Attività di formazione - PIANO D'INTERVENTO Collegio docenti 18 giugno 2016

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Attività di formazione - PIANO D'INTERVENTO Collegio docenti 18 giugno 2016
Attività di formazione
    PIANO D’INTERVENTO
    Collegio docenti 18 giugno 2016
         Prof. Catello Manzacca
Attività di formazione - PIANO D'INTERVENTO Collegio docenti 18 giugno 2016
La Legge 107/15 stabilisce che “la formazione in servizio dei docenti di ruolo è
 obbligatoria, permanente e strutturale” (comma 124 primo periodo) e cosi
             viene ribadito nella Nota n. 35 del 7 gennaio 2016.

La legge 107/2015, nella prospettiva di una piena attuazione dell'autonomia
  delle istituzioni scolastiche, richiede ad ogni scuola di elaborare un Piano
dell'offerta formativa (riferito agli anni scolastici 2016-17, 2017-18, 2018-19),
 che contenga tutte le scelte curricolari, di organizzazione, di gestione delle
  risorse umane, ivi compresa la progettazione delle azioni formative per il
                              personale in servizio.

   Ogni scuola individua le attività di formazione per i docenti di ruolo sulla base del
  “Piano nazionale di formazione”, predisposto ogni tre anni dal MIUR, e in coerenza
con il piano triennale dell’offerta formativa (PTOF) e i relativi piani di miglioramento. Il
  Piano nazionale è adottato sentite le organizzazioni sindacali rappresentative della
                        categoria (comma 124 secondo periodo).
Attività di formazione - PIANO D'INTERVENTO Collegio docenti 18 giugno 2016
Per l’attuazione del Piano sono stanziati 40 milioni di
     euro all’anno a decorrere dal 2016 (comma 125).
   La programmazione delle attività formative rivolte al
personale docente e amministrativo, tecnico e ausiliario
e la definizione delle risorse occorrenti, sono inserite nel
                     PTOF (comma 12).

  In attesa del quale, molti sono i punti che andrebbero
                         chiariti.

• Quante ore? Quanti docenti coinvolti?
• la consistenza oraria: nulla si dice e nulla si deduce
  nelle pieghe della legge 107 e neppure della Nota
  citata.
Attività di formazione - PIANO D'INTERVENTO Collegio docenti 18 giugno 2016
• Dal dettato di legge tutti i docenti di ruolo siano vincolati alla
   formazione, essendo appunto obbligatoria.
  Ricordo che la formazione, diritto-dovere negli anni 70, diventata
      negli anni 90 solo un diritto, ritorna ad essere un dovere.
        Anche per questo aspetto, però, nulla si dice in attesa
dell’attivazione delle procedure di adozione del Piano nazionale
                         di formazione .

•    I fondi messi a disposizione per tale formazione dallo Stato sono
    solo 40 milioni di euro, non certo in grado di fornire a tutti i
    docenti di tutte le scuole d'Italia un corso di aggiornamento. Si è
    già iniziato a procedere come per la formazione in servizio dei
    docenti di sostegno specializzati: gli uffici periferici del Miur, in
    particolare, gli Usr, stanno erogando dei corsi attraverso scuole-
    polo, così da coinvolgere solo alcuni docenti per scuola. Tra l'altro:
    i fondi si intendono per chi il corso lo tiene, non certo per chi lo
    frequenta!
Quali modalità di partecipazione e quali contenuti? — La legge
107 e la Nota 35 chiedono esplicitamente che siano le scuole ad
        individuarli, ponendo però tre vincoli obbligatori:

                             • 1. il Ptof
           • 2. il piano di miglioramento;
        • 3. il piano nazionale di formazione.

