NUMERO SPECIALE UN MESE DA LEGGERE BIBLIOTECA LAZZERINI

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NUMERO SPECIALE UN MESE DA LEGGERE BIBLIOTECA LAZZERINI
IL GIORNO DEL RICORDO

     NUMERO SPECIALE
    UN MESE DA LEGGERE
    BIBLIOTECA LAZZERINI
NUMERO SPECIALE UN MESE DA LEGGERE BIBLIOTECA LAZZERINI
GIORNO DEL RICORDO
1O FEBBRAIO 2022
Il 10 febbraio si celebra il Giorno del Ricordo. Una giornata istituita con la legge 30 marzo 2004 per
«conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe,
dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più
complessa vicenda del confine orientale». Una data per ricordare una pagina triste della nostra storia.
Vicende storiche e umane che ferirono una vasta area, uno spazio geografico che si estende dalla
catena alpina nord orientale fino al mar Adriatico.

              Non possiamo dimenticare e cancellare nulla; non le sofferenze inflitte alle minoranze negli anni del
                                       fascismo e della guerra, né quelle inflitte a migliaia e migliaia di italiani.
                                                                                                     Pietro Grasso

                                                   tito delton
                                                   10 febbraio 1947. FUga dall'istria

                                                   GUP 949.72.DEL
                                                   Attraverso le peripezie, i drammi, le speranze che
                                                   hanno avvolto una famiglia originaria di Pola, si
                                                   vivono i tempi terribili degli ultimi anni di guerra e
                                                   quelli altrettanto drammatici delle stagioni
                                                   postbelliche. È un racconto personale, ma simile a
                                                   quello di migliaia di altri istriani, fiumani e dalmati.
                                                   L'autore è stato un ragazzino che ha vissuto in
                                                   prima persona l'Esodo da quelle terre insieme ai
                                                   quasi quattrocentomila conterranei.
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Alessandro Parronchi
Esilio
a poesia 858.PARR AL.ESI
" E s i l i o " p a r o l a c h e d à i l t i t o l o a q u e s ta r a c c o l ta , s i
r i f e r i s c e a l l a f u g a i n c a m p a g n a d a l l a c i ttà d i F i r e n z e
d u r a n t e l a s e c o n d a g u e r r a m o n d i a l e , p e r s fu g g i r e a i
bombardamenti del '43. Il poeta anziano rivive
q u e l l ’ e s p e r i e n z a g i o v a n i l e r i fl e tte n d o l a n e l l ’ o g g i :
«Esilio è una parola conforme anche al periodo che
sto attraversando, nel mentre nuvole nere addensa
s u l m o n d o i l s e c o l o n u o v o c h e r e s p i n g e tu tto q u a n to
abbiamo amato».

                                                                      Richard Sennett
                                                                      Lo straniero
                                                                      PD 20917
                                                                      R i c h a r d S e n n e t t i n d a g a s u d u e d e l l e p i ù g r a n d i c i ttà
                                                                      d e l m o n d o i n u n m o m e n t o c r u c i a l e d e l l a l o r o s to r i a
                                                                      p e r r i f l e t t e r e s u l l a c o n d i z i o n e d e l l 'e s u l e . S i i n i z i a d a l
                                                                      G h e t t o e b r a i c o d e l l a V e n e z ia r i n a s c i m e n ta l e , d o v e l a
                                                                      c o n d i z i o n e d i f o r e s t i e r o i m p o s ta d a l l o s ta to d i e d e
                                                                      v i t a a u n a r i c c a i d e n t i t à c o m u n i ta r i a . S i a p p r o d a p o i
                                                                      nella Parigi del diciannovesimo secolo quale
                                                                      a u t e n t i c a c a l a m i t a p e r g l i e s u l i p o l i ti c i , u n a c i ttà
                                                                      d o v e l ' e s p e r i e n z a d e l d i s l o c a m e n to fi n ì p e r fi l tr a r e
                                                                      nel mondo artistico e culturale.
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Diego Zandel
i testimoni muti
GUP 945.390 916.ZAN

Le foibe, l'esodo, l'esilio, gli odi e i pregiudizi politici:
ricordi personali e storia s'intrecciano per ricostruire
una memoria personale che diviene storia collettiva.
La voce narrante è quella di un bambino nato in un
campo profughi, cresciuto in estrema povertà
circondato da un silenzio pieno di dolore. Sarà
l'incontro con un uomo, testimone della tragedia, a
condurlo verso una nuova consapevolezza delle sue
radici e della sua storia

                                                       Pierluigi Pallante
                                                       La tragedia delle foibe
                                                       GUP 945.091.PAL
                                                       Subito dopo la fine della guerra, tra il maggio e il
                                                       giugno 1945, migliaia di italiani della Venezia Giulia,
                                                       dell'Istria e della Dalmazia furono arrestati
                                                       dall'esercito jugoslavo: molti furono uccisi e gettati
                                                       nelle «foibe», altri furono deportati nei campi di
                                                       raccolta in Slovenia e Croazia, dove morirono di
                                                       stenti. A questa tragedia concorsero fattori diversi, di
                                                       natura ideologica, nazionale e sociale.
                                                       Il volume ripercorre le tracce di questo capitolo
                                                       della nostra storia con tanti documenti inediti.
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Anna Maria Mori
L'anima altrove
A 858.MORI AN.ANI
I r e n e s i c o n f i d a c o n l a p s i c a n a l i s ta : " F i n g o d i
a p p a r t e n e r e , m a i n r e a l t à n o n a p p a r te n g o m a i " . L a
s u a m e n t e t o r n a i n d i e t r o n e l te m p o : a N a ta l i a ,
g i o v a n e m a d r e d i s e d i c i a n n i , a s u o fr a te l l o U m b e r to
a c c o m p a g n a t o d a u n a m o g l i e tr o p p o b e l l a e
a u d a c e , a i s u o i g e n i t o r i . S u tu tti l o r o b e n p r e s to s i
abbatte           una      bufera           implacabile:          l 'e s p e r i e n z a
dell'esodo forzato dall'Istria.

