gli interventi in queste zone sono ammessi
nel rispetto delle NTA del PAE e delle condizioni specificate nella autorizzazione
convenzionata vigente.
ZONE DAN PER ATTIVITÀ ESTRATTIVE DI NUOVO INSEDIAMENTO, ovvero zone in cui, alla data di
adozione del Piano non sono presenti attività estrattive di alcun tipo e nelle quali il
presente PAE localizza le nuove attività estrattive; gli interventi in queste zone sono
ammessi nel rispetto delle NTA del PAE e delle prescrizioni attuative particolari

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Piano delle Attività Estrattive P.A.E - Comune di Bologna
previste nelle "Schede di Progetto" di cui all’Allegato A. E’ comunque esclusa la
realizzazione di impianti di prima lavorazione dell’inerte.
ZONE DS   A SERVIZI,   ovvero zone da destinare a servizio di attività estrattive in corso.
ZONE DRS PER SISTEMAZIONE DI AREE ESTRATTIVE ESAURITE/CONCLUSE ovvero aree in cui è
terminata l’estrazione di materiale utile e devono completarsi le attività di
sistemazione finale secondo progetti autorizzati e convenzionati.
ZONE DRV PER IL RIASSETTO E LA VALORIZZAZIONE DI AREE DEGRADATE DA ATTIVITÀ ESTRATTIVE PREGRESSE
ovvero zone oggetto di attività estrattive esaurite abbandonate, non risistemate e
prive di un progetto di sistemazione autorizzato; gli interventi sono ammessi
solamente se finalizzati alla sistemazione morfologica e vegetazionale e sono da
attuarsi previo ottenimento del necessario titolo edilizio.
ZONE DPA DI PREGIO AMBIENTALE ovvero zone interessate da attività estrattiva pregressa
con sviluppo, anche autonomo, di caratteristiche vegetazionali e/o ecosistemiche
significative per quantità o qualità o peculiarità.
ZONE DRI PER IMPIANTI DI PRIMA LAVORAZIONE DELL’ESTRATTO COLLOCATI IN AREE NON IDONEE ovvero zone
nelle quali sono ubicati gli impianti di prima lavorazione dell’estratto valutate non
idonee per la permanenza degli stessi dal punto di vista ambientale e/o urbanistico;
gli impianti classificati inidonei non possono ottenere titoli abilitativi edilizi comunali
riguardanti la ristrutturazione, l'ampliamento o il potenziamento delle attrezzature
esistenti salvo nei casi in cui sia stato concordato con il Comune un programma per
il loro trasferimento.
ZONE DIE PER IMPIANTI DI PRIMA LAVORAZIONE DELL’ESTRATTO ESISTENTI ovvero zone in cui, alla data
di adozione del Piano, sono presenti ed attivi impianti per la lavorazione degli inerti
e le relative attrezzature di servizio, dotate di provvedimento edilizio comunale.
ZONE DIN PER IMPIANTI DI PRIMA LAVORAZIONE DELL’ESTRATTO DI NUOVO INSEDIAMENTO , ovvero zone in
cui attualmente non sono presenti impianti di prima lavorazione degli inerti
provenienti da attività estrattive come meglio specificate nelle NTA, ma in cui è
prevista e consentita la loro realizzazione. La realizzazione di impianti di lavorazione
degli inerti di nuovo insediamento è assoggettata al rilascio della apposito titolo
abilitativo edilizio comunale ai sensi delle leggi e dei regolamenti urbanistici ed
edilizi vigenti. In queste zone è inoltre consentita l'installazione di impianti per il
confezionamento dei prodotti lavorati, per la produzione di conglomerati cementizi
e/o bituminosi e per il trattamento dei materiali provenienti da demolizioni edilizie
per la produzione di inerti, esclusivamente in presenza e operatività di quelli
utilizzati per le operazioni di prima lavorazione degli inerti la cui installazione è
assoggettata al rilascio dei titoli edilizi e ambientali previsti dalla normativa vigente.

Comune di Bologna, P.A.E. 2020 – ValSAT e Analisi di incidenza                                 7
Piano delle Attività Estrattive P.A.E - Comune di Bologna
2.2 -         Dimensionamento del Piano
Come già evidenziato nella Relazione del Piano, da un'analisi dell'andamento delle
attività estrattive sul territorio comunale nell'ultimo decennio (2009-2019) si nota
un prevalere delle attività di ripristino morfologico in termini di volumi di materiali
importati per la sistemazione degli invasi di cava esistenti, rispetto alle attività di
scavo; inoltre, più recentemente (dal 2009), i volumi estratti annualmente rappresentano
i valori minimi nella serie storica a partire dal 1997. Sulla base di queste evidenze,
condividendo l'approccio metodologico scelto dal PIAE 2013 utilizzato per la
determinazione del fabbisogno provinciale, basato sugli utilizzi degli anni recenti,
l’Amministrazione Comunale ha ritenuto di procedere approvando con Delibera di
Giunta P.G. n. 393281/2015 gli obiettivi che ha perseguito nella redazione del
presente Piano.
Il Comune, pertanto, ha ritenuto di contribuire al soddisfacimento del fabbisogno
metropolitano in primo luogo confermando i residui estrattivi non ancora attuati
della pianificazione comunale precedente (in coerenza con il PIAE 2013), ad
esclusione di quelli oggetto di esplicita e motivata rinuncia da parte degli esercenti,
e recependo unicamente le previsioni estrattive che la pianificazione sovraordinata
(PIAE 2013) ha localizzato sul territorio comunale bolognese; le nuove aree
estrattive con i relativi volumi sono indicati nella Tabella 2.1.