  Se è vero che questa legge vuole esaltare l'autonomia delle scuole, è pur
     vero che, in qualche modo, la limita, dal momento che le istituzioni
scolastiche devono muoversi all'interno del piano nazionale e — in subordine
               — dei loro stessi Ptof e piani di miglioramento.
La nota 35 del 7 gennaio 2016 preannuncia i temi strategici a
 partire dai quali saranno definite le linee nazionali del Piano
                            Triennale:
   • le competenze digitali e per l'innovazione didattica e
                           metodologica;
                 • le competenze linguistiche;
       • l'alternanza scuola-lavoro e l'imprenditorialità;
 • l'inclusione, la disabilità, l'integrazione, le competenze di
                       cittadinanza globale;
• il potenziamento delle competenze di base, con particolare
    riferimento alla lettura e comprensione, alle competenze
      logico-argomentative degli studenti e alle competenze
                           matematiche;
                        • la valutazione
• Inoltre le azioni nazionali saranno rivolte alla formazione di
  particolari “figure strategiche” legate al Piano nazionale
  scuola digitale e all’inclusione o “di docenti in grado di
  accompagnare i colleghi nei processi di ricerca didattica,
  formazione sul campo, innovazione in aula”.
• Le attività formative potranno avere forme organizzative
  diverse: a livello di scuola, di reti di scuole, di snodi e/o poli
  formativi o come specifiche iniziative nazionali.
• Le iniziative di formazione si riferiranno ai docenti, al
  personale tecnico-amministrativo e ausiliario, ai dirigenti
  scolastici.
    Luogo per l’elaborazione dei programmi di formazione in
servizio è la comunità professionale di ogni scuola, a partire dal
 collegio dei docenti “nelle sue diverse articolazioni tecniche”.
La nota ricorda come già il vigente CCNL scuola preveda
  l’elaborazione da parte delle istituzioni scolastiche di un piano di
 azioni formative di istituto (art. 66) e che esso potrà essere assunto
                                nel PTOF.

Il piano di istituto “dovrebbe” contenere azioni formative rivolte a:

• docenti neo-assunti;
• gruppi di miglioramento;
• docenti impegnati nello sviluppo dei processi di digitalizzazione e
  innovazione metodologica;
• consigli di classe, team docenti, personale comunque coinvolto nei
  processi di inclusione e integrazione;
• insegnanti impegnati in innovazioni curricolari ed organizzative,
  prefigurate dall'istituto anche relativamente alle innovazioni
  introdotte dalla legge 107/2015;
• figure sensibili impegnate ai vari livelli di responsabilità sui temi
  della sicurezza, prevenzione, primo soccorso, ecc. anche per far
  fronte agli obblighi di formazione di cui al D.lgs. 81/2008.
E ORA VENIAMO A NOI!!!!
     (cosa abbiamo scritto e approvato cap. 4 paragrafo 8 PTOF d’Istituto)

….. Su tale aspetto è necessario presupporre un intervento triennale focalizzato principalmente
sullo sviluppo e valorizzazione delle risorse umane, che come dai commi 56-62 e 121-125 della
legge 107/2015, finalizzato su una Formazione dei docenti per una didattica incentrata sulle
                                          competenze……

CLIL : …. Tale formazione può essere concretizzata secondo diverse modalità,
che saranno oggetto di progettazione d dettaglio nel triennio di validità del PTOF:

 •    Autoformazione, basata sull'esperienza dei docenti in servizio presso il
               Liceo, che hanno maturato esperienze in materia;
        • Organizzazione di seminari e corsi tenuti da esperti esterni;
       • Formazione all'estero nell'ambito dei progetti Erasmus Plus.
• Inclusione e disabilità:… Pertanto si prevede, per il
  biennio 2016- 2017, 2017- 2018, il potenziamento delle attività di Formazione
  dei docenti di discipline scientifiche sulla didattica inclusiva (per alunni con BES) e
  sull’utilizzo di nuove tecnologie nella didattica della matematica

Tali Corsi di formazione con l'obiettivo di “formare per
    includere” saranno finalizzati all’aumento delle
competenze per potenziare i processi di integrazione a
     favore di alunni con disabilità e B.E.S. Bisogni
  Educativi Speciali (art. 16, comma 1, lett. b del D.L.
      104/2013 convertito dalla Legge 128/2013).
• Competenze digitali:… Il PNSD (Piano Nazionale
  Scuola Digitale) prevede tre grandi linee di attività in merito a
  miglioramento dotazioni hardware, attività didattiche e formazione degli
  insegnanti.

