Patata: una colture delle valli alpine
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
Patata: una colture delle valli alpine
• Origine: regioni montuose (oltre duemila metri s.l.m. cordigliera andina dell'America centrale e meridionale) • Introdotta in Europa nella seconda metà del millecinquecento ma solo nella seconda metà del 1700 si diffuse ampiamente in coltivazione in tutta l'Europa, soprattutto in quella centro settentrionale, diventando un fondamentale alimento per quelle popolazioni data la sua superiorità rispetto ai cereali per produzione di carboidrati, qualità delle proteine e ricchezza di vitamina C. • Diffusa ora in tutto il mondo su circa 20 milioni di ettari, nelle zone temperatofredde mentre in Italia la superficie coltivata è di circa 90.000 ettari.
Famiglia Solanaceae, genere Solanum; specie Solanum tuberosum Pianta erbacea annuale, ma che in natura si comporta come perenne (si propag vegetativamente per mezzo di tuberi) • La pianta di patata si origina da un tubero le cui gemme germogliando producono steli eretti, angolosi, alti 0,3-1 m lievemente pubescenti. • Foglie: imparipennato irregolare, leggermente pelose, composte da 3-4 paia di foglioline intere, ovato-acuminate, e qualche altra fogliolina più piccola irregolarmente intercalata. I fiori, poco numerosi e spesso mancanti, sono riuniti in cime terminali portate da peduncoli. I fiori sono vistosi per una corolla di cinque petali saldati, di colore bianco, rosa o rosso violaceo. • Frutti: bacca rotondeggiante, verdastra o gialla, ricca di semi. • Semi non hanno alcuna importanza agronomica come mezzo di riproduzione della patata, di essi si servono solo i genetisti per il loro lavoro di miglioramento genetico. • Dai nodi interrati degli steli si sviluppano numerose radici avventizie e numerosi steli sotterranei a • portamento orizzontale (rizomi); le radici sono fibrose, fascicolate, molto ramificate ed espanse, ma limitatamente a uno strato di suolo piuttosto superficiale (0,5-0,6 metri).
Il tubero-seme In un tubero maturo le gemme che formano gli occhi rimangono dormienti per periodi variabili con la varietà e le condizioni di immagazzinamento. Superato il periodo di dormienza (temperatura) le gemme del tubero germogliano crescendo a spese dell'amido e degli altri materiali di riserva presenti nel tubero, che progressivamente si esaurisce Patate (eccezione primaticce) da consumo e da seme conservate per prevenire la germogliazione fino al momento dell’utilizzazione. basse temperature, atmosfera controllata, trattamenti con inibitori. .
Crescita Gli steli originatisi dai vari occhi e che inizialmente sono collegati attraverso il tubero-seme, ad un certo momento si separano e vivono una vita indipendente l'uno dall'altro: ciò che apparentemente è una " pianta" di patata, in realtà è un cespo di diversi steli indipendenti che crescono vicini. Nella parte emersa dal terreno si differenziano foglie e ramificazioni, mentre da ogni nodo interrato sono emessi, oltre alle radici, fusti orizzontali (rizomi) il cui tratto terminale ad un certo momento comincerà a tuberizzarsi diventando sede di accumulo dei prodotti della fotosintesi della parte aerea. L’ingrossamento dei tuberi ha un andamento sigmoide: lento all'inizio, rapido poi, di nuovo lento, seguendo l'invecchiamento del fogliame, fino a cessare del tutto con il disseccamento della parte aerea. Il ciclo complessivo della patata dura da un minimo di 100 giorni a 150 giorni.
Esigenze ambientali Zona climatica temperato-fredda: es grandi pianure dell'Europa centro- settentrionale; in Italia aree favorevoli sono quelle di montagna della regione alpina, prealpina e appenninica, dove la patata viene coltivata sino a 2500 metri sul livello del mare. In queste condizioni la patata ha ciclo primaverile-estivo. Temperature I tuberi congelano a -2°C. Lo zero di vegetazione s i situa tra 6 e 8°C. Piantagione: per avere una germogliazi one accettabilmente pronta si richiedono almeno 14°C. T emperature inferiori a 2°C compromettono la vitalità dei germog li: temibili quindi sono i ritorni di freddo primaverili. Temperatura ottimale per la crescita e la maturazione sono 18-20°C. Alte temperature, prossime o superiori a 30°C, ridu cono fortemente l'assimilazione (la patata è una pianta C3).
