Attività di formazione - PIANO D'INTERVENTO Collegio docenti 18 giugno 2016
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La Legge 107/15 stabilisce che “la formazione in servizio dei docenti di ruolo è obbligatoria, permanente e strutturale” (comma 124 primo periodo) e cosi viene ribadito nella Nota n. 35 del 7 gennaio 2016. La legge 107/2015, nella prospettiva di una piena attuazione dell'autonomia delle istituzioni scolastiche, richiede ad ogni scuola di elaborare un Piano dell'offerta formativa (riferito agli anni scolastici 2016-17, 2017-18, 2018-19), che contenga tutte le scelte curricolari, di organizzazione, di gestione delle risorse umane, ivi compresa la progettazione delle azioni formative per il personale in servizio. Ogni scuola individua le attività di formazione per i docenti di ruolo sulla base del “Piano nazionale di formazione”, predisposto ogni tre anni dal MIUR, e in coerenza con il piano triennale dell’offerta formativa (PTOF) e i relativi piani di miglioramento. Il Piano nazionale è adottato sentite le organizzazioni sindacali rappresentative della categoria (comma 124 secondo periodo).
Per l’attuazione del Piano sono stanziati 40 milioni di euro all’anno a decorrere dal 2016 (comma 125). La programmazione delle attività formative rivolte al personale docente e amministrativo, tecnico e ausiliario e la definizione delle risorse occorrenti, sono inserite nel PTOF (comma 12). In attesa del quale, molti sono i punti che andrebbero chiariti. • Quante ore? Quanti docenti coinvolti? • la consistenza oraria: nulla si dice e nulla si deduce nelle pieghe della legge 107 e neppure della Nota citata.
• Dal dettato di legge tutti i docenti di ruolo siano vincolati alla formazione, essendo appunto obbligatoria. Ricordo che la formazione, diritto-dovere negli anni 70, diventata negli anni 90 solo un diritto, ritorna ad essere un dovere. Anche per questo aspetto, però, nulla si dice in attesa dell’attivazione delle procedure di adozione del Piano nazionale di formazione . • I fondi messi a disposizione per tale formazione dallo Stato sono solo 40 milioni di euro, non certo in grado di fornire a tutti i docenti di tutte le scuole d'Italia un corso di aggiornamento. Si è già iniziato a procedere come per la formazione in servizio dei docenti di sostegno specializzati: gli uffici periferici del Miur, in particolare, gli Usr, stanno erogando dei corsi attraverso scuole- polo, così da coinvolgere solo alcuni docenti per scuola. Tra l'altro: i fondi si intendono per chi il corso lo tiene, non certo per chi lo frequenta!
Quali modalità di partecipazione e quali contenuti? — La legge 107 e la Nota 35 chiedono esplicitamente che siano le scuole ad individuarli, ponendo però tre vincoli obbligatori: • 1. il Ptof • 2. il piano di miglioramento; • 3. il piano nazionale di formazione. Se è vero che questa legge vuole esaltare l'autonomia delle scuole, è pur vero che, in qualche modo, la limita, dal momento che le istituzioni scolastiche devono muoversi all'interno del piano nazionale e — in subordine — dei loro stessi Ptof e piani di miglioramento.
La nota 35 del 7 gennaio 2016 preannuncia i temi strategici a partire dai quali saranno definite le linee nazionali del Piano Triennale: • le competenze digitali e per l'innovazione didattica e metodologica; • le competenze linguistiche; • l'alternanza scuola-lavoro e l'imprenditorialità; • l'inclusione, la disabilità, l'integrazione, le competenze di cittadinanza globale; • il potenziamento delle competenze di base, con particolare riferimento alla lettura e comprensione, alle competenze logico-argomentative degli studenti e alle competenze matematiche; • la valutazione
• Inoltre le azioni nazionali saranno rivolte alla formazione di particolari “figure strategiche” legate al Piano nazionale scuola digitale e all’inclusione o “di docenti in grado di accompagnare i colleghi nei processi di ricerca didattica, formazione sul campo, innovazione in aula”. • Le attività formative potranno avere forme organizzative diverse: a livello di scuola, di reti di scuole, di snodi e/o poli formativi o come specifiche iniziative nazionali. • Le iniziative di formazione si riferiranno ai docenti, al personale tecnico-amministrativo e ausiliario, ai dirigenti scolastici. Luogo per l’elaborazione dei programmi di formazione in servizio è la comunità professionale di ogni scuola, a partire dal collegio dei docenti “nelle sue diverse articolazioni tecniche”.