Inoltre, con nota 17791 del 19 novembre 2015, è stato disposto
  che ogni scuola potrà individuare per il triennio 2015-2018
   all’interno del proprio organico di diritto un “animatore
  digitale”, incaricato di promuovere e coordinare le diverse
                              azioni.
                            Pertanto…
      • Il Liceo Riccardo Nuzzi , tramite il proprio
      animatore digitale, organizzerà la formazione
            interna alla scuola sui temi del PNSD
La formazione sarà rivolta:

      1. ai docenti, che saranno dotati, in modo sempre più
  generalizzato, di un profilo di accesso personale al sito, con il
quale contribuiranno ad alimentare i contenuti didattici del sito al
    monitoraggio in itinere dei progetti condotti dalla scuola

 2. al personale amministrativo, dotato di un profilo di accesso
personale al sito, che gestisce la comunicazione delle circolari, gli
         scrutini online, il personale, l’Ufficio Tecnico.

 3. al personale ATA, in primo piano nella comunicazione con gli
utenti della scuola, con il fine di impostare nuovi servizi online o
                    potenziare quelli esistenti.

   4. alle famiglie, destinatarie, di servizi online e coi quali si
          mantiene aperto un canale di comunicazione.
L’animatore coordina la diffusione dell’innovazione a scuola e le attività del
    PNSD anche previste nel piano nel piano triennale dell’offerta formativa della
       propria scuola. Si tratta, quindi, di una figura di sistema e non un
                                               supporto tecnico
                         Il suo profilo (cfr. azione #28 del PNSD) è rivolto a:

•       FORMAZIONE INTERNA: stimolare la formazione interna alla scuola negli ambiti del PNSD, attraverso
        l’organizzazione di laboratori formativi (senza essere necessariamente un formatore), favorendo
        l’animazione e la partecipazione di tutta la comunità scolastica alle attività formative, come ad esempio
        quelle organizzate attraverso gli snodi formativi;

•       COINVOLGIMENTO DELLA COMUNITA’ SCOLASTICA: favorire la partecipazione e stimolare il protagonismo
        degli studenti nell’organizzazione di workshop e altre attività, anche strutturate, sui temi del PNSD, anche
        attraverso momenti formativi aperti alle famiglie e ad altri attori del territorio, per la realizzazione di una
        cultura digitale condivisa;

    •    CREAZIONE DI SOLUZIONI INNOVATIVE: individuare soluzioni metodologiche e tecnologiche sostenibili da
         diffondere all’interno degli ambienti della scuola (es. uso di particolari strumenti per la didattica di cui la
          scuola si è dotata; la pratica di una metodologia comune; informazione su innovazioni esistenti in altre
           scuole; un laboratorio di coding per tutti gli studenti), coerenti con l’analisi dei fabbisogni della scuola
                     stessa, anche in sinergia con attività di assistenza tecnica condotta da altre figure.

       L’animatore presiede il team per l’innovazione digitale n. 3 docenti e n. 2
    assistenti amministrativi che supportano e accompagnano adeguatamente
    l’innovazione didattica nelle scuole, nonché l’attività dell’Animatore digitale;
ANDIAMO ORA ALLA FASE OPERATIVA
                PIANO D’INTERVENTO - ANIMATORE DIGITALE
A.S. 2016/17                 A.S. 2017/18                    A.S. 2018//19

        Tematica:                      Tematica:                       Tematica:

Le competenze digitali per     Le competenze digitali per         Coding e pensiero
       l’innovazione                  l’innovazione                computazionale
 metodologica-didattica:        metodologica-didattica:
    Flipped classroom,             Flipped classroom,                 Metodologia:
     learning objects,              learning objects,         corsi in modalità blended e
    Digital storytelling,          Digital storytelling,      sperimentazioni didattiche;
          (1° livello)                   (2° livello)              social networking

                                       Metodologia:                  Valutazioni :
                               corsi in modalità blended e     indicatori specifici per la
                               sperimentazioni didattiche;       ricaduta didattica ed
                                    social networking                organizzativa
A) FORMAZIONE INTERNA

A.S. 2016/17

 ❏ formazione di base (strumenti e
  metodologie innovative)

 ❏ uso del cloud nelle comunicazioni (Google
  Apps) con utilizzo di strumenti tecnologici
  presenti a scuola ( pc e tablet).
A.S. 2017/18

 ❏formazione avanzata (strumenti e
  metodologie innovative, uso del cloud e
  delle piattaforme e-learning nella didattica);
 ❏uso di testi digitali
 ❏utilizzo di strumenti tecnologici presenti a
  scuola ( pc e tablet..)
A.S. 2018/19

elaborazione di lavori in team attraverso
 l’uso di tecnologie innovative e condivisione
 in Repository.
 Coding e pensiero computazionale

Sperimentazioni didattiche

Condivisione e pubblicizzazione
IN PARTICOLARE per il prossimo anno scolastico
 il corso di formazione, sarà rivolto sia ai docenti, che al personale
   A.T.A., sull’uso di Google Drive (utile sia per la didattica che per
                          l’amministrazione) e
        Google Classroom (prettamente rivolto alla didattica).