Esigenze ambientali Acqua Esigenze elevate; stimato fabbisogno idrico complessivo di una coltura di patata seminata in marzo e raccolta in agosto sia di circa 430 mm.. La siccità arresta la tuberizzazione, mentre le piogge o l'irrigazione che sopraggiungono dopo un periodo secco provocano il ricaccio di una seconda generazione di rizomi che danno luogo a tuberi allungati, irregolari, difformi e che, per di più, determinano il deprezzamento anche dei tuberi della prima generazione. Teme eccessi di umidità e il conseguente ristagno idrico che favorisce lo sviluppo di malattie crittogamiche, causa il cattivo funzionamento delle radici e l’irregolare sviluppo dei tuberi; uno stato di saturazione prolungato per 24 ore o poco più, è mortale per piante in piena vegetazione. Terreno Predilige terreni silicei o siliceo-argillosi, leggermente acidi, leggeri, sciolti, permeabili, profondi. Si adatta anche ai terreni a grana piuttosto fina, purché ben strutturati e ben drenanti. In terreni argillosi la raccolta dei tuberi è più difficile e la loro qualità è inferiore (forma poco regolare, buccia ruvida e scura). La patata rifugge dai terreni alcalini.
Eccellente precessione per molte colture: frumento e cereali vernini (condizioni fisiche, chimiche e di rinettamento). Anche in successione. Coltura miglioratrice da inserire fra due cereali. Non ammette di entrare in rotazioni corte: 4 o addirittura 5- 6 anni devono passare prima che la patata torni sullo stesso terreno, né in questo tempo devono entrare nella rotazione altre colture di solanacee (pomodoro, peperone, melanzana, tabacco). Rotazioni corte favoriscono lo sviluppo di agenti patogeni terricoli (rizottoniosi, elmintosporiosi, nematodi) e comportano riduzioni delle produzioni.
Pratiche agronomiche per ridurre le avversità
Pratiche agronomiche Il terreno lavorato profondamente nell'estate con un’aratura (0,4). Nel lungo periodo tra questa aratura e la semina della patata (verso la fine dell'inverno) occorre operare in modo che il terreno sia ridotto uniformemente senza zolle e senza cavità su tutta la profondità, e che sia esposto il più possibile all'azione strutturante dei geli. Estirpature in autunno, erpicature in inverno. A fine inverno: erpicatura leggera di pareggiamento. Utile per aumentare l’esposizione della massa terrosa ai geli è l’assolcatura pre-invernale indicata per i terreni a contenuto d'argilla piuttosto alto (oltre il 18-20%). In terreni limosi o sabbiosi l'aratura primaverile è la più consigliabile.
Concimazione Fabbisogno fisiologico di nutrienti. Una coltura di patata in condizioni equilibrate di nutrizione, senza carenze e senza consumi "di lusso", per produrre una tonnellata di tuberi richiede le seguenti quantità dei tre macro-elementi: azoto 4 kg; anidride fosforica (P2 O5) 1,5 kg; potassa (K2O) 6 kg. Le concimazione di fosforo e potassio più comunemente effettuate in Italia: P2O5 70-100 kg ha-1 come perfosfato 18-20 o perfosfato triplo 46-48. K2O 200-300 kg ha-1meglio come solfato potassico. I concimi fosfo-potassici devono essere interrati se non con l'aratura, almeno con uno dei lavori complementari invernali.
Azoto: elemento chiave Eccesso: promuove un eccessivo sviluppo fogliare a scapito dei tuberi, ritarda la maturazione e ne diminuisce il contenuto di sostanza secca. (considerazioni economiche ed ambientali) Come base di partenza si consideri il fabbisogno di azoto, che per una produzione ad esempio di 30 t ha-1 di tuberi si aggira su 120 kg ha-1. A questa quantità bisogna detrarre 1) la presumibile forza vecchia lasciata dalla coltura precedente, eventualmente ridotta dopo autunni-inverni piovosi ; dopo frumento si può considerare pari a zero; 2) l’effetto residuo di un’eventuale concimazione organica fatta alla coltura precedente; Aggiungere: 1) azoto quando la paglia del cereale fosse stata interrata (1 kg per ogni 100 kg di paglia). le dosi di concimazione azotata più comuni sono di 100-150 kg ha-1. L’azoto generalmente è dato tutto al momento della piantagione. Il frazionamento di parte dell’azoto alla semina e di parte in copertura trova giustificazione solo in terreni sciolti dove i rischi di lisciviazione sono consistenti. La localizzazione sulla fila di modeste quantità di un concime “starter”, in genere fosfo-azotato 18- 46, può avere effetto favorevole in terreni poveri o per varietà precoci.
