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disabilità e progetto di vita nella scuola secondaria di II°
 un percorso da fare assieme: scuole, famiglie e servizi

 PERCORSI DI RETE ED OPPORTUNITÀ DI INTEGRAZIONE
  NEGLI ISTITUTI SUPERIORI DELLA CITTÀ DI FERRARA
          PER L’ANNO SCOLASTICO 2019/2020
        Quaderno - Ferrara – Settembre 2019
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L’immagine di copertina è di una giovane
illustratrice ferrarese, Chiara Donati
(donouts), mentre le foto nel testo sono a
cura di educatori e insegnanti che lavorano
con i ragazzi.

Impaginazione e grafica a cura dell’Istituto
Einaudi di Ferrrara.

Stampa a cura di Coop Matteo 25, Ferrara.
Chiuso in tipografia il 2/10/2019
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Indice del Quaderno:

Introduzione                                                  p.   5
Scheda n. 1: Assistenza educativa comunale                    p.   7
Scheda n. 2: Laboratori in Rete                               p.   9
Scheda n. 3: Dall’Alternanza Scuola-Lavoro al PCTO            p.   11
Scheda n. 4: Progetto Transizione                             p.   12
Scheda n. 5: Progetto Ponte                                   p.   14
Scheda n. 6: Sperimentazione Family Group Conference          p.   16
Scheda n. 7: Progetto Mentoring                               p.   18
Scheda n. 8 Gruppo Quasi Amici                                p.   19
Scheda n. 9: Progetto Incontro Tras-formativo                 p.   20

Appendici: “progetti per quando la scuola finisce”:
A) Progetto Verso il lavoro                                   p. 21
B) Progetto Vita Indipendente                                 p. 22
C) Progetto disabilità cognitive lievi                        p. 23

Riferimenti ed indirizzi utili di servizi sociali, sanitari
e del terzo settore del territorio                            p. 24
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Introduzione
L’idea di questo quaderno nasce nella primavera 2019 preparando il semina-
rio su esperienze e percorsi possibili di integrazione nelle Superiori ferraresi
poi tenutosi il successivo 14 maggio 2019 nell’auditorium del Liceo Carducci.

         In tutta la Regione Emilia-Romagna le scuole Secondarie di II°
sono di gran lunga le scuole che negli ultimi anni hanno visto il mag-
gior incremento in numeri assoluti e in percentuale di studenti con
certificazione di disabilità ai sensi della L. 104/92. Tra l’a.s. 2002/3 e l’a.s.
2016/17 mentre l’aumento degli alunni certificati in tutte le scuole statali
dell’Emilia-Romagna è stato complessivamente del 75,8%, negli Istituti Su-
periori la percentuale di incremento ha raggiunto il 128,8%. Nelle scuole
della provincia di Ferrara il fenomeno appare ancora più accentuato
perché praticamente negli stessi anni si passa dai 160 ragazzi con certifi-
cazione iscritti nell’a.s. 2002/3 ai 483 alunni iscritti nell’a.s. 2017/18 con un
incremento percentuale che in questo caso raggiunge il 201,5%.
In poco più di quindici anni gli alunni disabili che frequentano le Superiori
in provincia di Ferrara sono quindi di fatto triplicati e dal momento che sul
capoluogo convergono anche molti ragazzi residenti in provincia, sono
attualmente più di 300 quelli che frequentano gli istituti cittadini.
         Nondimeno non è solo in ragione dei numeri e delle percentuali
che le Superiori rappresentano oggi un punto di particolare criticità
dei percorsi di integrazione scolastica.
Il passaggio dalle secondarie di I° a quelle di II° coincide infatti con il pas-
saggio dall’infanzia all’adolescenza, una fase della vita di particolare criti-
cità per tutti i ragazzi ma che tanto più lo è per coloro con maggiori com-
promissioni e più spiccate problematiche relazionali e comportamentali.
Anche questi ragazzi sono oggi sempre più di frequente iscritti agli Istituti
Superiori ma accoglierli con modalità realmente capaci di corrispondere
ai loro bisogni di attenzione e di integrazione è senza dubbio una sfida
ancora aperta per tutta la comunità educante se si vuole evitare che
l’ultima tappa del loro lungo percorso scolastico diventi un tempo “perso”
e di semplice attesa che anziché vederli progredire verso nuovi obiettivi
di autonomia e competenza li veda ripiegarsi su se stessi e in crescente
difficoltà ad integrarsi con coetanei e gruppo classe.
         Se certamente è vero che in adolescenza si allarga la forbice tra i
ragazzi disabili e i loro coetanei e che per molti di loro diviene ogni giorno
più arduo tenere il passo degli obiettivi scolastici e di studio e stabilire re-
lazioni amicali ed affettive durevoli e paritarie, nondimeno i cinque anni

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delle superiori possono e debbono costituire un campo decisivo per
la loro crescita individuale e per prepararli alla vita adulta.
          Per questo è importante che i percorsi di integrazione scolastica
delle superiori possano contare su progetti e figure educative competenti
e preparate, capaci di lavorare in team e che conoscano a fondo il territo-
rio, le sue reti sociali e le concrete opportunità di vita e di relazione che
esso può offrire ai ragazzi. Educatori ed insegnanti capaci man mano che
si avvicina la fine del percorso scolastico di mettere a frutto ogni oppor-
tunità di alternanza tra scuola e lavoro e di far loro sperimentare con-
testi diversi da quello scolastico utili a preparare un progetto di vita e di
inclusione e, quando ce ne siano le condizioni, anche lavorativo e di vita
indipendente.
          Proprio per questo fin dai primi anni delle Superiori gli interventi
volti all’integrazione scolastica non si esauriscono nel riconoscere ad ogni
alunno un pacchetto di ore settimanali di sostegno ed assistenza educati-
va e sempre più spesso prevedono la possibilità per i ragazzi di parteci-
pare ad attività di gruppo laboratoriali all’interno delle scuole o anche
al di fuori di esse.
          Con forse ancora più evidenza rispetto agli altri ordini scolastici, il
lavoro di integrazione scolastica nelle Superiori non può mai esaurirsi nel
semplice inserimento/adattamento dei ragazzi disabili a quanto la scuola
offre ma chiede necessariamente che sempre più la scuola si apra e si
arricchisca di nuove esperienze ed opportunità variamente connotate
sul versante artistico, emozionale e/o lavorativo, a vantaggio non solo dei
ragazzi con disabilità quanto di tutti gli studenti.
          Obiettivo di questo quaderno è far conoscere queste esperienze
e presentare queste opportunità a chi tutti i giorni opera a scuola con i
ragazzi o con loro vive ogni giorno a casa, come genitori e famiglie, quan-
to già da settembre 2019 può essere fruito dagli alunni degli istituti
ferraresi, nella speranza che a questo seguano negli anni prossimi altre
pubblicazioni via via più ricche di nuovi progetti, dentro e fuori le scuole.

