Nuova linea Grendi da Marina di Carrara
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
15 Settembre 2019 - Nuova linea Grendi da Marina di Carrara MARINA di CARRARA – Un investimento di 8,5 milioni di euro nei primi cinque anni, 24 assunzioni totali a livello locale nell’arco dei vent’anni della concessione (dieci assunzioni subito), una linea di navigazione tre volte la settimana tra i porti di Marina di Carrara e Cagliari per trasportare un centinaio di container caricati sui trailer: sono queste le cifre rese note dai vertici del gruppo Grendi che ha ottenuto dall’Autorità portuale la seconda e ultima concessione per operare nel porto di Marina di Carrara. Durante un incontro con la stampa, avvenuto a Carrara nella sede della Camera di commercio, i fratelli Antonio e Costanza Musso, amministratori delegati del gruppo Grendi, hanno illustrato il piano industriale che la società ha intenzione di intraprendere nel porto di Marina di Carrara. La prima nave portacontainer “Stena Freigther” attraccherà a Marina di Carrara il 23 Aprile prossimo ed entro quella data saranno perfezionate anche le prime dieci assunzioni attingendo da forze locali. Il gruppo usufruirà autonomamente della banchina Buscaiol. Attualmente, la compagnia di navigazione opera a Genova e Vado Ligure impiegando personale in proprio con traghetti portacontainer per Cagliari e altri porti del Mediterraneo. Il gruppo Grendi ha acquisito una concessione di venti anni che interessa 40mila metri quadrati (su un totale di 220mila del porto di Carrara) e sono previsti circa 200 camion tra imbarco e sbarco. Secondo i dati forniti da Grendi il piano industriale a Marina di Carrara prevede nel 2016 un traffico di merce rotabile per 827mila tonnellate con la prospettiva di raggiungere 2,8 milioni di tonnellate nel 2020. L’investimento previsto nei primi cinque anni della concessione è di 8,2 milioni destinati a dotare le banchine di nuovi mezzi per la movimentazione dei carichi rotabili in arrivo e in partenza. https://www.messaggeromarittimo.it/author/redazione/page/753/ | 15 Settembre 2019 -
15 Settembre 2019 - Assiterminal: disagio per riforma portuale GENOVA – Il Consiglio direttivo di Assiterminal, riunitosi il 4 Aprile a Genova, ha esaminato tra l’altro l’evoluzione dello schema di decreto legislativo, così detto “governance” del sistema portuale nazionale. L’associazione ha registrato un diffuso senso di disagio tra i terminalisti sia per complicazioni che paiono interferire con il processo di riforma, in ordine al quale ha avanzato proposte migliorative, sia per i ritardi nell’attuazione di misure di buona amministrazione pubblica annunciate da tempo. Assiterminal constata come gli investimenti della categoria, già effettuati, in corso e previsti rimangano sostanzialmente senza tutela e come la rappresentanza delle stesse imprese viene cancellata nel nuovo organo deliberante dell’Autorità di Sistema portuale. Peraltro, Assiterminal desidera confermarsi propositiva per quanto riguarda le necessarie specificazioni di struttura e funzionali dei così detti tavoli di partenariato locali, ai quali ritiene necessario affiancare un organismo istituzionale di consultazione e co-decisione a livello nazionale, sulle linee in atto in altri Paesi europei, con la partecipazione delle associazioni nazionali di categoria maggiormente rappresentative. Assiterminal infine manifesta la più forte preoccupazione circa la mancanza di linee guida nazionali a riguardo della prossima entrata in vigore della normativa Solas sulla responsabilità dei caricatori per la dichiarazione dei pesi dei container in imbarco nei porti nazionali. L’associazione dei terminalisti ha presentato, infine, proposte generali e specifiche, sperando vengano accolte, volte al superamento delle forti difficoltà previste, proposte che, sulla linea di decisioni adottate da altre amministrazioni di Paesi europei, prevedano un realistico e responsabile riconoscimento delle caratteristiche tecniche dei mezzi industriali e operativi di handling per la pesatura dei container, nonché di un periodo transitorio, in cui si possa finalmente eseguire una valutazione puntuale delle conseguenze applicative della norma internazionale, delle soluzioni praticabili e non distorsive per la sua corretta e sicura implementazione. https://www.messaggeromarittimo.it/author/redazione/page/753/ | 15 Settembre 2019 -
15 Settembre 2019 - Propeller Livorno: convegno su trattato Shengen LIVORNO – (Renato Roffi) Ben difficilmente l’Europa potrà, in un futuro più o meno prossimo, fare a meno della libera circolazione delle merci e delle persone stabilita dal trattato di Shengen. Questo, nella sostanza, è quanto è emerso con sufficiente chiarezza dagli interventi, tutti autorevoli, che si sono succeduti in un convegno allestito nei giorni scorsi dal Propeller club di Livorno in cui si è cercato di rispondere al quesito: “Shengen, lavori in corso: mobilità indietro tutta? “, un tema reso più che mai attuale dal recente aggravarsi delle tensioni internazionali provocate dalla pressione esercitata dalle cospicue migrazioni di disperati provenienti principalmente dal continente africano e dal medio