Pensioni: quali e quanti tipologie esistono? - Amazon S3

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Pensioni: quali e                              quanti
tipologie esistono?
Come funziona il sistema pensionistico italiano? La storia
della previdenza sociale, le pensioni, tipologie e i
differenti calcoli. Iniziando da un excursus storico
sull’Istituto nazionale dedicato, sino a una rapida, ma
esaustiva analisi dei vari tipi di pensione erogati. Ecco
tutto ciò che c’è da sapere sulle pensioni in Italia.
Proponiamo una guida dedicata al settore, proprio per cercare
di districarsi al meglio in un modo che, tra burocrazia,
requisiti e normative, rischia di far venire il mal di testa
all’utente medio.

Leggi anche: Coronavirus, cosa fa l’INPS nell’ambito del Cura
Italia

La storia della previdenza sociale
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in Italia
L’Inps, l’Istituto nazionale di previdenza sociale nasce nel
1898 per garantire i lavoratori dai rischi di invalidità e
vecchiaia. L’evoluzione del sistema pensionistico italiano ci
porta al 1919, quando l’assicurazione per l’invalidità e la
vecchiaia diventa obbligatoria per i lavoratori dipendenti
privati (al personale pubblico si applica diversa disciplina).
Nasce l’istituto della pensione di invalidità e vecchiaia
(requisiti minimi: 65 anni di età e 12 anni lavorativi).
Sempre nel 1919 viene introdotta l’assicurazione obbligatoria
contro la disoccupazione volontaria (dal 1923 affidata alla
Cassa). Altra data fondamentale: nel 1933 la CNAS (Cassa
Nazionale delle Assicurazioni Sociali assume la denominazione
di Istituto Nazionale Fascista della Previdenza Sociale, ente
di diritto pubblico dotato di personalità giuridica e gestione
autonoma che, dal 1943, diviene definitivamente Istituto
Nazionale della Previdenza Sociale.

L’Inps è oggi un’istituzione ad alto livello di
digitalizzazione dei servizi erogati. Qui di seguito un video
tutorial su come accedere ai servizi online dell’Inps:

La pensione: le tipologie
La pensione è una prestazione economica mensile erogata a
lavoratori dipendenti e autonomi. Coloro che ne hanno diritto
– iscritti ad una assicurazione generale obbligatoria AGO,
quella dei fondi integrativi, o alle singole casse
professionali – la potranno ottenere quando arrivano alla
cosiddetta “età pensionabile”. In linea generale, in Italia
due grandi categorie di pensione: quella di anzianità e quella
anticipata. Scopriamone i dettagli.
La pensione di anzianità
La pensione di anzianità è riconosciuta a tutti quei soggetti
iscritti alle assicurazioni previdenziali appena menzionate,
che siano in possesso:

     di una certa     età   anagrafica   (la   cosiddetta   età
     pensionabile);
     di una anzianità contributiva minima di 20 anni.

La pensione anticipata
Prevede la possibilità di andare in pensione prima che maturi
il requisito dell’età pensionabile. Lo Stato richiede però
l’accumulo di una certa anzianità contributiva (in misura
differente tra uomini e donne. Con il sistema pensionistico
italiano del 2019 possono accedere a tale regime:

     i lavoratori dipendenti o autonomi a qualsiasi età
     anagrafica ma con 42 anni e 10 mesi di anzianità
     contributiva;
     le lavoratrici dipendenti o autonome a qualsiasi età
     anagrafica ma con 41 anni e 10 mesi di anzianità
     contributiva.