La nota ricorda come già il vigente CCNL scuola preveda l’elaborazione da parte delle istituzioni scolastiche di un piano di azioni formative di istituto (art. 66) e che esso potrà essere assunto nel PTOF. Il piano di istituto “dovrebbe” contenere azioni formative rivolte a: • docenti neo-assunti; • gruppi di miglioramento; • docenti impegnati nello sviluppo dei processi di digitalizzazione e innovazione metodologica; • consigli di classe, team docenti, personale comunque coinvolto nei processi di inclusione e integrazione; • insegnanti impegnati in innovazioni curricolari ed organizzative, prefigurate dall'istituto anche relativamente alle innovazioni introdotte dalla legge 107/2015; • figure sensibili impegnate ai vari livelli di responsabilità sui temi della sicurezza, prevenzione, primo soccorso, ecc. anche per far fronte agli obblighi di formazione di cui al D.lgs. 81/2008.
E ORA VENIAMO A NOI!!!! (cosa abbiamo scritto e approvato cap. 4 paragrafo 8 PTOF d’Istituto) ….. Su tale aspetto è necessario presupporre un intervento triennale focalizzato principalmente sullo sviluppo e valorizzazione delle risorse umane, che come dai commi 56-62 e 121-125 della legge 107/2015, finalizzato su una Formazione dei docenti per una didattica incentrata sulle competenze…… CLIL : …. Tale formazione può essere concretizzata secondo diverse modalità, che saranno oggetto di progettazione d dettaglio nel triennio di validità del PTOF: • Autoformazione, basata sull'esperienza dei docenti in servizio presso il Liceo, che hanno maturato esperienze in materia; • Organizzazione di seminari e corsi tenuti da esperti esterni; • Formazione all'estero nell'ambito dei progetti Erasmus Plus.
• Inclusione e disabilità:… Pertanto si prevede, per il biennio 2016- 2017, 2017- 2018, il potenziamento delle attività di Formazione dei docenti di discipline scientifiche sulla didattica inclusiva (per alunni con BES) e sull’utilizzo di nuove tecnologie nella didattica della matematica Tali Corsi di formazione con l'obiettivo di “formare per includere” saranno finalizzati all’aumento delle competenze per potenziare i processi di integrazione a favore di alunni con disabilità e B.E.S. Bisogni Educativi Speciali (art. 16, comma 1, lett. b del D.L. 104/2013 convertito dalla Legge 128/2013).
• Competenze digitali:… Il PNSD (Piano Nazionale Scuola Digitale) prevede tre grandi linee di attività in merito a miglioramento dotazioni hardware, attività didattiche e formazione degli insegnanti. Inoltre, con nota 17791 del 19 novembre 2015, è stato disposto che ogni scuola potrà individuare per il triennio 2015-2018 all’interno del proprio organico di diritto un “animatore digitale”, incaricato di promuovere e coordinare le diverse azioni. Pertanto… • Il Liceo Riccardo Nuzzi , tramite il proprio animatore digitale, organizzerà la formazione interna alla scuola sui temi del PNSD
La formazione sarà rivolta: 1. ai docenti, che saranno dotati, in modo sempre più generalizzato, di un profilo di accesso personale al sito, con il quale contribuiranno ad alimentare i contenuti didattici del sito al monitoraggio in itinere dei progetti condotti dalla scuola 2. al personale amministrativo, dotato di un profilo di accesso personale al sito, che gestisce la comunicazione delle circolari, gli scrutini online, il personale, l’Ufficio Tecnico. 3. al personale ATA, in primo piano nella comunicazione con gli utenti della scuola, con il fine di impostare nuovi servizi online o potenziare quelli esistenti. 4. alle famiglie, destinatarie, di servizi online e coi quali si mantiene aperto un canale di comunicazione.
