Nutrizione azotata uva da vino: risposte produttive e qualitative in Sangiovese al variare del rapporto fra azoto organico e minerale
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
Nutrizione azotata uva da vino: risposte produttive e qualitative in Sangiovese al variare del rapporto fra azoto organico e minerale Coletta Antonio, Perniola Rocco, Caputo Angelo R., Antonacci Donato CRA, Consiglio per la Ricerca e la sperimentazione in Agricoltura, Istituto Sperimentale per la Viticoltura – Sezione di Turi BARI Via Casamassima, 148 – 70010 Turi BA (Italia) E-mail: isvit.ba@entecra.it; antonio.coletta@entecra.it Tel. +39 080.8911822 Parole chiave: nutrizione azotata, uva da vino, Sangiovese tendone, azoto organico, rendimento dell’azoto. Key words: nitrogenous nutrition, wine grape, Sangiovese tendone, organic nitrogen. Mots clé: nutrition azotée, raisin de vin, Sangiovese tendone, azote organique. Riassunto La ricerca, (biennale) effettuata nell’ambito del Progetto Vitivin-valut (finanziamento MiPAAF-CIPE), ha mirato alla ottimizzazione del rapporto nutritivo tra N organico ed N minerale all’interno di una dose di azoto totale per ettaro stabilita. Gli apporti organici sono stati effettuati utilizzando formulazioni contenenti azoto e carbonio organico proveniente da pelli e cuoio (scleroproteine) idrolizzate e caratterizzate dalla lenta cessione dell’azoto (slow release). Le prove si sono svolte in Italia nel comprensorio a D.O.C. “Gioia del Colle” situato in Puglia su cv. Sangiovese, innestata su 34 EM, allevata a tendone, dell’età di 24 anni, con sesto di m (2,5 x 2,5) in irriguo. Sono stati effettuati rilievi fisiologici: germogliamento, fertilità reale e potenziale; produttivi: produzione per pianta e per ettaro; qualitativi: peso medio di bacca e grappolo; analitici: zuccheri, acidità totale, pH. Nei due anni, la maggiore produzione ed il maggior accumulo di zuccheri si è espresso nelle tesi T2: 160 unità di azoto totale/ettaro, con 120 unità di quota organica e 40 di minerale, T1 con 160 unità di azoto totale/ettaro tutte in forma organica. Meno reattiva T3 con 160 unità di N totale/ettaro con 100 unità di azoto organico, 60 di minerale. T3 ha ricevuto anche una integrazione nutritiva che ha portato a raddoppiare la quantità di fosforo e potassio rispetto alla tesi T2. Il test, con una quantità di N organico e minerale dimezzato rispetto alle altre tesi registra il livello produttivo più basso. Nel secondo anno è stato effettuato un rilievo di intensità e diffusione della presenza di Botrytis cinerea. La tesi T2 ha fatto registrare la minore intensità di infezione (% di grappolo attaccata) e la minor diffusione dell’infezione. Le condizioni sanitarie sono risultate peggiori passando dalla tesi T2 alla tesi T3, al test ed infine alla tesi T1. Abstract - Wine grape nitrogenous nutrition: productive and qualitative reactions in Sangiovese varying the organic and mineral nitrogen ratio The research (biennial) has been carried out within the Vitivin-valut Project (financed by MiPAAF-CIPE) has aimed at the optimization of the nourishing ratio between organic N and mineral N inside a dose of total nitrogen per hectare established. The organic supplies have been carried out using formulations containing nitrogen and organic carbon coming from skins and leather (scleroproteins) hydrolyzed and characterized by the nitrogen slow release.