Oriente. Saltata la prevista partecipazione del presidente della Regione, Enrico Rossi, dopo l’introduzione della presidente del club, dottoressa Maria Gloria Giani, e i brevissimi saluti di Filippo Nogarin, sindaco della città labronica, entrare nel vivo della materia è toccato al socio del club Paolo Scarpellini che, partendo dalla mappa delle reti trans europee del trasporto, che vede il nostro Paese collocato nella parte meridionale del corridoio Scandinavia – Mediterraneo, ha individuato i quattro pilastri su cui si fonda il funzionamento dell’unione europea, vale a dire merci, persone, servizi e capitale, una gerarchia storica che colloca al primo posto le merci e la loro libera circolazione. «La libertà di movimento all’interno dello spazio unico – ha detto – determina necessariamente l’urgenza di una cooperazione per la sicurezza da attuare attraverso una serie di controlli codificati, capace di superare, da parte di alcuni stati membri, provvedimenti di sospensione dell’accordo di Shengen, che il Codice delle frontiere, per particolari e gravi ragioni, prevede fino ad un massimo di due anni. Negli ultimi lustri i vantaggi della libera circolazione delle merci e delle persone si sono rivelati in tutta la loro indiscutibile evidenza e un loro venir meno, dovuto all’accrescersi dei controlli e alla dilatazione dei tempi https://www.messaggeromarittimo.it/author/redazione/page/753/ | 15 Settembre 2019 -
15 Settembre 2019 - con il consequenziale verificarsi di ormai inaccettabili colli di bottiglia, produrrebbe effetti assolutamente negativi, se non addirittura disastrosi, sopra tutto sull’economia, non soltanto europea. Si tratta di uno scenario che, a causa della sua crescita ridotta, vedrebbe l’Italia maggiormente sofferente rispetto ad altri stati, quali Francia e Germania». Gli effetti negativi che un ripensamento del sistema Shengen proietterebbe sui nostri assetti portuali e sui sistemi logistici sono stati illustrati dal presidente di Logistica toscana, Giovanni Bonadio, che si è soffermato sulla necessità inderogabile di velocizzare i collegamenti fra lo scalo marittimo livornese e l’interporto della piana di Guasticce. Il complesso interportuale dovrà essere raccordato con la ferrovia Collesalvetti – Vada, da una parte, e con Firenze dall’altra, una volta portato a termine, auspicabilmente entro il 2020, lo scavalco ferroviario fra il grande impianto logistico e le banchine del porto. Nel frattempo il recente accordo sul corridoio doganale veloce costituisce già, per molti aspetti, una sorta di scavalco virtuale. Il direttore del settore Pianificazione e progetti dell’Enac, Claudio Eminente, ha fornito elementi tangibili sugli effetti innegabilmente positivi che il sistema Shengen ha prodotto sul traffico aereo e, aiutandosi con la proiezione di dati statistici, numeri, torte, torri e grafici diversamente colorati, ha analizzato l’evoluzione del trasporto aereo e i gravi disagi che una sospensione della libertà di circolare provocherebbe su di esso e sull’economia. Gina Giani, amministratrice delegata del sistema aeroportuale toscano (7,2 milioni di passeggeri complessivamente), ha ricordato come la liberalizzazione del cabotaggio aereo abbia abbattuto i costi e le tariffe incrementando esponenzialmente il numero dei passeggeri, ma chiudendo, però, i rubinetti degli aiuti di Stato, del resto, non più in linea con le direttive della Ue. «Si è trattato – ha ricordato – di un’evoluzione che ha esteso praticamente a tutti la possibilità di volare a basso costo e che ha visto il passaggio da un servizio di ristoro a bordo a base di aragosta e champagne agli odierni cestini o poco più e molte sono state le compagnie travolte dalla corsa verso il contenimento dei prezzi». «Per la sua stessa natura – ha detto la dottoressa Giani, osservando la sostanziale inutilità di un eccessivo incremento dei controlli nel contesto aeroportuale, inteso come “ultima frontiera” – un aeroporto è normalmente più sicuro di altri terminali del trasporto e non bisogna dimenticare che, operando in regime privatistico, una aerostazione deve necessariamente https://www.messaggeromarittimo.it/author/redazione/page/753/ | 15 Settembre 2019 -
15 Settembre 2019 - produrre utili per poter continuare ad esistere. Si tratta di equilibri spesso fragili ed è quanto mai necessario fare attenzione a non distruggere gli apprezzabili risultati conseguiti in anni di lavoro e non senza sacrifici». Dopo l’intervento di Umberto Masucci, presidente dei Propeller Italiani e vice presidente della Federazione del mare, Luca Sisto, in nome della Confederazione degli armatori liberi (Confitarma), ha sostenuto l’impossibilità pratica di un totale superamento di Shengen per le fortissime ripercussioni negative che un fenomeno del genere provocherebbe non solo a livello europeo. «La libertà di muoversi è così fondamentale – ha spiegato – che molte compagnie crocieristiche scelgono i porti in cui scalare anche in base alla complessità dei a cui vanno soggetti gli equipaggi (migliaia di persone che scendono a terra), ciò riguarda anche il traffico dei ro-ro, in cui l’Italia è all’avanguardia e Livorno è leader. E’ più facile – ha