                Polo / Ambito                     Materiale                    Volume (m3)

               Polo Cappellina                  Argilla limosa                    300.000

            Possessione Palazzo                Argilla Limosa                     626.000

            Possessione Palazzo              Ghiaia alluvionale                       66.000

                Villino dei fiori            Ghiaia alluvionale                       84.000

                    TOTALE                      Argilla limosa                    926.000

                    TOTALE                   Ghiaia alluvionale                   150.000
Tabella 2.1: Previsioni estrattive assegnate dal PIAE 2013 sul territorio comunale.

Il riepilogo quantitativo riferito allo stato di attuazione delle previsioni estrattive
introdotte dalla pianificazione estrattiva comunale precedente (PAE 2007),
approvata nel 2010 con Delibera di Consiglio Comunale o.d.g. n. 43 del 29/01/2010
- P.G. 311130/2009, e che ad oggi risultano in gran parte ancora non attuate viene
riportato nella Relazione tecnica del presente piano (cap. 3).
In sintesi, il PAE 2020 comprende sul territorio comunale una significativa 'riserva'
estrattiva costituita dalla complessiva disponibilità (Tabella 2.2) data da:
    •    residui ante PAE 2007 (argilla limosa);

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Piano delle Attività Estrattive P.A.E - Comune di Bologna
•    assegnazioni PAE 2007 da attuarsi (ghiaia alluvionale);
    •    nuove assegnazioni PIAE 2013-PAE 2020 (argilla limosa - ghiaia alluvionale).
In termini di quantitativi di materiali inerti disponibili risultano quindi 1.130.000 m3
di ghiaia alluvionale e 1.441.313 m3 di argilla limosa. Non si registrano quantitativi
di inerti pregiati residui derivanti dalla pianificazione antecedente il PAE 2007,
mentre risultano residui di inerti non pregiati (argille limose) pari a 515.313 m3.

                                                  Materiale                 Volume (m3)

                                               Ghiaie e sabbie
                                                                            1.130.000
        QUANTITATIVI DI MATERIALI                alluvionali
          INERTI SU TERRITORIO
               COMUNALE
                                                Argilla limosa              1.441.313

Tabella 2.2: Disponibilità di materiali inerti sul territorio comunale al 31/10/2019.

Per quanto concerne gli impianti di prima lavorazione dell’estratto ricompresi nel
territorio comunale, si confermano – come già definito dal PAE 2007 - non idonei in
relazione alla loro ubicazione:
    •    impianto Zanardi
    •    impianto Traghetto
Per l'impianto Zanardi è stato avviato e perfezionato il percorso che porterà al suo
trasferimento all'interno della zona definita dal PAE come “idonea” ad ospitare
impianti di prima lavorazione dell'estratto, identificata nel PSC vigente come ambito
in via di consolidamento specializzato n. 64 “Cava Polo San Niccolò”. Con PG
242096/2020 è stata presentata istanza di Permesso di Costruire per il nuovo
impianto e con PG 231638/2020 è stata presentata la CILA per la demolizione di
quello esistente.
Per l’impianto Traghetto invece non sono state proposte e individuate soluzioni
definitive per il trasferimento e/o dismissione, pertanto si è ritenuto di confermare
le azioni messe in campo dal PAE 2007, che ne limitano l’attività escludendo
interventi di ristrutturazione, potenziamento, ampliamento e manutenzione
straordinaria delle attrezzature esistenti. Tali interventi potranno essere ammessi
solo nel caso in cui sia formalmente concordato con l’Amministrazione comunale un
programma per il suo trasferimento.
Il presente PAE inoltre conferma ed introduce lievi modifiche alle perimetrazioni
delle Zone di pregio ambientale (Dpa) comprese all’interno di aree estrattive (Polo
‘L’), da tutelare e valorizzare, già individuate nel PAE 2007. Si tratta
specificatamente di zone che presentano sia caratteristiche naturali di pregio sotto il
profilo ambientale, sia zone in cui l’attività estrattiva ha portato alla creazione di
Comune di Bologna, P.A.E. 2020 – ValSAT e Analisi di incidenza                            9
habitat particolari (zone umide, boschi di pianura, ecc.) che si ritiene di tutelare
limitando le possibilità di trasformazione dello stato instauratosi al fine di
consentirne la conservazione. Gli interventi da eseguirsi in tali zone potranno essere
finalizzati esclusivamente al mantenimento della situazione attuale ed alla sua
protezione.

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3 -          Metodologia della redazione della ValSAT
In considerazione della generale riduzione dei quantitativi di materiali inerti operata
dalla nuova pianificazione comunale e già descritta nel dettaglio al precedente par.
2.2, sia in riferimento al recepimento del Piano sovraordinato sia ai residui della
precedente pianificazione comunale (Fig. 3.1), si individuano i tre unici settori con
potenzialità estrattiva per cui vengono condotte le analisi per la valutazione della
sostenibilità ambientale del presente Piano, il cui grado di approfondimento è
riepilogato nella Tabella 3.1:

              Settore                          Analisi degli impatti                            Attuazione

                                                                                                scheda A.3
  Polo Possessione Palazzo e            Approfondimenti a scala comunale
                                                                                                scheda A.4
    Ambito Villino dei fiori            e confronto con esiti ValSAT PIAE
                                                                                         Allegato A alle NTA

                                             Valutazione e misure di
                                                                                              In corso di
          Polo Cappellina                  mitigazione ambientale della
                                                                                            autorizzazione
                                            procedura di VIA eseguita

                                             Valutazione e misure di
                                                                                              In corso di
 Polo L -Rosario S. Giacomino              mitigazione ambientale della
                                                                                            autorizzazione
                                         procedura di Screening eseguita
Tabella 3.1: Riepilogo approfondimenti sull’analisi di sostenibilità ambientale del PAE 2020.