L’animatore coordina la diffusione dell’innovazione a scuola e le attività del PNSD anche previste nel piano nel piano triennale dell’offerta formativa della propria scuola. Si tratta, quindi, di una figura di sistema e non un supporto tecnico Il suo profilo (cfr. azione #28 del PNSD) è rivolto a: • FORMAZIONE INTERNA: stimolare la formazione interna alla scuola negli ambiti del PNSD, attraverso l’organizzazione di laboratori formativi (senza essere necessariamente un formatore), favorendo l’animazione e la partecipazione di tutta la comunità scolastica alle attività formative, come ad esempio quelle organizzate attraverso gli snodi formativi; • COINVOLGIMENTO DELLA COMUNITA’ SCOLASTICA: favorire la partecipazione e stimolare il protagonismo degli studenti nell’organizzazione di workshop e altre attività, anche strutturate, sui temi del PNSD, anche attraverso momenti formativi aperti alle famiglie e ad altri attori del territorio, per la realizzazione di una cultura digitale condivisa; • CREAZIONE DI SOLUZIONI INNOVATIVE: individuare soluzioni metodologiche e tecnologiche sostenibili da diffondere all’interno degli ambienti della scuola (es. uso di particolari strumenti per la didattica di cui la scuola si è dotata; la pratica di una metodologia comune; informazione su innovazioni esistenti in altre scuole; un laboratorio di coding per tutti gli studenti), coerenti con l’analisi dei fabbisogni della scuola stessa, anche in sinergia con attività di assistenza tecnica condotta da altre figure. L’animatore presiede il team per l’innovazione digitale n. 3 docenti e n. 2 assistenti amministrativi che supportano e accompagnano adeguatamente l’innovazione didattica nelle scuole, nonché l’attività dell’Animatore digitale;
ANDIAMO ORA ALLA FASE OPERATIVA PIANO D’INTERVENTO - ANIMATORE DIGITALE A.S. 2016/17 A.S. 2017/18 A.S. 2018//19 Tematica: Tematica: Tematica: Le competenze digitali per Le competenze digitali per Coding e pensiero l’innovazione l’innovazione computazionale metodologica-didattica: metodologica-didattica: Flipped classroom, Flipped classroom, Metodologia: learning objects, learning objects, corsi in modalità blended e Digital storytelling, Digital storytelling, sperimentazioni didattiche; (1° livello) (2° livello) social networking Metodologia: Valutazioni : corsi in modalità blended e indicatori specifici per la sperimentazioni didattiche; ricaduta didattica ed social networking organizzativa
A) FORMAZIONE INTERNA A.S. 2016/17 ❏ formazione di base (strumenti e metodologie innovative) ❏ uso del cloud nelle comunicazioni (Google Apps) con utilizzo di strumenti tecnologici presenti a scuola ( pc e tablet).
A.S. 2017/18 ❏formazione avanzata (strumenti e metodologie innovative, uso del cloud e delle piattaforme e-learning nella didattica); ❏uso di testi digitali ❏utilizzo di strumenti tecnologici presenti a scuola ( pc e tablet..)