The tests have been carried out in Italy in the D.O.C “Gioia del Colle” district to. (Apulia) on cv. Sangiovese grafted on 34 EM trained with tendone of 24 years-old with plantation of 2,5 m x 2,5 m in irrigated. Physiological relieves have been carried out: budding, real and potential fertility; productive ones: production per plant and per hectare; qualitative ones: berry and cluster average weight, cluster length; organoleptic ones: sugars, total acidity, pH. In the two years, the greatest production and the greatest sugars accumulation is expressed in the T2 thesis: 160 nitrogen unities total/hectare, with 120 organic quota unities and 40 of mineral, T1 thesis with 160 nitrogen unities total/hectare all in organic form. Less reactive T3 with 160 unities of N total/hectare with 100 organic nitrogen unities, 60 of mineral. T3 has also received a nourishing integration that has doubled the phosphorus and potassium quantity in comparison with the T2 thesis. The test with a halved organic and mineral N quantity in comparison with the other theses, shows the lower productive level. In the second year a relief of the Botrytis cinerea intensity and diffusion presence has been carried out. The T2 thesis has shown the smallest infection intensity (% of cluster attached) and the smallest infection diffusion. The sanitary conditions are worse going from the T2 thesis to the T3 thesis, to the test and finally to the T1 thesis. Résumé - Nutrition azoté raisin de vin: réactions productives et qualitatives en Sangiovese en changeant le rapport entre azote organique et minéral La recherche, biennal, effectuée dans le Projet Vitivin-valut, financé par MiPAAF-CIPE a été dressé à l'optimisation du rapport nutritif entre N organique et N minéral à l'intérieur d'une dose d'azote total par hectare établi. Les apportes organiques ont été effectués en utilisant formulations contenant azote et carbone organique provenant de peaux et cuir, scléroprotéines, hydrolysées et caractérisées par la cession lente de l'azote (slow release). Les preuves se sont déroulées en Italie dans la zone D.O.C " Gioia del Colle " située en Pouilles sur cv. Sangiovese greffé sur 34 EM élevés à tendone de 24 ans avec plantation de 2,5 m x 2,5 m en irrigable. Reliefs physiologiques ont été effectués: pousse, fertilité réelle et potentielle; ceux productifs: production par plante et par hectare; ceux qualitatifs: poids moyen baie et grappe, longueur grappe; ceux organoleptiques: sucres, acidité totale, pH. Dans les deux ans, la plus grande production et la plus grande accumulation de sucres se sont exprimés dans la thèse T2: 160 unités d'azote totale/hectare, avec 120 unités de part organique et 40 de minéral, T1 avec 160 unités d'azote totale/hectare tout en forme organique. Moins réactif T3 avec 160 unités de N total/hectare avec 100 unités d'azote organique, 60 de minéral. T3 a aussi reçu une intégration nutritive qui a doublé la quantité de phosphore et potassium par rapport à la thèse T2. Le test avec une quantité de N organique et minéral partagé en deux respect aux autres thèses enregistre le niveau productif plus bas. Dans le deuxième an on a effectué un relief d'intensité et diffusion de la présence de Botrytis cinerea. La thèse T2 a fait enregistrer l'intensité la plus petite d'infection (% de grappe attachée) et la diffusion la plus petite de l'infection. Les conditionnes sanitaire ont résulté pire en passant de la thèse T2 à la thèse T3, au test et finalement à la thèse T1. Introduzione Il vigneto destinato alla produzione di uva da vino può ricevere vantaggi produttivi dalla nutrizione minerale a condizione di essere sempre equilibrata e ottenuta con precise formule di concimazione. Sul vigneto da vino sono state condotte numerose esperienze tese a valutare gli effetti di apporti minerali a base di fosforo e anche di potassio. Il potassio, per esempio, è stato considerato importante nel miglioramento del profilo aromatico delle uve; quantità