concluso – immaginare l’Unione europea senza la moneta unica che senza la libertà di circolazione per merci e persone». «Senza Shengen ci giochiamo economia, libertà, prospettive, abitudini e perfino l’unificazione politica» ha, infine, affermato Fabrizio Marotta, redattore della prestigiosa rivista Limes, diretta da Lucio Caracciolo, nel tirare le somme della manifestazione. «Il terrorismo non è soltanto una sfida esterna, ma, più spesso, – ha detto – si tratta di un elemento endogeno, prodotto ed incarnazione di problemi sociali interni che ormai sta interessando (e incancrenendo, ndr) l’Europa e ed erodendo la stessa leadership tedesca anche per la scarsissima fiducia riposta negli accordi stipulati con la (poco affidabile, ndr) Turchia riguardo alla gestione dei migranti. Sono accordi difficili da applicare – ha osservato – poiché nella Ue molti sono i governi contrari al principio del ricollocamento dei profughi e il rischio che questi ultimi si riversino massicciamente sulle coste del nostro meridione è più che fondato e non è del tutto irragionevole il timore di scenari davvero apocalittici». L’argomento, di sicuro interesse e di cocente attualità, avrebbe, forse, meritato una trattazione più attentamente fenomenologica ed analiticamente eziologica con l’assai probabile risultato di catturare di più e meglio l’attenzione dei presenti (progressivamente rarefatti) di quanto si sia stato possibile ottenere privilegiando la proiezione di numeri, statistiche e grafici dalla non esaltante capacità di coinvolgere. https://www.messaggeromarittimo.it/author/redazione/page/753/ | 15 Settembre 2019 -
15 Settembre 2019 - Ravenna: cablaggio e sniffer al terminal crociere RAVENNA – Completato l’intervento di cablaggio con banda ultra larga del terminal crociere di Ravenna. L’intervento, dell’importo di 330 mila euro, è stato finanziato da diversi enti pubblici: la Provincia con 150 mila euro derivanti dal progetto europeo “Ea Sea Way”, Lepida (società della Regione Emilia-Romagna per lo sviluppo delle infrastrutture di rete) con 105 mila euro, Comune, Autorità portuale e Camera di commercio con 25 mila euro a testa. E’ stata realizzata una rete di accesso in banda ultra larga che collega la zona industriale Bassette al terminal crociere di Porto Corsini e alla Capitaneria di porto. Sono inoltre stati predisposti alcuni “punti di spillamento” al servizio dell’area delle Bassette, dell’Autorità portuale e dell’abitato di Porto Corsini. La rete, in un secondo momento, sarà estesa ad altri lidi nord ravennati. «In soli due mesi – ha commentato Gianluca Mazzini, direttore di Lepida – siamo riusciti a completare un’opera impegnativa, che presentava diverse difficoltà tecniche». Il progetto rientra in un ampio piano di riqualificazione del terminal con fondi europei: il contributo complessivo proveniente da “Ea Sea Way” ammonta a 300 mila euro, ed è stato usato, tra l’altro, per la realizzazione della rete idrica a servizio del terminal crociere (in precedenza la fornitura di acqua alle navi avveniva tramite autobotti) e per il potenziamento del servizio accoglienza. Inoltre, il terminal crociere di Porto Corsini, a Ravenna, sarà dotato di uno “sniffer”, un naso elettronico, per prevenire l’introduzione di esplosivi sulle navi. Il sistema, del costo di 30 mila euro, è già stato acquistato e sarà installato entro la fine di Giugno. Anche questo investimento fa parte del piano di interventi co-finanziati attraverso il progetto “Ea Sea Way”, con risorse derivanti dal programma europeo Ipa-Adriatico 2007-2013. «Le merci che verranno caricate sulla nave dovranno passare sotto lo sniffer – ha spiegato Anna D’Imporzano, direttrice di Ravenna Terminal passeggeri. – Questi dispositivi devono essere all’avanguardia, o evidenziano deficienze». https://www.messaggeromarittimo.it/author/redazione/page/753/ | 15 Settembre 2019 -
15 Settembre 2019 - Conferenza Stato-Regioni via libera «Piano porti» ROMA – Via libera, nella recente Conferenza Stato – Regioni, al “Dpcm” che approva il Piano strategico nazionale della portualità e della logistica. L’intesa delle Regioni arriva sulla base delle risultanze della procedura approvativa del decreto-legislativo sulla “Riorganizzazione, razionalizzazione e semplificazione della disciplina concernente le Autorità portuali” ed in particolare – sottolinea la Conferenza delle Regioni nel documento consegnato all’esecutivo – grazie «alla condivisione con il Governo delle proposte emendative allo stesso». La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ha valutato meritevoli d’interesse l’impianto e le finalità del Piano strategico nazionale della portualità e della logistica nello “Sblocca Italia” del Novembre 2014, e a tal proposito ha valutato utile produrre, «a titolo collaborativo» le osservazioni propositive prodotte dalle Regioni firmatarie. Sulla base delle risultanze della procedura di approvazione del decreto legislativo sulla “Riorganizzazione, razionalizzazione e semplificazione della disciplina concernente le Autorità portuali” della legge 84/94 e alla condivisione con il Governo delle proposte emendative allo stesso, nonché della individuazione di soluzioni normative ulteriori su diversi ambiti di attuazione del Piano da sviluppare d’intesa con le Regioni nell’ambito di un tavolo tecnico all’uopo istituito dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti entro sessanta giorni dall’entrata in vigore del decreto legislativo, ha espresso «la propria intesa sullo schema di decreto di approvazione del Piano». Tra le osservazioni riportiamo qui di seguito quelle delle confinanti Regioni Liguria e Toscana che hanno competenza sui porti che nel loro complesso rappresentano circa il 50% dell’ attività mercantile portuale italiana. Regione Liguria Il Piano strategico nazionale della portualità e della logistica (Psnpl), https://www.messaggeromarittimo.it/author/redazione/page/753/ | 15 Settembre 2019 -