A.S. 2018/19 elaborazione di lavori in team attraverso l’uso di tecnologie innovative e condivisione in Repository. Coding e pensiero computazionale Sperimentazioni didattiche Condivisione e pubblicizzazione
IN PARTICOLARE per il prossimo anno scolastico il corso di formazione, sarà rivolto sia ai docenti, che al personale A.T.A., sull’uso di Google Drive (utile sia per la didattica che per l’amministrazione) e Google Classroom (prettamente rivolto alla didattica). • Google Drive è un servizio che consente di creare, archiviare, condividere e persino modificare documenti direttamente online, anche in modalità collaborativa e senza necessità che sul proprio computer sia installato alcun programma, semplicemente accedendo tramite l’account istituzionale(mionome@liceonuzzi.gov.it) allo spazio praticamente illimitato messo a disposizione di tutti gli utenti dell’Istituto: i files possono essere organizzati in cartelle accessibili tramite connessione internet da qualunque luogo e con qualsiasi dispositivo e condivise tra tutti gli utenti o per gruppi (es. gruppo classe, dipartimento disciplinare, ufficio tecnico, staff presidenza).
• Google Classroom è un servizio delle Google Apps for Education che consente agli insegnanti di creare una classe virtuale per gestire la comunicazione, i materiali, i compiti e le scadenze con gli studenti, direttamente online. Classroom è uno strumento innovativo inserito nella collezione di app di Google, disponibile per le scuole che hanno adottato la piattaforma Google Apps for Education. Non sostituisce Moodle perchè non serve per realizzare corsi e-learning. Serve per scambiare velocemente file e informazioni con la classe. Per esempio l’insegnante riceve il compito-file, annota sul compito-file le correzioni da fare, reinvia, lo studente invia nuovamente il compito corretto. Il sistema tiene memoria in modo automatico di questo lavoro fatto. Con Classroom si può realizzare anche la modalità Flipped Classroom (la classe capovolta), per chi la vuole usare. La proprietà dei materiali pubblicati è esclusivamente della scuola, tramite il dominio liceonuzzi.gov.it a cui è associata la piattaforma Google Apps for Education. Possono accedere al cloud Classroom solo studenti e insegnanti della scuola, tramite account personale (mionome@liceonuzzi.gov.it). …Non preoccupatevi… È molto semplice da utilizzare e offre il vantaggio di risparmiare tempo e carta, comunicando in maniera efficace e sicura con gli studenti.
MODALITÀ e TEMPI in riferimento al prossimo anno scolastico (2016/17)! Il corso sarà tenuto dall’animatore digitale coadiuvato dal suo team (in prima fase solo i tre docenti) è sarà rivolto: nella fase di Google drive (gestione cartelle e file) sia al personale amministrativo e ATA, sia al personale docente (almeno un docente per disciplina).
Nella fase di Google Apps for Education (attività condivise con gli studenti tramite Google Classroom) esclusivamente al personale docente Il corso prevede nella formazione di base un totale di 12 ore (6 ore Google Drive + 6 ore Google classroom) da tenersi per motivi tecnici nel periodo del prossimo anno scolastico che va da fine novembre in poi.
B) COINVOLGIMENTO DELLA COMUNITA’ SCOLASTICA A.S. 2016/17 utilizzo di una piattaforma online per la condivisione di attività didattiche e nuove forme di sperimentazione Per esempio: Edmodo: il ‘social network’ didattico
BIENNIO 2017/18 - 2018/19 promuovere nuovi acquisti di tecnologie. sperimentazione di tecnologie e metodologie sempre più innovative.(Flipped classroom, EAS, spaced learning.)
C) CREAZIONE DI SOLUZIONI INNOVATIVE A.S. 2016/17 Ricognizione della dotazione tecnologica di Istituto e sua implementazione anche con l’accesso ai fondi PON-FESR; estensione della rete wi-fi di Istituto(già prevista entro novembre 2016) ; riconfigurazione di una doppia rete docenti-alunni.
pubblicizzazione fra i docenti delle pratiche didattiche utilizzate; selezione e presentazione di web-app., strumenti di condivisione, di repository di documenti, forum, blog e classi virtuali; sviluppo del pensiero computazionale: introduzione al coding; coordinamento delle iniziative digitali per l’inclusione.