Apporti con i comuni fertilizzanti
Epoca di piantamento Epoca normale di piantamento: quando è superato il periodo dei geli tardivi e temperatura del terreno ha raggiunto gli 8- 10 °C (marzo-aprile nelle regioni settentrionali, più tardi nelle zone di altitudine). Più tempestivo è il piantamento migliori sono i risultati.
Densità di popolazione Le patate si piantano a file distanti 0,75-0,90 m in fondo a solchi che consentano di porre i tuberiseme alla profondità di 50-80 mm (i valori maggiori per i terreni sciolti). La distanza sulla fila varia in funzione del numero di tuberi-seme che si è stabilito di piantare e della distanza tra le file che si è deciso di adottare. Ad esempio per avere 5 piante per m2 con file a 0,8 m i tuberi-seme vanno posti a 0,25 m l'uno dall'altro. Fittezza 4 a 6 piante per m2, per realizzare un popolamento di 15-20 steli per m2: le fittezza minori si adottano nel caso di tuberi-seme grossi, che producono molti steli, e viceversa. La semina della patata può essere fatta a mano o a macchina con macchine piantatuberi che aprono il solco, depongono i tuberi alla distanza prefissata e richiudono il solco pareggiando il terreno. Le macchine piantatuberi sono semiautomatiche e automatiche. Le prime richiedono che l'organo distributore sia alimentato da un operatore. Tuberi pregermogliati richiedono particolari accorgimenti meccanici per evitare danni agli “occhi”. La quantità di patate da seme necessaria per un ettaro (tab. 7) varia con la grossezza dei tuberi-seme e con la fittezza di piantamento: si aggira su 2.000-3.000 kg/ha
Lavorazioni colturali Rincalzatura: riportare terra dell’interfila alla fila di piante in modo da favorire l'emissione di rizomi e di radici dalla parte interrata degli steli e favorire il radicamento, la tuberizzazione e la nutrizione, evitare l’inverdimento dei tuberi e protegge questi, sia pur parzialmente, dall'infezione delle spore di peronospora cadute sul terreno Leggera pre-rincalzatura di 50-100 mm potrebbe essere fatta già al momento della "semina" con opportuna regolazione dei dischi copritori della piantatrice. Una prima leggera rincalzatura di 50-100 mm può essere consigliabile appena prima dell'emergenza dei germogli, magari in concomitanza con la rottura della crosta. La rincalzatura vera e propria si fa in uno o due passaggi nelle 2-3 settimane successive alla semina con i germogli allo stadio di 2-3 foglie formando una "porca" di 0,20 m di altezza sul piano di campagna: questo assicura condizioni ottimali di sviluppo alle radici, ai rizomi e ai tuberi-figli. Attrezzi: aratro rincalzatore a doppio vomere, rincalzatricea dischi, rincalzatrice a fresa. La rincalzatura favorisce il radicamento, la tuberizzazione e la nutrizione, evita l’inverdimento dei tuberi e protegge questi, sia pur parzialmente, dall'infezione delle spore di peronospora cadute sul terreno
Esigenze idriche • Piuttosto alte durante un periodo dell'anno in cui le precipitazioni sono ridotte (apparato radicale poco profondo, a debole capacità di penetrazione e di suzione) La sensibilità allo stress idrico varia molto con le fasi fisiologiche della coltura: • dall'emergenza all'inizio della tuberizzazione un leggero deficit idrico può addirittura essere utile a stimolare le radici e migliorare l’ esplorazione del terreno. • dall'inizio della tuberizzazione per circa 30 giorni (maggio) si ha una fase critica di grande sensibilità alla deficienza idrica che ha un effetto molto grave provocando la riduzione del numero di tuberi per pianta. • durante la successiva fase di ingrossamento dei tuberi ogni deficit idrico causa una diminuzione della fotosintesi e quindi un minor riempimento dei tuberi, ma è soprattutto da evitare l'alternanza di periodi secchi e umidi che darebbe luogo ad arresti e riprese di accrescimento con conseguenti fenomeni di ricaccio e/o di deformazione dei tuberi: regola fondamentale è di apportare acqua prima che la vegetazione appassisca, quando l'umidità del terreno è ancora lontana dal punto di appassimento. • quando compaiono i segni di decadimento dell'apparato fogliare l'irrigazione non è più utile, ma anzi comporterebbe ritardo della maturazione, diminuzione del contenuto di sostanza secca dei tuberi, difficoltà di raccolta.