crescenti di fosforo nella nutrizione minerale, sono state, invece, correlate ad accumuli crescenti di zuccheri (Fregoni M., 1998). L’azoto è stato considerato un elemento che, in quanto promotore della fase vegetativa, può essere causa di un antagonismo nocivo per un agevole svolgimento della fase di accumulo. Premesso, però, che l’utilizzo dell’azoto deve comprensibilmente essere tenuto entro quantità minime è opportuno, comunque, garantire un adeguato sviluppo dell’apparato vegetativo affinché venga sostenuto l’importante meccanismo fotosintetico e la possibilità di rinnovo di capi a frutto efficienti e con adeguati livelli di fertilità potenziale degli stessi. L’esigenza di una adeguata forza vegetativa si manifesta maggiormente quando gli impianti produttivi sono allevati a tendone. E’ possibile fornire l’azoto in due forme: in quella organica e quella minerale. La forma minerale è, purtroppo,, legata a fenomeni dannosi per l’equilibrio ambientale. Fra questi, primeggia il dilavamento, causa di trasferimento di azoto in forma nitrica nelle falde e nei corsi d’acqua. La forma azotata organica, al contrario, per la sua capacità di cessione frazionata e quindi prolungata dell’azoto nitrico, contrasta fortemente il fenomeno del dilavamento. Gli apporti organici si possono effettuare utilizzando formulazioni contenenti azoto e carbonio organico proveniente da pelli e cuoio (scleroproteine) idrolizzate e caratterizzate dalla lenta cessione dell’azoto (slow release). La ricerca (biennale), effettuata nell’ambito del Progetto Vitivin-valut (finanziamento MiPAAF- CIPE), ha mirato alla ottimizzazione del rapporto nutritivo tra N organico ed N minerale all’interno di una dose di azoto totale per ettaro stabilita. Si è inoltre valutata sia la possibilità di quantificare eventuali riduzioni dell’apporto azotato a parità di risposta produttiva, sia di quantificare l’incremento produttivo nel caso di apporti azotati uguali. Materiali e metodi Le prove, della durata di un biennio, si sono svolte in un vigneto situato in agro di Turi (BA), ad un’altitudine di circa 300 metri s.l.m. L’azienda si estende su di una superficie di circa 7 ettari; adotta forme di allevamento a controspalliera ed a tendone. Si è deciso di utilizzare nella sperimentazione il vitigno “Sangiovese”. Il vigneto utilizzato nella prova è allevato a tendone, irriguo, è innestato su 34 EM, adotta un sesto di m (2,5x 2,5) ed ha un’età di 24 anni. Gli apporti organici sono stati effettuati utilizzando formulazioni contenenti azoto e carbonio organico proveniente da pelli e cuoio (scleroproteine) idrolizzate e caratterizzate dalla lenta cessione dell’azoto (slow release). Lo schema sperimentale adottato è stato a split-plot con tre repliche. L’area della parcella elementare, è stata di forma rettangolare 232 m2 e ha compreso 63 piante di vite (7x9). L’area di saggio è stata di 116 m2 comprendente 35 piante di vite (5x7). Nei due anni di prova le tesi sono state cosi suddivise (tab. A): T1 – Somministrazione di 160 unità totali di azoto per ettaro tutto nella forma organica in un’unica soluzione in pre-germogliamento; T2 – Somministrazione di 160 unità totali di azoto per ettaro divisi in 120 unità in forma organica e 40 unità in forma minerale ureica. Sono state, inoltre, apportati in forma minerale 50 kg/ha di P2O5 e e 50 kg/ha K2O; T3 - Somministrazione di 160 unità totali di azoto per ettaro divise in 100 unità in forma organica e 60 unità in forma minerale ureica. Questa tesi ha ricevuto un apporto di 100 unità di P2O5 e 200 unità di K2O. Nel test sono stati somministrati, attraverso un concime ternario organo- minerale, 60 unità di azoto totale per ettaro di cui 30 unità organiche e 30 minerali, 60 kg/ha di P2O5 e 120 kg/ha di K2O. Gli apporti minerali azotati sono stati effettuati con formulazioni in commercio a base di urea e con titolo azotato al 46 %. Gli apporti nutritivi della tesi T1 sono stati forniti in un unico momento: in pregermogliamento. Gli apporti complessivi, previsti per le rimanenti tesi, sono stati somministrati in due momenti: in pre-germogliamento (50 %) e germogliamento (50 %).
