PANNELLO di CONTROLLO - ANNO 2020 - Sullo stato e sull'evoluzione delle acque del Lago di Lugano - Cipais
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PANNELLO di CONTROLLO Sullo stato e sull'evoluzione delle acque del Lago di Lugano Il documento è stato redatto a cura del Segretariato Tecnico della CIPAIS ANNO 2020 Commissione Internazionale per la Protezione delle Acque Italo – Svizzere
SOMMARIO Premessa 2 L3 9: Antibiotico resistenza nei batteri lacustri 26 Il Territorio di interesse per la CIPAIS 3 L3 11: Produzione primaria 27 Il Lago di Lugano 4 L3 12: Concentrazione media di fosforo e azoto 28 Indicatori del Pannello di controllo 5 L3 13: Concentrazione dell'ossigeno di fondo 29 Quadro Ambientale del 2019: aspetti limnologici 6 Tematica: Inquinamento delle acque Quadro Ambientale del 2019: sostanze inquinanti 7 L4 1: Carico di fosforo totale e azoto totale in ingresso a lago 30 Comparto: Ambiente lacustre L4 2: Microinquinanti nell’ecosistema lacustre 31, 32, 33 Tematica: Antropizzazione e uso del territorio e delle risorse naturali Comparto: Bacino idrografico L1 1: Prelievo ad uso potabile 8 Tematica: Antropizzazione e uso del territorio e delle risorse naturali L1 2: Zone balneabili 9 B1 1: Uso del suolo 34 L1 4: Pescato 10 B1 2: Percorribilità fluviale da parte delle specie ittiche 35 L1 5: Potenziale di valorizzazione delle rive 11, 12 Tematica: Ecologia e biodiversità Tematica: Idrologia e clima B3 1: Elementi chimico - fisici 36 L2 1: Livello lacustre 13 B3 2: Macroinvertebrati bentonici 37 L2 2: Temperatura media delle acque nello strato 0-20 m e profondo 14 Tematica: Inquinamento delle acque L2 3 Massima profondità di mescolamento 15 B4 2: Stato delle opere di risanamento 38 Tematica: Ecologia e biodiversità B4 3: Funzionamento degli impianti di depurazione 39 L3 1: Colonizzazione delle sponde da parte del canneto 16 Glossario L3 2: Abbondanza relativa delle principali macrofite 17 L3 3: Morfologia delle rive lacustri 18, 19, 20 L3 4: Trasparenza 21 19 L3 5: Clorofilla a 22 L3 6: Fitoplancton 23, 24 L3 7: Biomassa delle popolazioni zooplanctoniche 25 1 Pannello di Controllo del Lago di Lugano 2020
PREMESSA Il Pannello di controllo attraverso una serie di indicatori, che in forma sintetica e facilmente fruibile forniscono preziose informazioni sullo stato e l’evoluzione della qualità dei Laghi Maggiore e di Lugano, costituisce uno strumento di verifica dell’efficacia dei provvedimenti intrapresi per conseguire gli obiettivi di risanamento fissati dalla CIPAIS nell’ambito del Piano d’azione. Gli indicatori ambientali sono parametri sintetici che rappresentano in modo significativo un certo fenomeno ambientale e ne permettono la valutazione nel tempo. In letteratura esistono diversi modelli per la definizione di indicatori di sostenibilità ambientale, la più consolidata classificazione in uso nel campo della valutazione ambientale, che fornisce un quadro logico per approfondire ed analizzare i problemi socio- economico-ambientali e, successivamente esprimerne, attraverso gli indicatori il livello di qualità e le alternative progettuali di miglioramento, è quella del modello per la definizione di indicatori di sostenibilità ambientale “DPSIR” (Determinanti-Pressioni-Stato-Impatto-Risposta) messo a punto dall’Agenzia Europea dell’Ambiente. Le Determinanti (o Fonti di pressione) descrivono le attività antropiche che hanno conseguenze ambientali: attività industriali, agricoltura, energia, ecc. Le Pressioni costituiscono gli effetti delle attività antropiche sull’ambiente: le sostanze rilasciate nell’ambiente, il consumo di risorse, ecc. Lo Stato rappresenta le condizioni ambientali e la qualità delle risorse in termini fisici, chimici, biologici. Gli Impatti sono gli effetti dei cambiamenti sulla salute umana, sulla conservazione della natura. Le Risposte sono le misure adottate da soggetti pubblici e privati per migliorare l’ambiente e per prevenire e mitigare gli impatti negativi. Gli indicatori del Pannello di controllo sono così classificati secondo questo modello. I comparti ambientali considerati nel Pannello di controllo sono: • ambiente lacustre; • bacino idrografico. Per ogni comparto considerato vengono analizzate le variabili inerenti le seguenti tematiche: • Antropizzazione e uso del territorio e delle risorse naturali; • Ecologia e biodiversità; • Idrologia e clima; • Inquinamento delle acque. Il core set di indicatori è composto da 31 elementi, necessari e sufficienti, per la rappresentazione dello stato di qualità delle acque dei Laghi di Lugano e Maggiore, bacini lacustri d’interesse per la Commissione, e delle pressioni agenti nei bacini imbriferi. Gli indicatori sono riportati nello schema a lato. Alcuni indicatori (L3 8, L3 10 e L3 15) non sono applicati nel Pannello di controllo del Ceresio in quanto, al momento, non sono oggetto di ricerche o indagini avviate per il bacino lacustre o il suo bacino imbrifero. Gli indicatori dei pannelli di controllo del lago Maggiore e di Lugano possono non risultare identici, poiché parzialmente diversi possono essere gli obiettivi di ricerca cui si riferiscono i parametri esaminati. 2 Pannello di Controllo del Lago di Lugano 2020
IL TERRITORIO DI INTERESSE PER LA CIPAIS La Commissione Internazionale per la Protezione delle Acque Italo Svizzere (CIPAIS) si occupa da più di 30 anni delle problematiche inerenti l’inquinamento delle acque italo- elvetiche, promuovendo attività di ricerca e di monitoraggio per determinarne l’origine, la natura e l’evoluzione, allo scopo di fornire agli enti preposti le giuste indicazioni per avviare le opportune azioni di risanamento e di tutela ambientale degli ecosistemi lacustri. Il territorio di interesse della CIPAIS corrisponde principalmente con i bacini idrografici del Lago Maggiore che a sua volta comprende quello del Lago di Lugano. Suddivisione amministrative del bacino imbrifero Stato Italia, Svizzera Regione Piemonte (Province di Novara e del Verbano Cusio Ossola) Unità Regione Lombardia (Province di Varese e di Como) territoriali Cantoni Grigioni, Ticino e Vallese Caratteristiche morfometriche del bacino imbrifero Totale Svizzera Italia Area 6.599 3.369,5 3.229 (Km2) Altitudine massima 4.633 (m.s.l.m.) Altitudine media 1.270 (m.s.l.m.) 3 Pannello di Controllo del Lago di Lugano 2020
