PERCHÉ PARLIAMO DI BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI? - DOCENTI NEO ASSUNTI BISOGNI EDUCATIVI

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PERCHÉ PARLIAMO DI BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI? - DOCENTI NEO ASSUNTI BISOGNI EDUCATIVI
DOCENTI NEO ASSUNTI
                 A.S. 2015/2016

BISOGNI EDUCATIVI
     SPECIALI

  Adriana Vicari

           Adriana Vicari - advicari@gmail.com

 PERCHÉ PARLIAMO DI BISOGNI
     EDUCATIVI SPECIALI?

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PERCHÉ PARLIAMO DI BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI? - DOCENTI NEO ASSUNTI BISOGNI EDUCATIVI
Adriana Vicari - advicari@gmail.com

LE TAPPE DEL PROCESSO DI INCLUSIONE SCOLASTICA

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ICF
          “Classificazione Internazionale del Funzionamento,
               della Disabilità e della Salute” OMS 2001
                                      Impairment     Disability/Deficit    Handicap
Da una prospettiva bio-medica
                                     (menomazione)       Disabilità        Svantaggio

                         Approccio BIO-PSICO-SOCIALE
      .
      NON
 valuta la patologia
                                      VALUTA

 il grado di salute
   della persona         suoi funzionamenti in positivo,            i suoi funzionamenti
                        ossia ciò che una persona sa fare             problematici e le
                            a livello personale e nella          condizioni di contesto che
                             relazione con l’ambiente                   li influenzano

                         Adriana Vicari - advicari@gmail.com

                 LO STATO DI SALUTE DI UNA PERSONA DIPENDE DA …

                         Adriana Vicari - advicari@gmail.com

                                                                                              3
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COMPONENTI DELL’ICF

.

      Adriana Vicari - advicari@gmail.com

        Perché passare
       dall’integrazione
        all’inclusione?

               per realizzare
         l’uguaglianza sostanziale

     dall’integrazione beneficio degli alunni
      con disabilità “handicap” certificato

    all’inclusione di tutti coloro che presentano
        bisogni educativi differenti e speciali
                        (equità)

      Adriana Vicari - advicari@gmail.com

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INCLUSIONE                             INTEGRAZIONE?

    INCLUSIONE                             INTEGRAZIONE?

    INCLUSIONE                 ⊂           INTEGRAZIONE?

                    Adriana Vicari - advicari@gmail.com

      Integrazione                               Inclusione

È una situazione                E’ un processo

                                Guarda a tutti gli alunni
Guarda al singolo               (indistintamente/differentemente) e
                                a tutte le loro potenzialità
Interviene     prima     sul Interviene prima sul contesto, poi sul
soggetto e poi sul contesto soggetto
Incrementa una risposta Trasforma la risposta specialistica in
specialistica           ordinaria

                                                                      5
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DOCUMENTI MIUR

                Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012
«Strumenti d’intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali e organizzazione
                     territoriale per l’inclusione scolastica.

          Circolare Ministeriale applicativa n. 8 del 6 marzo 2013
«Strumenti d’intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali e organizzazione
         territoriale per l’inclusione scolastica. Indicazioni operative.»

                     Circolare Ministeriale 27 giugno 2013
                          «Piano Annuale per l’inclusività»

                   Circolare Ministeriale 22 novembre 2013
 «Strumenti di intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali A.S. 2013/2014.
                                   Chiarimenti »

                        Adriana Vicari - advicari@gmail.com

           Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012
                                                                       FINALITÀ
           Circolare Ministeriale applicativa n. 8/2013

                        Ampliare la sfera di tutela e d’intervento a favore di
                        quegli alunni che per cause diverse e per periodi anche
                        temporanei, presentano difficoltà tali da condizionarne
                        negativamente il percorso di sviluppo e di
                        apprendimento, esponendoli al rischio di fallimento.