I rilievi viticoli si sono eseguiti sulle file centrali di ogni parcella su 10 viti per ognuna delle tre ripetizioni (per un totale di 30 viti). Sono stati effettuati rilievi fisiologici: germogliamento, fertilità reale e potenziale; produttivi: peso grappolo, produzione per pianta e per ettaro; qualitativi: peso medio di bacca; analitici sui principali elementi compositivi del mosto: zuccheri, acidità totale, pH. I dati ottenuti sono stati sottoposti ad elaborazione statistica eseguendo l’analisi della varianza utilizzando il test di Student-Newman-Keuls per stabilire le differenze significative riscontrabili fra le medie delle varie tesi. Nelle tabelle i valori della stessa colonna contraddistinti da lettere uguali non differiscono per P=0,05. Caratteristiche terreno: Tipo di terreno: sabbia 66,5%, limo 15,2%, argilla 18,3 %, pH 7,7 Tab. A – Tipologia e quantità degli apporti nutritivi utilizzati nelle (in acqua), N totale tesi. 1,2 ‰ (met. Apporti organici Apporti minerali N Kjeldhal), calcare Tesi S.O. C org N org. N P2O5 K2O totale totale 48,3% (Scheiber), calcare T1 1120 560 160 - - - 160 attivo 9,1% T2 860 460 120 40 50 50 160 (Ossalato di T3 820 420 100 60 100 200 160 ammonio), Sostanza Test 500 300 30 30 60 120 60 organica 1,8 % (met. Walkley- Black). Piovosità annua: 500 mm; Temperatura media annua: 16,1 °C. Risultati e conclusioni Parametri produttivi medi del biennio (tab. n.1). Produzione pianta. Il valore medio biennale del peso medio per ceppo prevale nelle tesi T1 e T2. Le due tesi raggiungono una quantità pari rispettivamente a 13,13 kg/ceppo e 13,70 kg/ceppo. I valori non sono, fra loro, statisticamente diversi. Seguono, differenziate statisticamente rispetto alle prime due ma uguali fra loro, le quantità della tesi T3 e del test Tab. n. 1 – Valori parametri produttivi: media biennio. Peso Peso Produzione Produzione Zucchero Zucchero Peso medio medio medio TESI pianta ettaro pianta ettaro Rachide grappolo Bacca (kg) (t) (kg) (t) (g) (g) (g) T1 13,13 a 21,0 a 2,59 a 4,14 a 314,7 a 2,3 a 7,9 b T2 13,70 a 21,92 a 2,82 a 4,51 a 352,2 ab 2,2 a 10,2 a T3 8,96 b 14,33 b 1,72 b 2,75 b 331,8 ab 2,3 a 10,3 a Test 9,35 b 14,96 b 1,73 b 2,76 b 290,2 b 2,3 a 7,8 b con valori rispettivamente di 8,96 kg/ceppo e 9,35 kg/ceppo. La produzione media per ceppo condiziona la produzione calcolata per ettaro in maniera proporzionale. La produzione sull’ettaro, con piante allevate a tendone e con una densità di 1600 piante per ettaro, si colloca su valori di 21 e 21,92 tonnellate nelle tesi T1 e T2. Sono inferiori i livelli produttivi della tesi T3 con 14,33 t/ha e del test con 14,96 t/ha. Tranne il test, le tesi hanno ricevuto uguali apporti in azoto totale e ciò impedisce di costruire eventuali correlazioni tra il livello nutritivo e le risposte produttive ottenute. In riferimento, invece, alla forma azotata utilizzata: organica e minerale, si possono osservare correlazioni. E’ possibile infatti correlare la migliore risposta produttiva con la maggior percentuale di azoto organico somministrata.