IL LAGO DI LUGANO Il Lago di Lugano o Ceresio è situato in corrispondenza della fascia territoriale di confine tra la Nel Bacino Sud ed in quello di Ponte Tresa lo stato di ossigenazione risulta precario nella Svizzera (Cantone Ticino) e l'Italia (Regione Lombardia) ad una quota di 271 m s.l.m. seconda parte dell'anno (< 4 g/m3 di ossigeno disciolto) già a partire da circa 25 m di Il bacino lacustre ha un'origine fluvio-glaciale, il Ceresio giace in una valle originata profondità e si riduce gradualmente fino a zero nelle vicinanze del fondale. dall'erosione fluviale nel corso del Messiniano, plasmata poi dai ghiacci durante l'ultimo periodo glaciale nel Pleistocene. Il lago è composto da tre diversi bacini: il Bacino Nord (tra Melide e La Commissione Internazionale per la protezione delle acque italo-svizzere ha promosso, a partire Porlezza) e il Bacino Sud (tra Capolago e Agno), separati dal ponte-diga di Melide costruito in dal 1978, dettagliate ricerche limnologiche finalizzate al pieno recupero del lago. Sulla base dei passato su una morena sublacuale, ed il piccolo bacino di Ponte Tresa situato in prossimità risultati conseguiti nel lungo periodo, il piano di protezione ambientale si è così posto l'obiettivo dell'emissario, il Fiume Tresa. di ridurre il carico di fosforo dal bacino ad un livello al di sotto delle 22 t P/anno per il Bacino Sud I tre bacini presentano caratteristiche morfologiche e idrologiche diverse. Il Bacino Nord è molto e delle 18 t P/anno per il Bacino Nord in modo da mantenere costantemente nel lago profondo con un bacino imbrifero limitato (270 Km2) rispetto al volume idrico (4.68 Km3), di concentrazioni di fosforo inferiori ai 30 mg P/m3. Dagli anni '80 ad oggi si è verificata una conseguenza presenta un elevato tempo teorico di ricambio, circa 12 anni. sensibile riduzione sia nei carichi sia nelle concentrazioni di fosforo, particolarmente evidenti per il Bacino Sud con condizioni che tendono alla mesotrofia, mentre il Bacino Nord si trova ancora Il processo di eutrofizzazione delle acque lacustri, iniziato negli anni '50, ha provocato negli strati in uno stato eutrofo. profondi del Bacino Nord la scomparsa dell'ossigeno e l'aumento della densità salina: lo stato meromittico in cui si è trovato questo bacino per alcuni decenni ha comportato un sensibile Caratteristiche morfometriche del Lago di Lugano aumento del tempo di permanenza delle acque oltre i 100 m di profondità oltre che un accumulo di sostanze. Solo di recente si è verificato per due anni successivi il rimescolamento completo delle LAGO DI Totale Bacino nord Bacino sud acque con la interruzione temporanea della meromissi. LUGANO Area 565,6 269,7 295,9 (Km2) Superficie del lago 48,9 27,5 21,4 (Km2) Volume 6,5 4,7 1,8 (m3) Profondità media 134 171 85 (m) Profondità massima 288 288 95 (m) Tempo teorico medio di ricambio 8,2 11,9 2,3 (anni) 4 Pannello di Controllo del Lago di Lugano 2020
INDICATORI DEL PANNELLO DI CONTROLLO La CIPAIS ha individuato, per ogni indicatore, specifici obiettivi da perseguire. Viene qui rappresentato, in una scala di riferimento costituita da 10 step di qualità, lo stato al 2010 (anno di pubblicazione del primo pannello di controllo) e lo stato attuale con la tendenza rispetto al 2019 degli indicatori, raffrontati con l’obiettivo di riferimento. Per Bacino Nord si intende la stazione di Gandria, mentre Melide e Figino sono compresi nel Bacino Sud. 0 100 30 0 100 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 Lombardia L1 2 Zone Balneabili (%) L3 12 Concentrazione 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 Bacino Nord 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 Svizzera media di azoto e 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 Bacino Sud 0 60 100 Fosforo (µgP/L) 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 Bacino Nord 4 L2 3 Massima profondità di 0 10 mescolamento (m) 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 Bacino Sud 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 Gandria L3 13 0 5 10 Concentrazione 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 Melide 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 Gandria dell’Ossigeno di fondo (mgO2/L) 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 Figino L3 4 Trasparenza (m) 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 Melide 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 Figino 18 0 100 0 2,5 - 4 5,5 L4 1 Carico di 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 Bacino Nord 1 1,5 2 2,5 3 3,5 4 4,5 5 5,5 Gandria Azoto e Fosforo 0 22 100 L3 5 Clorofilla (µg/L) Totale in ingresso 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 Bacino Sud 1 1,5 2 2,5 3 3,5 4 4,5 5 5,5 Melide al lago (tP/a) 0 100 1 1,5 2 2,5 3 3,5 4 4,5 5 5,5 Figino B3 1 Elementi 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 chimico – fisici (%) 0 28 100 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 Gandria L3 6 Fitoplancton focus B3 2 0 100% (% cianobatteri) 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 Melide Macroinvertebrati 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 bentonici (%) 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 Figino 0 150 550 Legenda Stato attuale e tendenza rispetto al 2019 50 100 150 200 250 300 350 400 450 500 Gandria L3 11 Produzione primaria (g/m2 a) Obiettivo Incremento 50 100 150 200 250 300 350 400 450 500 Melide Soglia critica Stazionarietà 50 100 150 200 250 300 350 400 450 500 Figino Decremento Stato al 2010 5 Pannello di Controllo del Lago di Lugano 2020
QUADRO AMBIENTALE DEL 2020: ASPETTI LIMNOLOGICI Dal punto di vista meteorologico, il 2020 è stato segnato da temperature e soleggiamento annuale dell’ecosistema lacustre. Dal punto di vista fisico e chimico, gli effetti degli inverni miti superiori alla norma. In particolare, l’inverno 2019/20 è stato eccezionalmente mite. A Lugano, in includono circolazioni deboli, esigui rifornimenti epilimnetici di fosforo, e ridotta re- questa stagione, la temperatura media è stata di ben 2.3°C superiore alla norma. ossigenazione ipolimnetica. Da punto di vista biologico, gli effetti appaiono complessi e La qualità chimica dei corsi d’acqua monitorati (tributari principali ed emissario) è variata tra paradossali. Infatti, nonostante la ridotta disponibilità di fosforo, gli inverni miti conducono spesso sufficiente (2 corsi d’acqua su 9, o 2/9) e carente (7/9). Il tipo di inquinamento più diffuso è stato a forti accumuli di biomassa fitoplanctonica, soprattutto in estate, a causa della ridotta edibilità l’arricchimento in macronutrienti, riscontrato quasi ovunque (7/9). A questo hanno seguito delle specie dominanti. l’inquinamento dovuto ai composti nocivi dell’azoto (3/9) e l’inquinamento organico (1/9). Il Rio Molti di questi effetti (de-ossigenazione, accumuli di biomassa fitoplanctonica, ecc.) coincidono Bolletta e il Laveggio, con 5 e 6 indicatori di qualità insufficienti su 8, hanno mostrato una qualità con i principali sintomi dell’eutrofizzazione lacustre. Questa coincidenza suggerisce che il delle acque particolarmente carente. riscaldamento climatico potrebbe affievolire il miglioramento dello stato del lago atteso a causa I carichi esterni di fosforo (bacino nord: 18.6 t, bacino sud: 38.2 t) sono apparsi in rialzo e non dell’abbattimento dei carichi di fosforo. Ovvero, il miglioramento dello stato del lago richiederà ancora conformi agli obiettivi di risanamento. probabilmente abbattimenti di fosforo più incisivi di quelli previsti per compensare gli effetti del Per