PIANO DELLA PRESTAZIONE E DEI RISULTATI 2019 - 2021 DELL'ENTE REGIONALE PARCO DEI MONTI AURUNCI - Ente Parco Naturale Regionale dei Monti Aurunci ...

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PIANO DELLA PRESTAZIONE E DEI RISULTATI 2019 - 2021 DELL'ENTE REGIONALE PARCO DEI MONTI AURUNCI - Ente Parco Naturale Regionale dei Monti Aurunci ...
Ente Parco Naturale Regionale dei Monti Aurunci
                         Piano della Performance 2019 – 2021
                         Allegato alla Deliberazione n. 50 del 27/05/2019

PIANO DELLA PRESTAZIONE E DEI RISULTATI 2019 – 2021
 DELL’ENTE REGIONALE PARCO DEI MONTI AURUNCI

                                                                            1
PIANO DELLA PRESTAZIONE E DEI RISULTATI 2019 - 2021 DELL'ENTE REGIONALE PARCO DEI MONTI AURUNCI - Ente Parco Naturale Regionale dei Monti Aurunci ...
Ente Parco Naturale Regionale dei Monti Aurunci
                                          Piano della Performance 2019 – 2021
                                          Allegato alla Deliberazione n. 50 del 27/05/2019

SOMMARIO

1.   Premessa                                             Pag. 3

2. Il Parco                                               Pag. 3

3. l’Ambiente naturale                                    Pag. 5

4. l’ente di gestione                                     Pag. 7

5. l’Organizzazione                                       Pag. 9

6.   Il sistema di valutazione e gestione della           Pag. 14
     Performance ed il Programma Annuale
     Direzionale (PAD)

7. Schede Obiettivi strategici e individuali              Pag. 17
     assegnati al Direttore

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Ente Parco Naturale Regionale dei Monti Aurunci
                                                 Piano della Performance 2019 – 2021
                                                 Allegato alla Deliberazione n. 50 del 27/05/2019

              1. PREMESSA

Il Piano della Prestazione e dei Risultati dell’Ente Regionale Parco dei Monti Aurunci, che
forma oggetto di questo documento, è stato redatto ai sensi dell’art. 10, comma 1, lettera a)
del d.lgs.27 ottobre 2009 n.150, anche sulla scorta delle indicazioni e delle direttive risultanti
dagli atti adottati dall’Ente medesimo (Programma Annuale Direzionale e Relazione
Previsionale e Programmatica allegata al Bilancio di Previsione), nonché in conformità con
il “Piano della prestazione e dei risultati 2018 – 2020” approvato con deliberazione della
Giunta Regionale del Lazio n.442/2018.

Il Piano della Performance, riferito al triennio 2019 – 2021, si propone di verifcare l’effettiva
realizzazione degli obiettivi di conservazione delle risorse naturali e di promozione di uno
sviluppo socio-economico sostenibile del proprio territorio, elementi che costituiscono il
fondamento stesso dell’istituzione del Parco.

              2. IL PARCO

Il parco dei Monti Aurunci si estende per circa 19.374 ettari di territorio e interessa dieci
comuni, quattro in provincia di Frosinone, Ausonia, Esperia, Pico e Pontecorvo e sei in
provincia di Latina, Campodimele, Formia, Fondi, Itri, Lenola e Spigno Saturnia. Inoltre l'ente
parco gestisce due monumenti naturali: Mola della Corte Sette cannelle, Capodacqua nel
Comune di Fondi, istituito con D.P.R.L. 21 giugno 2001, n.344 (B.U.R.L. del 10 agosto 2001,
n.22) con una estensione di 4 ettari; e Cima del Monte Acquaviva Quercia del Monaco nei
comuni di Fondi, Lenola e Vallecorsa, istituito nel 2004 con una estensione di 240 ettari. La
sede del parco regionale si trova a Campodimele. La fnalità di tale estensione è quella di
tutelare parti di territorio lungo il corso dei fumi, importantissimi per l’approvvigionamento
idrico e la salvaguardia di alcune specie di fora e fauna. I monti Aurunci, insieme ai monti
Lepini e ai monti Ausoni, costituiscono la porzione sud-occidentale della piattaforma
carbonatica "Laziale-Abruzzese", una struttura geologica che si estende per circa 1.230 kmq
con le medesime caratteristiche litologiche e morfologiche. L'assetto geologico attuale di
questo territorio è il risultato di una lunga serie di eventi che si sviluppano lungo un arco
temporale di 150 milioni di anni, dal Giurassico al Paleocene. L'uniformità degli Aurunci è
interrotta dalla valle dell'Ausente che smembra il corpo centrale dando origine all'estrema