                          Rilanciare sulla qualità dell’inclusione scolastica e
                          sociale individuando strumenti, modelli organizzativi
                          e procedure secondo un approccio di tipo
                          processuale, attento a tutte le fasi dell’offerta
                          formativa scolastica.

                        Adriana Vicari - advicari@gmail.com

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Come rispondere alle sfide
      di questo scenario?

    COSA INTENDIAMO PER
BISOGNO EDUCATIVO SPECIALE?

      Adriana Vicari - advicari@gmail.com

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"Il Bisogno Educativo Speciale è qualsiasi difficoltà evolutiva, in
ambito educativo e/o istruzionale, causata da un funzionamento,
nei vari ambiti definiti dall’antropologia ICF, problematico per il
soggetto     in    termini       di      danno,        ostacolo al suo
benessere, limitazione della sua libertà e stigma sociale,
indipendente dall’eziologia (bio-strutturale, familiare, ambientale-
culturale, ecc.) e che necessita di educazione speciale
individualizzata." (D. Ianes, Bisogni Educativi Speciali e inclusione,
Erickson, Trento 2005)
                     Adriana Vicari - advicari@gmail.com

                      I BES SONO UNA TERZA
                     CATEGORIA DI STUDENTI?

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PERCHÉ PARLIAMO DI BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI? - DOCENTI NEO ASSUNTI BISOGNI EDUCATIVI
CHI SONO GLI ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI?
D.M. 27.12.12

   «Sono tutti quegli alunni che evidenziano una difficoltà
   nell’apprendimento e nella partecipazione sociale, rispetto alla
   quale è richiesto un intervento didattico mirato, individualizzato e
   personalizzato, nel momento in cui le normali misure e attenzioni
   didattiche inclusive non si dimostrano sufficienti a garantire un
   percorso educativo efficace»                                      ICF

   Ogni alunno, con continuità o per determinati periodi, può
   manifestare Bisogni Educativi Speciali: o per motivi fisici, biologici,
   fisiologici o anche per motivi psicologici, sociali, rispetto ai quali è
   necessario che le scuole offrano adeguata e personalizzata risposta.

                        Adriana Vicari - advicari@gmail.com

                                   CHI INDIVIDUA GLI ALUNNI
                                           CON DSA?

                                                                              9
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Legge 170/2010

                                Legge n. 170 del 2010
                      Nuove norme in materia di disturbi specifici
                        di apprendimento in ambito scolastico

                                             art. 1, dopo aver chiarito che i DSA si
                                                   manifestano in presenza di
                                           capacità cognitive adeguate e in assenza
                                            di patologie neurologiche e di deficit
                                                           sensoriali,
                                             definisce le diverse forme di disturbo
                                                  specifico di apprendimento.

                                                        Dislessia, disgrafia,
                                                      disortografia discalculia

                            Adriana Vicari - advicari@gmail.com

Legge 170/2010
     Art. 3                            Alunni con DSA

                                          La diagnosi
                           È effettuata nell’ambito dei trattamenti specialistici
                           già assicurati dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN) o
                           da specialisti e strutture accreditate

    L’Accordo Stato Regioni del 2012 su “Indicazioni per la diagnosi e la certificazione
    diagnostica dei disturbi specifici di apprendimento (DSA)” all’art. 1 comma 4 prevede
    che nel caso in cui i servizi pubblici e accreditati del SSN non siano in grado di
    garantire il rilascio della diagnosi in tempi utili per l’attivazione delle misure
    didattiche e quando, comunque, l’iter diagnostico superi i 6 mesi, le Regioni
    possono accreditare anche da strutture private ai fini dell’applicazione dell’art. 3
    comma 1 della Legge n.170 del 2010 (diagnosi DSA).