quel che riguarda la fisica lacustre, il 2020 è stato caratterizzato da una circolazione tardo- cambiamento climatico. invernale insolitamente debole e incompleta in entrambi i bacini. Nel bacino nord, il mescolamento non si è spinto oltre i 36 m di profondità. Nel bacino sud, il mescolamento ha raggiunto la profondità massima di soli 40 m. Questo valori eguagliano (bacino nord) o costituiscono il nuovo minimo (bacino sud) della serie storica 1983-2020. Dal punto di vista chimico, a causa della debole circolazione, il rifornimento epilimnetico di fosforo è stato particolarmente esiguo. Le concentrazioni di Ptot misurate alla circolazione nello strato 0-20 m vanno annoverate tra le più basse dell’intera serie storica (Gandria: 11 μg Ptot /L, Melide: 30 μg Ptot /L, Figino: 28 μg Ptot /L). Inoltre, l’ossigenazione delle acque profonde è apparsa nuovamente critica. In entrambi i bacini gli strati inferiori a ca. 50 m sono rimasti permanentemente ipossici o anossici. Il popolamento fitoplanctonico ha mostrato un aumento significativo delle cianoficee rispetto agli anni precedenti, attribuibile principalmente alle forme filamentose Planktothrix rubescens, Pseudanabaena e Limnothrix. Due cianobatteri, P. rubescens e Microcystis sp., hanno inoltre sviluppato fioriture superficiali nel corso del l’anno. Tra le altre particolarità dell’andamento del fitoplancton si segnalano la dominanza delle grosse diatomee coloniali rispetto alle forme di piccole dimensioni e lo scarso sviluppo estivo delle cloroficee. La biomassa fitoplanctonica, rappresentata dalla concentrazione di clorofilla a nello strato produttivo (0-20 m), è cresciuta ulteriormente rispetto al biennio precedente. I valori estivi, spesso usati come un indice dello stato trofico, sono quasi raddoppiati. Nonostante l’aumento della biomassa fitoplanctonica, la produzione primaria si è ridotta rispetto al 2019 in tutte le stazioni, in linea con la tendenza osservata negli ultimi anni. Lo zooplancton da crostacei ha mostrato valori di biomassa vicini ai minimi delle serie storiche. In termini di biomassa hanno dominato i copepodi ciclopoidi, mentre le biomasse dei cladoceri filtratori (Daphnia longispina s.l., Bosmina spp., Diaphanosoma brachyurum) e dei cladoceri predatori (Leptodora kindtii e Bythotrephes longimanus) sono risultate particolarmente basse. I risultati illustrano in modo chiaro gli effetti di anni (e soprattutto di inverni) miti sull’andamento 6 Pannello di Controllo del Lago di Lugano 2020
QUADRO AMBIENTALE DEL 2020: SOSTANZE INQUINANTI E MICROPLASTICHE L’obiettivo principale del 2020 ero lo svolgimento di una prima indagine volta ad identificare fonti frazione 5-1 mm è di 585 ± 609 MP/m2 e rispettivamente, per la frazione 1-0.3 mm, 2'396 ± 2'085 puntuali di contaminazione da sostanze liposolubili nei principali immissari del Ceresio. Lo studio MP/m2. La variabilità delle concentrazioni di MP misurate su nove rive del Lago Ceresio è è stato pianificato in particolare alla luce dei risultati della campagna CIPAIS 2015, che dopo le estremamente elevata, il che significa che da una riva all'altra le concentrazioni di MP sono indagini sulla fauna ittica aveva portato ad ipotizzare la presenza di fonti puntuali di estremamente diverse. contaminazione da ritardanti di fiamma polibromurati (PBDE) nel bacino imbrifero del lago Tra le rive del Lago Ceresio campionate, le due più inquinate sono quelle di Agnuzzo e del delta Ceresio. della Magliasina, nel bacino sud. Le più alte concentrazioni di MP osservate sono: per le particelle Questo nonostante fortunatamente la successiva campagna del 2018 aveva mostrato una di dimensioni da 5 a 1 mm, 2'056 ± 2'189 MP/m2 e rispettivamente, 6'633 ± 3'625 MP/m2 per le riduzione della contaminazione. In questo studio, la ricerca di PBDE nelle acque di nove immissari particelle di taglia da 1 a 0.3 mm. del lago è stata estesa anche ai bifenili policlorurati (PCB), sostanze presenti nell’ecosistema del Le due rive meno inquinate invece si trovano in prossimità di Melano e Brusino, sempre nel Ceresio a livelli di sottofondo ma sempre di stretta attualità, vista la loro rilevanza bacino sud: per le MP di taglia da 5 a 1 mm, 67 ± 71 MP/m2, misurate a Brusino e per le MP di ecotossicologica. dimensioni 1 a 0.3 mm, 300 ± 173 MP/m2, osservate a Melano. Nella ricerca CIPAIS 2020, sono stati impiegati per la prima volta sul Ceresio dei campionatori Questa importante variazione tra i siti più inquinati e quelli meno inquinati sembra essere passivi in polidimetilsilossano. Questi dispositivi permettono di raccogliere per lunghi periodi spiegata dal fatto che i due siti più inquinati siano in prossimità degli affluenti Vedeggio e (anche 30 giorni) diverse sostanze idrofobe come PCB e PBDE. Tra i vantaggi del campionamento Magliasina, oltre a essere vicini a una zona industriale e popolata come Agno. Altri fattori come le passivo figura la possibilità di misurare concentrazioni mediate di un determinato inquinante condizioni del vento, il tipo di substrato, la frequentazione delle rive e le precipitazioni anche molto basse e altrimenti difficili da osservare. contribuiscono a spiegare ulteriormente questa alta variabilità. A livello generale, i risultati di questo studio hanno mostrato delle concentrazioni di PBDE e PCB Questi dati sono stati ottenuti frazionando i vari campioni ed estraendo le MP basandosi superiori nei corsi d’acqua maggiormente sottoposti a pressione antropica. Le differenze relative unicamente su un’identificazione visiva grazie all’uso di uno stereomicroscopio. Quando è stata appaiono maggiori per i PBDE rispetto ai PCB. A livello assoluto, anche se per un confronto applicata una separazione di densità come ulteriore procedura di estrazione, la concentrazione di robusto sarebbe necessario considerare tutti i possibili congeneri, le concentrazioni di PCB MP è triplicata. appaiono 3-4 volte superiori rispetto a quelle dei PBDE. Le concentrazioni maggiori di PCB sono Questo indica che le scelte metodologiche hanno un impatto importante sui risultati e quindi una state riscontrate nel fiume Laveggio, seguito dal Cuccio e appaiono mediamente analoghe o valutazione del tasso di errore dovrebbe essere sempre eseguita. Inoltre, è anche fondamentale superiori a quelle riscontrate dalla CIPEL sul Lemano. I fiumi con residui più marcati di PBDE sono per garantire un confronto tra diversi set di dati di studi differenti. risultati essere Laveggio, Cassarate, Scairolo e Bolletta. Per questi contaminanti, i residui negli La maggior parte delle MP trovate sulle rive del Lago Ceresio erano composte da polistirene affluenti del Ceresio appaiono mediamente analoghi a quelli riscontrati nel Lemano. (45%), polietilene (33%) e polipropilene (11%), che riflettono i tipi di polimeri plastici più Questa indagine fornisce una prima serie di risultati sulle concentrazioni di PCB e PBDE negli consumati al mondo (PlasticsEurope, 2020). affluenti