• Google Drive è un servizio che consente di creare,
  archiviare, condividere e persino modificare documenti
  direttamente online, anche in modalità collaborativa e
  senza necessità che sul proprio computer sia installato
  alcun programma, semplicemente accedendo tramite
  l’account istituzionale(mionome@liceonuzzi.gov.it) allo
  spazio praticamente illimitato messo a disposizione di
  tutti gli utenti dell’Istituto: i files possono essere
  organizzati in cartelle accessibili tramite connessione
  internet da qualunque luogo e con qualsiasi dispositivo
  e condivise tra tutti gli utenti o per gruppi (es. gruppo
  classe, dipartimento disciplinare, ufficio tecnico, staff
  presidenza).
• Google Classroom è un servizio delle Google Apps for Education che
  consente agli insegnanti di creare una classe virtuale per gestire la
  comunicazione, i materiali, i compiti e le scadenze con gli studenti,
  direttamente online.
  Classroom è uno strumento innovativo inserito nella collezione di app di Google,
      disponibile per le scuole che hanno adottato la piattaforma Google Apps for
 Education. Non sostituisce Moodle perchè non serve per realizzare corsi e-learning.
    Serve per scambiare velocemente file e informazioni con la classe. Per esempio
   l’insegnante riceve il compito-file, annota sul compito-file le correzioni da fare,
 reinvia, lo studente invia nuovamente il compito corretto. Il sistema tiene memoria
                       in modo automatico di questo lavoro fatto.
    Con Classroom si può realizzare anche la modalità Flipped Classroom (la classe
                            capovolta), per chi la vuole usare.
     La proprietà dei materiali pubblicati è esclusivamente della scuola, tramite il
dominio liceonuzzi.gov.it a cui è associata la piattaforma Google Apps for Education.
Possono accedere al cloud Classroom solo studenti e insegnanti della scuola, tramite
                    account personale (mionome@liceonuzzi.gov.it).

                            …Non preoccupatevi…
  È molto semplice da utilizzare e offre il vantaggio di risparmiare tempo e
     carta, comunicando in maniera efficace e sicura con gli studenti.
MODALITÀ e TEMPI in riferimento al prossimo anno
             scolastico (2016/17)!
   Il corso sarà tenuto dall’animatore digitale
coadiuvato dal suo team (in prima fase solo i tre
              docenti) è sarà rivolto:

nella fase di Google drive (gestione cartelle e
file) sia al personale amministrativo e ATA, sia al
                 personale docente
       (almeno un docente per disciplina).
Nella fase di Google Apps for Education
 (attività condivise con gli studenti tramite
 Google Classroom) esclusivamente al
 personale docente

  Il corso prevede nella formazione di base un
                 totale di 12 ore
 (6 ore Google Drive + 6 ore Google classroom)
da tenersi per motivi tecnici nel periodo del prossimo
   anno scolastico che va da fine novembre in poi.
B) COINVOLGIMENTO DELLA COMUNITA’
               SCOLASTICA

               A.S. 2016/17
 utilizzo di una piattaforma online per la
  condivisione di attività didattiche e nuove
  forme di sperimentazione
    Per esempio: Edmodo: il ‘social
          network’ didattico
BIENNIO 2017/18 - 2018/19

promuovere nuovi acquisti di tecnologie.

sperimentazione di tecnologie e metodologie
 sempre più innovative.(Flipped classroom,
 EAS, spaced learning.)
C) CREAZIONE DI SOLUZIONI INNOVATIVE

