Parole torride effetto serra, buco nell'ozono, piogge acide, riscaldamento globale la scienza del clima usa termini che non sempre è facile ...

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Parole torride effetto serra, buco nell'ozono, piogge acide, riscaldamento globale la scienza del clima usa termini che non sempre è facile ...
Parole torride… effetto serra, buco nell’ozono,
piogge acide, riscaldamento globale… la scienza
 del clima usa termini che non sempre è facile
                     capire

                                       Matias Breda 3^A Sumirago
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CHERNOBYL BRUCIA MENTRE TUTTI PARLANO DI COVID…

Nel pieno dell’emergenza globale del Coronavirus con i media di tutto il
mondo focalizzati sulla crisi sanitaria, un altro disastro è in corso. Chernobyl
continua a bruciare, eppure in pochi – e troppo poco – ne parlano. Le fiamme,
che vanno avanti da oltre due settimane e non accennano a diminuire, hanno
ormai piegato i vigili del fuoco locali, che lottano giorno e notte contro diversi
incendi che mettono sempre più a rischio la salute dei cittadini.
Chi continua a tenere alta l’attenzione sono i residenti e gli attivisti sul posto
come Yaroslav Yemelianenko, membro del comitato consultivo pubblico del
servizio di emergenza, che ogni giorno condivide nuovi video e foto a
testimonianza della drammatica situazione nelle foreste attorno all’ex
centrale, che nel 1986 fu teatro del peggior incidente nucleare della storia.
Secondo Greenpeace Russia, l’area coinvolta dai roghi adesso supera i 40mila
ettari e le fiamme, dopo essersi indebolite per la pioggia di martedì scorso,
sono ripartite con nuova forza nella notte tra il 16 e il 17 aprile, soprattutto
nell’area occupata dalla centrale nucleare di Chernobyl.
Le istituzioni, però, continuano a non fare chiarezza sui rischi per la salute.
Mentre Volodymyr Demchuk, direttore del dipartimento di risposta alle
emergenze, ha dichiarato che le radiazioni nella regione di Kiev restano entro
i limiti consentiti, gli esperti di Greenpeace hanno evidenziato come in
condizioni di smog, qualsiasi ulteriore esposizione ad aria con un alto
contenuto di radionuclidi aumenti il rischio di cancro e di altre malattie. Una
situazione resa ancora più allarmante dall’epidemia di Coronavirus, che
intacca proprio il sistema respiratorio. Incendi così imponenti possono
mobilizzare fino all’8% del Cesio 137 liberato dall’incidente nucleare del 1986,
che si incorpora soprattutto nei bambini, danneggiando le fibre cardiache e
provocando già in tenera età infarti, trombosi e ictus.
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IL NUCLEARE…
Il problema del nucleare è sempre molto attuale e non convince per diversi motivi. Innanzitutto non
sono escludibili eventi catastrofici a causa di fattori esterni o di errori umani, inoltre a quasi 50 anni
dalla prima centrale, non esiste un solo paese al mondo che abbia realizzato un deposito definitivo
per le scorie altamente radioattive. Per tutti gli oggetti che noi conosciamo come un frigorifero,
un’automobile, una bottiglia è prevista la chiusura del ciclo. Per i rifiuti nucleari la cui pericolosità ha
tempi di dimezzamento di decine di migliaia di anni, non abbiamo ancora trovato una soluzione
lasciando in questo modo alle generazioni future un “velenoso regalo”. I fautori di questa tecnologia
sostengono che però consente di ridurre il consumo di combustibili fossili e le emissioni dei gas
serra. Vero, ma è possibile ottenere lo stesso risultato in modo più efficace e meno rischioso.