principali del Lago Ceresio, elaborando i profili di presenza di questi inquinanti per Le concentrazioni di MP misurate sulle rive del Lago Ceresio sono risultate più elevate rispetto ad ciascun fiume e quantificando la variazione stagionale delle concentrazioni. Benché non siano altre sei rive di laghi svizzeri (Faure & De Alencastro, 2014), anche se l'unità di grandezza è state rilevate differenze molto appariscenti tra i diversi corsi d’acqua, i risultati possono essere complessivamente la stessa. Questa differenza potrebbe essere spiegata dalle precipitazioni utilizzati per pianificare ulteriori approfondimenti. In questo contesto, l’approccio con prima del campionamento, dal piccolo volume d’acqua del Lago Ceresio, da una differenza nel campionatori passivi si dimostra promettente. tipo di substrato tra questi due studi o da una reale variabilità tra questi diversi bacini. Le concentrazioni di MP misurate sulle nove rive lacustri erano significativamente più alte di Un altro studio condotto dalla Sezione 3 «Ambienti litorali e tematiche emergenti» riguarda la quelle trovate nell'acqua superficiale dello stesso lago, il Lago Ceresio. Questo risultato rafforza Valutazione dell’inquinamento da microplastiche nelle rive del Lago Ceresio. l'idea che le rive sono un importante compartimento di accumulo e di deposizione per le MP, la Negli ultimi anni, la consapevolezza pubblica e scientifica dell'inquinamento da microplastiche zona pelagica invece, svolge un ruolo di via di trasporto. nell'ambiente è aumentata significativamente, tuttavia non esistono ancora molti dati empirici al Questo studio aggiunge un’importante parte di dati sulla distribuzione delle MP negli ecosistemi riguardo. Per questo motivo, la Commissione Internazionale per la Protezione delle Acque Italo- d'acqua dolce e può quindi essere il punto di partenza per ulteriori progetti su questo argomento. Svizzere (CIPAIS) ha deciso di studiare per la prima volta la presenza di MP nelle rive del Lago Ceresio, completando e integrando i dati a una ricerca svolta nel 2014 dal Politecnico di Losanna (EPFL) su sei laghi svizzeri (Faure & De Alencastro, 2014). La concentrazione media di microplastiche (MP) misurata in nove rive del Lago Ceresio per la 7 Pannello di Controllo del Lago di Lugano 2020
COMPARTO TEMATICA DPSIR Ambiente lacustre Antropizzazione e uso del territorio e delle risorse naturali Determinanti Quantità d'acqua prelevata dai corpi idrici per la produzione di acqua potabile L1 1 PRELIEVO AD USO POTABILE DESCRITTORI Ubicazione dei punti di Volumi prelevati captazione per il prelievo ad Tipologia di trattamento uso potabile nel 2020 (a STATO E TENDENZA destra); dati relativi agli Attualmente i prelievi di acque lacustri destinate ad uso potabile sono effettuati regolarmente in impianti di potabilizzazione territorio svizzero. Nella città di Lugano, in Cantone Ticino, il prelievo ad uso potabile e volume d'acqua annuo dell’impianto di Lugano – Castagnola costituisce ad oggi il 71% circa del totale di prelevato a lago, con approvvigionamento idrico a lago, il cui volume complessivo nel 2020 è di 4.673.979 m³ (circa il 2 riferimento alle acque % in meno rispetto all'anno precedente); viene inoltre effettuato il prelievo a lago ad uso potabile destinate alla distribuzione anche per il Comune di Paradiso, che nel 2020 rappresenta l’11% circa del volume totale in acquedotti pubblici prelevato. Il punto di approvvigionamento di Barbengo nel 2020 ha mostrato un incremento del (sotto) 7% circa di volumi prelevati rispetto al 2019, rappresentando circa il 17 % del totale. La presa di Vico Morcote costituisce il 2% del prelievo a lago e nel 2020 ha registrato un aumento dei volumi prelevati dell’1% circa rispetto all’anno precedente. È inoltre prevista la realizzazione entro il 2025 di una captazione a Riva San Vitale da 100 L/s per alimentare il Mendrisiotto tramite una dorsale che giungerà fino a Chiasso. Prelievo ad uso potabile espresso come volume d'acqua annuo prelevato a lago con riferimento alle acque destinate alla distribuzione in acquedotti pubblici Portata di prelievo autorizzata, volumi prelevati nel 2020 e tipologia di trattamento effettuato negli impianti di potabilizzazione Comune di Lavena Ponte Tresa Comune di Lugano-Castagnola Portata in Comune di Paradiso Comune di Vico Morcote Volumi prelevati Punto Prelievo concessione Tipologia di trattamento Barbengo (m3/a) L/s 5.500.000 5.000.000 Volumi prelevati m3/anno Lugano – Castagnola Filtrazione su sabbia, 4.500.000 50 3.298.207 (TI) ozonizzazione 4.000.000 3.500.000 3.000.000 Flocculazione, filtrazione su 2.500.000 Barbengo (TI) 60 776.810 sabbia, filtrazione su carboni 2.000.000 attivi, irraggiamento UV 1.500.000 1.000.000 Flocculazione, filtrazione su 500.000 Vico Morcote (TI) 25 101.253 sabbia di quarzo 0 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 Paradiso – Capo San 40 497.709 Filtrazione, ozonizzazione Martino (TI) 8 Pannello di Controllo del Lago di Lugano 2020
COMPARTO TEMATICA DPSIR Ambiente lacustre Antropizzazione e uso del territorio e delle risorse naturali Stato L1 2 ZONE BALNEABILI Tratti costieri considerati balneabili in riferimento alla qualità batteriologica delle acque DESCRITTORI Ripartizione in classi di qualità delle acque di Classe di qualità delle acque di balneazione balneazione per il Lago di Lugano e idoneità alla Anno 2020 balneazione nell'anno 2020 delle spiagge monitorate Percentuale di spiagge balneabili in Lombardia e Cantone Ticino OBIETTIVO L'obiettivo per questo indicatore consiste nel raggiungimento dell'idoneità alla balneazione nel 100% delle spiagge. La Direttiva 2006/7/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, relativa alla gestione della qualità delle acque di balneazione prevede la valutazione qualitativa delle acque Lombardia secondo 4 classi di qualità (eccellente, buona, sufficiente e scarsa). Un'acqua è balneabile se risulta almeno di classe sufficiente. Ai sensi di detta normativa vengono eseguiti controlli di tipo microbiologici, analisi di parametri chimico-fisici e l’attuazione di uno specifico piano di monitoraggio algale per rilevare la presenza di cianobatteri, dannosi per la salute pubblica. STATO E TENDENZA 100% Nel corso della stagione estiva dell'anno 2020 tutte le spiagge attrezzate del Lago di Lugano sono risultate idonee alla balneazione. Delle 46 spiagge monitorate, la ripartizione in classi di qualità delle acque di balneazione evidenzia Spiagge Balneabili Spiagge non Balneabili l'attribuzione a 40 spiagge la classe eccellente, a 2 sito la classe buona, mentre 4 spiagge svizzere Svizzera non sono state classificate. Le informazioni di dettaglio sulla qualità delle acque di balneazione sono informazioni consultabili nei siti dell’Agenzia Ambientale Europea e del Portale Acque del Ministero della Salute Italiano. 100% Distribuzione delle classi di qualità delle acque di balneazione nel 2020 nel Obiettivo: 100% delle Stato attuale Lago di Lugano spiagge balneabili 40 0% 100% 35 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 Svizzera 30 Eccellente 25 Buona 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 Lombardia 20 Sufficiente 15 Scarsa 10 Non classificato 5 0 LOMBARDIA SVIZZERA 9 Pannello di Controllo del Lago di Lugano 2020