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propaggine orientale di tutto il gruppo montuoso costituita dai rilievi di monte Maio (910
m.). I monti Aurunci si presentano come dorsali e profondi valloni che formano una sorta di
altopiano dal quale emergono numerose vette in posizione dominante sulla costa tirrenica
con versanti che scendono bruscamente verso Formia, Spigno Saturnia ed Ausonia e
degradano morbidamente verso Pontecorvo, Pico, Lenola e Fondi. Geologicamente di
natura carbonatica, il territorio presenta per tutta la sua estensione importanti morfologie
legate alla presenza di fenomeni carsici, come doline, anche di grandi dimensioni, cavità e
grotte di elevato valore ambientale. Nell'insieme il paesaggio ha forme morbide, degradanti
verso sud e sud-ovest ed è articolato in dorsali allungate, separate da aree depresse e
incisioni fuviali più o meno incassate. Il territorio del parco racchiude una grande varietà di
ambienti, ciascuno caratterizzato da un particolare tipo di vegetazione. Faggete sono
presenti sulla vetta del monte Faggeto e sui versanti settentrionali del monte Putrella o a
Fossa del Lago dove si può ammirare uno degli esemplari più maestosi di faggio del parco.
Nel sottobosco si possono apprezzare l'agrifoglio e la dafne della faggeta. Il pianoro di valle
Gaetana è caratterizzata da colonnari alberi di cerro e piante di mele e pere di dimensioni
considerevoli. I castagni accolgono il visitatore all'inizio di Campo di Venza, mentre i boschi
di roverella, con il sottobosco arricchito dall'endemica olivella, fanno da cornice al pianoro di
Sant'Onofrio e a quello di valle Vona. Le forti radici del carpino nero stabilizzano, invece, i
versanti con elevate pendenze come quello di monte Appiolo, mentre quelle del leccio
affondano nel suolo sassoso di monte Tuonaco. Leccete e ostrieti hanno ormai l'aspetto di
una boscaglia dal momento che da secoli sono soggette alla pratica della ceduazione. Il
primato in biodiversità spetta ai boschi misti di querce e aceri che ammantano i versanti di
monte Le Pezze e monte Trina: con il susseguirsi delle stagioni è possibile osservare piante
diverse: dai primi di marzo si susseguono l'elleboro puzzolente e il bucaneve, l'anemone e lo
zafferano maggiore, il ciclamino primaverile e la violetta. Distese di prati ricoprono i grandi
pianori carsici di Campello, Polleca e La Valle, dove si incontrano piante particolarissime
come il giunco o la rara peonia maschio. Lungo l'Appia Antica e nella zona della foresta
demaniale di Sant'Arcangelo ci si potrà immergere tra i cespugli della macchia
mediterranea tra cui spiccano le ginestre e l'albero di giuda e i fori di mirto. Violette e
orchidee crescono sui prati sassosi di monte Sant'Angelo, monte Ruazzo e monte Altino. Di
grande effetto sono le foriture primaverili della valeriana che tingono di rosa le grigie pareti
del monte Fammera e la valle del Rio Polleca. Intensi sono i profumi che emanano, in
giugno, le garighe a salvia ed elicriso che ricoprono i versanti pietrosi di monte Forte e
monte Strampaduro. Il patrimonio foristico del parco si arricchisce di oltre 50 specie di

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orchidee, tra cui l'appariscente serapide cuoriforme e l'orchidea maggiore, l'uomo nudo e la
ballerina, cosiddette per le loro forme bizzarre, oppure l'Ophrys bombylifora che imita nei
colori un insetto. L'eterogeneo paesaggio del parco costituisce l'ambiente ideale per
diverse specie animali. In primavera, i prati, i boschi e le aree coltivate sono animati da una
moltitudine di insetti, tra cui due specie di lepidotteri, la bianconera italiana e la
mnemosine, farfalle comuni sui versanti di monte Altino e monte Revole. Tra i coleotteri è
presente la bella rosalia alpina . Il settore meridionale del parco è crocevia delle importanti
rotte migratrici primaverili e rappresenta un punto di sosta per molti uccelli migratori,
come il rigogolo, il cuculo e le rondini. Tra gli uccelli notturni ci sono l'usignolo e il
succiacapre, ma anche rapaci come la civetta, il gufo e il barbagianni , l'assiolo e l'allocco .
Diversi sono i rapaci diurni come il falco pellegrino e la poiana che nidifcano
preferibilmente sui versanti scoscesi di monte Sant'Angelo e monte Fammera. Una
recentissima ricerca ha censito la presenza come nidifcanti di sette specie di rapaci diurni
e cinque di rapaci notturni. Oltre all'avifauna il territorio del parco è abitato da piccoli rettili
come la lucertola comune e il ramarro e da serpenti innocui e alleati dell'uomo nel controllo
naturale dei roditori di cui i più comuni sono il biacco e il cervone. Più diffcile da avvistare è
la vipera che utilizza il suo veleno solo per cacciare le prede o per difendersi dall'attacco di
qualche predatore. Frequente è l'incontro con i mammiferi che di notte osano avvicinarsi ai
centri abitati come la faina , la volpe e il misterioso gatto selvatico, che all'alba tornano nel
folto degli intricati boschi come quello della foresta demaniale di Sant'Arcangelo. Nei
boschi di monte Ruazzo e monte Faggeto si annidano piccoli roditori come il moscardino e
il ghiro. Non sono rari i tassi, i cinghiali e le lepri, mentre negli ultimi anni si è constatato il
ritorno di alcuni esemplari di lupo, affascinante animale da tempo scomparso dai monti
Aurunci. Le notti sugli Aurunci sono il luogo ideale per avvistare le 21 specie di chirotteri, di
cui alcune molto rare. Infne, per scoprire i piccoli anfbi che popolano il territorio del parco
basta avvicinarsi alle sorgenti di Acquaviva, Fontana di Canale, ma anche ai pozzi di
Sant'Onofrio o di Vallevona dove sono stati ricreati gli habitat ideali per la riproduzione di
tritoni, salamandrine dagli occhiali e rospi. In tutto, gli anfbi censiti appartengono a nove
specie.