             (Dall’Introduzione di Tullio Monini al seminario del 14 maggio
                    a nome del gruppo di lavoro che ha preparato l’incontro)
           Il gruppo di lavoro che ha preparato il seminario del 14 maggio 2019 e curato
la redazione di questo quaderno è costituito da Andrea Carletti (Comune di Ferrara), M.
Antonietta Di Fonzo (CTS - IC n. 5 Dante), Arianna Dondi (Comune di Ferrara), Lina Fazio
(CTS Le Ali IC Dante), Silvia Martini (Città del ragazzo), Tullio Monini (Comune di Ferrara),
Elena Pavani (Città del Ragazzo), Mara Salvi (Accordo di Scopo tra Istituti Superiori ferra-
resi) e Alessandro Venturini (Comune di Ferrara).

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Scheda n. 1

Assistenza educativa comunale: educatori e tutor
          Come per gli ordini scolastici che la precedono anche nella Scuola
Secondaria di II° il sostegno educativo fornito dall’ente locale si con-
figura in modo distinto, complementare ma anche fondamentalmente
diverso, da quello degli insegnanti statali, sia curriculari che di sostegno,
perché mira a sviluppare abilità e competenze fondamentali per la vita
dei futuri adulti: capacità di auto-organizzarsi, di scegliere e di assumere
responsabilità, di acquisire coscienza delle proprie capacità, delle proprie
potenzialità come dei propri limiti.
I servizi di integrazione scolastica agli allievi disabili degli Istituti Superiori
del Comune di Ferrara sono organizzati nell’ambito dell’Ufficio Integra-
zione Disabili dell’U.O. Integrazione Scolastica Minori Disabili e Stra-
nieri dell’Istituzione ove attualmente operano 9 educatori e che attua i
propri interventi anche in collaborazione con cooperative sociali del terri-
torio e il loro personale educativo.
L’attivazione degli interventi, la scelta tra di essi e la quantificazione delle
risorse umane e finanziarie destinate alla loro realizzazione viene di volta
in volta operata in base alla reale disponibilità delle risorse del bilancio
comunale e grazie e a condizione che siano annualmente confermate le
indispensabili risorse fino ad oggi a questo previste dai piani di Zona e i
trasferimenti statali destinati dalla Legge 27 dicembre 2017 a finanziare
l’integrazione scolastica nelle superiori.
Come previsto dalla Legge 104/92 una parte importante ed ineludibile
del lavoro educativo di integrazione scolastica passa necessariamente at-
traverso una relazione individualizzata capace di essere di sostegno ai
ragazzi disabili, affiancandoli ed aiutandoli a comunicare e a relazionarsi
sempre meglio con il contesto della classe e della scuola e si concretizza in
un monte ore di educatori o anche di altre figure come i tutor.
 Per gli allievi disabili ancora nella fascia dell’obbligo, che frequenta-
no i primi due anni delle scuole superiori o che presentano proble-
matiche di maggiore complessità clinica e/o relazionale il Comune
di Ferrara attualmente prevede (Atto n. 14 del Sindaco di Ferrara P.G. n.
62010/2019) pacchetti orari di assistenza educativa indicativamente
di massimo 12 ore a settimana rese da insegnanti comunali per l’in-
tegrazione o da educatori delle cooperative sociali di Ati Sostegno
che operano per conto dell’Amministrazione comunale, in questo modo

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garantendo non solo un investimento educativo importante nei primi de-
cisivi anni delle superiori ma anche ponendo in essere le condizioni per
curare, quando necessario, esperienze di continuità educativa tra scuole
secondarie di I° e II°. Quando sono presenti problematiche di accudimento
fisico importanti, tanto più se la problematica riguarda più allievi di una
stessa scuola, in aggiunta agli interventi educativi possono essere an-
che previsti pacchetti orari di OSS.
I ragazzi certificati che frequentano gli ultimi anni del quinquennio
delle superiori per i quali non sia attivato un intervento di sostegno
da parte di un educatore comunale e/o di cooperativa, in base a quanto
previsto dall’Accordo Provinciale di Programma sull’integrazione possono
essere affiancati da figure educative flessibili ed esperte quali i tutor, di
norma assunti direttamente dalle direzioni scolastiche in ragione di con-
tributi erogati dalle Amministrazioni Comunali; per gli allievi residenti a
Ferrara il contributo consente di garantire un pacchetto orario di interven-
ti da parte di un tutor compreso a seconda delle situazioni tra le 80 e le 180
ore annuali, ore che la scuola può distribuire in modo anche diversificato
nel corso dell’anno scolastico.

Per informazioni sugli interventi di assistenza educativa da parte di educatori e tutor:
U.O. Integrazione Scolastica del Comune di Ferrara, dr. Tullio Monini e dr. Alessandro Venturini,
Tel 0532 753945 e-mail: integrazione.scolastica@comune.fe.it

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Scheda n. 2

I Laboratori di Rete per l’integrazione
         I laboratori in rete prevedono la realizzazione di momenti espe-
rienziali presso vari istituti secondari di secondo grado di Ferrara e provin-
cia.
In città i laboratori sono attivi dal lunedì al venerdì presso 5 sedi di-
verse (Aleotti, Navarra, Città del Ragazzo, Carducci ed Einaudi) e sono
organizzati in modo da consentire ai ragazzi di frequentare l’intera matti-
nata in una stessa sede scolastica.
I ragazzi provenienti da diverse scuole superiori svolgono attività in grup-
po (ogni gruppo composto da 8 a 14 ragazzi più alcuni educatori ed inse-
gnanti in affiancamento) e presentano per lo più difficoltà medio gravi. Si
tratta di studenti per i quali si rileva la necessità di interventi di supporto
aggiuntivi rispetto a quelli realizzati attraverso il sostegno scolastico, in
integrazione alla programmazione educativa individualizzata.
Ci sono due macrotipologie di laboratori, quelli che hanno valenza preva-
lentemente socializzante ed espressive e quelli che hanno un taglio orien-
tato al fare e al lavoro.
I laboratori di musica, maschere, psicomotricità, autonomia e teatro sono
volti principalmente al potenziamento delle abilità relazionali, trasversali
ed allo sviluppo dell’autonomia.
I secondi senza trascurare gli aspetti relazionali sono improntati al fare e
allo sviluppo delle competenze lavorative: i laboratori del verde, lavorare
con mani, cucina e falegnameria potenziano maggiormente le abilità ma-
nuali, di pianificazione, organizzazione e problem solving legate al lavoro.
I progetti vengono programmati al termine di ogni anno scolastico in vista
dell’anno successivo attraverso una riflessione condivisa con le scuole
finalizzata ad individuare il percorso laboratoriale più opportuno per
ogni studente. Solitamente il percorso ha una sua progressione interna: si
parte dai laboratori socializzanti per passare negli anni successivi a quelli
lavorativi, quando le risorse personali permettono una proficua prosecu-
zione in questa direzione.
I laboratori vengono condotti da atelieristi professionisti che offrono per-
corsi mirati e adattati al gruppo che hanno di fronte. Durante l’anno sono
previsti incontri di condivisione e restituzione con i docenti e gli educatori
di sostegno referenti.
Il percorso di crescita dei ragazzi viene registrato attraverso schede ICF