COMPARTO TEMATICA DPSIR Ambiente lacustre Antropizzazione e uso del territorio e delle risorse naturali Pressioni Caratterizzazione del pescato professionale L1 4 PESCATO Pescato professionale e sua composizione specifica dal 1978 al 2020 DESCRITTORI Pescato professionale, Pesca dilettantistica 90,00 ACERINA OBIETTIVO 80,00 SILURO L'obiettivo principale ai fini della conservazione del patrimonio ittico consiste nella tutela delle GARDON 70,00 ALTRI specie autoctone e degli ambienti acquatici; in particolare, la CIPAIS si propone l'obiettivo di TINCA conseguire una condizione dell'ecosistema prossima a quella naturale in cui le attività di pesca 60,00 CARPA non compromettano la conservazione o il ripristino delle popolazioni ittiche delle specie t/anno 50,00 ANGUILLA autoctone e, secondariamente, anche di quelle di maggiore interesse commerciale quali 40,00 BOTTATRICE salmonidi, pesce persico, lucioperca e coregone. LUCCIO 30,00 STATO E TENDENZA PERSICO TROTA Il prodotto complessivo della pesca professionale nel 2020 si è attestato a 21.63 t/a (-5.8 t/a, -21% 20,00 LUCIOPERCA rispetto all’anno precedente), facendo registrare il valore più basso del periodo post-Chernobyl. 10,00 PERSICO REALE L’analisi dei dati nazionali rivela che tale contrazione è da attribuire sia al comparto svizzero (-3.6 SALMERINO 0,00 ALBORELLA t/a, -18%), sia a quello italiano (-2.2 t/a, -33%). L’analisi della resa di pesca lascia presupporre che 1978 1980 1982* 1984 1986 1988' 1990* 1992 1994 1996 1998 2000 2002 2004 2006 2008 2010 2012 2014 2016 2018 2020 AGONE il calo nel pescato complessivo non vada ricercato in una diminuzione dello sforzo prodigato dai COREGONI pescatori, bensì in un nuovo calo nella disponibilità della risorsa ittica (almeno per quanto TROTE concerne il comparto svizzero). Le oscillazioni registrate nel pescato delle singole specie sono generalmente contenute e rientrano quasi tutte nel normale ambito di variabilità, ad eccezione del lucioperca e del gardon: Pescato professionale totale con distinzione tra specie litorali e pelagiche dal 1978 al 2020 queste due specie hanno fatto registrare un nuovo calo del pescato, fatto che ha determinato il risultato complessivamente basso per 2020. Il pescato di lucioperca si è attestato a 3.41 t/a (-1.66 90 TOT. SPECIE PELAGICHE t/a, -33%), rientrando dai valori eccezionalmente alti rilevati nel biennio precedente e 80 riportandosi sui valori medi riscontrati dal 2010. Allo stesso modo, anche il gardon si situa in una TOT. SPECIE LITORALI 70 fase discendente dopo un periodo contraddistinto da particolare abbondanza: 7.5 t/a nel 2020 (- 3.5 t/a, -32%). 60 Le catture con reti di coregone avevano fatto segnare una crescita molto marcata fino al 2015 e t/anno 50 una stabilizzazione attorno alle 1.5 t/a nel biennio 2018/19, nel 2020 hanno raggiunto le 2.0 t/a 40 (+0.45t/a, +29%). Le catture di luccio reale – che avevano fatto registrare delle importanti diminuzioni dal 2015 in poi – si sono momentaneamente stabilizzate a 0.5 t/a (+0.14 t/a, +38%), 30 situandosi al di sopra dei valori medi generalmente osservati prima dell’anno 1998. La 20 distribuzione del pescato tra specie pelagiche e litorali si attesta come di consueto nettamente a 10 favore di quest’ultime, con valori sistematicamente superiori all’80% dal 1992 in poi. Sul fronte delle nuove specie esotiche a carattere invasivo, il siluro continua a manifestarsi nel 0 1978 1979 1980 1981 1982* 1983* 1984 1985 1986 1987" 1988' 1989 1990* 1991* 1992 1993* 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 pescato dei professionisti, riconfermando la propria presenza sia in territorio svizzero che italiano. Le catture risultano tuttavia sporadiche dal punto di vista ponderale e si attestano stabilmente a 0.02 t/a. L’acerina – ben insediata nel lago Verbano – risulta ancora del tutto assente dal lago Ceresio. Nel 1987 la pressione di pesca è nulla sul territorio svizzero in seguito al divieto di pesca conseguente all’incidente di Chernobyl; per lo stesso motivo nel 1988 la pressione di pesca è parziale sul territorio svizzero. I rapporti completi sul pescato del lago di Lugano possono essere consultati all’indirizzo Per gli anni 1991, 1992 e 1993 sono disponibili solo i dati inerenti al territorio svizzero. www.cispp.org . 10 Pannello di Controllo del Lago di Lugano 2020
COMPARTO TEMATICA DPSIR Ambiente lacustre Antropizzazione e uso del territorio e delle risorse naturali Stato L1 5 POTENZIALE DI VALORIZZAZIONE DELLE RIVE Individuazione dei tratti rivieraschi meritevoli di intervento di ripristino e rinaturalizzazione Ultimo aggiornamento nel 2015 della fascia litorale DESCRITTORI Potenziale di valorizzazione naturalistica Stato della naturalità delle rive, Indice di Funzionalità Perilacuale (IFP) (dati GIS: prima dell’analisi di plausibilità) Fattibilità tecnica di interventi di riqualificazione (inclinazione del fondale, occupazione della riva) OBIETTIVO Ripristinare e rinaturalizzare i tratti rivieraschi compromessi, ovvero i tratti che attualmente presentano dei deficit ecomorfologici, è un obiettivo esplicito del Piano d’azione CIPAIS del Lago Maggiore e del Lago Ceresio. Lo studio del potenziale di valorizzazione naturalistica delle rive lacustri permette di individuare i tratti rivieraschi meritevoli di intervento. STATO E TENDENZA Lo stato del potenziale di valorizzazione naturalistica è dato dal monitoraggio degli indicatori relativi ai deficit ecomorfologici della riva (stato rive, IFP, vedi indicatore L3 3). Per il Lago Ceresio, il potenziale di valorizzazione naturalistico è stato valutato grazie ad un metodo ispirato alla procedura per la pianificazione strategica della rivitalizzazione dei corsi d’acqua dell’Ufficio federale svizzero dell’ambiente (UFAM). Detto metodo si basa su un’analisi di dati territoriali GIS: si combinano da un lato i deficit ecomorfologici (stato rive, IFP), dall’altra la fattibilità tecnica di interventi di riqualificazione della riva (inclinazione del fondale nella fascia litorale, presenza di infrastrutture e edifici nella fascia riparia). In un’ottica di bilancio dei costi e dei benefici, viene conferito il potenziale di valorizzazione più elevato ai tratti con gravi disfunzioni ecomorfologiche (es: argini in calcestruzzo), e al contempo caratterizzati condizioni di intervento tecnicamente favorevoli (inclinazione fondale 20° / 36%) o presenza importante di infrastrutture, è conferito un potenziale di valorizzazione inferiore, poiché i costi di rivitalizzazione risultano onerosi. Il potenziale di valorizzazione è considerato nullo per i tratti di riva lacustre che attualmente sono caratterizzati da deficit ecologici nulli o contenuti. Infatti, gli interventi di rivitalizzazione non dovrebbero interessare settori che attualmente non hanno disfunzioni comprovate, o che addirittura costituiscono degli hotspot di biodiversità. Ai risultati dell’analisi GIS (destra, in alto), segue una valutazione di plausibilità con adeguamenti sulla base dei progetti esistenti e dell’effettiva fattibilità (destra, in basso). Disfunzioni ecomorfologiche Fattibilità tecnica 1 - disfunzioni nulle o contenute 2 - disfunzioni medie 3 - disfunzioni importanti 4 - molto elevata 0 - potenziale nullo 3 - potenziale elevato 3 - potenziale elevato 3 - elevata 0 - potenziale nullo 2 - potenziale medio 3 - potenziale elevato 2 - media 0 - potenziale nullo 1 - potenziale contenuto 2 - potenziale medio 1 - bassa o nulla 0 - potenziale nullo 0 - potenziale nullo 1 - potenziale contenuto 11 Pannello di Controllo del Lago di Lugano 2020