     Il completamento dell’iter diagnostico deve avvenire, di norma, non oltre il
     31 marzo per gli alunni che frequentano gli anni terminali di ciascun ciclo
     scolastico.
                            Adriana Vicari - advicari@gmail.com

                                                                                            10
DM 5669/2011 e
Linee Guida DSA
                                104/92                     NO INSEGNANTE
                                                            DI SOSTEGNO

          Le Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con
          disturbi specifici di apprendimento, diramate con il DM 12 luglio 2011
          e attuative della norma, precisano che, “queste differenti
          problematiche non vengono o possono non venir certificate ai sensi
          della legge 104/92, non dando conseguentemente diritto alle
          provvidenze ed alle misure previste dalla stessa legge quadro, e tra
          queste, all’insegnante per il sostegno”

          Schematizzano i passaggi principali del percorso di individuazione e
          diagnosi che coinvolge in modo sinergico la scuola, la famiglia e i
          servizi

                              Adriana Vicari - advicari@gmail.com

Legge 170/2010                                                                          DM 5669/2011 e
     Art. 3                             CHI FA CHE COSA …                               Linee Guida DSA
                                   passi previsti dalla legge 170/2010

                                                                                                          11
CHI INDIVIDUA GLI ALUNNI CON BES
                   rientranti nell’area dello svantaggio?

                         Adriana Vicari - advicari@gmail.com

C.M. n.8/2013

   La scuola individua, non certifica.
   “Non è compito della scuola certificare gli alunni con bisogni educativi
   speciali, ma individuare quelli per i quali è opportuna e necessaria
   l’adozione di particolari strategie didattiche”

   L’individuazione deve essere fondata.

   “Tali tipologie di BES dovranno essere individuate sulla base di elementi
   oggettivi (come ad es. una segnalazione degli operatori dei servizi sociali),
   ovvero di ben fondate considerazioni psicopedagogiche e didattiche” (CM
   n.8-2013).

                         Adriana Vicari - advicari@gmail.com

                                                                                   12
L’ICF
                             è lo strumento per eccellenza

Leggere i Bisogni Educativi Speciali in un’ottica di salute globale, in
modo olistico e da diverse prospettive

Comprendere gli ambiti di difficoltà e gli ambiti di risorsa …

A interrogarci su quanto l’ambiente scolastico costituisca una
barriera   o   faciliti l’attività di apprendimento      e  di
partecipazione sociale.
                     Adriana Vicari - advicari@gmail.com

                                     PEI E PDP

                       Documenti di programmazione
                                     o
                       meri adempimenti burocratici?

                                                                          13
D.M. 27.12.12
                                             Rintracciamo alcune definizioni di PDP
C.M. 8 del 6.3.13   IL PDP                      nelle disposizioni ministeriali …

 “Strumento privilegiato è il percorso
 individualizzato e personalizzato,
 redatto in un Piano Didattico
 Personalizzato (PDP), che ha lo scopo di
 definire, monitorare e documentare,            È nello stesso tempo, “un percorso
 secondo un’elaborazione collegiale,            individualizzato e personalizzato per
 corresponsabile e partecipata, le              alunni e studenti con bisogni educativi
 strategie di intervento più idonee e i         speciali” e “uno strumento di lavoro in
 criteri    di     valutazione      degli       itinere per gli insegnanti ed ha la
 apprendimenti”.                                funzione di documentare alle famiglie le
 (C.M. n.8 del 6 marzo 2013)                    strategie di intervento programmate
                                                (…) gli strumenti compensativi e delle
                                                misure dispensative”
                                                (Direttiva 27 dicembre 2012)

                             Adriana Vicari - advicari@gmail.com

                              PDP alunni con altri BES

    Alcune precisazioni …

    La decisione dei casi che necessitano di un intervento
    personalizzato di cura educativa speciale spetta ai Consigli di
    classe (secondaria) -team (primaria) ...

    “E’ quindi peculiare facoltà dei Consigli di classe o dei team
    docenti individuare –eventualmente anche sulla base di criteri
    generali stabiliti dal Collegio dei docenti – casi specifici per i
    quali sia utile attivare percorsi di studio individualizzati e
    personalizzati, formalizzati nel Piano Didattico Personalizzato, la
    cui validità rimane comunque circoscritta all’anno scolastico di
    riferimento” (Nota n. 2563-2013).