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che permettono di osservare e registrare i cambiamenti e i miglioramenti
dei partecipanti.
Per l’As. 2019/2020 il progetto prevede 30 settimane di attività labo-
ratoriale, gestite da inizio ottobre a dicembre 2019 dall’Uff. Integrazione
Disabili comunale in co-progettazione con il Consorzio Impronte Sociali e
dalla Rete di scopo coordinata dal Liceo Classico L. Ariosto e da dicembre
a fine maggio 2020 dal Centro Studi Opera Don Calabria Città del ragazzo
con risorse del progetto regionale “Transizione Scuola”.

Per informazioni sui Laboratori di rete:
Centro Studi Opera Don Calabria Città del Ragazzo: tel. 0532 747926, Dr.ssa Silvia Martini
(s.martini@doncalabriaeuropa.org) e Dr.ssa Elena Pavani (elenapavani@libero.it)
Ufficio Integrazione Disabili del Comune di Ferrara: dr. Alessandro Venturini, dr. Andrea Car-
letti e dr.ssa Arianna Dondi, Tel 0532 753945 e-mail: integrazione.scolastica@comune.fe.it
Rete di Scopo tra gli Istituti Superiori per i laboratori in rete c/o Liceo Classico: prof.ssa
Isabella Fedozzi (preside@liceoariosto.it) e Dr. Donatella Verna (dsga@liceoariosto.it), tel
0532 205415

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Scheda n. 3
Dall’Alternanza Scuola-Lavoro al PCTO: percorsi per le
Competenze Trasversali e per l’Orientamento
          L’Alternanza Scuola-Lavoro (A.S.L.) è stata promossa dal MIUR
con la Legge n 107/2015, che introduce l’obbligatorietà per tutti gli stu-
denti degli ultimi tre anni delle scuole superiori di qualsiasi ordinamento
di svolgere dei percorsi finalizzati ad avvicinarsi al mondo del lavoro e ad
acquisire anche un’esperienza utile per la ricerca del futuro impiego.
La legge di bilancio del 2019 ha poi introdotto una modifica ai percorsi
di alternanza, ridefinendone denominazione e durata. La nuova denomi-
nazione è ora P. T. C. O. (Percorsi per le Competenze Trasversali e per
l’Orientamento) e i percorsi si pongono come obiettivo primario quello
di fornire ad ogni studente competenze spendibili nel mondo del lavoro e
allo stesso tempo di metterlo in grado di adattare tali competenze ad un
contesto lavorativo che cambia velocemente.
Anche i nuovi percorsi dovranno essere progettati come esperienze inse-
rite nel curricolo di studi e regolate dal PTOF (Piano Triennale dell’Of-
ferta Formativa) e dovranno dare rilievo all’acquisizione delle cosiddette
“competenze trasversali” in un’ottica di formazione globale della perso-
na, prima che del lavoratore.
E’ previsto che tali percorsi siano progettati anche per studenti disabili
qualora il piano educativo individualizzato lo preveda, in modo da favorire
il loro inserimento socio – professionale.
In generale, per costruire un P.T.C.O. è fondamentale valutare bene la con-
nessione tra i bisogni dell’allievo e le risorse territoriali, ed è quindi
importante individuare enti, figure e servizi che devono interagire tra loro
per poter realizzare un progetto formativo che faccia riferimento ad una
logica progettuale integrata tra i vari sistemi. In particolare, per progettare
l’alternanza con ragazzi disabili serve ispirarsi ad una visione che vede la
dimensione dell’essere adulto nell’ottica di un “Progetto di vita”.
Spesso i progetti di vita vengono fatti SULLE persone disabili e non CON le
persone disabili, ed è per questo che la rete dei supporti alla persona deve
essere più ampia possibile. Da questo punto di vista i progetti presentati
in questo “quaderno” rappresentano un supporto valido offerto dai servizi
alla scuola con la quale individuano il percorso più idoneo, nel rispetto dei
bisogni e delle attitudini, per il singolo studente.

Per Informazioni sulle esperienze di Alternanza Scuola-Lavoro: Prof.ssa Pasqualina Fazio
(e-mail: pasqualina.fazio@gmail.com )

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Scheda n. 4

Progetto Transizione: dalla scuola al lavoro
         I progetti di transizione dalla scuola al lavoro sono finanziati dalla
Regione e si occupano di creare azioni utili all’orientamento lavorativo
degli studenti certificati e con programma differenziato, frequentanti l’ul-
timo o il penultimo anno della Scuola Secondaria di II grado. Si tratta di
percorsi individualizzati che si svolgono in piccolo gruppo: ogni studente
avrà un progetto individuale coerente con il PEI scolastico e condiviso con
la famiglia.
La scuola segnala i ragazzi che possono beneficiare di questo percorso,
segue poi un momento di riflessione condivisa utile a comprendere l’utili-
tà e la compatibilità di questo progetto per i ragazzi.
I progetti prevedono: orientamento, attività formativa e stage.
L’attività di formazione si realizza presso la sede del CFP Centro Studi
Opera don Calabria dove in aula i giovani frequentano laboratori pratici
che prevedono attività di piccola falegnameria/corniceria, produzione og-
getti artigianali, cucina, abbigliamento e mansioni d’ufficio. Si simulano
mansioni di allestimento degli scaffali, di compra/vendita, di assemblag-
gio, catena di montaggio, segreteria e guardaroba. Tutte queste attività
riproducono mansioni lavorative e hanno l’obiettivo di favorire l’acquisi-
zione di competenze utili allo svolgimento di qualsiasi attività lavorativa
come lo sviluppo della manualità, il rispetto delle sequenze operative, l’at-
tenzione, la concentrazione, la precisione, il rispetto delle procedure e dei
tempi dati ecc. Le metodologie didattiche attive prevedono simulazioni,
role playing, esercitazioni individuali e di gruppo utili al potenziamento
delle soft skills.
Lo stage è il momento forte dell’attività: sede e mansione vengono in-
dividuate e condivise, con partecipanti, scuola e famiglia, in relazione all’e-
sito del percorso formativo. Ciò aiuta ad acquisire consapevolezza rispetto
alle proprie risorse personali e supporta i giovani nella sperimentazione
delle diverse esperienze. Lo stage verrà svolto da ogni partecipante presso
realtà differenti e usufruirà del supporto di un monitoraggio cadenzato.
Il percorso di crescita dei ragazzi viene registrato attraverso schede ICF
che permettono di osservare e registrare i cambiamenti e i miglioramenti
dei partecipanti.
Il progetto ha lo scopo di creare un passaggio positivo tra la scuola e il

  12
mondo del lavoro creando un aggancio con le istituzioni preposte a porta-
re avanti le attività lavorative dei giovani. La famiglia viene supportata ed
accompagnata alla conoscenza di procedure e servizi attivi sul territorio in
modo da creare un ponte utile alla prosecuzione delle attività e alla costru-
zione del progetto di vita.