COMPARTO TEMATICA DPSIR Ambiente lacustre Antropizzazione e uso del territorio e delle risorse naturali Stato L1 5 POTENZIALE DI VALORIZZAZIONE DELLE RIVE Focus Potenziale di valorizzazione fruitiva Ultimo aggiornamento nel 2015 DESCRITTORI Potenziale di valorizzazione fruitiva: Accessibilità e fruibilità della riva (IFP) percorsi a lago Fattibilità tecnica di interventi di riqualificazione (inclinazione del fondale, occupazione della riva) OBIETTIVO Promuovere la fruibilità delle sponde nel rispetto delle componenti naturali è un obiettivo esplicito del Piano d’azione CIPAIS del Lago Maggiore e del Lago Ceresio. Lo studio del potenziale di valorizzazione fruitiva delle rive lacustri permette di individuare i tratti rivieraschi meritevoli di intervento. STATO E TENDENZA Lo stato del potenziale di valorizzazione fruitiva della riva è dato dal monitoraggio degli indicatori relativi ai deficit di accessibilità e fruibilità della riva (vedi indicatore L3 3). Per il Lago Ceresio, il potenziale di valorizzazione fruitiva delle rive è stato valutato sia per quanto riguarda nuovi percorsi a lago (sentieri escursionistici, passeggiate e piste ciclopedonali, ecc.), sia per quanto riguarda nuove aree di svago e balneazione. Sul lato svizzero è stata ripresa la pianificazione delle passeggiate e dei sentieri a lago da parte del Cantone e dei Comuni sulla base degli indirizzi e delle misure enunciati nella scheda P7 del Piano direttore. Grazie ad un’analisi SIT semplificata, sono stati inoltre identificati alcuni tratti di riva, attualmente poco fruibili, che potrebbero essere valorizzati mediante creazione di nuove aree di svago (p.es.: nuovi arenili o greti per l’accesso al lago e la balneazione). Sul lato italiano sono stati proposti interventi analoghi sulla base dei medesimi principi, considerando in particolare le aree Potenziale di valorizzazione fruitiva: laddove la fruibilità è attualmente bassa. nuove aree a lago Il potenziale per la realizzazione di nuovi percorsi a lago risulta elevato per i tratti seguenti sul lato svizzero: Riva San Vitale - Bissone, Cantonetto - Agnuzzo, Delta Magliasina (loc. Gere), Golfo di Ponte Tresa, Castagnola, Paradiso. Sul lato italiano risulta un potenziale elevato a Brusimpiano (completamente della passeggiata attualmente realizzata in due tronconi), il ripristino del collegamento transfrontaliero tra il Museo doganale di Gandria, S.ta Margherita e Claino con Osteno (sentiero escursionistico), e il percorso ciclopedonale a lago tra Porlezza e Claino con Osteno. Il potenziale per la promozione dell’accesso a lago (nuovi arenili o greti) è elevato nei comparti di Porlezza-Parco San Marco e Claino con Osteno, già identificati dal Ministero dell’ambiente quali estese aree a vocazione balneabile e attualmente deficitarie dal profilo fruitivo; oppure i tratti situati nel comparto di Bissone Nord, Brusino Arsizio, Morcote, oppure ancora nel comparto di Carabietta-Figino e nel golfo di Ponte Tresa (porzione settentrionale), Riva San Vitale e Maroggia. Clicca qui per visionare il rapporto delle ricerche 12 Pannello di Controllo del Lago di Lugano 2020
COMPARTO TEMATICA DPSIR Ambiente lacustre Idrologia e clima Stato Andamento del livello delle acque lacustri L2 1 LIVELLO LACUSTRE DESCRITTORI Livello lacustre misurato a Melide nell'anno 2020: valori minimo, medio e massimo mensili Livello medio lacustre Livello minimo lacustre 272,00 Livella massimo lacustre Livello medio Livello minimo Livello massimo 271,80 OBIETTIVO Livello lacustre (m s.l.m.) 271,60 All'indicatore non è associato un obiettivo di qualità, la sua osservazione è però utile per la comprensione dei fenomeni biologici ed ecologici caratterizzanti il bacino lacustre. 271,40 STATO E TENDENZA 271,20 Dal 1963 il Lago di Lugano è regolato da uno sbarramento ubicato sul Fiume Tresa a Ponte Tresa. Il 271,00 protocollo di regolazione prevede il rilascio minimo della portata che viene sfruttata a scopi 270,80 idroelettrici alla diga di Creva, posta a circa 5-6 km dallo sbarramento. Oltre a garantire la portata da derivare, la regolazione del lago viene effettuata per contenere i livelli di piena del bacino 270,60 lacustre e i conseguenti problemi di esondazione e danni alle sponde. 270,40 Durante il periodo successivo alla regolazione (1964-2020), il livello lacustre medio è stato pari a 270,5 m (media minimo annuale: 270,3, media massimo annuale: 271,0 m), con variabilità intra- 270,20 annuale e inter-annuale molto contenute (scarto medio tra massimo e minimo = 0,8 m, deviazione 270,00 set-20 giu-20 lug-20 mar-20 ott-20 apr-20 mag-20 feb-20 gen-20 ago-20 nov-20 dic-20 standard della media annuale = 0,06 m). Le variazioni del livello lacustre riflettono l’abbondanza delle precipitazioni sul bacino lacustre. Nel 2020, le precipitazioni sono state nella norma (IST-SUPSI 2020). Di conseguenza, anche il livello lacustre medio (270,5 m) e la media intra-annuale (scarto tra valori estremi: 0,7 m) sono stati essenzialmente in linea con le medie pluriennali. Clicca qui per visionare il rapporto delle ricerche Andamento dei livelli lacustri minimi e massimi mensili* misurati nella stazione idrometrica di Melide lungo la serie storica raffrontati con il livello medio lacustre di riferimento 272,50 Livello medio 1965-2019 Livello minimo Livello massimo Livello lacustre (m s.l.m.) 272,00 271,50 271,00 270,50 270,00 269,50 1965 1966 1967 1968 1969 1970 1971 1972 1973 1974 1975 1976 1977 1978 1979 1980 1981 1982 1983 1984 1985 1986 1987 1988 1989 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 13 Pannello di Controllo del Lago di Lugano 2020