                                                                                           14
Alcune precisazioni …

     Inoltre …

     In presenza di richieste dei genitori accompagnate da diagnosi
     che però non hanno dato diritto alla certificazione di disabilità o
     di DSA, il Consiglio di classe è autonomo nel decidere se
     formulare o non formulare un Piano Didattico Personalizzato,
     avendo cura di verbalizzare le motivazioni della decisione. (Nota
     n.2563-2013).

                        Quali sono i compiti del Cdc/team docenti?
    1)     Verificare il bisogno di un intervento didattico fortemente
    personalizzato:
     esaminare la documentazione clinica (dei servizi pubblici o dei centri
       autorizzati) presentata dalla famiglia;
     esaminare qualsiasi altro documento (ad esempio relazione dello
       psicologo, servizi sociali, lettere di segnalazione di disagio provenienti da
       chiunque purché verificata…);
     prendere in considerazione ogni situazione che necessita di un possibile
       intervento di tipo pedagogico-didattico e che, pur in assenza di
       documentazione clinica o diagnosi, motiva l’assunzione delle stesse.
    2. Deliberare l’adozione da parte dei docenti di strategie didattiche
    personalizzate (soprattutto per favorire lo sviluppo di abilità), di modalità
    di insegnamento inclusive e di misure dispensative ed inoltre stabilire l’uso
    di strumenti compensativi da parte degli studenti.
    3. Elaborare collegialmente e corresponsabilmente il PDP, puntando non
    sulla quantità di dispense e di compensazioni, ma sulla loro effettiva
    pertinenza ed efficacia nel processo di apprendimento

                                                                                       15
CHE RUOLO HA
                            LA FAMIGLIA?

   PEI alunni disabili       PDP alunni DSA           PDP alunni con altri
                                                             BES
La famiglia collabora    ll PDP viene redatto in  Il PDP è il risultato dello
alla redazione dei PEI   raccordo con la famiglia sforzo congiunto
(DPR 24/2/94)            (Linee Guida DSA 2011) scuola-famiglia (CM n. 8
                                                  del 6/3/13)

 La Direttiva ben chiarisce come la presa in carico dei BES
 debba essere al centro dell’attenzione e dello sforzo
 congiunto della scuola e della famiglia.

 CM 8/2013
 È necessario che l’attivazione di un percorso individualizzato
 e personalizzato per un alunno con Bisogni Educativi Speciali
 sia deliberata in Consiglio di classe - ovvero, nelle scuole
 primarie, da tutti i componenti del team docenti - dando
 luogo al PDP, firmato dal Dirigente scolastico (o da un
 docente da questi specificamente delegato), dai docenti e
 dalla famiglia.
 Nel caso in cui sia necessario trattare dati sensibili per
 finalità istituzionali, si avrà cura di includere nel PDP
 apposita autorizzazione da parte della famiglia.

                                                                                16
STRUMENTI COMPENSATIVI E
                                      MISURE DISPENSATIVE

                                     Adriana Vicari - advicari@gmail.com

Legge 170/2010
     Art. 5

 DM 12.07.11 e
Linee Guida DSA
                      La legge 170-2010 dopo aver richiamato le istituzioni scolastiche
                          all’uso di una didattica individualizzata e personalizzata,
                             indica come ulteriore metodologia l’introduzione di:

              strumenti compensativi                          misure dispensative
                  compresi i mezzi di
             apprendimento alternativi e
              le tecnologie informatiche

                                                             consentono allo studente di
                  sostituiscono o facilitano               non svolgere alcune prestazioni
                   la prestazione richiesta               che, a causa del disturbo, risultano
                     nell’abilità deficitaria             particolarmente difficoltose e che
                                                           non migliorano l’apprendimento.