Per informazioni sul Progetto Transizione:
Centro Studi Opera Don Calabria Città del Ragazzo: tel. 0532 747926, Dr.ssa Silvia Martini
(s.martini@doncalabriaeuropa.org) e Dr.ssa Elena Pavani (elenapavani@libero.it)

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Scheda n. 5

Progetto Ponte tra scuola e progetto di vita
          Ai propri alunni con disabilità più severe non sempre la scuola su-
periore è in grado di offrire esperienze di reale integrazione, tanto più per
l’intero orario settimanale di frequenza e quando essi si avvicinano al ter-
mine del proprio percorso scolastico.
A queste problematiche si propongono di rispondere i dispositivi e gli
interventi programmati grazie al Progetto Ponte finalizzati a valutare le
competenze e l’autonomia dei ragazzi e ad orientarli poi verso possi-
bili sbocchi lavorativi e di socializzazione quando la scuola abbia esau-
rito il suo compito.
I ragazzi da coinvolgere nelle esperienze sono individuati d’intesa con le
famiglie, le scuole, i servizi sociali e sanitari del territorio e il servizio Inte-
grazione disabili comunale e la metodologia di lavoro prevede momenti
di valutazione individualizzata, preliminare ed in itinere, delle competen-
ze dei singoli ragazzi e la massima cura delle relazioni di piccolo gruppo e
dei momenti ricreativi e di socializzazione tra i ragazzi.
Obiettivo qualificante del progetto è far sì che al termine di esso e del per-
corso scolastico, le opportunità di inserimento sociale e lavorativo speri-
mentate possano tradursi in ulteriori opportunità di inserimento e socia-
lizzazione che sollevino la famiglia dalla necessità di doversi fare carico per
l’intera durata della settimana e dell’anno dei bisogni di vita e di relazione
dei propri ragazzi. Per questo il progetto Ponte è riservato a ragazzi che
frequentano gli ultimi anni delle superiori o che hanno da meno di
due anni concluso il proprio percorso scolastico, si articola in alcuni
moduli giornalieri che riducono il tempo scuola settimanale a favore
di esperienze extrascolastiche e prevede, a seconda delle competenze
e delle gravità delle limitazioni dei ragazzi, due diverse piste di attività: la
pista Socio-Occupazionale e la pista Socio-Assistenziale.

         La pista socio-occupazionale prevede esperienze di inserimento
di piccoli gruppi di allievi disabili per alcuni giorni la settimana in coo-
perative sociali ed ambienti lavorativi accoglienti. La proposta preve-
de una pluralità di contesti e di esperienze lavorative (in campo agricolo,
della ristorazione ed artigianale) in modo che ogni ragazzo possa speri-
mentarsi in ambiti diversi e variare il proprio impegno nel corso dell’anno
scolastico.

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La pista socio-assistensiale prevede invece l’inserimento di pic-
coli gruppi di ragazzi disabili gravi per alcuni giorni la settimana in servizi
di cooperative, per disabili giovani e adulti (CSR e CSO) e in altri ser-
vizi a carattere educativo e ricreativo organizzati da associazioni cittadine,
offrendo loro l’opportunità di sperimentare contesti educativi e di socializza-
zione ad alto contenuto assistenziale che possano costituire un’opportunità di
vita interessante e di qualità anche una volta completato il percorso scolasti-
co, sollevando le famiglie almeno alcuni giorni alla settimana dal farsi carico in
toto dei loro bisogni.

Per informazioni sul Progetto Ponte tra scuola e progetto di vita:
Ufficio Integrazione Disabili del Comune di Ferrara: dr. Alessandro Venturini, dr. Andrea Car-
letti e dr.ssa Arianna Dondi, Tel 0532 753945 e-mail: integrazione.scolastica@comune.fe.it

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Scheda n. 6

Sperimentazione Family Group Conference
          Per i ragazzi neo-maggiorenni che prendono parte ai laboratori
del progetto Ponte per i quali appare più difficile individuare soddisfacenti
progetti di cura e di vita adulta il Servizio comunale di Integrazione Sco-
lastica promuove, in prossimità della conclusione del percorso scolastico,
percorsi individualizzati di aiuto che utilizzano la metodologia delle
Family Group Conference e che attraverso il coinvolgimento attivo
della famiglia, delle reti sociali e dei servizi sociali e sanitari del terri-
torio consente di condividere preoccupazioni e impegni utili alla loro vita
una volta usciti dalla scuola.
          La Family Group Conference (FGC), traducibile nel contesto ita-
liano come Riunione di Famiglia, è una tecnica innovativa di lavoro sociale
nata in Nuova Zelanda e oggi diffusa in molti altri Paesi europei, che si pro-
pone di valorizzare il ruolo e la capacità della famiglia nell’affrontare i mo-
menti di difficoltà che riguardano i propri ragazzi, laddove per “famiglia”
si intendono genitori e parenti ma anche in senso largo tutte le persone
vicine ed importanti per la vita dei ragazzi (amici, insegnanti, allenatori,
operatori dei servizi, ecc.), che condividono le preoccupazioni rispetto al
loro futuro.
          In estrema sintesi le FGC sono una tecnica che aiuta a prendere
decisioni, decisioni nelle quali le famiglie e i ragazzi hanno un ruolo cen-
trale ma che necessariamente devono e possono vedere coinvolta la scuo-
la, i servizi del territorio e tutte le persone importanti che attorno a loro
vivono e che possono risultare utili e di aiuto. Per farlo ogni FGC prevede
due figure chiave (il facilitatore e il portavoce del ragazzo) e fasi di la-
voro tra loro diverse ma tutte finalizzate a realizzare un unico momento di
incontro, la “riunione di famiglia” appunto, che deve essere preparato con
cura perché da esso possa uscire un progetto concreto, un programma
quindi di carattere eminentemente pratico sulle cose da fare per superare
le criticità vissute dal ragazzo.
          Nello specifico per i ragazzi disabili in uscita dal progetto Ponte e
dalla scuola superiore la FGC offre l’opportunità di condividere tra fami-
glia e servizi la preoccupazione di cosa questi ragazzi faranno nei pri-
mi mesi successivi all’uscita dalla scuola, cercando di mettere sul tavolo
le reali risorse del territorio, sul piano sia pubblico che privato, e i bisogni
e le risorse della famiglia su un piano di realtà, co-costruendo proposte

  16
che tengano conto delle abilità e difficoltà dei ragazzi per agevolarli nella
complessa transizione dal mondo scolastico a quello adulto.