Anche dal confronto con le condizioni al contorno dei suddetti settori estrattivi in
riferimento alle valutazioni ambientali già espletate dal PAE 2007 e dal PIAE 2013,
emerge un quadro complessivo delle possibili interferenze sul sistema sociale,
territoriale e naturale immutato o addirittura parzialmente migliorativo, anche in
considerazione di un’evoluzione delle attività estrattive che ha visto l’esaurimento e
la sistemazione nel corso degli ultimi 10 anni (Fig. 3.2) di gran parte delle aree di
cava presenti nel territorio comunale bolognese.

Comune di Bologna, P.A.E. 2020 – ValSAT e Analisi di incidenza                                                 11
Fig. 3.1: Confronto tra i nuovi quantitativi assegnati dai singoli Piani a
     partire dal 2010.

     Fig. 3.2:    Confronto aree effettivamente interessate dall’attività
     estrattiva a partire dal 2010 sul territorio comunale.

12                                 Comune di Bologna, P.A.E. 2020 – ValSAT e Analisi di incidenza
Il confronto, il cui esito è stato sintetizzato nella tabella relativa consultabile al par.
5.1.3 è stato esplicitato in particolare per il Polo Possessione Palazzo e Villino dei
Fiori, mentre per gli altri due settori si sono considerati gli approfondimenti di
dettaglio condotti nell’ambito delle procedure ambientali già espletate.
La ValSAT del Piano tiene conto anche degli accordi già sottoscritti ai sensi dell’art.
11 della L. 241/1990 e ai sensi dell’art. 24 della LR 7/2004, in cui sono stati
considerati temi quali la mitigazione degli impatti prevedibili, attraverso la
definizione di specifiche misure di gestione dei comparti estrattivi.
Il PAE prevede poi che nell’Accordo ai sensi dell’art. 24 della LR 7/2004 relativo al
Polo Possessione Palazzo, ancora da sottoscrivere, sia incluso anche l’Ambito Villino
dei Fiori.
Il PAE 2020 prevede peraltro specifiche prescrizioni e condizioni preliminari nelle
schede di progetto parte integrante del presente Piano (cfr. NTA - Allegato A). Le
modalità di attuazione di queste aree estrattive sono quindi vincolate:
     •    agli impegni assunti dalle Ditte esercenti all’interno degli accordi già
          sottoscritti con l’Amministrazione comunale parte integrante del presente
          PAE (cfr. NTA - Allegati B e C), nonché degli accordi stipulati nel 2018 per il
          Polo L e nel 2016 per il Polo Cappellina, ai sensi dell’art. 24 della LR 7/2004,
          finalizzati ad una razionale e graduale attuazione dell’attività estrattiva sul
          territorio comunale, con l’obiettivo di minimizzare i possibili effetti negativi
          sull’ambiente derivanti da impatti cumulativi;
     •    alla sottoscrizione di un accordo ai sensi dell’art. 24 della LR 7/2004
          obbligatorio per il Polo Possessione Palazzo ma esteso anche all’Ambito
          Villino dei Fiori, in modo da coordinare complessivamente le attività
          estrattive dell’intero comparto minimizzando gli effetti negativi sull’ambiente
          derivanti da impatti cumulativi;
     •    agli impegni assunti dalla Ditta esercente nei confronti dell’Amministrazione
          comunale nell’accordo (Rep 48888/20) ai sensi dell’art. 11 della L. 241/1990
          per la definizione delle modalità di trasferimento dell'impianto Zanardi e la
          trasformazione a verde dell'area, sottoscritto con riferimento agli impegni di
          cui all’Accordo riportato nelle NTA - Allegato B;
     •    agli esiti delle procedure di cui alla L.R. 4/2018 già espletate per il Polo
          Cappellina e per la cava Rosario San Giacomino, dai quali sono conseguite
          anche specifiche misure di mitigazione.
Visto il delicato assetto del territorio comunale di pianura, già fortemente
urbanizzato, densamente abitato ed interessato da una fitta rete di infrastrutture, in
cui le realtà estrattive trovano localizzazione talvolta proprio all’interno del tessuto
urbanizzato, si è ritenuto opportuno conferire un carattere generale alle attività di
presidio delle ricadute ambientali degli interventi estrattivi e dotare direttamente il
Piano di Norme Tecniche di Attuazione (NTA) - declinate anche all’interno

Comune di Bologna, P.A.E. 2020 – ValSAT e Analisi di incidenza                          13
dell’articolato costituente la Convenzione tipo (NTA - Allegato D) – che prevedano,
riguardo le matrici ambientali di seguito elencate, specifiche attività e prescrizioni.
Si riporta di seguito un estratto dell’art. 10
art. 10 Reti e piani di monitoraggio ambientale
1. Per ogni intervento estrattivo e di sistemazione dovranno essere definiti specifici
piani di monitoraggio ambientale e predisposte reti di monitoraggio dell’area
interessata dagli interventi e di quelle limitrofe sulle quali potenzialmente si
possono avere effetti a questi legati, al fine di fornire un quadro ante operam,
durante ed eventualmente al termine dell’intervento stesso.
2. I contenuti del piano di monitoraggio (punti di misura, cadenze, analiti, ecc.) per
ogni intervento vengono riportati anche nell'autorizzazione convenzionata in
relazione alle criticità riscontrate e sulla base delle prescrizioni derivanti dalle
istruttorie, dai pareri e dalle procedure preventivamente attivate.
...
4. I piani di monitoraggio devono contenere le indicazioni relative ai seguenti
monitoraggi:
Monitoraggio degli acquiferi
Monitoraggio acustico
Monitoraggio atmosferico
Monitoraggio viabilistico
Monitoraggio vegetazionale
Monitoraggio dei materiali di tombamento