              3. L’AMBIENTE NATURALE

Il paesaggio dei monti Aurunci ha subito una lenta e graduale trasformazione dovuta alle
attività antropiche che hanno prodotto opere che hanno modellato il territorio come ad
esempio i terrazzamenti e i muri a secco, detti macere, realizzati per la coltivazione di
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uliveti. La millenaria presenza umana sugli Aurunci è testimoniata ancora meglio dagli
antichi monasteri e dai piccoli rifugi, dai resti di dimenticate città e dall'eco di passate
leggende che segnano il territorio del parco. Il territorio dei monti Aurunci si confgura, già
nel 1700, come terra di confne sospesa tra il Regno delle Due Sicilie e lo Stato Pontifcio.
Questa condizione ha infuenzato profondamente lo sviluppo e l'identità di coloro che
abitavano queste zone montane e, nello stesso tempo, vicine al mare. L'economia della
zona è sempre stata contraddistinta da una capacità di sussistenza, legata ai latifondi e ai
contratti di mezzadria. Coloni e braccianti stagionali erano le fgure portanti di questa
struttura economica che si è protratta fno ai primi decenni del 1900 e in casi isolati fno agli
anni '70 del secolo scorso. Nei borghi dell'entroterra e, in particolar modo nei paesi montani,
le attività principali erano legate alla pastorizia e alla produzione casearia, con una
particolare propensione alla stanzialità piuttosto che alla transumanza. Le coltivazioni
principali erano condizionate dalle possibilità del territorio sul quale i popoli stanziati sugli
Aurunci hanno lavorato modellando le colline e le coste montane con la diffcile creazione
dei terrazzamenti, sorretti da muri a secco detti "macere" che per lo più venivano utilizzati
per la coltivazione degli ulivi e delle viti. Molto ambiti i fondo valle carsici per la loro fertilità.
Il territorio dell'attuale parco si contraddistingue soprattutto per la varietà di climi e di
paesaggi. Nei Comuni come Fondi, Itri e Formia la vicinanza al mare e le aree pianeggianti
hanno segnato un percorso economico di maggiore rilievo volto alla pastorizia e
all'agricoltura intensive, ma anche alla pesca, dando vita a mestieri coordinati come il
tessitore di reti da pesca. Nei Comuni dell'entroterra si sono sviluppate altre capacità. Ad
Ausonia si è affermata l'attività estrattiva delle cave di marmo di Coreno come è ben
rappresentato dal Museo della Pietra, mentre a Pontecorvo la coltivazione del tabacco ha
dato vita ad una economia forida che ha visto una sorta di industrializzazione ante litteram
dell'attività agraria. La profonda infuenza sui costumi e sui mestieri che la coltivazione del
tabacco ha avuto sul territorio pontecorvese è testimoniata nelle sale del Museo del
Tabacco. Parlare di tradizioni di un'area come quella del Parco, profondamente eterogenea,
non è impresa facile. I Comuni che oggi costituiscono l'area protetta evidenziano differenze
e peculiarità fn nel dialetto che in alcuni casi rivela la natura isolata dei suoi parlanti.
Accenti, tonalità, lessico che spaziano dall'infuenza ciociara e dell'agro romano a quella
partenopea, fno a trovare, come nel caso del dialetto pontecorvese, un idioma
caratteristico e unico per costruzione lessicale, suoni consonantici e regole grammaticali. In
altri Comuni, come ad esempio Pico, il dialetto ha perso la propria identità caratterizzante
anche grazie allo sviluppo del paese su un asse viario particolarmente frequentato nei

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secoli scorsi come la Civita Farnese. Se gli idiomi locali sono facilmente identifcabili per
micro aree linguistiche, è evidente una similitudine per quanto riguarda le musiche
popolari e l'uso degli strumenti tradizionali tipici del mondo contadino come la zampogna,
la fsarmonica, l'organetto e la ciaramella. Anche le danze tipiche, se pur con delle varianti,
sono tutte assimilabili alla ballarella, versione locale della più famosa "tarantella". L'aspetto
portante di questo territorio è legato ad una particolare forma di "transumanza", quella
religiosa. Sono ancora oggi vivi e sentiti i percorsi devozionali verso luoghi di culto, come il
Santuario della Madonna della Civita o quello della Madonna del Colle, per non parlare dei
pellegrinaggi in cui si spostava l'immagine del Santo in base alle stagioni e ai periodi della
pastorizia. Tra le fgure tradizionali che sono parte integrante dell'immaginario collettivo del
territorio, il famoso brigante Michele Pezza detto Fra' Diavolo di Itri o le donne dedite a
forme di stregoneria, dette sul versante ciociaro "ciarmatrici" e sul versante pontino janare,
fgure che fanno parte di una locale mitologia tramandata oralmente. Altre rilevanti
tradizioni sono le processioni popolari di natura religiosa. Tra queste citiamo la Scalata di
San Michele, con una processione in montagna che dal paese di Maranola accompagna la
statua del santo fno a un eremo scavato nella roccia alle falde del monte Redentore. Ha
luogo due volte l'anno, a giugno e a settembre. A maggio ad Esperia c'è la processione di
San Clino. A giugno ci sono a Formia la processione sul lungomare in onore di S.Giovanni
Battista, ad Itri l'Inforata, a Campodimele la processione di S.Onofrio con sagra delle
lumache e fera del bestiame. A luglio a Minturno c'è la Sagra delle regne: i covoni di grano
e ad Itri la festa di Maria SS. della Civita. Ad agosto Festa del mare a Gaeta, in onore della
Madonna di Porto Salvo.

              4. L’ENTE DI GESTIONE

Il Parco Naturale dei Monti Aurunci istituito con L.R. 6 ottobre 1997, n.29, è un Ente di diritto
pubblico non economico, la cui attività è disciplinata dalla legge della Regione Lazio n.29
del 6 ottobre 1997 “Norme in materia di aree naturali protette regionali”.