Le tesi che hanno prodotto maggiormente, infatti, sono state la tesi T1 che ha ricevuto 160 unità tutte in forma organica e la tesi T2: 120 unità in forma organica su 160 totali. Si osserva, inoltre, che, anche se relativamente a due anni di prova, la produzione è risultata identica sia con il 100% delle 120 unità di azoto totale in forma organica e sia con il 75 % di azoto organico sulla quantità di azoto totale. Tale comportamento mette in risalto che nell’ambito di un livello azotato per ettaro di 160 unità, l’azoto organico può sostituirsi anche completamente alla quota minerale. La tesi 3, con una produzione inferiore alle tesi T1 e T2, è stata caratterizzata da una percentuale dell’azoto organico che scende al 62 %. Nella tesi T2 la nutrizione è stata integrata con apporti minerali di 50 unità di P2O5 e 100 unità di K2O. Nella tesi T3 la integrazione minerale è stata maggiore: 100 unità di P2O5 e 200 unità di K2O. La maggiore quantità di apporti in P2O5 e K2O ha evidentemente prodotto alterazioni tali da portare il risultato produttivo ad essere statisticamente uguale alla tesi testimone e nettamente inferiore alla tesi T2. La tesi testimone ha ricevuto come quota di azoto organico il 50% dell’azoto totale. Tale rapporto ha permesso un maggiore rendimento dell’azoto totale che pur essendo inferiore a quello della tesi T3 non ha determinato differenze statistiche tra le produzioni. Zucchero/pianta. Si confermano le differenze evidenziate per la produzione pianta ed ettaro anche quando si prende in considerazione la quantità di zucchero complessivamente prodotta dalle piante. Se si considera che, all’aumentare della produzione per pianta la relativa percentuale in zuccheri tende a diminuire, la quantità di zucchero per pianta rappresenta un parametro che esprime la sintesi maggiore dello sforzo produttivo effettuato dalla pianta. I valori di zucchero per pianta, infatti differenziano statisticamente le tesi T1 e T2, fra loro uguali, dalla tesi T3 che, a sua volta, non è diversa dal test. Per questa variabile le tesi T1 e T2 assumono rispettivamente valori pari a 2,59 e 2,82 kg/pianta mentre, la tesi T3 ed il test, assumono valori pari a 1,72 e 1,73 kg/pianta. Peso medio grappolo. Il peso del grappolo non evidenzia le differenze registrate per la produzione pianta e la produzione ettaro. Le tesi, fra loro statisticamente diverse, sono risultate solo la tesi T1 ed il test. Non emergono differenze, infatti, nel gruppo costituito dalla tesi T2, T3, e la tesi testimone. Ciò va a sostegno del fatto che le maggiori produzioni delle tesi T1 e T2 sono state più sostenute dalla numerosità dei grappoli che dalla loro maggiore dimensione. Peso medio bacca. Fra i parametri produttivi, ancora meno reattivo ai trattamenti, è stato il peso della bacca che non ha risentito dei differenti apporti nutritivi facendo registrare una assenza di differenze supportate statisticamente. Parametri fisiologici medi del biennio (tab. n. 2). Fertilità reale. Come precedentemente osservato Tab. n. 2 – Valori parametri fisiologici: in merito al peso medio del grappolo, è la media biennio. fertilità reale media del biennio che sostiene Germ. Fert. Reale Fert. Pot. TESI maggiormente la superiore produzione delle tesi (%) T1 e T2. Essa infatti, per queste tesi, fa registrare i valori più alti 1,08 e 1,03, fra loro T 1 75,48 a 1,08 a 1,46 a uguali. La tesi T3 fa registrare il peggior valore T 2 73,77 ab 1,03 a 1,37 ab di fertilità reale che condiziona così il minor risultato della produzione per pianta di questa T 3 64,44 b 0,81 b 1,25 b tesi. Il test risulta non essere diverso, come Test 73,57 ab 0,98 a 1,32 ab fertilità reale, dalle tesi T1 e T2. Il test, però, pur producendo un numero paritetico di grappoli, nel parametro peso medio grappolo subisce una flessione condizionando così negativamente la produzione per pianta.