Sempre nell’articolato delle norme di Piano è possibile verificare come alcuni aspetti
ambientali vengano gestiti in termini di prescrizioni per l’esecuzione delle attività,
con riferimento ai seguenti articoli:
Art. 16 Tutela delle acque
Art. 17 Rispetto di elementi naturali di pregio
Art. 21 Decorticazione e conservazione del suolo pedogenizzato
Art. 22 Criteri di escavazione
Art. 23 Limiti massimi delle profondità di scavo
Art. 25 Accumulo provvisorio dei materiali sterili
A questo proposito è opportuno sottolineare che, per alcuni particolari temi, anche
in relazione a quanto sopra già sviluppato in merito alla sensibilità del contesto in
cui le attività sono localizzate, le NTA del presente Piano risultano estremamente
restrittive.

14                                      Comune di Bologna, P.A.E. 2020 – ValSAT e Analisi di incidenza
In particolare ci si riferisce alle modalità per la gestione dei materiali idonei al
ripristino degli invasi di cava (NTA - Allegato G) che impongono l’obbligo di
utilizzare esclusivamente terreni certificati e tracciabili in riferimento alla loro
origine (o limi di lavaggio derivanti della lavorazione degli inerti naturali)
qualitativamente e merceologicamente idonei, come ulteriore misura di tutela dal
rischio d’inquinamento delle falde acquifere e come modalità di gestione volta a
considerare concretamente le attività estrattive ubicate nel Comune di Bologna
come una forma solo temporanea di consumo di suolo.
All’apparato normativo del presente Piano finalizzato alla tutela delle matrici
ambientali sopra richiamate, viste le modalità di attuazione (condizioni preliminari)
riportate nelle specifiche schede di progetto degli interventi estrattivi da attuarsi nel
territorio comunale (NTA – Allegato A), si aggiungono, inoltre, tutte le ulteriori
misure di tutela nelle relative convenzioni estrattive sottoscritte o da sottoscrivere,
derivanti dagli esiti delle procedure in materia di impatto ambientale a cui gli
interventi sono stati o saranno sottoposti.
Nelle fasi d’esercizio delle attività estrattive, il controllo svolto a fronte
dell’esecuzione dei monitoraggi periodici prescritti sulle diverse matrici ambientali
garantirà la verifica in merito alla sostenibilità delle valutazioni ambientali effettuate
dal Piano.

Comune di Bologna, P.A.E. 2020 – ValSAT e Analisi di incidenza                         15
4 -          Coerenza con i Piani sovraordinati
Ai fini della verifica di coerenza con i piani sovraordinati, sono stati esaminati in
questo capitolo:
- Piano Infraregionale delle Attività Estrattive (PIAE);
- il Piano Strutturale Comunale (PSC) e la Tavola dei vincoli;
- il Piano Urbanistico Generale (PUG);
- il Piano di Gestione del Rischio Alluvioni (PGRA);
- il Piano Aria Integrato Regionale (PAIR);

     4.1 -     Piano Infraregionale delle Attività Estrattive (PIAE)
Il Piano Infraregionale delle Attività Estrattive (PIAE) è stato approvato con Delibera
del Consiglio Provinciale n. 22 del 31/03/2014.
Il PIAE è il piano principale di riferimento per il PAE dal quale esso discende
recependone i principi delle norme di attuazione nonché le previsioni. Ulteriori e più
precisi riferimenti sono riportati nei capitoli che seguono e trattati più
specificatamente in riferimento ai tre settori su cui insistono le previsioni estrattive
del presente piano comunale sia per quanto riguarda gli aspetti pianificatori, sia in
termini di verifica delle condizioni di sostenibilità e degli impatti ambientali.

     4.2 -     Piano Strutturale Comunale (PSC) e Tavola dei vincoli
Il Piano Strutturale del Comune di Bologna è stato approvato con Delibera di C.C. n.
133 del 14/07/2008.
Il PAE non determina Variante rispetto alle zonizzazioni del PSC, facoltà ammessa
dalla L.R. 17/91 della quale il Comune di Bologna ha deciso di non avvalersi.
La classificazione degli ambiti prevista dal PSC relativamente a tutte le aree
estrattive è riportata nella Relazione tecnica del Piano.
La Tavola dei vincoli, approvata con Delibera di CC 63845/2020, rappresentati tutti
i vincoli e le prescrizioni che precludono, limitano o condizionano l'uso o la
trasformazione del territorio, derivanti, oltre che dagli strumenti di pianificazione
urbanistica vigenti, dalle leggi, dai piani generali o settoriali, ovvero dagli atti
amministrativi di apposizione di vincoli di tutela.
La Tavola dei Vincoli è corredata dall'elaborato denominato "Scheda dei Vincoli" che
riporta, per ciascun vincolo o prescrizione, l'indicazione sintetica del suo contenuto
e dell'atto da cui deriva.
La Tavola dei vincoli è formata dalle seguenti tavole che rappresentano i vincoli e le
tutele che interessano il territorio comunale. Nello specifico quindi sono state
esaminate tutte le tavole che riguardano le tutele:

16                                       Comune di Bologna, P.A.E. 2020 – ValSAT e Analisi di incidenza
•   Risorse idriche e assetto idrogeologico;
    •   Stabilità dei versanti;
    •   Elementi naturali e paesaggistici;
    •   Testimonianze storiche e archeologiche.
    •   Rischio sismico.
E tutte le tavole che riguardano i vincoli:
    •   Infrastrutture, suolo e servitù;
    •   Infrastrutture per la navigazione aerea 1;
    •   Infrastrutture per la navigazione aerea 2;
    •   Elettromagnetismo.
I 3 settori estrattivi trattati nel presente documento (cap. 3) risultano interessati
dai seguenti vincoli e tutele.

