OSSERVATORIO FAKE NEWS BASILICATA QUINTO REPORT

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OSSERVATORIO FAKE NEWS BASILICATA

QUINTO REPORT

Coronavirus, le fake news in Basilicata dal 15 SETTEMBRE al 15
DICEMBRE 2020

A pochi giorni dalla fine del 2020, l’anno in cui l’umanità ha dovuto affrontare la pandemia di
Covid 19, i dati evidenziano la letalità del virus SARS-CoV-2 e mostrano tutta la brutalità di chi
continua a speculare diffondendo notizie “acchiappalink” e fake news.
Continuano purtroppo a essere condivisi su facebook i video di un medico regolarmente iscritto
all’Ordine della provincia di Firenze che mischiando mezze verità e opinioni personali con le paure
della gente, minimizza la letalità del Covid. Eppure, già ad aprile, del dottore si era occupato il sito
https://facta.news/ , progetto di di fact-checking che segnala ai lettori quali notizie, tra quelle che
circolano sui media o sui social network, sono false, imprecise, decontestualizzate o reali e quali
immagini o video modificati veicolano casi di disinformazione.
https://facta.news/storie/2020/04/01/il-video-virale-del-dottor-orlandini-e-la-vitamina-d-contro-
il-covid-19-non-abbiamo-prove-di-efficacia/
A illustrare i numeri dai quali si deduce anche il peso della pandemia Covid, è stato, durante la
trasmissione Agorà su Rai Tre, il presidente dell'Istat Gian Carlo Blangiardo: “Non è ancora finito il
2020, ma una valutazione ragionevole fa pensare che quest'anno supereremo il confine dei 700mila
decessi complessivi, che è un valore preoccupante perché una cosa del genere l'ultima volta, in
Italia, era successa nel 1944. Eravamo nel pieno della seconda guerra mondiale".
Dopo l’estate e la falsa sicurezza di non contrarre il virus, dopo la riapertura delle scuole e il
conseguente affollamento dei mezzi pubblici, da ottobre anche la Basilicata, risparmiata dalla prima
virulenta ondata, ha dovuto affrontare l’impennata dei contagi: dal 24 marzo e fino al 15 dicembre,
sono morte 207 persone a causa del Coronavirus, 3.137 sono i guariti su 9491 casi totali. Numeri
impressionanti per una regione che conta poco più di 560mila abitanti. Dati che rendono ancor più
avvilente vedere come al rischio “sanitario” si sia unito il rischio “sociale e della fiducia”
alimentato da vere e proprie pandemie informative.
L'infodemia è stata anche oggetto di un webinar organizzato da Ansa sul sito dell'agenzia di stampa
lo scorso 24 novembre. L'iniziativa, dal titolo "Informazione e tecnologia nella lotta alle fake
news", ha registrato 700 mila visualizzazioni e 162 mila visitatori unici. Nel corso del convegno è
stato evidenziato quanto il fenomeno "sia in espansione ed evidenzi i tratti di una vera e propria
industria criminale". Di qui la necessità "del contributo di diversi soggetti per essere arginato".
Con l'aumento dei contagi e il ritorno all'uso obbligatorio della mascherina anche all'aperto, si è
registrato uno sviluppo proporzionale di post e video sull'inutilità, la dannosità o l'illegalità della
mascherina. Bufale.net segnala una clip, a sua volta indicata da molti utenti del web, dal titolo,
appunto, "L'uso della mascherina è reato". Il portale di fact checking precisa che si tratta di un
"video che ci rifiutiamo di linkare, mostrarvi, ricondividere se non per la screen necessaria a
riconoscerlo". Ed è quello che faremo anche noi per provare la fonte.
(https://youtu.be/YVwIvp1juwM)
https://www.bufale.net/il-ritorno-della-bufala-indossare-le-mascherine-e-reato-smettete-di-
inventare-reati-a-caso/
https://www.bufale.net/non-esiste-alcuna-legge-che-ti-impone-la-mascherina-la-bufala-della-forza-
di-autorita-e-forza-di-legge/