                                     Adriana Vicari - advicari@gmail.com

                                                                                                 17
Legge 170/2010

                               Legge n. 170 del 2010
                      Nuove norme in materia di disturbi specifici
                        di apprendimento in ambito scolastico

    La Legge riconosce i DSA e regola le disposizioni volte a garantire
    a tali studenti il diritto all’istruzione.
                      Gli alunni con diagnosi di DSA

      didattica
  individualizzata
  e personalizzata                        flessibilità       specifiche modalità di
                      provvedimenti        didattica         verifica/valutazione degli
                      dispensativi e                         apprendimenti adeguate
                      compensativi                           alle     loro     necessità
                                                             formative.
                           Adriana Vicari - advicari@gmail.com

DM 5669/2011
   Art. 6

                 Forme di verifica e di valutazione per gli studenti con DSA

           La valutazione scolastica, periodica e finale, degli alunni e degli
                      studenti con DSA deve essere coerente con
                  gli interventi pedagogico-didattici previsti nel PDP

     Le Istituzioni scolastiche adottano modalità valutative che
     consentono all’alunno o allo studente con DSA di dimostrare
     effettivamente il livello di apprendimento raggiunto,
     mediante l’applicazione di misure che determinino le
     condizioni ottimali per l’espletamento della prestazione da
     valutare - relativamente ai tempi di effettuazione e alle
     modalità di strutturazione delle prove - riservando particolare
     attenzione alla padronanza dei contenuti disciplinari, a
     prescindere dagli aspetti legati all’abilità deficitaria.
                           Adriana Vicari - advicari@gmail.com

                                                                                           18
DM 5669/2011
   Art. 6
                       Esami di Stato, al termine
               del primo e del secondo ciclo di istruzione

                               È possibile riservare ai candidati:
                               - tempi più lunghi di quelli ordinari;
                               - l’utilizzazione di idonei strumenti
                                  compensativi

                                Le Commissioni adottano criteri valutativi
                                attenti soprattutto ai contenuti piuttosto
                                che alla forma, sia nelle prove scritte,
                                anche con riferimento alle prove nazionali
                                INVALSI previste per gli esami di Stato, sia in
                                fase di colloquio.
                  Adriana Vicari - advicari@gmail.com

DM 5669/2011
   Art. 6

                        Lingue straniere

                                Attuare ogni strategia didattica per
                                 consentire ad alunni e studenti con DSA
                                 l’apprendimento delle lingue straniere.
                                Valorizzare le modalità attraverso cui il
                                 discente può esprimere meglio le sue
                                 competenze;
                                privilegiare l’espressione orale;
                                Uso di strumenti compensativi e misure
                                 dispensative più opportune;
                                Progettazione e valutazione delle prove
                                 scritte di lingua straniera secondo
                                 modalità compatibili con le difficoltà
                                 connesse ai DSA.

                  Adriana Vicari - advicari@gmail.com

                                                                                  19
DM 5669/2011
   Art. 6
                                         Dispensare
                         dalle prestazioni scritte in lingua straniera

        Si possono dispensare alunni e studenti dalle prestazioni scritte in lingua
        straniera in corso d’anno scolastico e in sede di esami di Stato del primo
        e del secondo ciclo, nel caso in cui ricorrano tutte le condizioni di
        seguito elencate:

    - certificazione di DSA attestante la gravità del disturbo e recante esplicita
      richiesta di dispensa dalle prove scritte;
    - richiesta di dispensa dalle prove scritte di lingua straniera presentata dalla
      famiglia o dall’allievo se maggiorenne;
    -    approvazione da parte del consiglio di classe che confermi la dispensa in
        forma temporanea o permanente.

                           Adriana Vicari - advicari@gmail.com

DM 5669/2011
   Art. 6
                  Esami di Stato primo e secondo ciclo

                               Le Commissioni, sulla base della documentazione
                               fornita dai consigli di classe, stabiliscono modalità
                               e contenuti delle prove orali sostitutive delle
                               prove scritte in lingua straniera.

                                I candidati con DSA che superano l’esame di
                                Stato conseguono il titolo valido per l’iscrizione
                                alla scuola secondaria di secondo grado ovvero
                                all’università.