CREAZIONE DI SOLUZIONI INNOVATIVE A.S. 2017/18 ❏monitorare curricola verticali per la costruzione di competenze digitali, trasversali o calati nelle discipline; ❏coordinamento delle iniziative digitali per l’inclusione. ❏promuovere attività di coding utilizzando software dedicati (ad esempio Scratch); ❏sperimentazione di nuove metodologie nella didattica: webquest, flipped classroom; EAS.
educazione ai media e ai social network; utilizzo dei social nella didattica tramite adesione a progetti specifici e peer-education. promuovere la collaborazione e la comunicazione in rete: le piattaforme digitali scolastiche come ambienti di collaborazione fra docenti e studenti (es. piattaforma Edmodo);
A.S.2018/19 ❏costruire contenuti digitali da utilizzare in classe o fra classi diverse; ❏coordinamento delle iniziative digitali per l’inclusione. ❏sperimentazione di nuove metodologie nella didattica: webquest, flipped classroom;EAS. ❏promuovere la collaborazione e la comunicazione in rete: dalle piattaforme digitali scolastiche alle comunità virtuali di pratica e di ricerca (es. progetti Etwinning).
Nel triennio è prevista la partecipazione a progetti nazionali o internazionali inerenti ad azioni o progetti riguardanti la diffusione del digitale a scuola e le azioni del PSND. Le varie azioni elencate saranno sempre elaborate e coordinate insieme alle figure di sistema (Dirigente Dsga, Animatore, Team) e al Collegio Docenti e potranno subire variazioni o aggiornamenti in base alle esigenze dell’Istituto.
Flipped classroom In ambito educativo, con classe capovolta o insegnamento capovolto ci si riferisce a un approccio metodologico che ribalta il tradizionale ciclo di apprendimento fatto di lezione frontale, studio individuale a casa e verifiche in classe, con un rapporto docente-allievo piuttosto rigido e gerarchico. Il termine italiano è la traduzione di ciò che a livello internazionale è conosciuto come Flipped Classroom. L'insegnamento capovolto risponde a questo stato di cose con l'inversione dei due momenti classici, lezione e studio individuale: la lezione viene spostata a casa sfruttando appieno tutte le potenzialità dei materiali didattici online; lo studio individuale viene spostato a scuola dove il setting collaborativo consente di applicare, senza il timore di ristrettezze temporali, una didattica di apprendimento attivo socializzante e personalizzata. L'insegnante può esercitare il suo ruolo di tutor al fianco dello studente
LEARNING OBJECTS • Un learning object (sinteticamente noto come LO dal relativo acronimo) è una unità di istruzione per l'e- learning, riutilizzabile. • I learning object costituiscono particolari tipi di risorse di apprendimento autoconsistenti, dotate di modularità, reperibilità, riusabilità e interoperabilità, che ne consentono la possibilità di impiego in contesti diversi. • Lo sviluppo delle nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazione ha avuto significative ripercussioni anche sulle modalità di apprendimento, stimolando la formazione di nuove risorse didattiche. A questo proposito, spesso si ritiene che l'approccio pragmatico/produttivo dell'e-learning, finalizzato al risparmio di tempi e costi nella fase di progettazione e produzione dei materiali didattici, sia l'orientamento fondante che ne ha la realizzazione di LO.