COMPARTO TEMATICA DPSIR Ambiente lacustre Idrologia e clima Stato L2 2 TEMPERATURA MEDIA DELLE ACQUE NEGLI STRATI Temperatura media delle acque nello strato 0-20 m e nello strato profondo 0-20m E PROFONDO Andamento della temperatura delle acque (valore medio lungo la colonna) dal 1981 al DESCRITTORI Temperatura media dell’acqua nello strato superficiale 2020 con riferimento allo strato superficiale (sopra) e allo strato profondo (sotto). I valori Temperatura media dell’acqua nello strato profondo (< 100 m) sono riferiti al Bacino Nord 25,00 OBIETTIVO All'indicatore non è associato un obiettivo di qualità; la sua osservazione è però utile per la 20,00 comprensione dei fenomeni biologici ed ecologici caratterizzanti il bacino lacustre. L'indicatore consente inoltre di monitorare gli aumenti di temperatura legati ai cambiamenti climatici in atto. 15,00 Temperature (°C) STATO E TENDENZA Gli andamenti delle temperature delle acque, presentati nei grafici a lato, mostrano una tendenze 10,00 che dipendono dallo strato considerato (strato superficiale, 0-20 m, o strato profondo, >100 m). Nello strato superficiale risulta evidente una tendenza al riscaldamento quasi lineare (+0,3 °C al 5,00 decennio), che è andata di pari in passo con le tendenze climatiche osservate a scala globale negli Strato superficiale (0-20 m) ultimi decenni. Alla tendenza a lungo termine (pluridecennale) delle temperature hanno invece 0,00 contribuito solo in modo secondario le oscillazioni climatiche naturali che influenzano il clima 1981 1983 1984 1985 1986 1987 1988 1989 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2017 2018 2019 2020 regionale (Lepori & Roberts 2015). La temperatura dello strato profondo mostra anch’essa una tendenza lineare a lungo termine 6,50 (+0,1°C al decennio), che però è stata temporaneamente interrotta dalle circolazioni eccezionali degli inverni del 2005 e 2006 (vedi indicatore L2 3), che hanno raffreddato le acque fino in 6,00 profondità. Da allora, le acque profonde del bacino hanno ripreso a riscaldarsi, raggiungendo e Temperature (°C) infine superando le temperature raggiunte nel periodo precedente le circolazioni del 2005-2006 5,50 (5,9°C). Nel Bacino Nord il riscaldamento delle acque profonde si contrappone alla meromissi, ovvero la stratificazione della colonna d’acqua dovuta a un gradiente di densità. Per questo, si può 5,00 prevedere che la crescita delle temperature dello strato profondo condurrà a nuovi eventi di circolazione in seguito a inverni sufficientemente freddi. Strato profondo (100m 14 Pannello di Controllo del Lago di Lugano 2020
COMPARTO TEMATICA DPSIR Ambiente lacustre Idrologia e clima Stato Profondità di rimescolamento delle acque lacustri L2 3 MASSIMA PROFONDITÀ DI MESCOLAMENTO DESCRITTORI Andamento delle massime profondità di mescolamento delle acque del Bacino Nord (in Profondità di mescolamento alto) e del Bacino Sud (in basso), dati rilevati dal 1980 al 2020 Spessore ipolimnio 1980 1981 1982 1983 1984 1985 1986 1987 1988 1989 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 OBIETTIVO Valori di massima profondità di mescolamento prossimi a 50-60 m sono indice di una condizione 0 potenzialmente critica; una condizione ottimale si ha dunque quando l'omogenizzazione delle acque riguarda uno strato più profondo. -25 -50 STATO E TENDENZA Il Bacino Nord ha un regime di rimescolamento quasi meromittico, ossia caratterizzato da una -75 Profondità (m) stratificazione quasi costante delle acque. Infatti, in questo bacino, dall’inizio del monitoraggio -100 sistematico delle temperature (1983), la circolazione invernale ha interessato quasi unicamente i -125 primi 40-100 m di profondità. Tuttavia, due eventi di destratificazione e mescolamento completo della colonna d’acqua si sono verificati nel 2005 e nel 2006. Questi eventi sono stati causati in parte -150 da inverni particolarmente freddi e ventosi, e in parte dal precedente accumulo di calore nelle Valore critico -175 acque profonde (vedi L2 2), che si è contrapposto alle differenze di densità tra strati superficiale e -200 profondo, riducendo la stabilità della colonna d’acqua. -225 Profondità mescolamento Il Bacino Sud, invece, è essenzialmente olomittico, poiché solitamente il mescolamento delle acque Bacino Nord durante la circolazione tardo-invernale raggiunge il fondo. Tuttavia, anche in questo bacino il -250 mescolamento può risultare parziale a seguito di inverni particolarmente miti, che sfavoriscono i -275 movimenti convettivi responsabili della circolazione. -300 Massima profondità lacustre -288 m Dall’evoluzione a lungo termine della massima profondità di mescolamento si evince che, nonostante il riscaldamento delle acque superficiali (che ostacola il mescolamento, vedi L2 2), non 1980 1981 1982 1983 1984 1985 1986 1987 1988 1989 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 si osservano per ora delle chiare tendenze alla diminuzione in nessuno dei due bacini. Il 2020 è stato caratterizzato da una circolazione tardo-invernale insolitamente debole e 0 incompleta in entrambi i bacini. Nel bacino nord, il mescolamento non si è spinto oltre i 36 m di profondità. Nel bacino sud, il mescolamento ha raggiunto la profondità massima di soli 40 m. -25 Questo valori eguagliano (bacino nord) o costituiscono il nuovo minimo (bacino sud) della serie storica 1983-2020. Questi valori minimi non sorprendono se si considera che in Svizzera l’inverno -50 2019/2020 è stato il più mite dall’inizio delle misure nel 1864. Clicca qui per visionare il Profondità (m) rapporto delle ricerche -75 -100 Massima profondità lacustre -95 m Obiettivo Stato attuale massima profondità di -125 Valore critico mescolamento maggiore di 60 m Stato al 2010 -150 0m 100 m -175 Profondità mescolamento 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 Bacino Nord Bacino Sud -200 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 Bacino Sud 15 Pannello di Controllo del Lago di Lugano 2020
COMPARTO TEMATICA DPSIR Ambiente lacustre Ecologia e biodiversità Stato L3 1 COLONIZZAZIONE DELLE SPONDE DA PARTE DEL CANNETO Evoluzione della colonizzazione spondale da parte del canneto Ultimo aggiornamento nel 2012 DESCRITTORI Colonizzazione delle sponde Canneto OBIETTIVO L’evoluzione di questo indicatore, pur non essendo attualmente oggetto di determinati obiettivi nell’ambito della pianificazione del territorio, rappresenta un importante parametro di riferimento, in quanto lo stato ecologico influenza il mantenimento o il ripristino delle comunità vegetali, in particolare del canneto. L'obiettivo generale che la CIPAIS si propone consiste nel mantenimento dell'attuale stato di conservazione del canneto e, possibilmente, nell'incentivazione di interventi di riqualificazione e ampliamento delle fasce di canneto. STATO E TENDENZA Nell'ambito del programma CIPAIS "Ecomorfologia delle acque comuni" sul Lago Ceresio sono stati eseguiti rilievi finalizzati alla caratterizzazione dello stato dell'occupazione, dell'accessibilità e della fruibilità pubblica (metodo CH2003), nel cui ambito sono stati analizzati differenti aspetti legati alle rive lacustri tra cui la presenza e l'estensione dei canneti. I risultati dei rilievi CH2003 sono frutto di due distinte sessioni d'indagine, svoltesi nell'estate 2003 per i