Per informazioni sulla sperimentazione delle Family Group Conference:
Ufficio Integrazione Disabili del Comune di Ferrara: dr. Tullio Monini, Dr. Alessandro Venturini,
Dr.ssa Cecilia Sorpilli, Tel 0532 753945 e-mail: integrazione.scolastica@comune.fe.it

                                                                                          17
Scheda n. 7

Progetto Mentoring
         Obiettivo del Progetto Mentoring è favorire integrazione e
successo scolastico degli alunni della scuola Secondaria, prevenen-
do rischi di abbandono ed emarginazione in soggetti fragili in grado
però, quando adeguatamente sostenuti in modo leggero ed empatico, di
affrontare e superare gli appuntamenti di sviluppo che li attendono sul
piano scolastico e più in generale della relazione e socializzazione tra pari.
Il progetto prevede l’affiancamento uno ad uno di allievi che frequen-
tano la terza media o i primi due anni delle Superiori da parte di
studenti universitari (di età quindi poco superiore alla loro e sia di na-
zionalità italiana che straniera) appositamente formati e disponibili a
svolgere il ruolo di mentore per un periodo di tempo limitato (di durata
al massimo di 2 anni) e prevedendo un impegno orario retribuito mai
superiore alle 8/10 ore settimanali (equivalente ad un monte ore an-
nuale massimo di 400 ore).
L’abbinamento tra mentori ed allievi e la definizione del percorso di abbi-
namento/mentoring (“patto educativo”) viene predisposto d’intesa con
gli insegnanti e la famiglia dell’allievo; all’istituto cui è iscritto l’allievo vie-
ne chiesto oltre che di aderire in generale al progetto Mentoring di sotto-
scrivere assieme ai genitori e agli altri soggetti coinvolti il patto educativo
contenente obiettivi e compiti del percorso di affiancamento/mentoring,
provvedendo al suo inserimento nel Pei dell’alunno.
L’ambito prevalente di sviluppo dell’intervento di mentoring è quello sco-
lastico (e per questo è prevista un’esplicita adesione da parte dell’Istituto
scolastico frequentato dallo studente affiancato) ma può anche trovare
parziale realizzazione in orario extrascolastico sia per attività finaliz-
zate allo studio che ad interventi di facilitazione all’integrazione sociale
in senso lato. A tal fine in accordo con gli Istituti Comprensivi possono
essere realizzati anche laboratori pomeridiani a cadenza settimanale
o bisettimanale per svolgere attività educative, ludiche e di peer edu-
cation, quando utile anche esplicitamente orientati al sostegno degli ap-
prendimenti linguistici per alunni neo arrivati.
Per informazioni sul Progetto Mentoring:
Coop. Sociale Il germoglio: dr.ssa Carla Berti (carla@ilgermioglio.fe.it)
U. O. Integrazione Scolastica Minori Disabili e Stranieri del Comune di Ferrara: dr. Alessandro
Venturini e dr.ssa Laura Lepore 0532 753945 e-mail: integrazione.scolastica@comune.fe.it

   18
Scheda n. 8

Gruppo “Quasi Amici”
          E’ una proposta degli educatori comunali del Servizio Integrazione
Disabili che si rivolge ad un gruppo di max 12/15 ragazze e ragazzi che
frequentano gli istituti superiori cittadini e che hanno un discreto livelli
di autonomia personale ma che desiderano comunque conoscersi meglio
e conoscere la città, fare esperienze di autonomia fuori dalla scuola e di-
ventare amici divertendosi assieme.
Il progetto nasce dall’esigenza dei ragazzi e delle loro famiglie di vivere
momenti ricreativi e di svago assieme ad un gruppo di amici, un’esperien-
za che quando i ragazzi disabili diventano grandi non riescono facilmente
a fare perché crescono ogni giorno di più le distanze con coetanei e com-
pagni di classe e con esse la tentazione di ritirarsi isolandosi in casa.
Nonostante tutte queste difficoltà e le delusioni, da adolescenti quali an-
cora essi a pieno titolo sono, anche questi ragazzi hanno ancora e giusta-
mente una gran voglia di socializzare, di uscire di casa e di avere coetanei
con i quali condividere pensieri ed esperienze, affetti ed emozioni. Per
riuscire a farlo avere un buon grado di autonomia personale è prere-
quisito indispensabile ma dal momento che crescendo le conquiste di
autonomia sono sempre meno qualcosa che si raggiunge in famiglia può
essere di grande aiuto partecipare ad una esperienza di gruppo in orario
extrascolastico, con la supervisione di educatori esperti ma anche capaci
di ritrarsi lasciando spazio ai ragazzi ogni qual volta ce ne sia la possibilità.

Per informazioni sul Gruppo Quasi Amici:
Ufficio Integrazione Disabili del Comune di Ferrara: dr. Alessandro Venturini, dr. Andrea Car-
letti e dr.ssa Arianna Dondi, Tel 0532 753945 e-mail: integrazione.scolastica@comune.fe.it