Polo Cappellina
Tutele - Risorse idriche e assetto idrogeologico
    •   Zone di protezione delle acque sotterranee nel territorio pedecollinare e di
        pianura - Area di ricarica tipo B

Tutele - Elementi naturali e paesaggistici
    •   Zone di particolare interesse paesaggistico-ambientale della pianura

Comune di Bologna, P.A.E. 2020 – ValSAT e Analisi di incidenza                     17
Tutele - Testimonianze storiche e archeologiche
     •   Zone a bassa potenzialità archeologica

Tutele - Rischio sismico
     •   Sistema delle aree suscettibili di effetti locali

Vincoli - Infrastrutture, suolo e servitù
     •   Strade
     •   Gasdotti

18                                         Comune di Bologna, P.A.E. 2020 – ValSAT e Analisi di incidenza
Vincoli - Infrastrutture per la navigazione aerea/1
    •   Limite della zonizzazione acustica dell’intorno aeroportuale
Zone di tutela
    •   Zona di tutela C
    •   Zona di tutela D

Vincoli - Infrastrutture per la navigazione aerea/2
Superfici di delimitazione degli ostacoli
    •   Superficie orizzontale interna – Quota = 81,67 mt
    •   Superficie di transizione – Pendenza 1:7
Ostacoli alla navigazione aerea
    •   Aree interessate da superfici di delimitazione degli ostacoli a quota variabile
        (Allegato A)
Pericoli per la navigazione aerea
    •   Tipologia 1 (Tav. PC01A)
    •   Tipologia 2 (Tav. PC01A)
    •   Tipologia 3 – Limiti sorgenti laser proiettori (Tav. PC01B)
    •   Tipologia 4a – Impianti eolici – Area di incompatibilità assoluta (Tav. PC01B)

Comune di Bologna, P.A.E. 2020 – ValSAT e Analisi di incidenza                       19
Possessione Palazzo e Ambito Villino dei fiori
Tutele - Risorse idriche e assetto idrogeologico
     •   Alvei attivi e invasi dei bacini idrici
     •   Fasce di tutela fluviale
     •   Zone di protezione delle acque sotterranee nel territorio pedecollinare e di
         pianura - Area di ricarica tipo B

Tutele - Testimonianze storiche e archeologiche
     •   Zone a bassa potenzialità archeologica
Sistema storico delle acque derivate
     •   Canali superficiali

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Tutele - Rischio sismico
    •   Sistema delle aree suscettibili di effetti locali

Vincoli - Infrastrutture, suolo e servitù
    •   Gasdotti
    •   Siti oggetto di procedimento di bonifica ai sensi del D.Lgs 152/06 e smi
    •   Strade

Vincoli - Infrastrutture per la navigazione aerea/2
Superfici di delimitazione degli ostacoli
    •   Superficie orizzontale interna – Quota = 81,67 mt
Ostacoli alla navigazione aerea
    •   Aree interessate da superfici di delimitazione degli ostacoli orizzontali
        (Allegato B)
Pericoli per la navigazione aerea
    •   Tipologia 1 (Tav. PC01A)
    •   Tipologia 2 (Tav. PC01A)
    •   Tipologia 3 – Limiti sorgenti laser proiettori (Tav. PC01B)

Comune di Bologna, P.A.E. 2020 – ValSAT e Analisi di incidenza                     21
•   Tipologia 4a – Impianti eolici – Area di incompatibilità assoluta (Tav. PC01B)

Vincoli – Elettromagnetismo
     •   Elettrodotti ad alta e media tensione

Polo L – Rosario San Giacomino
Tutele - Risorse idriche e assetto idrogeologico
     •   Alvei attivi e invasi dei bacini idrici
     •   Fasce di tutela fluviale
     •   Zone di protezione delle acque sotterranee nel territorio pedecollinare e di
         pianura - Area di ricarica tipo B

22                                          Comune di Bologna, P.A.E. 2020 – ValSAT e Analisi di incidenza
Tutele - Testimonianze storiche e archeologiche
    •   Zone a bassa potenzialità archeologica

Tutele - Rischio sismico
    •   Sistema delle aree suscettibili di effetti locali

Vincoli - Infrastrutture, suolo e servitù
    •   Strade
    •   Ferrovie
    •   Siti oggetto di procedimento di bonifica ai sensi del D.Lgs 152/06 e smi.

Comune di Bologna, P.A.E. 2020 – ValSAT e Analisi di incidenza                      23
Vincoli - Infrastrutture per la navigazione aerea/2
Superfici di delimitazione degli ostacoli
     •   Superficie orizzontale interna – Quota = 81,67 mt
Ostacoli alla navigazione aerea
     •   Aree interessate da superfici di delimitazione degli ostacoli a quota variabile
         (Allegato A)
Pericoli per la navigazione aerea
     •   Tipologia 1 (Tav. PC01A)
     •   Tipologia 2 (Tav. PC01A)
     •   Tipologia 3 – Limiti sorgenti laser proiettori (Tav. PC01B)
     •   Tipologia 4a – Impianti eolici – Area di incompatibilità assoluta (Tav. PC01B)

Vincoli – Elettromagnetismo
Emittenza radiotelevisiva
     •   Area di divieto di localizzazione impianti
     •   Aree con divieto di localizzazione di impianti fissi di telefonia mobile

24                                        Comune di Bologna, P.A.E. 2020 – ValSAT e Analisi di incidenza
Per il Polo Cappellina il sistema dei vincoli e delle tutele è stato attentamente
esaminato all’interno della procedura di VIA eseguita, verificando i rispettivi articoli
normativi e le limitazioni dettate.
Per la cava Rosario San Giacomino è già stata svolta nell’ambito della procedura di
screening ai sensi della Legge Regionale 4/2018 e dell’art. 19 del D.Lgs 152/06 e
smi, verificando i rispettivi articoli normativi e le limitazioni dettate.
Per Possessione Palazzo e per Villino dei Fiori tale verifica sarà eseguita nel
dettaglio nell’ambito delle rispettive procedure dettate dalla LR 4/2018.