Con deliberazioni del Consiglio Direttivo n.14 del 06/11/1998, n.153 del 10/12/1999 e s.m.i e la
n.12 del 31/01/2005 è stato adottato lo Statuto del Parco dei Monti Aurunci, ai sensi dell’art.17
della sopra citata legge regionale 29/97. In esso sono, tra l’altro, stabilite le fnalità che, ai
sensi dell’articolo 3 della legge regionale 29/97, il Parco deve perseguire:

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      a) la tutela, il recupero ed il restauro degli habitat naturali e dei paesaggi, nonché la
          loro valorizzazione;
      b) la conservazione di specie animali e vegetali, di singolarità geologiche, di
          formazioni paleontologiche e di ambienti naturali che abbiano rilevante valore
          naturalistico ed ambientale;
      c) l’applicazione di metodi di gestione e di restauro ambientale allo scopo di favorire
          l’integrazione tra uomo e ambiente, anche mediante il recupero e la
          valorizzazione delle testimonianze antropologiche, archeologiche, storiche ed
          architettoniche e delle attività agro-silvo-pastorali tradizionali;
      d) la promozione di attività di educazione, formazione e ricerca scientifca, anche
          interdisciplinare, nonché di attività ricreative compatibili;
      e) la difesa degli equilibri idraulici ed idrogeologici;
      f) la valorizzazione delle risorse umane attraverso misure integrate che sviluppino
          la valenza economica ed educativa delle aree protette;
      g) la promozione del turismo sostenibile e delle attività ad esso connesse.

Gli organi dell'Ente sono: Il Presidente, il Consiglio Direttivo, la Comunità e il Revisore dei
Conti. La carica di Presidente è attualmente ricoperta dal Sig. Marco Delle Cese, nominato
con decreto del Presidente della Regione Lazio n. T00233 del 28/09/2018.

Direttore della Parco è il Dott. Giorgio De Marchis, incarico conferito con decreto del
Presidente della Giunta Regionale del Lazio n. T00131 del 28/07/2017.

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L’ORGANIGRAMMA DELL’ENTE

5. L’ORGANIZZAZIONE

Totale dipendenti al 24 maggio 2019

Cat. D = 10

Cat. C = 20

Cat. B = 1

Cat. A = 27

Ai sensi di quanto disposto dalla legge regionale n. 29/97, la nuova struttura organizzativa
dell’Ente è stata approvata con deliberazione del Presidente n. 46 del 25 maggio 2019. Le
funzioni assegnate ai Servizi sono state defnite con la determinazione del Direttore n. 19 del
27/05/2019 e sono di seguito riportate.
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       Direzione

       Il Direttore è direttamente responsabile della correttezza amministrativa e dell’effcienza
dell’Ente di gestione, attraverso l’adozione degli atti di propria competenza. Assiste alle sedute
del Consiglio Direttivo, cura l’istruttoria e l’attuazione delle deliberazioni del Consiglio Direttivo e
delle determinazioni del Presidente; tratta, con rilevanza esterna, gli affari di ordinaria
amministrazione; dirige e organizza i Settori e le attività gestionali; formula al Presidente del
Consiglio Direttivo proposte per l’elaborazione di programmi e di direttive; assolve alle funzioni
di segretario del Consiglio Direttivo, è responsabile della redazione dei verbali delle sedute ed
esprime nulla osta obbligatorio in merito alla regolarità degli atti assunti dal Consiglio Direttivo;
sottopone al Consiglio Direttivo lo schema del bilancio preventivo e del conto consuntivo;
adotta le misure idonee al miglioramento dell’effcienza e della funzionalità dei vari Servizi
dell’Ente; presiede, con facoltà di delega, le commissioni di concorso e di gara per
l’aggiudicazione dei pubblici appalti, frma i contratti; qualora in possesso dei requisiti richiesti,
assume egli stesso la veste di Uffciale rogante. In ogni caso, può attribuire l’ incarico di Uffciale
rogante a un dirigente ovvero ad un dipendente inquadrato nella categoria D, in considerazione
dei requisiti previsti dalla legge; esercita i poteri di spesa e di acquisizione delle entrate
frmando gli ordinativi d’incasso e di pagamento; defnisce i criteri di funzionamento dei Servizi,
adotta gli atti di gestione del personale e provvede all’attribuzione dei trattamenti economici
accessori spettanti al personale, secondo quanto stabilito dai contratti collettivi e nel rispetto di
quanto previsto dalle leggi e dai regolamenti, verifca e controlla le attività del personale, anche
con potere sostitutivo; partecipa di diritto, con voto consultivo, alle riunioni della Comunità del
Parco; svolge le funzioni di Segretario durante le sedute della Comunità del Parco; rilascia i
nulla-osta previsti dall'art. 28 della L.R. n. 29/1997. Coordina le attività di valorizzazione
economica dei beni e dei servizi dell’Ente.

       Servizio Vigilanza

Al Servizio è affdato il controllo del territorio dell’Area Naturale Protetta al fne di prevenire e
reprimere atti recanti danno alle sue caratteristiche naturali, faunistiche, foristiche, forestali e
storico-archeologiche. Svolge, pertanto, le funzioni di vigilanza e di protezione civile e collabora
alle attività di tutela ambientale, delle risorse faunistiche, foristiche, forestali e di educazione
ambientale. Spetta, in particolare, al servizio di Vigilanza: prevenire e reprimere le infrazioni alle
norme dettate da leggi, regolamenti, decreti ed altri provvedimenti di competenza dell'area
protetta; svolgere tutte le procedure di legge inerenti all'accertamento delle violazioni
amministrative e dei fatti costituenti ipotesi di reato, fno al compimento del procedimento;
concorrere alla conoscenza, promozione ed uso sociale dell'area protetta, svolgendo anche