Le fonti rinnovabili, considerate marginali fino a poco tempo fa, stanno crescendo a ritmi
imprevedibili e i loro costi si stanno rapidamente riducendo. Ad esempio la Germania, ancora prima
del gravissimo incidente nucleare del Giappone, aveva deciso di uscire dal nucleare puntando a
soddisfare nel 2050 almeno l’80% della richiesta elettrica con le rinnovabili. Una strategia
lungimirante che negli ultimi anni ha consentito di raddoppiare l’elettricità verde grazie a milioni di
impianti solari ed eolici
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Piogge acide                                                          Riscaldamento globale
Si verificano in presenza di inquinanti che, reagendo con       E’ l’innalzamento della temperatura media su scala
l’acqua nell’atmosfera, generano acidi che danneggiano la       globale registrata a partire dal 1880 quando iniziarono le
vegetazione, contaminano le acque e corrodono i                 misure. La causa di questo fenomeno climatico è
monumenti. Quasi sempre, a causare il fenomeno è                attribuita dagli scienziati all’incremento in atmosfera dei
l’anidride solforosa prodotta dall’uso dei combustibili         gas serra, generati dalle attività umane. L’Ipcc (Gruppo
fossili. Fino alla metà degli anni 80 le piogge acide erano     intergovernativo sul cambiamento climatico prevede che
comuni in molti paesi. In seguito però sono stati imposti       se non si attueranno strategie efficaci per ridurre le
standard di qualità alle industrie energetiche e oggi il        emissioni, la temperatura superficiale media potrebbe
fenomeno è limitato alla Cina, l’India e a pochi altri Paesi.   salire anche di 4,7°C entro il 2100.
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Gas serra                                                Fonti non rinnovabili
Sono componenti gassosi presenti in natura e              Sono fonti energetiche che prima o poi si esauriscono,
comprendono il vapore d’acqua, l’anidride carbonica, il   di costosa estrazione e spesso inquinanti. Sono per lo
metano, il protossido d’azoto e l’ozono. Per esempio il   più combustibili fossili come carbone, petrolio e gas
metano (CH4) deriva dalla decomposizione delle sostanze   naturale, che si sono formati milioni di anni fa. I pareri
organiche in assenza di ossigeno e viene emesso dai       su questo punto sono spesso discordanti, ma il petrolio
terreni paludosi. Le concentrazioni di questi gas some    (che consumiamo al ritmo di 1.096 barili al secondo)
aumentate come conseguenza dell’intensificarsi delle      potrebbe finire entro un centinaio di anni.
attività umane
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Buco dell’ozono                                                      CO2 di origine antropica
L’Ozono presente nella stratosfera filtra le radiazioni      E’ l’anidride carbonica prodotta dall’uomo; la
ultraviolette, nocive per la vita. Questa protezione è       principale fonte è l’uso dei combustibili fossili. Negli
stata però danneggiata da diversi inquinanti, e in           ultimi 250 anni, la concentrazione di anidride
particolare dai clorofluorocarburi contenuti negli spray e   carbonica nell’atmosfera è cresciuta di circa il 40%.
nei fluidi refrigeranti. Accordi internazionali hanno
bloccato la produzione di CFC, ma altri gas continuano a
danneggiare l’ozono.
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Cambiamento climatico                                 Sbiancamento dei coralli
E’ la variazione del clima sul nostro pianeta.    La perdita di colorazione nelle barriere coralline,
Ovvero il cambiamento dei parametri climatici     segnalata in molte parti del mondo, indica la morte
come precipitazioni, temperatura, nuvolosità,     dei minuscoli organismi che le costruiscono. I coralli,
direzione e intensità dei venti, umidità e così   infatti, vivono in simbiosi con alghe dette zooxantelle,
via. Il cambiamento è misurato in un lasso        che li nutrono e sono anche responsabili del colore. A
tempo che va da decenni a milioni di anni. Le     causa dell’innalzamento della temperatura e
cause dei cambiamenti climatici possono           dell’inquinamento, le alghe abbandonano i coralli, che
essere naturali o antropiche.                     quindi si sbiancano e diventano più sensibili alle
                                                  malattie
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Acidificazione degli oceani                                           Effetto serra
E’ la diminuzione del pH delle acque, valore che            E’ un fenomeno naturale senza il quale la vita sulla Terra non
indica la loro acidità (più è basso e più sono acide). Il   sarebbe possibile. E’ innescato dai gas presenti nell’atmosfera,
fenomeno è causato dall’aumento della CO2 negli             detti «gas terra», che lasciano passare la radiazione proveniente
oceani. Dall’età preindustriale a oggi, il pH è variato     dal Sole e ostacolano la fuoriuscita di calore verso lo spazio. Ciò