    4.3 -        Piano Urbanistico Generale del Comune di Bologna (PUG)
Il Piano Urbanistico Generale del Comune di Bologna è stato assunto dalla Giunta il
19 febbraio 2020 ed è attualmente pubblicato per osservazioni.
La sostenibilità ambientale del PAE viene dimostrata attraverso lo sviluppo di 5
linee principali (direttrici), strettamente legate alle strategie del Piano Urbanistico
Generale di Bologna.
Le direttrici sono:
    •   la risposta al fabbisogno locale di materie prime
    •   l’elevata efficienza delle attività estrattive
    •   l’uso del suolo temporaneo
    •   gli elevati livelli di protezione ambientale
    •   la circolarità dei materiali.
Ognuna di queste direttrici viene declinata mediante indicazioni precise contenute
nel piano, siano esse parte di norme attuative, siano esse contenuti di schede di
progetto specifiche redatte per ogni area oggetto di nuova pianificazione.
Di seguito verranno illustrate le scelte compiute nella redazione del presente Piano
che rendono lo stesso sostenibile da un punto di vista ambientatale e territoriale,
pertanto in linea con le strategie e gli obiettivi generali di sviluppo sostenibile

Comune di Bologna, P.A.E. 2020 – ValSAT e Analisi di incidenza                        25
definiti dal Piano Urbanistico Generale, che        a loro volta, in quanto azioni del
governo del territorio, recepiscono gli indirizzi   e programmi a livello internazionale
calandoli a livello locale e traducendoli in        azioni concrete che contrastino il
deperimento degli ecosistemi, la perdita di         biodiversità e valorizzino, nel loro
complesso, la risorsa Suolo.
La risposta la fabbisogno locale di materia prima deriva da un obbligo imposto ai
Comuni dalla L.R. 17/91 e smi “Disciplina delle attività estrattive”, che nel caso del
Comune di Bologna si è tradotto nel recepimento delle tre proposte già assentite in
sede di PIAE che consentono l’estrazione di circa il 90% del volume pianificato da
aree estrattive già precedentemente pianificate. Rispetto alla tipologie estraibili a
livello metropolitano, la nuova pianificazione soddisfa il 30 % di fabbisogno di
argille, non più destinate alla produzione di laterizi (come storicamente avvenuto
nelle fasi di espansione del costruito e quindi di aumento di consumo di suolo),
bensì alla commercializzazione di un “materiale nuovo”, potenzialmente destinato
all’impiego in interventi in cui è prevista la de-sigillazione e la de–
impermeabilizzazione, coerentemente con una più ampia strategia di rigenerazione
di suoli urbani antropizzati.
Sempre nell’ottica della riduzione del consumo di suolo e in parziale
sovrapposizione con un’altra direttrice del PAE – l’efficienza - l'estrazione dei volumi
di argilla pianificati avverrà da aree estrattive già oggetto di pianificazione
precedente per l’estrazione della ghiaia, non interessando nuove superfici e
ottimizzando la movimentazione dei materiali in posto (e quindi di fatto riducendo
gli impatti sul contesto a questa legati); le scelte operate già in fase di
pianificazione metropolitana, assentite dal Comune, hanno quindi consentito il
raggiungimento di elevati livelli di efficienza delle cave, privilegiando ubicazioni e
proposte che massimizzassero il rapporto tra il volume di utile estratto e la
superficie occupata. Il PAE inoltre consente, per le operazioni di ripristino, di
riutilizzare in cava il materiale non idoneo alla commercializzazione (sterile di cava)
evitandone la movimentazione all’esterno e al contempo, di utilizzare terre da scavo
provenienti da cantieri (in particolare dalla normale attività edilizia, dalla
realizzazione di parcheggi interrati, ecc.), favorendo di fatto le operazioni di
sistemazione attraverso una gestione virtuosa e controllata di detti materiali, in
coerenza con il principio di circolarità che rappresenta un’altra forte direttrice del
Piano.
Per quanto riguarda la temporaneità dell’uso delle aree pianificate come estrattive,
le scelte del Piano – formalizzate anche negli Accordi con gli esercenti che sono
parte integrante del Piano stesso – mirano a definire, nell’ambito di un intervento
estrattivo, una contestualità delle fasi di sfruttamento con quelle di ripristino,
proprio per garantire una rapida restituzione delle aree agli usi per previsti; in
particolare, le sistemazioni finali previste dalle schede di progetto sono definite
anche per restituire un territorio resiliente e adattivo e per ricostruire il ruolo