tratti di riva svizzeri e nel periodo agosto 2010-maggio 2011 per quelli italiani. I canneti si riscontrano prevalentemente nella zona occidentale del lago, nei bacini di Ponte Tresa e Agno dove si presentano con una copertura diffusa lungo gran parte delle rive. Nella zona del golfo di Lugano e di Porlezza le superfici a canneto sono molto ridotte, tale condizione è da ricondurre sia alla forte edificazione delle rive sia alla presenza di sponde scoscese che non favoriscono lo sviluppo di vegetazione igrofila. Anche le indagini svolte nel passato (1980) avevano evidenziato l'assenza di vegetazione emergente nel Bacino Nord, in relazione, come detto, alla morfologia delle sponde e all’elevata trofia delle acque che superava i valori ammissibili per la vegetazione. La Obiettivo regione di Melide, invece, ospitava la comunità vegetale più importante del lago. Nel corso delle indagini del massima 2001 le profondità specie sonodi state censite principalmente Stato attuale in corrispondenza mescolamento maggiore dei bacini nord, che mostravano un arricchimento di 60 m in specie, e sud, con una composizione floristica invariata, mentre il golfo di Agno e il bacino di Ponte Tresa mostravano una ricchezza floristica più ridotta. Clicca qui per visionare il rapporto delle ricerche 16 Pannello di Controllo del Lago di Lugano 2020
COMPARTO TEMATICA DPSIR Ambiente lacustre Ecologia e biodiversità Stato L3 2 ABBONDANZA RELATIVA DELLE PRINCIPALI MACROFITE Ricchezza in specie delle comunità vegetali in rapporto ai tratti costieri lacustri Ultimo aggiornamento nel 2012 DESCRITTORI Macrofite Vallisneria spiralis L. Myriophyllum spicatum L. OBIETTIVO Migliorare o mantenere la qualità ecologica delle acque lacustri comuni in modo da favorire la biodiversità delle specie autoctone vegetali e animali (obiettivo CIPAIS). STATO E TENDENZA Nell'ambito del programma CIPAIS "Ecomorfologia delle acque comuni" sul Lago Ceresio sono state condotte specifiche indagini inerenti il popolamento di macrofite e zoobenthos. Le macrofite, nello specifico, sono espressione dello stato di qualità di un corpo idrico, in quanto rispondono in maniera specie-specifica alle condizioni ambientali, quali la presenza di inquinanti organici e inorganici, la trasparenza delle acque, la struttura macroscopica del fondale. La metodologia applicata è basata su quanto descritto in "Protocolli di campionamento - Metodi biologici per le acque - Parte I" (APAT, 2007 e successive revisioni). Sono così stati scelti 64 punti di analisi, oggetto di campionamento nei mesi di luglio e settembre del 2010 e agosto del 2011. Nel complesso sono state censite 15 specie macrofitiche Frequenza di presenza delle specie secondo i risultati delle indagini conclusesi nel 2001 differentemente distribuite nei transetti di campionamento. La specie più diffusa e abbondante è Vallisneria spiralis, altre specie di rilevante presenza sono Najas marina, (presenza nelle 1156 unità di superficie campionate) e nel 2011 (presenza nei 64 inserita nella lista rossa tra le specie fortemente minacciate, e Myriophyllum spicatum, che transetti campionati) sembra prediligere le condizioni ambientali del Bacino Nord, che colonizza totalmente. Le sponde del Lago di Lugano sono risultate coperte da vegetazione per l'83% della loro % 70 estensione; relativamente al grado di copertura da parte della vegetazione, il 51% 60 delle sponde presenta un'abbondanza ridotta di specie vegetali, il 19% un'abbondanza media e 50 il 13% un'abbondanza elevata. I punti di indagine che presentano una maggiore abbondanza di 40 macrofite corrispondono nel Bacino Nord al braccio di lago di Porlezza, tale abbondanza 30 potrebbe essere messa in relazione ad un maggiore apporto di carichi organici. Questa 20 porzione di lago risulta inoltre tra quelle con il più alto numero di specie. Dai campionamenti del 2000-2001 risultavano 14 specie principali, di cui Myriophyllum spicatum è la più frequente, 10 seguita da Najas marina; tra le altre specie si citano in ordine di frequenza Zannichellia Obiettivo 0 palustris, Ceratophyllum massimademersum, profondità diPotamogeton perfoliatus eStato Vallisneria attualespiralis. Il confronto con i risultati delle ricerche mescolamento condotte maggiore nelm2000 e 2001 nel settore svizzero del Lago di di 60 Lugano non evidenzia grandi differenze, eccetto che per l'assenza in passato di Najas minor, oggi rilevata anche se non particolarmente abbondante, nel sottobacino sud di Agno, nel bacino di Ponte Tresa e nel bacino nord nella porzione italiana che da Lugano conduce a Porlezza. L'analisi della presenza delle specie nei punti di campionamento del progetto CIPAIS permette di dedurre che per la metà dei transetti la situazione è pressoché invariata, in presenza comunque di un incremento nel numero di specie per 10 transetti e un decremento per 14 transetti. Il confronto con la campagna di rilevamento del 1980 mostra un incremento 2001 2011 dell'abbondanza delle macrofite, passando da un 65% della copertura nel 1980 all'83% nel 2012. Clicca qui per visionare il rapporto delle ricerche 17 Pannello di Controllo del Lago di Lugano 2020
COMPARTO TEMATICA DPSIR Ambiente lacustre Ecologia e biodiversità Stato L3 3 MORFOLOGIA DELLE RIVE LACUSTRI Tipologia di riva sulla base dei caratteri morfologici della fascia perilacuale Ultimo aggiornamento nel 2012 DESCRITTORI Stato della naturalità delle rive Indice di Funzionalità Perilacuale Indice Lake Habitat Survay Accessibilità e Fruibilità della Riva OBIETTIVO L’osservazione dei caratteri morfologici attuali delle rive permette di effettuare scelte strategiche e pianificatorie che dovrebbero mirare da un lato all’incremento della fruibilità delle sponde e dall’altro alla tutela delle aree di pregio naturalistico, al ripristino e alla rinaturalizzazione dei tratti di sponda lacustre artificiali. I cambiamenti riscontrati nel tempo forniscono le informazioni circa la buona riuscita delle azioni implementate. STATO E TENDENZA Nell'ambito del programma CIPAIS "Ecomorfologia delle acque comuni" sono stati condotti studi, per il Lago di Lugano, riguardanti la funzionalità della fascia perilacuale e la fruibilità delle rive (maggio- settembre 2011). Sulla base delle indagini condotte è possibile rappresentare il diverso grado di naturalità delle rive, da cui emerge che quasi l'63% è artificializzato, mentre il 20% è a carattere naturale, ossia dei 98,5 km di riva circa 19,5 km presentano uno stato di piena naturalità. Non si riscontra una differenza significativa nella ripartizione tra sponde naturali e artificiali nelle due unità territoriali, Regione Lombardia e Cantone Ticino. Clicca qui per visionare il rapporto delle ricerche Svizzera 17,4% Stato di naturalità delle rive Artificiale Naturale Seminaturale 17% 17,3% 65,3% Lombardia 16,4% 20% 63% 23,5% 60,1% 18 Pannello di Controllo del Lago di Lugano 2020
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