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Scheda n. 9
Progetto “Incontro Tras-Formativo”
         Il servizio Integrazione Scolastica del Comune di Ferrara insieme a
coop. sociale Il Germoglio, dal 2016 realizza anche negli Istituti Superiori
un percorso di informazione e sensibilizzazione in classe sulle temati-
che connesse alle disabilità.
Il percorso “Incontro Tras-Formativo - porta la tua vita che vediamo che
succede a mescolarle un po’“ ha come finalità principale quella di avvici-
nare i ragazzi al mondo della disabilità attraverso l’incontro, la cono-
scenza e la relazione con persone disabili, nella convinzione che la rela-
zione porti allo sviluppo di uno sguardo empatico in grado di trasformare,
almeno in parte, la visione che i ragazzi hanno della disabilità.
Il percorso prevede la realizzazione in ogni classe di 4 incontri, della du-
rata di due ore ciascuno, nell’arco di un mese: un incontro introduttivo a
carattere prevalentemente informativo e culturale, seguito da un secondo
incontro che vede la testimonianza diretta di persone con disabilità sen-
soriale e da un terzo incontro in palestra nel corso del quale grazie all’as-
sociazione In.da.co l’intera classe può sperimentare il ballo in carrozzina.
Conclude il percorso un incontro finale dedicato alla riflessione e alla re-
stituzione del lavoro svolto durante il quale i ragazzi possono intervistare
persone con disabilità motoria.
Tra il secondo e il terzo incontro viene offerta alle classi la possibilità di
utilizzare per un’intera settimana una carrozzina durante le ore scolasti-
che, permettendo così ai ragazzi di sperimentare su sé stessi la disabilità
motoria e il cambio di organizzazione della vita in classe determinata dalla
presenza di una persona disabile. Durante la settimana in carrozzina, la
classe ha a disposizione un diario di bordo in cui poter annotare riflessioni,
aneddoti e difficoltà incontrate durante questa esperienza.
A partire dalla positiva esperienza del percorso “Incontro Tras-formativo”
realizzato nelle classi, grazie alla collaborazione del CTS dell’IC 5 un analo-
go percorso formativo è organizzato all’inizio di ogni anno scolastico per
insegnanti curricolari, docenti di sostegno ed educatori. Il corso di forma-
zione per insegnanti ed educatori è strutturato anch’esso in forma labo-
ratoriale, prevede 3 incontri della durata di due ore e mezza ciascuno
nell’arco di un mese con l’obiettivo di accrescere una sempre più positiva,
reale e concreta inclusione dell’alunno con disabilità nell’ambiente scola-
stico.
Per informazioni sul Progetto “Incontro Tras-Formativo”:
Ufficio Integrazione Disabili del Comune di Ferrara: Dr.ssa Agnese Pillari, dr.ssa Cecilia Sorpilli,
Tel 0532 753945 e-mail: integrazione.scolastica@comune.fe.it

   20
APPENDICI: “PROGETTI PER QUANDO LA SCUOLA FINISCE”

         Con l’approssimarsi della fine del percorso scolastico e del com-
pimento della maggiore età è opportuno predisporre la documentazione
utile a proseguire il proprio percorso personale e cominciare a guardarsi
intorno.
Servizi ed uffici cui rivolgersi a Ferrara non mancano (vedi oltre alla voce
“riferimenti e indirizzi utili”) ma oltre a questi da qualche anno esistono
anche progetti ed esperienze pensate proprio per i giovani adulti con
disabilità che cercano lavoro e di farsi una vita con il massimo di indipen-
denza ed autonomia.

A) Progetto Verso il lavoro
         Il progetto si rivolge ai giovani che sono appena usciti dal percor-
so scolastico e che possono contare su buone capacità sia a livello opera-
tivo che relazionale e di adattamento.
Il progetto Verso il Lavoro è finanziato dalla Regione e si occupa di
creare azioni utili all’orientamento lavorativo di giovani da poco usci-
ti dal percorso scolastico con invalidità civile e diagnosi funzionale,
usciti dalla scuola. Si tratta di un’opportunità per avvicinarsi al mondo del
lavoro attraverso azioni mirate.
Le segnalazioni dei giovani arrivano dalla Scuola e dal Servizio Socia-
le di Ferrara che ha in carico i partecipanti.
Il progetto consta di 3 fasi: orientamento, formazione e tirocinio.
La formazione iniziale si svolge presso la sede del CFP Centro Studi Opera
don Calabria. Sono previste laboratori pratici con attività di piccola fale-
gnameria/corniceria, produzione oggetti artigianali, cucina, abbigliamen-
to e mansioni d’ufficio. Mansioni utili a cogliere le peculiarità di ogni par-
tecipanti, per favorire il processo di orientamento e scelta del percorso in
azienda.
In impresa si svolgerà il tirocinio. La sede verrà scelta in base a criteri di
idoneità rispetto al partecipante.
Al termine gli esiti, registrati attraverso schede ICF, verranno condivisi con
partecipanti, famiglia e Servizio Sociale, che porterà avanti il progetto la-
vorativo del giovane.

Per maggiori informazioni:
Centro Studi Opera Don Calabria Città del Ragazzo: tel. 0532 747926, Dr.ssa Silvia Martini
(s.martini@doncalabriaeuropa.org) e Dr.ssa Elena Pavani (elenapavani@libero.it)

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B) Progetto Vita Indipendente
         L’offerta ordinaria di servizi legati all’implementazione di percorsi
di autonomia ed a forme anche innovative di residenzialità pubblici e pri-
vati presente sul territorio comunale non è spesso in grado di assolvere ai
bisogni specifici dei giovani disabili che hanno terminato il proprio percor-
so di studi per i quali è necessaria una progettazione individualizzata e
flessibile, capace di evitarne la segregazione in strutture esclusivamente
dedicate.
Il progetto nasce da queste considerazioni e da una pluralità di esperienze
realizzate in questi anni dalla rete del Terzo Settore, sostenute nell’ambito
delle progettazioni dei Piani di zona per la Salute ed il Benessere sociale,
hanno dimostrato il valore aggiunto creato dalle reale condivisione di
obiettivi ed interventi fra Ente pubblico e Terzo settore nell’ottica di
una continua innovazione dei servizi per rispondere in modo adeguato al
mutare dei bisogni.
Obiettivi principali del Progetto sono:

- Sviluppare attività laboratoriali e lavorative legate al potenziamento di
autonomie personali, sociali e occupazionali per giovani adulti con disa-
bilità in uscita dalle scuole secondarie.

- Realizzare nuclei stabili di coabitazione di 4-5 giovani disabili tenendo
conto delle loro risorse e delle disponibilità – non solo economiche – delle
loro famiglie, in modo tale da renderle con il supporto anche di reti ami-
cali e di volontariato gradualmente sempre più autonome.

- Realizzare percorsi formativi sia per le persone disabili coinvolte nel
progetto che per i loro familiari.