                   A.S. 2016/17

 Ricognizione della dotazione tecnologica di Istituto
  e sua implementazione anche con l’accesso ai fondi
  PON-FESR;
 estensione della rete wi-fi di Istituto(già
  prevista entro novembre 2016) ;
 riconfigurazione di una doppia rete docenti-alunni.
pubblicizzazione fra i docenti delle pratiche
 didattiche utilizzate;
selezione e presentazione di web-app.,
 strumenti di condivisione, di repository di
 documenti, forum, blog e classi virtuali;
sviluppo del pensiero computazionale:
 introduzione al coding;
coordinamento delle iniziative digitali per
 l’inclusione.
CREAZIONE DI SOLUZIONI INNOVATIVE

                  A.S. 2017/18
❏monitorare curricola verticali per la costruzione
 di competenze digitali, trasversali o calati nelle
 discipline;
❏coordinamento delle iniziative digitali per
 l’inclusione.
❏promuovere attività di coding utilizzando
 software dedicati (ad esempio Scratch);
❏sperimentazione di nuove metodologie nella
 didattica: webquest, flipped classroom; EAS.
 educazione ai media e ai social network;
 utilizzo dei social nella didattica tramite
 adesione a progetti specifici e peer-education.

promuovere la collaborazione e la
 comunicazione in rete: le piattaforme digitali
 scolastiche come ambienti di collaborazione fra
 docenti e studenti (es. piattaforma Edmodo);
A.S.2018/19

❏costruire contenuti digitali da utilizzare in classe o fra
 classi diverse;
❏coordinamento delle iniziative digitali per
 l’inclusione.
❏sperimentazione di nuove metodologie nella
 didattica: webquest, flipped classroom;EAS.
❏promuovere la collaborazione e la comunicazione in
 rete: dalle piattaforme digitali scolastiche alle
 comunità virtuali di pratica e di ricerca (es. progetti
 Etwinning).
Nel triennio è prevista la partecipazione a
progetti nazionali o internazionali inerenti ad
azioni o progetti riguardanti la diffusione del
    digitale a scuola e le azioni del PSND.

   Le varie azioni elencate saranno sempre
elaborate e coordinate insieme alle figure di
sistema (Dirigente Dsga, Animatore, Team) e
    al Collegio Docenti e potranno subire
   variazioni o aggiornamenti in base alle
             esigenze dell’Istituto.
Flipped classroom
    In ambito educativo, con classe capovolta o insegnamento
capovolto ci si riferisce a un approccio metodologico che ribalta
 il tradizionale ciclo di apprendimento fatto di lezione frontale,
 studio individuale a casa e verifiche in classe, con un rapporto
docente-allievo piuttosto rigido e gerarchico. Il termine italiano
  è la traduzione di ciò che a livello internazionale è conosciuto
                      come Flipped Classroom.
 L'insegnamento capovolto risponde a questo stato di cose con
       l'inversione dei due momenti classici, lezione e studio
                             individuale:
    la lezione viene spostata a casa sfruttando appieno tutte le
              potenzialità dei materiali didattici online;
    lo studio individuale viene spostato a scuola dove il setting
        collaborativo consente di applicare, senza il timore di
  ristrettezze temporali, una didattica di apprendimento attivo
socializzante e personalizzata. L'insegnante può esercitare il suo
                ruolo di tutor al fianco dello studente
LEARNING OBJECTS
• Un learning object (sinteticamente noto come LO dal
  relativo acronimo) è una unità di istruzione per l'e-
  learning, riutilizzabile.
• I learning object costituiscono particolari tipi di risorse di
  apprendimento autoconsistenti, dotate di modularità,
  reperibilità, riusabilità e interoperabilità, che ne
  consentono la possibilità di impiego in contesti diversi.
• Lo sviluppo delle nuove tecnologie dell'informazione e
  della comunicazione ha avuto significative ripercussioni
  anche sulle modalità di apprendimento, stimolando la
  formazione di nuove risorse didattiche.