Come si calcola la pensione?
Il calcolo della pensione si effettua con i seguenti sistemi:

     contributivo;
     retributivo;
     sistema misto.
Pensione con sistema contribuitivo
Nella tipologia di pensione con sistema pensionistico
contributivo tutto è incentrato sulla contribuzione realmente
versata. Annualmente il lavoratore di accantona una
percentuale del proprio stipendio, in misura diversa a seconda
che sia lavoratore subordinato o autonomo. Per conoscere
l’importo della pensione si moltiplica il montante
contributivo per coefficiente di trasformazione, cioè
l’aliquota percentuale con le quali il montante pensionistico
si trasforma in pensione. Il panorama normativo periodicamente
adegua l’età pensionabile. Quindi dal 1º gennaio 2019 l’età
pensionabile in riferimento alla pensione di anzianità è di 67
anni per entrambi i sessi.

Pensione con sistema retributivo
Nel sistema retributivo, l’importo della pensione sarà
rapportato alla media delle retribuzioni degli ultimi anni
lavorativi del soggetto che accede al sistema pensionistico.
Il calcolo è così espresso: l’importo sarà il 2% del reddito
medio moltiplicato per gli anni di contribuzione. Tal sistema
si applica ai lavoratori che possiedono almeno 18 anni di
contributi accreditati alla data del 31 dicembre 1995.
L’importo della pensione con il sistema retributivo si compone
di due quote. La prima è relativa all’anzianità contributiva
maturata sino al 31 dicembre 1992 e sulla media delle
retribuzioni degli ultimi 5 anni, per i lavoratori dipendenti,
e dei 10 anni per i lavoratori autonomi. La seconda si basa
sull’anzianità contributiva maturata dal 1° gennaio 1993 sino
alla data di decorrenza della pensione e sulla media delle
retribuzioni degli ultimi dieci anni per i lavoratori
dipendenti e degli ultimi 15 anni per gli autonomi.

Pensione con sistema misto
E’ dedicato ai lavoratori con meno di 18 anni di contributi al
31 dicembre 1995. Dal 1° gennaio 2012 (Legge Fornero) riguarda
anche i lavoratori con un’anzianità contributiva pari o
superiore a 18 anni al 31 dicembre 1995. In pratica si calcola
mixando i due precedenti sistemi, vale a dire:

     per i lavoratori con un’anzianità contributiva inferiore
     a 18 anni al 31 dicembre 1995, la pensione si calcola
     con il sistema retributivo per l’anzianità maturata fino
     al 31 dicembre 1995. Si fa ricorso al sistema
     contributivo per l’anzianità maturata dal 1° gennaio
     1996;
     per i lavoratori con un’anzianità contributiva pari o
     superiore a 18 anni al 31 dicembre 1995 la pensione si
     calcola con il sistema retributivo per l’anzianità
     maturata fino al 31 dicembre 2011. Si ricorre invece al
     sistema contributivo per l’anzianità maturata dal 1°
     gennaio 2012 fino all’accesso alla pensione.

Altre tipologie di pensione
“Quota 100”
È una prestazione economica erogata, a domanda, ai lavoratori
dipendenti e autonomi che maturano, nel periodo compreso tra
il 1° gennaio 2019 e il 31 dicembre 2021, i requisiti
prescritti dalla legge. La prestazione spetta ai lavoratori
iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria (AGO) – che
comprende il Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti (FPLD) e le
gestioni speciali per i lavoratori autonomi (artigiani,
commercianti, coltivatori diretti, coloni e mezzadri) – e alle
forme sostitutive ed esclusive della medesima, gestite
dall’Inps, nonché ai lavoratori iscritti alla Gestione
Separata. Ai fini del suo conseguimento è richiesta la
cessazione del rapporto di lavoro dipendente. I soggetti
possono richiedere la pensione “Quota 100” se in possesso, nel
periodo compreso tra il 2019 e il 2021, di un’età anagrafica
non inferiore a 62 anni e di un’anzianità contributiva non
inferiore a 38 anni.

Pensioni supplementari
Le pensioni supplementari sono prestazioni economiche erogate
al pensionato, a domanda, al fine di far valere la
contribuzione accreditata in una gestione diversa da quella in
cui è divenuto titolare di pensione. La pensione supplementare
spetta anche ai familiari superstiti. Esistono tre tipi di
pensione supplementare:

     di vecchiaia;
     di invalidità;
     ai superstiti.