poco, ma questo è già compromettente alla vita nei          fa sì che sul nostro pianeta la temperatura sia maggiore di quella
mari. La maggiore acidità dell’acqua provoca infatti la     che ci sarebbe in assenza del fenomeno. Negli ultimi due secoli,
diminuzione di ioni carbonato, che sono il mattone          però, l’attività umana ha prodotto un aumento di gas serra,
fondamentale per la costruzione degli scheletri e dei       soprattutto CO2 e metano, è ciò sta provocando un’alterazione
gusci di molti organismi marini.                            dell’effetto serra, che finisce per «scaldare» la superficie
                                                            terrestre più del dovuto.
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Protocollo di Kyoto
E’ un trattato internazionale che ha
fissato le linee guida generali per la
riduzione delle emissioni inquinanti,
cioè i gas serra di origine antropica,
responsabili       del   riscaldamento
globale. E’ stato sottoscritto a Kyoto,
in Giappone, l’11 dicembre 1997 da
circa 180 Paesi, ma è entrato in vigore
il 16 febbraio 2005. Prevedeva che i
Paesi industrializzati riducessero le
emissioni di gas capaci di alterare il
clima di almeno il 5% (rispetto ai livelli
del 1990) entro il periodo 2008-2012.
L’obiettivo è stato però spostato al
2020.
Questo protocollo è stato un trattato
importante, ma è stato solo il primo di
una serie di passi che devono esser
fatti per contenere i cambiamenti
climatici in atto.
Stare nella natura fa bene alla salute… lo
    affermano anche gli scienziati
• Dal Scientific Reports del Regno Unito, trascorrere almeno due
  ore alla settimana nella natura è associato ad una salute
  migliore e ad un maggior benessere. Non importa se le due ore
  sono consecutive o frazionate. L’importante è passare da 120 a
  300 minuti in un ambiente naturale come un bosco, una
  spiaggia, lungo un fiume, in campagna o in un parco cittadino.
  Allo studio hanno partecipato quasi 20 mila persone nel Regno
  Unito, e a quanto pare l’effetto vale indipendentemente dall’età,
  dal genere, dalle condizioni di salute e da altre caratteristiche
  personali e socio-economiche. E’ ininfluente anche il tipo di
  esercizio svolto: se si fa sport immersi nella natura o ci si riposa
  il risultato è lo stesso. Non è ancora chiaro perché oltre la soglia
  dei 300 minuti non ci siano ulteriori benefici ma lo studio è
  ancora parziale. La ricerca non considera il tempo passato nel
  proprio giardino che potrebbe invece essere importante per il
  benessere delle persone, inoltre il campione dei partecipanti
  era piuttosto omogeneo e in altri contesti i risultati potrebbero
  esser diversi. Ma se lo studio fosse confermato, bisognerebbe
  rivedere la pianificazione dei centri urbani per dare a tutti la
  possibilità di avere un parco vicino a casa.
Piccoli gesti quotidiani che possiamo fare TUTTI per salvaguardare il Pianeta:
Fare una “spesa intelligente” Sempre nell’ottica di ridurre il più possibile i rifiuti,
soprattutto quelli di plastica, il consiglio è quello di usare delle borse di tela per la
spesa quotidiana e, quando possibile, utilizzare detersivi alla spina e prodotti sfusi.
Usare meno l’automobile quando è possibile, lasciare a casa l’auto e prendere i mezzi
pubblici o, se le distanze lo permettono, usare la bicicletta o camminare a piedi.
Faremmo qualcosa per l’ambiente e ne guadagneremmo anche in salute.
Impegnarsi contro la deforestazione è facile: è sufficiente non usare legno di prima
mano ma quello riciclato. Se abbiamo un camino ci sono prodotti di legno riciclato
anche per il fuoco domestico. Curiamo i giardini della nostra città: teniamoli da conto,
costringiamo gli amministratori a farlo. Ogni parco, ogni albero contribuisce a
migliorare il clima.
Arredare la casa con mobili di legno certificati FSC, cioè provenienti da foreste gestite
nel rispetto dell’ambiente, è un altro piccolo contributo utile alla causa
Usare la carta riciclata Anche se negli ultimi anni l’uso della carta si è notevolmente
ridotto, se ne spreca ancora molta. Usare preferibilmente carta riciclata, non stampare
mail o altri documenti se non strettamente necessario.
NON SPRECARE L’ACQUA L’acqua è un bene prezioso e nella vita di tutti i giorni ne
sprechiamo davvero tanta. Non lasciare scorrere l’acqua del rubinetto se non
strettamente necessario, utilizzare lavatrice e lavastoviglie sempre a pieno carico,
sostituire tubi o rubinetti che perdono sono solo alcuni dei modi per risparmiarla. non
utilizzare l’acqua in bottiglia, ma quella “del sindaco” (che è anche più controllata) al
massimo utilizzare i filtri che tolgono il cloro.
DIFFERENZIARE, DIFFERENZIARE, DIFFERENZIARE ... LA SPAZZATURA
Si rischia di finire seppelliti di rifiuti, le discariche delle grandi città sono al
collasso e gli inceneritori non li vuole nessuno. Allora iniziamo dalla
pattumiera di casa: umido, carta e plastica. Se tutti, ma proprio tutti
facessero la differenziata potremmo avere anche parecchio materiale di
recupero, come il compost fatto con l’umido, il pile con la plastica.