15 Settembre 2019 - adottato dal Governo, va valutato in una visione complessiva del sistema della portualità nazionale anche alla luce del processo in corso di revisione dell’impianto normativo della materia portuale. La Regione Liguria, in particolare, prende atto con favore di alcuni spunti e principi generali enunciati nel Psnpl, quali: a) la necessità di rafforzare la posizione competitiva a livello internazionale dei porti e delle Autorità portuali (Ap) italiane anche attraverso la conquista di nuovi mercati in regioni landlocked, quali ad esempio la Svizzera, l’Austria, la Germania meridionale e alcuni paesi dell’est europeo; b) la necessità di un “cambio di passo” della portualità italiana in relazione all’organizzazione e alla governance dei sistemi portuali. Tra le problematiche che il Psnpl affronta vi è quello dell’enorme divario che ancora si registra tra merce movimentata in Italia e alcuni porti del Nord Europa ed il permanere di una catena logistica allungata oltre il Mediterraneo, per trasferire merce dall’estremo Oriente al cuore dell’Europa. L’insieme dei container movimentati nei porti liguri (35% dei teu movimentati in Italia), per esempio, sono meno di un terzo di quelli movimentati nel solo porto di Rotterdam: pesano arretratezza infrastrutturale, burocrazia, scarso dinamismo, modello di governance. Il Psnpl descrive (in particolare, § 1.2 e 1.3) macroaree di traffico e di sviluppo: parte di esse costituiscono il motore attivo, ma pur sempre da potenziare, del Sistema Mare per la ripresa economica del paese, mentre altre costituiscono opportunità a condizione di un riallineamento di qualità ed efficienza, specie per lo sviluppo e la coesione del Mezzogiorno. Conseguentemente, il Piano dovrebbe prendere in considerazione modelli di governance diversificati in ragione della diversa scala di importanza dei singoli sistemi portuali. I porti italiani di maggiori dimensioni e caratterizzati da più elevati livelli di efficienza dovrebbero essere messi in condizione di poter competere con i grandi scali nord europei. Ciò comporta la scelta strategica di assegnare, in quanto produttori di valore, un ruolo prioritario alle portualità dell’alto Adriatico e dell’alto Tirreno – Mar Ligure posizionati in prossimità delle aree industriali italiane e del sud Europa. Al riguardo, risalta la differenza metodologica tra i criteri utilizzati per l’individuazione di nodi prioritari sulla base di valori di traffico a proposito degli aeroporti di interesse nazionale (Dpr n. 201/2015), mentre permane nello schema un reticolo geopolitico che non attiene alla effettiva forza economica dei singoli scali, come evidenziano le discrasie tra i valori dell’Iva prodotta in ogni scalo con la geografia delle https://www.messaggeromarittimo.it/author/redazione/page/753/ | 15 Settembre 2019 -
15 Settembre 2019 - Adsp. Il Piano – e come vedremo anche lo schema di decreto legislativo – propone invece l’accorpamento di alcuni scali nazionali che non pare guidato da un disegno strategico della portualità, mirato appunto a conferire maggiore autonomia funzionale e finanziaria, nonché responsabilità di governo ai porti leader (come avviene nei principali scali europei ed extra-europei). Inoltre, è ragionevole esprimere dubbi sul fatto che l’accorpamento delle Autorità portuali (Ap) in Autorità di sistema portuale (Adsp) possa generare, quasi in automatico, significative “economie di scala” (o comunque delle forme di “economia”). Certamente si potrebbero razionalizzare dei costi gestionali e organizzativi nell’Adsp (servizi generali, gestione del personale, etc.), ma tali voci di spesa costituiscono una assoluta minoranza delle risorse complessivamente impiegate (in gestione corrente e in conto capitale) dalle attuali Autorità portuali. Invero, nei porti le economie di scala si generano soprattutto a livello dei singoli terminal e non a livello di porto nel suo complesso. Sul valore di documento-cornice e di atto di indirizzo del Piano, ribadiamo quanto esposto in sede di Commissione Politica in data 28 Luglio 2015, come da parere che, per stralcio, si unisce in calce. In particolare, il sistema portuale italiano e le istituzioni territoriali, a partire dalle Regioni, hanno riposto grande aspettativa nella riforma della legge 84/94, secondo un indirizzo che disciplini le attività pubbliche dei porti in armonia con l’azione imprenditoriale dei privati e delle