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Ente Parco Naturale Regionale dei Monti Aurunci
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                                                      Allegato alla Deliberazione n. 50 del 27/05/2019

compiti di progettazione e promozione di attività di educazione ambientale, animazione,
culturali e scientifche promosse dall'Ente e da altri organi preposti; partecipare ad attività di
studio, ricerca e progettazione di programmi di gestione della fauna, della fora e tutela del
territorio, in collaborazione con gli organi scientifci, gli altri Servizi competenti e la direzione
dell'area protetta; prestare assistenza alla fauna selvatica ferita, in diffcoltà o catturata per scopi
di gestione faunistica e collaborare alle altre attività di gestione faunistica nonché di aree
foristiche, semenzai e vivai forestali dell’Ente; assicurare informazione ed assistenza ai visitatori
e a tutti i fruitori dei servizi dell'area protetta; svolgere opera di prevenzione e di lotta attiva agli
incendi boschivi, in applicazione della normativa in materia e collaborare alla stesura dei piani
antincendio dell’Ente; condurre i mezzi a loro assegnati dall’Ente curandone la manutenzione
ordinaria e provvedere alla gestione delle altre attrezzature e delle infrastrutture affdategli
dall'Ente. Il Servizio di Vigilanza opera al fne di prevenire, controllare e reprimere
comportamenti ed atti contrari all'osservanza degli obblighi e dei divieti previsti dalla legge
regionale istitutiva dell'area protetta e da ogni altra disposizione dell'Ente, nonché in ordine alle
competenze che derivano da leggi dello Stato, della Regione e provvedimenti degli Enti locali
facenti parte della Comunità del Parco. Al Servizio di Vigilanza compete altresì la redazione dei
rapporti di servizio, rapporti giudiziari ed amministrativi, nonché l'esecuzione di accertamenti
tecnici, rilievi, analisi e quanto altro necessario per l'acquisizione di prove attinenti a fatti illeciti,
nonché la redazione degli atti connessi. Il Servizio Vigilanza svolge stime e valutazioni ai danni
da fauna selvatica, avvalendosi anche del personale assegnato al servizio “Foreste, studi,
ricerche, tutela della biodiversità, agricoltura e sviluppo sostenibile (C/3)”.

       Servizio A1 - affari generali, segreteria generali, personale e protocollo,
assistenza agli organi

Coadiuva il Direttore nell’esercizio delle sue funzioni, collabora con gli altri Servizi, cura gli affari
generali, la gestione delle forniture del materiale di cancelleria, degli strumenti e apparati di
lavoro del settore amministrativo; cura l’assegnazione della corrispondenza ai destinatari;
gestisce   l’economato;     cura   la   registrazione,   la   pubblicazione     e   l’archiviazione      delle
determinazioni e dei contratti. Coadiuva il Direttore in riferimento all’attività degli organi
istituzionali; svolge le funzioni di segreteria del Consiglio Direttivo e della Comunità del Parco;
cura la registrazione ed archiviazione delle deliberazioni, nonché la loro pubblicazione all’albo
pretorio on line; predispone contratti, accordi e convenzioni con la collaborazione dei Servizi
competenti per materia. Supporta la direzione nell'attuazione delle politiche di gestione del
personale ed assicura il corretto svolgimento delle relazioni sindacali;            cura la gestione del
personale e predispone gli atti di organizzazione e indirizzo; provvede alla gestione e sviluppo

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del programma informatizzato per il rilevamento delle presenze, alla conservazione dei
documenti cartacei relativi ai dipendenti e alla gestione dei relativi fascicoli, anche
informatizzati; cura la reportistica relativa alla gestione presenze; supporta la Direzione nelle
attività per acquisire consulenze esterne, collaborazioni, servizi e nel controllo di gestione; cura
gli adempimenti connessi al conferimento di incarichi ai dipendenti, cura la distribuzione dei
buoni pasto, gestisce il protocollo; provvede agli atti ed alle procedure relative alla ricezione e
all’invio della corrispondenza, compresi gli atti di gara e la spedizione dei materiali; gestisce
l’archivio degli atti amministrativi dell’Ente. Svolge le funzioni amministrative connesse alla
manutenzione degli autoveicoli di proprietà dell’Ente; cura la gestione delle utenze.

       Servizio A2 - Economico - Finanziario

Cura l’istruttoria e predispone gli atti relativi alla programmazione economica e alla gestione
fnanziaria dell’Ente; predispone ordinativi d’incasso e pagamento; collabora con le altre
strutture dell’Ente e fornisce chiarimenti ed assistenza per l’interpretazione dei documenti
fnanziari e contabili; cura i rapporti con il revisore unico, relativamente alle funzioni assegnate
al Servizio. Cura la sezione “Amministrazione trasparente” del sito internet dell’Ente.

       Servizio B1 Comunicazione, educazione ambientale e promozione territoriale

Gestisce le attività di promozione e informazione, la realizzazione di eventi, manifestazioni,
convegni ed altre attività fnalizzate alla promozione dell’Ente e del territorio del Parco e cura la
predisposizione dei relativi atti; assiste le associazioni e gli altri enti che collaborano con l’Ente
nelle politiche di promozione e fruizione territoriale; sviluppa progetti ed attività di informazione
e promozione del Parco anche in rapporto con altri enti pubblici; vigila sull’uso dei marchi e
denominazioni dell’Ente e coordina le attività di comunicazione e di informazione attraverso
spazi web e servizi multimediali; gestisce il sito internet dell’Ente curando la pubblicazione sullo
stesso di informazioni attinenti l'attività dell'Ente; collabora con la Direzione e le altre strutture
coinvolte all’attività di programmazione socio-economica e di marketing territoriale, compresa
la promozione dei prodotti tipici, tradizionali, locali e biologici anche attraverso l'elaborazione di
specifci marchi; cura l’ideazione, la programmazione e la realizzazione delle attività di
educazione ambientale avvalendosi anche della collaborazione del Servizio Vigilanza. Collabora
con la Direzione alla redazione del Piano della prestazione e dei risultati (c.d. “Piano della
performance”) e del Piano per la prevenzione della corruzione e per la trasparenza; gestisce le
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procedure per la concessione del “Marchio del Parco”, gestisce gli account del Parco sui social
network curando anche in collaborazione con eventuali consulenti esterni sia la pubblicazione
dei post che il servizio di messaggeria. Gestisce la contabilità dei Rifugi, degli ostelli e dei centri
visita. Pianifca e gestisce le attività di promozione della rete sentieristica, gestisce la
distribuzione e la vendita della carta dei sentieri, dei gadget e delle varie pubblicazioni. Gestisce
le attività della Bottega del Parco presso il Vivaio di Itri.

