Osteopatia e Tatuaggi - E' vero che agiscono sulla fascia ? - FNCM
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Premessa Nella clinica quotidiana mi capita a volte di trovare pazienti che riferiscano che colleghi osteopati sostengono che parte dei loro problemi muscolo-scheletrici hanno causa totale o parziale da tatuaggi presenti sulla pelle. Per la conoscenza acquisita, in ambito accademico e durante l’esperienza lavorativa, ho sempre trovato queste affermazioni al quanto pittoresche, pensando anche, che questo fatto rovinasse il nostro rapporto con la categoria medica. A tel proposito, con lo spirito di sfogo e condivisione, posto sul social l’ultimo caso dove un paziente con discopatie multiple cervicali riferisce appunto, che il collega osteopata avutolo precedentemente in cura, sostiene di getto che la causa primaria del suo problema risieda nel tatuaggio di circa tre centimetri per quattro posizionato al margine laterale del muscolo deltoide. Il follow di tale post mi ha stupito. Si denota una linea netta tra chi non crede possibile che un tatuaggio porti a discopatie multiple e chi invece lo vede come una cicatrice che può indurre delle restrizioni di mobilità della fascia e portare la persona a disfunzioni madri della patologia in questione. La cosa si è fatta interessante, e sono emerse nei vari post molte facce, situazioni e approcci al problema, fatto salvo la problematica di tossicità dell’inchiostro che però non è in pertinenza del nostro caso. In tale contesto ed informazione ho pensato di mettere in discussione le mie convinzioni ed andare a ripercorre la strada di un tatuaggio e il suo impatto in ambito osteopatico. OSTEOPATIA E TATUAGGI 2
Cos’è un Tatuaggio ? Nel nostro paese circa un milione di persone hanno almeno un tatuaggio. Il numero di persone che decidono di ospitarlo sul loro corpo è in forte crescita, lo dimostra il numero di tatuatori che apre l’attività. Nella maggior parte delle persone resta noto che la pericolosità del tatuaggio risiede nel momento della sua posa sulla pelle, per via delle malattie infettive trasmissibili con l’ago. Molti studi ed evidenze dimostrano però che gli inchiostri nel tempo possano non essere cosi “inerti” ma rilasciare sostanze tendenzialmente nocive per il nostro corpo. Se si va a consultare il sito internet dei tatuatori italiani possiamo leggere che il tatuaggio viene definito come una forma di modificazione del corpo, realizzato inserendo inchiostro indelebile nella pelle per cambiare il pigmento. Esso viene eseguito e realizzato iniettando del pigmento bio-compatibile nello strato meno profondo del derma, generalmente per mezzo di aghi o pressione dell’aria. Nonostante il numero crescente dei tatuati, sembra che in Italia non vi sia una legislazione precisa e definita per l’etichettatura e la composizione degli inchiostri usati. Le leggi in ambito europeo sono mirate all’igiene e alla sterilità dei materiali più che alla composizione degli inchiostri. A livello medico da una parte sono emerse una serie di controindicazioni, le più note sono: malattie della pelle, nei o altre lesioni pigmentate nell'area da tatuare, predisposizione ad allergie, fotosensibilità, diabete, condizioni immunosoppressive , gravidanza e allattamento. Dall’altra parte invece, e successivamente all’applicazione dell’inchiostro, sono emerse problematiche di infezione, di reazioni allergiche ed in base alla tossicità dei prodotti usati problematiche che possono portare fino alle neoplasie. Tali informazioni se fossero fornite porterebbe l’utente ad una ben ragionata e consapevole decisione, prima di sottoporsi a questa procedura. OSTEOPATIA E TATUAGGI 3
Qual è la controindicazione secondo alcuni Osteopati ? Per rispondere a questa domanda dobbiamo andare a richiamare le fasce. Nell’ambito dell' Osteopatia, nel nostro corpo le fasce rappresentano un tessuto importantissimo, per le loro caratteristiche funzionali, fisiologiche, meccanico-strutturali e neurologiche. Un buon Osteopata nell’aiutare i propri pazienti non puo’ non fare i conti con la fascia. Le fasce rappresentano l’insieme di strutture di origine connettiva che sono distribuite in tutto il corpo. Aspecificatamente, si può dire che le fasce sono tessuti di origine connettiva che avvolgono i muscoli, gli organi interni ed i visceri, sostenendoli e mettendoli in relazione tra loro. Hanno importanza funzione per noi osteopati, perchè a fronte di una restrizione di mobilità o lesione osteopatica, si ha tensione fasciale alterata. Tale situazione diventa specchio o a sua volta causa della