In particolare, il supplemento di pensione per pensionati che
continuano a contribuire è incremento liquidato in base alla
contribuzione di periodi successivi alla data di decorrenza
della pensione medesima. Il supplemento di pensione spetta ai
titolari di pensione principale, di pensione supplementare o
di assegno ordinario di invalidità.

La pensione di invalidità
La pensione di invalidità è una prestazione economica, erogata
a domanda, in favore dei lavoratori per i quali viene
accertata l’assoluta e permanente impossibilità di svolgere
qualsiasi attività lavorativa.

Hanno diritto alla pensione di inabilità o invalidità i
lavoratori:

     dipendenti;
     autonomi (artigiani, commercianti, coltivatori diretti,
     coloni e mezzadri);
     iscritti alla Gestione Separata.

Come si determina l’importo                           della
pensione di invalidità?
L’importo della pensione di invalidità si determina con:

     il sistema di calcolo misto (una quota calcolata con il
     sistema retributivo e una quota con il sistema
     contributivo)
     o contributivo, se il lavoratore ha iniziato l’attività
     lavorativa dopo il 31 dicembre 1995.

L’anzianità contributiva maturata è incrementata (nel limite
massimo di 2080 contributi settimanali) dal numero di
settimane intercorrenti tra la decorrenza della pensione e il
compimento di 60 anni di età. Ciò sia per le donne sia per gli
uomini a seguito dell’introduzione del sistema contributivo
per le anzianità maturate dal 1° gennaio 2012.

Le pensioni per gli iscritti/e al Fondo
casalinghe
L’Inps eroga in favore degli iscritti al Fondo casalinghe la
pensione di inabilità e la pensione di vecchiaia. Le
prestazioni sono rivolte alle persone di entrambi i sessi
iscritte che svolgono lavori di cura non retribuiti derivanti
da responsabilità familiari. L’importo è determinato secondo
il sistema di calcolo contributivo
Tipologie di pensione anticipata
L’APE Sociale
È un’indennità di natura assistenziale erogata dall’Inps a
soggetti in stato di bisogno che abbiano compiuto almeno 63
anni di età e che non siano già titolari di pensione diretta
(leggi qui l’articolo relativo al riscatto della laurea ai
fini pensionistici). L’indennità è corrisposta, a domanda,
fino al raggiungimento dell’età prevista per la pensione di
vecchiaia o dei requisiti per la pensione anticipata. Si
tratta di una misura sperimentale in vigore dal 1° maggio
2017.

L’APE volontario
È un prestito commisurato e garantito dalla pensione di
vecchiaia, erogato dalla banca in quote mensili per 12
mensilità, che il beneficiario otterrà alla maturazione del
diritto. Si tratta di una misura sperimentale che è stata in
vigore sino al 31 dicembre 2019.

“Opzione donna”
Si tratta di un trattamento pensionistico erogato, a domanda,
alle lavoratrici dipendenti e autonome che, avendo maturato
entro il 31 dicembre 2019 i requisiti previsti dalla legge,
optano per il sistema di calcolo contributivo della pensione.
Le lavoratrici conseguono il diritto alla decorrenza del
trattamento pensionistico trascorsi:

     12 mesi dalla    data di maturazione dei requisiti, nel
     caso in cui il   trattamento pensionistico sia liquidato a
     carico delle      forme di previdenza dei lavoratori
     dipendenti;
     18 mesi dalla    data di maturazione dei requisiti, nel
     caso in cui il   trattamento sia liquidato a carico delle
gestioni previdenziali dei lavoratori autonomi.

La decorrenza del trattamento pensionistico non può essere
comunque anteriore al 2 gennaio 2020. Le lavoratrici che hanno
raggiunto i requisiti previsti entro il 31 dicembre 2019
possono conseguire il trattamento pensionistico anche dopo la
prima decorrenza utile.
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