Fertilità potenziale. Anche questa variabile differenzia i risultati tra la tesi T1 e la tesi T3 che esprime il valore minore con 1,25. La variazione di fertilità potenziale conferma le ripercussioni sulla produzione per pianta che si sono osservate per la fertilità reale. Parametri analitici produttivi medi del biennio (tab. n.3). Zuccheri - Acidità totale - pH. Sulla variabile Tab. n. 3 – Valori dei parametri zuccheri non si evidenziano differenze tra i analitici: media biennio. trattamenti. Tutte le tesi sono statisticamente uguali Acidità fra loro. Fra i valori delle tesi, però, solo quello della TESI Zuccheri totale pH tesi T2 risulta essere maggiore rispetto al testimone. (%) (g/l) Le acidità totali sembrano reagire in maniera simile agli zuccheri poiché le tesi sono fra loro uguali e tutte diverse dal test. I valori delle acidità nelle tesi T 1 19,80 ab 5,11 b 3,16 a sono inferiori al test. Dall’osservazione del T 2 20,60 a 5,31 b 3,16 a parametro relativo alla concentrazione di zucchero, T 3 19,20 ab 5,17 b 3,12 a emerge che la quantità di zucchero per pianta nelle tesi non è stata caratterizzata da accumuli Test 18,60 b 6,24 a 3,11 a diversificati degli stessi ma ancora una volta le differenze sono state determinate dal numero di grappoli dal peso non diverso e che sono stati più numerosi nelle tesi T1 e T2. Tutto ciò è confermato dalla maggiore percentuale di germogliamento, di fertilità reale e potenziale delle due tesi in parola. E’ stato penalizzato dall’accumulo in zuccheri il test che è risultato invece statisticamente inferiore alla tesi T2. Da un’ analisi complessiva di quanto esposto si è delineato un buon risultato produttivo con l’apporto di 160 unità azotate totali di cui 120 unità organiche e 40 unità minerali. Uguale risposta si è ottenuta anche apportando 160 unità azotate totali tutte nella forma organica. I risultati delle tesi T2 e T1 evidenziano che l’azoto minerale può essere sostituito fino alla quota di 40 unità ettaro dalla forma organica senza compromettere la risposta produttiva. Si può ancora osservare che il livello nutritivo azotato globale si possa spingere fino a 160 unità azotate ottenendo un risposta produttiva che migliora proporzionalmente senza compromettere gli equilibri fisiologici. Dal confronto delle tesi T2 e T3 emerge che non si rivela utile aumentare gli apporti minerali di P2O5 e di K2O, entrambi, al doppio di T2 in T3. Quest’ultima tesi, infatti, non solo non migliora la risposta produttiva ma la peggiora portandola ad essere simile al test. Valutazione del fattore anno sui risultati produttivi. Il fattore anno rivela che, nelle annate consecutive, le produzioni per ciascuna delle tesi tendono ad aumentare. I dati, sostenuti da conferma statistica, evidenziano che anche nella tesi testimone si registra un miglioramento produttivo. La tendenza al miglioramento si conferma anche analizzando i parametri di fertilità. Gli accumuli in zuccheri non si discostano da questo andamento. Tale comportamento induce a pensare che quindi i livelli di nutrizione globale anche se determinando reazioni diverse fra le tesi non hanno indotto squilibri nutrizionali tali da alterare le caratteristiche fisiologiche e produttive che avrebbero fatto peggiorare i risultati nell’anno successivo al primo. Nell’ambito però delle tesi l’effetto annata, come detto, produce effetti diversa. Le tesi che abbiamo individuato come le più reattive nelle risposte produttive T1 e T2 mostrano nelle variabili produzione ettaro e zucchero ettaro i maggiori incrementi. I miglioramenti che si registrano nella tesi T3 e nel test non raggiungono quelli delle tesi T2 e T1. Ciò suggerisce che un prolungamento delle prove in anni successivi avrebbe evidenziato risultati ancora più distanti tra la tesi T3 ed il test e le tesi T2 e T1. I parametri peso medio grappolo e peso medio bacca conferma una stabilità probabilmente genotipica mostrando di non risentire della diversa nutrizione delle tesi ed anche dell’effetto annata.