  DPR 122/2009
                  Nel diploma finale rilasciato al termine degli esami non viene
     art. 10      fatta menzione delle modalità di svolgimento e della
                  differenziazione delle prove

                           Adriana Vicari - advicari@gmail.com

                                                                                       20
DM 5669/2011 Art. 6
OM 11/2015 art. 2 c. 6
                              Esonero dall’insegnamento
                                 delle lingue straniere

                            Solo in casi di particolari gravità del disturbo di
                            apprendimento, anche in comorbilità con altri disturbi
                            o patologie, risultanti dal certificato diagnostico,
                            l’alunno o lo studente possono, su richiesta delle
                            famiglie e conseguente approvazione del consiglio di
                            classe, essere esonerati dall’insegnamento delle lingue
                            straniere e seguire un percorso didattico differenziato.

  In sede di Esami di Stato possono sostenere prove differenziate, coerenti con il
  percorso svolto, finalizzate solo al rilascio dell'attestazione di cui all'art.13 del
  D.P.R. n.323/1998.

Ai sensi dell’articolo 16, comma 3, dell’OM 21.05.2001, n. 90, per i voti riportati nello
scrutinio finale si aggiunge che la votazione è riferita al percorso didattico
                             Adriana Vicari
differenziato nelle certificazioni          - advicari@gmail.com
                                      rilasciate,   ma non nei tabelloni affissi all’albo
dell’istituto.

Nota MIUR
n. 3587 del 3 giugno 2014      Esame di Stato conclusivo del primo ciclo

 «Per altre situazioni di alunni con Bisogni Educativi Speciali (BES),
 formalmente individuati dai singoli Consigli di classe, dovranno essere fornite alla
 Commissione d’esame utili e opportune indicazioni per consentire a tali alunni di
 sostenere adeguatamente l’esame.
 La Commissione - sulla base di quanto previsto dalla Direttiva 27.12.2012 e
 dalla circolare ministeriale n. 8 del 6 marzo 2013 e dalle successive note,
 esaminati gli elementi forniti dai Consigli di classe, terrà in debita considerazione
 le specifiche situazioni soggettive, relative ai candidati con Bisogni Educativi
 Speciali (BES), per i quali sia stato redatto apposito Piano Didattico
 Personalizzato e, in particolare, le modalità didattiche e le forme di
 valutazione individuate nell’ambito dei percorsi didattici individualizzati e
 personalizzati. A tal fine i Consigli di classe trasmetteranno alla Commissione
 d’esame i Piani Didattici Personalizzati».

     In ogni caso, per siffatte tipologie, non è prevista alcuna
     misura dispensativa in sede di esame, sia scritto che orale,
     mentre è possibile    concedere
                       Adriana              strumenti compensativi, in
                               Vicari - advicari@gmail.com
     analogia a quanto previsto per gli alunni con DSA.

                                                                                            21
OM 252/2016

         Esami di Stato conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria di
                    secondo grado nelle scuole statali e non statali.

  «Per altre situazioni di alunni con Bisogni Educativi Speciali (BES), formalmente
  individuati dal consiglio di classe, devono essere fornite dal medesimo dal Cdc
  utili e opportune indicazioni per consentire a tali alunni di sostenere
  adeguatamente l’esame di Stato».
  La Commissione d’esame esaminati gli elementi forniti dal consiglio di classe,
  tiene in debita considerazione le specifiche situazioni soggettive, relative ai
  candidati con Bisogni Educativi Speciali (BES).
  A tal fine il consiglio di classe trasmette alla Commissione d’esame il Piano
  Didattico Personalizzato.

   In ogni caso, per tali alunni, non è prevista alcuna misura dispensativa in sede di
   esame, mentre è possibile concedere strumenti compensativi, in analogia a
   quanto previsto per alunni e studenti con DSA.

                           Adriana Vicari - advicari@gmail.com

                                                                                         22
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