associazioni datoriali, i quali peraltro hanno rimarcato a più riprese un non adeguato coinvolgimento nella stesura del Piano stesso. Va innanzitutto premesso che il documento del Governo su cui viene richiesto il parere delle Regioni è un documento di indirizzo e come tale destinato a non produrre alcun effetto se non a seguito di singoli provvedimenti normativi che da esso possono discendere. [.] Il piano predisposto dal Governo affronta a tutto tondo la questione della portualità e della logistica nazionale, ne evidenzia limiti (qualità ed efficienza delle infrastrutture) e opportunità, indica quali azioni occorra mettere in atto per assicurare competitività e ammodernamento del sistema portuale italiano. L’analisi di contesto e di scenario è condivisibile facendosi essa carico peraltro di indicazioni, proposte e soluzioni da tempo individuate e sostenute da tutti gli attori del sistema: dalle infrastrutture alla semplificazione burocratica, dall’introduzione della tecnologia [.]. https://www.messaggeromarittimo.it/author/redazione/page/753/ | 15 Settembre 2019 -
15 Settembre 2019 - La realizzazione degli interventi di processo (allineandosi alle recenti comunicazioni della Commissione sull’attuazione della Direttiva 65 e sullo sviluppo, considerato nodale, del manifesto elettronico) e di miglioramento infrastrutturale a regime, almeno per quanto la realtà dei porti liguri, supererebbero le previsioni di media nazionale. Se si considera la posizione nel Mediterraneo dei porti liguri, gli investimenti in corso all’interno dei porti, l’impegno di Rfi per rafforzare la dotazione infrastrutturale a servizio del trasporto delle merci da e per i porti liguri, non è azzardato ipotizzare una crescita significativa dei container movimentati che complessivamente possono raddoppiare gli attuali volumi. Ciò presuppone e richiede che, anche in coerenza con le indicazioni della Ue (e quindi in coerenza con i Work Plan di corridoio) le opere infrastrutturali che servono al sistema dei porti liguri avanzino, sostenute nelle strategiche scelte del Governo e adeguatamente finanziate, in costante raccordo con Rfi per uno sviluppo coordinato della rete nazionale e delle opere portuali (concertazione del Contratto di programma). In particolare tale esigenza è ampiamente manifesta in relazione al Terzo Valico dei Giovi (che sarà a servizio di tutti e tre i porti liguri), alla linea Pontremolese (anche attraverso un adeguamento tecnologico diverso e meno oneroso rispetto al progetto tradizionale), al miglioramento delle prestazioni della linea Spezia – Pisa – Firenze – Bologna e di quanto occorre prevedere per l’ottimale assorbimento su ferro del traffico che verrà a generarsi al porto di Savona Vado con l’entrata in funzione della piattaforma Maersk (adeguamento blocco e modulo della linea storica). L’elenco delle opere inserito a pp. 139-143 inoltre non prevede gli interventi dello spostamento delle opere di protezione programmate a Savona e Genova che, accompagnate da interventi di processo (piattaforme Pil e Uirnetr, estensione del pre-clearing, diffusione di fast corridor in sintonia con le esigenze del comparto degli spedizionieri, riduzione del numero e dei tempi d’azione degli organi di controllo, dogane nell’entroterra, ecc.), e di servizi del Sistema logistico integrato rappresentano gli strumenti per la sfida del gigantismo navale. Inoltre, per quanto esso sia esplicitamente esemplificativo, non prevede altre opere non di inferiore rilievo inserite nella programmazione delle Ap ed in alcuni casi già finanziate. In questo contesto occorre inserire anche le opera stradali, il cui adeguamento, anche in relazione alla vicinanza con le principali piattaforme logistiche del nord ovest non può essere ulteriormente rinviato (ultimo https://www.messaggeromarittimo.it/author/redazione/page/753/ | 15 Settembre 2019 -
15 Settembre 2019 - miglio sia lato mare che lato nodo interportuale). Inoltre occorre che il piano relativamente al punto in cui tratta la promozione del settore turistico attraverso l’efficientamento ed il potenziamento del segmento crocieristico non trascuri la rilevanza del supporto che al sistema può venire da un aeroporto nelle città di mare. [.] I porti liguri, in conclusione, necessitano di azioni impegnative, anche finanziariamente, per superare i limiti fisici dettati dalla geomorfologia dell’area ligure-tirrenica che è il vero Apo, Ambito Portuale Ottimale di rango nazionale, un sistema interregionale articolato che al sistema ligure faccia riferimento come gateway italiano verso la Svizzera e le regioni contendibili del Sud della Germania. In tale ottica, è infatti doveroso ricordare come lo sviluppo della Nuova Ferrovia TransAlpina (Nfta) comprenda la realizzazione di nuove gallerie di valico lungo gli assi del Sempione- Lötschberg e del Gottardo (Corridoio 24), opere che nel medio periodo potranno ridisegnare gli assetti competitivi tra i porti del nord e del sud Europa. Il valico del Lötschberg è stato aperto nel 2007 mentre i valichi del Gottardo (2016) e del Monte Ceneri (fine del 2020) saranno aperti all’esercizio commerciale nei prossimi anni. Queste nuove infrastrutture