DIGITAL STORYTELLING • Il Digital Storytelling ovvero la Narrazione realizzata con strumenti digitali (web apps, webware) consiste nell’organizzare contenuti selezionati dal web in un sistema coerente, retto da una struttura narrativa, in modo da ottenere un racconto costituito da molteplici elementi di vario formato (video, audio, immagini, testi, mappe, ecc.). Caratteristiche di questa tipologia comunicativa sono: 1. il fascino: derivante dal carattere fabulatorio che possiedono le storie, dato che si tratta, fondamentalmente, di racconti; 2. la ricchezza e varietà di stimoli e significati: derivanti dall’alta densità informativa e dall’amalgama di codici, formati, eventi, personaggi, informazioni, che interagiscono tra loro attraverso molteplici percorsi e diverse relazioni analogiche. 3. Si tratta quindi di una forma di narrazione particolarmente indicata per forme comunicative come quelle proprie del giornalismo, della politica, del marketing, dell’autobiografia e anche della didattica.
CODING E PENSIERO COMPUTAZIONALE • Il “Coding” rappresenta oggi la lingua più diffusa considerando il numero di sistemi di elaborazione esistenti, essendo l’unico veicolo per promuovere la comunicazione tra “essere umano” e “computer” • Questa tecnica ha l’obiettivo di aiutarti ad introdurre il pensiero computazionale in classe attraverso il coding, usando solo attività intuitive e divertenti da proporre direttamente agli alunni. • Quando affrontiamo un problema o abbiamo un’idea, spesso intuiamo la soluzione ma non siamo in grado di formularla in modo operativo per metterla in pratica. Il pensiero computazionale è proprio questo, la capacità di immaginare e descrivere un procedimento costruttivo che porti alla soluzione. Come imparare a parlare ci aiuta a formulare pensieri complessi, così il pensiero computazionale ci offre strumenti ulteriori a supporto della fantasia e della creatività. • Per questo il pensiero computazionale è per tutti. E’ una capacità trasversale che va sviluppata il prima possibile. Non è solo per informatici e programmatori, ma programmare è il modo migliore per acquisirlo. Per questo in Europa e nel mondo si svolgono ogni anno campagne di alfabetizzazione per la diffusione del coding.
CORSI IN MODALITÀ BLENDED • Un corso blended è una combinazione di attività in classe con l’insegnante e di attività individuali mediante l’utilizzo del computer. Questa tipologia di corso prevede che la responsabilità dell’apprendimento sia condivisa tra te e l’insegnante. Il tempo che passerai in classe sarà fondamentale e sarà volto, in particolare, a migliorare le abilità di produzione orale, ma altrettanto importante sarà quanto riuscirai a svolgere individualmente. Sarai tu il responsabile dei tuoi progressi e, se non ne sarai soddisfatto, potrai rivolgerti all’insegnante che ti saprà indicare come procedere di conseguenza.
SOCIAL NETWORKING • Un servizio di rete sociale, comunemente e impropriamente chiamato anche social network (dall’inglese social network service), è un servizio offerto da Internet, tipicamente fruibile in maniera del tutto gratuita tramite World Wide Web o apposite applicazioni per dispositivi mobili, il cui unico scopo è quello di facilitare la gestione dei rapporti sociali consentendo la comunicazione e la condivisione di contenuti attraverso semplici frasi scritte, collegamenti vari, brani musicali, immagini o anche video.
PIATTAFORME E-LEARNING • Per e-learning (o apprendimento on-line, o teleapprendimento) s'intende l'uso delle tecnologie multimediali e di Internet per migliorare la qualità dell'apprendimento facilitando l'accesso alle risorse e ai servizi, così come anche agli scambi in remoto e alla collaborazione (creazione di comunità virtuali di apprendimento). • I progetti educativi di molte istituzioni propongono la teledidattica non solo come complemento alla formazione in presenza, ma anche come percorso didattico rivolto ad utenti aventi difficoltà di frequenza in presenza. Attraverso la teledidattica si facilita la formazione continua e quella aziendale, specialmente per le organizzazioni con una pluralità di sedi. • l'utilizzo della connessione in rete per la fruizione dei materiali didattici e lo sviluppo di attività formative basate su una tecnologia specifica, detta "piattaforma tecnologica" (learning management system, LMS);
CONDIVISIONE IN REPOSITORY • E' una soluzione dedicata alla gestione strutturata di documenti e contenuti in formato digitale, in contesti di carattere collaborativo e non archivistico che consente al singolo utente di organizzare autonomamente i propri documenti e di condividerli liberamente con altri soggetti. Si possono caricare, esportare e gestire in modo semplice i documenti in tutti gli usuali formati (PDF, DOC, XLS, CSV, RTF, etc.), ma anche contenuti di altra tipologia (ad esempio foto, immagini). I documenti sono memorizzati in folder che possono essere personali, di sistema (stabiliti dall’Ente) o condivisi con altri utenti. E' una soluzione completamente web, accessibile semplicemente via browser, sia in contesti intranet sia internet.