                                                                   Nelida Milani
                                                                   Una valigia di cartone
                                                                   A 858.MILA NE.VAL
                                                                   D u e r a c c o n t i : q u e l l o d i u n a c o n ta d i n a i s tr i a n a c h e
                                                                   i n i z i a a v a g a r e f i n d a b a m b i n a tr a l e g u e r r e , i l
                                                                   fascismo, la resistenza, l'esodo; e quello di una
                                                                   m a e s t r a i s t r i a n a d e i g i o r n i n o s tr i c h e s i p e r d e i n u n
                                                                   e s o d o p i ù m o d e r n o e v a g o . I n e n tr a m b e l a
                                                                   c o n f u s i o n e a n g o s c i a n t e p e r l a q u a l e i l n o s tr o s e c o l o
                                                                   n o n s e m b r a a n c o r a a v e r t r o v a to r i m e d i o .
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Daniela Bernardini, Luigi Puccini
Julka, ti racconto
 GUP 940.540.BER
Il racconto di nonna Maria alla nipote Julka. Sul
porticciolo della cittadina di Muggia, in provincia di
Trieste, Maria racconta le drammatiche vicende di
una zona di confine, sottoposta alla dominazione
austriaca, straziata dalle guerre mondiali, dalle
occupazioni fascista, nazista, comunista. Tra rabbia e
commozione Julka impara la storia dei confini
italiani orientali fino al 1975, anno del Trattato di
Osimo, in modo sicuramente coinvolgente.

                                                 Giuseppina Mellace
                                                 Una grande tragedia dimenticata
                                                 GUP 940.540 5.MEL
                                                 Ancora oggi il dramma delle foibe resta sconosciuto
                                                 ai più, una pagina rimossa della Seconda Guerra
                                                 Mondiale. Eppure, si stima che vi abbiano trovato la
                                                 morte molte migliaia di persone. Ecco perché è
                                                 importante ricordare le vicende delle vittime
                                                 attraverso i diari e le testimonianze della metà del
                                                 secolo scorso, da Norma Cossetto alle sorelle
                                                 Radecchi. Storie particolarmente significative perché
                                                 raccontano di una doppia rimozione: la tragedia
                                                 delle Foibe e la storia delle donne.
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Raoul Pupo
Il lungo esodo
GUP 945.091.PUP
A partire dall'8 settembre 1943, nelle terre che
costituivano i confini orientali d'Italia si consumò una
duplice tragedia. i partigiani jugoslavi di Tito
instaurarono un regime di terrore e trucidarono migliaia
di italiani. Il trattato di Parigi del 1947 ratificò poi il
passaggio di Istria e Dalmazia alla Jugoslavia,
scatenando l'esodo del novanta per cento della
popolazione italiana che abbandonò la casa e gli averi e
cercò rifugio in Italia o emigrò oltreoceano. Lo storico
Raoul Pupo disegna un quadro completo di quelle
vicende.

                                                       Gianni Oliva
                                                       Foibe
                                                       GUP 945.091.OLI
                                                       Fra il maggio e il giugno 1945, migliaia di italiani
                                                       della Venezia Giulia, dell'Istria e della Dalmazia
                                                       vennero uccisi dall'esercito jugoslavo del maresciallo
                                                       Tito. Molti di loro furono gettati nelle foibe, che si
                                                       trasformarono presto in grandi fosse comuni; molti
                                                       altri deportati nei campi della Slovenia e della
                                                       Croazia, dove morirono di stenti e malattie. Una
                                                       terribile strategia politica mirata a colpire tutti
                                                       coloro che si opposero all'annessione delle terre
                                                       contese alla nuova Jugoslavia.
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simone cristicchi
magazzino 18
GUP 945.39.CRI

Simone Cristicchi apre le porte del Magazzino 18 del
Porto Vecchio di Trieste: sedie ammassate, armadi vuoti,
fotografie, diari, pagelle, pianoforti.
Più di sessant'anni fa tutti questi oggetti furono
consegnati al Servizio Esodo dagli italiani d'Istria, Fiume
e Dalmazia, un attimo prima di lasciare le loro case e
trasformarsi in esuli.
Un luogo della memoria particolarmente toccante e
commovente, che racconta una pagina molto dolorosa
della storia d’Italia.

                                                      Marta Verginella
                                                      Il confine degli altri
                                                      GUP 945.390 91.VER
                                                      La storia di ogni confine ha sempre due facce: quella
                                                      raccontata al di là è sempre diversa da quella che si
                                                      ascolta di qua. Scorrono in queste pagine eventi e
                                                      vicende della storia del confine italojugoslavo nel
                                                      periodo tra le due guerre: i percorsi degli emigranti
                                                      politici sloveni e croati fuggiti in Jugoslavia, gli
                                                      intenti repressivi del fascismo di frontiera e gli
                                                      obiettivi del movimento antifascista, che operò
                                                      clandestinamente dagli anni venti fino allo scoppio
                                                      della seconda guerra mondiale con dichiarati intenti
                                                      irredentistici.
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