     A questo proposito, spesso si ritiene che l'approccio
     pragmatico/produttivo dell'e-learning, finalizzato al
   risparmio di tempi e costi nella fase di progettazione e
    produzione dei materiali didattici, sia l'orientamento
          fondante che ne ha la realizzazione di LO.
DIGITAL STORYTELLING
• Il Digital Storytelling ovvero la Narrazione realizzata con strumenti
  digitali (web apps, webware) consiste nell’organizzare contenuti
  selezionati dal web in un sistema coerente, retto da una struttura
  narrativa, in modo da ottenere un racconto costituito da
  molteplici elementi di vario formato (video, audio, immagini, testi,
  mappe, ecc.). Caratteristiche di questa tipologia comunicativa
  sono:

  1. il fascino: derivante dal carattere fabulatorio che possiedono le
        storie, dato che si tratta, fondamentalmente, di racconti;
         2. la ricchezza e varietà di stimoli e significati: derivanti
    dall’alta densità informativa e dall’amalgama di codici, formati,
       eventi, personaggi, informazioni, che interagiscono tra loro
      attraverso molteplici percorsi e diverse relazioni analogiche.
3. Si tratta quindi di una forma di narrazione particolarmente indicata
 per forme comunicative come quelle proprie del giornalismo, della
   politica, del marketing, dell’autobiografia e anche della didattica.
CODING E PENSIERO COMPUTAZIONALE
• Il “Coding” rappresenta oggi la lingua più diffusa considerando il numero
  di sistemi di elaborazione esistenti, essendo l’unico veicolo per
  promuovere la comunicazione tra “essere umano” e “computer”
• Questa tecnica ha l’obiettivo di aiutarti ad introdurre il pensiero
  computazionale in classe attraverso il coding, usando solo attività
  intuitive e divertenti da proporre direttamente agli alunni.
• Quando affrontiamo un problema o abbiamo un’idea, spesso intuiamo la
  soluzione ma non siamo in grado di formularla in modo operativo per
  metterla in pratica. Il pensiero computazionale è proprio questo, la
  capacità di immaginare e descrivere un procedimento costruttivo che
  porti alla soluzione. Come imparare a parlare ci aiuta a formulare
  pensieri complessi, così il pensiero computazionale ci offre strumenti
  ulteriori a supporto della fantasia e della creatività.
• Per questo il pensiero computazionale è per tutti. E’ una capacità
  trasversale che va sviluppata il prima possibile. Non è solo per
  informatici e programmatori, ma programmare è il modo migliore per
  acquisirlo. Per questo in Europa e nel mondo si svolgono ogni anno
  campagne di alfabetizzazione per la diffusione del coding.
CORSI IN MODALITÀ BLENDED

• Un corso blended è una combinazione di attività
  in classe con l’insegnante e di attività individuali
  mediante l’utilizzo del computer. Questa
  tipologia di corso prevede che la responsabilità
  dell’apprendimento sia condivisa tra te e
  l’insegnante. Il tempo che passerai in classe sarà
  fondamentale e sarà volto, in particolare, a
  migliorare le abilità di produzione orale, ma
  altrettanto importante sarà quanto riuscirai a
  svolgere     individualmente.        Sarai  tu    il
  responsabile dei tuoi progressi e, se non ne sarai
  soddisfatto, potrai rivolgerti all’insegnante che ti
  saprà indicare come procedere di conseguenza.
SOCIAL NETWORKING
• Un servizio di rete sociale, comunemente e
  impropriamente       chiamato     anche   social
  network (dall’inglese social network service), è
  un servizio offerto da Internet, tipicamente
  fruibile in maniera del tutto gratuita tramite
  World Wide Web o apposite applicazioni per
  dispositivi mobili, il cui unico scopo è quello
  di facilitare la gestione dei rapporti
  sociali consentendo la comunicazione e la
  condivisione di contenuti attraverso semplici
  frasi scritte, collegamenti vari, brani musicali,
  immagini o anche video.
PIATTAFORME E-LEARNING
• Per e-learning (o apprendimento on-line, o teleapprendimento)
  s'intende l'uso delle tecnologie multimediali e di Internet per
  migliorare la qualità dell'apprendimento facilitando l'accesso
  alle risorse e ai servizi, così come anche agli scambi in remoto e
  alla collaborazione (creazione di comunità virtuali di
  apprendimento).
• I progetti educativi di molte istituzioni propongono la
  teledidattica non solo come complemento alla formazione in
  presenza, ma anche come percorso didattico rivolto ad utenti
  aventi difficoltà di frequenza in presenza. Attraverso la
  teledidattica si facilita la formazione continua e quella
  aziendale, specialmente per le organizzazioni con una pluralità
  di sedi.
• l'utilizzo della connessione in rete per la fruizione dei materiali
  didattici e lo sviluppo di attività formative basate su una
  tecnologia specifica, detta "piattaforma tecnologica" (learning
  management system, LMS);
CONDIVISIONE IN REPOSITORY
• E' una soluzione dedicata alla gestione strutturata di
 documenti e contenuti in formato digitale, in contesti di
  carattere collaborativo e non archivistico che consente
     al singolo utente di organizzare autonomamente i
 propri documenti e di condividerli liberamente con altri
    soggetti. Si possono caricare, esportare e gestire in
    modo semplice i documenti in tutti gli usuali formati
   (PDF, DOC, XLS, CSV, RTF, etc.), ma anche contenuti di
        altra tipologia (ad esempio foto, immagini). I
    documenti sono memorizzati in folder che possono
     essere personali, di sistema (stabiliti dall’Ente) o
                   condivisi con altri utenti.
   E' una soluzione completamente web, accessibile
 semplicemente via browser, sia in contesti intranet sia
                       internet.
EDMODO
• Edmodo è una piattaforma sicura di
  apprendimento rivolta in modo particolare a
  insegnanti, studenti, scuole. Offre in maniera
  gratuita la possibilità di gestire gruppi di utenti
  per collegarsi e collaborare, produrre e
  condividere contenuti, accedere a compiti,
  effettuare test e quiz, ottenere valutazioni. E’
  uno strumento di e-Learning che permette a
  docenti ed educatori di sfruttare le potenzialità
  dei programmi in Internet per reti sociali e
  favorisce la configurazione del gruppo di
  apprendimento (classe, corso, …) in modo
  personalizzato.
EAS (Episodi di Apprendimento Situati)