       Servizio B2 – gestione centri visita, musei, rifugi, ostelli e Monumenti Naturali

Gestisce gli interventi di manutenzione nei centri visita avvalendosi anche del personale di
categoria A assegnato ai servizi “C1” e “C2”. Collabora con la Direzione e le altre strutture
competenti nella valorizzazione economica di beni e servizi dell’Ente. E’ Responsabile per la
sicurezza per le attività svolte nell’ambito dei progetti di Servizio Civile Nazionale e Universale.
Cura i procedimenti relativi al rispetto della normativa tecnica relativa al funzionamento delle
strutture ricettive e museali (presentazioni SCIA). Collabora con la Direzione e le altre strutture
competenti nell’attività di valorizzazione economica dei beni e servizi dell’Ente.

       Servizio C1 – Pianifcazione Urbanistica, Lavori pubblici e appalti

Predispone gli atti e svolge le istruttorie relative ai nulla osta e alle autorizzazioni di competenza
dell’Ente; si occupa, in particolare, delle opere pubbliche, del controllo dell’attività edilizia, delle
attività connesse alla pianifcazione territoriale e degli strumenti previsti dalla normativa
vigente. tiene l’inventario del patrimonio dell’Ente; coordina le procedure per l’acquisizione
sulla piattaforma MEPA di materiali ed attrezzature. Cura la programmazione delle attività sul
terriotrio attraverso la predisposizione del Programma Triennale delle OOPP. Collabora alla
realizzazione di studi di fattibilità per proposte progettuali, coordinamento e rendicontazione,
per quanto di competenza della progettazione preliminare, defnitiva ed esecutiva di interventi
sul territorio del Parco.    Gestisce il Sistema Informativo territoriale, cura l’osservanza delle
dispoziioni vigenti in materia di appalti di lavori, beni e servizi, nella predisposizione degli atti
relativi ai procedimenti di affdamenti di lavori e forniture. Coordina con i comuni del Parco con
le Sopraintendenze e le Comunità Montane gli interventi che comportano il coinvolgimenti di
diversi livelli amministrativi. Gestisce le procedure sulle piattaforme telematiche BDAP, ANAC,
CUP e MEF.

            Servizio C2 – Manutenzione infrastrutture e attività produttive

Si occupa della gestione e della manutenzione delle infrastrutture legate alla fruizione dell’area
protetta (sentieri, segnaletica, ecc.), si occupa della custodia e manutenzione dei beni mobili ed

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immobili dell’Ente con esclusione di quelli destinati all’attività naturalistica e di vigilanza.
Gestisce e coordina l’attività nella falegnameria del Parco, gestisce e coordina l’attività
fnalizzata alla produzione ed alla vendita di essenze nel Vivaio del Parco. Cura la manutenzione
ordinaria e straordinaria delle aree picnic, dell’area ftness, dei sentieri natura e dell’orto
botanico. Gestisce l’attività della centrale a Biomasse.

           Servizio C3 – Foreste, studi, ricerche, tutela della Biodiversità, agricoltura e
sviluppo sostenibile

Cura l’istruttoria e predispone gli atti relativi a programmi, progetti, studi, monitoraggi e
ricerche in ambito naturalistico; coordina le attività di gestione della fauna e del patrimonio
foristico e forestale, avvalendosi anche del personale operaio assegnato al Servizio C2; si occupa
della gestione (custodia, manutenzione ed uso) dei beni strumentali assegnati al servizio;
fornisce assistenza alla Direzione nel rilascio di nulla osta e autorizzazioni di competenza
dell’Ente; collabora alle attività escursionistiche e di conoscenza del territorio con le altre
strutture dell’Ente interessate; cura i rapporti con le Università, gli altri enti di studio e ricerca e
le associazioni di categoria rappresentanti del mondo                agricolo; svolge istruttoria e
predisposizione degli atti per la gestione dei terreni agricoli e delle attività connesse
all’agricoltura; collabora con il Servizio vigilanza nella defnizione delle istruttorie connesse ai
danni provocati dalla fauna selvatica; cura i rapporti con gli agricoltori e con le associazioni di
categoria; svolge, in particolare, le funzioni relative al contenimento del danno da cinghiale, alla
gestione del patrimonio agro-silvo-pastorale. Cura le attività fnalizzate alla valorizzazione delle
attività antiche di specie fruttifere compresa la ricerca scientifca attinente.

               7. IL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PRESTAZIONE E
               DEI RISULTATI E IL PROGRAMMA ANNUALE DIREZIONALE (PAD)

Il Sistema di misurazione e valutazione della prestazione e dei risultati (c.d. Sistema di
misurazione e valutazione della performance) della Regione Lazio, al quale si attiene l’Ente
Parco Naturale Regionale dei Monti Aurunci è stato adottato con deliberazione della Giunta
Regionale del Lazio n. 662/2014 e modifcato con deliberazione della Giunta Regionale del Lazio
n. 705/2017. Tale Sistema è stato predisposto ai sensi dell’art.7 della legge regionale n.1 del
16.03.2011, che recepisce i princìpi di cui al decreto legislativo 150/2009, con l’obiettivo di
promuovere la cultura del merito ed ottimizzare l’azione amministrativa regionale.