Per maggiori informazioni: Ufficio Integrazione Disabili del Comune di Ferrara: dr. Alessan-
dro Venturini, Tel 0532 753945 e-mail: integrazione.scolastica@comune.fe.it

   22
C) Progetto disabilità cognitive lievi
          Nel gennaio 2017 è stato avviato un programma sperimenta-
le di trattamento integrato rivolto a persone con disabilità intellettiva
(D.I.) lieve/moderata di età compresa tra i 17 e i 25 anni residenti nel
Distretto Ferrara centro-Nord.
La mission del programma è garantire e migliorare la qualità della vita del-
le persone con D.I. e delle loro famiglie in un’ottica olistica capace di inter-
venire ad un tempo sulla dimensione biologica, psicologica, educativa e
sociale. Obiettivi specifici del programma sono infatti:

- Migliorare la qualità della vita della persona con D.I. attraverso la rea-
lizzazione di un progetto di vita (PdV) sviluppato dal team con la perso-
na, la famiglia e d una peculiare attenzione al contesto di vita reale;

- Arricchire la biografia della persona con opportunità ed esperienze di
vita reali, affinchè possa scegliere e non semplicemente adattarsi;

- Impegnarsi a realizzare i diritti della persona D.I. e perché possa rag-
giungere le sue aspettative in tutti gli ambiti della vita;

- Favorire lo sviluppo di competenze tese alla maggior autonomia possibile;
- Evitare la discontinuità nella presa in carico e la frammentazione dei ser-
vizi nella fase di passaggio alla maggiore età;

- Evitare un aumento del carico familiare;
- Evitare il rischio di una cronicizzazione/istituzionalizzazione;
- Evitare il rischio di isolamento sociale e/o la comparsa di comporta-
menti devianti.

Per raggiungere questi obiettivi è stato costituito un team trasversale a
più servizi (AUSL e ASP-ASSP) coordinato da 1 psichiatra e composto da
un neuropsichiatra infantile, 1 tecnico della riabilitazione psichiatrica, 2
educatori, 1 educatore professionale (coordinatore), 1 psicologo e 2 assi-
stenti sociali.

Per maggiori informazioni:
Casa della salute “Cittadella S. Rocco” Ferrara, tel. 0532235827 - Coord. Giancarla Bellini
(g.bellini@ausl.fe.it)

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Riferimenti ed indirizzi utili di servizi sociali,
sanitari e del terzo settore del territorio
Guida regionale “Interventi a favore delle persone con disabilità”
La Guida è recentissima, è frutto della collaborazione tra Inps, Inail, Regione Emilia-Romagna e
Agenzia delle Entrate e può essere consultata e integralmente scaricata dal link:
http://scuola.regione.emilia-romagna.it/notizie/2019/interventi-a-favore-delle-perso-
ne-con-disabilita-online-la-guida-regionale
Obiettivo fondamentale della Guida è far conoscere i servizi e le opportunità che i diversi settori
della pubblica amministrazione mettono a disposizione delle persone con disabilità e dei loro
familiari orientandole tra le diverse possibilità di aiuto esistenti, sia in ambito nazionale che
regionale. Completano il quadro delle misure disponibili i benefici contributivi riconosciuti alle
aziende che assumono lavoratori svantaggiati e le misure agevolative previste per il reinseri-
mento e l’integrazione lavorativa delle persone con disabilità da lavoro.
La Guida è composta da 4 quaderni in cui ogni amministrazione informa ed orienta le persone
con disabilità ed i loro familiari secondo le specifiche competenze:
Quaderno n. 1 Invalidità civile, handicap e incentivi all’assunzione: a cura dell’Inps, descri-
ve l’iter dell’invalidità civile, dalla domanda al riconoscimento sanitario, le prestazioni economi-
che e socio-sanitarie e i benefici contributivi riconosciuti alle aziende che assumono lavoratori
svantaggiati.
Quaderno n. 2 Contributi interventi e reinserimento lavorativo: a cura dell’Inail, offre una
panoramica delle agevolazioni disponibili nel campo della fornitura di dispositivi , ausili e di
interventi per il superamento delle barriere architettoniche.
Quaderno n. 3 Contributi, agevolazioni, formazione e inserimento lavorativo: a cura della
Regione Emilia-Romagna, informa e orienta su temi essenziali non solo per l’autonomia e la
vita indipendente delle persone con disabilità ma anche per il lavoro di cura dei familiari: mobi-
lità, adattamento della casa e superamento delle barriere architettoniche, assistenza protesica,
interventi e servizi previsti per le persone non autosufficienti, formazione e inserimento lavora-
tivo, strumenti di tutela come il difensore civico.
Quaderno n. 4 Agevolazioni fiscali: a cura dell’Agenzia delle Entrate, i principali argomenti
di cui si occupa il Quaderno sono le detrazioni fiscali per figli a carico portatori di handicap, le
agevolazioni per il settore auto, le detrazioni per il personale addetto all’assistenza, le disposi-
zioni sulla realizzazione degli interventi finalizzati all’abbattimento delle barriere architettoni-
che e quelle per l’acquisto dei sussidi tecnici informatici.

AGIRE SOCIALE – CENTRO SERVIZI PER IL VOLONTARIATO
L’associazione Agire Sociale è un’organizzazione di secondo livello, i cui soci sono oltre 100 as-
sociazioni senza scopo di lucro della provincia di Ferrara, che gestisce il locale Centro di Servizi
per il Volontariato. Offre orientamento al volontariato a cittadini, in particolare giovani, suppor-
ta le associazioni non profit e i loro progetti attraverso servizi di formazione a volontari ed ope-
ratori, consulenze giuridico-fiscali e amministrative, attività di comunicazione ed informazione,
servizi di documentazione, promozione ed accompagnamento di progetti e reti territoriali a
beneficio delle comunità locali.
Informazioni generali, segreteria, accoglienza: Via Ravenna 52, 44124 Ferrara
tel. 0532.205688 – fax 0532.242528 – segreteria@agiresociale.it

   24
Centro H / Informa Handicap di Ferrara
E’ un servizio del Comune di Ferrara gestito dalla Cooperativa Sociale “Integrazione Lavoro”, in
convenzione con Azienda USL, e Azienda Ospedaliera di Ferrara. Fornisce gratuitamente infor-
mazioni, consulenza e supporto rispetto a temi inerenti invalidità ed handicap. I servizi possono
essere richiesti direttamente dal singolo cittadino e dagli operatori del pubblico e del privato
sociale.
Servizio di CONSULENZA per:
- agevolazioni fiscali e contributi ausili
- barriere architettoniche e domotica amministrazione di sostegno lavoro
- legislazione regionale e nazionale provvidenze economiche e pensioni servizi del territorio
- strumenti giuridici per il Dopo di Noi
Servizio di ASCOLTO e ACCOMPAGNAMENTO:
- raccolta sistematica delle richieste e dei bisogni dei cittadini
- monitoraggio dei servizi e delle risorse del territorio
- supporto per pratiche amministrative e sanitarie collegamento con le realtà del pubblico
 (istituzioni e servizi) e del privato sociale (associazioni, cooperative)
Sede: Via Ungarelli 43, (nei pressi di Foro Boario) presso appartamento privo di barriere archi-
tettoniche. Tel. 0532.903994 (interno 2) - mail: info@centrohfe.it
Orario di apertura al pubblico: Martedì e Venerdì: 9.00/13.00 - Giovedì 15.30/19.00