Sull'obbligatorietà della protezione per naso e bocca sono state pubblicate molte fake, tra cui un
articolo postato su Ogginotizie.info, che ci è stato comunicato direttamente da alcuni utenti. Il titolo
è sempre lo stesso ("Indossare la mascherina è reato"). L'autore riporta una serie di articoli di legge
a supporto della sua tesi e aggiunge: "Appurato, così, che indossare le mascherine per prevenire o
limitare la diffusione del virus non costituisce un “giustificato motivo” ai sensi di legge, va da sé
che tale comportamento sia penalmente rilevante. Le nuove norme (che impongono di indossare la
mascherina in luogo pubblico) sono completamente contrastanti con le precedenti che vietano
espressamente tale comportamento, e non si è verificata un’abrogazione implicita di queste ultime,
secondo quanto disposto dall’art. 15 delle Preleggi (Capo II – “Dell’applicazione della legge in
generale”: «Le leggi non sono abrogate che da leggi posteriori per dichiarazione espressa del
legislatore, o per incompatibilità tra le nuove disposizioni e le precedenti o perché la nuova legge
regola l’intera materia già regolata dalla legge anteriore [Cost. 75; c.p. 2]»)". In calce al pezzo
vengono anche pubblicati due link che riguardano "un documento di sintesi da portare con sé ed
eventualmente da distribuire" e una dichiarazione "da fare mettere a verbale già compilata".
Ovviamente, anche in questo caso, ne riportiamo i link solo per aiutare chi dovesse incappare in
questa fake news: : https://freedom.extrapedia.org/_media/db/docs/documento_di_sintesi.pdf
https://freedom.extrapedia.org/_media/db/docs/dichiarazione_a_verbale.pdf
https://www.ogginotizie.info/attualita/indossare-la-mascherina-e-reato/
Notevole l’impegno dei siti di fact checking, anche in questi giorni in cui si ricercano maggiori
notizie sul vaccino. Argomento questo che ha subito catturato l’attenzione di chi crea fake news.
Una delle prime bufale virali ha avuto per oggetto la signora che per prima è stata vaccinata in
Inghilterra. La fotografia che gira su fb mette in dubbio la data della vaccinazione, ma quella
immagine è stata ottenuta manipolando un video. Lo spiega bene questo articolo di
https://www.butac.it/ “Vaccino COVID-19: dai, diteci che state scherzando - Ugo Antani e
l'analfabetismo digitale” https://www.butac.it/vaccino-covid-19-dai-diteci-che-state-scherzando/