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Il Sistema di misurazione e valutazione della prestazione e dei risultati l’Ente Parco Naturale
Regionale dei Monti Aurunci è viene approvato annualmente con deliberazione dell’organo di
indirizzo dell’Ente, ai sensi di quanto disposto dall'art. 4, comma 1, del decreto legislativo
165/2001, secondo cui "gli organi di governo esercitano le funzioni di indirizzo politico-
amministrativo, defnendo gli obiettivi ed i programmi da attuare ed adottando gli altri atti
rientranti nello svolgimento di tali funzioni, e verifcano la rispondenza dei risultati dell'attività
amministrativa e della gestione agli indirizzi impartiti".

Con il concetto di performance si esprime il passaggio da un’impostazione incentrata sui mezzi
e sull’impiego di risorse umane e fnanziarie (input) ad una imperniata sui risultati (output e out
come).

E’ ormai convinzione generalizzata che tale prospettiva, unita ad una sensibilità più profonda
verso i temi dell’effcienza e dell’ottimizzazione gestionale, produca un deciso miglioramento
della qualità dei servizi prodotti dalle pubbliche amministrazioni. Ne consegue una maggiore
attenzione alla misurazione e valutazione dei risultati e, di conseguenza, all’individuazione di
appositi indicatori che fungano da strumenti in grado di fornire informazioni precise sul grado
di raggiungimento degli obiettivi.

La performance si sintetizza in tre fattori:

        EFFICIENZA - Il rapporto tra quantità e qualità delle risorse impiegate (input) e quantità
         e qualità delle prestazioni e dei servizi prodotti (output);

        EFFICACIA - Il rapporto tra obiettivi programmati ed obiettivi conseguiti;

        ECONOMICITA’ - La capacità di realizzare il massimo risultato con il coerente utilizzo
         delle risorse disponibili.

Le principali fnalità della misurazione e valutazione della performance sono:

        Formulare e comunicare gli obiettivi strategici ed operativi;

        Verifcare che gli obiettivi di cui sopra siano stati conseguiti;

        Informare e guidare i processi decisionali;

        Gestire con maggior effcacia le risorse ed i processi organizzativi;

        Infuenzare e valutare i comportamenti di gruppi ed individui;

        Rendere conto delle proprie decisioni ed essere responsabile per i risultati conseguiti;

        Incoraggiare il miglioramento continuo e l’apprendimento organizzativo.
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Il Sistema di misurazione e valutazione della performance si avvale di appositi indicatori di
performance, vale a dire di strumenti che rendano possibile l’acquisizione delle informazioni
necessarie al fne del conseguimento degli obiettivi di performance, verifcando il grado di
conseguimento dei risultati fnali delle attività e dei processi rispetto al target inizialmente
determinato.

A partire dal 2015, il Sistema di misurazione e valutazione della performance è entrato a regime
nella Regione Lazio ed è applicato a tutto il personale indipendentemente dal proflo
professionale e dalla categoria giuridica di appartenenza.

Il ciclo di gestione della performance dell’Ente Parco Naturale Regionale dei Monti Aurunci è,
limitatamente alla programmazione strategico – operativa, può essere sintetizzato come segue:

   1. approvazione, da parte dell’organo di governo dell’Ente, del Piano triennale della
       prestazione e dei risultati e conseguente assegnazione degli obiettivi strategici al
       Direttore dell’Ente;
   2. approvazione, da parte della Direzione dell’Ente, del Programma Annuale Direzionale
       (PAD), e conseguente assegnazione degli obiettivi operativi ai dirigenti di II livello;
   3. assegnazione dei piani operativi di gruppo e/o degli obiettivi individuali al personale
       delle categorie.

L'Ente identifca, sulla base delle priorità politiche indicate dall’organo di indirizzo politico-
amministrativo, gli obiettivi strategici ed operativi e la loro relativa articolazione. Lo scopo è di
rappresentare ex ante le scelte politiche e gli indirizzi programmatici, per poi valutare ex post
l’effettiva realizzazione degli obiettivi strategici da parte dell’amministrazione.
La valutazione del grado di attuazione della strategia nell’arco del triennio, si evince da:
• monitoraggio      in   itinere   degli obiettivi strategici ed      operativi defniti in       sede di
programmazione;
• verifca del grado di raggiungimento degli obiettivi strategici ed operativi in conclusione
dell’esercizio di riferimento, ossia dell’arco di tempo stabilito per la loro realizzazione;
• eventuali interventi di riprogrammazione della strategia pluriennale.

Presupposto per l’assegnazione dei sopra citati obiettivi individuali, di gruppo e di servizio al
personale, nonché strumento indispensabile di programmazione delle attività dell’Ente è il
Programma Annuale Direzionale (PAD). Esso contiene la presentazione degli obiettivi, degli

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    indicatori, dei risultati attesi o valori target assegnati all’Ente, nonché l’indicazione delle risorse
    umane e fnanziarie assegnate per la realizzazione dei singoli obiettivi. Questi ultimi vengono
    poi elaborati secondo un modello standard ed assegnati mediante apposite schede di
    programmazione predisposte dalla Regione Lazio.

    Anche in questo caso, ogni obiettivo deve essere accompagnato dall’individuazione di indicatori
    e valori target signifcativi e misurabili, espressi per quanto possibile in termini quantitativi.

    Nella compilazione delle schede viene conferito un peso a ciascun obiettivo, tenendo conto
    della sua importanza, complessità e priorità.