rappresenteranno per il sistema portuale ligure e più in generale per la portualità italiana un’importante minaccia / opportunità per il loro sviluppo. Se la portualità italiana e il sistemo logistico nazionale saranno in grado di raccogliere la sfida, grazie ad un nuovo assetto di governance e ad una migliore organizzazione del trasporto terrestre, i porti del mar Ligure-Tirreno potranno finalmente servire la importanti aree di mercato dell’Europa centrale, quali la Svizzera e il Sud della Germania. Al contrario, se il sistemo logistico nazionale si farà trovare impreparato di fronte alle nuove dinamiche di mercato, è possibile preconizzare un ulteriore ampliamento della sfera di influenza dei porti nord europei, i quali potranno sfruttare la riduzione dei tempi di percorrenza dei servizi ferroviari per “cannibalizzare” (nuovamente) le aree di mercato del nord Italia, aree che per definizione devono invece costituire l’hinterland “captive” dei nostri porti. Infine si propongono le seguenti modifiche al Piano: Aggiungere al termine del § 2.10.2 (p. 130): “Ai fini della redazione del DPP e per una corretta attuazione degli obiettivi del piano e dell’architettura gestionale prospettata dovranno essere quindi formalizzati istituti che prevedano la condivisione da parte degli enti territoriali di rango regionale delle programmazioni dei gestori delle infrastrutture di rete, nonché https://www.messaggeromarittimo.it/author/redazione/page/753/ | 15 Settembre 2019 -
15 Settembre 2019 - l’espressione dell’intesa sugli stessi in sede di Conferenza Stato-Regioni”. Al § 2.11, nota in calce 37 (p. 139) postillare: “Tale elenco non costituisce elenco di opere di investimento prioritarie in termini di finanziamento”. Al § 3.2, nel capitolo dedicato all’Obiettivo 8 (p. 171) sostituire la parola “centralizzata” con “condivisa con le Regioni”; nello stesso luogo, al termine dell’ultimo capoverso, aggiungere “e condivisi con le Regioni”. A seguire (p. 172), modificare conseguentemente, cancellando nell’ultimo capoverso del capitolo dedicato all’Obiettivo 9 la parola “centralizzate”. Ancora a seguire (p. 173), sopprimere penultimo comma. Di conseguenza, modificare analogamente i box degli obiettivi 8 e 9 alle pp. 191-193». Regione Toscana: «Il Psnpl, adottato in via preliminare dal Consiglio dei Ministri su proposta del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, è finalizzato al miglioramento della competitività del sistema portuale e logistico. Il modello con il quale il Ministero intende superare quello che viene definito dal Psnpl “municipalismo portuale” imputato delle principali inefficienze del sistema mare, si fonda su di un robusto trasferimento delle competenze al livello statale. Presso il Ministero competente verranno ampliate le funzioni della attuale struttura di direzione, che diverrà la Direzione Generale della Portualità e della Logistica, con lo scopo prioritario di centralizzare tutte le scelte del cluster marittimo e logistico, anche al fine di garantire una maggiore trasparenza verso le istituzioni italiane ed europee ed un più efficace monitoraggio delle azioni. Per la piena valorizzazione del “sistema mare”, su cui il cluster logistico- portuale incide a differente scala (dal territorio circostante allo scenario globale), il Psnpl individua 10 obiettivi strategici e specifiche azioni normative e/o amministrative: 1. Coordinamento nazionale, condivisione e confronto partenariale 2. Semplificazione e snellimento 3. Concorrenza, trasparenza e upgrading dei servizi 4. Miglioramento delle prestazioni infrastrutturali 5. Miglioramento dell’accessibilità e dei collegamenti marittimi e terrestri 6. Innovazione 7. Sostenibilità https://www.messaggeromarittimo.it/author/redazione/page/753/ | 15 Settembre 2019 -
15 Settembre 2019 - 8. Integrazione del sistema logistico 9. Certezza e programmabilità delle risorse finanziarie Alle 24 Autorità portuali esistenti si sostituiranno le Autorità di sistema portuale (Adsp), in numero variabile da 8 a 13, a seconda delle ipotesi di accorpamento; nelle Adsp saranno concentrate tutte le funzioni di pianificazione, gestione, controllo delle attività logistiche e portuali, con maggiore autonomia finanziaria e decisionale rispetto alla configurazione attuale. Nella nuova ipotesi di governance ad esempio il Piano regolatore portuale non riguarda più il singolo scalo marittimo, ma l’ambito territoriale di “area vasta” che distingue il sistema portuale e le infrastrutture logistico – portuali che vi insistono (Piano Regolatore di Sistema Portuale). L’allocazione al livello istituzionale più alto delle funzioni pianificatorie, se da un lato induce a immaginare una maggiore omogeneità e celerità dei procedimenti amministrativi concernenti l’iter di formazione e approvazione dei piani regolatori portuali e dei progetti di infrastrutturazione portuale, dall’altro comporta una marcata riduzione delle competenze regionali e del ruolo degli enti locali. Vi è poi la necessità di rispondere ai rapporti tra porto e città e porto e territorio basti pensare al rapporto compensativo e strategico tra porto di Livorno ed Interporto di Guasticce (Comune di Collesalvetti