Un EAS è una porzione di azione didattica,
ovvero l’unità minima di cui consta l’agire
didattico dell’insegnante in contesto; in quanto
tale esso costituisce il baricentro a partire dal
quale l’intero edificio della didattica si
organizza
SPACED LEARNING
• Lo «Spaced learning» è una particolare articolazione del
  tempo della lezione che prevede tre momenti di input e
  due intervalli. Nel primo input l’insegnante fornisce le
  informazioni che gli studenti devono apprendere
  durante la lezione.
• La durata dell’input non è predeterminata (anche se è
  nota la difficoltà di tener viva l’attenzione dei ragazzi
  per oltre 10-15”). Questo primo momento è seguito da
  un intervallo di 10”, durante i quali non deve esser fatta
  alcun tipo di riferimento al contenuto della lezione.
• Nel secondo input l’insegnante rivisita il contenuto della
  prima sessione cambiando però il modo di presentarlo
  (ad es. usando esempi differenti tra loro e/o connotati
  da elevata interattività).
SCRATCH
Scratch permette agli studenti di creare giochi o
animazioni multimediali ed interattive usando
immagini, musica e suoni. Scratch, grazie al suo
design, è disponibile in italiano e permette
anche ai docenti di imparare in maniera
semplice ed intuitiva a sviluppare supporti
multimediali ed interattivi per le loro lezioni,
per qualunque disciplina.
WEBQUEST
•     La (o il) Web Quest è un’attività di ricerca che consente agli studenti di ricavare
      informazioni da internet tramite un percorso guidato da domande e/o compiti
      prestabiliti (dai docenti) e partendo da siti già visionati e scelti dai docenti stessi.
      Organizzati in gruppo e seguendo le indicazioni, gli studenti reperiscono informazioni
      in internet utili alla realizzazione di prodotti (un ipertesto, una guida cartacea, un
      giornale, una presentazione in power point, e-zine ...), che si configurano come
      risultato della loro capacità di elaborare autonomamente le informazioni da essi stessi
      trovate.

                         Una Webquest prevede sei fasi:
         1. una fase introduttiva, nella quale vengono fornite delle informazioni di base;
                                  2. una presentazione del compito;
    3. la descrizione del procedimento da seguire per portare a termine il compito mediante
                                           lavoro di gruppo;
                            4. l' individuazione delle risorse occorrenti;
                                     5. la valutazione dell'attività
                  6. un momento conclusivo per fare il punto su quanto appreso

                      Generalmente la Webquest è un'attività di gruppo
PEER-EDUCATION

     promuovere la collaborazione e la
 comunicazione in rete: dalle piattaforme
digitali scolastiche alle comunità virtuali di
pratica e di ricerca (es. progetti Etwinning).
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