Tab. n. 4 – Parametri produttivi: confronto fattore anno Produzione Produzione Zucchero Zucchero Peso medio Peso medio Peso medio TESI pianta ettaro pianta ettaro grappolo bacca rachide (kg) (t) (kg) (t) (g) (g) (g) I anno 9,80 b 15,66 b 2,06 b 3,29 b 312,6 a 2,37 a 7,60 a T1 II anno 16,47 a 26,35 a 3,13 a 5,0 a 316,7 a 2,30 a 8,3 a I anno 9,40 b 15,04 b 2,12 b 3,39 b 344,4 a 2,20 a 9,40 a T2 II anno 18,01 a 28,81 a 3,53 a 5,64 a 360,1 a 2,4 a 11 a I anno 7,03 b 11,25 b 1,38 b 2,20 b 313,9 a 2,21 a 9,20 a T3 II anno 10,89 a 17,42 a 2,07 a 3,31 a 349,7 a 2,4 a 11,4 a I anno 7,45 b 11,92 b 1,56 a 2,49 a 284,3 a 2,08 a 7,60 a Test II anno 11,26 a 18,01 a 1,91 a 3,05 a 296,2 a 2,6 a 8,0 a Tab. n. 5 – Parametri fisiologici : confronto Tab. n. 6 – Parametri analitici: confronto fattore fattore anno per singola variabile anno per singola variabile. Germ. Fert. Reale Fert. Pot. Zuccheri A. totale pH (%) (%) (g/l) I anno 78,41 a 0,80 b 1,03 b I anno 21,02 a 5,06 a 3,14 a T1 T1 II anno 72,56 a 1,37 a 1,89 a II anno 19,00 a 5,17 a 3,18 a I anno 71,05 a 0,82 b 1,12 b I anno 22,55 a 4,92 a 3,15 a T2 T2 II anno 76,50 a 1,25 a 1,63 a II anno 19,60 a 5,7 a 3,17 a I anno 58,89 b 0,62 b 1,06 b I anno 19,63 a 5,1 a 3,08 a T3 T3 II anno 70.0 a 1,00 a 1,44 a II anno 19.00 a 5,25 a 3,16 a I anno 71,99 a 0,79 b 1,10 b I anno 20,93 a 5,73 b 3,12 a Test Test II anno 75,15 a 1,17 a 1,55 a II anno 16,96 b 6,75 a 3,11 a Valutazione dell’aspetto fitosanitario. Il secondo anno sono stati condotti rilievi di diffusione ed intensità sull’attacco di Botrytis cinerea nelle diverse tesi (fig.n.1). La diffusione si è collocata su valori abbastanza uniformi: 15-20 %, fra le tesi. L’intensità (% di grappolo colpito) si è distribuita da un minimo del 6 % nella tesi T2, al 13 % nella tesi T3, al 17 % nel test e fino al valore massimo del 26 % nella tesi T1.
Fig. n. 1 – Evoluzione dei valori di Intensità a partire dall’invaiatura Bibliografia CORINO L., LAVEZZI A., SANSONE L., STORCHI P., ANTONACCI D., COLETTA A.:2002: L’entretien des sol viticoles: enherbement. MONDIAVITI Bordeaux – 4 e 5 Dicembre. FREGONI M. (1998) – “Viticoltura di qualità”. Edizioni L’Informatore Agrario Srl, Verona. LANDI R. (1999) – “Agronomia e ambiente”. Edagricole, Bologna. LAVEZZI A., TOMASI D., ALTISSIMO A.:1999: L’inerbimento del vigneto : esperienze e valutazioni. L’Informatore agrario, 18, 65-68. PERELLI M. (2000) – “Importanti novità per i fertilizzanti”. L’Informatore Agrario, n. 33, 99-100. SEQUI P., BENEDETTI A. (1998) – “ I fertilizzanti organici”, Vol. 1, Progetto Editoriale PANDA, MiPA, Edizioni L’Informatore Agrario.
Puoi anche leggere