in provincia di Livorno), laddove vengono declinati tra gli obiettivi quelli relativi al: “miglioramento delle prestazioni infrastrutturali e al miglioramento dell’accessibilità e dei collegamenti marittimi e terrestri”. Dall’altro lato se per razionalizzazione delle attuali autorità portuali proliferate nel ventennio di applicazione della L. n. 84/1994, si individua la scelta di collocare Marina di Carrara con La Spezia nell’Autorità di sistema portuale del Nord Tirreno desta, ad una prima analisi, qualche perplessità. Lo scalo marittimo in questione è parte della “piattaforma logistica costiera” della Regione Toscana, declinata dalla programmazione regionale e dal vigente Masterplan dei porti toscani e costituita dai porti commerciali di Livorno, Piombino e Marina di Carrara, dall’interporto di Guasticce, dal polo aeroportuale toscano e dai Corridoi Ten-T». https://www.messaggeromarittimo.it/author/redazione/page/753/ | 15 Settembre 2019 -
15 Settembre 2019 - Arkas annuncia nuovi scali Nord Africa GENOVA – Arkas Italia ha annunciato l’inserimento di due nuovi scali in Nord Africa, nell’ambito dei servizi offerti dalla compagnia di navigazione turca Arkas Line. Si tratta di Ghazaouet in Algeria e di Bizerte in Tunisia. Il primo scalo è inserito nel servizio diretto Reefer Express Service che collega il porto di Genova, con ormeggi al Terminal San Giorgio a Ponte Libia e Ponte Somalia, a quello Ghazaouet con un frequenza di 8-9 giorni e transit time di tre giorni. Come si evince dal nome del servizio, vengono accettati solo container reefer da 40′, con la possibilità di imbarcare anche da Salerno su due partenze per settimana con trasbordo via Genova. Per quanto riguarda, invece, il servizio con la Tuinisia, la toccata a Bizerte rappresenta una valida alternativa al porto di Rades che soffre di costante congestione. Questa linea, dove vengono accettati tutti i tipi di contenitori, è assicuarata da due partenze a settimana dai porti del Tirreno: Genova, La Spezia e Salerno. Oltre a partenze decadali da Trieste, Koper, Venezia e Ancona. In entrambi i casi il servizio è via Marport. Il transit time previsto è di 10-12 giorni dal Tirreno e in media 11-15 giorni dall’Adriatico. Trasporto Multi Marine Service su «Pacific Hero» GENOVA – Multi Marine Services ha curato, fissando un part cargo nel noleggio della nave “Pacific Hero”, una spedizione di coils preverniciati da Changshu (Cina) a Sao Francisco do Sul (Brasile) per un importante trader https://www.messaggeromarittimo.it/author/redazione/page/753/ | 15 Settembre 2019 -
15 Settembre 2019 - internazionale. L’operazione, la prima della società per un viaggio che attraversa l’Oceano Indiano e poi l’Atlatico Meridionale dopo aver doppiato il capo di Buona Speranza, si è svolta a fine Marzo e rientra nella strategia di specializzazione e consolidamento della società nel segmento dei prodotti siderurgici. In particolare, i coils sono semilavorati dell’industria siderurgica: prodotti piani (lamiere) che appaiono sottoforma di rotoli. Una volta giunto negli stabilimenti di lavorazione, il coil viene spianato e tagliato in fogli di dimensioni rispondenti alle esigenze delle lavorazioni da eseguire. I coils sono utilizzati in diversi settori: auto, elettrodomestici, strutture metalliche, macchine movimento terra, recipienti, caldaie. Multi Marine Services ha chiuso il 2015 con 210 scali merci operati per un volume totale di merce movimentata dalle navi agenziate di oltre un milione e 250 mila tonnellate tra imbarchi e sbarchi. Sul versante chartering (includendo le navi gestite come operator) il totale di merci trasportate resta intorno alle 400 mila tonnellate. Su questi il totale di prodotti siderurgici è di circa 250.000 tonnellate. Dall’Italia attualmente Multi Marine Services esporta merci prodotte soprattutto da cinque acciaierie, visto che molti gruppi siderurgici tendono a esternalizzare tutte le attività di trasporto e spedizione della produzione. Da qualche anno Multi Marine Services ha allargato la propria sfera di competenza: dallo scorso anno è nata una nuova joint venture chiamata Marine Global Services formata insieme alla società bresciana Magli che si occupa di spedizioni in container di prodotti siderurgici e che sta sperimentando un nuovo metodo di stivaggio e rizzaggio dei materiali in container che verrà presto proposto al mercato. A Novara Stati generali logistica Nord Ovest NOVARA – Le Regioni Piemonte, Liguria e Lombardia hanno organizzato per venerdì e sabato prossimi a Novara il convegno gli “Stati generali della https://www.messaggeromarittimo.it/author/redazione/page/753/ | 15 Settembre 2019 -