    Con l'acronimo SMART viene sintetizzato il metodo, riguardante gli obiettivi, che l’economista
    austriaco naturalizzato statunitense Peter Drucker propose nel suo volume del 1954 The
    Practice of Management.

    La parola SMART ha due accezioni, una legata al signifcato diretto e l'altra alle parole che
    escono dal suo sviluppo. Nel primo caso SMART in inglese vuol dire intelligente, come a
    sottolineare quale sia la caratteristica che deve avere qualunque obiettivo. Nel secondo caso
    abbiamo l'acronimo:

          S = Specifco (Specifc)

          M = Misurabile (Measurable)

          A = Accessibile (Achievable)

          R = Realistico (Realistic)

          T = Temporizzabile (Time Bound)

    Al fne di instaurare un costante dialogo interno che possa essere profcuo per il miglioramento
    della performance complessiva, anche attraverso un maggiore livello motivazionale e di
    benessere organizzativo, nel rispetto dei ruoli e delle responsabilità, i processi di assegnazione
    degli obiettivi/piani operativi sono basati in linea di massima sulla consultazione e condivisione.

           8. SCHEDE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI ASSEGNATI AL DIRETTORE DELL’ENTE

    Per obiettivi strategici si intendono obiettivi di particolare rilevanza rispetto ai bisogni ed alle
    attese degli stakeholder, programmati su base triennale, aggiornati annualmente sulla base
    delle priorità politiche dell'amministrazione. La programmazione triennale della performance

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del Parco Naturale Regionale dei Monti Aurunci si articola in sei obiettivi strategici, e dagli
obiettivi operativi e individuali assegnati con il PDA.   Di seguito una sintetica descrizione dei
contenuti e della valenza dei 6 obiettivi specifci di performance organizzativa.

a) Miglioramento del funzionamento dell’organizzazione (nel 2018 – Trasparenza,
anticorruzione, effcienza, effcacia ed economicità dell’azione)

Con questo obiettivo si intende procedere al monitoraggio delle attività dell’Ente, alla
valutazione del miglioramento dei servizi e delle attività dell’ente. Con l’entrata in vigore del
GDPR si è aperta una fase delicata per le attività dell’ente che prevedono la revisione delle
procedure interne relative al trattamento dei dati e della privacy. In questa direzione l’ente sarà
chiamato ad intervenire sulle procedure di gestione dei documenti dal protocollo alla
archiviazione.

b) Interventi per la salvaguardia della biodiversità (nel 2018 - conservazione della
biodiversità)

Fin dalla sua istituzione, l’Ente Parco naturale regionale dei Monti Aurunci, si è attivato per
promuovere un dettagliato programma di ricerche volto alla conoscenza scientifca del proprio
territorio, attivando nel contempo le opportune iniziative per la difesa degli habitat naturali e la
ricostruzione degli equilibri idrogeologici.

Sulla base delle informazioni acquisite , l’Ente è in grado di pianifcare e programmare le attività
di monitoraggio e di intervento per la salvaguardia degli habitat del territorio di competenza.
Particolare attenzione viene posta all’attività di censimento stagionale della fauna selvatica
nonché agli interventi di manutenzione del territorio volti alla salvaguardia della fora.

E’ opportuno ricordare le attività di monitoraggio e le reti per il monitoraggio alle quali il Parco
lavora direttamente o indirettamente: rete Chirotteri, rete odonati, monitoraggio Moscardino,
monitoraggio aquila reale, monitoraggio presenza lupo, studi e ricerche su anfbi e sulla fora.

c) gestione degli immobili e della rete sentieristica per la fruizione, la promozione e la
valorizzazione turistica ed ambientale (nel 2018 – conservazione e valorizzazione degli
immobili di proprietà o in uso al parco)

Il Parco Naturale dei Monti Aurunci, ha realizzato numerosi interventi infrastrutturali volti alla
promozione e alla valorizzazione delle valenze ambientali, agricole e storico-culturali dell’area,
fra i quali centri visita, musei naturalistici, punti informazione, ostelli, centri per l’educazione
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ambientale e rifugi. Un insieme di strutture che, abbinate alla rete sentieristica realizzata dal
Parco, consentono una corretta fruizione dell’Area protetta. La necessità primaria in questo
settore è quella di mantenere attivo ed in effcienza il patrimonio costituito dalle strutture e dai
sentieri che ospitano a vario livello le attività istituzionali, turistiche di educazione ambientale
del Parco.

d) comunicare il Parco

Miglioramento della conoscenza dell’Area protetta verso i residenti e verso i fruitori. Per far
questo il Parco ha promosso diverse iniziative in particolare quelle denominate “il Parco di tutti”
e “scopri il tuo Parco”. Tra gli obiettivi di queste iniziativa vanno segnalati i seguenti:            a.
Comunicare ai residenti le valenze ambientali, paesaggistiche, storiche e culturali del Parco; b.
Informare i residenti sui progetti realizzati dal Parco per la promozione e valorizzazione del
turismo rurale e naturalistico, dei prodotti agricoli locali, delle attività tradizionali; c. Promuovere
il territorio del Parco e dei Comuni interessati presso il pubblico di potenziali visitatori italiani e
stranieri, puntando in particolare sulle specifcità ambientali, paesaggistiche e storico-culturali
dell’area.

Infne viene assegnato al Direttore il seguente obiettivo individuale:

1) implementazione di un sistema per la dematerializzazione dei documenti in entrata ed in
uscita e dei fussi documentali interni

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Ente Parco Naturale Regionale dei Monti Aurunci
Piano della Performance 2019 – 2021
Allegato alla Deliberazione n. 50 del 27/05/2019

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