26                                     Comune di Bologna, P.A.E. 2020 – ValSAT e Analisi di incidenza
ecologico ambientale del suolo, inteso come fornitore di servizi ecosistemici benefici
per qualità della vita in termini di clima, aria, approvvigionamento idrico, usi
ricreativi, oltre che di conservazione della biodiversità.
Gli elevati livelli di protezione ambientale vengono garantiti dal Piano in termini di
prevenzione attraverso il sistema di monitoraggio previsto dalle Norme Tecniche
Attuative che deve poi essere dettagliato nell’ambito delle singole convenzioni
estrattive e in termini di attuazione, sia attraverso il sistema di comunicazione
periodica degli esiti dei monitoraggi eseguiti sulle attività in essere, sia attraverso il
controllo diretto. Si ricorda che la coltivazione di cave è inserita nell’elenco dei
progetti per i quali è necessario attivare le procedure ambientali di cui alla LR.
4/2018, che per definizione, sono finalizzate a “proteggere la salute umana,
contribuire con un miglior ambiente alla qualità della vita, provvedere al
mantenimento delle specie e conservare la capacità di riproduzione degli ecosistemi
in quanto risorse essenziali per la vita.” individuando, descrivendo e valutando, in
modo appropriato, per ciascun caso particolare e secondo le disposizioni di legge,
gli effetti significativi, diretti e indiretti, di un progetto sui fattori elencati al c. 2
dell’art. 1 della succitata L.R..
Il tema della circolarità dei materiali è centrale rispetto alle scelte di Piano e
strettamente legato alle strategie di riduzione del consumo di suolo derivanti
dall’obiettivo più generale dello sviluppo sostenibile.
A livello territoriale infatti la Regione Emilia Romagna fornisce in merito un
inquadramento generale con la Legge 16/2015, promuovendo un modello di
sviluppo focalizzato sull’importanza del contenimento delle materie e il loro riciclo.
La transizione verso un modello economico circolare, di cui l’attività estrattiva è
resa parte integrante dalle scelte di Piano, considera tutte le fasi dei cicli produttivi,
che nello specifico riguardano le materie prime, la produzione, la raccolta e il riciclo,
mantenendo l’attenzione agli effetti sull’ambiente e alla realizzazione di un nuovo
valore non solo economico ma anche sociale e territoriale.
Il PAE rende infatti le attività estrattive oggetto di pianificazione contesti ideali per
lo sviluppo di logiche di circolarità relative ai materiali, sia in relazione alla
produzione di materia prima, sia in relazione al riuso di materiali (terre da scavo e
rifiuti di C&D). In particolare, la materia prima estratta è destinata sia alla nuova
realizzazione (ghiaie e sabbie) sia a processi di rigenerazione urbana (argilla
limosa), che, per propria natura, possono produrre materiali idonei alla
sistemazione delle aree estrattive, intese come recettori qualificati e controllati
sottraendo al mercato dei rifiuti volumi significativi di materiale, con conseguente
diminuzione delle ricadute sul processo di smaltimento/recupero. Al contempo, la
possibilità data dal PAE di affiancare agli impianti di prima lavorazione dell’inerte
impianti di recupero rifiuti da C&D, consente di ottimizzare l’occupazione di spazi
(evitando localizzazioni in aree “nuove”) e di produrre inerti riciclati idonei a

Comune di Bologna, P.A.E. 2020 – ValSAT e Analisi di incidenza                          27
sostituire quelli di origine naturale, rispondendo ancora una volta in diversi modi
all’obiettivo generale di riduzione del consumo di suolo.

     4.4 -   Piano di Gestione del Rischio Alluvioni (PGRA)
La “Variante ai Piani Stralcio del bacino idrografico del Fiume Reno finalizzata al
coordinamento tra tali Piani e il Piano Gestione Rischio Alluvioni” (PGRA), di cui alla
Delibera CI n. 3/1 del 7 novembre 2016, è stata approvata, per il territorio di
competenza, dalla Giunta Regionale Emilia-Romagna con deliberazione n. 2111 del
5 dicembre 2016 e pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna
n. 375 del 15 dicembre 2016.
In merito al vincolo dettato dalla Variante, si riporta uno stralcio della Tavola
“Mappa della pericolosità di alluvioni e degli elementi potenzialmente esposti” (scala
1:25.000, predisposta in attuazione dell’art. 6 della Direttiva 2007/60/CE e del
D.Lgs. 49/2010).
Gli scenari di pericolosità individuati sul territorio possono essere:
- esterno alle aree di pericolosità
- ricadente in area P1 - alluvioni rare
- ricadente in area P2 - alluvioni poco frequenti
- ricadente in area P3 - alluvioni frequenti
Nelle Norme della Variante è stato introdotto, per ogni Piano Stralcio, il seguente
articolo:
(aree interessate da alluvioni frequenti, poco frequenti o rare) 1. Nelle aree
potenzialmente interessate da alluvioni frequenti (P3) o poco frequenti (P2), le
amministrazioni comunali, oltre a quanto stabilito dalle norme di cui ai precedenti
Titoli del presente piano, nell'esercizio delle attribuzioni di propria competenza
opereranno in riferimento alla strategia e ai contenuti del PGRA e, a tal fine,
dovranno: a) aggiornare i Piani di emergenza ai fini della Protezione Civile,
conformemente a quanto indicato nelle linee guida nazionali e regionali,
specificando lo scenario d'evento atteso e il modello d'intervento per ciò che
concerne il rischio idraulico. b) assicurare la congruenza dei propri strumenti
urbanistici con il quadro della pericolosità d'inondazione caratterizzante le aree
facenti parte del proprio territorio, valutando la sostenibilità delle previsioni
relativamente al rischio idraulico, facendo riferimento alle possibili alternative
localizzative e all’adozione di misure di riduzione della vulnerabilità dei beni e delle
persone esposte. c) consentire, prevedere e/o promuovere, anche mediante
meccanismi incentivanti, la realizzazione di interventi finalizzati alla riduzione della
vulnerabilità alle inondazioni di edifici e infrastrutture. 2. Nelle aree potenzialmente
interessate da alluvioni rare (P1), le amministrazioni comunali, in ottemperanza ai

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e nel settore estrattivo che comprende Polo Possessione Palazzo, l’Ambito Villino dei
fiori e il piano ribassato dell’Ex-Polo San Niccolò, sono già presenti sistemi di
gestione delle acque meteoriche (vasche e bacini) nonché impianti di sollevamento.