15 Settembre 2019 - logistica e del Nord Ovest – Tra porti e valichi”. Il programma della due giorni novarese che si terrà nell’aula magna dell’Università degli studi del Piemonte Orientale è di elevato spessore. Nella prima giornata dei lavori dopo i saluti istituzionali del Rettore Cesare Emanuel e del sindaco di Novara Andrea Ballarè è stata organizzata in apertura una tavola rotonda moderata dal collega Carlo Bologna de La Stampa alla quale partecipano l’assessore ai Trasporti della Regione Piemonte Francesco Balocco, l’assessore alle Infrastrutture della Regione Lombardia Alessandro Sorte, l’assessore ai Trasporti e Sviluppo economico della Regione Liguria Edoardo Rixi e il collega con delega alle Infrastrutture Giacomo Raul Giampredone, il commissario della Torino-Lione Paolo Foietta e il commissario Terzo Valico Iolanda Romano. Seguiranno a fine mattina una serie di relazioni che vedranno la partecipazione del presidente del Cim Novara Maurizio Comoli, di Alberto Ribolla presidente di Confindustria Lombardia, Lorenzo Forcieri presidente Ligurian Ports, Paolo Uggè presidente Conftrasporto, Alessandro Rocchi segretario nazionale Filt Cgil e Mario Castaldo direttore di Trenitalia Cargo. Dopo la pausa pranzo, una seconda tavola rotonda, sempre moderata da Carlo Bologna con interventi di Giancarlo Laguzzi (Fercargo), Bernhard Kunz (Hupac), Paolo Balistreri (Gect-Reno Alpi) Gianpiero Strisciuglio (Rete Rfi) Ennio Cascetta (ministero Trasporti). Nella seconda giornata, dopo una serie di relazioni dei coordinatori workshop e la presentazione dei documenti sottoscritti dalle tre Regioni a Milano, Genova e Torino interverranno i presidenti Sergio Chiamparino, Roberto Maroni e Giovanni Toti, Gli interventi conclusivi saranno quelli di Andrea Camanzi (presidente Autorità Trasporti), Maurizio Gentil (amministratore delegato di Rfi) e Graziano Delrio ministro delle Infrastrutture e Trasporti. Base Project imbarco eccezionale da https://www.messaggeromarittimo.it/author/redazione/page/753/ | 15 Settembre 2019 -
15 Settembre 2019 - Malpensa LIVORNO – Imbarco eccezionale organizzato da Ba. Se Project e Logistics all’aeroporto di Milano Malpensa. La società livornese specializzata nella spedizione di “fuorisagoma”, ha posizionato nella “pancia” di un aereo da trasporto russo Ilyushin 76 il “Volga Dnepr”, una valvola del peso di 34 tonnellate e due casse (una pesante cinque tonnellate e l’altra due tonnellate) contenenti parti elettriche. Destinazione Bombai. Le operazioni di imbarco, molto delicate e complesse sono state curate per la “Ba. Se Project e Logistics” dal responsabile Federico Bartoli in un tempo da ritenersi da record: cinque ore. Da segnalare, per dovere di cronaca, che la valvola era stata urgentemente richiesta da una primaria azienda indiana in tempi strettissimi. Delrio sulle navi in bacino San Marco VENEZIA – «Il Governo italiano è vicino a Fincantieri per i suoi progetti di sviluppo, perché sappiamo che questa, anche grazie alla reputazione internazionale che ha saputo costruirsi, è un’azienda centrale per l’economia italiana», ha detto il ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, parlando a Marghera in occasione della consegna della “Koningsdam”, la nuova nave della flotta di Holland America Line, brand del gruppo Carnival. «Questa – ha aggiunto Delrio, riferendosi alla nuova nave – è una grande opera italiana, perché la regia è italiana. E siamo particolarmente orgogliosi della fiducia riposta nel nostro Paese, che vuole ripartire dalle sue aziende. La geografia è già un destino e l’Italia è nel mare, da questa economia può trarre uno dei principali stimoli per la sua crescita. Dai porti e dai cantieri italiani può partire una nuova speranza di sviluppo ed occupazione per il Paese». A margine della cerimonia di consegna, Delrio ha poi risposto alle domande https://www.messaggeromarittimo.it/author/redazione/page/753/ | 15 Settembre 2019 -
15 Settembre 2019 - dei giornalisti sulla soluzione del passaggio delle grandi navi in bacino San Marco e nel canale della Giudecca, a Venezia: «La Commissione Via è indipendente e tecnica: lasciamo che ognuno faccia il suo mestiere. Faremo più rapidamente possibile ma i tempi non dipendono dal Governo». «Stiamo lavorando su Venezia – ha proseguito il ministro -. All’esame ci sono diverse soluzioni, alcune delle quali sono alla Via. Viste le sollecitazioni di autorità cittadine e portuali, ci siamo concentrati in particolare sul canale Tresse; ma, per fare un lavoro serio, non possiamo ignorare l’esame delle vecchie soluzioni, se non vengono ritirate. Sappiamo quanto è importante la crocieristica in Adriatico e accelereremo al massimo, come abbiamo garantito a Costa e Brugnaro, avendo in mano tutti i documenti per procedere rapidamente e dare certezze». «Ma, anche correndo – ha osservato Delrio -, naturalmente i documenti devono essere analizzati accuratamente, per la delicatezza di Venezia. Intanto, abbiamo dato all’Autorità portuale la possibilità di presentarsi a Miami con un impegno serio e garantito del Governo». Il ministro ha quindi ricordato che nei giorni scorsi ha incontrato il ministro Galletti «per accelerare al massimo le procedure Via. Credo che siamo sulla strada giusta. La soluzione transitoria adottata ci sembra seria e ragionevole e c’è stato grande senso di responsabilità da parte di tutti per gestire la situazione. Certamente, nei ragionamenti che stiamo facendo è presente anche la considerazione di adottare limiti qualitativi e non quantitativi: al riguardo, devo parlare con il sottosegretario, per convocare il Comitatone». https://www.messaggeromarittimo.it/author/redazione/page/753/ | 15 Settembre 2019 -
Puoi anche leggere