Calcolo del volume di adacquamento • Il calcolo va fatto attraverso le seguenti considerazioni che attengono alle caratteristiche del terreno • e alle caratteristiche della coltura (umidità di intervento, profondità da bagnare). • 1.9.2. Terreno • Le caratteristiche del terreno da conoscere sono i suoi due parametri idrologici: capacità idrica di • campo (CIC) e punto di appassimento (PA) che vengono espressi in percentuale in volume di suolo • (% in volume). La loro differenza fornisce la Riserva Disponibile (RD% in volume) ossia la • quantità d'acqua che il terreno è capace di trattenere per capillarità tenendola a disposizione della • vegetazione. • Il punto di appassimento standard determinato con l'analisi di laboratorio corrisponde ad un • potenziale idrico di -15 bar, che si considera essere la massima forza di suzione che i più comuni • vegetali coltivati sono capaci di esercitare. Ma un programma di irrigazione non può certamente • prevedere di lasciare la coltura arrivare all'estremo stress dell’appassimento, bensì deve prevedere • di intervenire con l’adacquata in un momento intermedio tra il limite superiore (CIC) e il limite • inferiore (PA), momento intermedio variabile da specie a specie secondo la maggiore o minore • capacità di suzione e la maggiore o minore dannosità dello stress. Ad esempio vi sono piante con • spiccati caratteri di idrofilia (sedano) che cominciano a soffrire appena l'umidità del terreno scende • anche di poco sotto la capacità idrica di campo; altre piante sono piuttosto xerofite e tollerano, con • danno ridotto, che il terreno si prosciughi fino ad avvicinarsi al punto di appassimento. • 1.9.3. Umidità di intervento • Da quanto detto emerge che per programmare il volume di adacquamento di una specifica coltura • bisogna conoscere un altro parametro dipendente dalla fisiologia della coltura stessa: la quota della • riserva disponibile che può essere assorbita con facilità dalla coltura. Questa frazione è indicata • come Riserva Facilmente Utilizzabile (RFU): nel caso della patata si considera che la RFU sia il • 60% della RD, vale a dire che bisogna intervenire quando ancora nel terreno c'è un 40% d'acqua • disponibile, ma che la patata, con la sua limitata capacità di suzione, assorbirebbe solo con fatica e a • prezzo di uno stress. • La conoscenza della RFU consente di definire l'umidità di intervento, cioè l'umidità del terreno che • segna il momento per intervenire con l’adacquata. • Ad esempio, si abbia un terreno con i seguenti parametri idrologici: • CIC 30%vol. • PA 18% vol. • RD 12 % vol. • RFU 60% di RD = 7,2% vol. • Umidità di intervento 22,8% vol. (30-7,2) • L'intervento irriguo va fatto appena l'umidità del terreno scende al 22,8% con una quantità d'acqua • tale da rimpiazzare il 7,2% d'acqua consumata dalla coltura.