EDMODO • Edmodo è una piattaforma sicura di apprendimento rivolta in modo particolare a insegnanti, studenti, scuole. Offre in maniera gratuita la possibilità di gestire gruppi di utenti per collegarsi e collaborare, produrre e condividere contenuti, accedere a compiti, effettuare test e quiz, ottenere valutazioni. E’ uno strumento di e-Learning che permette a docenti ed educatori di sfruttare le potenzialità dei programmi in Internet per reti sociali e favorisce la configurazione del gruppo di apprendimento (classe, corso, …) in modo personalizzato.
EAS (Episodi di Apprendimento Situati) Un EAS è una porzione di azione didattica, ovvero l’unità minima di cui consta l’agire didattico dell’insegnante in contesto; in quanto tale esso costituisce il baricentro a partire dal quale l’intero edificio della didattica si organizza
SPACED LEARNING • Lo «Spaced learning» è una particolare articolazione del tempo della lezione che prevede tre momenti di input e due intervalli. Nel primo input l’insegnante fornisce le informazioni che gli studenti devono apprendere durante la lezione. • La durata dell’input non è predeterminata (anche se è nota la difficoltà di tener viva l’attenzione dei ragazzi per oltre 10-15”). Questo primo momento è seguito da un intervallo di 10”, durante i quali non deve esser fatta alcun tipo di riferimento al contenuto della lezione. • Nel secondo input l’insegnante rivisita il contenuto della prima sessione cambiando però il modo di presentarlo (ad es. usando esempi differenti tra loro e/o connotati da elevata interattività).
SCRATCH Scratch permette agli studenti di creare giochi o animazioni multimediali ed interattive usando immagini, musica e suoni. Scratch, grazie al suo design, è disponibile in italiano e permette anche ai docenti di imparare in maniera semplice ed intuitiva a sviluppare supporti multimediali ed interattivi per le loro lezioni, per qualunque disciplina.
WEBQUEST • La (o il) Web Quest è un’attività di ricerca che consente agli studenti di ricavare informazioni da internet tramite un percorso guidato da domande e/o compiti prestabiliti (dai docenti) e partendo da siti già visionati e scelti dai docenti stessi. Organizzati in gruppo e seguendo le indicazioni, gli studenti reperiscono informazioni in internet utili alla realizzazione di prodotti (un ipertesto, una guida cartacea, un giornale, una presentazione in power point, e-zine ...), che si configurano come risultato della loro capacità di elaborare autonomamente le informazioni da essi stessi trovate. Una Webquest prevede sei fasi: 1. una fase introduttiva, nella quale vengono fornite delle informazioni di base; 2. una presentazione del compito; 3. la descrizione del procedimento da seguire per portare a termine il compito mediante lavoro di gruppo; 4. l' individuazione delle risorse occorrenti; 5. la valutazione dell'attività 6. un momento conclusivo per fare il punto su quanto appreso Generalmente la Webquest è un'attività di gruppo
PEER-EDUCATION promuovere la collaborazione e la comunicazione in rete: dalle piattaforme digitali scolastiche alle comunità virtuali di pratica e di ricerca (es. progetti Etwinning).
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