Spesso, le fake news hanno avuto la cassa di risonanza di noti programmi televisivi. A farne le
spese a novembre è stata anche l’Azienda sanitaria del materano. Il 19 novembre una trasmissione
d’intrattenimento, ma che imposta i suoi spazi dandogli il taglio giornalistico, di una rete privata
ha trasmesso un’intervista a un uomo con volto e voce camuffati, che dichiarava di essere
infermiere all’ospedale di Matera e che si era trovato da solo a gestire 90 pazienti.
https://www.iene.mediaset.it/2020/news/inferno-covid-testimonianze-ospedali_933451.shtml
Il Direttore Generale f.f. dell’ASM, Gaetano Annese, il giorno dopo, 20 novembre, è intervenuto
sulla stampa per smentire la carenza di attrezzature e ha definito “falsa” anche la notizia di un
infermiere che sarebbe rimasto “da solo in mezzo a 90 pazienti”. Falsa, perché “non c’è mai stato
quel numero di ricoverati”, così come riporta Quotidiano sanità:
http://www.quotidianosanita.it/basilicata/articolo.php?articolo_id=90178
Se a livello nazionale, in taluni casi, si è prestato il fianco alla diffusione delle fake news, i Media in
Basilicata hanno mantenuto la barra dritta. Sia sulle testate cartacee che sui propri profili facebook,
sono molti i colleghi che hanno dato prova di correttezza. Fra i più attivi il collega Massimo
Brancati che dal proprio account fb ha più volte sottolineato: “Oltre al Covid19, circola un altro
virus molto aggressivo: quello della disinformazione o delle vere e proprie fake news. Negli ultimi
tempi questo fenomeno sta assumendo proporzioni preoccupanti, alimentato dall’amplificazione
che consentono oggi i social, dalla cattiva informazione dei cosiddetti negazionisti e dalla
(comprensibile) paura di chi incorre in questo tipo di manipolazioni. Mi è stato recapitato un video
in cui un fantomatico scienziato tedesco annunciava di aver trovato la cura per annientare il Covid.
Attenzione a non abboccare”.
Le “dimensioni preoccupanti” a cui fa riferimento Brancati nel suo post, sono state quantificate
dalla stessa Facebook che, come riporta Il Sud on line https://www.ilsudonline.it/scandalo-fake-
news-rimosse-7-milioni-di-false-notizie-sul-covid/ , “ha rimosso 7 milioni di post che
condividevano informazioni false sul Sars-Cov-2, segnalandone altri 98 milioni come “fuorvianti”,
anche se non abbastanza da essere cancellati. Lo ha affermato la stessa compagnia nel suo report
periodico, che ha specificato che la rimozione dei contenuti ha riguardato anche il social
controllato Instagram”.
La compagnia ha rimosso post che diffondevano bufale su cure o trattamenti per il Covid-19, ma
anche altre disinformazioni e teorie complottiste sul virus. Allo sforzo di limitare, per quanto
possibile, la diffusione delle fake, ottenuto sia con moderatori “umani” che tramite intelligenza
artificiale, si è aggiunto quello di promuovere, invece, informazioni credibili sul tema.
Da molti mesi Facebook presenta nella home link per raggiungere siti certificati dove trovare
informazioni corrette sulla pandemia. Non solo. Va segnalata anche la nascita, ad opera di soggetti
diversi, di pagine e gruppi che vogliono offrire il proprio contributo alla lotta alle fake news. Dall’11
marzo è attivo il gruppo 11 marzo 2020 Covid19Italia associato alla omonima pagina. Si tratta di
un progetto no profit, organizzato interamente da volontari, nato per condividere informazioni
utili e verificate sul CoronaVirus diffusosi in Italia nel 2020. Dal 24 marzo anche la Basilicata ha un
gruppo fb per contrastare il dilagare delle fake, Basilicata Sicura
https://www.facebook.com/groups/Basilicata131/
Anche le istituzioni non hanno mai abbassato la guardia. La Polizia Postale, a novembre, ha diffuso
un’allerta su un messaggio di posta elettronica che invitava ad aprire un file dal nome:
CoronaVirusSafetyMeasures.pdf. Aprendo quel file, eseguibile.exe, si avviava il download di
contenuti spazzatura, ed una volta installato consentiva la gestione da remoto del PC di chi apriva
il file (Virus RAT). Un pericolo per gli ignari utenti che è stato rimarcato anche dalla
Confcommercio nazionale, che ha pubblicato il comunicato della Polizia sul suto sito:
https://www.confcommercio.it/-/false-mail-coronavirus

Da giugno a dicembre, questo Osservatorio ha monitorato la diffusione delle fake news nella
regione Basilicata. Il lavoro, che non pretende di avere i criteri dell’esaustività, ha messo in luce
che l'unico vaccino contro il virus delle fake news è l’informazione professionale coadiuvata da un
corretto e proficuo rapporto con le Istituzioni. Come afferma il professore Ruben Razzante -
componente della task-force istituita dal sottosegretario all’ Editoria, Andrea Martella contro le
false notizie sul coronavirus - “La circolazione incontrollata, soprattutto sui social, di notizie non
vagliate e non verificate, finisce per orientare in modo sbagliato le condotte dei singoli. Per
questo, occorre valorizzare i contenuti di qualità fondati su fonti certe e accreditate”.

Per la gentile collaborazione prestata in questi mesi, si ringrazia: La Nuova del Sud, Il Quotidiano
della Basilicata, lasiritide.it, materanews.net , TRM Network, ufficiostampabasilicata.it,
vulturenews.net, TGR Basilicata, La Gazzetta del Mezzogiorno, bufale.net, lecronachelucane.it,
skuola.net, ospedali San Carlo e Madonna delle Grazie, gli Ordini dei farmacisti e degli infermieri
delle province di Potenza e Matera, la Questura di Potenza.

Dora Attubato e Sissi Ruggi
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