Centro per Impiego - Ufficio inserimento lavorativo disabili
I servizi dell’Ufficio Inserimento Lavorativo Disabili sono destinatati a:
-           persone in età lavorativa con minorazioni fisiche, psichiche o sensoriali e quelle
            affette da un handicap intellettivo, con una riduzione della capacità lavorativa
            superiore al 45%;
-           gli invalidi del lavoro, con una minorazione superiore al 33% accertata dall’Inail.
            Chi è diventato invalido sul lavoro per infortunio o malattia professionale ha diritto
            a conservare il posto sia nel settore pubblico che in quello privato;
-           i non vedenti;
-           i sordomuti;
-           gli invalidi di guerra, gli invalidi civili di guerra e le persone invalide per servizio;
-           in via transitoria, gli orfani, le vedove, i coniugi e i figli di soggetti riconosciuti invalidi
            per causa di servizio, di guerra o di lavoro, i profughi italiani rimpatriati e le famiglie
            vittime del terrorismo.
La normativa si applica anche ai cittadini extracomunitari, regolarmente presenti in Italia e
riconosciuti invalidi dalle apposite Commissioni.
Sede: via Fossato di Mortara, 78 2° piano - 44121 Ferrara
Giorni e orari di apertura Lunedì - Mercoledì - Venerdì 9:00 - 13:00
Martedì - Giovedì 9:00 - 13:00 e pomeriggio su appuntamento (0532/292634)
Contatti: tel. 0532/292634 – 292604, fax 0532/683010
e-mail: collocamentomirato.ferrara@regione.emilia-romagna.it

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Unità Operativa di Neuropsichiatria Infanzia e
l’Adolescenza (UONPIA)
Alla missione di questo servizio multidisciplinare di salute mentale e riabilitazione infanzia-
adolescenza contribuiscono specialisti in neuropsichiatria dell’infanzia-adolescenza, psicologi
dello sviluppo e della tutela, educatori professionali, fisioterapisti, logopedisti e tecnici della
riabilitazione psichiatrica.
PRIMA VISITA SPECIALISTICA
La richiesta medica (impegnativa) è utile per stabilire la collaborazione con il pediatra di libera
scelta o il medico di medicina generale. L’inviante deve specificare una delle due opzioni:
- visita neuropsichiatrica
- Colloquio psicologico
La richiesta può essere presentata agli sportelli CUP della provincia di Ferrara, incluse la Casa
della Salute Cittadella S. Rocco di Ferrara, Casa della Salute di Pontelagoscuro di Ferrara, Casa
della Salute Terre e Fiumi di Copparo, Casa della Salute Portomaggiore-Ostellato, Casa della
Salute di Codigoro, Casa della Salute di Comacchio, e Casa della Salute di Bondeno, nonché alle
farmacie convenzionate, o per telefono allo 800 532 000 o sul sito www.cupweb.it utile anche
per evitare di pagare il ticket se si cancella una visita.

Segretariato sociale di ASP
Il Segretariato svolge funzioni di:
• consulenza e orientamento in ambito sociale, sanitari, educativo, lavorativo, formativo;
• informazione generale sui servizi offerti da organismi pubblici e privati del territorio;
• accesso ai servizi: svolge attività di ascolto e di prima analisi della domanda;
• raccordo con i settori specifici del servizio sociale e con i servizi socio-sanitari della Casa
della Salute;
• monitoraggio della domanda sociale.
Attraverso un colloquio individuale da parte di un Assistente Sociale:
• recepisce il problema e individua i servizi sociali o soci-sanitari competenti per la gestione
del caso;
• indirizza i cittadini al settore competente e fissa l’appuntamento con l’assistente sociale di
riferimento;
• facilita l’accesso ai servizi territoriali, fornendo i riferimenti utili, se necessario anche attraverso
sostegno e contatti diretti con operatori di altri servizi;
• fornisce tutte le notizie relative al servizio e al suo funzionamento, con un ruolo specifico di
accompagnamento e orientamento.
Al Segretariato Socio Sanitario si accede senza appuntamento nei seguenti orari:
Area Adulti: Martedì e Giovedì, dalle ore 8.30 alle ore 12.30 c/o Casa della Salute - Corso
Giovecca 203 Ferrara
Area Minori: Mercoledì e Venerdì, dalle ore 8.30 alle ore 13.00 c/o ASP Centro Servizi alla Perso-
na - Via Ripagrande 5 FerraraTel. 0532.799730 - Fax 0532.799705 - Email: segretariato@aspfe.it

   26
CENTRO SERVIZI E CONSULENZE PER L’INTEGRAZIONE
(CSC)
Il Centro Servizi e Consulenze per l’Integrazione (C.S.C.) è una struttura dell’U.O. Integrazione
Scolastica del Comune di Ferrara che si propone di offrire:
-           consulenze ad insegnanti, educatori e famiglie sui principali temi collegati
            all’integrazione;
-           supporto alla progettazione didattica con l’utilizzo di supporti informatici,
            organizzazione di attività laboratoriali;
-           consulenza in fatto di legislazione scolastica e diritti per l’integrazione, risorse del
            territorio (scuola ed extrascuola);
-           percorsi di pedagogia del corpo;
-           percorsi di formazione per insegnanti, operatori e genitori sia mediante l’incontro
            con esperti sia attraverso il confronto su esperienze particolarmente significative;
Inoltre il CSC promuove, raccoglie e divulga la documentazione relativa ad esperienze di in-
tegrazione realizzate nelle scuole del territorio provinciale.

Il CSC ha sede presso l’U.O. Integrazione Scolastica Disabili e Stranieri in Via del Salice n. 21
a Ferrara Tel.: 0532/753945 - Fax: 0532/753184 - e-mail: csc@edu.comune.fe.it

C.T.S. – IC n. 5 Dante Alighieri di Ferrara
E’ un servizio gratuito di consulenza, formazione e supporto a scuole, famiglie, studenti, servizi
educativi sui temi dell’inclusione scolastica in ordine a:
-          Autismo
-          Metodologia e didattica per DSA e BES – I grado
-          Metodologia e didattica per DSA e BES – II grado
-          Tecnologie e metodologie di CAA

Il CTS offre anche un servizio di comodato di ausili alle scuole
Sede: Istituto Comprensivo Statale n. 5 “Dante Alighieri”
Via Camposabbionario, 11/a , 44121 Ferrara
Telefono: 347 0586767 - Mail: ferrara@cts.istruzioneer.it
SITO WEB: http://fe.cts.istruzioneer.it/

Modalità di accesso al servizio:
su appuntamento con richiesta nel modulo del sito (sezione CONTATTI E RICHIESTE)
Sono possibili consulenze o incontri presso le sedi scolastiche dei richiedenti, previa autorizza-
zione del Dirigente Scolastico.

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