     4.5 -     Piano Aria Integrato Regionale (PAIR)
Con deliberazione n. 115 dell’11 aprile 2017 l’Assemblea Legislativa regionale ha
approvato il Piano Aria Integrato Regionale (PAIR2020).
Il Piano detta le misure per il risanamento della qualità dell'aria al fine di ridurre i
livelli degli inquinanti sul territorio regionale e rientrare nei valori limite fissati dalla
Direttiva 2008/50/CE e dal D. Lgs. 155/2010.
In particolare, il Piano dà attuazione agli articoli 9, 10 e 13 del D.Lgs. 155/2010
prevedendo, relativamente agli inquinanti indicati, le misure necessarie per il
raggiungimento dei valori limite e dei livelli critici, per il perseguimento dei valori
obiettivo e per il mantenimento del loro rispetto, anche al fine di adempiere agli
obblighi derivanti dalla Direttiva comunitaria 2008/50/CE relativa alla qualità
dell’aria ambiente e per un’aria più pulita in Europa.
Il PAIR 2020 ha un orizzonte temporale strategico di riferimento al 2020.
In attuazione del Decreto, il PAIR suddivide il territorio regionale stabilendo una
zonizzazione per stato della qualità dell’aria omogeneo. Ai fini dell’applicazione delle
misure di tutela della qualità dell’aria, sono infatti state individuate, su base
comunale, le aree di superamento di PM10 e di ossidi di azoto (Nox).
In base alla zonizzazione eseguita, il Comune di Bologna rientra nelle aree di
superamento per l’inquinante PM10 e NO2.
Al fine di tutelare la salute dei cittadini, il Piano persegue la finalità di tutela della
qualità dell’aria attraverso la riduzione, rispetto ai valori emissivi del 2010, dei livelli
degli inquinanti di seguito elencati:
a) riduzione del 47 % delle emissioni di PM10 al 2020;
b) riduzione del 36 % delle emissioni di ossidi di azoto (NOx) al 2020;
c) riduzione del 27 % delle emissioni di ammoniaca (NH3) al 2020;
d) riduzione del 27 % delle emissioni di composti organici volatiti (COV) al 2020;
e) riduzione del 7 % delle emissioni di biossido di zolfo (SO2) al 2020.
Le misure per il raggiungimento dei valori limite e dei livelli critici e per il
perseguimento dei valori obiettivo sono rivolte a varie tipologie di attività. Si hanno
infatti i seguenti indirizzi:
     •   misure in tema di città e utilizzo del territorio, che prevedono limitazioni alla
         circolazione dei veicoli privati nel centro abitato, riduzione del traffico
         veicolare, estensione delle zone ZTL e delle aree pedonali, incremento piste
         ciclo-pedonali, ampliamento delle aree verdi;

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•   misure in tema di trasporti, che prevedono il potenziamento del trasporto
        pubblico su ferro e su gomma e la sostituzione di autobus di categoria uguale
        o inferiore a Euro 2 con mezzi a minore impatto ambientale;
    •   misure in materia di attività produttive, che in sostanza prevedono misure di
        contenimento degli inquinanti per gli impianti sottoposti alla procedura di
        AIA;
    •   misure per l’agricoltura, inerenti le buone pratiche agricole;
    •   misure per l’uso sostenibile dell’energia, volte alla riqualificazione energetica
        degli edifici pubblici e degli impianti di produzione di energia elettrica
        mediante l’utilizzo di fonti di energia rinnovabile non emissiva, alla
        sostenibilità ambientale degli insediamenti urbani, all’utilizzo dei combustibili,
        all’efficientamento dell’illuminazione pubblica.
Per quanto riguarda le attività di cava, il PAIR prevede, tra le macro azioni per il
settore delle attività produttive, il controllo delle emissioni da cave e cantieri edili,
che possono attuarsi attraverso le seguenti misure di dettaglio:
    •   Promozione di misure di mitigazione delle emissioni di polveri dalle attività
        cantieristiche e di cava
    •   Regolamentazione delle emissioni dei mezzi da cantiere
Nel merito si specifica che le NTA del PAE dettano precise prescrizioni per la
riduzione delle polveri e richiedono per ogni cava il Monitoraggio atmosferico.
In particolare l’Art. 13 Viabilità pubblica e piste di accesso, richiede:
…
5. La viabilità interna deve essere realizzata secondo criteri di sicurezza ed idoneità
al traffico degli automezzi pesanti, per dimensioni, pendenze, fondo e tracciato. Le
piste di accesso all’area di cava devono essere realizzate in modo da ridurre il piu
possibile la diffusione nell'ambiente di rumore, fanghi e polveri; per la gestione di
questi ultimi aspetti e per evitare l'imbrattatura delle strade pubbliche da parte dei
mezzi di trasporto, il tratto di viabilità interna antistante l'immissione sulla rete
pubblica deve essere asfaltato per una lunghezza minima di 100 m. Detta
lunghezza puo essere opportunamente ridotta a discrezione degli uffici Comunali in
relazione alle condizioni specifiche del sito. Le porzioni asfaltate delle piste interne
al perimetro di intervento andranno frequentemente pulite, mentre quelle lasciate
sterrate o realizzate in stabilizzato devono essere mantenute umide con una
frequenza tale da minimizzare il sollevamento di polveri durante il transito degli
automezzi.

In merito al Piano di monitoraggio è prescritto:
Il Piano di Monitoraggio deve avere la finalità di monitorare l’impatto delle attività
sulle abitazioni e sugli altri ricettori sensibili (scuole, ospedali, ecc.) individuati in

Comune di Bologna, P.A.E. 2020 – ValSAT e Analisi di incidenza                          31
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