Volume di terreno da bagnare 0,5 m x 10.000 m2/ha = 5.000 m3/ha Acqua da reintegrare 7,2% vol (CIC – PA RD). Volume d’adacquamento 0,072 x 5.000 = 360 m3/ha (=36 mm)
Evapotraspirazione potenziale di riferimento ETP che è l'indice standardizzato che esprime la " domanda evaporativa" dell’atmosfera con riferimento a una copertura vegetale standard (prato di festuca arundinacea). ETP può essere calcolato con formule basate sui dati meteo dell'area geografica, ad esempio da apposito servizio pubblico che dirama i dati giornalieri agli utenti interessati con un sistema di avvertimento. ETP può anche essere stimato in base ai dati forniti da vasca evaporimetrica (Evaporimetro di Classe A) nella quale si misura quanti mm al giorno evaporano (EV). L'acqua evaporata da vasca è più dell'acqua evapotraspirata da una copertura vegetale completa, per cui va corretto per passare a ETP. Il coefficiente di conversione varia secondo le condizioni dello spazio circostante lo strumento, ma si può considerare aggirarsi su 0,8: quindi ETP= 0,8 EV. I valori giornalieri di ETPvanno poi adattati alla coltura mediante i coefficienti colturali (Kc). Il coefficiente colturale di riferimento, quello della festuca, è per definizione fatto pari a 1 ed è costante, trattandosi di copertura vegetale continua. Una coltura durante il ciclo di sviluppo ha invece una potenzialità evapotraspirativa variabile:
I prodotti chimici utilizzati dalle aziende convenzionali per il controllo delle avventizie
Azienda biologica
• Raccolta: criterio di accertamento del contenuto di sostanza secca dei tuberi, che cresce con il procedere della maturazione fino a raggiungere un massimo. La determinazione della sostanza secca: indiretta misurando il peso specifico, o densità, di un campione di tuberi ( relazione tra queste due caratteristiche dovuta al fatto che l'amido ha un peso specifico assai superiore a quello dell'acqua e che quindi quanto più acquosi sono i tuberi tanto minore è il loro peso specifico)
Consumo fresco: percentuale di sostanza secca compresa tra 17 e 20, Industria della trasformazione: tra 20 e 25.
• Metodi di misura del Peso specifico • Doppia pesata. Sfrutta il principio di Archimede secondo cui un corpo immerso in un liquido riceve una spinta verso l'alto pari al peso del volume di liquido spostato. Un campione di peso noto di patate contenuto, ad esempio, in una sottile reticella, viene immerso in un recipiente contenente acqua posto sopra una bilancia con tara azzerata. Se il campione viene tenuto sospeso nell'acqua senza che tocchi il fondo, la bilancia non registrerà il peso delle patate ma il peso del volume d'acqua spostato dalle patate (per effetto della forza di reazione, uguale e contraria alla spinta di Archimede, diretta verso l'alto). Essendo le patate più dense dell'acqua, la pesata nell'aria è più grande della pesata nell'acqua. La formula è la seguente: • Metodo dell’idrometro. Il peso specifico dei tuberi si può misurare con un densimetro costituito da • un galleggiante che nella sua parte superiore porta un'asta graduata e in quella inferiore un gancio. • Un campione di alcuni chilogrammi di patate messe in un cestello viene appeso al gancio e immerso • in un recipiente pieno d'acqua. Più densi sono i tuberi maggiore è l'affondamento del galleggiante: • sull'asta graduata si legge direttamente la percentuale di sostanza secca. • Metodo delle soluzioni saline. Si prepara una serie di recipienti contenenti una soluzione di sale da • cucina in una gamma crescente di densità. Si immergono i tuberi in una delle soluzioni intermedie, • se i tuberi affondano si deve passare alle soluzioni più dense, finché non si trova la soluzione nella • 15 • quale le patate restano sospese tra il fondo e la superficie.
Conservazione Il maggior quantitativo della produzione di stagione immesso sul mercato ( consumo fresco e dell'industria) gradatamente per un periodo di tempo che può estendersi fino a 250-300 giorni. Conoscere le tecniche di razionale conservazione per limitare le perdite di peso, impedire sia la germogliazione che lo sviluppo di malattie preservare la qualità dei tuberi Nei primi mesi di conservazione i tuberi perdono peso nella misura dell’ 1-3%, in seguito la perdita è dell'ordine dello 0,6-0,8% al mese. Temperatura La temperatura di conservazione ottimale è di 5-6°C (6-8°C con l’aiuto di un inibitore della germogliazione). I magazzini condizionati per temperatura (con refrigeranti) e bene ventilati La massa dell'unità di volume di patate in cumulo varia da 625 a 700 kg m-3 (valore medio di riferimento:670 ). L'altezza dei cumuli sul pavimento grigliato può essere di 3-5 m.
Puoi anche leggere