disfunzionalità, anche a distanza. Le fasce esplicano anche un ruolo chiave nelle problematiche muscolo-scheletriche agendo da connettivo funzionale e propriocetivo di compenso. La fascia che interessa il nostro quesito è la fascia superficiale, si trova al di sotto della cute nella maggior parte delle regioni del corpo, miscelata allo strato reticolare del derma ed endoderma. Lo strato reticolare o profondo è formato da fibre di collagene e di elastina che si incrociano parallelamente alla superficie cutanea. È in questo livello che si trovano le ghiandole sebacee, le ghiandole sudoripare eccrine e apocrine e i follicoli piliferi. Questo strato inoltre è ben vascolarizzato e ben innervato. (condizione anatomo-fisiologica che di per sè giustifica l’importanza propriocettivo-funzionale). Quindi la fascia superficiale è collegata alla parte profonda del derma, e da qui nasce la visione osteopatica di alcuni colleghi. Essi sostengo che il tatuaggio è o può comportarsi come una cicatrice unica formata da micro-cicatrici prodotte dalla penetrazione dell’ago da tatuaggio. Tale cicatrice altera le caratteristiche del connettivo, creando una lesione Osteopatica della fascia che inevitabilmente si ripercuoterà sul corpo umano e sul suo sistema muscolo scheletrico. (e non solo). OSTEOPATIA E TATUAGGI 4
Osservazioni Il ragionamento espresso, ha una sua logica ed una sua sostenibilità, il problema o l’obiezione trae vigore da due osservazioni. La prima osservazione, può essere posta con la domande: un alterazione fasciale superficiale può di per sé, in un trentenne o in un quarantenne, essere cosi aggressivo da indurre una discopatia multipla ? Per come funziona il corpo umano e per la sua adattabilità credo che sia estremamente poco probabile. Ne devono succedere di coincidenze e di situazioni atipiche per giustificarlo, dato che il corpo è in grado di compensare. La seconda, più di natura fisiologica, nasce dal fatto che l’ago tendenzialmente arriva fino agli strati superficiali del derma, lasciando libera la parte reticolata profonda ed endodermatica, dove risiede la fascia superficiale. In questo caso non si giustifica una situazione di alterazione fibro- connettivo-strutturale della come in una classica citriche. Test La curiosità quindi ed il mettere in gioco le proprie conoscenze e convinzioni, mi hanno portato ad approfondimento d’obbligo: è possibile oggettualizzare un interferenza della fascia con un tatuaggio? Di prima intenzione i test osteopatici sulla fascia non hanno portato evidenti risultati, palpatori, respiratori e in dinamica. Questi test pero’ sono tendenzialmente “operatore dipendente” perché pescano dalla sensibilità ed esperienza del terapista. Altro aspetto che potrebbe essere fallace deriva dall’errore nell' intenzione, il pregiudizio personale sulla quesitone che può influenzare negativamente. Sulle fasce inoltre ci sono molteplici test, con peculiarità ed evidenze diverse. Per sopperire al problema di una affidabilità oggettiva provo a ricorrere all’immaging, tramite la tecnica ecografica, che permette si di osservare la struttura macroscopicamente ma permette di osservarla anche in dinamica. Il movimento e l’eventuale restrizione è un obiettivo ricercato. OSTEOPATIA E TATUAGGI 5
Qui di seguito si può osservare una sezione ecografia con sonda lineare della parte con il tatuaggio. Qui a seguito si può osservare una sezione adiacente priva di tatuaggio. OSTEOPATIA E TATUAGGI 6
Poniamole a confronto ingrandendo la parte più superficiale per esaltare gli strati della pelle. A livello macroscopico non si denota una differenza sostanziale, ne una alterazione dell’ ecostruttura la dove gli aghi hanno lavorato. Anche i test successivamente fatti in dinamica hanno mostrato una sostanziale eguaglianza di mobilita della fascia, anche in paragone alla controlaterale. Conclusioni Ringraziando le persone che hanno dato con i loro interventi sui social, opportunità e spinta ad un umile approfondimento su questa questione, che divide taluni Osteopati, speranzoso di aver dato un piccolo contributo; posso personalmente concludere che in termini funzionali muscolo-scheletrici ed in maniera generale ed aspecifica, il tatuaggio non sembra porre basi solide per le restrizioni di mobilità fasciali. La clinica, la ricerca ed i mezzi sono sempre in evoluzione, come l’osteopatia stessa, questo potrà portare a novità e comprensione in ogni direzione sulla materia. cit: A.T. Still “Osteopathy is to be Discovered…” Alessandro Quarti D.O. OSTEOPATIA E TATUAGGI 7
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