RICICLARE E USARE OGGETTI DI SECONDA MANO
Tutto ha una seconda vita, carta, cartone, stoffa, fondi di caffè. Insomma
tutto si può riutilizzare, fa bene al pianeta e alle nostre tasche. Gli abiti di
lana per esempio possono diventare dei raccogli polvere perfetti, gli scarti
di frutta e verdura e anche i fondi di caffè possono diventare compost per
il giardino. E poi alcuni oggetti possono essere acquistati di seconda
mano, e se qualche mobile non ci serve più possiamo proporre uno
scambio. Il vecchio cellulare? Si può donare ad alcune organizzazioni che
lo rimettono in funzione per le persone dei paesi più poveri.

Scegliere cosmetici e detersivi ecologici aiuto concreto viene dalla
scelta dei prodotti per la pulizia del corpo e della casa, detergenti e
cosmetici eco-bio, senza parabeni e altre sostanze tossiche.
Ottimizzare il riscaldamento Evitare di tenere il riscaldamento della
propria casa a una temperatura superiore ai 19°. Sostituire i vecchi
infissi per migliorare l’efficienza energetica (e risparmiare).ABBASSARE
ANCHE IL RISCALDAMENTO DI CASA
Ridurre il consumo di carne e pesce
Gli allevamenti intensivi hanno un impatto molto forte
sull’ambiente. Una dieta varia, composta prevalentemente da
frutta, verdura e proteine vegetali (soprattutto se a km 0) fa bene
al fisico ma anche alla Terra che ci ospita.

I pannolini usa e getta sono tra gli oggetti più inquinanti e difficili
da smaltire. Utilizzare dei pannolini lavabili può fare un’enorme
differenza, tra l’altro irritano molto meno la pelle dei bambini.
Nella foto il confronto tra quanti pannolini usa e getta
corrispondono a solo 4 di quelli lavabili

  Ridurre l’utilizzo di elettrodomestici e soprattutto acquistare quelli
 di classe A, che sono a bassissimi livelli di consumo, utilizzarli
 sempre a pieno carico, lavatrici e lavastoviglie. Tenere il frigorifero a
 5°C o più, usare la luce solo se necessaria e sostituire le vecchie
 lampadine con quelle a risparmio energetico, durano di più e
 consumano meno.
Le rinnovabili, le energie alternative a gas e petrolio solo la soluzione
ideale per contribuire ad abbassare il livello di CO2: installare
pannelli solari e fotovoltaici o piccoli generatori eolici, ma anche
mettere solo i doppi vetri o rivestirle con materiali isolanti fa la
differenza.
L'emergenza Coronavirus sta cambiando le nostre abitudini, la nostra
vita, ma anche l'ambiente che ci circonda. Nonostante la tragedia che
stiamo vivendo, il rallentamento della vita quotidiana ci sta
mostrando come la natura sia in grado di riprendersi i suoi spazi. E
molto velocemente. Meno inquinamento si traduce, senza alcun
dubbio, in un enorme cambiamento per l'ambiente. A dimostrarlo
sono le immagini che arrivano da tutta Italia: cinghiali immortalati per
le strade deserte, delfini e cigni che si riappropriano delle acque
italiane, i canali di Venezia improvvisamente limpidi. Ma cosa sta
accadendo?

In India, la grandiosa catena dell'Himalaya torna a sfoggiare le sue
creste bianche per la prima volta dopo oltre 30 anni. Uno spettacolo
per gli abitanti del Punjab, la regione nel nord dell'India. Uno show
che si può cogliere anche a 200km di distanza. Il cosiddetto lockdown
ha diminuito talmente tanto l'inquinamento da averlo reso possibile.
A seguito delle forti restrizioni indotte anche in India da due
settimane per l'emergenza Coronavirus, che ha permesso una
riduzione anche sensibile delle polveri sottili. A Nuova Delhi si stima
un calo del 44% della concentrazione di polveri sottili, a livello
nazionale del 33%.
Questa immagine rende bene l’idea… la Natura si sta riappropriando dei propri spazi,
con numerosi avvistamenti di animali in situazioni e luoghi inusuali, ovvero non solo
nelle campagne ma anche nei centri cittadini.
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